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09 - Il Comune che vorrei - La Theka

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ciò deve essere riconosciuto praticamente con l’insediamento dei<br />

servizi intercomunali e sovra comunali (due caserme di Carabinieri<br />

per 7/8 mila abitanti non reggono; se vengono unificate dove devono<br />

andare? A <strong>La</strong>mon? Ad Arsié? …)<br />

Per l’ambiente: se il comune non pulisce il privato non sente il<br />

dovere di curare non solo il suo spazio privato, ma an<strong>che</strong> quello<br />

pubblico adiacente. Abbiamo angoli di territorio interessanti<br />

e pregevoli: valorizziamoli (sentieri naturalistici, sentieri storici, il<br />

Campon, il prati di Roncon, San Mi<strong>che</strong>le, il Cismon…), portando<br />

su quei bei posti i ragazzi e i bambini, <strong>che</strong> imparano così ad amarli.<br />

<strong>La</strong> Comunità. Siamo un piccolo centro nel quale tutti si conoscono;<br />

è impensabile, nel paese, non saper chi ti sta di fianco (come succede<br />

nei centri più grossi, dove non si conosce nemmeno il vicino<br />

di pianerottolo). An<strong>che</strong> se non vi sono più i “cortili” di un tempo,<br />

con diverse famiglie <strong>che</strong> vivevano praticamente in simbiosi, noi<br />

viviamo a stretto contatto di parenti, amici e conoscenti: questo è<br />

l’aspetto più positivo della vita di paese.<br />

Abbiamo però bisogno an<strong>che</strong> di trovarci insieme per qual<strong>che</strong><br />

precisa ragione, non solo per stare in compagnia, ma per collaborare,<br />

aiutare ed aiutarci, condividere esperienze e conoscenze.<br />

Questo è un bisogno sentito ed è quello <strong>che</strong> favorisce la nascita<br />

e la vita negli anni di associazioni, società, club. A Fonzaso ne abbiamo<br />

un bel numero, con una discreta partecipazione, di giovani<br />

e meno giovani.<br />

Un tempo la parrocchia era il centro di tutta la vita sociale. <strong>Il</strong> patronato<br />

era il luogo di ritrovo di tutta la gioventù: tutto questo è<br />

ormai un lontano ricordo.<br />

Per molto tempo gli Amministratori, assorbiti dai gravi problemi<br />

economici e dalla necessità di lavorare per fornire il paese delle<br />

necessarie infrastrutture civili, non hanno avuto molto tempo da<br />

dedicare alle iniziative di socializzazione.<br />

Ora, in questi tempi nei quali le finanze comunali sono al lumicino,<br />

e vi è la necessità di scegliere come impiegare le scarse risorse, a<br />

questo dovrebbero dedicarsi gli amministratori, curando la scuola,<br />

l’associazionismo, la cultura, lo sport giovanile, spesso bisognose<br />

più di attenzione <strong>che</strong> di fondi.<br />

<strong>La</strong> scuola, dalle due scuole materne, alle due scuole elementari<br />

e alla scuola media, tenendo presente <strong>che</strong> i bambini sono tutti<br />

uguali e tutti devono avere le stesse opportunità, deve sentire <strong>che</strong><br />

la comunità e l’amministrazione sono particolarmente attente a far<br />

in modo <strong>che</strong> gli alunni abbiano quanto occorre (trasporti, attrez-<br />

<strong>La</strong> <strong>Theka</strong> Anno 2010 - N. 9<br />

zature, ambienti accoglienti…) e sentano di essere importanti non<br />

solo per i genitori e gli insegnanti, ma an<strong>che</strong> per tutta la comunità.<br />

Un problema vero di Fonzaso è ora la coesistenza, a un paio di km<br />

di distanza, di due scuole elementari: quanto potrà durare questa<br />

situazione? Prevedibilmente poco e quando le autorità scolasti<strong>che</strong><br />

decideranno credo <strong>che</strong> poco si potrà fare per salvare i due<br />

plessi. E allora ci si deve preparare a chiedere dei precisi risarcimenti<br />

per l’indubbio impoverimento: fondi per i trasporti, per<br />

l’adeguamento dell’edificio <strong>che</strong> dovrà accogliere tutti gli alunni<br />

e, perché no, l’istituzione del Nido per la prima infanzia. Un nido<br />

però per il solo Fonzaso non regge, per mancanza di “materia prima”.<br />

Fin d’ora quindi si dovrebbe iniziare un colloquio con i comuni<br />

contermini (Arsié, Seren, <strong>La</strong>mon, Sovramonte) per far nascere<br />

una struttura comprensoriale (magari nell’edificio di Arten, <strong>che</strong><br />

è certamente baricentrico): molte mamme <strong>che</strong> lavorano passano<br />

ogni giorno per Fonzaso. Poter lasciare il bimbo al Nido e riprenderlo<br />

la sera al ritorno a casa sarebbe per molte un aiuto vero.<br />

<strong>Il</strong> volontariato. E’ una vera ric<strong>che</strong>zza: avere giovani e meno giovani<br />

sempre pronti a dedicare il loro tempo agli altri è una delle più<br />

belle caratteristi<strong>che</strong> dei nostri centri. Avere avuto dalla Regione,<br />

in comodato, l’edificio ex-Inapli è stato molto positivo: gran parte<br />

delle associazioni hanno così una sede, primo passo per la continuità<br />

delle varie attività. An<strong>che</strong> qui occorre <strong>che</strong> l’amministrazione<br />

sia sensibile e non si accontenti di presentare ogni anno il conto<br />

dei servizi (acqua, rifiuti, energia elettrica…): molto spesso le<br />

associazioni fanno opera di supplenza, sgravando il comune da<br />

oneri an<strong>che</strong> gravosi: perché non riconoscerlo?<br />

<strong>La</strong> cultura: parlare di cultura a Fonzaso sembra fuori luogo: cosa<br />

possiamo fare? Teatro, cinema, incontri con personalità della cultura<br />

“alta”, sono fuori portata e da noi possono arrivare solo echi<br />

lontani. Ma se per cultura intendiamo tutto ciò <strong>che</strong> non è materiale<br />

e ci permea e ci circonda (storia, linguaggio, tradizioni, rapporti<br />

con le montagne, il fiume, la campagna, il territorio) allora an<strong>che</strong><br />

noi possiamo fare qualcosa per la cultura, come già si fa in parte<br />

per iniziativa di pochi: salvaguardia dei ricordi del passato, sia nelle<br />

caratteristi<strong>che</strong> degli edifici <strong>che</strong> nei pochi documenti <strong>che</strong> spesso<br />

scompaiono (foto, dipinti murali, attrezzature degli antichi mestieri,<br />

ecc.), completamento del museo della scuola, ben avviato qual<strong>che</strong><br />

anno fa ed ora “in sonno”, tenendo presente <strong>che</strong> la risorsa più<br />

importante è la passione e la competenza dell’ideatore; sostegno<br />

morale più <strong>che</strong> finanziario con tutte le iniziative <strong>che</strong> partono dal<br />

territorio, dai fonzasini, giovani o meno, <strong>che</strong> amano il loro paese e<br />

lo vogliono vivo.<br />

Un esempio di amore per Fonzaso è stato dato dal dr. Angelo<br />

(Nino) Vigna. Pur lontano da Fonzaso per ragioni di lavoro, ha<br />

continuato per tutta la vita a raccogliere dati storici, voci dialettali,<br />

a comporre poesie in patuà e ci ha lasciato una grande eredità (<br />

<strong>che</strong> “I Fondasìn” hanno poi pubblicato).<br />

Tutto questo aiuta il formarsi ed il crescere della comunità dei<br />

Fonzasini, della quale ci si fa parte attiva e questo può essere uno<br />

stimolo per i giovani a restare, a continuare a far vivere il loro paese:<br />

senza la permanenza delle famiglie giovani il destino di Fonzaso<br />

sarà quello di un progressivo spopolamento e degrado”.<br />

Francesco Susin<br />

9<br />

<strong>Il</strong> <strong>Comune</strong> <strong>che</strong> <strong>vorrei</strong>Foto di

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