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Viaggio nella Mediterraneità - Il racconto della dieta mediterranea

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Itinerari Unesco: da Napoli al Cilento il <strong>racconto</strong> <strong>della</strong> <strong>dieta</strong> <strong>mediterranea</strong><br />

1952, fece seguito un periodo di studi in Spagna dove i coniugi<br />

Keys notarono gli aspetti comuni tra Napoli e Madrid nelle<br />

abitudini alimentari. Gli stretti rapporti stabilitisi con l’Università di<br />

Napoli furono motivo di campagne di studio e di visite di Keys<br />

anche negli anni successivi. Nel corso di uno dei frequenti soggiorni<br />

a Napoli, nel 1957, accompagnato dal prof. Alfonso Del Vecchio,<br />

Keys si recò a Nicotera dove condusse uno studio sulla<br />

popolazione del Comune.<br />

Nel 1958, anche sulla scorta dello studio “pilota” condotto a<br />

Nicotera, lo scienziato americano diede il via al progetto definito<br />

“Seven Countries Study”<br />

28<br />

Nei vari libri : “Mangiar bene per stare bene”;<br />

“La via <strong>mediterranea</strong> al benessere” e “<strong>Il</strong><br />

benevolo fagiolo” sono stati descritti i valori<br />

<strong>della</strong> <strong>dieta</strong> e del lifestyle Mediterraneo,<br />

basato sulla loro ricerca scientifica unita<br />

all’arte culinaria. L’amore di Keys per la<br />

gastronomia Mediterranea si ritrova anche nei<br />

suoi appunti:<br />

“Ci piacque moltissimo assaggiare quel cibo semplice : minestrone fatto in<br />

casa, innumerevoli tipi di pasta cucinata sempre al momento, condita con<br />

salsa di pomodoro e una spolverata di formaggio grattugiato, solo raramente<br />

arricchita con pezzetti di carne, oppure servita con pesce locale e senza<br />

formaggio, un bel piatto di pasta corta con fagioli, moltissimo pane sfornato<br />

da poche ore, mai servito con salsine, verdure fresche in abbondanza, una<br />

piccola porzione di carne o di pesce, al massimo una o due volte a settimana,<br />

vino da tavola comune, per dessert sempre frutta fresca”<br />

Ancel Keys

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