Daniele Grassi Antologia poetica - tutto su morra de sanctis

dei canali dove la controluce affaticando gli occhi
rende quasi impossibile nel gioco dei riflessi
lo stacco tra preda e sguardo che distratto
si riposa altrove per attimi su coppie
d'anatre filanti e l'orecchio
che vuol la sua parte ascolta
canto d'uccelli ed è sorpreso da carpe
boccheggianti a salti nell'acqua.
Se la raccolta nella stagione secca
è scarsa, fiducioso aspetto
domani o dopodomani che le nubecole
che si gloriano in vetta
ai faggi si addensino in pioggia
e sarà tutto un capocchiare sparso
d'amiche prede. Intanto
posso perfino per natura morta
svellere con due mani un cespo
d'imponente poliporo. Il tempo apporta
e toglie, generoso
offre e rifiuta tirchio. Basta
assecondarlo, cogliendone il ritmo.
Tu sola, arida maestra
PANE QUOTIDIANO
In più di quaranta anni di esilio
fu conservata la lingua,
covata in passione e lievitata con acredine
di pane quotidiano
da masticare lentamente
e dolcemente per non morir d'inedia.
In solitudine sola vera compagna
conversando tenne desta la fiamma
d'amore. Se è patita,
e perché fu tenace. E per gli altri e vessillo.
Riposta in bocca assicura il passaggio
non so bene verso cosa o chi,
certo attraverso tempo inconfondibile
che non inutilmente
mi fu dato vivere.
Avrei potuto smottare dal proprio nell'estraneo
e il proprio averlo estraneo
- sembra sia anche questo la storia -. No.
anche se vaneggiano belle escisse.
dalle sonagliere della memoria tinna,
colando sangue, eine alte Geschichte.
Solo poggiata la testa sopra cranio
di antenato, dormirò tranquillo. Amen.
DA SYLVA SPIRITUALIS