09 - Il Comune che vorrei - La Theka
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<strong>Il</strong> comune <strong>che</strong> non <strong>vorrei</strong><br />
Memorie dell’occupazione austroungarica<br />
di Nicolas Oppio<br />
Vedo quella casa <strong>che</strong> era an<strong>che</strong> osteria, requisita eccetto un’unica stanza. Vedo<br />
le viti tagliate e bruciate, il fieno dato ai cavalli dei soldati alloggiati nelle stalle<br />
di legno costruite lungo la stradina sterrata <strong>che</strong> collega i Giaroni a Pederoncon.<br />
Poi sento i morsi della fame, quella fame <strong>che</strong> mia zia Giovanna ha sentito<br />
quando cercava di estrarre i fagioli e il granoturco rimasti incastrati nelle fessure<br />
dei solai di legno. Quella fame <strong>che</strong> ha attanagliato i bambini <strong>che</strong> a Rocca si tuffavano<br />
nel Cismon a raccogliere le interiora degli animali macellati dai soldati<br />
austriaci. E vedo i soldati austriaci risalire verso il Grappa da quella strada <strong>che</strong><br />
parte proprio dai Giaroni e arriva in Vessarana. Tra le pagine di “Fonzaso …ieri”<br />
di Angelo Vigna, scopro <strong>che</strong> Fonzaso ha resistito all’occupazione Austroungarica,<br />
e <strong>che</strong> an<strong>che</strong> i civili hanno contribuito alla liberazione. Leggo <strong>che</strong> il nostro<br />
paese negli anni ‘20 ha ricevuto il titolo di Città per meriti di guerra, <strong>che</strong> nel<br />
1918 è stata citata per le sue gesta in un discorso alla Camera dall’onorevole<br />
Orlando. I cittadini di Fonzaso hanno subito l’occupazione, <strong>che</strong> ha portato umiliazioni,<br />
fame, patimenti e morte. Se hanno resistito, se hanno preso le armi, lo<br />
hanno fatto perché hanno deciso <strong>che</strong> all’occupazione e ai soprusi preferivano<br />
la libertà. Che ai sac<strong>che</strong>ggi e ai morsi della fame preferivano poter decidere su<br />
come amministrare le loro risorse agricole ed economi<strong>che</strong>. Tanti di loro, durante<br />
l’occupazione, avranno pensato: “Questo è il comune <strong>che</strong> non <strong>vorrei</strong>”.<br />
PULIZIE CIVILI ED INDUSTRIALI<br />
<strong>La</strong> <strong>Theka</strong> Anno 2010 - N. 9<br />
Sembra impossibile come alcuni eventi storici restino indelebili nella memoria<br />
di una comunità. <strong>La</strong> prima guerra mondiale sicuramente fa parte di<br />
questi. <strong>La</strong> Grande Guerra per Fonzaso finì alle ore 11 del 1° Novembre<br />
1918, quando i soldati italiani entrarono in Piazza Municipale, <strong>che</strong> poi in<br />
ricordo di questo evento andrà a chiamarsi Piazza 1° Novembre. <strong>La</strong> prima<br />
guerra mondiale a Fonzaso strappò 79 uomini chiamati alle armi ma ben<br />
maggiore fu il danno provocato alle persone civili: basti pensare <strong>che</strong> nel<br />
1918, detto l’anno della fame, 332 furono i decessi, causati nella quasi totalità<br />
dalla cattiva alimentazione. <strong>La</strong> memoria storica di Fonzaso ricorda la<br />
fame, ricorda la febbre spagnola <strong>che</strong> mieteva la popolazione come quel<br />
frumento <strong>che</strong> non c’era più. Ricorda i soldati austriaci <strong>che</strong> occupavano le<br />
case, <strong>che</strong> bruciavano il fieno e ammazzavano gli animali. Nella mia famiglia<br />
la memoria storica, ora tramandatami da mio padre, è giunta da mia zia<br />
Giovanna Pasqua Oppio, deceduta da parecchi anni ma viva nei miei ricordi.<br />
Lei è stata una di quelle bambine <strong>che</strong> la grande guerra la hanno subita<br />
in prima persona, e da lei sono arrivati i ricordi dei soldati austroungarici<br />
giunti in località Case Lira. Così nella mia memoria sono entrati i ricordi di<br />
mio bisnonno Olimpio, carrettiere, <strong>che</strong> preoccupato per l’arrivo dei soldati<br />
nascose i cavalli in uno stanzino poco più grande di un ripostiglio.<br />
IMPRESA DI PULIZIE<br />
Augura a tutti<br />
Buone Feste!<br />
Via Cavalieri di Vittorio Veneto, 10/R - Feltre (BL)<br />
Tel. e Fax: 0439.302891 - Cell. 329.6722430 - la.cenerentola@libero.it<br />
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<strong>La</strong> parola ai cittadini