Daniele Grassi Antologia poetica - tutto su morra de sanctis

dalla sella della collina sopra gli scogli all'ultima svolta
nella Valle d'Inferno prima dell'erta.
Faceva anche, vicino a un palo, a mezza strada lo spirito
santo e richiamava liquido sul continuo stridulo dei grilli
mentre ansiosa di stelle s'installava la notte.
Avevo udito il tactac dello sbattimento d'ali e corteggiava
il caprimulgo
o me l'ero figurato soltanto?
Interrotta
l'incerta familiarità col mare isolano, a ferragosto
andai in alta collina verso più familiare dolcezza
di radici sconvolte
da sisma, migrazioni e più sottili processi
di persistenze e straniamenti. E lì la settuagenaria
donna Emilietta
- occhi di pepe nero in volto Fayyum -
parlò per inciso nell'ex stanza della musica,
affrescata a strumenti, uccelli e grottesche
ed ora tutta travi di sostegno e crepacci,
della zia pianista, cerimoniosa porcellana settecentesca;
e l'occhiuto pronipote dal profilo cesareo,
mentre inciampavo in terrecotte
a pagnottella cadute dal soffitto
e a capocollo ruzzolate dai tramezzi
- fresche d'estate, calde d'inverno e pensavo per leggerezza
a grandi cupole quattrocentesche -
fece tintinnare « ceciniello »,
la parola sommersa.
« Ceciniedde » era la dura variante dell'infanzia
che aveva conosciuto « lu cecine »
per attingere acqua e tenerla fresca
con la pezza bagnata tutt'intorno come a febbricitante
mentre si scarpinava dalla fontana verso il paese in alto,
poi sospeso con uno spago nella cisterna.
In diminutivo il vasetto,
nascosto dietro madia o sotto al letto,
salvava panciuto i due soldi, i nichelini ed a volte
una lira (bisognava con una lima allargarne in tal caso
la bocca).
Se con lama lungo la stretta fessura operando di piatto
non era stato alleggerito da fratelli e sorelle,
mi serviva per comprare un quaderno più bello
o una chicca con figurina di campione ciclista
e, per miracolo dopo un anno riempito, andava in frantumi
a San Rocco
per contribuire a più importante acquisto:
scarpe d'agnello invece che di mbigna di vacca.
Scorazzavo per la scesa sotto al palazzo
- teoria di balconi, giardino pensile al terzo -.
I signori dietro persiane discreti od aerei contro balaustre