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*Bollettino Rovato N°5-2012.indd - Oratorio di Rovato

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Parrocchia<br />

10<br />

Il sogno <strong>di</strong> un car<strong>di</strong>nale<br />

Nel lontano Ottobre 1580<br />

giungeva a <strong>Rovato</strong>, e vi rimaneva<br />

per quin<strong>di</strong>ci giorni, san Carlo<br />

Borromeo (1538 – 1584),<br />

Arcivescovo <strong>di</strong> Milano che,<br />

dopo il Concilio <strong>di</strong> Trento (1545<br />

– 1563), spinto da uno zelo<br />

ammirabile, attuava una visita<br />

pastorale alla nostra Comunità<br />

e alle Comunità confinanti per<br />

“imporre“ la riforma sgorgata<br />

dalla Assemblea Conciliare<br />

Tridentina, una delle più<br />

importanti nella storia dei<br />

ventuno Concili celebrati dalla<br />

Chiesa.<br />

Su questo importante avvenimento ecclesiale è<br />

possibile consultare la voluminosa e documentata<br />

ricerca storica del nostro concitta<strong>di</strong>no Don Gianni<br />

Donni: “Visita Apostolica e Decreti <strong>di</strong> Carlo<br />

Borromeo alla Diocesi <strong>di</strong> Brescia - Vol. III Sebino,<br />

Franciacorta e Bassa Occidentale – Brescia<br />

2004“ e l'Archivio Parrocchiale nel quale sono<br />

depositati i documenti originali.<br />

Durante il soggiorno rovatese san Carlo conferì<br />

nella Chiesa <strong>di</strong> S. Stefano la tonsura e l'abito<br />

ecclesiastico al suo nipote Federico (1564<br />

- 1631) che sarebbe poi <strong>di</strong>ventato car<strong>di</strong>nale e<br />

arcivescovo <strong>di</strong> Milano e la cui figura ammantata<br />

<strong>di</strong> santità e <strong>di</strong> immensa carità rifulge ne “I promessi<br />

sposi“ <strong>di</strong> Alessandro Manzoni. Anche il car<strong>di</strong>nale<br />

Federico nel 1595 soggiornò a <strong>Rovato</strong>.<br />

Più recentemente il car<strong>di</strong>nale Giovanni Colombo<br />

(1902 – 1992) il 04 novembre 1974 onorò con<br />

la sua presenza la festa patronale <strong>di</strong> S. Carlo.<br />

Non è azzardato affermare che un filo sottile,<br />

invisibile e misterioso lega i Rovatesi a chi siede<br />

sulla Cattedra milanese <strong>di</strong> S. Ambrogio.<br />

Il 31 agosto 2012 moriva a Gallarate il car<strong>di</strong>nale<br />

Carlo Maria Martini (1927 – 2012): un gesuita,<br />

Arcivescovo della Metropoli Lombarda dal 1980<br />

al 2002, universalmente considerato tra i più<br />

vali<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>osi della Sacra Scrittura, un autentico<br />

e autorevole maestro <strong>di</strong> vita spirituale, uomo<br />

<strong>di</strong> Chiesa aperto al <strong>di</strong>alogo con tutti. In un suo<br />

celebre <strong>di</strong>scorso del febbraio 1981 affermava:<br />

“ Mi viene in mente il sogno <strong>di</strong> una Chiesa capace<br />

<strong>di</strong> essere fermento <strong>di</strong> una società, un sogno che<br />

continua ad ispirarmi:<br />

− una Chiesa pienamente sottomessa alla<br />

Parola <strong>di</strong> Dio, nutrita e liberata da questa Parola;<br />

− una Chiesa che mette l'Eucaristia al centro<br />

della sua vita, che contempla il suo Signore,<br />

che compie tutto quanto fa “in memoria <strong>di</strong> Lui“<br />

e modellandosi sulla sua<br />

capacità <strong>di</strong> dono;<br />

− una Chiesa che non tema<br />

<strong>di</strong> utilizzare strutture e mezzi<br />

umani, ma che se ne serve e<br />

non ne <strong>di</strong>viene serva;<br />

− una Chiesa che desidera<br />

parlare al mondo d'oggi, alla<br />

cultura, alle <strong>di</strong>verse civiltà<br />

con la parola semplice del<br />

Vangelo;<br />

− una Chiesa che parla più<br />

con i fatti che con le parole;<br />

che non <strong>di</strong>ce se non parole<br />

che partano dai fatti e si<br />

appoggino ai fatti;<br />

− una Chiesa attenta ai segni della presenza<br />

dello Spirito nei nostri tempi, ovunque si<br />

manifestino;<br />

− una Chiesa consapevole del cammino arduo<br />

e <strong>di</strong>fficile <strong>di</strong> molta gente oggi, delle sofferenze<br />

quasi insopportabili <strong>di</strong> tanta parte dell'umanità,<br />

sinceramente partecipe delle pene <strong>di</strong> tutti e<br />

desiderosa <strong>di</strong> consolare;<br />

− una Chiesa che porta la parola liberatrice<br />

e incoraggiante del Vangelo a coloro che sono<br />

gravati da gravi fardelli;<br />

− una Chiesa capace <strong>di</strong> scoprire i nuovi poveri<br />

e non troppo preoccupata <strong>di</strong> sbagliare nello<br />

sforzo <strong>di</strong> aiutare in maniera creativa;<br />

− una Chiesa che non privilegia nessuna<br />

categoria, né antica né nuova, che accoglie<br />

ugualmente giovani e anziani, che educa e forma<br />

tutti i suoi figli alla fede e alla carità e desidera<br />

valorizzare tutti i servizi e ministeri nella unità<br />

della comunione;<br />

− una Chiesa umile <strong>di</strong> cuore, unita e compatta<br />

nella sua <strong>di</strong>sciplina, in cui Dio solo ha il primato;<br />

− una Chiesa che opera un paziente<br />

<strong>di</strong>scernimento valutando con oggettività e<br />

realismo il suo rapporto con il mondo, con la<br />

società <strong>di</strong> oggi; che spinge alla partecipazione<br />

attiva e alla presenza responsabile, con rispetto<br />

e deferenza verso le istituzioni, ma che ricorda<br />

bene la parola <strong>di</strong> Pietro: “E' meglio obbe<strong>di</strong>re a<br />

Dio che agli uomini“.<br />

E' un sogno <strong>di</strong> trent'anni fa che attende ogni giorno<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare vivo e attuale. Con gli insegnamenti<br />

del Car<strong>di</strong>nale Martini e, in genere, <strong>di</strong> tutto<br />

l'episcopato la Chiesa getta abbondantemente<br />

nel terreno della società il seme della speranza e<br />

dell'amore fiduciosa nell'assistenza dello Spirito<br />

e negli uomini <strong>di</strong> buona volontà.<br />

don Valentino

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