Manuale di ricarica - Enciclopedia delle Armi di Edoardo Mori
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peculiarità dell'arma: tipo <strong>di</strong> canna, rigatura,<br />
incassatura, percussione, scatto,<br />
acciai e similari.<br />
Di regola la «qualità» dell'arma in senso<br />
lato è determinante; tuttavia noteremo<br />
che una serie <strong>di</strong> armi uguali, corte o<br />
lunghe, provate attentamente con cartucce<br />
<strong>di</strong>verse fra loro, anche con eguali<br />
pesi <strong>di</strong> proietto, fornisce concentrazioni<br />
analoghe ma non identiche. Alcuni esemplari<br />
concentrano <strong>di</strong> più, altri meno,<br />
una tiene meglio la <strong>di</strong>stanza l'altra dà<br />
colpi <strong>di</strong> scarto.<br />
L'arma lunga rigata, anche per la <strong>di</strong>stanza<br />
su cui si effettuano le prove, visualizza<br />
meglio tali anomalie ma queste sono<br />
presenti anche su armi corte rigate. Tali<br />
anomalie possono essere minimizzate<br />
me<strong>di</strong>ante l'accuratizzazione dell'arma<br />
ma determinante in ultima istanza è la<br />
ricerca del munizionamento maggiormente<br />
gra<strong>di</strong>to dal singolo esemplare.<br />
A monte dei denunciati fenomeni stanno<br />
<strong>di</strong>fferenze relative o specifiche. Il<br />
colpo erratico ha spesso origine da impropria<br />
incassatura; la rosata giusta ma<br />
poco precisa può <strong>di</strong>pendere dal regime<br />
vibratorio <strong>di</strong> canna e/o da reazioni <strong>di</strong><br />
culatta; la <strong>di</strong>sposizione dei colpi senza<br />
una «regola» può imputarsi a me<strong>di</strong>ocre<br />
finizione del vivo <strong>di</strong> volata oppure alle<br />
viti <strong>di</strong> serraggio che soggiacciono a<br />
sforzi <strong>di</strong> taglio.<br />
Questi ed altri casi rientrano nell'ambito<br />
<strong>delle</strong> <strong>di</strong>fferenze relative; il <strong>ricarica</strong>tore<br />
deve sempre averle presenti e porvi rime<strong>di</strong>o<br />
intervenendo sull'arma. 1 fenomeni<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziazioni specifiche, nella<br />
maggioranza dei casi non <strong>di</strong>scendono<br />
da anomalie vere e proprie bensì dalle<br />
caratteristiche tecniche <strong>di</strong> progetto correlate<br />
alle tolleranze inerenti le quote<br />
progettuali.<br />
Ogni arma è un in<strong>di</strong>viduo, ha un suo<br />
temperamento anche se l'asserzione viene<br />
contestata da alcuni autori. Teoricamente,<br />
specie quando non intervengono<br />
problemi <strong>di</strong> incassatura (revolver e au-<br />
tomatiche), dovremmo avere una macchina<br />
<strong>di</strong> precisione formata da altre<br />
macchine <strong>di</strong> precisione. In pratica non<br />
esistono due colate che forniscano acciai<br />
con tutte le caratteristiche fisiche<br />
esattamente sovrapponibili; l'utensile lavorando<br />
si usura <strong>di</strong>versificando l'angolo<br />
<strong>di</strong> spoglia; un ciclo <strong>di</strong> trattamenti termici<br />
non è riproducibile con perfetta costanza;<br />
la macchina più robusta accusa<br />
col tempo una certa usura; il sofisticato<br />
complesso elettronico alla lunga si stara<br />
e così via. Certe lavorazioni inoltre non<br />
possono essere totalmente automatizzate<br />
e richiedono l'intervento dell'uomo<br />
con le sue soggettività.<br />
In ultimo dobbiamo renderci conto che<br />
la «misura esatta» è un'astrazione mentale;<br />
può esistere solo un'approssimazione<br />
più o meno spinta. Nell'ambito<br />
della meccanica armiera quando si lavora<br />
sull'or<strong>di</strong>ne dei 5/100 <strong>di</strong> mm si opera<br />
al limite della convenienza pratica; a<br />
spingersi oltre, per quanto riguarda l'azione<br />
nel suo insieme, non solo manca<br />
la convenienza economica, ma si rischiano<br />
inconvenienti.<br />
Un'arma troppo «giusta» nelle con<strong>di</strong>zioni<br />
d'esercizio <strong>di</strong>venta forzante, può inchiodarsi<br />
o denunciare malfunzionamenti.<br />
Tecnicamente si dovrebbe parlare<br />
<strong>di</strong> una «serie <strong>di</strong> tolleranze» specifiche<br />
ai vari organi.<br />
Nel caso della foratura <strong>delle</strong> canne rigate<br />
si scende ad 1 - 2/100, ma anche in<br />
questo caso le tolleranze saranno funzione<br />
dei molti parametri in gioco. Come<br />
esempio limitiamoci a due calibri 22<br />
centerfire fra i più popolari, il 222 Rem<br />
ed il 5,6x61 SE. Il 222 Rem chiede <strong>di</strong><br />
essere forato a <strong>di</strong>ametro min = 5,689 e a<br />
<strong>di</strong>ametro max = 5,700; tolleranza<br />
1,1/100. Il 5,6x61 SE ha foratura a <strong>di</strong>ametro<br />
min = 5,765 e <strong>di</strong>ametro max =<br />
5,791; tolleranza 2,6/100. Con questo<br />
esempio abbiamo voluto evidenziare<br />
anche il fatto che non tutte le «22 centerfire»<br />
sono veramente tali; il 222 Rem