Daniele Grassi Antologia poetica - tutto su morra de sanctis

E nemorosa d'ombra in ombra avanzi ,
di picco in picco luce sui cimelli.
Tra folte rive il sole svariando
puro sul verde chiaro virtuoseggia
e in quello cupo si sprofonda e impiglia ,
nel cupreo acceso a grumi sanguinando .
Rami in navate inarco , tendo e spando
o chiome in cupole pensose addenso ;
poi fuoriuscendo in prati a guazzo bagno
di pratoline tutte a spruzzi donde
nell'acqua fonda del tuo sguardo scendo
e perso tra riflessi il cielo apprendo
altissimo di nuvole e silenzio.
Ma il cuculo singhiozza, si rintanano
conigli , lacerando l'aria gazza
s'impenna e brezza stagno increspa. Intorno
intorno cerco miele d'albe bianche
su spino che mi penetra midolla .
Se refrigerio ed ospite dell'anima
il tuo sorriso crispulando accendi ,
conforti i giorni uguali e al cuore slarghi
lago d'ogni sollievo e di tormenti
al desiderio insorto . Giacerò
sonnacchiosa ninfea galleggiando ,
mi muoverò cigno altezzoso a specchio
d'abbagli oppure gallinella a tonfo
scenderò nel tuo abisso ? Il pioppo veglia
in retto e verso tremulo e guardingo.
A UN'ISOLA APPRODAMMO
A un'isola approdammo d'oche bianche
e mute; al più qualcuna remigando
lentissima accostava. Sera lunga
d'ombre oblique e silenzio. In te giacendo
scendevo e molle richiudevi quinte
di brace rosa richiamando al fondo
che mai toccato più s'apriva intenso
d'anelli. Trepidando nel tuo grembo
pensai la morte e pace. Ma invadente
il sistro tintinnò di gallinella
sciabordante nell'acqua. E luna apparve
lunatica, rossastra. E spazio e tempo.
IL LUCUMONE
Dove entra il mare negli arbusti e l'aria
è rapida di fulmini e di venti
giova sere protrarre e notti d'incubo.
II
FISICA E METAFISICA