Vita nelle Sezioni - Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia
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UNIFICAZIONE FINANZIARIA<br />
LEGISLAZIONE DEGLI STATI PREUNITARI ALLA<br />
PROCLAMAZIONE DEL REGNO D’ITALIA - 17 MARZO 1861<br />
di Enzo Climinti<br />
PREMESSA<br />
L'Italia considerata sino allora, nel<br />
corso della storia, soltanto una “entità<br />
geografica” con la proclamazione del<br />
Regno <strong>d'Italia</strong> e con il conferimento a<br />
Vittorio Emanuele II del titolo di Re<br />
<strong>d'Italia</strong> per grazia di Dio e volontà della<br />
Nazione, diveniva finalmente anche<br />
una “entità politica”; seppure per poter<br />
considerare completa l'unificazione territoriale,<br />
mancavano ancora Roma con<br />
i territori laziali sotto il dominio della<br />
Chiesa e Venezia con i territori veneti<br />
sotto la dominazione austriaca.<br />
Fatta l'Italia, non bisognava fare solo gli<br />
italiani, ma unificare anche tutto il<br />
corpo legislativo e normativo degli Stati<br />
pre-unitari.<br />
Per compiere questa unificazione il<br />
Governo di Cavour, nei primi tempi,<br />
approfittando della Legge dei pieni<br />
poteri (25 aprile 1859) aveva esteso<br />
alle provincie, che a mano a mano si<br />
andavano con i plebisciti unendo al<br />
Piemonte, molte leggi dello Stato sardo.<br />
Purtroppo il 6 giugno moriva il Conte di<br />
Cavour, e a succedergli il Re chiamò il<br />
Barone Bettino Ricasoli, mentre alle<br />
finanze rimase il Conte Pietro Bastogi,<br />
l'unificazione perciò si compì assai lentamente<br />
ed ostacolata da mille difficoltà.<br />
L'UNIFICAZIONE FINANZIARIA<br />
Per la unificazione della Legislazione<br />
finanziaria il Governo seguì un sistema<br />
organico, del quale illustriamo le linee<br />
principali.<br />
Con la Legge del 24 giugno 1860 era<br />
stata istituita presso il Consiglio di Stato<br />
una sezione temporanea per l'esame<br />
dei progetti di Legge.<br />
Successivamente vennero nominate,<br />
per ciascuna branca dell'amministrazione<br />
finanziaria, apposite commissioni<br />
di esperti per lo studio delle<br />
modificazioni d'apportarsi alla<br />
Legislazione in vigore.<br />
Per prima fu unificata l'amministrazione<br />
del Debito pubblico.<br />
Questa unificazione più che un provvedimento<br />
finanziario fu un atto di fede<br />
nazionale ed una solenne affermazione<br />
politica. Si volle assicurare l'Europa<br />
sulle oneste intenzioni del nuovo<br />
Regno, che sebbene sorto dalla rivolu-<br />
Stemma adottato dal Regno d’Italia, che simboleggia l’unione tra gli stati preunitari che sormontava il frontespizio<br />
delle leggi emanate dallo Stato italiano all’epoca<br />
zione, riconosceva i debiti contratti dai precedenti<br />
governi dispotici, anche se di origini<br />
non legittime. A tale scopo il Governo presentava<br />
i seguenti progetti, convertiti presto<br />
in Leggi dello Stato: istituzione del<br />
Gran Libro del Debito Pubblico; unificazione<br />
dei vari Debiti dello Stato; istituzione di<br />
casse di depositi e prestiti <strong>nelle</strong> città di<br />
Bologna, Firenze, Milano, Napoli, Palermo<br />
e Torino.<br />
Per costituire poi l'unità del Tesoro e stabilire<br />
in tutto il Regno un sistema uniforme<br />
per il maneggio del pubblico denaro e per<br />
la sua amministrazione e riscossione, presentava<br />
i seguenti progetti: istituzione<br />
della Corte dei Conti; legge unica per la<br />
contabilità di Stato; legge unica per la<br />
riscossione delle imposte dirette.<br />
Contemporaneamente il Governo procedeva<br />
alla unificazione della Legislazione tributaria<br />
cercando nello stesso tempo di<br />
migliorarla e renderla più fruttuosa per lo<br />
Stato.<br />
Già in forza della Legge dei pieni poteri era<br />
stata estesa a tutto il Regno la tariffa doganale<br />
dello Stato sardo, si erano date alle<br />
provincie dell'Italia Centrale e<br />
Settentrionale le norme per la Contabilità<br />
generale dello Stato e <strong>nelle</strong> stesse provincie<br />
si era pubblicato un regolamento per<br />
disciplinare le dogane e le privative dello<br />
Stato. Questo ultimo, però, poco dopo,<br />
veniva sostituito col Decreto 29 ottobre<br />
1860 da un nuovo regolamento, che tratta-<br />
va esclusivamente delle norme doganali.<br />
In seguito il Governo presentò al<br />
Parlamento i seguenti progetti di Legge:<br />
tasse sulle società di assicurazioni; tasse<br />
di registro; tasse di bollo; tasse di manomorta;<br />
tasse sulle concessioni governative;<br />
tasse del 10% sui trasporti ferroviari a<br />
piccola velocità; tasse ipotecarie.<br />
La posizione del Ministero Ricasoli<br />
all'inizio dell'anno 1862 era diventata difficile<br />
perché, per varie ragioni, osteggiato<br />
sia dal partito conservatore, sia da quello<br />
di sinistra.<br />
Prima di ricevere un voto contrario dalla<br />
Camera il Ricasoli si dimise (28 febbraio<br />
1862) e gli successe Urbano Rattazzi,<br />
con Quintino Sella Ministro delle Finanze.<br />
Il Ministro Sella, nella sua esposizione<br />
finanziaria dichiarava un disavanzo di £.<br />
433.006.588,05, al quale, la Camera,<br />
fece fronte con il solo provvedimento<br />
della vendita dei beni demaniali e il passaggio<br />
allo Stato dei beni ecclesiastici;<br />
presentò poi alla Camera i progetti per<br />
l'ordinamento uniforme del Dazio di consumo<br />
e della tassa di ricchezza mobile,<br />
del riordinamento del gioco del lotto.<br />
Provvide ancora a disciplinare i monopoli<br />
del sale e dei tabacchi, ed il servizio doganale<br />
ed a varare, dopo alterne vicende<br />
parlamentari, la legge 13 maggio 1862, n.<br />
616 con la quale veniva costituito il Corpo<br />
delle Guardie Doganali.<br />
Con la emanazione delle leggi che riordi-<br />
14 FiammeGialle - Gennaio 2011