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Laura Baraldi Esternalità di rete - Economia - Università degli Studi ...

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In realtà i mercati dell’high-technology falliscono perché spesso la riduzione<br />

del prezzo è imputabile al progresso tecnologico (che riduce i costi) e non ad<br />

effetti in<strong>di</strong>retti <strong>di</strong> <strong>rete</strong>.<br />

Ve<strong>di</strong>amo quali posso essere delle possibili soluzioni. Per internalizzare le<br />

esternalità <strong>di</strong> <strong>rete</strong> occorrerebbero transazioni tra i consumatori che in genere<br />

sono considerate <strong>di</strong>fficoltose per la presenza <strong>di</strong> costi <strong>di</strong> transazione e soprattutto<br />

perché è <strong>di</strong>fficile che i consumatori riescano ad interagire. Questo però<br />

potrebbe non essere vero per la correzione delle esternalità <strong>di</strong>rette <strong>di</strong> <strong>rete</strong><br />

dal momento che la natura stessa del network prevede l’interazione tra gli<br />

utenti. Consideriamo per esempio un network telefonico. Una famiglia che<br />

usa il telefono è interessata a che un parenteounamicoaderiscaallostesso<br />

network perché è con questi ultimi che essa scambia più frequentemente telefonate.<br />

E non è <strong>di</strong>fficile pensare che questa famiglia possa ”consigliare” ad<br />

amicieparenti<strong>di</strong>aderirealsuostessonetwork. In questo modo è pensabile<br />

che le esternalità <strong>di</strong>rette possano essere internalizzate e si arrivi all’ampiezza<br />

efficiente del network (o almeno molto vicina a quella efficiente). Tuttavia<br />

le esternalità <strong>di</strong>rette <strong>di</strong> <strong>rete</strong> raramente sfociano in un’ampiezza sub-ottimale<br />

del network; l’inefficienza andrebbe piuttosto ricercata nei convenzionali fallimenti<br />

<strong>di</strong> mercato associati alla presenza <strong>di</strong> monopolio naturale.<br />

Per le esternalità in<strong>di</strong>rette non è possibile fare lo stesso perché gli utenti<br />

non entrano <strong>di</strong>rettamente in contatto tra loro e dunque rimangono le <strong>di</strong>fficoltà<br />

<strong>di</strong> interazione per gli elevati costi <strong>di</strong> transazione.<br />

9 Network effects come fonte <strong>di</strong> monopolio naturale<br />

Nei mercati caratterizzati da network effects la decisione <strong>di</strong> un consumatore<br />

<strong>di</strong> acquistare un bene <strong>di</strong>pende dal numero <strong>di</strong> altri consumatori che lo hanno<br />

acquistato o che lo acquisteranno. Ciò porta naturalmente a prevedere una<br />

situazione <strong>di</strong> monopolio naturale nei networks. Cioè, data l’ipotesi fondamentale<br />

<strong>di</strong> costi nulli o costanti (non incrementano con il numero <strong>di</strong> utenti),<br />

se sul mercato vi sono concorrenti con standard incompatibili, i produttori<br />

che inizialmente godono <strong>di</strong> una più ampia base <strong>di</strong> utenti, vedranno allargare<br />

sempre <strong>di</strong> più la loro base, perché gli utenti <strong>di</strong> altri networks più piccoli, al<br />

fine <strong>di</strong> accrescere la loro utilità, abbandoneranno quest’ultimo per aderire al<br />

network più grande. Questo processo porterà all’esclusione dal mercato dei<br />

networks più piccoli e all’eliminazione della competizione.<br />

Una prima osservazione è che, in presenza <strong>di</strong> network effects, il monopolio<br />

naturale è la conseguenza del comportamento dei consumatori e non della<br />

decrescenza dei costi me<strong>di</strong> (e dunque <strong>di</strong> una funzione <strong>di</strong> costo subad<strong>di</strong>tiva); in<br />

quest’ultimo caso è conveniente che il bene sia prodotto da un’unica impresa<br />

perché se fosse prodotto da più imprese, ci sarebbero aumenti <strong>di</strong> costo; con<br />

network effects è conveniente che il bene sia prodotto da un’unica impresa<br />

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