L'esposizione a chemioterapici antiblastici. La ... - Ospedale Sicuro
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probabilità sull’effetto cancerogeno in operatori sanitari addetti alla loro manipolazione.<br />
In assenza di dati epidemiologici certi ed affidabili, relativi al personale professionalmente esposto a <strong>chemioterapici</strong><br />
<strong>antiblastici</strong>, non è possibile definire con precisione e sicurezza gli effetti derivanti dall'esposizione a questi farmaci.<br />
Pertanto, le conoscenze e le ipotesi sui rischi conseguenti alla esposizione si possono derivare facendo necessariamente<br />
riferimento alle reazioni osservate nei pazienti trattati con questi farmaci. In generale, infatti, gli effetti che si potrebbero<br />
manifestare nei soggetti professionalmente esposti ai farmaci citostatici sono qualitativamente analoghi a quelli che si<br />
possono riscontrare nei pazienti trattati tenendo, tuttavia, ben presente che per il lavoratore l’entità dell'esposizione e<br />
quindi del rischio è sicuramente differente. Infatti le dosi che potenzialmente possono essere assorbite dagli addetti sono<br />
di gran lunga inferiori rispetto a quelle utilizzate in terapia, e questo anche considerando il fatto che l’esposizione potenziale<br />
può protrarsi per lungo tempo nel corso della vita lavorativa.<br />
Inoltre, va ricordato che l'esistenza del rischio va sostanzialmente ammessa quando ricorrano condizioni di non adeguata<br />
protezione nella preparazione, manipolazione e somministrazione di questi prodotti.<br />
Nei soggetti professionalmente esposti le possibili conseguenze possono essere classificate in 3 gruppi:<br />
- Effetti acuti e cronici non neoplastici;<br />
- Rischio cancerogeno;<br />
- Rischio riproduttivo.<br />
a. Effetti acuti e cronici non neoplastici<br />
Nel personale esposto a <strong>chemioterapici</strong> <strong>antiblastici</strong>, soprattutto gli alchilanti, si possono manifestare fenomeni irritativi,<br />
vescicanti e allergizzanti, prevalentemente a carico della cute e delle mucose, in particolare orofaringee e nasali.<br />
Tali effetti consistono in arrossamenti cutanei, prurito, edema delle mucose, eruzioni orticarioidi, a volte ulcere necrotiche.<br />
Segni di reazione allergica possono essere: edema palpebrale, comparsa di nausea e dispnea asmatiforme.<br />
Questi effetti sono stati segnalati in esposti a cisplatino e bleomicina dove, a seguito di esposizioni acute molto rilevanti,<br />
è stata registrata anche la comparsa di edema della glottide.<br />
Altri fenomeni segnalati molto sporadicamente sono: cefalea, vomito, vertigini, alopecia ed iperpigmentazione cutanea.<br />
In genere questi effetti si sono manifestati in addetti alla preparazione e somministrazione che operavano in totale assenza<br />
di protezioni ambientali ed individuali.<br />
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