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Metamorfosi proteiforme La metamorfosi nelle arti e nelle scienze

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i germogli de l’ossa, indi repente,<br />

arboreggiando al ciel, selva di corna<br />

farmi con cento rami ombra a la fronte.<br />

Insolita paura<br />

entrar mi sento ad abitar nel petto.<br />

Come vera e propria allegoria della potenza creatrice dell’arte, inoltre, si pone la vicenda di<br />

Pigmalione, abile <strong>arti</strong>sta che, dopo aver tratto dall’avorio una bellissima statua di donna, con il suo<br />

stesso amore e con l’aiuto della dea Venere le infonde la vita:<br />

Met. X, 280-289<br />

Tornato a casa, corre a cercare la statua della sua fanciulla<br />

e chinatosi sul letto la bacia: sembra che emani tepore.<br />

Accosta di nuovo la bocca e con le mani le accarezza il<br />

seno;<br />

sotto le dita, l’avorio s’ammorbidisce e, perduto il suo<br />

gelo,<br />

cede duttile alla pressione, come al sole torna morbida<br />

la cera dell’Imetto e, plasmata dal pollice, si piega<br />

ad assumere varie forme, adattandosi a questo impiego.<br />

Stupito, felice, ma incerto e timoroso d’ ingannarsi,<br />

più e più volte l’innamorato tocca con la mano il suo<br />

sogno:<br />

è un corpo vero! Sotto il pollice pulsano le vene.<br />

Una vicenda altrettanto famosa è quella di Dafne, ninfa mutata in alloro mentre cerca di sfuggire al<br />

dio Apollo:<br />

Met I, 543-552<br />

Senza più forze, vinta dalla fatica di quella corsa<br />

allo spasimo, si rivolge alle correnti del Peneo e:<br />

“aiutami, padre”, dice. “Se voi fiumi avete qualche potere,<br />

dissolvi, mutandole, queste mie fattezze per cui troppo<br />

piacqui”.<br />

Ancora prega, che un torpore profondo pervade le sue<br />

membra,<br />

il petto morbido si fascia di fibre sottili,<br />

i capelli si allungano in fronde, le braccia in rami;<br />

i piedi, così veloci un tempo, s’inchiodano in pigre radici,<br />

il volto svanisce in una chioma: solo il suo splendore<br />

conserva.<br />

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