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NUMERO UNICO.pmd - SMAlp

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ZAMBANO MIRKO (Gled aria nuova)<br />

Secondo antiche leggende il suo soprannome<br />

deriverebbe dalle benefiche proprietà curative<br />

da lui misteriosamente conferite all’aria della<br />

camerata. La sua possente figura e la sua grandiosa<br />

attitudine all’abbiocco, particolarmente<br />

apprezzata dai Colonnelli, ispirarono un noto<br />

autore nella stesura del famoso testo fiabistico<br />

«Il bell’addormentato in Lunelli». Erede di un’antica<br />

tradizione familiare in corsi AUC riuscì a tenere<br />

alto, grazie al costante impegno negli studi,<br />

il nome della sua stirpe collocandosi alla 125ª<br />

posizione. Le analisi del sangue eseguite nei<br />

primi giorni del corso portarono il medico a stabilire<br />

che il suo gruppo sanguigno era Jagermeister<br />

positivo e che l’alcool fluente nelle sue<br />

vene presentava infinitesime tracce di plasma.<br />

Rimarrà perennemente impresso a lettere d’oro<br />

negli annali della SMALP il record di dimagrimento<br />

da lui realizzato durante il corso: 14 Kg.<br />

nei primi 4 mesi.<br />

MATTAVELLI PAOLO<br />

(Murdok il pazzo)<br />

II soprannome è palesemente ispirato al noto<br />

telefilm «A-team» data la spiccata somiglianza<br />

psicofisica col personaggio omonimo. Si contraddistinse<br />

per l’impressionante flemma con cui<br />

affrontava la giornata, caratteristica che lo portò,<br />

prima di andare a rapporto del Comandante<br />

della SMALP e dopo aver ritardato il rapporto<br />

col Comandante di Battaglione, a pronunciare<br />

la fatidica frase: «ha aspettato il Colonnello e<br />

può aspettare anche il Generale». u l’unico a<br />

ricevere un encomio dal glaciale S.Ten. Ricci che<br />

gli disse: «ottimo posto branda, ottimo cubo, ottimo<br />

squadramento di armi, peccato per il cappello<br />

che fa schifo!!!<br />

- 31 -<br />

Inventore del bidet campale poi<br />

universalmente adottato dal resto<br />

della camerata, spiccò anch’egli<br />

negli studi raggiungendo<br />

l’ambita posizione di vice capoplotone.<br />

REALI PAOLO<br />

(Merinos)<br />

Deve il suo nominativo tattico al<br />

S.Ten. Moysi che notò nella sua<br />

capigliatura una notevole somiglianza<br />

con le pregiate lane della<br />

pecora della Pampa argentina.<br />

Subentrato nella vita di camerata<br />

dopo due mesi dall’inizio<br />

del corso andò ad occupare il posto branda lasciato<br />

libero dall’allievo Ovidio Sansone che, colpito<br />

da un tremendo varicocele, dovette abbandonare<br />

il 151° per passare al 152°.<br />

u severamente ripreso dall’amato Capitano<br />

Panizzi per aver ripetutamente attentato alla vita<br />

di Dessilani durante il poligono con la Beretta<br />

M34 a Clou Neuf, riuscendo così ad uscire dall’anonimato<br />

per entrare nel libro nero del sopracitato<br />

Capitano. Perennemente convinto di essere<br />

esonerato dalle pulizie della camerata inizio<br />

ad azionarsi solo allo scadere del 4° mese.<br />

u uno dei pochi fortunati ad essere scelto come<br />

lanciatore ufficiale di MINOLUX e razzi illuminanti<br />

durante le esercitazioni notturne. Negli ultimi<br />

giorni del corso riuscì a tirar fuori il suo impegno<br />

e la sua forza di volontà, soprattutto durante<br />

l’ascensione alla Becca di Nona che affrontò<br />

e superò nonostante la debolezza causata<br />

dalla febbre.<br />

VALLE ANDREA (Spaccio Man)<br />

Di lui saltò subito all’occhio il suo atteggiamento<br />

da «tipo da bar» che lo portava ad essere assiduo<br />

frequentatore dello spaccio e del punto vendita.<br />

Alcune occhiate al suo armadietto facevano<br />

sorgere il dubbio che fosse lui il fornitore di questi<br />

due locali. Amante della vita sana di montagna<br />

non si separava mai da sigarette e caffè; ebbe<br />

anche il coraggio di comprarsi il Nescafè per poterselo<br />

portare al seguito durante le uscite.<br />

Degno di lode l’impegno con cui si adoperava<br />

per squadrare borsa valigia, zaino alpino, e zainetto<br />

tattico; il tutto aveva l’aspetto di una massa<br />

informe che non passava inosservata neanche<br />

al buio. u sempre perseguitato dalle vesciche<br />

ai piedi ma, stringendo i denti, riuscì lo stesso<br />

a portare a termine tutte le marce.

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