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che egli ha già prima corteggiata, ma che ora tratta crudelmente. Per<br />
appurare l’attendibilità della pazzia del nipote, suo zio manda a chiamare due<br />
amici d’<strong>in</strong>fanzia di Amleto: Rosencrantz e Guilderstern. (È proprio <strong>in</strong> tale<br />
circostanza che Amleto recita il famoso soliloquio). Il giovane si mostra con<br />
loro più ermetico e strano che mai. In seguito Amleto, volendo verificare che<br />
il racconto dello spettro non sia opera del diavolo, fa recitare ad una<br />
compagnia di teatranti ospitati nel castello un dramma, (l’Assass<strong>in</strong>io di<br />
Gonzago), riproducente le circostanze del crim<strong>in</strong>e abom<strong>in</strong>evole (battute ad<br />
hoc scritte da Amleto sono state abilmente <strong>in</strong>serite nella rappresentazione).<br />
È <strong>in</strong>utile sottol<strong>in</strong>eare che tutto ciò avviene alla presenza dei sovrani. Al<br />
culm<strong>in</strong>e della scena madre Claudio viene colto dal panico, che lo <strong>in</strong>duce ad<br />
abbandonare precipitosamente la sala per cercar rifugio nel privato delle sue<br />
camere.<br />
In una scena <strong>in</strong> cui Amleto <strong>in</strong>veisce contro la madre per essersi nuovamente<br />
sposata con un essere così spregevole, egli suppone che lo zio stia ad<br />
origliare dietro una tenda, sgua<strong>in</strong>a la spada e uccide <strong>in</strong>vece Polonio. Il re,<br />
deciso a far scomparire Amleto, rivelatosi oramai un pericolo per la sua<br />
<strong>in</strong>columità personale, lo <strong>in</strong>via <strong>in</strong> missione <strong>in</strong> Inghilterra con Rosencrantz e<br />
Guilderstern. Consegna loro una lettera dest<strong>in</strong>ata al sovrano di quella terra <strong>in</strong><br />
cui lo istiga ad uccidere suo nipote subito dopo essere giunti <strong>in</strong> territorio<br />
<strong>in</strong>glese. Amleto, tuttavia, scopre l’<strong>in</strong>ganno e sostituisce quella missiva con<br />
un’altra che dice di fare la stessa cosa con i due galopp<strong>in</strong>i del re. Il fatto<br />
avviene prima che una nave di pirati lo catturi. I masnadieri lasciano,<br />
comunque, che l’altra vascello prosegua per l’Inghilterra. Amleto, <strong>in</strong> seguito,<br />
viene liberato dagli stessi predoni e rimandato <strong>in</strong> Danimarca dietro promessa<br />
di un congruo pagamento di riscatto. Al suo ritorno trova che Ofelia, folle di<br />
dolore, si è annegata. Il fratello di lei, Laerte, è tornato per vendicare la<br />
morte del padre Polonio. Il re, determ<strong>in</strong>ato più che mai a volere elim<strong>in</strong>are<br />
Amleto, coglie a volo l’occasione e dà a <strong>in</strong>tendere al nipote che farà da<br />
paciere tra lui e il figlio di Polonio. Per celebrare l’avvenimento Amleto e<br />
Laerte si sfideranno lealmente non <strong>in</strong> un duello, ma <strong>in</strong> una partita d’armi che<br />
suggellerà il perdono e la ritrovata amicizia. A Laerte, però, è dato un fioretto<br />
appuntito e avvelenato. Amleto è trafitto nella prima ripresa; ma l’effetto<br />
ritardato del veleno gli consente di effettuare la seconda. Ferisce, a sua volta,<br />
mortalmente Laerte (sono state scambiate le armi dei duellanti, secondo<br />
consuetud<strong>in</strong>e). Poi tutto precipita. Muore Gertrude, dopo aver bevuto una<br />
coppa di v<strong>in</strong>o avvelenato dest<strong>in</strong>ata a suo figlio (un piano di riserva<br />
approntato da Claudio nel caso <strong>in</strong> cui la progettata morte del nipote non<br />
abbia a verificarsi durante il duello). Muore Claudio, trafitto dallo stesso<br />
nipote, quando si rende conto del complotto ordito a suo danno dallo zio.<br />
Muore Amleto, (il veleno ha fatto effetto). Il dramma si chiude con l’arrivo<br />
del puro Fort<strong>in</strong>bras(Fortebraccio), pr<strong>in</strong>cipe di Norvegia, che diventa così<br />
sovrano del regno.