Daniele Grassi Antologia poetica - tutto su morra de sanctis

Fuochi effimeri ovunque in bacche accendono
improvviso il conforto delle tortore
piumose. In fervidi trasalimenti
e consonanti spire di due corpi
immaginario il sole sui capezzoli.
RITROVATO PERDERSI
Nera chiarezza d'incipiente gelo.
Perdute in rossori tenere bocche.
Del coniglio guizzante la macchia
tremando bianca. E mi rintano. Fumide
cortine nel crepuscolo d'alba.
Infagottato scivolo nel tunnel, scivolo in aria.
Cortine di nebbia fin nei precordi.
Giornonotte-nottegiorno, fredde tenerezze.
QUESTA MECCANICA
La gazza affamata e dimestica con poche
briciole presa sul tetto
dell'auto ferma sull'argine
dal ragazzo crudele che il padre
giustifica complice all'atto
mentre allibita scoppia la vecchia:
-Ma come possono mettere in gabbia
un uccello?- Nel caldo di ritorno
gli aironi rivenuti sentono discosti
scricchiolare il ghiaccio e, data la stura
alle chiuse, tonfare le lastre
attorno ai tronchi semisommersi
o lungo le rive lente e poi lente
vanificarsi.
Secondo le leggi di questa meccanica
nella melma alfine scoperchiata accorti
acchiapperanno gli occhiuti un lombrico od altro.
AYTHYAE FULIGULAE
Sono dunque arrivate le morette,
anzi i moretti, discernibili a frotte
sul canale, ammarati rondinotti
nerobianchi, le femmine dimesse
come al solito e scarse. Febbraio
apporta con neve chiarezza
in profili d'alberi, contorni di nuvole e riflessi
d'acque, respiro potenziando e vista
e cervello, spazzato da incertezze.
Ma l'improvvisa scomparsa dei bragozzi,
compatti più che tozzi,
allarma l'occhio puntato sullo specchio
frigido e casto. La prontezza