Metamorfosi proteiforme La metamorfosi nelle arti e nelle scienze

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Tav. 1. PAUL DELVAUX, L’ aurora, 1937, Venezia, collezione Peggy Guggenheim Tav. 2. PAUL DELAUX, Pigmalione, 1939, Bruxelles, Musée Royal des Beaux-Arts 15
3. LA METAMORFOSI IN AMBITO SCIENTIFICO In ambito fisico, considerata l’interazione tra il campo elettrico (10.) e il campo magnetico (11) si assiste ad una <strong>metamorfosi</strong>, ad una trasformazione da un campo all’altro. 3.1 Il campo elettromagnetico e l’induzione elettromagnetica L’elettromagnetismo è la branca della fisica che studia i fenomeni di natura elettrica e magnetica, tra cui i campi magnetici prodotti dalle correnti elettriche e le correnti elettriche prodotte dai campi magnetici variabili, il cui comportamento classico è descritto dalle equazioni di Maxwell. 3.1.1 Cenni storici Il primo fisico a scoprire una prima decisiva correlazione tra elettricità e magnetismo fu Hans Christian Oersted (12), un fisico danese che eseguendo un esperimento noto oggi come esperienza di Oersted, intuì che un filo percorso da corrente elettrica generava attorno a sé un campo magnetico. Una settimana dopo l’esperienza di Oersted, André-Marie Ampère (13) notò che due fili di lunghezza l, percorsi da corrente elettrica i1 e i2, posti a distanza d, si attraggono e si respingono secondo il verso della corrente che passa nei fili. Infatti, essi si attraggono se il verso di percorrenza è lo stesso, ma si respingono se i versi della corrente elettrica sono opposti. Ampère ricava quindi che la forza esercitata da un campo magnetico sulla corrente elettrica che passa nei fili presi in considerazione è pari a: In cui k è una costante pari a (dove µ0 è la costante di permeabilità magnetica del vuoto il cui valore è posto esattamente uguale a 4π x N/A ). Da questo esperimento sì è potuto pervenire alla definizione dell’unità di misura Ampère senza ricorrere alla notazione di Coulomb. Infatti, si definisce 1 A come l’ intensità di corrente che, circolando in due fili rettilinei molto lunghi, paralleli e posti alla distanza di 1 m, esercita una forza di 2 x N su ciascun tratto di filo lungo 1 m. 16
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