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2011 65 005_082 Forneris.pdf - Société de la Flore Valdôtaine

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28<br />

GIULIANA FORNERIS, ANNALAURA PISTARINO, GUGLIELMO PANDOLFO, MAURIZIO BOVIO<br />

ci siamo incamminati verso il primo Grasoneto; e poco lungi da questo paese verso <strong>la</strong><br />

spiaggia <strong>de</strong>l torrente chiamato Eilesso moltissime erbe alpine in un sito arenoso abbiamo<br />

ritrovate, facilmente dalle acque quivi, o per seme, o per pianta trasportate, mentre per<br />

il lungo tratto <strong>de</strong>l<strong>la</strong> valle di miglia circa 24 in nessuno altro luogo ci sono comparse.<br />

Alli 12 ci siamo riparati alquanto in Grasoneto, se pure riposo dir si <strong>de</strong>ve il girare i suoi<br />

contorni, il disporre le erbe, e raccoglier semi 26 , <strong>de</strong>’ quali ne tengo già appresso di me<br />

22 spezie diverse. Nel giorno seguente si è proseguito il viaggio all’alto Grasoneto, e<br />

per <strong>la</strong> via abbiamo raccolto una spezie di cariophillo unifloro [probabilmente Dianthus<br />

sylvestris Wulfen s.l.], di erniaria [Herniaria sp.], e di pedico<strong>la</strong>re col fiore spicato di color<br />

f<strong>la</strong>vo [Pedicu<strong>la</strong>ris tuberosa L.]. Li 14 a buonissima ora siamo ascesi sulle alpi chiamate<br />

Beta attigue all’altissimo Monte Rosa, ed abbiamo passato il giorno in continue ricerche<br />

dalle quali si è conseguita una spezie, se non m’inganno, di Arbuto [Arctostaphylos alpina<br />

(L.) Spreng.] in nissun altro luogo <strong>de</strong>lle alpi da noi percorso mai osservata, due spezie di<br />

Giunco [?], un Hieracio [Hieracium sp.], un’altra spezie di Cardamine [Cardamine ?], e<br />

moltissime altre erbe nelle alpi frequenti.<br />

Al<strong>la</strong> mattina <strong>de</strong>l dì seguente si è fatto ritorno all’altro Grasoneto, ed ai 16 al<strong>la</strong> sera ci<br />

siamo ritrovati a S. Vincenzo; nel tratto di questo cammino si sono passate due montagne,<br />

<strong>la</strong> prima <strong>de</strong>lle quali si chiama <strong>la</strong> Ranzo<strong>la</strong>, e da Grasoneto dà il passaggio per Brescione, il<br />

quale si trova nel<strong>la</strong> picco<strong>la</strong> valle d’Ajassa così <strong>de</strong>tta; dopo Brescione si è asceso per l’altro<br />

Monte, e nel<strong>la</strong> discesa abbiamo ritrovato una spezie di Clipeo<strong>la</strong> [Alyssum argenteum All.],<br />

una Stel<strong>la</strong>ria [Stel<strong>la</strong>ria graminea L.] il timo volgare [Thymus vulgaris L.] in grandissima<br />

copia, <strong>la</strong> Cerinthe echioi<strong>de</strong>s [Onosma pseudoarenaria Schur], ed un titimalo [Euphorbia<br />

serrata L.] ne’ campi vicino al<strong>la</strong> strada.<br />

Ai 17 da S. Vincenzo siamo venuti in Aosta; ci siamo trattenuti per il pranzo a Ciambava,<br />

dove girando per ricerca d’erbe mi sono incontrato in un ruscello, <strong>la</strong> cui acqua è<br />

impregnata di fluor selenitico, mentre sulle pietre per cui scorre <strong>la</strong>scia varie croste; di<br />

questa seleniti<strong>de</strong> ne ho due esemp<strong>la</strong>ri, e di maggior numero mi sarei provvisto, se il peso<br />

non fosse stato troppo gravoso. Lateralmente alle ruine che fa quest’acqua si è ritrovata<br />

un’ altra spezie di ononi<strong>de</strong> gial<strong>la</strong> [Ononis pusil<strong>la</strong> L.], un’enu<strong>la</strong> [Inu<strong>la</strong> montana L.] e varie<br />

altre erbe non tanto frequenti. Tra Ciambava e Nusso in un’aprica campagna copiosissimo<br />

si osserva l’Absinthium seriphium montanum incanum [Artemisia vallesiaca All.] (Fig.<br />

4), e dopo questa vicino ad una fontana il Samolus Valerandi [Samolus valerandi L.].<br />

Tra Vil<strong>la</strong>franca e <strong>la</strong> Città [Aosta] in un’altra campagna sterilissima copiosissimo abbiamo<br />

ritrovato l’Isopo officinale [Hyssopus officinalis L.].<br />

Nel<strong>la</strong> Città ci fermiamo per tre giorni, affinché riposando secondo il bisogno si possa<br />

proseguire il viaggio concertato. Nei contorni <strong>de</strong>l<strong>la</strong> Città si fanno passeggiate per far<br />

ricerche, e fuori <strong>de</strong>l<strong>la</strong> porta d’Ivrea vicino al torrente che scorre dal Gran S. Bernardo,<br />

dove probabilmente ci troveremo ai 20 <strong>de</strong>l mese corrente, ho ritrovato quel<strong>la</strong> spezie di<br />

Lattuca [Lactuca saligna L.] che el<strong>la</strong> <strong>de</strong>scrive nel suo catalogo <strong>de</strong>lle piante di Nizza 27 , se<br />

mal non m’appiglio.<br />

Quanto prima riceverà <strong>la</strong> raccolta <strong>de</strong>lle erbe fatta sino al<strong>la</strong> Città d’Aosta, ed a questo<br />

effetto potrà mandare nel<strong>la</strong> settimana ventura ad esplorare all’osteria <strong>de</strong>l<strong>la</strong> Corona grossa<br />

dal Caval<strong>la</strong>nte Boschetto di Biel<strong>la</strong>, <strong>de</strong>l quale son solito a servirmi. Grazie al Cielo noi<br />

stiamo bene. Quando mi si presenterà opportuna occasione, non tra<strong>la</strong>scierò di scriverle.<br />

26 La raccolta <strong>de</strong>i semi era importante non solo per <strong>la</strong> ricerca floristica ma anche per l’incremento <strong>de</strong>lle colture <strong>de</strong>ll’Orto<br />

universitario e come materiali di scambio con corrispon<strong>de</strong>nti e altri Orti.<br />

27 Bel<strong>la</strong>rdi rimanda a “Stirpium praecipuarum littoris et Agri Nicaeensis...”, opera pubblicata da Allioni nel 1757.

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