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L'esposizione a chemioterapici antiblastici. La ... - Ospedale Sicuro

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atti a quantificare il rischio occupazionale, risulta essenziale la registrazione dei dati di esposizione).<br />

Apetti organizzativi e gestionali<br />

<strong>La</strong> centralizzazione delle attività di preparazione e somministrazione rappresenta ancora oggi l’obiettivo a cui tendere<br />

per prevenire e controllare il rischio da esposizione ai farmaci CTA, in quanto: razionalizza le risorse (la centralizzazione<br />

delle attività permette, oltre che la riduzione dei costi, la standardizzazione delle procedure di preparazione e somministrazione<br />

ottimizzandole), riduce il numero delle persone esposte, permette di realizzare un maggiore controllo delle modalità<br />

di lavoro ed eventualmente di adottare interventi correttivi.<br />

I farmaci CTA per le loro caratteristiche, devono essere:<br />

1. prescritti da un medico specialista in materia<br />

2. preparati e somministrati da personale che abbia ricevuto una formazione adeguata sugli effetti terapeutici e tossici<br />

sui pazienti, sulla potenziale tossicità nei confronti degli operatori.<br />

Il Documento ISPESL del ‘95, indicava che l’Unità Farmaci Antitumorali fosse gestita per le rispettive competenze<br />

dai Servizi di Oncologia Medica ed Ematologia e dai Servizi di Farmacia. Il Gruppo Regionale di <strong>La</strong>voro per la Sicurezza<br />

in Oncologia istituito su mandato della Commissione Oncologica Regionale Piemontese (C.O.R.) ha ripreso queste<br />

raccomandazioni riportate in un documento da esso elaborato (vedi appendice).<br />

Questo tipo di gestione comporta interventi organizzativi iniziali come:<br />

• l’identificazione dei locali di preparazione e la loro ubicazione rispetto ai reparti (questa dovrebbe essere di preferenza<br />

vicina ai reparti di Day Hospital per i quali è necessario il maggiore rispetto dei tempi di consegna delle terapie, per<br />

ridurre il periodo di attesa per i pazienti)<br />

• la messa a punto delle procedure di comunicazione farmacia/reparto (trasmissione della prescrizione)<br />

• le modalità di consegna delle terapie<br />

• la conoscenza delle abitudini prescrittive (tipologia dei protocolli utilizzati (alte dosi), tipologie delle patologie trattate,<br />

tipologie dei pazienti (se pazienti ambulatoriali o ricoverati) – organizzazione nei giorni festivi<br />

• la standardizzazione dei protocolli (che non è in contrasto con la personalizzazione delle terapie per il paziente)<br />

• la programmazione dell’attività<br />

• l’identificazione del carico di lavoro (numero di preparati/die, tipologie dei farmaci) per la identificazione del personale<br />

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