Vita nelle Sezioni - Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia
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Prof. Massimo Santini - Direttore Dipartimento<br />
Cardiovascolare Ospedale San Filippo Neri di Roma<br />
Consulente cardiologo del Poliambulatorio FAF di<br />
Roma, diretto dal dott. Riccardo Piccinni.<br />
Il Nostro<br />
AMICO CUORE<br />
Cari Amici,<br />
eccoci al consueto appuntamento con<br />
il nostro cuore.<br />
Oggi parleremo di Angina Pectoris, un<br />
termine molto noto ma spesso<br />
confuso con altre patologie.<br />
L'Angina Pectoris rappresenta la<br />
manifestazione clinica di una temporanea<br />
insufficienza cronica e cioè di un<br />
ridotto apporto di sangue (e quindi di<br />
ossigeno) al cuore. Si presenta<br />
abitualmente con un dolore al petto,<br />
spesso in mezzo al torace e, che può<br />
irradiarsi a sbarra a tutto il torace, al<br />
collo e al braccio sinistro. Il dolore ha<br />
un carattere costrittivo “come una<br />
morsa” lo descrivono abitualmente i<br />
pazienti “che aumenta progressivamente<br />
e scompare lentamente”.<br />
Altre volte la presentazione è meno<br />
tipica ed il dolore può localizzarsi<br />
esclusivamente alla schiena oppure<br />
alla gola e all'arcata dentaria (spesso<br />
viene descritto come un particolare<br />
mal di denti di breve durata). Altre volte<br />
infine, specialmente nella localizzazione<br />
della ischemia a livello posteroinferiore,<br />
può simulare un mal di<br />
stomaco che allontana il paziente e<br />
spesso anche il medico, dalla sua<br />
identificazione immediata.<br />
L'angina viene di solito mentre il<br />
16<br />
L’Angolo della SALUTE<br />
paziente sta facendo uno sforzo<br />
oppure durante una intensa emozione;<br />
nei casi cioè nei quali è richiesta dal<br />
cuore una maggiore quantità di<br />
ossigeno attraverso l'aumento<br />
dell'apporto di sangue. Se una delle<br />
arterie coronarie presenta una ostruzione,<br />
che, in condizioni di riposo<br />
consente comunque un flusso sanguigno<br />
sufficiente, sotto sforzo fisico non<br />
sarà in grado, a causa della sua<br />
ostruzione, di far passare più sangue.<br />
Ne consegue che la regione del cuore<br />
che riceve sangue da quella arteria<br />
ostruita, andrà in sofferenza ischemica<br />
sotto sforzo, provocando una serie di<br />
fenomeni riflessi tra i quali anche la<br />
comparsa del dolore anginoso.<br />
Non appena la richiesta di ossigeno<br />
torna alla norma, cioè al termine dello<br />
sforzo o dell'emozione, il dolore<br />
regredisce lentamente.<br />
A volte l'ischemia miocardica oltre al<br />
dolore, si manifesta anche con altri<br />
sintomi quali la sudorazione, l'affanno e<br />
l'astenia intensa.<br />
Se il paziente sta compiendo uno<br />
sforzo, lo interromperà spontaneamente,<br />
se sta camminando a passo veloce<br />
si fermerà con una qualche scusa,<br />
magari a guardare una vetrina. Per<br />
questo l'angina pectoris, molti anni fa,<br />
veniva anche definita come “il male<br />
delle vetrine”.<br />
Oltre che sotto sforzo (angina da sforzo<br />
o angina stabile) l'angina può manifestarsi<br />
anche in condizioni di riposo<br />
(angina instabile) cioè in assenza di<br />
una aumentata richiesta di ossigeno da<br />
parte del cuore. In questi casi, oggigiorno<br />
divenuti molto frequenti, il rischio di<br />
infarto per il paziente aumenta in<br />
maniera significativa in quanto l'angina<br />
a riposo è spesso causata dalla rottura<br />
parziale o totale di una placca aterosclerotica<br />
all'interno di una arteria<br />
coronaria che potrebbe ostruirsi<br />
completamente e senza alcun preavviso.<br />
A volte si ha la combinazione nello<br />
stesso paziente, di entrambe le<br />
manifestazioni da sforzo e a riposo ed<br />
altre volte infine il cuore può andare in<br />
sofferenza ischemica senza che il<br />
“L’angolo della salute” è a cura di Massimo Santini<br />
paziente avverta dolore (ischemia<br />
silente).<br />
Diagnosi<br />
La presenza di un dolore toracico del<br />
tipo sopradescritto obbliga il medico a<br />
mettere in atto un preciso protocollo<br />
diagnostico che consenta di identificare<br />
con precisione la causa del dolore.<br />
Non sempre infatti il dolore toracico o<br />
epigastrico o dorsale è causato da una<br />
ischemia cardiaca. Potremmo essere<br />
in presenza di dolori da artrosi cervicali,<br />
di algie condro-costali, da esofagite,<br />
da gastrite con reflusso gastroesofageo<br />
etc.<br />
Esistono attualmente varie metodiche<br />
che consentono la diagnosi di angina<br />
pectoris e pertanto di insufficienza<br />
coronarica. La più antica e più semplice<br />
è certamente il test ergometrico<br />
(più noto come prova da sforzo)<br />
durante il quale il paziente viene fatto<br />
camminare a passo veloce su un<br />
tappeto ruotante con uno specifico<br />
protocollo di aumento progressivo<br />
dello sforzo. Contemporaneamente<br />
viene osservato l'elettrocardiogramma,<br />
la pressione arteriosa e la<br />
eventuale comparsa di dolore toracico<br />
o comunque di dolore simile a quello<br />
riferito dal paziente. Se compare,<br />
durante la prova, una specifica<br />
alterazione dell'ecg (slivellamento del<br />
tratto ST) o un brusco calo della<br />
pressione arteriosa o si ripresenta il<br />
dolore riferito, la prova viene considerata<br />
indicativa di ostruzione coronarica.<br />
Ecostress<br />
Si tratta di uno specifico ecocardiogramma<br />
transtoracico durante il quale<br />
il cuore viene sottoposto ad uno sforzo<br />
(simile a quello ottenuto con lo sforzo<br />
fisico) mediante la introduzione<br />
endovenosa di un farmaco che<br />
aumenta progressivamente il lavoro<br />
cardiaco. Se esiste una ostruzione<br />
delle coronarie, l'ecocardiogramma<br />
evidenzierà una riduzione della forza<br />
contrattile (ipocinesia) o il blocco della<br />
contrazione (acinesia) in una specifica<br />
zona del cuore. La prova è molto<br />
FiammeGialle - Gennaio 2011