NUMERO UNICO.pmd - SMAlp

inalmente in vetta a Punta Valletta (3090 m)
di letto Baroldi accusato, a torto, di macchinare
soprusi nei suoi confronti. reddy mangiava in
continuazione con fare da sorcio durante le prime
ore della notte e le primissime ore del mattino;
angosciato da questo suo appuntamento
quotidiano e sempre nel terrore di non farcela,
puntava la sveglia immancabilmente un’ora prima
della sveglia del Piantone; a quel punto insulti,
bestemmie, minacce di uccisione piombavano
sul Krueger, che con fare Andreottiano si
ingobbiva all’ingresso dell’armadietto per consumare
l’orrendo pasto.
MAINARDIS PAOLO
Un vero friuliano: contro ogni disposizione, al di là
di ogni legge morale, teneva nell’armadietto Gubana
e Sgnappa per tutti. Grandissimo imboscato,
sempre disponibile a rifugiarsi in mense, a rintanarsi
dal barbiere o in infermeria. Neo architetto
amato dal Capitano per le sue doti grafiche e strapunito
dallo stesso per i suoi «comandi sì» in adunata
e «allievo at-tento» da Piantone, era C.ellino
convinto anche se, purtroppo, Dio non lo aiutò mai
ad andare al di sotto della centesima posizione. Il
suo atto più criminoso si concretizzò all’inizio del
Corso, quando, durante un mostruoso contrappello
del temutisimo Mezzalira ebbe un incontenibile
attacco di diarrea; gli eventi si susseguirono a ritmo
serrato: agitazione, preoccupazione profonda
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con esposizione dettagliata alla Camerata del problema
«in corpo», posizionamento strategico della
Scottex nella vana speranza della fine contrappello,
decisione macabra del raid nei bagni, scarica
fatale, rientro con volto trasfigurato; ispezionati
i bagni il S.Ten. Mezzalira entrò nella Lurida stralunato
domandando spiegazioni al responsabile bagni,
Lipeti, con l’intento di punirlo in modo esemplare;
la tensione si frantumò quando Mainardis
con voce ferma dichiaro: «Comandi Tenente, un
minuto prima del contrappello sono stato colto da
un attacco di diarrea, di conseguenza mi prendo
tutta la responsabilità dell’accaduto!». Conclusione:
nessuna punizione per la straordinaria sincerità,
ma «straordinari» di Mainardis nei bagni!
MICHELI MARIO
Chiamato «testone» da Baroldi, «mitrajia» da
Rossetti e Mike da tutti gli altri, ragazzo in gamba
grande lavoratore: apparentemente un vero
naziskin con 74 denti e una testa pelata di mezzo
metro cubo (per il suo elemetto è stato fuso
un M113], ha come unico difetto l’opportunismo,
aggravato dalla sua condizione di vergine, in
senso sessuale e punitivo. Grande auto-pistaiolo,
di lui sono indimenticabili gli stati di crisi da
capocamerata: chiamato il contrappello riusciva
a ripassare tutto il pavimento della Lurida in
due minuti scarsi, con le sole mani.