16 GIULIANA FORNERIS, ANNALAURA PISTARINO, GUGLIELMO PANDOLFO, MAURIZIO BOVIO Fig. 7 – L’itinerario percorso da Ludovico Bel<strong>la</strong>rdi e da Francesco Peyrolery nel viaggio <strong>de</strong>l 1764 (carta a cura di M. Broglio).
IL “DIARIO” DEL VIAGGIO COMPIUTO NEL 1764 DA LUDOVICO BELLARDI E FRANCESCO PEYROLERY Forc<strong>la</strong>z, esplorando anche <strong>la</strong> zona di Vallorcine. Discesi a Sal<strong>la</strong>nches si portarono poi all’odierna Albertville, passando per Mégève e Ugine, e quindi a Moûtiers e in Vanoise dove, attraverso il valico omonimo, raggiunsero Termignon. L’ultima notizia scritta sul “diario” riguarda il transito per questa località che prelu<strong>de</strong>va, forse, all’attraversamento <strong>de</strong>l colle <strong>de</strong>l Moncenisio per rientrare a Torino per quel<strong>la</strong> via. I nomi <strong>de</strong>lle località visitate furono puntualmente annotati fino al trentottesimo giorno (Tab. 1); sono invece da ritenere meno complete le osservazioni floristiche poiché le notazioni di Bel<strong>la</strong>rdi sono da consi<strong>de</strong>rare “appunti di campo” che sarebbero stati completati in seguito con l’i<strong>de</strong>ntificazione <strong>de</strong>gli esemp<strong>la</strong>ri raccolti, come confermano i commenti trasmessi ad Allioni nelle lettere inviate durante il percorso ed il cospicuo numero di campioni con queste provenienze presente nel suo erbario di cui non si ha riscontro nel manoscritto (Tab. 2). Il manoscritto di Bel<strong>la</strong>rdi, pertanto, è storicamente e scientificamente rilevante in quanto, oltre a rappresentare una <strong>de</strong>lle prime “flore” di cui è fornito un resoconto unitario per quel settore geografico, resta ancor oggi documentato dai materiali raccolti, <strong>la</strong> cui presenza nell’erbario permette una verifica, sebbene possa convalidare solo in parte i dati riportati nel taccuino; infatti, <strong>la</strong> consuetudine di Bel<strong>la</strong>rdi di scrivere varie località di rinvenimento sul fronte <strong>de</strong>lle cartelle nelle quali spesso è conservato un unico esemp<strong>la</strong>re, non consente di associare univocamente l’exsiccatum ad uno <strong>de</strong>i luoghi di raccolta annotati. In ogni modo è significativo che i risultati <strong>de</strong>ll’esplorazione non siano mai stati resi pubblici dall’Autore e che <strong>la</strong> minima parte <strong>de</strong>i dati floristici recepiti da Allioni, anche se forse si trattava <strong>de</strong>i più rilevanti, fu data alle stampe solo vent’anni dopo (cfr. Tab. 2, colonne 2 e 3). Si è ritenuto opportuno pubblicare <strong>la</strong> trascrizione integrale <strong>de</strong>l “diario” (comprese le parole <strong>de</strong>pennate con tratto di linea) e <strong>de</strong>lle due lettere inviate da Bel<strong>la</strong>rdi nel corso <strong>de</strong>l viaggio – queste ultime utili a chiarire alcuni aspetti col<strong>la</strong>terali, anche organizzativi – in quanto nell’insieme rendono una testimonianza diretta di ricerche che, per l’epoca in cui si svolsero, costituirono imprese impegnative che richie<strong>de</strong>vano forza fisica, spirito di sacrificio e gran<strong>de</strong> passione. I dati registrati da Bel<strong>la</strong>rdi sono risultati importanti anche per le corre<strong>la</strong>zioni evi<strong>de</strong>nziate con materiali d’erbario, con rappresentazioni iconografiche e, più in generale, con gli studi che erano in atto nel<strong>la</strong> seconda metà <strong>de</strong>l XVIII secolo. Nel<strong>la</strong> trascrizione <strong>de</strong>l manoscritto sono state associate ai numeri <strong>de</strong>i capoversi indicati da Bel<strong>la</strong>rdi per registrare il susseguirsi <strong>de</strong>i giorni di viaggio, le date effettive <strong>de</strong>ll’itinerario individuate in base alle lettere inviate ad Allioni. Sono state inoltre unite note re<strong>la</strong>tive a corre<strong>la</strong>zioni con altra documentazione. Per quanto riguarda <strong>la</strong> nomenc<strong>la</strong>tura adottata dal Botanico per <strong>de</strong>signare le piante riscontrate lungo il percorso è interessante notare che molte i<strong>de</strong>ntificazioni corrispondono a binomi linneani <strong>la</strong> cui enunciazione era iniziata solo nel prece<strong>de</strong>nte <strong>de</strong>cennio (Linneo, 1753) e all’epoca in continuo cambiamento; alcune frasi <strong>de</strong>scrittive applicate da Bel<strong>la</strong>rdi (parte <strong>de</strong>lle quali corrispon<strong>de</strong>nti al<strong>la</strong> nomenc<strong>la</strong>tura polinomia) esprimono anche problemi diagnostici che <strong>la</strong> scienza non aveva ancora chiarito 13 . I luoghi visitati sono ovviamente citati secondo i toponimi <strong>de</strong>l tempo molti <strong>de</strong>i quali ormai in disuso e dimenticati, tuttavia <strong>la</strong> ricostruzione <strong>de</strong>ll’itinerario ha facilitato l’i<strong>de</strong>ntificazione <strong>de</strong>lle località secondo <strong>la</strong> toponomastica attuale. In Tab. 1 ai nomi rile- 13 Fra le frasi <strong>la</strong>tine con le quali Bel<strong>la</strong>rdi indicò le piante rinvenute, alcune corrispondono a polinomi non citati nel<strong>la</strong> loro completezza, altre a note personali in quanto non è stato trovato riscontro in <strong>de</strong>finizioni pubblicate dagli autori prelinneani. Queste frasi, sebbene abbiano presentato i maggiori problemi per le i<strong>de</strong>ntificazioni, sono da consi<strong>de</strong>rare le più interessanti dal punto di vista <strong>de</strong>lle indagini floristiche poiché spesso hanno messo in evi<strong>de</strong>nza incertezze diagnostiche e corre<strong>la</strong>zioni con altri materiali. Nelle sue note Bel<strong>la</strong>rdi ha più volte indicato il rinvenimento di una stessa specie in modo differente e spesso utilizzando solo il nome volgare. 17