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Consulta la tesi - AREA Science Park

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22<br />

Capitolo I – La gestione del<strong>la</strong> conoscenza<br />

seguita dall’ampliamento degli orari dei servizi (8,6%). Si <strong>la</strong>mentano <strong>la</strong> lunghezza dei<br />

tempi di consegna del materiale (8,5 %), le eccessive esclusioni del materiale da<br />

fotocopiare (7,7%), <strong>la</strong> rumorosità di alcune sale (periodici), <strong>la</strong> lunghezza del passaggio<br />

delle opere dal<strong>la</strong> lettura al prestito, i costi elevati delle fotocopie, si richiede altresì <strong>la</strong><br />

possibilità di utilizzare i libri propri e si evidenzia il desiderio di un maggiore acquisto di<br />

opere straniere.<br />

[……] I possibili interventi di miglioramento:<br />

• migliorare <strong>la</strong> gestione dei documenti elettronici<br />

• integrare le mancanze del patrimonio bibliografico nazionale<br />

• aumentare gli acquisti del patrimonio bibliografico straniero<br />

• realizzare per il personale dei corsi di formazione di tipo gestionale e tecnicoscientifico.<br />

Si vengono quindi chiaramente delineando tutti limiti fisiologici e le carenze<br />

partico<strong>la</strong>rmente nei servizi di accesso e condivisione dell’informazione. Sebbene queste<br />

difficoltà sia maggiormente acute e diffusa tra le grandi biblioteche di consultazione<br />

piuttosto che tra quei centri che hanno puntato verso una trasformazione a centro di studi<br />

e ricerche specialistiche, le problematiche cambiano in intensità ma sostanzialmente<br />

rimangono sempre le stesse.<br />

Il <strong>la</strong>voro dello storico è in primo luogo reso difficile dal<strong>la</strong> difficoltà di accedere ai<br />

documenti originali. Infatti le norme re<strong>la</strong>tive al<strong>la</strong> conservazione dell’opera ne impediscono<br />

l’accesso diretto se non in casi eccezionali e comunque sempre esclusivamente ad<br />

un’utenza altamente qualificata. E <strong>la</strong> situazione non migliora poi moltissimo se pensiamo<br />

alle copie facsimi<strong>la</strong>ri: alcuni facsimili sono per età già da considerarsi patrimonio storico e<br />

quindi sotto tute<strong>la</strong>, altri invece sono di una qualità e una fattura tale da non consentire il<br />

libero accesso se non sotto il controllo degli addetti al<strong>la</strong> conservazione.<br />

In ogni caso <strong>la</strong> diffusione delle opere facsimi<strong>la</strong>ri come ad esempio quelle rinascimentali<br />

non è certo <strong>la</strong>rgamente diffusa sul territorio. Lo studioso si trova costretto spesso a dover<br />

organizzare veri e propri spedizioni di ricerca là dove l’opera viene conservata. La<br />

difficoltà di interazione poi con il testo moltiplica a dismisura i tempi e i costi necessari per<br />

una consultazione approfondita dei codici. Infine si aggiunga il fatto che nelle sale<br />

riservate non è possibile scattare foto e vi sono tutta una serie di limitazione<br />

sull’acquisizione stessa dell’informazione contenuta nel testo che limitano anche il <strong>la</strong>voro

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