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*Bollettino Rovato N°5-2012.indd - Oratorio di Rovato

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I fi gli interrogano<br />

Spesso consideriamo i nostri ragazzi<br />

(nella Chiesa e nella Società) come<br />

“oggetti” destinatari delle nostre<br />

attenzioni: oggetti <strong>di</strong> conoscenze<br />

da trasmettere (vasi da riempire??)<br />

<strong>di</strong> regole da esercitare (obbe<strong>di</strong>enti<br />

esecutori??) <strong>di</strong> “cose buone” da<br />

imparare… Questo significa che la<br />

relazione adulto-ragazzo è a senso<br />

unico. Ma i ragazzi non possono essere<br />

anche “soggetti” <strong>di</strong> relazioni, cioè<br />

capaci <strong>di</strong> “insegnare” a noi adulti dei<br />

valori gran<strong>di</strong> nella vita?<br />

Ammettiamo che esistono relazioni<br />

anche nell’altro senso, ragazzo-adulto?<br />

Nell’ultima riunione con i genitori del<br />

gruppo Betlemme abbiamo con<strong>di</strong>viso<br />

la riflessione sull’incontro <strong>di</strong> Gesù con<br />

Zaccheo (Lc 19,1-10) e nel lavoro in<br />

gruppo si è preso in considerazione<br />

la folla che impe<strong>di</strong>va a Zaccheo <strong>di</strong><br />

vedere Gesù (essendo piccolo <strong>di</strong> statura) e la<br />

pianta <strong>di</strong> sicomòro sulla quale Zaccheo salì per<br />

vedere Gesù e sotto la quale Gesù si ferma per<br />

chiamare Zaccheo. Nella con<strong>di</strong>visione ci si è<br />

chiesti: che cosa può essere per noi oggi “il<br />

sicomoro” cioè ciò che ci permette <strong>di</strong> incontrare<br />

Gesù Cristo?<br />

Tra le varie risposte ne è uscita una molto<br />

interessante: i nostri figli! Perché? Perché ci<br />

pongono domande serie sulla fede e sui valori<br />

della vita a cui spesso noi genitori non siamo in<br />

grado <strong>di</strong> rispondere.<br />

Dal confronto sono usciti questi atteggiamenti<br />

con<strong>di</strong>visi:<br />

Diciamo grazie ai figli per le domande che ci<br />

fanno<br />

Ascoltiamoli seriamente<br />

Rispon<strong>di</strong>amo seriamente e in tempo breve (se<br />

non si è capaci, si chiede tempo per informarsi<br />

da una persona competente)<br />

Rendere “sacro” il tavolo dove si mangia,<br />

abolendo la TV, la ra<strong>di</strong>o, giochi elettronici,<br />

cellulare… per guardarsi negli occhi e <strong>di</strong>alogare<br />

Le domande dei figli sono provvidenziali per i<br />

genitori; infatti li “costringono” a dare risposte<br />

pensate (e qualche volta mandano in crisi per<br />

la <strong>di</strong>fficoltà a rispondere in modo chiaro e<br />

adeguato), a scegliere una vita più coerente e a<br />

dare loro il buon esempio.<br />

Questo è un chiaro segno dei tempi, come <strong>di</strong>ce<br />

il Vangelo.<br />

Infatti nel contesto <strong>di</strong> crisi culturale in cui ci<br />

troviamo, nella mancanza <strong>di</strong> un pensiero forte e<br />

nella <strong>di</strong>pendenza dai mass me<strong>di</strong>a, nel <strong>di</strong>ffondersi<br />

<strong>di</strong> un stile <strong>di</strong> vita in<strong>di</strong>vidualista ed egoistico, i<br />

ragazzi riportano a vivere il <strong>di</strong>alogo autentico<br />

per equilibrare e valorizzare le<br />

autentiche relazioni interpersonali.<br />

Dobbiamo essere convinti che<br />

la persona umana, sia essa<br />

ragazzo, giovane, adulto o<br />

anziano, viene prima <strong>di</strong> tutte le<br />

altre cose, in assoluto.<br />

Il <strong>di</strong>alogo è lo strumento<br />

essenziale per conoscere le<br />

persone e per educare i ragazzi a<br />

raggiungere autonomia <strong>di</strong> pensiero<br />

e <strong>di</strong> azione. I genitori non possono<br />

essere in grado <strong>di</strong> controllare tutto ciò<br />

che i figli fanno, come si comportano<br />

fuori casa; ma se constatano che il figlio<br />

ha pensieri personali e positivi, <strong>di</strong>aloga<br />

con spontaneità, mantiene la parola data<br />

ed è fedele agli impegni assunti hanno una<br />

buona garanzia del senso <strong>di</strong> responsabilità<br />

e dell’apprezzamento della fiducia che riceve.<br />

Era da tanto tempo che non sentivo riflessioni <strong>di</strong><br />

questo genere. Riba<strong>di</strong>sco che il percorso chiesto<br />

ai genitori per l’Iniziazione Cristiana dei figli<br />

è finalizzato a questo: offrire opportunità per<br />

verificare la maturità nella fede, “aggiornare”<br />

la mentalità <strong>di</strong> fede ed essere in grado <strong>di</strong> aiutare<br />

i ragazzi a fare una scelta <strong>di</strong> vita cristiana, con<br />

motivazione adeguate alla loro età; dunque non<br />

definiamolo “obbligatorio” ma doveroso perché<br />

i figli interrogano e noi dobbiamo rispondere,<br />

nel modo più corretto e vero.<br />

Cari genitori ritengo che i ragazzi reclamino<br />

un <strong>di</strong>alogo educativo chiaro nell’impostazione,<br />

coerente nella quoti<strong>di</strong>anità, ma soprattutto che<br />

mostri loro la bellezza e la gioia <strong>di</strong> essere<br />

cristiani oggi. E questo è il compito <strong>di</strong> voi genitori<br />

e degli adulti che formano la comunità cristiana!<br />

Compito che non è delegabile a nessuno e per<br />

nessun motivo.<br />

don Gian Mario<br />

Fondazione Scuola Materna e Asilo Nido<br />

ROVATO CENTRO<br />

Sono S aperte r le pre iscrizioni per:<br />

• la Sezione Primavera (dai 2 a 3 anni)<br />

• la scuola dell infanzia (dai 3 a 6 anni)<br />

Per informazioni: Tel 030 7721107<br />

Via 4 Novembre, 5 - <strong>Rovato</strong><br />

19<br />

<strong>Oratorio</strong>

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