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Daniele Grassi Antologia poetica - tutto su morra de sanctis

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Rabbrividì contemplandola Ulisse<br />

e capì ch'era perso: le parole<br />

facevano scomposte ressa. Troppe.<br />

Amore gli scioglieva le ginocchia<br />

legandolo. Neppur compassionevole<br />

sarebbe stata. Anche se mente giusta<br />

lei serbava, non certo nella mente<br />

scoccava la scintilla che una accanto<br />

sten<strong>de</strong>va all'altro. Come mai Calipso<br />

potuto aveva trascurare? Inganna<br />

piena forza <strong>de</strong>gli anni mente e, quando<br />

mente è più forte, scava a nuovo inganno<br />

baratro più profondo rinascente<br />

amore. Gli parlò la ninfa: « Torni<br />

dopo anni, Ulisse, e l'umido occhio aspetta<br />

più che naufrago ve<strong>de</strong>rsi accolto.<br />

Non so se il Fato ti abbia ricondotto<br />

volente o a caso. Nel rifiuto sorte,<br />

anche se il tempo inverte parti, blocca.<br />

Forse a memoria maturare frutti<br />

acerbi già è concesso. Ritornare<br />

non bisogna <strong>su</strong>l luogo <strong>de</strong>l <strong>de</strong>litto.<br />

In me stessa divina mi compiaccio<br />

ora e mi specchio: danzo, canto, tesso,<br />

colgo fiori serenamente schietta.<br />

Puoi restare <strong>su</strong>ll'isola: di zattera<br />

non credo tu abbisogni. Inizia Oceano<br />

ad un tiro di freccia e segna il limite<br />

invalicato - astuto sei, non folle -:<br />

tempo e spazio non hanno più senso oltre.»<br />

All'estremo <strong>de</strong>ll'isola, dov'erano<br />

ontani, pioppi e pini ritiratosi<br />

Ulisse, dibattendo a lungo, scelse<br />

di restare. Più volte all'alba <strong>de</strong>sto<br />

appena, prese scure e volle zattera<br />

costruire febbrile. Per capanna<br />

poi congiunse le assi e spezzò remi<br />

gettandoli nel fuoco. Quante volte,<br />

il giaciglio fuggendo, venne intorno<br />

all'antro <strong>de</strong>lla <strong>de</strong>a, disprezzando<br />

se stesso e pur movendo automa insonne<br />

i passi a mendicare cedimento!<br />

Finché un mattino gli portò burrasca<br />

gracula alla capanna: ripeteva<br />

i lamenti precisa. Le parole<br />

spesso ascoltando e nel commento fischio<br />

garrulo, rise e fu guarito Ulisse.<br />

Seguendo i giorni e le stagioni, avrebbe<br />

l'eroe voluto a poco a poco o in parte<br />

non più <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rare. Il <strong>de</strong>si<strong>de</strong>rio

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