Il libro di Deuteronomio R.Marletta - Comunità Evangelica ADI San ...

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IL DEUTERONOMIO Il deuteronomio si apre con un riassunto delle esperienze d’Israele nel deserto, in seguito sviluppa alcune delle leggi fondamentali elencate nei libri precedenti (Torà). Il titolo del libro è data dalla versione dei LXX e della Vulgata e significa “seconda legge o ripetizione della legge”. Il titolo ebraico “debarim”, che è anche la prima parola del libro, significa Parole. Autore ispirato da Dio è Mosè, il tema è la rievocazione della legge, e l’anno di stesura è circa il 1407 a.C. Questo libro è principalmente consacrato ai discorsi che Mosè pronunciò poco prima di morire, nelle pianure di Moab di fronte la Palestina. Il nuovo testamento fa riferimento più di 80 volte a questo libro. Pochi libri come questo sono stati così tanto citati da Cristo. L’amore di Dio e l’ubbidienza dell’uomo sono i concetti dominanti. Il libro può essere diviso in 5 sezioni principali e saranno il tempo che prenderemo a leggerne ed apprenderne i passaggi fondamentali e più importanti per noi. I. Primo discorso: rievocazione della storia d’Israele dopo l’Esodo e gli insegnamenti che ne derivano 1-4; II. Secondo discorso: ripetizioni della legge nel Sinai, avvertimenti ed esortazioni, 5-26; III. Terzo discorso: benedizioni o maledizioni risultanti dall’ubbidienza o dalla disubbidienza, 27-28; IV. Quarto discorso: il patto con Israele per la terra promessa, avvertimenti e benedizioni, 29-30; V. Conclusione : ultime parole ed ultimi atti di Mosè, narrazione della sua morte, 31-34. Il ricordo del deserto e gli insegnamenti ricevuti Questi primi capitoli narrano il resoconto di quello che è stato il cammino lungo il deserto, alcuni passaggi importanti e da ricordare sono: 1. Il giorno del 1° discorso cap.1:3 erano passati 40 anni ed 11 mesi; 2. Necessità di spiegare alle nuove generazioni la vecchia legge ma legge perenne che già i loro padri avevano dimenticato 1:5; 3. dopo aver ricevuto la legge al monte Oreb (Oreb e Sinai sono complementari) erano rimasti per un tempo per ricevere tutta la legge e dopo aver ricevuto l’invito a partire per la terra promessa v.8 ma un intoppo ne causò il cambio di programma da parte di Dio. 4. Egli ricorda loro il perché e come fece i capi per gruppo perché erano troppo numerosi, e nell’amministrare la giustizia si spossava, si stancava, in altre parole non ce la faceva, ma se ricordiamo bene fu attraverso il suggerimento del suocero Ietro, sacerdote di Madian (Esodo 18:11 conversione?) che diede questo suggerimento a dividerlo per gruppi ed i casi più importanti li affidavano a Mosè Esodo 18:13-27. 5. Con la partenza il popolo doveva prenderne possesso per fede (solo Dio poteva ricondurre un’intera nazione e spostarsi presso la propria terra), ma giunti a Cades- Barnea v.19 era giunto il punto cruciale, il punto della fede, il punto dove prendere decisioni importanti, incoraggiati e sorretti e sostenuti da Dio stesso vv.20-21 ma in tutto ciò, l’attesa produsse: • Dubbi, il popolo si avvicino a Mosè per chiedere udienza, sollevò dei dubbi, propose alternative; • Mandare degli esploratori che relazionassero sulla terra di Dio Numeri.13 e 14; • Tutti videro i buoni frutti, ma mormorarono nelle loro tende, di nascosto, non avevano coraggio neanche di essere sinceri e di testimoniare le loro paure…mormorarono vv.26-27 • Erano incoraggiati da Dio ma non avevano fiducia in Dio v.32 e Dio stesso udì le loro parole ed inizio il loro pellegrinare nel deserto • Tutta quella generazione non entro tranne i due esploratori positivi, di fede Giosué e Caleb v.35-38 • Ma con le forze umane tentarono di vincere i popoli che vi abitavano ma furono sconfitti perché Dio si era ritirato da loro …per i mormorii. • Furono sconfitti piansero e pellegrinarono per 38 anni intorno a Cades. cap. 2:14 Capitolo 2. Il nostro viaggio attraverso la ripetizione della legge continua a grossi passi scrutando gli episodi più importanti che ne hanno caratterizzato degli insegnamenti non solo per il popolo ebraico, ma anche per tutti noi. È molto difficile saltare interi capitoli dove troviamo del cibo utile al “nostro sviluppo spirituale”. In questo capitolo 2, Mosè riepiloga gli interventi di Dio in favore d’Israele. Tuttavia non riporta quello che accadde durante la tediosa marcia a ritroso verso il Mar Rosso in cui consumarono quasi 38 anni, Mosè riprende il filo del racconto a partire dal momento in cui gli israeliti fecero dietro-front verso Canaan (vv.1-3). Questi territori erano già abitati e Dio dà specifiche direttive su: 1. Quali popoli dovevano essere lasciati in pace e perché, prima di andare a muovere guerra, guardati a chi non fare guerra. Dio è come quel Padre meraviglioso che mette tutti d’accordo e con il suo carisma da delle direttive sempre sagge e giuste:
• Gli Edomiti vv.4-8; gli israeliti non dovevano mostrarsi ostili, inimicandoseli, non dovevano toccare le loro cose (vv.4-5); non dovevano sfruttare il vantaggio che avevano e che derivava dalla paura che avevano dal come loro si avvicinavano a grandi passi “…essi avranno paura di voi…” perché conoscono la vostra forza, il vostro numero, e sanno che la potenza di Dio è dalla vostra parte, ma non pensate di poterli saccheggiare solo perché la paura li rende facili prede, anzi state in guardia: Occorre grande prudenza spirituale e notevole autocontrollo per riuscire a trattenersi dall’infierire contro avversari sui quali abbiamo un vantaggio. Essi non dovevano VENDICARSI dell’affronto fatto loro dagli Edomiti, quando avevano rifiutato di farli transitare sul proprio territorio Numeri 20:21. Dunque Dio cosa insegna loro? Dio insegna loro che prima di spingere gli Israeliti a distruggere i loro nemici, li esortò a perdonare i nemici Edomiti. Perché? La grazia di Dio non giustifica il sopruso, la pietà e la misericordia valgono sempre più della vendetta, perché un’azione non fatta è più istruttiva di una normale evoluzione cinica. Dovevano trattare con loro come vicini di casa, acquistando i loro prodotti, ma senza sentirsi obbligati. Essi sono figliuoli di Esaù, vostri fratelli (v.4). Malgrado il comportamento scorretto verso Israele, il rifiuto in transito pacifico nel loro territorio, li chiama fratelli. Quando i nostri parenti sono in difetto verso di noi, dobbiamo comunque ricordarci che sono nostri familiari e non venire meno ai nostri doveri quando si presenta l’occasione. Loro non ti accettano e tu va oltre…allontanati dal loro territorio, anche se il sentiero è più impervio 2:8. • I Moabiti 2:9 di cui, come gli Edomiti, accenna alcuni antecedenti storici vv.10-12. I moabiti risiedevano in una regione che prima era appartenuta a una razza numerosa di giganti chiamati Emim cioè i terribili, alti come gli Anakim e forse più selvaggi vv.10-11. Anch’essi come Edom erano loro lontani parenti e siccome Dio aveva fatto una promessa a Lot, nel tempo e nelle generazioni future Egli mantenne la promessa, anche alla millesima generazione, Dio continua a far grazia per quell’uno che l’ha onorato ed amato. La mano di Dio vegliava sui discendenti di Lot v. 19 • Gli Ammoniti vv.17-23 anch’essi discendenti di Lot erano preservati da Dio v.19 ed anche loro dovevano essere rispettati dagli Israeliti. Noi possiamo dimenticare, Dio non dimentica mai., anche se loro si comportarono male con Israele Numeri 22:6, gli israeliti dal canto loro, non avrebbero dovuto mirare alla distruzione dei Moabiti. Il fatto che altri macchinano qualcosa contro di noi, non dovrebbe servirci da pretesto per ritorsione. Perché erano figli di Lot, del giusto Lot, che si mantenne integro a Sodoma, anche se si fanno delle scelte sbagliate e se ne pagano le conseguenze…manteniamoci integri dinanzi a Dio. 2. Avendo Dio messo alla prova l’ubbidienza del suo popolo con varie proibizioni, Dio li ricompensò dando loro in possesso il paese di Sicon, re degli Amorei. Se ci asteniamo da quello che Dio proibisce, riceveremo quello che Egli ci promette, se non fai torto agli altri Dio ti renderà giustizia • Dio li autorizza a impadronirsi di Sicon vv.24-25, anche se quella era una terra che Dio aveva dato loro, essi dovevano conquistarsela, ciò che Dio ci promette dobbiamo sudarcelo, i doni i carismi, le anime da salvare, le chiese da costruire. La distruzione ed il possesso di quel territorio non avvenne per un capriccio. Sicon aveva respinto questa offerta di pace, i verbi ebraici usati per esprimere “l’indurimento dello spirito e della mente” (il cuore) di Sicon possono voler dire che il Signore confermò quello che era già nel cuore di Sicon, vale a dire la sua arroganza contro il Signore ed il suo popolo Israele (Esodo 4:21). La richiesta di poter pagare quelle mercanzie che servivano, visti i trascorsi che avevano avuti con i loro fratelli Edomiti vv.28-29. Ma Dio indurì il cuore del re di Sicon e mossero per primi guerra verso gli Israeliti che reagendo li sconfissero. Ricordiamoci sempre che il giudizio è senza misericordia per colui che non ha usato misericordia Giacomo 2:13. Essi ora s’impadroniscono delle loro ricchezze, città, beni, terre, vv.35-36. Capitolo 3 in questo capitolo troviamo un altro popolo coraggioso che viene conquistato dagli Israeliti, il popolo di Basan, e viene sottomesso il principe di Og che incuteva molto timore, perché era dotato di forza eccezionale, essendo uno degli ultimi giganti rimasti v.11, il suo letto era un pezzo raro e conservato con premura dagli ammoniti (circa mt. 4,5 x 2). Og non seppe cogliere nella sconfitta di Sicon una ragione per arrendersi ma volle sfrontatamente …darci battaglia…v.1. Confidò nella sua forza e nella testardaggine che lo portò alla distruzione. Ma Dio aveva fortificato le braccia degli Israeliti per bocca di Mosè e fu sconfitto ed i suoi territori suddivisi a delle tribù d’Israele, per l’esattezza due e mezza infatti beneficiarono per primi di quei territori i Rubeniti ed i Gaditi e mezza tribù di Manasse. La parte finale del capitolo vi è l’incoraggiamento che Mosè diede a Giosuè a non farsi prendere dalla paura v. 21-22 perché Dio era con loro e la preghiera finale
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