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Untitled - Comune di Reggio Emilia

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Mezzolitro per liqui<strong>di</strong><br />

"Per le cose liquide come il latte e l'olio si andava a far spesa con la bottiglia. Si andava dal<br />

negoziante che con l’imbuto ti versava nella tua bottiglia la quantità richiesta. Per il latte si<br />

andava <strong>di</strong>rettamente dal conta<strong>di</strong>no, sempre con la propria bottiglia, o anche con il secchiello, il<br />

cosiddetto "parulèin dal lat". Una volta usata, la bottiglia veniva lavata con il guscio delle uova e<br />

l’acqua, si fregava bene e veniva pulita. Per misurare la quantità dei liqui<strong>di</strong> si usava il contenitore<br />

chiamato mezzolitro."<br />

Soffietto per lo zolfo<br />

"Serviva ai conta<strong>di</strong>ni per 'dare l’acqua all’uva'.<br />

Quando la pianta dell’uva, la vite, era malata, oppure per evitare che si ammalasse, il conta<strong>di</strong>no<br />

metteva lo zolfo dentro a questo strumento e poi soffiava, dandolo alla pianta.<br />

L'acqua <strong>di</strong> verderame<br />

"Per la salute della vite si usava l'acqua <strong>di</strong> verderame. Il conta<strong>di</strong>no andava nella vigna con una<br />

botte trainata da un asinello, che conteneva l'acqua: con una gomma lunga spruzzava il verderame<br />

alla vite. Per protezione si usavano i cappelli <strong>di</strong> paglia, i fazzoletti davanti alla bocca per non<br />

respirare l'odore acre della sostanza."<br />

"Facevamo il bagno in una mastella nella stalla, in mezzo alle mucche, perchè c’era cal<strong>di</strong>no! Ai miei tempi nella stessa sujòla d'acqua si lavava<br />

l'intera famiglia, per risparmiare. Si <strong>di</strong>ceva che per ultima ci andava la nonna, perchè così poteva fare i fanghi per curare le artriti."<br />

Il fuso e il guindolo<br />

"A quel tempo si allevavano le pecore. Il conta<strong>di</strong>no le tosava, lavava la lana e poi le donne la lavoravano per trasformarla in filo. Prendevano dei<br />

pezzettini <strong>di</strong> lana, la arrotolavano con il fuso, e con le <strong>di</strong>ta bagnate <strong>di</strong> saliva, scorrevano il filo per tenerlo più unito. Si formava così la matassa,<br />

che veniva poi collocata sul guindolo per fare i gomitoli."<br />

Il pozzo<br />

Ferro da stiro a brace<br />

"In casa non c’erano il lavan<strong>di</strong>no e il bagno, allora si andava con il secchio a prendere l’acqua<br />

"Non c’era tanto da stirare a quei tempi, perchè ognuno aveva solo due vestiti: uno per tutti i giorni e uno per la festa. Il ferro da stiro non si<br />

al pozzo. Spesso il secchio,nel tirare su l’acqua, cadeva in fondo al pozzo e non lo si poteva più<br />

scaldava con la spina, ma con le braci: si metteva un bel pezzo <strong>di</strong> legna nella stufa e le braci più vive e grosse erano collocate dentro al ferro da<br />

recuperare. Allora si usava una catena con in fondo un uncino che permetteva <strong>di</strong> 'tirare su' il<br />

stiro. Dopo poco si poteva cominciare a stirare. La piattina era un ferro senza contenitore per le braci: si appoggiava sulla stufa a legna e quando<br />

secchio con l’acqua."<br />

era calda la piastra (la massaia la sentiva con il <strong>di</strong>to dopo averlo bagnato sulla punta della lingua per evitare le scottature) si cominciava a stirare.<br />

Il bucato si faceva una volta al mese! Pensate, noi in casa eravamo in quin<strong>di</strong>ci!<br />

"Al bašlôt e la sujola"<br />

Si metteva, in una enorme bacinella d’acqua, tutta la biancheria, la si copriva con un telo bianco su cui si vuotava dell’acqua con cenere; dopo<br />

"In casa c’era solo un catino con la brocca, per lavarsi le mani. Il bagno lo si faceva ogni tanto,<br />

un po’ <strong>di</strong> tempo, si sciacquava e tutto <strong>di</strong>ventava pulito e bianco. Il bucato lo si faceva anche nei fossi, perchè l’acqua era pulita, non come oggi<br />

riempiendo con i secchi d’acqua una grande tinozza. Una volta, non si consumava tanta acqua<br />

che è sporca ed inquinata. Le donne lavavano il bucato tutte insieme, e i giovani coglievano l'occasione per andare a corteggiarle. La fontana e<br />

come oggi perchè si faticava ad andare a prenderla."<br />

il fosso potevano <strong>di</strong>ventare anche il luogo per gli appuntamenti amorosi tenuti nascosti ai genitori."<br />

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