Febbraio - Publidea 95

gnani, un omaggio offerto alla
memoria e ai nostri luoghi, che
suona anche come un invito a osservarli
meglio, con un occhio
meno distratto e più consapevole
della loro bellezza e della loro
particolarità. Ma in questa breve
rassegna è giusto porre l’accento
sulle nuove promesse del nostro
cinema, che non trovano pur-
troppo ancora la giusta risonanza
nei programmi commerciali
delle nostre sale. Mi riferisco soprattutto
al film di Giovannesi,
Fratelli d’Italia girato interamente
nell’Istituto Tecnico” Toscanelli”
di Ostia; un lavoro che
si inoltra in una tematica forte ed
attuale come l’integrazione, attraverso
la storia di tre adole-
scenti di origine straniera che
frequentano la stessa scuola.
Altro importante contributo alla
cinematografia e alla realtà di
Ostia, da parte dello stesso autore,
é il film premiato al festival
di Roma: Alì ha gli occhi azzurri,
imperniato sul tema del
confronto-conflitto tra diverse
culture, in cui lo sguardo partecipe
del regista Giovannesi non
si concentra solo sul protagonista
Nader, ma su tutti i personaggi
minori del film, con
pennellate che incidono in profondità.
Un film che non dà soluzioni,
non offre spiegazioni,
ma pone mille interrogativi, così
come deve fare il cinema “impegnato”
di oggi, teso ad evidenziare
le sfide che la nostra società
deve e dovrà affrontare. Altro
importante lavoro è Fatum di
Fabrizio Azzellini, regista appena
trentenne, nato ad Ostia,
che proprio qui lo ha girato interamente
con la collaborazione di
artisti emergenti del territorio. Il
mare di Roma torna sulla scena
del cinema mondiale grazie non
solo alla sua pellicola, ma anche
ai talenti coinvolti nel progetto
(attori, musicisti, cast tecnico)
che si misurano con un’opera corale
a diverse chiavi di lettura,
nel solco della fiction americana
moderna. Prodotto con il patrocinio
del XIII Municipio e con la
collaborazione di Atac, il film si
sviluppa sulla linea narrativa di
un misterioso viaggio sul Bus
07. Vecchi e nuovi film insomma
ci raccontano la storia della nostra
società e del mondo che
cambia, con toni e linguaggi diversi;
ci mostrano il nostro territorio
secondo varie angolature,
rivelando pezzi di realtà mutevoli
e mutate, consentendoci di
spaziare dalle allegre domeniche
del dopoguerra ai miti consumistici,
dalle dolenti realtà del degrado
periferico fino alle nuove
attuali sfide di un mondo multirazziale.
Tutti insieme sono
un’occasione ulteriore per riflettere
e comprendere meglio i luoghi
in cui viviamo.
FEBBRAIO2013 Duilio Litorale
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