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apri il file in formato pdf - nucleo comunista internazionalista

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secondo la dialettica storica che vede ideologie religiose già apparse come rivoluzionarie divenire <strong>in</strong><br />

seguito sempre più conservatrici e <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e controrivoluzionarie.<br />

La rivoluzione francese formulò, <strong>in</strong>vero, <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i laici la propria dottr<strong>in</strong>a contro <strong>il</strong> pensiero<br />

conservatore che ut<strong>il</strong>izzava <strong>il</strong> dogma religioso a salvaguardia dell’ancien regime (d<strong>in</strong>amiche non<br />

dissim<strong>il</strong>i si colgono ad Oriente nel laicismo del kemalismo turco, nell’attacco al confucianesimo<br />

portato avanti dagli studenti c<strong>in</strong>esi nel 1919, etc.). Ciò non toglie, però, che molti passi<br />

rivoluzionari <strong>in</strong> avanti nella storia sono stati fatti sotto un manto religioso, imposto <strong>in</strong><br />

particolare da una società, quella medioevale, che aveva annesso tutte le altre forme di ideologia<br />

alla teologia, obbligando <strong>in</strong> tal modo ogni movimento sociale e politico di contestazione dell’ord<strong>in</strong>e<br />

esistente a prendere una forma teologica.<br />

Quanti oggi irridono alla rivolta anti-imperialista guidata dall’Islam politico vedendovi un<br />

anacronismo della storia e un tentativo di farla girare all’<strong>in</strong>dietro, non conoscono o forse irridono<br />

parimenti alla storia del civ<strong>il</strong>e Occidente che ha visto la rivoluzione borghese <strong>apri</strong>rsi la strada<br />

dall’<strong>in</strong>terno della società medioevale attraverso una serie di eresie rivoluzionarie: da Lutero a<br />

Calv<strong>in</strong>o e Zw<strong>in</strong>gli, da Munzer a Huss, dai livellatori ai puritani <strong>in</strong>glesi, etc..<br />

Le eresie religiose erano reazionarie nella forma perché guardavano al passato e si<br />

presentavano con i tratti dell’ “<strong>in</strong>tegralismo”, eppure, soprattutto nelle enunciazioni più radicali,<br />

erano tutte rivolte al futuro. L’eresia borghese, dovendosi scagliare contro <strong>il</strong> potere di classe della<br />

Chiesa, vedeva nello sv<strong>il</strong>uppo progressivo della Chiesa e dei dogmi solo una degenerazione contro<br />

la quale “esigeva <strong>il</strong> ristab<strong>il</strong>imento della costituzione della Chiesa cristiana delle orig<strong>in</strong>i e la<br />

soppressione del clero come ceto esclusivo”.<br />

“L’eresia che esprimeva direttamente i bisogni dei contad<strong>in</strong>i e dei plebei… andava<br />

<strong>in</strong>f<strong>in</strong>itamente più lontano. Essa esigeva che fosse restaurata l’eguaglianza tra i membri della<br />

comunità, propria del cristianesimo primitivo, e che <strong>il</strong> riconoscimento di questa uguaglianza fosse<br />

una norma generale anche per <strong>il</strong> mondo civ<strong>il</strong>e. … A questa forma di eresia si legò <strong>il</strong> fanatismo delle<br />

sette mistiche dei flagellanti, dei lollardi, ecc. che, nei periodi di repressione, propagarono la<br />

tradizione rivoluzionaria. … La frazione plebea già allora non si fermava alla semplice lotta<br />

contro <strong>il</strong> feudalesimo e la borghesia priv<strong>il</strong>egiata, e… almeno nella fantasia, oltrepassava<br />

perf<strong>in</strong>o la nascente società borghese moderna”.<br />

Se Marx associa la rivolta dei sepoys <strong>in</strong> India alle “guerre <strong>in</strong>surrezionali, di nazionalità, di<br />

razza, e soprattutto di religione”, se i movimenti nazionalisti d’Oriente dei primi del novecento<br />

irrompono sulla scena permeati di odio razziale antioccidentale e di spirito religioso, se “nei paesi<br />

maomettani <strong>il</strong> movimento nazionalista all’<strong>in</strong>izio trova la propria ideologia nei dettami politicoreligiosi<br />

del panislamismo” (lo r<strong>il</strong>evano le Tesi sulla questione orientale approvate al quarto<br />

Congresso della Terza Internazionale del 1922), dove è la novità, dove è lo scandalo rispetto alla<br />

storia dell’Occidente capitalistico e della sua borghese rivoluzione?<br />

Lo scandalo sta nel fatto che, attraverso queste rivolte permeate di fanatismo nazionalistico e<br />

religioso, attraverso questa catena <strong>in</strong><strong>in</strong>terrotta di guerre popolari pro aris et focis contro l’Occidente<br />

colonialista e imperialista, le masse dell’Oriente “che viene dopo di noi” tentano di percorrere <strong>in</strong><br />

proprio la stessa strada percorsa dall’Occidente, nella quale vedono un avanzamento dell’umanità<br />

<strong>in</strong>tera, cui hanno contribuito, e non <strong>il</strong> tesoro privato di alcune nazioni.<br />

Proprio <strong>in</strong> questo sta lo scandalo grave agli occhi degli imperialisti, perché quella strada è<br />

sbarrata dall’imperialismo stesso, che non può tollerare uno sv<strong>il</strong>uppo <strong>in</strong>dipendente dei paesi<br />

dom<strong>in</strong>ati (tre quarti della terra e della sua popolazione), avendo fatto di essi l’esclusiva riserva di<br />

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