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Manuale di ricarica - Enciclopedia delle Armi di Edoardo Mori

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sco duro e non ben appoggiato. Ritorna<br />

a questo punto la convenienza <strong>di</strong> pulire<br />

bene l'invaso per l'innesco; quando si<br />

lasciano residui, questi impe<strong>di</strong>scono che<br />

i pie<strong>di</strong>ni dell'incu<strong>di</strong>ne forniscano un<br />

pronto riscontro alla martellata del percussore.<br />

Per caricare con molta accuratezza sarà<br />

dunque preferibile uno dei già citati<br />

capsulatori manuali (Priming Tool) con<br />

l'accortezza <strong>di</strong> inserire l'innesco con una<br />

determinata pressione, quin<strong>di</strong> ruotare la<br />

cartuccia <strong>di</strong> 180 e ripetere la compressione,<br />

possibilmente con la medesima<br />

intensità.<br />

Riguardo all'intensità della pressione da<br />

dare, questa <strong>di</strong>pende in larga misura dal<br />

calibro però suggeriremmo <strong>di</strong> non esagerare<br />

mai e soprattutto valutare caso<br />

per caso. Un innesco reso troppo sensibile<br />

ci procura un senso <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio<br />

quando inseriamo la cartuccia nel serbatoio<br />

tubolare o nel tamburo <strong>di</strong> un potente<br />

revolver. Inutile correre incontro ai<br />

guai, appena abbassiamo la guar<strong>di</strong>a arrivano<br />

da soli.<br />

SCELTA ED IMPIEGO DELLE<br />

POLVERI<br />

Sarebbe un nonsenso procedere nel <strong>di</strong>scorso<br />

della <strong>ricarica</strong> senza chiarire all'appren<strong>di</strong>sta<br />

caricatore le nozioni essenziali<br />

relative alle polveri <strong>di</strong> lancio<br />

per le quali sopravvivono miti e <strong>di</strong>cerie.<br />

Abbiamo sentito richiedere la polvere x<br />

«perchè arroventa la palla ed avvelena<br />

istantaneamente». Domanda: non le<br />

sembra una sciocchezza? Risposta: mi<br />

spieghi allora perchè il capriolo con la<br />

polvere x si abbatte gridando e con le<br />

altre no! Parola per parola, nell'anno del<br />

Signore 1981, nel triangolo industriale.<br />

Torniamo alle polveri che rappresentano<br />

il carburante della macchina termica<br />

detta arma.<br />

Che cosa è un esplosivo? In senso lato<br />

qualsiasi sostanza capace <strong>di</strong> repentino<br />

cambiamento <strong>di</strong> stato erogando grande<br />

quantità <strong>di</strong> gas e <strong>di</strong> calore. Come tali<br />

potremmo includere l'aria liquida (che si<br />

tentò <strong>di</strong> impiegare come esplosivo vero<br />

e proprio), l'acetilene, il metano e similari.<br />

A noi interessano gli esplodenti allo stato<br />

solido, suscettibili <strong>di</strong> essere introdotti<br />

in un involucro (bossolo) e stazionarvi<br />

per lungo tempo senza degrado <strong>delle</strong><br />

proprie caratteristiche fisico-chimiche.<br />

Subito emerge una specifica fondamentale<br />

dell'esplosivo: la stabilità. L'esplosivo<br />

ideale dovrebbe fornire prestazioni<br />

costanti nel tempo, risultare non influenzato<br />

dalle estreme con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong><br />

esercizio (temperatura ed umi<strong>di</strong>tà), non<br />

combinarsi con le parti con le quali viene<br />

in contatto (bossolo, innesco, palla).<br />

L'esplosione in un'arma da fuoco sostanzialmente<br />

è una «combustione» estremamente<br />

rapida ma controllata, caratteristica<br />

fondamentale che ci porta a<br />

considerare due tipi <strong>di</strong> esplosione: detonazione<br />

e deflagrazione. Saremo in<br />

presenza <strong>di</strong> detonazione quando la reazione<br />

ha velocità <strong>di</strong> combustione <strong>di</strong> migliaia<br />

<strong>di</strong> m/s (sino a 10.000 m/s) talché<br />

si manifestano effetti <strong>di</strong>rompenti incompatibili<br />

con l'uso per cartucce. Avremo<br />

deflagrazione quando il fenomeno<br />

è molto meno violento cioè quando<br />

le velocità <strong>di</strong> combustione sono nell'or<strong>di</strong>ne<br />

<strong>di</strong> qualche centinaia <strong>di</strong> m/s con<br />

graduato sviluppo dei volumi gassosi.<br />

Questa gradualità è estremamente importante<br />

essendo strettamente collegata<br />

al calibro, al peso del proietto, al tipo <strong>di</strong><br />

innesco, alla lunghezza <strong>di</strong> canna ed altro<br />

ancora come vedremo. Non dobbiamo<br />

mai <strong>di</strong>menticare che anche le polveri<br />

«graduate» per un corretto impiego in<br />

anime rigate possono «saltare» dalla deflagrazione<br />

alla detonazione se non impiegate<br />

con estrema cautela in quanto il<br />

grado <strong>di</strong> vivacità o <strong>di</strong> progressività è<br />

correlato alle tre tipologie <strong>di</strong> base: armi<br />

lunghe ad anima liscia, corte ad anima<br />

rigata, lunghe ad anima rigata.

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