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PUNTI NOTEVOLI - Lo scrigno dei tesori

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GENESI<br />

ESODO<br />

LEVITICO<br />

NUMERI<br />

DEUTERONOMIO<br />

GIOSUÈ<br />

GIUDICI<br />

RUT<br />

1 SAMUELE<br />

2 SAMUELE<br />

1 RE<br />

2 RE<br />

1 CRONACHE<br />

2 CRONACHE<br />

ESDRA<br />

NEEMIA<br />

ESTER<br />

INDICE<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 2


“G<br />

GENESI<br />

enesi” significa “origine” o “nascita”. È un nome appropriato per un<br />

libro che dice come venne all’esistenza l’universo, come fu preparata<br />

la terra per l’uomo e come comparve l’uomo sulla terra. Mosè scrisse<br />

questo libro nel deserto del Sinai e può darsi che lo abbia terminato nel 1513<br />

a.E.V.<br />

Il libro di Genesi abbraccia il periodo di storia umana, della durata di 2.369<br />

anni, del mondo antidiluviano, di cosa accadde quando iniziò l’era postdiluviana<br />

e di come Geova agì con Abraamo, Isacco, Giacobbe e Giuseppe.<br />

Risposte a domande Bibliche e Lezioni utili per noi<br />

1:1 – I giorni creativi erano di 24 ore ciascuno? Genesi 2:4 parla del<br />

“giorno che Geova Dio fece terra e cielo”. Questo unico giorno abbraccia tutti<br />

e sei i giorni creativi del capitolo 1 di Genesi. Nell’uso biblico un giorno è<br />

un’unità di tempo di durata definita che può abbracciare anche mille anni o<br />

molti millenni. I giorni creativi menzionati nella Bibbia possono essere durati<br />

migliaia d’anni ciascuno. Inoltre, la terra esisteva già prima che iniziassero i<br />

giorni creativi. Sotto questo aspetto, perciò, il racconto biblico è compatibile<br />

con la vera scienza. – 2 Pietro 3:8.<br />

<strong>Lo</strong> si capisce da ciò che la Bibbia dice del settimo “giorno”. La narrazione<br />

relativa a ciascuno <strong>dei</strong> primi sei “giorni” termina con le parole “e si faceva sera<br />

e si faceva mattina, un primo giorno”, e così via. Eppure non troverete questo<br />

commento dopo la narrazione del settimo “giorno”. Anzi, nel I secolo<br />

E.V., dopo circa 4.000 anni di storia, la Bibbia indicava che il settimo “giorno”<br />

di riposo era ancora in corso. (Ebrei 4:4-6) Perciò il settimo “giorno” è un<br />

periodo che abbraccia migliaia di anni, e possiamo logicamente trarre la stessa<br />

conclusione per quanto riguarda i primi sei “giorni”.<br />

1:16 – Come poté Dio produrre la luce il primo giorno se i luminari<br />

non furono fatti che il quarto giorno? Dove si trovano i luminari furono<br />

creati molto tempo prima che iniziasse il “primo giorno creativo”. Ma la loro<br />

luce non arrivava sulla superficie della terra. il primo giorno “si fece luce”<br />

perché la luce diffusa penetrò attraverso gli stati di nubi e divenne visibile sulla<br />

terra. di conseguenza, a motivo della rotazione terrestre, cominciarono ad<br />

alternarsi il giorno e la notte. (Genesi 1:1-3, 5) Le sorgenti della luce non si<br />

vedevano ancora sulla terra. durante il quarto periodo creativo, però, ebbe luogo<br />

un cambiamento notevole. Il sole, la luna e le stelle ora ‘splendevano sopra<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 3


la terra’. (Genesi 1:17) ‘Dio li faceva’ nel senso che ora potevano essere visti<br />

sulla terra.<br />

1:20-24 – I dinosauri furono creati da Dio? Alcuni dinosauri (e pterosauri)<br />

possono essere stati veramente creati nella quinta era elencata in Genesi<br />

quando, come dice la Bibbia, Dio fece le “creature volatili” e i “grandi mostri<br />

marini”. Forse altri tipi di dinosauri furono creati nella sesta epoca. La grande<br />

varietà di dinosauri con il loro enorme appetito sarebbe stata appropriata data<br />

l’abbondante vegetazione che esisteva evidentemente nel loro tempo.<br />

Quando i dinosauri ebbero adempiuto il loro scopo, Dio pose fine alla loro<br />

esistenza. Ma la Bibbia tace in merito a come o a quando lo fece. Possiamo<br />

essere certi che i dinosauri furono creati da Geova per uno scopo, anche se al<br />

presente non comprendiamo perfettamente quale fu. Non furono uno sbaglio,<br />

un frutto dell’evoluzione. Il fatto che compaiano all’improvviso nella documentazione<br />

fossile senza presentare alcun legame con antenati fossili, e anche<br />

che scompaiano senza lasciare nessun fossile di collegamento, testimonia contro<br />

l’idea che tali animali si siano evoluti gradualmente in un arco di milioni di<br />

anni. Pertanto la documentazione fossile non sostiene la teoria<br />

dell’evoluzione. Invece è in armonia con il punto di vista biblico circa gli atti<br />

creativi di Dio.<br />

1:26 — In che senso l’uomo è stato fatto a immagine e somiglianza di<br />

Dio? L’aspetto di Dio è sconosciuto all’uomo. (Deut. 4:15-20) Ma l’uomo è<br />

stato fatto a immagine e somiglianza di Geova in quanto creato con certi attributi<br />

di Dio come giustizia, sapienza, potenza e amore. (Deut. 32:4; Giobbe<br />

12:13; Isaia 40:26; 1 Giov 4:8) Poiché anche il Figlio di Dio, la Parola, possiede<br />

tali qualità, Geova appropriatamente gli disse: “Facciamo l’uomo a nostra<br />

immagine, secondo la nostra somiglianza”. — Giovanni 1:1-3, 14.<br />

Essendo a immagine di Dio gli esseri umani hanno la capacità di riflettere<br />

gli attributi divini. Dovremmo senz’altro cercare di coltivare qualità come amore,<br />

misericordia, benignità, bontà e pazienza, riflettendo colui che ci ha creati.<br />

2:1-3 – Perché Dio “il settimo giorno” si riposò? Dio non si riposò perché<br />

fosse stanco. Desisté dal compiere ulteriori opere creative sulla terra per<br />

lasciare che il suo capolavoro si sviluppasse e raggiungesse la piena gloria, a<br />

sua lode e onore.<br />

2:9 – Cosa rappresentava “l’albero della vita”? L’albero rappresentava<br />

la garanzia di vita eterna a coloro ai quali sarebbe stato concesso di mangiarne<br />

il frutto. Pertanto, dopo che Adamo ed Eva ebbero peccato, fu necessario espellerli<br />

dal giardino di Eden e impedire che vi rientrassero.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 4


3:1 – L’incertezza suscitata da quella domanda apparentemente innocente<br />

ostacolò la facoltà di Eva di prendere decisioni. Questo è tipico <strong>dei</strong> metodi di<br />

Satana. Come l’autore di lettere anonime calunniose, egli è abile nell’uso di<br />

insinuazioni, mezze verità e menzogne. Seminando in questo modo dubbi insidiosi,<br />

Satana ha rovinato innumerevoli relazioni sane basate sulla fiducia. —<br />

Galati 5:7-9.<br />

3:8 – Geova Dio parlò direttamente ad Adamo? La Bibbia rivela che<br />

quando Dio parlò agli esseri umani lo face tramite un angelo. (Genesi 16:7-11;<br />

18:1-3, 22-26; 19:1; Giudici 2:1-4; 6:11-16, 22; 13:15-22) Il principale portavoce<br />

di Dio fu il suo unigenito figlio, chiamato “la Parola”. (Giov. 1:1) Molto<br />

probabilmente Dio parlò ad Adamo ed Eva attraverso “la Parola”. – Genesi<br />

1:26-28; 2:16; 3:8-13.<br />

3:16 – Questa dichiarazione successiva al peccato di Adamo ed Eva non<br />

indicava ciò che gli uomini avrebbero dovuto fare, ma ciò che Geova prevedeva<br />

avrebbero fatto ora che l’egoismo era entrato a far parte della vita umana.<br />

Alcuni racconti biblici successivi descrivono le situazioni infelicissime che si<br />

vennero a creare a causa dell’egoistico predominio dell’uomo. Ma la Bibbia<br />

non dice che Dio approvasse tale condotta o che quelli siano esempi da imitare<br />

3:17 – In che modo fu maledetto il suolo e per quanto tempo? Che il<br />

suolo fosse maledetto significa che da quel momento in poi sarebbe stato molto<br />

difficili coltivarlo. I discendenti di Adamo sentirono così acutamente gli effetti<br />

della maledizione, con le spine e i triboli che il suolo produceva, che Lamec,<br />

il padre di Noè, parlò del “dolore delle nostre mani derivate dal suolo che<br />

Geova ha maledetto”. (Genesi 5:29) Dopo il Diluvio Geova benedisse Noè e i<br />

suoi figli, dichiarando il Suo proposito che riempissero la terra. (Genesi 9:1)<br />

Evidentemente la maledizione sul suolo era stata tolta. – Genesi 13:10<br />

3: 22 – A chi si riferiva Geova con le parole “uno di noi”? A quanto pare<br />

Geova Dio si stava riferendo a se stesso e al suo unigenito Figlio.<br />

Geova pronunciò queste parole dopo aver emesso la sentenza di condanna<br />

contro la prima coppia umana. Alcuni hanno inteso l’espressione “uno di noi”<br />

come un plurale di maestà, così come un re umano potrebbe dire “a noi è piaciuto”<br />

riferendosi in realtà solo a se stesso. Tuttavia, per quanto riguarda Genesi<br />

1:26 e 3:22, il biblista Donald E. Gowan dice: “Nell’Antico Testamento<br />

non ci sono riscontri per la maggioranza delle spiegazioni proposte: il ‘noi’<br />

maiestatico, il ‘noi’ deliberativo, il plurale intensivo o un’indicazione che nella<br />

Divinità ci sia una pluralità di persone. . . . Nessuna di queste spiegazioni ha<br />

molto senso in 3:22, dove si parla di ‘uno di noi’”.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 5


È possibile che Geova si stesse riferendo a Satana il Diavolo, che aveva iniziato<br />

a decidere da sé “il bene e il male” e che aveva indotto la prima coppia<br />

umana a fare altrettanto? Questo non è ragionevole. Geova qui usò<br />

l’espressione “uno di noi”. Satana non faceva più parte della schiera <strong>dei</strong> fedeli<br />

angeli di Geova, per cui non poteva essere incluso fra coloro che stavano dalla<br />

parte di Geova.<br />

Dio si stava forse riferendo agli angeli fedeli? Non possiamo dirlo con certezza.<br />

Tuttavia la somiglianza fra le espressioni di Genesi 1:26 e 3:22 ci fornisce<br />

un indizio. In Genesi 1:26 leggiamo che Geova disse: “Facciamo l’uomo<br />

a nostra immagine, secondo la nostra somiglianza”. A chi si stava rivolgendo<br />

con queste parole? Parlando della creatura spirituale che divenne il perfetto<br />

uomo Gesù, l’apostolo Paolo disse: “Egli è l’immagine dell’invisibile Iddio, il<br />

primogenito di tutta la creazione; perché per mezzo di lui tutte le altre cose furono<br />

create nei cieli e sulla terra”. (Colossesi 1:15, 16) Sembra dunque logico<br />

concludere che in Genesi 1:26 Geova stesse parlando al suo unigenito Figlio,<br />

l’“artefice” che era al suo fianco durante la creazione <strong>dei</strong> cieli e della terra.<br />

(Proverbi 8:22-31) La somiglianza dell’espressione usata in Genesi 3:22 ci<br />

porta a ritenere che Geova stesse nuovamente parlando a colui che gli era più<br />

vicino, il suo unigenito Figlio.<br />

A quanto pare l’unigenito Figlio di Dio conosceva “il bene e il male”. Grazie<br />

alla sua lunga e intima esperienza con Geova, aveva sicuramente conosciuto<br />

bene i pensieri, i princìpi e le norme del Padre suo. Certo della conoscenza<br />

che il Figlio aveva di queste cose e della sua lealtà verso di esse, Geova può<br />

avergli concesso una certa libertà di azione senza che il Figlio dovesse di volta<br />

in volta consultarsi con lui. In questo senso il Figlio sarebbe stato capace e autorizzato<br />

a stabilire cos’era bene e cos’era male. Tuttavia, a differenza di Satana<br />

e di Adamo ed Eva, il Figlio non stabilì delle norme autonome in contrasto<br />

con quelle di Geova.<br />

3:24 – Fu Dio ad inventare le spade? Non dobbiamo concludere che il<br />

primo a fabbricare quelle che chiamiamo spade sia stato il nostro amorevole<br />

Creatore. Adamo ed Eva vedevano roteare davanti agli angeli qualcosa di<br />

fiammeggiante. Di che si trattava esattamente? Al tempo in cui Mosè scrisse il<br />

libro di Genesi le spade erano ben note e adoperate in guerra. (Genesi 31:26;<br />

34:26; 48:22; Esodo 5:21; 17:13) Perciò l’espressione “la fiammeggiante lama<br />

di una spada” usata da Mosè permetteva ai suoi lettori di visualizzare fino a un<br />

certo punto ciò che si vedeva all’ingresso dell’Eden. Le informazioni disponibili<br />

ai giorni di Mosè contribuirono a rendere comprensibile quell’aspetto. E il<br />

linguaggio adoperato da Mosè dev’essere stato accurato, dal momento che<br />

Geova lo fece includere nella Bibbia. — 2 Timoteo 3:16.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 6


4:1 – Forse pensava di essere la donna menzionata nella profezia e che<br />

questo figlio sarebbe stato il seme. Caino invece aveva uno spirito cattivo come<br />

quello del serpente. Finì per diventare un assassino uccidendo il fratello<br />

minore, Abele. (Genesi 4:8) È chiaro che la profezia aveva un significato simbolico<br />

più profondo che solo Dio poteva spiegare. Ed è ciò che fece, un po’<br />

alla volta. Tutti i 66 libri della Bibbia contribuiscono in un modo o nell’altro a<br />

rivelare il significato di questa prima profezia della Bibbia.<br />

4:3 – Come Caino e Abele, oggi i cristiani sono invitati a offrire a Dio un<br />

sacrificio, non un olocausto letterale, ma “un sacrificio di lode, cioè il frutto di<br />

labbra che fanno pubblica dichiarazione del suo nome”. (Ebrei 13:15) Oggi<br />

questo viene fatto su scala mondiale, in quanto i testimoni di Geova predicano<br />

la buona notizia del Regno di Dio.<br />

4:5-7 – “Perché ti accendi d’ira e perché il tuo viso è dimesso?” Con questa<br />

domanda Geova ragionò benevolmente con Caino. Non lo costrinse a cambiare,<br />

perché Caino era dotato di libero arbitrio. (Deut. 30:19). Nondimeno Geova<br />

non esitò a indicare a Caino le conseguenze cui sarebbe andato incontro. <strong>Lo</strong><br />

avvertì: “Se non ti volgi per fare il bene, il peccato è in agguato all’ingresso, e<br />

la sua brama è verso di te”.<br />

È degno di nota che anche nell’impartirgli quell’energica riprensione, Geova<br />

non trattò Caino come se fosse irrecuperabile. Gli parlò delle benedizioni<br />

che avrebbe ricevuto se avesse cambiato atteggiamento ed espresse la fiducia<br />

che Caino poteva superare il problema, se voleva. “Se ti volgi per fare il bene”,<br />

disse Geova, “non ci sarà un’esaltazione?” Chiese pure a Caino riguardo<br />

al suo furore omicida: “Tu, da parte tua, lo dominerai?”<br />

Oggi gli anziani della congregazione cristiana dovrebbero imitare<br />

l’esempio di Geova. Come è detto in 2 Timoteo 4:2, a volte devono ‘riprendere’<br />

e ‘rimproverare’, indicando schiettamente a chi sta sbagliando quali saranno<br />

le conseguenze della sua condotta errata. Al tempo stesso gli anziani dovrebbero<br />

‘esortare’. Il verbo greco qui usato, parakalèo, significa “incoraggiare”.<br />

Fatto significativo, il termine greco paràkletos, che viene da parakalèo,<br />

può indicare un avvocato o un assistente in ambito giuridico. Perciò, anche<br />

quando danno una specifica riprensione, gli anziani dovrebbero ricordare che<br />

sono lì per assistere la persona che ha bisogno di consigli, non per comportarsi<br />

da suoi avversari. Come Geova, gli anziani dovrebbero essere positivi, mostrando<br />

fiducia che la persona a cui danno il consiglio può superare il problema.<br />

– Galati 6:1.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 7


Ovviamente, in ultima analisi sta all’individuo mettere in pratica<br />

l’ammonizione. (Galati 6:5; Filippesi 2:12) I consiglieri riscontreranno che alcuni<br />

non prestano ascolto ai loro avvertimenti, così come Caino decise di non<br />

tener conto della riprensione impartitagli dal Creatore stesso. Ciò nonostante,<br />

se imitano Geova, il perfetto Modello per i consiglieri cristiani, gli anziani potranno<br />

essere certi di aver fatto ciò che dovevano.<br />

4: 7 – Dio avvertì Caino che ‘il peccato era in agguato all’ingresso, e la<br />

sua brama era verso di lui’, cosa che sembra alludere a una bestia feroce<br />

pronta a piombare sulla preda. Perché mai sarebbe stato usato questo<br />

linguaggio se prima del Diluvio gli animali erano vegetariani? Le informazioni<br />

bibliche indicano però che Adamo ed Eva erano in pace con tutti gli animali.<br />

È possibile che alcune creature si trovassero a loro agio vicino<br />

all’uomo, beneficiando addirittura della sua vicinanza. Altre erano bestie selvatiche,<br />

che per natura prediligono habitat lontani dall’uomo. (Genesi 1:25,<br />

30; 2:19) Tuttavia la Bibbia non dà a intendere che qualche animale predasse<br />

altri animali o l’uomo. In origine Dio stabilì specificamente che sia gli animali<br />

che gli uomini si nutrissero di vegetazione. (Genesi 1:29, 30; 7:14-16) Questo<br />

non cambiò se non dopo il Diluvio, come indica Genesi 9:2-5.<br />

Come si spiega allora l’avvertimento che Dio diede a Caino, di cui leggiamo<br />

in Genesi 4:7? Di sicuro ai giorni di Mosè l’immagine di una bestia feroce<br />

in agguato, pronta a saltare addosso alla preda, era facilmente comprensibile,<br />

come lo è oggi. Perciò anche in questo caso è possibile che Mosè abbia usato<br />

un linguaggio adatto a lettori che avevano familiarità con il mondo postdiluviano.<br />

E Caino, anche se non aveva mai visto una creatura simile, sarebbe stato<br />

in grado di capire il senso di un avvertimento che paragonava il desiderio<br />

peccaminoso che c’era in lui a una bestia affamata e rapace.<br />

4:15 – In che senso Geova ‘pose un segno per Caino? La Bibbia non dice<br />

che questo segno o marchio venisse in qualche modo sulla sua persona. Il<br />

“segno” era probabilmente un solenne decreto, noto e osservato da altri, inteso<br />

a impedire che Caino fosse ucciso per vendetta.<br />

4:17 – Chi era la moglie di Caino? Adamo “generò figli e figlie”. (Genesi<br />

5:4) Perciò Caino poté prendere in moglie una delle sue sorelle. In seguito la<br />

Legge data da Dio agli israeliti non permetteva il matrimonio tra fratelli e sorelle<br />

carnali. – Levitico 18:9.<br />

4: 26 – In che senso ai giorni di Enos “si cominciò a invocare il nome di<br />

Geova”? Il nome di Dio era stato usato sin dall’inizio della storia umana; perciò<br />

quello che iniziò al tempo di Enos non fu un invocare Geova con fede. È<br />

possibile che gli uomini abbiano applicato in modo profano il nome di Dio a<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 8


se stessi o ad altri per mezzo <strong>dei</strong> quali pretendevano di adorarlo. — 15/9, pagina<br />

29.<br />

5:24 – In che modo Dio ‘prese Enoc’? Evidentemente Enoc correva un<br />

pericolo mortale, ma Dio non permise che soffrisse per mano <strong>dei</strong> suoi nemici.<br />

“Enoc fu trasferito in moda da non vedere la morte”, scrisse l’apostolo Paolo.<br />

(Ebrei 11:5) Questo non vuol dire che Dio lo portò in cielo affinché continuasse<br />

a vivere lì. Gesù fu il primo ad ascendere al cielo. (Giovanni 3:13; Ebrei<br />

6:19, 20) Che Enoc fosse “trasferito in modo da non vedere la morte” può significare<br />

che Dio lo fece cadere in una condizione di estasi profetica e quindi<br />

pose fine alla sua vita mentre era in quello stato. In quel modo Enoc non soffrì,<br />

o non ‘vide la morte’, per mano <strong>dei</strong> suoi nemici.<br />

6:3 – Quei 120 anni diedero al fedele Noè il tempo di farsi una famiglia e –<br />

quando fu informato del decreto di Dio – di costruire un’arca e avvertire i suoi<br />

contemporanei dell’imminente Diluvio. (1 Pietro 3:20)<br />

Sin dal tempo dell’originale disastrosa caduta dell’umanità nel peccato,<br />

Geova si è dimostrato un Dio longanime. Grazie alla sua longanimità prima<br />

del Diluvio, ci fu il tempo per dare il debito avvertimento e per costruire un<br />

mezzo di salvezza. Ma tale pazienza giunse al limite e venne il Diluvio. Allo<br />

stesso modo oggi Geova mostra grande longanimità, ed essa sta durando più<br />

di quanto alcuni forse si aspettavano. Questo tuttavia non è un motivo per perdere<br />

la speranza. Farlo sarebbe come criticare Dio per il fatto che è longanime.<br />

Paolo chiese: “Disprezzi tu le ricchezze della sua benignità, della sua sopportazione<br />

e della sua longanimità, perché non sai che la benevola qualità di Dio<br />

cerca di condurti al pentimento?” — Romani 2:4, 2 Pietro 3:9.<br />

Non siamo dunque impazienti nei confronti del modo in cui Geova fa le<br />

cose. Seguiamo invece l’ulteriore consiglio di Pietro e ‘consideriamo la pazienza<br />

del nostro Signore come salvezza’. La salvezza di chi? La nostra e, oltre<br />

ad essa, quella di innumerevoli altri che devono ancora udire la “buona notizia<br />

del regno”. (2 Pietro 3:15) Questo ci aiuterà a comprendere la straordinaria<br />

longanimità di Geova e ci spingerà a essere longanimi con altri.<br />

6:4 – Chi erano i nefilim? La parola ebraica nefilìm significa letteralmente<br />

“abbattitori”, quelli che fanno cadere altri con atti di violenza. Non sorprende<br />

quindi che il racconto biblico aggiunga: “La terra si riempì di violenza”.<br />

(Genesi 6:11) I semi<strong>dei</strong> della mitologia, come Eracle e l’eroe babilonese Gilgamesh,<br />

presentano molte analogie con i nefilim.<br />

Si noti che i nefilim sono definiti “potenti” e “uomini famosi”. A differenza<br />

del giusto Noè, che visse nello stesso periodo, ai nefilim non interessava<br />

promuovere la fama di Geova. Erano interessati alla loro propria fama, gloria<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 9


e reputazione. Mediante gesta potenti, che indubbiamente includevano violenza<br />

e spargimento di sangue, si guadagnarono la fama a cui ambivano nel mondo<br />

empio che li circondava. Furono i supereroi del loro tempo, temuti, rispettati<br />

e apparentemente invincibili.<br />

6:6 – In che senso Geova “si rammaricò” di aver fatto gli uomini? Qui<br />

il termine ebraico tradotto “si rammaricò” indica un cambiamento di idea o<br />

intenzione. Geova è perfetto e perciò non ha commesso un errore nel creare<br />

l’uomo. Ma ha cambiato parere nei confronti della malvagia generazione antidiluviana.<br />

Dispiaciuto per la loro malvagità, da Creatore degli esseri umani<br />

Dio ne diventò il distruttore. Geova si dispiacque che la malvagità dell’uomo<br />

richiedesse di distruggere tante vite, ma fu costretto ad agire per sostenere le<br />

sue giuste norme. Il fatto che preservò alcuni esseri umani indica che il suo<br />

rammarico era limitato a quelli che parlavano e agivano malvagiamente. — 2<br />

Pietro 2:5, 9.<br />

6: 9 – In che senso Noè “camminò con il vero Dio”? Noè camminò con<br />

Dio nel senso che fece ciò che Dio gli disse di fare. Avendo dedicato la sua<br />

vita a fare la volontà di Geova, ebbe una calorosa e stretta relazione con lui.<br />

7:11 – Da dove venne l’acqua che causò il diluvio universale? Durante il<br />

secondo periodo creativo, o “giorno”, quando si formò la “distesa” o atmosfera<br />

terrestre, c’erano acque “sotto la distesa” e acque “sopra la distesa”. (Genesi<br />

1:6, 7) Le acque che erano “sotto” erano quelle che si trovavano già sulla terra.<br />

Le acque “sopra” erano enormi quantità di umidità sospese in alto sopra la<br />

terra e formavano “le vaste acque dell’abisso”. Queste furono le acque che<br />

caddero sulla terra ai giorni di Noè.<br />

8:11 — Se gli alberi furono distrutti dal Diluvio, dove trovò la colomba<br />

la foglia di olivo? Senza dubbio le acque del Diluvio rovinarono molti alberi.<br />

Tuttavia il filosofo e scienziato greco Teòfrasto e il naturalista romano Plinio<br />

il Vecchio affermarono che l’olivo cresceva sott’acqua nel Mar Rosso, rimanendo<br />

verde. Quindi durante il Diluvio un olivo poteva esser rimasto vivo<br />

sott’acqua per diversi mesi. Con l’abbassarsi delle acque, un olivo che era stato<br />

sommerso si sarebbe trovato di nuovo sull’asciutto e avrebbe potuto mettere<br />

foglie, e la colomba avrebbe potuto facilmente prenderne una.<br />

9:6 – Naturalmente, questa non era un’autorizzazione incondizionata a<br />

vendicarsi. Significava, invece, che da allora in poi le autorità umane debitamente<br />

costituite avrebbero avuto il permesso di mettere a morte chi toglieva la<br />

vita ad altri.<br />

9:24, 25 — Perché Noè maledì Canaan quando il colpevole era stato<br />

Cam? Molto probabilmente Canaan fu colpevole di qualche offesa o perver-<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 10


sione contro la persona di suo nonno Noè, e Cam aveva assistito senza intervenire.<br />

Anzi, sembra che Cam figlio di Noè abbia divulgato la cosa, mentre<br />

Sem e Iafet agirono per coprire il padre. Perciò essi furono benedetti, il probabile<br />

perpetratore Canaan fu maledetto, e Cam che era stato a vedere e ne aveva<br />

parlato in giro soffrì per la vergogna che ricadde sulla sua progenie. Anche se<br />

le Scritture non forniscono tutti i particolari, il punto importante è che Geova<br />

Dio fece pronunciare a Noè la profezia e ne determinò l’adempimento quando<br />

i cananei che non erano stati annientati dagli israeliti furono ridotti schiavi di<br />

quei discendenti di Sem. – Giosuè 9:23; 1 Re 9:21.<br />

10:9 – Chi era Nimrod? Le Scritture dicono che “egli fu il primo a divenire<br />

potente sulla terra”. (Genesi 10:8) Nimrod era un guerriero, un uomo violento.<br />

Divenne il primo governante umano dopo il Diluvio proclamandosi re.<br />

Nimrod era anche un costruttore. La Bibbia gli attribuisce la fondazione di otto<br />

città, inclusa Babele. — Genesi 10:10-12.<br />

Perciò Nimrod – oppositore di Dio, re di Babele ed edificatore di città –<br />

partecipò sicuramente alla costruzione della torre di Babele. Non si fece forse<br />

un nome celebre? A proposito del nome Nimrod, l’orientalista Ernst F. K. Rosenmüller<br />

scrisse: “A Nimrod fu dato nome da [maràdh], ‘egli si ribellò’, ‘egli<br />

disertò’, secondo il significato in ebraico”. Poi Rosenmüller spiega che “non<br />

di rado gli orientali chiamano i loro personaggi famosi con nomi coniati dopo<br />

la loro morte, da cui a volte la straordinaria corrispondenza fra nomi e gesta”.<br />

Diversi studiosi sono del parere che il nome Nimrod non fosse quello impostogli<br />

alla nascita. Pensano che fosse un nome dato in seguito, adatto al suo<br />

carattere ribelle dopo che lo ebbe manifestato. Per esempio, Carl F. Keil disse:<br />

“Il nome stesso, Nimrod, da [maràdh], ‘ci ribelliamo’, indica qualche tipo di<br />

resistenza violenta a Dio. È così caratteristico che può essere stato dato soltanto<br />

dai suoi contemporanei, diventando così un nome proprio”. In una nota Keil<br />

cita il filologo Iacopo Perizonio, che scrisse: “Direi che quest’uomo [Nimrod],<br />

quale feroce cacciatore circondato da una schiera di camerati, per incitare gli<br />

altri alla ribellione avesse sempre in bocca, non facesse che ripetere, quella parola:<br />

‘nimrod, nimrod’, cioè: ‘Ribelliamoci! Ribelliamoci!’ Per cui successivamente<br />

fu chiamato da altri, compreso lo stesso Mosè, con quella parola come<br />

nome proprio”.<br />

È evidente che Nimrod non si fece un nome celebre. A quanto pare il nome<br />

datogli alla nascita è ignoto. È stato cancellato dalla storia, come i nomi <strong>dei</strong><br />

suoi seguaci. Non lasciò nemmeno una progenie che tramandasse il suo nome.<br />

Lungi dal ricevere gloria e fama, la sua persona è legata all’infamia. Il nome<br />

Nimrod lo ha per sempre bollato come un insolente ribelle che sfidò stoltamente<br />

Geova Dio.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 11


10:25 — Come la terra “fu divisa” ai giorni di Peleg? Peleg visse dal<br />

2269 al 2030 a.E.V. Il suo nome significava “divisione”, e se gli fu dato alla<br />

nascita, era profetico e additava una notevole divisione avvenuta durante la<br />

sua vita. Fu allora che “la terra [o “la popolazione della terra”] fu divisa”. La<br />

Bibbia precisa che “ai suoi giorni” Geova produsse una grande divisione confondendo<br />

la lingua <strong>dei</strong> costruttori di Babele e ‘disperdendoli per tutta la superficie<br />

della terra’. — Genesi 11:9; vedi anche 10:1, 6, 8-10; 11:10-17.<br />

12:8 – L’espressione ebraica “invocava il nome” significa anche “dichiarava<br />

(predicava) il nome”. Senza dubbio Abramo dichiarò intrepidamente il nome<br />

di Geova fra i suoi vicini cananei. (Genesi 14:22-24) Questo ci ricorda che<br />

oggi abbiamo la responsabilità di partecipare il più pienamente possibile<br />

all’opera di fare “pubblica dichiarazione del suo nome”. — Ebrei 13:15; Romani<br />

10:10.<br />

12:11-13 – Abramo chiese alla moglie di dire che era sua sorella, uno stratagemma<br />

sul quale si erano già accordati. Si noti che, nonostante l’autorità patriarcale<br />

di cui era investito, non abusò della propria posizione, ma invitò la<br />

moglie a collaborare e a sostenerlo. (Genesi 12:11-13; 20:13) Sotto questo aspetto<br />

Abramo diede ai mariti un ottimo esempio in quanto a esercitare autorità<br />

in modo amorevole, mentre Sarai è un esempio di sottomissione per le mogli<br />

d’oggi. – Efesini 5:23-28; Colossesi 4:6.<br />

Perché Abraamo disse a Sara di dire che era sua sorella? Stava mentendo?<br />

Sarai poté dire di essere la sorella di Abramo in quanto era veramente<br />

la sua sorellastra. (Genesi 20:12) Inoltre Abramo non era obbligato a dare informazioni<br />

a persone che non avevano diritto di conoscerle. (Matteo 7:6) I fedeli<br />

servitori di Dio <strong>dei</strong> tempi moderni danno ascolto al comando biblico di<br />

essere onesti. (Ebrei 13:18) Per esempio, non mentirebbero mai sotto giuramento<br />

in un’aula di tribunale. Ma quando è in gioco la vita letterale o spirituale<br />

<strong>dei</strong> loro fratelli, come in tempi di persecuzione o di disordini civili, danno<br />

ascolto al consiglio di Gesù di essere “cauti come serpenti e innocenti come<br />

colombe”. — Matteo 10:16<br />

13: 8, 9 – Siamo disposti ad agire con uno spirito simile a quello di Abraamo<br />

per mantenere relazioni pacifiche con gli altri? Questo episodio biblico<br />

stabilisce un eccellente modello da imitare quando sorge un contrasto.<br />

L’appello di Abraamo fu: “Non continui alcuna lite”. Era suo sincero desiderio<br />

trovare una soluzione amichevole. Senza dubbio un tale invito a mantenere<br />

relazioni pacifiche aiutava a mettere da parte qualsiasi incomprensione. Abraamo<br />

concluse quindi con l’espressione “poiché noi siamo fratelli”. Perché sacrificare<br />

una relazione così preziosa per motivi di preferenza personale o di<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 12


orgoglio? Abraamo non perse di vista le cose più importanti. Agì con rispetto<br />

per se stesso e onore, rispettando nel contempo la dignità del nipote.<br />

Sebbene vi siano casi in cui è necessario un intervento esterno per risolvere<br />

un contrasto, quanto è meglio se la cosa può essere chiarita privatamente!<br />

Gesù ci incoraggia a prendere noi l’iniziativa di fare la pace con il nostro fratello,<br />

chiedendo anche scusa se necessario. (Matteo 5:23, 24) Questo richiede<br />

umiltà, o modestia di mente, ma Pietro scrisse: “Cingetevi di modestia di mente<br />

gli uni verso gli altri, perché Dio si oppone ai superbi, ma dà immeritata benignità<br />

agli umili”. (1 Pietro 5:5) Il modo in cui trattiamo i nostri compagni di<br />

fede influisce direttamente sulla nostra relazione con Dio. — 1 Giovanni 4:20.<br />

16: 2 – Fu giusto che Sarai offrisse in moglie ad Abramo la sua serva<br />

Agar? L’offerta di sarai fu conforme alla consuetudine dell’epoca, secondo la<br />

quale la moglie sterile era tenuta a procurare al marito una concubina perché<br />

gli desse un erede. La poligamia comparve per la prima volta nella discendenza<br />

di Caino. Infine divenne una consuetudine e fu adottata da alcuni adoratori<br />

di Geova. (Ge 4:17-19; 16:1-3; 29:21-28) Geova, tuttavia, non si distaccò mai<br />

dalla norma originale della monogamia. (Ge 2:21, 22) È evidente che Noè e i<br />

suoi figli, ai quali venne ripetuto il comando di ‘essere fecondi e riempire la<br />

terra’, erano tutti monogami. (Ge 7:7; 2 Pietro 2:5) E la norma delle monogamia<br />

fu riaffermata da Gesù Cristo. – Matteo 19:4-8; 1 Timoteo 3:2, 12.<br />

16: 12 – L’espressione zebra d’uomo si riferisce al suo temperameto fiero e<br />

indipendente.<br />

18:1-15 – Abraamo ‘Corse’ incontro ai forestieri, che si trovavano a una<br />

certa distanza da lui: tutto questo “verso il caldo del giorno”, e Abraamo aveva<br />

99 anni! Questo è ciò che significa ospitalità: avere amore, affetto, per gli estranei,<br />

soddisfare i loro bisogni.<br />

Il racconto dice pure che dopo essere andato incontro ai forestieri, Abraamo<br />

“si inchinava a terra”. Inchinarsi davanti ad assoluti estranei? L’inchino,<br />

come lo fece Abraamo, era un modo per salutare un ospite onorevole o qualche<br />

persona preminente, da non confondersi con un atto di adorazione, cosa<br />

riservata solo a Dio. (Atti 10:25, 26; Riv 19:10). Inchinandosi – non facendo<br />

un semplice cenno col capo, ma ‘inchinandosi a terra’ – Abraamo attribuì a<br />

quei forestieri l’onore di considerarli persone importanti. Lui era il capo di una<br />

grande e prospera famiglia patriarcale, eppure considerò quei forestieri degni<br />

di un onore ancora maggiore. Com’è diverso questo dal modo sospettoso e<br />

circospetto in cui spesso vengono guardati i forestieri! Abraamo dimostrò il<br />

vero significato della frase: “Nel mostrare onore gli uni agli altri prevenitevi”.<br />

— Romani 12:10.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 13


Il resto del racconto mostra che i sentimenti di Abraamo erano sinceri. Il<br />

pranzo stesso fu straordinario. Anche in una grande famiglia che possiede<br />

molto bestiame, “un toro giovane, tenero e buono” non è pranzo di tutti i giorni.<br />

A proposito delle usanze tipiche della zona, un’opera afferma: “Non ci si<br />

concede mai <strong>dei</strong> lussi se non in occasione di alcune feste o dell’arrivo di un<br />

forestiero; e solo in queste occasioni si mangia carne, anche se si è proprietari<br />

di greggi e mandrie numerose”. (John Kitto, Daily Bible Illustrations) Il clima<br />

caldo non permetteva di conservare alimenti deperibili, per cui un pasto del<br />

genere si doveva preparare sul momento. Non sorprende che in questo breve<br />

racconto sia usata due volte l’espressione “in fretta” e una volta “presto!” Abraamo<br />

“corse” letteralmente per preparare il pranzo! — Genesi 18:6-8.<br />

L’obiettivo, però, non è quello di imbandire un sontuoso banchetto per far<br />

bella figura. Anche se Abraamo e Sara fecero uno sforzo speciale per preparare<br />

e servire quel pranzo, si noti in che modo Abraamo lo aveva descritto poco<br />

prima: “Si prenda un po’ d’acqua, vi prego, e vi si devono lavare i piedi.<br />

Quindi giacete sotto l’albero. E lasciatemi prendere un pezzo di pane, e ristorate<br />

il vostro cuore. Dopo ciò, potrete proseguire, perché per questo siete passati<br />

dal vostro servitore”. (Genesi 18:4, 5) Quel “pezzo di pane” risultò essere<br />

un banchetto a base di vitello ingrassato, accompagnato da pagnotte di fior di<br />

farina, nonché da burro e latte: un banchetto degno di un re. Che lezione possiamo<br />

trarne? Quando si mostra ospitalità, la cosa importante, quella a cui dare<br />

risalto, non sono i cibi prelibati e le bevande eccellenti, né forme di intrattenimento<br />

elaborate o cose simili. L’ospitalità non dipende dall’essere facoltosi.<br />

Si basa sul sincero interesse per il benessere altrui e sul desiderio di fare del<br />

bene ad altri nei limiti delle proprie possibilità. “È meglio un piatto di verdura<br />

dove c’è amore che un toro ingrassato insieme all’odio”, dice un proverbio biblico.<br />

Questo è il segreto della vera ospitalità. — Proverbi 15:17.<br />

Dobbiamo notare, però, che in tutto l’episodio c’è anche un sottofondo spirituale.<br />

In qualche modo Abraamo capì che quei visitatori erano messaggeri di<br />

Geova. <strong>Lo</strong> si nota dal fatto che si rivolse loro dicendo: “Geova, se, ora, ho trovato<br />

favore ai tuoi occhi, ti prego di non passare senza fermarti dal tuo servitore”.<br />

(Genesi 18:3; Esodo 33:20). Abraamo non sapeva in anticipo se avevano<br />

un messaggio da trasmettergli o se erano semplicemente di passaggio. Capì<br />

che in ogni caso stava avvenendo qualcosa che aveva relazione col proposito<br />

di Geova. Quelle persone dovevano essere impegnate in una missione per conto<br />

di Geova. Se poteva fare qualcosa per agevolarle, ne sarebbe stato felice. Si<br />

rendeva conto che i servitori di Geova meritano il meglio, e lui avrebbe provveduto<br />

il meglio in base alle circostanze. Ne sarebbe derivata una benedizione<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 14


spirituale, per lui o per qualcun altro. Come risultato Abraamo e Sara furono<br />

grandemente benedetti per la loro sincera ospitalità. – Genesi 18:9-15; 21:1, 2.<br />

18:22-33 – Abraamo usò due volte l’espressione “è impensabile da parte<br />

tua”. Sapeva per esperienza che Geova non avrebbe distrutto il giusto col malvagio.<br />

Quando Geova disse che non avrebbe distrutto Sodoma se ci fossero<br />

stati “cinquanta giusti in mezzo alla città”, Abraamo ridusse progressivamente<br />

il numero fino ad arrivare a dieci soltanto.<br />

Geova avrebbe ascoltato le suppliche di Abraamo se non fossero state in<br />

armonia con il suo modo di pensare? Ovviamente no. Essendo “amico di Geova”,<br />

evidentemente Abraamo conosceva e condivideva il suo pensiero. (Giac.<br />

2:23) Quando rivolse l’attenzione a Sodoma e Gomorra, Geova fu disposto a<br />

prendere in considerazione le richieste di Abraamo. Perché? Perché il nostro<br />

Padre celeste “non desidera che alcuno sia distrutto ma desidera che tutti pervengano<br />

al pentimento”.<br />

Oggi andiamo incontro a un’altra distruzione, quella del presente sistema<br />

di cose malvagio durante il grande giorno di Geova. (Lu 17:26-30; Galati 1:4;<br />

2 Pietro 3:10) Se oggi Abraamo fosse vivo come considererebbe le persone di<br />

questo mondo che presto sarà distrutto? Probabilmente si preoccuperebbe per<br />

quelli che non hanno ancora udito la “buona notizia del regno”. (Mt 24:14)<br />

Abraamo supplicò Dio ripetutamente per i giusti che potevano esserci a Sodoma.<br />

Ci preoccupiamo personalmente di coloro che, se avessero la possibilità<br />

di pentirsi e servire Dio, respingerebbero il modo di agire di questo mondo che<br />

è sotto il controllo di Satana? — 1 Giovanni 5:19; Rivelazione 18:2-4.<br />

19:8 – Non era sbagliato che <strong>Lo</strong>t offrisse le sue figlie ai sodomiti? Secondo<br />

l’etica orientale il padrone di casa aveva la responsabilità di proteggere<br />

gli ospiti che erano in casa sua, difendendoli se necessario fino alla morte. <strong>Lo</strong>t<br />

era pronto a far questo. Usci coraggiosamente di casa, chiuse la porta dietro di<br />

sé e affrontò la turba da solo. Probabilmente quando offrì le sue figli si era reso<br />

conto che i suoi ospiti erano messaggeri e forse ragionò che Dio avrebbe<br />

potuto proteggere le sue figlie come aveva protetto la sua zia Sara in Egitto.<br />

(Ge 12:17-20) E in effetti a <strong>Lo</strong>t e alle figlie non accadde nulla di male.<br />

19:30-38 – Geova condonò il fatto che <strong>Lo</strong>t si ubriacò ed ebbe figli dalle<br />

sua due figlie? Geova non condonò né l’incesto né l’ubriachezza. (Levitico<br />

18:6, 7, 29; 1 Corinti 6:9, 10) Inoltre <strong>Lo</strong>t nipote di Abraamo deplorava le “opere<br />

illegali” degli abitanti di Sodoma ed era evidentemente addolorato per la<br />

condotta sbagliata in cui egli stesso era caduto, infatti Colui che esamina i<br />

cuori lo considerò “giusto”. (2 Pietro 2:8) Il fatto stesso che le figlie lo fecero<br />

ubriacare fa pensare che si resero conto che non avrebbe consentito ad avere<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 15


apporti sessuali con loro se era sobrio. Ma essendo forestieri nel paese, le figlie<br />

pensarono che questo fosse l’unico modo di impedire l’estinzione della<br />

famiglia di <strong>Lo</strong>t. La Bibbia non ne parla per stuzzicare pensieri erotici, ma per<br />

spiegare la parentela che c’era fra i moabiti, gli ammoniti e i discendenti di<br />

Abraamo, gli israeliti.<br />

25:23 – Dio predestinò Giacobbe ed Esaù? Geova era in grado di leggere<br />

il programma genetico <strong>dei</strong> gemelli che dovevano nascere. Può averne tenuto<br />

conto nel prevedere le caratteristiche che ciascuno <strong>dei</strong> due ragazzi avrebbe sviluppato<br />

e nel predire l’esito. (Sal. 139:16) Ma in questo brano non c’è nessuna<br />

indicazione che Dio prestabilisse il loro destino eterno o l’esito di ciascun avvenimento<br />

della loro vita.<br />

25:23 – Dio predestinò Giacobbe ed Esaù? Geova era in grado di leggere<br />

il programma genetico <strong>dei</strong> gemelli che dovevano nascere. Può averne tenuto<br />

conto nel prevedere le caratteristiche che ciascuno <strong>dei</strong> ragazzi avrebbe sviluppato<br />

e nel predire l’esito. (Salmo 139: 16) Ma in questo brano non c’è nessuna<br />

indicazione che Dio prestabilisse il loro destino eterno o l’esito di ciascun<br />

momento della loro vita.<br />

25:32, 33; 32:24-29 – Il fatto che Giacobbe si preoccupò di ottenere la<br />

primogenitura e che lottò tutta la notte con un angelo per avere una benedizione<br />

mostra che apprezzava veramente le cose sacre. Geova ci ha affidato alcune<br />

cose sacre, come la nostra relazione con lui e con la sua organizzazione, il riscatto,<br />

la Bibbia e la speranza del Regno. Vorremo pertanto assomigliare a<br />

Giacobbe mostrando apprezzamento per queste cose.<br />

28:12, 13 — Che significato aveva la “scala” del sogno di Giacobbe?<br />

Questa “scala” (che poteva essere simile a un’erta rampa di pietra) indicava<br />

che c’era comunicazione fra la terra e il cielo. Dimostrava che gli angeli prestano<br />

servizio fra Geova e gli esseri umani che hanno la sua approvazione.<br />

Giov. 1:51.<br />

30:1-8 – In che modo Rachele diede un ottimo esempio sforzandosi sinceramente<br />

ed essendo benedetta da Geova? Rachele aveva a cuore la sua<br />

eredità. Sapeva bene che Geova aveva promesso di benedire Giacobbe. Sua<br />

sorella Lea, la prima moglie di Giacobbe, era stata benedetta con quattro figli<br />

mentre lei era ancora sterile. (Gen. 29:31-35) Anziché commiserarsi, continuò<br />

a supplicare Geova in preghiera e compì passi positivi in armonia con la volontà<br />

di Dio e con le sue preghiere.<br />

30:14, 15: Perché Rachele rinunciò all’opportunità di concepire in<br />

cambio di alcune mandragole? Nell’antichità il frutto della mandragola era<br />

usato in medicina come narcotico e per impedire o alleviare gli spasmi. A que-<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 16


sto frutto era attribuita anche la facoltà di eccitare il desiderio sessuale e di accrescere<br />

la fertilità umana o di favorire il concepimento. (Il Cantico <strong>dei</strong> Cantici<br />

7:13) Anche se la Bibbia non rivela il motivo dello scambio, può darsi che<br />

Rachele abbia pensato che le mandragole l’avrebbero aiutata a concepire e a<br />

porre fine così al biasimo causato dalla sua sterilità. Tuttavia passarono alcuni<br />

anni prima che Geova ‘le aprisse il seno’. — Genesi 30:22-24.<br />

31:19- 34 – Cos’erano i terafim che Rachele rubò a Labano? Alcune<br />

scoperte archeologiche possono far luce sull’episodio dell’appropriazione <strong>dei</strong><br />

“terafim” paterni da parte di Rachele. Una delle tavolette cuneiformi trovate a<br />

Nuzi, nella Mesopotamia settentrionale, datate all’incirca alla metà del secondo<br />

millennio a.E.V., rivela che presso alcuni popoli antichi il possesso delle<br />

divinità domestiche costituiva il titolo legale per ereditare i beni familiari.<br />

(Ancient Near Eastern Texts, a cura di J. B. Pritchard, 1974, pp. 219, 220) Alcuni<br />

avanzano l’ipotesi che Rachele possa aver pensato che Giacobbe aveva<br />

diritto a una parte dell’eredità <strong>dei</strong> beni di Labano come un figlio adottivo e che<br />

quindi possa aver preso i terafim a titolo di garanzia o anche per avvantaggiarsi<br />

rispetto ai figli maschi di Labano. Oppure Rachele può aver pensato che il<br />

possesso <strong>dei</strong> terafim fosse un mezzo per impedire qualsiasi tentativo legale del<br />

padre di reclamare parte delle ricchezze accumulate da Giacobbe mentre era al<br />

suo servizio. (Ge 30:43; 31:1, 2, 14-16). Queste possibilità dipendono naturalmente<br />

dall’esistenza o no di tale usanza fra la gente di Labano e dal fatto se<br />

i terafim erano veramente considerati divinità domestiche.<br />

35:18 – Questo passo indica forse che Rachele avesse dentro di sé<br />

un’entità che alla sua morte se ne andò? Niente affatto. Ricordate che la parola<br />

“anima” si può riferire anche alla vita che la persona possiede. Quindi in<br />

questo caso l’“anima” di Rachele significava semplicemente la sua “vita”.<br />

Perciò la frase “la sua anima se ne usciva” in altre traduzioni bibliche è resa<br />

“la sua vita declinava” (Knox), “esalava l’ultimo respiro” (CEI). Non c’è alcuna<br />

indicazione che una parte misteriosa di Rachele sopravvivesse alla sua morte.<br />

38: 15, 16 – Quali circostanze portarono Giuda ad avere rapporti sessuali<br />

con una donna che scambiò per una meretrice?<br />

38:26 – Giuda si comportò male con Tamar, la nuora rimasta vedova.<br />

Quando però fu messo davanti alla sua responsabilità riguardo alla gravidanza,<br />

Giuda ammise umilmente il proprio errore. Anche noi dovremmo essere pronti<br />

a riconoscere i nostri sbagli.<br />

39:9 – Il comportamento di Giuseppe nei confronti della moglie di Potifar<br />

indica che in fatto di moralità il suo modo di pensare era in sintonia con quello<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 17


di Dio e che la sua coscienza era guidata dai princìpi divini. Non dovremmo<br />

anche noi sforzarci in tal senso man mano che acquistiamo accurata conoscenza<br />

della verità?<br />

41:14-16, 39, 40 – Geova può capovolgere la situazione di quelli che lo<br />

temono. In tempo di avversità facciamo bene a riporre fiducia in Geova e rimanergli<br />

fedeli.<br />

43:31, 32: Perché per gli egiziani era una cosa detestabile mangiare un<br />

pasto con gli ebrei? Può darsi che fosse soprattutto per pregiudizio religioso<br />

od orgoglio di razza. Gli egiziani inoltre detestavano i pastori. (Genesi 46:34)<br />

Perché? Può darsi che i pastori occupassero l’ultimo posto nel sistema egiziano<br />

di caste. Oppure, data la scarsità di terreno coltivabile, è possibile che gli<br />

egiziani disprezzassero chi cercava pascoli per i greggi.<br />

44:5 — Giuseppe usava effettivamente un calice per cercare presagi?<br />

Giuseppe era deciso a mettere alla prova i fratelli che non l’avevano riconosciuto.<br />

Perciò ordinò al suo servitore di riempire i loro sacchi di viveri, di mettere<br />

il denaro di ciascuno nella bocca del suo sacco e di mettere il calice<br />

d’argento di Giuseppe nella bocca del sacco di Beniamino. In tutto questo<br />

Giuseppe si comportò come l’amministratore di un paese pagano. Perciò il calice<br />

e ciò che viene detto in merito facevano evidentemente parte di un sotterfugio.<br />

Essendo un fedele adoratore di Geova, certo Giuseppe non usava il calice<br />

per cercare presagi, e neanche Beniamino l’aveva in effetti rubato.<br />

45:23 – Il rispetto andava mostrato non solo a parole ma anche con azioni<br />

premurose. Giuseppe mostrò grande compassione per il padre anziano, Giacobbe.<br />

Desiderava che questi si recasse in Egitto da Canaan, distante più di<br />

300 chilometri. Perciò Giuseppe mandò a Giacobbe “dieci asini che portavano<br />

cose buone d’Egitto e dieci asine che portavano grano e pane e viveri per suo<br />

padre per il viaggio”. Quando Giacobbe arrivò in Gosen, Giuseppe gli andò<br />

incontro e “gli si gettò al collo e sul suo collo cedette ripetute volte alle lacrime”.<br />

Giuseppe ricoprì il padre di affetto. Che esempio di premurosa attenzione<br />

nei confronti di una persona anziana!<br />

49: 7 – Levi, insieme al fratello Simeone, compì un’azione drastica contro<br />

coloro che avevano contaminato la loro sorella Dina. (Ge 34:25, 26, 31)<br />

Quell’espressione di ira violenta fu maledetta da Giacobbe, il quale predisse<br />

che i discendenti di Levi sarebbero stati dispersi in Israele. La profezia si adempì<br />

quando i leviti furono davvero dispersi nelle 48 città levitiche sparse<br />

nei territori assegnati alle varie tribù di Israele nel paese di Canaan. (Ge 49:7;<br />

Gsè 21:41) Levi accompagnò Giacobbe in Egitto, dove morì all’età di 137 anni.<br />

— Eso 1:1, 2; 6:16<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 18


49:8-12 – Il sostantivo ebraico soreqàh indica una “vite rossa”, cioè una<br />

vite che produce uva nera della migliore qualità. (Isa 5:2; Ger 2:21). Qualche<br />

giorno prima che venisse affissa sopra di lui sul palo di tortura la scritta “Il re<br />

<strong>dei</strong> giu<strong>dei</strong>” (Mr 15:26), Gesù Cristo, che era della tribù di Giuda, entrò in Gerusalemme<br />

cavalcando un puledro, figlio di un’asina, presentandosi così alla<br />

città come il suo re. (Mt 21:1-9; Zac 9:9) Anche se Gesù non legò il puledro<br />

d’asina a una vite letterale, legò effettivamente il suo diritto al trono a una<br />

simbolica vite, una vite spirituale, il Regno di Dio. – Mt 21:41-43; Gv 15:1-5.<br />

Oltre a questo significato maggiore, la profezia di Giacobbe ebbe anche<br />

un’applicazione letterale nell’eredità data alla tribù di Giuda nella Terra Promessa.<br />

Questa includeva la regione montuosa, con le sue fertili valli e gli elevati<br />

‘colli ubertosi’ ricoperti di vigneti a terrazze. — Isa 5:1.<br />

49:10 — C’è differenza fra uno scettro e un bastone da comandante?<br />

Sì. <strong>Lo</strong> scettro è un bastone che un sovrano porta come simbolo di autorità regale.<br />

Il bastone del comandante è una lunga verga che indicava il potere di<br />

comandare. Il riferimento di Giacobbe a entrambi voleva indicare che la tribù<br />

di Giuda avrebbe avuto notevole autorità e potere fino alla venuta di Silo.<br />

Questo discendente di Giuda è Gesù Cristo, al quale Geova ha conferito sovranità<br />

celeste. Cristo detiene autorità regale e ha il potere di comandare. —<br />

Salmo 2:8, 9; Isaia 55:4; Daniele 7:13, 14.<br />

49: 14, 15 – Paragonando il figlio Issacar a “un asino dalla forte ossatura”<br />

Giacobbe probabilmente intendeva mettere in risalto una qualità che avrebbe<br />

caratterizzato anche la tribù che sarebbe discesa da lui. La loro terra era<br />

senz’altro “piacevole”, una fertile zona della Palestina, adatta all’agricoltura.<br />

Sembra che Issacar abbia accettato di buon grado la dura fatica che il lavoro<br />

agricolo richiedeva. Il suo ‘curvare la spalla per portare pesi’ era indice di alacrità.<br />

Quindi, sebbene la tribù non facesse nulla di eccezionale, poté essere lodata<br />

per avere accettato la sua parte di responsabilità.<br />

49: 17 – In che senso Dan sarebbe stato un serpente………? È noto che<br />

la vipera cornuta, agile e velocissima nel colpire, attacca i cavalli; quindi è<br />

molto appropriato il paragone riportato in Genesi 49:17 della tribù di Dan con<br />

una “serpe cornuta”. Qui Giacobbe paragona Dan a un serpente, un serpe cornuto<br />

‘che morde i calcagni del cavallo in modo che il suo cavaliere cada<br />

all’indietro’. Questo non per degradare Dan, come se fosse stato un volgare<br />

serpente fra l’erba da schiacciare sotto il calcagno. Anzi, con le qualità di un<br />

serpente, Dan avrebbe avuto un importante ruolo a livello nazionale. Stando in<br />

agguato come la vipera cornuta, poteva in effetti mordere i calcagni del cavallo<br />

cavalcato da un guerriero nemico, facendolo impennare in modo che il ca-<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 19


valiere cadesse all’indietro. Così, benché poco numeroso, Dan sarebbe stato<br />

pericoloso come una vipera cornuta per chi avesse attaccato Israele.<br />

49:19 – La tribù non ebbe paura di avere una parte <strong>dei</strong> confini (a E) esposta<br />

a bande di predoni. Non scelse di stabilirsi sulle alture orientali solo per evitare<br />

di combattere per il possesso del paese di Canaan. Le ultime parole che<br />

Giacobbe rivolse a Gad erano un comando di reagire intrepidamente agli attacchi<br />

<strong>dei</strong> predoni che violavano i suoi confini. Inoltre i gaditi assalirono a loro<br />

volta i loro assalitori, volgendoli in fuga e inseguendone l’estrema retroguardia.<br />

49:21 – Nella profezia pronunciata in punto di morte Giacobbe aveva paragonato<br />

Neftali a una cerva “esile” (NM) o “slanciata” (CEI). Questo poteva<br />

riferirsi all’agilità e alla destrezza della tribù nel combattere, e la sua storia<br />

sembra confermarlo. Diecimila uomini di Neftali e Zabulon risposero intrepidamente<br />

all’invito di Barac a combattere contro gli eserciti ben armati comandati<br />

da Sisera e furono benedetti con la vittoria. Barac stesso probabilmente<br />

era della tribù di Neftali, dato che abitava a Chedes di Neftali. (Gdc 4:6-15;<br />

5:18) La tribù di Neftali diede manforte anche al giudice Gedeone nella guerra<br />

contro i madianiti. — Gdc 6:34, 35; 7:23, 24.<br />

49:27 – L’abilità <strong>dei</strong> discendenti di Beniamino in combattimento fu descritta<br />

nella profezia pronunciata da Giacobbe sul letto di morte, nella quale<br />

disse di questo figlio diletto: “Beniamino continuerà a sbranare come un lupo.<br />

La mattina mangerà l’animale afferrato e la sera dividerà le spoglie”. (Ge<br />

49:27) Giacobbe sta predicendo che i discendenti di beniamino sarebbero stati<br />

abili nel combattere. I beniaminiti erano famosi frombolieri, capaci di tirare<br />

sia con la destra che con la sinistra e di colpire un bersaglio sottile come un<br />

capello. (Gdc 20:16; 1Cr 12:2) Il mancino giudice Eud, che mise a morte<br />

l’oppressore re Eglon, era beniaminita. (Gdc 3:15-21) Va pure notato che durante<br />

“la mattina” del regno d’Israele, dalla tribù di Beniamino, pur essendo<br />

una ‘delle più piccole delle tribù’, venne il primo re d’Israele, Saul figlio di<br />

Chis, che si dimostrò un agguerrito avversario <strong>dei</strong> filistei. (1Sa 9:15-17, 21)<br />

Similmente, giunta “la sera”, per quanto riguardava la nazione d’Israele, dalla<br />

tribù di Beniamino vennero la regina Ester e il primo ministro Mardocheo, che<br />

contribuirono a salvare gli israeliti dallo sterminio sotto l’impero persiano. —<br />

Est 2:5-7.<br />

50:23 – Anche se questo può voler dire semplicemente che Giuseppe li riconosceva<br />

come suoi discendenti, potrebbe anche indicare che giocava affettuosamente<br />

con i bambini, dondolandoli sulle ginocchia. Oggi i padri fanno<br />

bene a mostrare simile affetto ai figli.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 20


LA TORRE DI GUARDIA 1 GENNAIO 2004 pag. 28-31<br />

LA TORRE DI GUARDIA 15 GENNAIO 2004 pag. 26-29<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 21


ESODO<br />

*** w04 15/3 pp. 24-27 Punti notevoli del libro di Esodo ***<br />

I<br />

N ESODO è narrata la storia della liberazione di coloro che erano stati resi<br />

“schiavi sotto la tirannia”. (Esodo 1:13) Viene anche fatto un elettrizzante<br />

resoconto della nascita di una nazione. Tra i suoi avvincenti aspetti vi sono gli<br />

straordinari miracoli, una legislazione di altissimo livello e la costruzione del tabernacolo.<br />

Questo è in sostanza il contenuto del libro biblico di Esodo.<br />

Scritto dal profeta ebreo Mosè, Esodo narra le esperienze degli israeliti nel periodo<br />

di 145 anni che va dalla morte di Giuseppe nel 1657 a.E.V. al completamento<br />

del tabernacolo nel 1512 a.E.V. La narrazione tuttavia non è semplice storia.<br />

Fa parte della parola, o messaggio, di Dio all’umanità. Come tale, “è vivente<br />

ed esercita potenza”. (Ebrei 4:12) Esodo, quindi, ha vero significato per noi.<br />

“DIO UDÌ I LORO GEMITI”<br />

(Esodo 1:1–4:31)<br />

I discendenti di Giacobbe che vivono in Egitto crescono con tale rapidità che<br />

per ordine del re vengono resi schiavi. Faraone ordina perfino di mettere a morte<br />

tutti i neonati israeliti maschi. Sfugge a tale sorte un bambino di tre mesi, Mosè,<br />

che viene adottato dalla figlia di Faraone. Sebbene venga allevato nella famiglia<br />

reale, a 40 anni Mosè prende le parti del suo popolo e uccide un egiziano. (Atti<br />

7:23, 24) Costretto a fuggire va in Madian, dove si sposa e fa la vita del pastore.<br />

Presso un roveto che arde miracolosamente, Geova dice a Mosè di tornare in Egitto<br />

per liberare gli israeliti dalla schiavitù. Suo fratello Aaronne viene nominato<br />

suo portavoce.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

3:1: Che tipo di sacerdote era Ietro? All’epoca <strong>dei</strong> patriarchi il capofamiglia<br />

fungeva da sacerdote per la sua famiglia. Ietro era evidentemente il capo patriarcale<br />

di una tribù di madianiti. Dato che discendevano da Abraamo attraverso Chetura,<br />

forse i madianiti avevano una certa conoscenza dell’adorazione di Geova. —<br />

Genesi 25:1, 2.<br />

4:11: In che senso Geova ‘costituisce il muto, il sordo e il cieco’? Benché a<br />

volte abbia fatto diventare qualcuno cieco o muto, Geova non è responsabile di<br />

tutti i casi di handicap di questo genere. (Genesi 19:11; Luca 1:20-22, 62-64)<br />

Questi sono il risultato del peccato ereditato. (Giobbe 14:4; Romani 5:12) Co-<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 22


munque, dato che ha permesso che queste cose esistessero, Dio poté dire che ‘costituisce’<br />

il muto, il sordo e il cieco.<br />

4:16: In che senso Mosè doveva ‘servire come Dio’ per Aaronne? Mosè era<br />

un rappresentante di Dio. Quindi Mosè divenne “come Dio” per Aaronne, che<br />

parlava quale rappresentante di Mosè.<br />

Lezioni per noi:<br />

1:7, 14. Geova sostenne il suo popolo quando era oppresso in Egitto. Allo<br />

stesso modo sostiene i suoi Testimoni odierni, anche quando subiscono intensa<br />

persecuzione.<br />

1:17-21. Geova si ricorda di noi “in bene”. — Neemia 13:31.<br />

3:7-10. Geova è sensibile al grido del suo popolo.<br />

3:14. Geova adempie infallibilmente i suoi propositi. Possiamo quindi avere<br />

fiducia che farà avverare le nostre speranze basate sulla Bibbia.<br />

4:10, 13. Mosè aveva così poca fiducia nelle proprie capacità oratorie che anche<br />

quando Dio gli assicurò il suo sostegno lo supplicò di mandare qualcun altro<br />

a parlare a Faraone. Geova tuttavia si servì di Mosè e gli diede la sapienza e la<br />

forza necessarie per adempiere il suo incarico. Invece di pensare troppo alle nostre<br />

carenze, vorremo fare assegnamento su Geova e adempiere fedelmente il nostro<br />

incarico di predicare e insegnare. — Matteo 24:14; 28:19, 20.<br />

MIRACOLI STRAORDINARI RENDONO POSSIBILE LA<br />

LIBERAZIONE<br />

(Esodo 5:1–15:21)<br />

Mosè e Aaronne si presentano a Faraone e gli chiedono di permettere agli israeliti<br />

di andare nel deserto a celebrare una festa a Geova. Il governante egiziano<br />

rifiuta con tono di sfida. Geova si serve di Mosè per infliggere uno dopo l’altro<br />

terribili colpi. Solo dopo la decima piaga Faraone lascia andare gli israeliti. Ben<br />

presto, comunque, insieme alle sue forze militari si lancia all’inseguimento. Ma<br />

Geova apre una via di fuga attraverso il Mar Rosso e salva il suo popolo. Gli inseguitori<br />

annegano quando il mare si richiude su di loro.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

6:3: In che senso il nome di Dio non era stato fatto conoscere ad Abraamo,<br />

a Isacco e a Giacobbe? Questi patriarchi usarono il nome divino e ricevettero<br />

da Geova delle promesse. Tuttavia non lo conoscevano come colui che faceva<br />

adempiere queste promesse o non lo avevano mai riscontrato personalmente. —<br />

Genesi 12:1, 2; 15:7, 13-16; 26:24; 28:10-15.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 23


7:1: In che senso Mosè fu costituito “Dio per Faraone”? Mosè ricevette da<br />

Dio potenza e autorità su Faraone. Quindi non c’era nessun motivo di temere<br />

quel re.<br />

7:22: I sacerdoti egiziani dove presero l’acqua non trasformata in sangue?<br />

Avrebbero potuto usare acqua presa dal Nilo prima di questa piaga. Sembra<br />

inoltre che potessero procurarsi acqua da bere scavando pozzi nel suolo umido<br />

attorno al Nilo. — Esodo 7:24.<br />

8:26, 27: Perché Mosè disse che i sacrifici di Israele sarebbero stati ‘detestabili<br />

agli egiziani’? In Egitto si veneravano svariati animali. Pertanto, menzionando<br />

i sacrifici, Mosè avrebbe reso più valida e persuasiva la sua richiesta di lasciar<br />

andare Israele a sacrificare a Geova.<br />

12:29: Chi era considerato primogenito? Tra i primogeniti erano inclusi solo<br />

i maschi. (Numeri 3:40-51) Faraone, anche lui primogenito, non fu ucciso. Aveva<br />

la propria famiglia. Non il capofamiglia ma il primogenito della famiglia<br />

morì in seguito alla decima piaga.<br />

12:40: Per quanto tempo gli israeliti dimorarono in Egitto? I 430 anni<br />

menzionati in questo versetto includono il tempo che i figli d’Israele trascorsero<br />

“nel paese d’Egitto e nel paese di Canaan”. (Bibbia con riferimenti, nota in calce).<br />

Il settantacinquenne Abraamo attraversò l’Eufrate nel 1943 a.E.V. diretto in<br />

Canaan. (Genesi 12:4) Da allora fino a quando Giacobbe, che aveva 130 anni, entrò<br />

in Egitto passarono 215 anni. (Genesi 21:5; 25:26; 47:9) Questo significa che<br />

successivamente gli israeliti trascorsero in Egitto un ugual periodo di 215 anni.<br />

15:8: Le acque “condensate” del Mar Rosso erano acque gelate? Il verbo<br />

ebraico qui tradotto ‘condensare’ significa ritirarsi o ispessirsi. In Giobbe 10:10 è<br />

usato a proposito del latte che si rapprende. Quindi le acque condensate non fanno<br />

necessariamente pensare ad acque gelate o al ghiaccio. Se il “forte vento orientale”<br />

menzionato in Esodo 14:21 fosse stato abbastanza freddo da far gelare le<br />

acque, senza dubbio ci sarebbe stato qualche riferimento al freddo estremo. Dato<br />

che nulla di visibile le tratteneva, le acque sembravano gelate, irrigidite o condensate.<br />

Lezioni per noi:<br />

7:14–12:30. Le dieci piaghe non furono semplici coincidenze. Erano state<br />

predette e si verificarono esattamente come indicato. Sono quindi una chiara dimostrazione<br />

del fatto che il Creatore esercita il controllo sulle acque, sulla luce<br />

del sole, sugli insetti, sugli animali e sugli uomini. Le piaghe dimostrano inoltre<br />

che Dio può mandare la calamità sui suoi nemici e nello stesso tempo proteggere<br />

i suoi adoratori.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 24


11:2; 12:36. Geova benedice il suo popolo. Evidentemente si accertò che gli<br />

israeliti ricevessero ora un compenso per il duro lavoro compiuto in Egitto. Erano<br />

entrati nel paese come persone libere, non come prigionieri di guerra da tenere in<br />

stato di schiavitù.<br />

14:30. Possiamo avere fiducia che nella prossima “grande tribolazione” Geova<br />

libererà i suoi adoratori. — Matteo 24:20-22; Rivelazione (Apocalisse) 7:9, 14.<br />

GEOVA COSTITUISCE UNA NAZIONE TEOCRATICA<br />

(Esodo 15:22–40:38)<br />

Nel terzo mese dopo essere stati liberati dall’Egitto gli israeliti si accampano<br />

ai piedi del monte Sinai, dove ricevono i Dieci Comandamenti e altre leggi, concludono<br />

un patto con Geova e diventano una nazione teocratica. Mosè rimane<br />

40 giorni sul monte e riceve istruzioni inerenti alla vera adorazione e alla costruzione<br />

del tabernacolo di Geova, un tempio portatile. Nel frattempo gli israeliti<br />

fanno e adorano un vitello d’oro. Sceso dal monte, Mosè vede cos’è successo e si<br />

indigna a tal punto da spezzare le due tavole di pietra che Dio gli ha dato. Dopo<br />

che ai malfattori è stata inflitta la giusta punizione sale di nuovo sul monte e riceve<br />

altre due tavole. Al ritorno di Mosè inizia la costruzione del tabernacolo.<br />

Quando Israele arriva alla fine del suo primo anno di libertà, questa tenda meravigliosa<br />

e tutti i suoi arredi vengono completati e messi al loro posto. Quindi Geova<br />

riempie la tenda di gloria.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

20:5: In che senso Geova reca “la punizione per l’errore <strong>dei</strong> padri” sulle<br />

generazioni future? Ciascun individuo, una volta diventato adulto, è giudicato in<br />

base alla sua condotta e al suo atteggiamento. Ma quando la nazione di Israele divenne<br />

idolatra, ne subì le conseguenze per generazioni. Persino gli israeliti fedeli<br />

ne sentirono gli effetti perché a causa dell’infedeltà religiosa della nazione fu difficile<br />

per loro mantenere l’integrità.<br />

23:19; 34:26: Cosa significava il comando di non cuocere il capretto nel<br />

latte di sua madre? Da quanto viene riferito, cuocere un capretto (o il piccolo di<br />

un altro animale) nel latte di sua madre era un rito pagano che si pensava portasse<br />

la pioggia. Inoltre, dato che il latte della madre serviva a nutrire il piccolo, sarebbe<br />

stato un atto di crudeltà cuocervi la prole. Questa legge faceva capire al popolo<br />

di Dio che doveva essere compassionevole.<br />

23:20-23: Chi era l’angelo menzionato qui, e in che senso il nome di Geova<br />

era “in lui”? Probabilmente quest’angelo era Gesù nella forma preumana. Fu<br />

impiegato per guidare gli israeliti nel viaggio verso la Terra Promessa. (1 Corinti<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 25


10:1-4) Il nome di Geova è “in lui” nel senso che Gesù ha il ruolo principale nel<br />

sostenere e santificare il nome del Padre suo.<br />

32:1-8, 25-35: Perché Aaronne non fu punito per aver fatto il vitello<br />

d’oro? Aaronne non era favorevole in cuor suo all’idolatria. In seguito, a quanto<br />

pare si unì agli altri leviti, schierandosi dalla parte di Dio e contro quelli che avevano<br />

resistito a Mosè. Dopo che i colpevoli erano stati uccisi, Mosè rammentò al<br />

popolo che aveva commesso un grave peccato, indicando che anche altri oltre ad<br />

Aaronne avevano beneficiato della misericordia di Geova.<br />

33:11, 20: In che senso Dio parlò a Mosè “faccia a faccia”? Questa espressione<br />

fa pensare a una conversazione fra due persone che si conoscono bene. Mosè<br />

parlò con il rappresentante di Dio e per mezzo di lui ricevette istruzioni da Geova<br />

oralmente. Ma Mosè non vide Geova, dato che ‘nessun uomo può vedere Dio<br />

e vivere’. Geova infatti non parlò personalmente a Mosè. La Legge “fu trasmessa<br />

mediante angeli per mano di un mediatore”, dice Galati 3:19.<br />

Lezioni per noi:<br />

15:25; 16:12. Geova ha cura del suo popolo.<br />

18:21. Gli uomini scelti per ricoprire incarichi di responsabilità nella congregazione<br />

cristiana devono anche essere capaci, timorati di Dio, fidati e altruisti.<br />

20:1–23:33. Geova è il supremo Legislatore. Quando ubbidivano alle sue leggi,<br />

gli israeliti potevano adorarlo in modo ordinato e gioioso. Oggi Geova ha<br />

un’organizzazione teocratica. Se cooperiamo con essa abbiamo felicità e sicurezza.<br />

Ha vero significato per noi<br />

Cosa rivela il libro di Esodo riguardo a Geova? <strong>Lo</strong> presenta come amorevole<br />

Provveditore, incomparabile Liberatore e Colui che adempie i suoi propositi. È<br />

l’Iddio di un’organizzazione teocratica.<br />

Ciò che imparerete da Esodo facendo la lettura settimanale della Bibbia per prepararvi<br />

per la Scuola di Ministero Teocratico avrà senz’altro un profondo effetto<br />

su di voi. Considerando ciò che dice la parte “Risposta a domande bibliche”, capirete<br />

meglio certi passi scritturali. I commenti che si trovano in “Lezioni per<br />

noi” vi mostreranno come trarre beneficio dalla lettura biblica della settimana.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 26


LEVITICO<br />

*** w04 15/5 pp. 21-24 Punti notevoli del libro di Levitico ***<br />

N<br />

ON è ancora passato un anno da che gli israeliti sono stati liberati dalla<br />

schiavitù egiziana. Ora sono una nuova nazione, in cammino verso il paese<br />

di Canaan. Geova si propone di far dimorare in quel paese una nazione santa.<br />

Tuttavia le pratiche religiose <strong>dei</strong> cananei e i loro costumi sono molto degradati.<br />

Perciò il vero Dio dà alla congregazione d’Israele <strong>dei</strong> regolamenti che la terranno<br />

separata per il suo servizio. Questi regolamenti si trovano nel libro biblico di Levitico.<br />

Scritto dal profeta Mosè nel deserto del Sinai probabilmente nel<br />

1512 a.E.V., il libro abbraccia appena un mese lunare di storia. (Esodo 40:17;<br />

Numeri 1:1-3) Geova esorta ripetutamente i suoi adoratori a essere santi. —<br />

Levitico 11:44; 19:2; 20:7, 26.<br />

Oggi i testimoni di Geova non sono sotto la Legge che Dio diede tramite Mosè.<br />

La morte di Gesù Cristo abolì quella Legge. (Romani 6:14; Efesini 2:11-16)<br />

Tuttavia i regolamenti che troviamo in Levitico possono esserci utili, insegnandoci<br />

molte cose riguardo all’adorazione del nostro Dio, Geova.<br />

OFFERTE SANTE: VOLONTARIE E OBBLIGATORIE<br />

(Levitico 1:1–7:38)<br />

Alcuni sacrifici e offerte previsti dalla Legge erano volontari mentre altri erano<br />

obbligatori. L’olocausto, ad esempio, era volontario. Era presentato a Dio nella<br />

sua interezza, come Gesù Cristo diede volontariamente e interamente la sua vita<br />

come sacrificio di riscatto. Il sacrificio di comunione era volontario e veniva<br />

condiviso. Una parte veniva offerta a Dio sull’altare, un’altra parte veniva mangiata<br />

dal sacerdote e un’altra ancora dall’offerente. In modo analogo, per i cristiani<br />

unti la Commemorazione della morte di Cristo è un pasto di comunione. —<br />

1 Corinti 10:16-22.<br />

Le offerte per il peccato e le offerte per la colpa erano obbligatorie. Con le<br />

prime si espiavano i peccati commessi per sbaglio o involontariamente. Le seconde<br />

servivano a fare ammenda, nei confronti di Dio, di un diritto violato o a far<br />

riacquistare al trasgressore pentito certi diritti, oppure entrambe le cose. Si facevano<br />

anche offerte di cereali in riconoscimento della generosità di Geova. Tutte<br />

queste cose ci interessano perché i sacrifici previsti dal patto della Legge indicavano<br />

Gesù Cristo e il suo sacrificio o i benefìci che ne derivano. — Ebrei 8:3-6;<br />

9:9-14; 10:5-10.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 27


Risposta a domande bibliche:<br />

2:11, 12: Perché il ‘miele come offerta fatta mediante il fuoco’ non era accettevole<br />

a Geova? Il miele a cui si fa riferimento qui non poteva essere miele di<br />

api. Pur non essendo consentito ‘come offerta fatta mediante il fuoco’, era incluso<br />

fra ‘le primizie del prodotto del campo’. (2 Cronache 31:5) Evidentemente questo<br />

miele era il succo sciropposo di alcuni frutti. Dato che poteva fermentare, non era<br />

accettevole come offerta sull’altare.<br />

2:13: Perché ‘insieme a ogni offerta’ si doveva presentare del sale? <strong>Lo</strong><br />

scopo non era di accentuare il sapore <strong>dei</strong> sacrifici. Il sale si usa in ogni parte del<br />

mondo come conservante. Probabilmente veniva presentato insieme alle offerte<br />

perché rappresenta assenza di corruzione e di decadimento.<br />

Lezioni per noi:<br />

3:17. Dato che il grasso era considerato la parte migliore o di maggior pregio,<br />

il divieto di mangiarlo serviva evidentemente a imprimere nella mente degli israeliti<br />

che la parte migliore apparteneva a Geova. (Genesi 45:18) Questo ci ricorda<br />

che dovremmo dare il nostro meglio a Geova. — Proverbi 3:9, 10; Colossesi<br />

3:23, 24.<br />

7:26, 27. Gli israeliti non dovevano mangiare sangue. Agli occhi di Dio il<br />

sangue rappresenta la vita. “L’anima [la vita] della carne è nel sangue”, dice Levitico<br />

17:11. La norma di astenersi dal sangue è ancora valida per i veri adoratori<br />

d’oggi. — Atti 15:28, 29.<br />

ISTITUITO IL SACERDOZIO SANTO<br />

(Levitico 8:1–10:20)<br />

A chi fu affidata la responsabilità di assolvere i doveri relativi ai sacrifici e alle<br />

offerte? Ai sacerdoti. Seguendo le istruzioni di Dio, Mosè tenne una cerimonia<br />

d’insediamento per Aaronne, il sommo sacerdote, e per i suoi quattro figli, che<br />

dovevano essere sottosacerdoti. A quanto pare la cerimonia durò sette giorni e il<br />

giorno successivo il sacerdozio cominciò a officiare.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

9:9: Cosa significa il fatto che fu versato sangue alla base dell’altare e ne<br />

fu messo sui corni dell’altare? Dimostrò che Geova accettava il sangue ai fini<br />

dell’espiazione. La disposizione dell’espiazione era interamente basata sul sangue.<br />

“Quasi tutte le cose sono purificate col sangue secondo la Legge”, scrisse<br />

l’apostolo Paolo, “e se il sangue non è versato non ha luogo nessun perdono”. —<br />

Ebrei 9:22.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 28


10:1, 2: Cosa poteva essere implicato nel peccato commesso da Nadab e<br />

Abiu, i figli di Aaronne? Subito dopo che Nadab e Abiu ebbero agito impropriamente<br />

nell’adempimento <strong>dei</strong> loro doveri sacerdotali, Geova vietò ai sacerdoti<br />

di far uso di vino e di bevanda inebriante mentre servivano nel tabernacolo. (Levitico<br />

10:9) Ciò farebbe pensare che nell’occasione di cui si parla qui i due figli<br />

di Aaronne fossero sotto l’effetto dell’alcool. Ma in effetti la ragione per cui morirono<br />

fu che avevano offerto “fuoco illegittimo, che [Geova] non aveva loro prescritto”.<br />

Lezioni per noi:<br />

10:1, 2. Oggi i servitori di Geova maturi devono conformarsi alle norme divine.<br />

Inoltre non devono diventare presuntuosi mentre assolvono le loro responsabilità.<br />

10:9. Non si devono svolgere compiti affidati da Dio mentre si è sotto l’effetto<br />

di bevande alcoliche.<br />

L’ADORAZIONE DI DIO RICHIEDE PUREZZA<br />

(Levitico 11:1–15:33)<br />

I regolamenti di carattere alimentare inerenti agli animali puri e impuri recavano<br />

beneficio agli israeliti in due modi. Li proteggevano dalle infezioni causate<br />

da organismi nocivi e rafforzavano la barriera che li separava dalle persone delle<br />

nazioni circonvicine. Altri regolamenti riguardavano l’impurità dovuta al contatto<br />

con i corpi morti, la purificazione delle donne dopo il parto, le procedure da seguire<br />

riguardo alla lebbra e l’impurità dovuta a perdite dai genitali dell’uomo e<br />

della donna. I sacerdoti dovevano occuparsi di coloro che erano divenuti impuri.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

12:2, 5: Perché il parto rendeva “impura” la donna? Gli organi della riproduzione<br />

furono fatti per trasmettere la vita umana perfetta. Tuttavia, a causa del<br />

peccato ereditario, alla progenie fu trasmessa una vita imperfetta e peccaminosa. I<br />

temporanei periodi di ‘impurità’ legata al parto come pure ad altre cose, quali<br />

mestruazioni ed emissioni seminali, ricordavano loro che avevano ereditato il<br />

peccato. (Levitico 15:16-24; Salmo 51:5; Romani 5:12) I regolamenti relativi alla<br />

purificazione richiesta avrebbero aiutato gli israeliti a capire la necessità di un sacrificio<br />

di riscatto che coprisse la peccaminosità dell’umanità e la riportasse alla<br />

perfezione. In tal modo la Legge divenne il loro ‘tutore che conduceva a Cristo’.<br />

— Galati 3:24.<br />

15:16-18: Cos’è l’“emissione seminale” menzionata in questi versetti?<br />

Sembra si riferisca sia a una polluzione notturna che ai rapporti sessuali fra coniugi.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 29


Lezioni per noi:<br />

11:45. Geova Dio è santo e richiede che quelli che gli rendono sacro servizio<br />

siano santi. Devono coltivare la santità e mantenersi fisicamente e spiritualmente<br />

puri. — 2 Corinti 7:1; 1 Pietro 1:15, 16.<br />

12:8. Geova permetteva ai poveri di presentare volatili come offerta di sacrificio<br />

anziché una pecora che costava di più. Egli ha considerazione per i poveri.<br />

BISOGNA MANTENERSI SANTI<br />

(Levitico 16:1–27:34)<br />

I sacrifici più importanti per i peccati erano offerti nell’annuale giorno di espiazione.<br />

Venivano sacrificati un toro per i sacerdoti e la tribù di Levi e un capro<br />

per le tribù non sacerdotali di Israele. Un capro vivo veniva mandato via nel deserto<br />

dopo aver confessato su di esso i peccati del popolo. I due capri erano considerati<br />

un’unica offerta per il peccato. Tutto questo indicava che Gesù Cristo sarebbe<br />

stato sacrificato e avrebbe anche portato via i peccati.<br />

I regolamenti sul mangiare carne e su altre questioni mettono in evidenza che<br />

quando adoriamo Geova dobbiamo essere santi. Appropriatamente i sacerdoti dovevano<br />

mantenersi santi. Le tre feste annuali erano occasioni per rallegrarsi grandemente<br />

e rendere grazie al Creatore. Inoltre, Geova diede al suo popolo norme<br />

circa l’errato uso del suo santo nome e l’osservanza <strong>dei</strong> sabati e del Giubileo, come<br />

pure comandi che stabilivano come comportarsi con i poveri e come trattare<br />

gli schiavi. Le benedizioni che il popolo avrebbe ricevuto ubbidendo a Dio sono<br />

messe in contrasto con le maledizioni che si sarebbe attirato se avesse disubbidito.<br />

Ci sono regolamenti anche sulle offerte relative ai voti e alle valutazioni, ai<br />

primogeniti degli animali e al dare ogni decima parte come “qualcosa di santo a<br />

Geova”.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

16:29: In che modo gli israeliti dovevano ‘affliggere le loro anime’? Era<br />

qualcosa che si faceva il giorno di espiazione e aveva relazione con la richiesta<br />

del perdono <strong>dei</strong> peccati. Digiunare in quel periodo significava evidentemente riconoscersi<br />

peccatori. Con tutta probabilità, quindi, con l’espressione ‘affliggersi<br />

l’anima’ si intendeva il digiuno.<br />

19:27: Cosa significa il comando di non “accorciare in tondo i riccioli ai<br />

lati della testa” e non “distruggere l’estremità” della barba? Questa legge fu<br />

data evidentemente per impedire agli ebrei di tagliarsi la barba e i capelli come si<br />

faceva in certe usanze pagane. (Geremia 9:25, 26; 25:23; 49:32) Tuttavia il comando<br />

di Dio non significava che gli ebrei non potessero tagliarsi affatto la barba<br />

o i baffi. — 2 Samuele 19:24.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 30


25:35-37: Era sempre sbagliato che gli israeliti chiedessero un interesse<br />

quando facevano prestiti? Se il denaro veniva prestato per motivi d’affari, si poteva<br />

chiedere un interesse. La Legge, comunque, proibiva di chiedere un interesse<br />

ai poveri. Era sbagliato approfittare delle difficoltà economiche di chi era<br />

nell’indigenza. — Esodo 22:25.<br />

26:19: Come possono ‘i cieli divenire come il ferro e la terra come il rame’?<br />

Per la mancanza di pioggia, i cieli sul paese di Canaan avrebbero assunto un<br />

aspetto duro e compatto come quello del ferro. E la terra senza pioggia avrebbe<br />

avuto riflessi metallici simili a quelli del rame.<br />

26:26: Cosa voleva dire che ‘dieci donne avrebbero cotto il pane in un solo<br />

forno’? Normalmente ogni donna, avendo tante cose da cuocere, aveva bisogno<br />

di un forno tutto per sé. Ma queste parole indicavano che ci sarebbe stata una<br />

tale penuria di cibo che sarebbe bastato un unico forno per dieci donne. Era una<br />

delle conseguenze che, come predetto, avrebbero subìto se non si fossero mantenuti<br />

santi.<br />

Lezioni per noi:<br />

20:9. Agli occhi di Geova uno spirito malvagio e pieno di odio equivaleva<br />

all’omicidio. Perciò egli stabilì che chi vituperava i genitori era soggetto alla pena<br />

di morte come chi li uccideva veramente. Questo non dovrebbe quindi spingerci a<br />

mostrare amore ai compagni di fede? — 1 Giovanni 3:14, 15.<br />

22:32; 24:10-16, 23. Il nome di Geova non dev’essere biasimato. Al contrario,<br />

dobbiamo lodare il suo nome e pregare perché sia santificato. — Salmo 7:17;<br />

Matteo 6:9.<br />

LEVITICO INFLUISCE SULL’ADORAZIONE<br />

I testimoni di Geova odierni non sono sotto la Legge. (Galati 3:23-25) Ma siccome<br />

quanto è scritto in Levitico ci permette di capire a fondo il pensiero di Geova<br />

su varie cose, può influire sull’adorazione che gli rendiamo.<br />

Mentre fate la lettura settimanale della Bibbia per prepararvi per la Scuola di Ministero<br />

Teocratico, rimarrete senz’altro colpiti dal fatto che Dio richiede che i<br />

suoi servitori siano santi. Questo libro biblico può spingervi anche a dare<br />

all’Altissimo il meglio di voi stessi, mantenendovi sempre santi alla sua lode.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 31


NUMERI<br />

*** w04 1/8 pp. 24-27 Punti notevoli del libro di Numeri ***<br />

D<br />

OPO l’esodo dall’Egitto gli israeliti furono organizzati come nazione. Di<br />

lì a poco sarebbero potuti entrare nella Terra Promessa, ma non vi entrarono.<br />

Dovettero invece vagare per circa quarant’anni in un “grande e tremendo<br />

deserto”. (Deuteronomio 8:15) Perché? La narrazione storica contenuta nel libro<br />

biblico di Numeri ci dice cosa accadde. Essa dovrebbe farci capire che bisogna<br />

ubbidire a Geova Dio e rispettare i suoi rappresentanti.<br />

Scritto da Mosè nel deserto e nelle pianure di Moab, il libro di Numeri abbraccia<br />

un periodo di 38 anni e 9 mesi, che vanno dal 1512 a.E.V. al 1473 a.E.V.<br />

(Numeri 1:1; Deuteronomio 1:3) Il nome si riferisce ai due censimenti degli israeliti,<br />

effettuati a circa 38 anni di distanza l’uno dall’altro. (Capitoli 1-4, 26) Il libro<br />

si divide in tre parti. La prima racconta gli avvenimenti che ebbero luogo al monte<br />

Sinai. La seconda descrive ciò che avvenne durante la peregrinazione di Israele<br />

nel deserto. L’ultima parte prende in esame gli avvenimenti che ebbero luogo nelle<br />

pianure di Moab. Mentre leggete questo resoconto potete chiedervi: ‘Cosa mi<br />

insegnano questi episodi? Questo libro contiene princìpi che possono essermi utili<br />

oggi?’<br />

AL MONTE SINAI<br />

(Numeri 1:1–10:10)<br />

Il primo <strong>dei</strong> due censimenti avviene quando gli israeliti sono ancora ai piedi<br />

del monte Sinai. I maschi dai 20 anni in su, a parte i leviti, sono 603.550. Il censimento<br />

viene fatto evidentemente per scopi militari. Nell’intero campo, che include<br />

anche le donne, i bambini e i leviti, ci sono forse più di tre milioni di persone.<br />

Dopo il censimento vengono date agli israeliti istruzioni sull’ordine di marcia,<br />

vengono forniti particolari circa i doveri <strong>dei</strong> leviti e il servizio del tabernacolo,<br />

vengono impartiti comandi sulla quarantena e comunicate le leggi relative ai casi<br />

di gelosia e ai voti <strong>dei</strong> nazirei. Il capitolo 7 contiene informazioni sulle offerte <strong>dei</strong><br />

capi delle tribù relative all’inaugurazione dell’altare e il capitolo 9 tratta<br />

l’osservanza della Pasqua. Vengono date istruzioni all’assemblea anche su come<br />

piantare e levare il campo.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 32


2:1, 2: Cos’erano “i segni” attorno a cui dovevano accamparsi nel deserto<br />

le divisioni di tre tribù? La Bibbia non descrive questi segni. Tuttavia non erano<br />

considerati segni sacri né era loro attribuito un significato religioso. I segni erano<br />

usati per motivi di praticità, per aiutare le persone a trovare il loro posto<br />

nell’accampamento.<br />

5:27: Cosa significa l’espressione “cadere la coscia” riferita alla moglie<br />

colpevole di adulterio? Il termine “coscia” in questo caso viene usato per indicare<br />

gli organi della riproduzione. (Genesi 46:26) La ‘caduta’ della coscia fa pensare<br />

alla degenerazione di questi organi, cosa che avrebbe reso impossibile il concepimento.<br />

Lezioni per noi:<br />

6:1-7. I nazirei dovevano astenersi dal prodotto della vite e da tutte le bevande<br />

inebrianti, e questo richiedeva spirito di sacrificio. Dovevano lasciarsi crescere i<br />

capelli, in segno di sottomissione a Geova, come le donne dovevano essere sottomesse<br />

al marito e al padre. Dovevano mantenersi puri stando lontani da qualsiasi<br />

corpo morto, anche da quello di un parente stretto. I servitori a tempo pieno<br />

d’oggi dimostrano spirito di sacrificio quando devono fare rinunce ed essere sottomessi<br />

a Geova e alla sua disposizione. Certi incarichi richiedono di trasferirsi in<br />

paesi lontani, da cui sarebbe difficile o anche impossibile tornare per il funerale<br />

di un parente stretto.<br />

8:25, 26. Affinché gli incarichi del servizio levitico fossero assolti debitamente,<br />

e per riguardo verso la loro età, gli uomini anziani dovevano ritirarsi dal servizio<br />

obbligatorio. Ma potevano offrirsi per assistere gli altri leviti. Sebbene oggi<br />

non sia previsto che i proclamatori del Regno vadano in pensione, possiamo imparare<br />

molto dal principio su cui si basa questa legge. Se a motivo dell’età avanzata<br />

il cristiano non può adempiere certi obblighi, può impegnarsi in un tipo di<br />

servizio che è in grado di compiere.<br />

DA UN POSTO ALL’ALTRO NEL DESERTO<br />

(Numeri 10:11–21:35)<br />

Quando infine la nuvola che è sopra il tabernacolo si alza, gli israeliti iniziano<br />

una marcia che 38 anni e uno o due mesi dopo li porterà nelle pianure desertiche<br />

di Moab. Vi sarà utile seguire il loro cammino sulla cartina a pagina 9<br />

dell’opuscolo ‘Vedete il buon paese’, edito dai testimoni di Geova.<br />

Durante il viaggio verso Cades, nel deserto di Paran, il popolo si lamenta in<br />

almeno tre casi. Il primo si risolve quando Geova manda un fuoco che consuma<br />

alcuni del popolo. Poi gli israeliti chiedono carne a gran voce e Geova fornisce le<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 33


quaglie. Miriam e Aaronne si lamentano contro Mosè e di conseguenza Miriam è<br />

temporaneamente colpita dalla lebbra.<br />

Mentre sono accampati a Cades, Mosè manda 12 uomini a esplorare la Terra<br />

Promessa. Quaranta giorni più tardi ritornano. Prestando fede al cattivo rapporto<br />

di dieci esploratori il popolo vuole lapidare Mosè, Aaronne e gli esploratori fedeli<br />

Giosuè e Caleb. Geova dice di voler colpire il popolo con la pestilenza, ma Mosè<br />

intercede e Geova dichiara che vagheranno nel deserto per 40 anni, finché quelli<br />

che sono stati censiti non saranno morti tutti.<br />

Geova fornisce ulteriori regolamenti. Cora e altri si ribellano contro Mosè e<br />

Aaronne, ma i ribelli vengono distrutti dal fuoco o sono inghiottiti dalla terra. Il<br />

giorno seguente l’intera assemblea mormora contro Mosè e Aaronne. Di conseguenza,<br />

per un flagello mandato da Geova, muoiono 14.700 persone. Per far sapere<br />

chi ha scelto come sommo sacerdote, Dio fa germogliare la verga di Aaronne.<br />

Quindi dà altre leggi relative agli obblighi <strong>dei</strong> leviti e alla purificazione del<br />

popolo. L’uso delle ceneri di una vacca rossa prefigura la purificazione mediante<br />

il sacrificio di Gesù. — Ebrei 9:13, 14.<br />

I figli di Israele tornano a Cades, dove Miriam muore. L’assemblea si lamenta<br />

di nuovo contro Mosè e Aaronne. Il motivo? La mancanza d’acqua. Poiché nel<br />

provvedere miracolosamente l’acqua non santificano il nome di Geova, Mosè e<br />

Aaronne perdono l’opportunità di entrare nella Terra Promessa. Israele parte da<br />

Cades e al monte Hor Aaronne muore. Mentre sta aggirando Edom, il popolo si<br />

stanca e parla contro Dio e contro Mosè. Per punirlo Geova manda serpenti velenosi.<br />

Ancora una volta Mosè intercede e Dio gli dice di fare un serpente di rame e<br />

di metterlo su un palo affinché chi è stato morso, guardandolo, guarisca. Il serpente<br />

prefigura Gesù Cristo che è messo al palo per nostro beneficio eterno.<br />

(Giovanni 3:14, 15) Israele sconfigge i re ammoniti Sihon e Og e prende possesso<br />

<strong>dei</strong> loro paesi.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

12:1: Perché Miriam e Aaronne si lamentarono contro Mosè? A quanto<br />

sembra, la vera ragione della loro lamentela fu il desiderio di Miriam di avere più<br />

potere. Quando Mosè fu raggiunto dalla moglie Zippora nel deserto, può darsi<br />

che Miriam temesse di non essere più considerata la donna più importante<br />

dell’accampamento. — Esodo 18:1-5.<br />

12:9-11: Perché solo Miriam fu colpita dalla lebbra? Molto probabilmente<br />

fu lei a suscitare la lamentela e a persuadere Aaronne a unirsi a lei. Aaronne manifestò<br />

l’atteggiamento giusto confessando il suo peccato.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 34


21:14, 15: Cos’era il libro menzionato qui? Le Scritture menzionano vari libri<br />

che gli scrittori della Bibbia usarono come fonte di materiale. (Giosuè<br />

10:12, 13; 1 Re 11:41; 14:19, 29) Il “libro delle Guerre di Geova” era uno di questi<br />

scritti. Conteneva una narrazione storica delle guerre del popolo di Geova.<br />

Lezioni per noi:<br />

11:27-29. Mosè è un ottimo esempio di come dovremmo reagire quando altri<br />

ricevono privilegi nel servizio di Geova. Anziché essere geloso e cercare la propria<br />

gloria, Mosè fu felice quando Eldad e Medad cominciarono ad agire da profeti.<br />

12:2, 9, 10; 16:1-3, 12-14, 31-35, 41, 46-50. Geova si aspetta che i suoi adoratori<br />

mostrino rispetto per l’autorità che ha conferito.<br />

14:24. Un segreto per resistere al mondo che spinge a fare il male è quello di<br />

sviluppare uno “spirito diverso”, cioè un atteggiamento mentale che si distingue<br />

da quello del mondo.<br />

15:37-41. La particolare frangia degli abiti degli israeliti serviva a ricordare<br />

loro che erano un popolo separato per adorare Dio e per ubbidire ai suoi comandamenti.<br />

Non dovremmo anche noi vivere secondo le norme di Dio e farci notare<br />

perché siamo diversi dal mondo?<br />

NELLE PIANURE DI MOAB<br />

(Numeri 22:1–36:13)<br />

Quando i figli di Israele si accampano nelle pianure desertiche di Moab, i moabiti<br />

provano un morboso terrore di loro. Perciò Balac, il re di Moab, assume Balaam<br />

affinché maledica gli israeliti. Ma Geova costringe Balaam a benedirli. Si<br />

ricorre quindi a donne moabite e madianite per indurre gli israeliti a commettere<br />

immoralità e idolatria. Di conseguenza Geova distrugge 24.000 trasgressori. Infine<br />

il flagello termina quando Fineas dimostra di non tollerare nessuna rivalità<br />

verso Geova.<br />

Con il secondo censimento si vede che, eccetto Giosuè e Caleb, degli uomini<br />

contati nel primo censimento non c’è più nessuno. Giosuè viene nominato successore<br />

di Mosè. Gli israeliti ricevono istruzioni sulle procedure da seguire per le<br />

varie offerte e per i voti. Inoltre il popolo di Israele si vendica <strong>dei</strong> madianiti. Ruben,<br />

Gad e la mezza tribù di Manasse si stabiliscono a est del Giordano. A Israele<br />

vengono date istruzioni su come attraversare il Giordano e prendere possesso del<br />

paese. Sono fissati dettagliatamente i confini del paese. L’eredità dev’essere decisa<br />

tirando a sorte. Ai leviti sono assegnate 48 città, 6 delle quali devono servire da<br />

città di rifugio.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 35


Risposta a domande bibliche:<br />

22:20-22: Perché l’ira di Geova divampò contro Balaam? Geova aveva<br />

detto al profeta Balaam che non doveva maledire gli israeliti. (Numeri 22:12)<br />

Tuttavia il profeta andò con gli uomini di Balac, deciso a maledire Israele. Voleva<br />

accontentare il re moabita e avere da lui una ricompensa. (2 Pietro 2:15, 16; Giuda<br />

11) Perfino quando fu costretto a benedire Israele anziché maledirlo, Balaam<br />

cercò il favore del re suggerendo di servirsi di adoratrici di Baal per sedurre gli<br />

uomini di Israele. (Numeri 31:15, 16) Pertanto il motivo per cui Dio si adirò con<br />

Balaam fu la sua sfrenata avidità.<br />

30:6-8: Un cristiano può annullare i voti della propria moglie? Per quanto<br />

riguarda i voti, ora Geova tratta singolarmente con i suoi adoratori. Per esempio,<br />

la dedicazione a Geova è un voto personale. (Galati 6:5) Il marito non ha la facoltà<br />

di revocare o annullare tale voto. La moglie, comunque, dovrebbe astenersi dal<br />

fare un voto che è in contrasto con la Parola di Dio o con i doveri che ha verso il<br />

marito.<br />

Lezioni per noi:<br />

25:11. Che esempio di zelo per l’adorazione di Geova ci dà Fineas! Il desiderio<br />

di mantenere pura la congregazione non dovrebbe spingerci a riferire agli anziani<br />

cristiani tutto ciò che potremmo sapere in merito a un caso di grave immoralità?<br />

35:9-29. Il fatto che l’omicida involontario doveva lasciare la sua casa e fuggire<br />

in una città di rifugio rimanendovi per un periodo di tempo ci insegna che la<br />

vita è sacra e che dobbiamo rispettarla.<br />

35:33. Si può fare espiazione per la terra contaminata dal sangue degli innocenti<br />

solo con il sangue di quelli che lo hanno sparso. Com’è appropriato che Geova<br />

distrugga i malvagi prima che la terra sia trasformata in un paradiso! —<br />

Proverbi 2:21, 22; Daniele 2:44.<br />

La Parola di Dio esercita potenza<br />

Dobbiamo rispettare Geova e quelli a cui sono stati affidati incarichi di responsabilità<br />

fra il suo popolo. Il libro di Numeri lo rende molto chiaro. Com’è<br />

importante questa lezione per mantenere la pace e l’unità nella congregazione odierna!<br />

Gli episodi narrati in Numeri mostrano con quanta facilità si possono commettere<br />

errori come mormorio, immoralità e idolatria se si trascura la propria spiritualità.<br />

Alcune lezioni e alcuni esempi contenuti in questo libro biblico possono servire<br />

per preparare le parti sui bisogni locali all’adunanza di servizio nelle congrega-<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 36


zioni <strong>dei</strong> testimoni di Geova. Veramente “la parola di Dio è vivente ed esercita<br />

potenza” nella nostra vita. — Ebrei 4:12.<br />

DEUTERONOMIO<br />

*** w04 15/9 Punti notevoli del libro di Deuteronomio ***<br />

È<br />

il 1473 a.E.V. Sono passati 40 anni da che Geova ha liberato i figli di Israele<br />

dalla schiavitù egiziana. Hanno trascorso tutti questi anni nel deserto<br />

e sono ancora una nazione senza terra. Finalmente però sono alle soglie della<br />

Terra Promessa. Cosa accadrà loro man mano che ne prenderanno possesso?<br />

Quali problemi incontreranno e come dovranno affrontarli?<br />

Prima che gli israeliti attraversino il Giordano per entrare nel paese di Canaan,<br />

Mosè li prepara per l’immane compito che li attende. In che modo? Pronunciando<br />

una serie di discorsi incoraggianti, esortativi e ammonitori. Mosè rammenta loro<br />

che Geova Dio merita esclusiva devozione e che non devono seguire le vie delle<br />

nazioni circostanti. Questi discorsi costituiscono la parte principale del libro biblico<br />

di Deuteronomio, e i consigli che contengono sono proprio quello di cui abbiamo<br />

bisogno oggi, poiché anche noi viviamo in un mondo dove è difficile rendere<br />

esclusiva devozione a Geova. — Ebrei 4:12.<br />

Il libro di Deuteronomio, che a parte l’ultimo capitolo fu scritto da Mosè, abbraccia<br />

un periodo di poco più di due mesi. (Deuteronomio 1:3; Giosuè 4:19) Vediamo<br />

in che modo il suo contenuto può aiutarci ad amare Geova Dio con tutto il<br />

cuore e a servirlo fedelmente.<br />

‘NON DIMENTICARE CIÒ CHE I TUOI OCCHI HANNO VISTO’<br />

(Deuteronomio 1:1–4:49)<br />

Nel primo discorso Mosè racconta alcuni degli avvenimenti verificatisi nel deserto,<br />

in particolare quelli che saranno utili agli israeliti mentre si accingono a<br />

prendere possesso della Terra Promessa. Il resoconto della nomina <strong>dei</strong> giudici deve<br />

avere rammentato loro che Geova organizza il suo popolo in modo che riceva<br />

amorevoli cure. Mosè riferisce inoltre che la generazione precedente non entrò<br />

nel paese promesso loro a causa del cattivo rapporto <strong>dei</strong> dieci esploratori. Che effetto<br />

deve avere avuto questo esempio ammonitore sugli ascoltatori di Mosè<br />

quando avevano il paese proprio sotto gli occhi!<br />

Il ricordo delle vittorie che Geova aveva dato ai figli di Israele prima che attraversassero<br />

il Giordano deve avere infuso coraggio in loro adesso che erano<br />

pronti per iniziare la conquista dall’altra parte del fiume. Nel paese che dovevano<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 37


occupare dilagava l’idolatria. Com’era appropriato che Mosè desse un severo avvertimento<br />

contro l’adorazione idolatrica!<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

2:4-6, 9, 19, 24, 31-35; 3:1-6: Perché gli israeliti annientarono alcuni che<br />

vivevano a est del Giordano ma non altri? Geova comandò a Israele di non entrare<br />

in conflitto con i figli di Esaù. Perché? Perché erano la progenie del fratello<br />

di Giacobbe. Gli israeliti inoltre non dovevano molestare i moabiti e gli ammoniti<br />

né far loro guerra, perché erano discendenti di <strong>Lo</strong>t, nipote di Abraamo. Tuttavia i<br />

re amorrei Sihon e Og non avevano diritto al paese su cui dominavano. Perciò<br />

quando Sihon rifiutò agli israeliti il permesso di attraversare il suo territorio e Og<br />

li affrontò in battaglia, Geova comandò agli israeliti di abbattere le loro città, senza<br />

lasciare superstiti.<br />

4:15-20, 23, 24: Il divieto di fare immagini scolpite significa forse che sia<br />

sbagliato fare rappresentazioni di oggetti per scopi artistici? No, era vietato<br />

farsi immagini per adorarle e ‘inchinarsi davanti ad esse e servirle’. Le Scritture<br />

non proibiscono di fare sculture o di dipingere oggetti per scopi artistici. — 1 Re<br />

7:18, 25.<br />

Lezioni per noi:<br />

1:2, 19. I figli di Israele vagarono nel deserto per circa 38 anni, anche se Cades-Barnea<br />

era solo a “undici giorni dall’Horeb [la regione montuosa attorno al<br />

Sinai dove furono dati i Dieci Comandamenti] per la via del monte Seir”. Che<br />

prezzo dovettero pagare per avere disubbidito a Geova Dio! — Numeri 14:26-34.<br />

1:16, 17. I criteri di giudizio di Dio non sono cambiati. Coloro a cui è affidata<br />

la responsabilità di far parte di un comitato giudiziario non devono permettere<br />

che favoritismo o timore dell’uomo alteri il loro giudizio.<br />

4:9. Se Israele voleva prosperare era essenziale che non ‘dimenticasse le cose<br />

che i suoi occhi avevano visto’. Mentre il promesso nuovo mondo si avvicina è di<br />

vitale importanza che anche noi teniamo a mente le meravigliose opere di Geova<br />

studiando con diligenza la sua Parola.<br />

AMATE GEOVA E UBBIDITE AI SUOI COMANDAMENTI<br />

(Deuteronomio 5:1–26:19)<br />

Nel secondo discorso Mosè racconta come fu data la Legge al monte Sinai e<br />

ripete i Dieci Comandamenti. Vengono detti i nomi di sette nazioni che dovranno<br />

essere completamente distrutte. Viene ricordata ai figli di Israele un’importante<br />

lezione che hanno imparato nel deserto: “Non di solo pane vive l’uomo, ma<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 38


l’uomo vive di ogni espressione della bocca di Geova”. Nella loro nuova situazione<br />

devono “osservare l’intero comandamento”. — Deuteronomio 8:3; 11:8.<br />

Quando si stabiliranno nel paese promesso, gli israeliti avranno bisogno non<br />

solo di leggi relative all’adorazione ma anche di leggi relative al giudizio, al governo,<br />

alla guerra e alla vita sociale e privata di ogni giorno. Mosè riesamina queste<br />

leggi e mette in risalto che bisogna amare Geova e ubbidire ai suoi comandamenti.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

8:3, 4: In che senso durante il viaggio nel deserto gli abiti degli israeliti<br />

non si consumarono e i loro piedi non si gonfiarono? Fu qualcosa di miracoloso,<br />

come lo fu la manna provveduta regolarmente. Gli israeliti usarono gli stessi<br />

abiti e le stesse calzature con cui erano partiti, passandoli probabilmente ad altri<br />

man mano che i bambini crescevano e gli adulti morivano. Dato che il numero<br />

degli israeliti non aumentò, come indicano i due censimenti effettuati all’inizio e<br />

alla fine del viaggio nel deserto, il quantitativo di abiti e di calzature che avevano<br />

in origine sarebbe stato sufficiente. — Numeri 2:32; 26:51.<br />

14:21: Perché gli israeliti potevano dare al residente forestiero o vendere<br />

a uno straniero un animale morto e non dissanguato che essi stessi non avrebbero<br />

mangiato? Nella Bibbia il termine “residente forestiero” poteva applicarsi<br />

a un non israelita che era divenuto proselito o a un avventizio che si conformava<br />

alle leggi del paese in generale ma che non era divenuto adoratore di<br />

Geova. <strong>Lo</strong> straniero e il residente forestiero che non divenivano proseliti non erano<br />

sotto la Legge e potevano usare in vari modi gli animali morti e non dissanguati.<br />

Agli israeliti era consentito dare o vendere loro questi animali. Il proselito,<br />

invece, era vincolato dal patto della Legge. Come indica Levitico 17:10, era vietato<br />

al proselito mangiare il sangue di un animale.<br />

24:6: Perché ‘prendere in pegno una macina a mano o la sua mola superiore’<br />

era paragonato a prendere in pegno “un’anima”? Una macina a mano o<br />

la sua mola superiore rappresentava l’“anima” della persona, vale a dire i suoi<br />

mezzi di sussistenza. Prendendo in pegno l’una o l’altra di queste cose si privava<br />

l’intera famiglia del pane quotidiano.<br />

25:9: Cosa c’è di significativo nell’atto di togliere il sandalo e sputare in<br />

faccia all’uomo che rifiutava di compiere il matrimonio del cognato? Secondo<br />

l’usanza seguita “in tempi precedenti in Israele riguardo al diritto di ricompra<br />

. . . l’uomo si doveva togliere il sandalo e darlo al suo prossimo”. (Rut 4:7) Togliere<br />

il sandalo a un uomo che rifiutava di compiere il matrimonio del cognato<br />

era quindi la conferma che aveva rinunciato alla sua posizione e al suo diritto di<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 39


produrre un erede per il fratello morto. Era un disonore. (Deuteronomio 25:10)<br />

Sputargli in faccia significava umiliarlo. — Numeri 12:14.<br />

Lezioni per noi:<br />

6:6-9. Come gli israeliti avevano il comando di conoscere la Legge, così noi<br />

dobbiamo conoscere i comandi di Dio, ricordarli sempre e inculcarli nei nostri<br />

figli. Dobbiamo ‘legarceli come un segno sulla mano’ in quanto le nostre azioni,<br />

rappresentate dalle mani, devono dimostrare che ubbidiamo a Geova. E come un<br />

‘frontale fra gli occhi’, la nostra ubbidienza dev’essere visibile a tutti.<br />

6:16. Non mettiamo mai Geova alla prova come fecero slealmente gli israeliti<br />

a Massa, dove mormorarono per la mancanza d’acqua. — Esodo 17:1-7.<br />

8:11-18. Il materialismo può farci dimenticare Geova.<br />

9:4-6. Dobbiamo guardarci dalla presunzione.<br />

13:6. Non dobbiamo permettere a nessuno di farci allontanare dall’adorazione<br />

di Geova.<br />

14:1. L’automutilazione è segno di mancanza di rispetto per il corpo umano,<br />

può avere a che fare con la falsa religione ed è una cosa da evitare. (1 Re 18:25-<br />

28) Simili eccessive manifestazioni di lutto sono fuori luogo per chi ha la speranza<br />

della risurrezione.<br />

20:5-7; 24:5. Si dovrebbe mostrare considerazione a chi si trova in circostanze<br />

particolari, anche quando si sta facendo qualcosa di importante.<br />

22:23-27. Quando una donna è minacciata di stupro uno <strong>dei</strong> modi più efficaci<br />

per difendersi è gridare.<br />

“DEVI SCEGLIERE LA VITA”<br />

(Deuteronomio 27:1–34:12)<br />

Nel terzo discorso Mosè dice che dopo avere attraversato il Giordano gli israeliti<br />

dovranno scrivere la Legge su delle grandi pietre e dovranno anche pronunciare<br />

le maledizioni previste per la disubbidienza e le benedizioni previste per<br />

l’ubbidienza. All’inizio del quarto discorso viene rinnovato il patto fra Geova e<br />

Israele. Mosè mette di nuovo in guardia contro la disubbidienza ed esorta il popolo<br />

a “scegliere la vita”. — Deuteronomio 30:19.<br />

Oltre a pronunciare i quattro discorsi, Mosè annuncia chi sarà il suo successore,<br />

insegna agli israeliti un bel cantico di lode a Geova e avverte delle sventure<br />

derivanti dall’infedeltà. Dopo avere benedetto le tribù, all’età di 120 anni Mosè<br />

muore e viene sepolto. Il periodo di lutto dura 30 giorni, pari a quasi metà del<br />

tempo a cui si riferisce Deuteronomio.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 40


Risposta a domande bibliche:<br />

32:13, 14: Dato che agli israeliti era vietato mangiare grasso di qualsiasi<br />

tipo, cosa significa l’espressione mangiare il “grasso <strong>dei</strong> montoni”? È<br />

un’espressione simbolica e si riferisce al meglio del gregge. Che si tratti di un uso<br />

poetico è indicato dal fatto che lo stesso versetto parla del “grasso <strong>dei</strong> reni del<br />

frumento” e del “sangue dell’uva”.<br />

33:1-29: Perché Simeone non fu menzionato specificamente nella benedizione<br />

che Mosè pronunciò sui figli di Israele? Perché sia Simeone che Levi avevano<br />

agito “aspramente” e la loro ira era stata “crudele”. (Genesi 34:13-31;<br />

49:5-7) La loro eredità non fu proprio come quella delle altre tribù. Levi ricevette<br />

48 città e Simeone ottenne una porzione all’interno del territorio di Giuda. (Giosuè<br />

19:9; 21:41, 42) Quindi Mosè non benedisse Simeone in modo specifico. Tuttavia<br />

la benedizione di Simeone era inclusa nella benedizione generale pronunciata<br />

su Israele.<br />

Lezioni per noi:<br />

31:12. Alle adunanze di congregazione i piccoli dovrebbero sedersi insieme ai<br />

grandi e sforzarsi di ascoltare e imparare.<br />

32:4. Le attività di Geova sono tutte perfette in quanto Egli esprime i suoi attributi<br />

di giustizia, sapienza, amore e potenza in perfetto equilibrio.<br />

Ha grande valore per noi<br />

Il libro di Deuteronomio presenta Geova come “un solo Geova”. (Deuteronomio<br />

6:4) Parla di un popolo che aveva una relazione unica con Geova. Mette anche<br />

in guardia contro l’idolatria e sottolinea la necessità di rendere al vero Dio<br />

esclusiva devozione.<br />

Deuteronomio ha senz’altro grande valore per noi! Anche se non siamo sotto<br />

la Legge può insegnarci molte cose che ci aiuteranno ad ‘amare Geova nostro Dio<br />

con tutto il cuore, l’anima e la forza vitale’. — Deuteronomio 6:5.<br />

[Nota in calce]<br />

L’ultimo capitolo, che narra della morte di Mosè, potrebbe essere stato aggiunto<br />

da Giosuè o dal sommo sacerdote Eleazaro.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 41


GIOSUÈ<br />

*** w04 1/12 pp. 8-12 Punti notevoli del libro di Giosuè ***<br />

È<br />

L’ANNO 1473 a.E.V. Gli israeliti, accampati nelle pianure di Moab, devono<br />

essersi emozionati sentendo queste parole: “Preparatevi le provviste,<br />

perché fra tre giorni attraverserete questo Giordano per andare a impossessarvi<br />

del paese che Geova vostro Dio vi dà per prenderne possesso”. (Giosuè 1:11) I<br />

40 anni nel deserto stanno per finire.<br />

Poco più di 20 anni dopo, il condottiero Giosuè è al centro del paese di Canaan<br />

e dice agli anziani di Israele: “Vedete, io vi assegnai a sorte queste nazioni che<br />

rimangono come eredità per le vostre tribù, e tutte le nazioni che stroncai, dal<br />

Giordano al Mar Grande dove tramonta il sole. E Geova vostro Dio era colui che<br />

continuava a respingerle d’innanzi a voi, e le spodestò a causa vostra, e voi avete<br />

preso possesso del loro paese, proprio come Geova vostro Dio vi aveva promesso”.<br />

— Giosuè 23:4, 5.<br />

Scritto da Giosuè nel 1450 a.E.V., il libro che porta il suo nome è un appassionante<br />

resoconto storico di ciò che avvenne in quei 22 anni. Poiché siamo alle<br />

porte del promesso nuovo mondo, la nostra situazione è paragonabile a quella <strong>dei</strong><br />

figli di Israele che erano pronti a prendere possesso della Terra Promessa. È dunque<br />

con vivo interesse che esaminiamo il libro di Giosuè. — Ebrei 4:12.<br />

VERSO LE “PIANURE DESERTICHE DI GERICO”<br />

(Giosuè 1:1–5:15)<br />

Giosuè riceve un incarico notevole quando Geova gli dice: “Mosè mio servitore<br />

è morto; e ora levati, passa questo Giordano, tu e tutto questo popolo, per entrare<br />

nel paese che io do loro, ai figli d’Israele”. (Giosuè 1:2) Giosuè deve condurre<br />

nella Terra Promessa una nazione formata da parecchi milioni di persone.<br />

Nel corso <strong>dei</strong> preparativi manda due spie a Gerico, la prima città da conquistare.<br />

Lì abita la meretrice Raab che, avendo sentito parlare delle opere potenti compiute<br />

da Geova per il Suo popolo, protegge e aiuta le spie, le quali a loro volta le<br />

promettono che avrà salva la vita.<br />

Tornate le spie, Giosuè e il popolo sono pronti per entrare in azione e attraversare<br />

il Giordano. Pur essendo in piena, il fiume non rappresenta un ostacolo per<br />

loro, poiché Geova fa sollevare le acque a monte come una diga e lascia che le<br />

acque a valle si riversino nel Mar Morto. Una volta attraversato il Giordano gli<br />

israeliti si accampano a Ghilgal, nei pressi di Gerico. Quattro giorni più tardi, la<br />

sera del 14° giorno di abib, osservano la Pasqua nelle pianure desertiche di Geri-<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 42


co. (Giosuè 5:10) Il giorno dopo cominciano a mangiare del prodotto del paese e<br />

il provvedimento della manna cessa. In questo periodo Giosuè circoncide tutti i<br />

maschi nati nel deserto.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

2:4, 5: Perché Raab mette fuori strada gli uomini del re che cercano le<br />

spie? Raab protegge le spie mettendo a repentaglio la propria vita perché ha imparato<br />

ad aver fede in Geova. Quindi non è obbligata a dire dove si trovano le<br />

spie a uomini che vogliono fare del male al popolo di Dio. (Matteo 7:6; 21:23-27;<br />

Giovanni 7:3-10) Raab infatti fu “dichiarata giusta per le opere”: dare informazioni<br />

errate agli emissari del re fu una di queste opere. — Giacomo 2:24-26.<br />

5:14, 15: Chi è “il principe dell’esercito di Geova”? Probabilmente il principe<br />

che rafforza Giosuè quando ha inizio la conquista della Terra Promessa altri<br />

non è che “la Parola”, Gesù Cristo nella sua esistenza preumana. (Giovanni 1:1;<br />

Daniele 10:13) Sapere con certezza che oggi il glorificato Gesù Cristo sostiene i<br />

servitori di Dio mentre si impegnano nella guerra spirituale dà grande forza.<br />

Lezioni per noi:<br />

1:7-9. Per svolgere bene le attività spirituali è essenziale leggere la Bibbia ogni<br />

giorno, meditare regolarmente su quello che dice e mettere in pratica quello<br />

che si impara.<br />

1:11. Giosuè chiede al popolo di preparare le provviste e di non attendere pigramente<br />

che sia Dio a procurarle. L’esortazione di Gesù a smettere d’essere ansiosi<br />

per le cose necessarie, con la promessa che “tutte queste altre cose vi saranno<br />

aggiunte”, non vieta di prendere provvedimenti per sostenersi. — Matteo<br />

6:25, 33.<br />

2:4-13. Dopo aver sentito parlare delle grandi opere di Geova ed essersi resa<br />

conto che il momento è critico, Raab decide di schierarsi dalla parte <strong>dei</strong> Suoi adoratori.<br />

Chi studia la Bibbia da qualche tempo e riconosce che viviamo negli “ultimi<br />

giorni” non farebbe bene a decidere di servire Dio? — 2 Timoteo 3:1.<br />

3:15. Dato che le spie mandate a Gerico hanno fatto un rapporto favorevole,<br />

Giosuè si muove in fretta, senza aspettare che le acque del Giordano si abbassino.<br />

Quando si tratta di cose che riguardano la vera adorazione, dobbiamo agire con<br />

coraggio anziché rimandare a quando le circostanze non sembrino più adatte.<br />

4:4-8, 20-24. Le 12 pietre prese dal letto del Giordano devono servire a Israele<br />

per ricordare. Anche gli atti con cui Geova ha liberato i suoi servitori odierni dai<br />

loro nemici servono a ricordare che Egli è con loro.<br />

LA CONQUISTA VA AVANTI<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 43


(Giosuè 6:1–12:24)<br />

La città di Gerico è ‘saldamente chiusa, e nessuno esce e nessuno entra’. (Giosuè<br />

6:1) Come avrebbero fatto a prendere la città? Geova indica a Giosuè la strategia<br />

da seguire. Ben presto le mura crollano e la città viene distrutta. Si salvano<br />

solo Raab e la sua casa.<br />

La città di Ai, una residenza reale, è la prossima a cadere. Le spie mandate a<br />

esplorarla riferiscono che gli abitanti sono pochi, quindi non ci vorranno molti<br />

uomini per conquistarla. Tuttavia i circa 3.000 soldati mandati ad attaccare Ai<br />

fuggono davanti agli uomini della città. La ragione? Geova non è con gli israeliti.<br />

Durante l’invasione di Gerico un uomo della tribù di Giuda, Acan, ha commesso<br />

un peccato. Risolta la cosa, Giosuè muove contro Ai. Avendo già sconfitto una<br />

volta gli israeliti, il re di Ai non vede l’ora di combatterli nuovamente. Ma Giosuè<br />

segue una strategia che gioca sull’eccessiva sicurezza degli uomini di Ai e cattura<br />

la città.<br />

Gabaon è ‘una città grande, più grande di Ai, e tutti i suoi uomini sono potenti’.<br />

(Giosuè 10:2) Comunque, avendo udito che Israele ha catturato Gerico e Ai,<br />

gli uomini di Gabaon inducono Giosuè con l’inganno a stipulare un patto di pace<br />

con loro. Le nazioni circostanti considerano questa defezione una minaccia. Cinque<br />

loro re stringono un’alleanza e attaccano Gabaon. Israele libera i gabaoniti e<br />

infligge agli aggressori una schiacciante sconfitta. Al comando di Giosuè, Israele<br />

conquista anche alcune città a sud e a ovest, oltre a sbaragliare la coalizione <strong>dei</strong> re<br />

del nord. I re a ovest del Giordano che vengono sconfitti sono in tutto 31.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

10:13: Com’è possibile un fenomeno del genere? “C’è qualcosa di troppo<br />

straordinario per Geova”, il Creatore del cielo e della terra? (Genesi 18:14) Se<br />

vuole, Geova può influire sul movimento di rotazione terrestre così che<br />

all’osservatore sulla terra il sole e la luna sembrino immobili. O può permettere<br />

che la terra e la luna continuino a muoversi, rifrangendo però i raggi del sole e<br />

della luna in modo tale che la luce di questi due luminari continui a risplendere.<br />

Comunque siano andate le cose, “nessun giorno è stato come quello” nella storia<br />

umana. — Giosuè 10:14.<br />

10:13: Cos’è il libro di Iashar? Troviamo un’altra menzione di questo libro<br />

in 2 Samuele 1:18 in riferimento a una poesia intitolata “L’Arco”, un canto funebre<br />

composto per Saul, re di Israele, e per suo figlio Gionatan. Il libro era presumibilmente<br />

una raccolta di canti e poesie di argomento storico ed è probabile che<br />

gli ebrei lo conoscessero bene.<br />

Lezioni per noi:<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 44


6:26; 9:22, 23. La maledizione che Giosuè pronunciò al tempo della distruzione<br />

di Gerico si adempie circa 500 anni dopo. (1 Re 16:34) La maledizione che<br />

Noè pronunciò sul nipote Canaan si avvera quando ai gabaoniti vengono imposti<br />

lavori pesanti. (Genesi 9:25, 26) La parola di Geova si avvera sempre.<br />

7:20-25. Forse per qualcuno il furto di Acan è una cosa da poco: magari pensa<br />

che non abbia danneggiato nessuno. Può darsi che considerino alla stessa stregua<br />

i piccoli furti e altre infrazioni minori della legge biblica. Noi però dobbiamo essere<br />

come Giosuè, resistendo con altrettanta determinazione alle pressioni che mirano<br />

a farci compiere atti illegali o immorali.<br />

9:15, 26, 27. Quando concludiamo un accordo dobbiamo prenderlo sul serio e<br />

mantenere la parola.<br />

GIOSUÈ AFFRONTA LA SUA ULTIMA GRANDE IMPRESA<br />

(Giosuè 13:1–24:33)<br />

Giosuè, ormai quasi novantenne, comincia a ripartire il paese. Un’impresa<br />

davvero impegnativa! Le tribù di Ruben e Gad e la mezza tribù di Manasse hanno<br />

già ricevuto la loro eredità a est del Giordano. Tirando a sorte viene ora assegnata<br />

l’eredità alle altre tribù sul lato occidentale del fiume.<br />

Viene eretto il tabernacolo a Silo nel territorio di Efraim. Caleb riceve la città<br />

di Ebron e a Giosuè viene assegnata Timnat-Sera. Vengono date ai leviti 48 città,<br />

che includono le 6 città di rifugio. Mentre tornano al territorio dato loro in eredità<br />

a est del Giordano, i guerrieri di Ruben, di Gad e della mezza tribù di Manasse<br />

costruiscono un altare “di grande vistosità”. (Giosuè 22:10) Le tribù che si trovano<br />

a ovest del Giordano lo considerano un atto di apostasia e manca poco che<br />

scoppi una guerra fra le tribù, ma comunicando si chiariscono le cose e si evita<br />

uno spargimento di sangue.<br />

Giosuè risiede a Timnat-Sera per qualche tempo dopo di che convoca gli anziani,<br />

i capi, i giudici e gli ufficiali di Israele e li esorta a essere coraggiosi, restando<br />

fedeli a Geova. Successivamente raduna a Sichem tutte le tribù di Israele.<br />

Passa in rassegna gli atti che Geova ha compiuto dal tempo di Abraamo in poi e<br />

ancora una volta esorta le tribù a ‘temere Geova e a servirlo senza difetto e in verità’.<br />

Il popolo risponde: “Serviremo Geova nostro Dio e ascolteremo la sua voce!”<br />

(Giosuè 24:14, 15, 24) Infine, dopo queste cose, all’età di 110 anni Giosuè<br />

muore.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

13:1: Questo non contraddice ciò che si legge in Giosuè 11:23? No, poiché<br />

ci furono due diverse fasi della conquista della Terra Promessa: prima la nazione<br />

sconfisse 31 re del paese di Canaan e infranse la potenza cananea, poi mediante<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 45


azioni compiute da tribù e da singoli individui ci si impadronì completamente del<br />

paese. (Giosuè 17:14-18; 18:3) Benché i figli di Israele non cacciassero tutti i cananei,<br />

quelli che sopravvissero non costituirono una vera minaccia per la sicurezza<br />

della nazione. (Giosuè 16:10; 17:12) Giosuè 21:44 dice: “Geova diede loro riposo<br />

d’ogni intorno”.<br />

24:2: Tera, il padre di Abraamo, era un adoratore di idoli? All’inizio Tera<br />

non adorava Geova Dio. Probabilmente adorava il dio-luna Sin, una divinità comune<br />

a Ur. Secondo la tradizione ebraica, è possibile che Tera fabbricasse anche<br />

idoli. Tuttavia quando Abraamo, per comando di Dio, partì da Ur, Tera lo seguì<br />

ad Haran. — Genesi 11:31.<br />

Lezioni per noi:<br />

14:10-13. Pur avendo 85 anni Caleb chiede che gli venga assegnato il difficile<br />

compito di ripulire la regione di Ebron, che è abitata dagli anachim, uomini di<br />

statura straordinaria. Con l’aiuto di Geova questo esperto guerriero riesce<br />

nell’intento ed Ebron diventa una città di rifugio. (Giosuè 15:13-19; 21:11-13)<br />

L’esempio di Caleb ci incoraggia a non tirarci indietro davanti ai compiti teocratici<br />

difficili.<br />

22:9-12, 21-33. Dobbiamo stare attenti a non giudicare male i motivi altrui.<br />

‘Nessuna parola è venuta meno’<br />

A una veneranda età Giosuè dice agli uomini principali di Israele: “Nemmeno<br />

una parola di tutte le buone parole che Geova vostro Dio vi ha proferito è venuta<br />

meno. Vi si sono avverate tutte”. (Giosuè 23:14) La narrazione storica di Giosuè<br />

ce ne fornisce un vivido esempio.<br />

“Tutte le cose che furono scritte anteriormente furono scritte per nostra istruzione”,<br />

disse l’apostolo Paolo, “affinché per mezzo della nostra perseveranza e per<br />

mezzo del conforto delle Scritture avessimo speranza”. (Romani 15:4) Possiamo<br />

essere certi che la nostra speranza nelle promesse di Dio non è malriposta. Nemmeno<br />

una promessa rimarrà inadempiuta; si avvereranno tutte.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 46


GIUDICI<br />

*** w05 15/1 Punti notevoli del libro di Giudici ***<br />

C<br />

OME reagisce Geova quando i suoi stessi servitori gli voltano le spalle e<br />

si danno all’adorazione di falsi dèi? Che dire se ripetutamente si allontanano<br />

da lui e lo invocano solo quando sono in gravi difficoltà? Geova provvede<br />

loro una via di scampo anche in questo caso? Il libro di Giudici risponde a queste<br />

e ad altre importanti domande. Scritto dal profeta Samuele verso il 1100 a.E.V., il<br />

libro tratta avvenimenti verificatisi nel corso di circa 330 anni, dalla morte di<br />

Giosuè all’insediamento del primo re di Israele.<br />

Essendo parte della dinamica parola, o messaggio, di Dio, il libro di Giudici è<br />

di grande valore per noi. (Ebrei 4:12) Gli emozionanti racconti che vi si trovano<br />

ci aiutano a capire meglio la personalità di Dio. Le lezioni che ne traiamo rafforzano<br />

la nostra fede e ci aiutano ad avere una salda presa sulla “vera vita”, la vita<br />

eterna nel promesso nuovo mondo di Dio. (1 Timoteo 6:12, 19; 2 Pietro 3:13) Gli<br />

atti di salvezza di Geova a favore del suo popolo costituiscono un’anteprima della<br />

grande liberazione che sarà compiuta in futuro da suo Figlio, Gesù Cristo.<br />

PERCHÉ SORSE IL BISOGNO DI GIUDICI?<br />

(Giudici 1:1–3:6)<br />

Le tribù di Israele, dopo aver sconfitto sotto la guida di Giosuè i re del paese<br />

di Canaan, prendono possesso ciascuna della propria eredità terriera. Tuttavia gli<br />

israeliti non scacciano gli abitanti del paese. Questo si rivela un autentico laccio<br />

per Israele.<br />

La generazione che viene dopo i giorni di Giosuè ‘non conosce Geova né<br />

l’opera che egli ha fatto per Israele’. (Giudici 2:10) Inoltre il popolo stringe alleanze<br />

matrimoniali con i cananei e comincia a servire i loro dèi. Allora Geova dà<br />

gli israeliti nelle mani <strong>dei</strong> loro nemici. Quando l’oppressione si fa insostenibile, i<br />

figli di Israele invocano il vero Dio perché li aiuti. È in questo clima religioso,<br />

sociale e politico che si sviluppa la storia di una serie di giudici suscitati da Geova<br />

per salvare il suo popolo dai nemici.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

1:2, 4: Perché la prima tribù designata per prendere possesso dell’eredità<br />

terriera fu quella di Giuda? Normalmente questo privilegio sarebbe toccato alla<br />

tribù di Ruben, primogenito di Giacobbe. Ma nella profezia che Giacobbe pronunciò<br />

in punto di morte fu predetto che Ruben non avrebbe dovuto eccellere,<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 47


avendo perso il diritto di primogenito. Quanto a Simeone e Levi, che avevano<br />

agito con crudeltà, dovevano essere dispersi in Israele. (Genesi 49:3-5, 7) Dopo di<br />

loro, nell’ordine, veniva Giuda, il quarto figlio di Giacobbe. Simeone, che salì insieme<br />

a Giuda, ricevette piccoli territori sparpagliati all’interno del vasto territorio<br />

di Giuda. — Giosuè 19:9.<br />

1:6, 7: Perché ai re sconfitti venivano mozzati i pollici e gli alluci? Probabilmente<br />

la perdita <strong>dei</strong> pollici e degli alluci rendeva inabili alla guerra. Senza i<br />

pollici, come poteva un guerriero maneggiare la spada o la lancia? E la perdita<br />

degli alluci comportava la perdita dell’equilibrio.<br />

Lezioni per noi:<br />

2:10-12. Per ‘non dimenticare le imprese di Geova’ dobbiamo seguire un regolare<br />

programma di studio biblico. (Salmo 103:2) I genitori devono far scendere<br />

la verità della Parola di Dio nel cuore <strong>dei</strong> figli. — Deuteronomio 6:6-9.<br />

2:14, 21, 22. Geova permette che i suoi servitori disubbidienti abbiano esperienze<br />

negative allo scopo di disciplinarli, raffinarli e indurli a tornare a lui.<br />

GEOVA SUSCITA I GIUDICI<br />

(Giudici 3:7–16:31)<br />

L’emozionante racconto delle gesta <strong>dei</strong> giudici comincia con Otniel che pone<br />

fine a otto anni di sudditanza degli israeliti a un re mesopotamico. Il giudice Eud,<br />

con una strategia coraggiosa, uccide il grasso Eglon, re <strong>dei</strong> moabiti. L’intrepido<br />

Samgar abbatte da solo 600 filistei impugnando un pungolo da bovini. Grazie al<br />

sostegno di Geova, Barac, incoraggiato da Debora che agisce da profetessa, sbaraglia<br />

con il suo esercito di diecimila uomini scarsamente equipaggiati il potente<br />

esercito di Sisera. Geova suscita Gedeone e dà a lui e ai suoi 300 uomini la vittoria<br />

sui madianiti.<br />

Tramite Iefte, Geova libera Israele dagli ammoniti. Fra i 12 uomini che giudicano<br />

Israele ci sono anche Tola, Iair, Ibzan, Elon e Abdon. Il periodo <strong>dei</strong> Giudici<br />

termina con Sansone, che combatte contro i filistei.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

4:8: Perché Barac insisté che la profetessa Debora lo accompagnasse sul<br />

campo di battaglia? A quanto pare Barac non si sentiva all’altezza di andare da<br />

solo contro l’esercito di Sisera. Il fatto di avere con sé la profetessa sarebbe stato<br />

per lui e i suoi uomini un’assicurazione che avevano la guida di Dio e avrebbe<br />

dato loro coraggio. Non fu quindi per debolezza che Barac insisté perché Debora<br />

lo accompagnasse, ma fu un segno di forte fede.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 48


5:20: In che senso le stelle combatterono dai cieli a favore di Barac? La<br />

Bibbia non dice se questo implicò un aiuto angelico o una pioggia di meteoriti<br />

che gli indovini di Sisera interpretarono come cattivo presagio, oppure predizioni<br />

astrologiche fatte a Sisera che si rivelarono false. In ogni caso, ci fu senza dubbio<br />

qualche tipo di intervento divino.<br />

7:1-3; 8:10: Perché Geova disse che i 32.000 uomini di Gedeone erano<br />

troppi contro un esercito di 135.000 soldati? Perché doveva essere Geova a dare<br />

la vittoria a Gedeone e ai suoi uomini, ed Egli non voleva che questi pensassero<br />

di avere sconfitto i madianiti con le loro proprie forze.<br />

11:30, 31: Quando fece il suo voto, Iefte aveva in mente un sacrificio umano?<br />

Non è possibile che Iefte pensasse a una cosa del genere, perché la Legge<br />

dichiarava: “Non si deve trovare in te alcuno che faccia passare suo figlio o sua<br />

figlia attraverso il fuoco”. (Deuteronomio 18:10) Tuttavia Iefte aveva in mente<br />

una persona e non un animale. Non è probabile che gli israeliti tenessero in casa<br />

animali idonei per i sacrifici, e offrire un animale non sarebbe stato nulla di speciale.<br />

Iefte era consapevole che la persona che gli sarebbe uscita incontro da casa<br />

sua poteva ben essere sua figlia. L’avrebbe offerta “come un olocausto” nel senso<br />

che l’avrebbe dedicata all’esclusivo servizio di Geova in relazione al santuario.<br />

Lezioni per noi:<br />

3:10. Il successo delle imprese di natura spirituale non dipende dalla sapienza<br />

umana, ma dallo spirito di Geova. — Salmo 127:1.<br />

3:21. Eud maneggiò la spada con abilità e coraggio. Noi dobbiamo divenire<br />

abili nell’usare “la spada dello spirito, cioè la parola di Dio”. Ciò significa che nel<br />

ministero dobbiamo usare intrepidamente le Scritture. — Efesini 6:17; 2 Timoteo<br />

2:15.<br />

6:11-15; 8:1-3, 22, 23. La modestia di Gedeone ci insegna tre cose importanti:<br />

(1) Quando ci viene offerto un privilegio, dovremmo riflettere sulla responsabilità<br />

che comporta piuttosto che sulla preminenza o il prestigio a cui può essere associato.<br />

(2) Quando abbiamo a che fare con persone litigiose, è saggio manifestare<br />

modestia. (3) La modestia ci protegge dall’errore di dare troppa importanza alla<br />

posizione.<br />

6:17-22, 36-40. Anche noi dobbiamo essere cauti e ‘non credere a ogni espressione<br />

ispirata’. Dobbiamo ‘provare le espressioni ispirate per vedere se hanno<br />

origine da Dio’. (1 Giovanni 4:1) Prima di dare un consiglio, un anziano cristiano<br />

nominato da poco fa bene a consultarsi con un anziano più esperto, per essere<br />

certo che il consiglio che intende dare sia solidamente basato sulla Parola di<br />

Dio.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 49


6:25-27. Gedeone usò discrezione per non irritare inutilmente i suoi oppositori.<br />

Quando predichiamo la buona notizia, dobbiamo stare attenti a non offendere<br />

senza necessità altri col nostro modo di parlare.<br />

7:6. Per quanto riguarda il servire Geova, dovremmo essere desti e vigili come<br />

i 300 uomini di Gedeone.<br />

9:8-15. Com’è stolto agire con superbia e ambire a posizioni di prestigio o di<br />

potere!<br />

11:35-37. Il buon esempio di Iefte aiutò sicuramente la figlia a sviluppare una<br />

fede forte e uno spirito di sacrificio. Oggi i genitori possono dare ai figli un esempio<br />

simile.<br />

11:40. Un modo per incoraggiare chi è volenteroso nel servizio di Geova è<br />

quello di rivolgergli parole di lode.<br />

13:8. Nell’educare i figli, i genitori dovrebbero invocare la guida di Geova e<br />

seguirne le istruzioni. — 2 Timoteo 3:16.<br />

14:16, 17; 16:16. Fare pressione su qualcuno piagnucolando e brontolando<br />

può rovinare un rapporto. — Proverbi 19:13; 21:19.<br />

ALTRE TRASGRESSIONI IN ISRAELE<br />

(Giudici 17:1–21:25)<br />

L’ultima parte del libro di Giudici descrive due episodi degni di nota. Il primo<br />

riguarda un uomo di nome Mica, che erige un idolo in casa sua e assume un levita<br />

perché gli faccia da sacerdote. Dopo aver distrutto la città di Lais, o Lesem, i daniti<br />

edificano la loro propria città e la chiamano Dan. Servendosi dell’idolo di<br />

Mica e del suo sacerdote istituiscono a Dan un’altra forma di adorazione. A quanto<br />

pare Lais viene conquistata prima della morte di Giosuè. — Giosuè 19:47.<br />

Il secondo avvenimento si verifica non molto tempo dopo la morte di Giosuè.<br />

Un gruppo di uomini della città beniaminita di Ghibea commette un crimine a<br />

sfondo sessuale e questo porta all’annientamento di quasi tutta la tribù di Beniamino:<br />

sopravvivono solo 600 uomini. Grazie a un espediente, però, questi riescono<br />

a procurarsi delle mogli e la tribù si ripopola, tanto che al tempo di Davide<br />

conta quasi 60.000 guerrieri. — 1 Cronache 7:6-11.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

17:6; 21:25: Il fatto che ‘ognuno fosse solito fare ciò che era retto ai suoi<br />

propri occhi’ promuoveva forse l’anarchia? Non necessariamente, perché Geova<br />

aveva preso vari provvedimenti per guidare il suo popolo. Aveva dato loro la<br />

Legge e il sacerdozio per istruirli nelle sue vie. Mediante gli Urim e i Tummim il<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 50


sommo sacerdote poteva consultare Dio su questioni importanti. (Esodo 28:30)<br />

Inoltre ogni città aveva degli anziani in grado di dare validi consigli. Valendosi di<br />

questi provvedimenti, l’israelita poteva educare correttamente la propria coscienza.<br />

In tal caso, anche facendo “ciò che era retto ai suoi propri occhi” avrebbe agito<br />

bene. Se invece una persona non teneva conto della Legge e agiva di testa propria<br />

in fatto di condotta e adorazione, i risultati erano negativi.<br />

20:17–48: Dato che erano i beniaminiti a meritare la punizione, perché<br />

Geova lasciò che essi sconfiggessero per due volte le altre tribù? Lasciando<br />

che all’inizio le tribù fedeli subissero gravi perdite, Geova mise alla prova la loro<br />

volontà di estirpare il male da Israele.<br />

Lezioni per noi:<br />

19:14, 15. La mancanza di ospitalità degli abitanti di Ghibea era sintomo di<br />

una carenza morale. I cristiani sono esortati a ‘seguire il corso dell’ospitalità’. —<br />

Romani 12:13.<br />

La liberazione che ci attende<br />

Molto presto il Regno di Dio nelle mani di Cristo Gesù distruggerà il mondo<br />

malvagio e porterà una grande liberazione per i retti e gli irriprovevoli. (Proverbi<br />

2:21, 22; Daniele 2:44) ‘Tutti i nemici di Geova periranno, e quelli che lo amano<br />

saranno come quando il sole sorge nella sua potenza’. (Giudici 5:31) Vogliamo<br />

dimostrare di essere fra coloro che amano Geova mettendo in pratica ciò che abbiamo<br />

imparato dal libro di Giudici.<br />

La verità fondamentale che emerge da numerosi episodi del libro di Giudici è<br />

questa: Chi ubbidisce a Geova riceve molte benedizioni, mentre chi disubbidisce<br />

va incontro ad amare conseguenze. (Deuteronomio 11:26-28) Quanto è importante<br />

che diveniamo “ubbidienti di cuore” alla rivelata volontà di Dio! — Romani<br />

6:17; 1 Giovanni 2:17.<br />

[Nota in calce]<br />

Ai leviti non fu data nessuna eredità nella Terra Promessa, ad eccezione di<br />

48 città sparse in tutto Israele.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 51


*** w05 1/3 pp. 26-29 Punti notevoli del libro di Rut ***<br />

È<br />

RUT<br />

LA storia vera e toccante di due donne e della loro reciproca lealtà. Mette<br />

in evidenza che apprezzavano Geova Dio e confidavano nella sua disposizione.<br />

Sottolinea il vivo interesse di Geova per la linea di discendenza del Messia.<br />

Narra in modo commovente le gioie e i dolori di una famiglia. Il libro biblico<br />

di Rut è tutto questo e molto di più.<br />

Il libro di Rut abbraccia un periodo di circa 11 anni “nei giorni in cui i giudici<br />

amministravano la giustizia” in Israele. (Rut 1:1) Gli avvenimenti narrati devono<br />

essersi verificati all’inizio del periodo <strong>dei</strong> giudici, dato che Boaz, un proprietario<br />

terriero e uno <strong>dei</strong> personaggi di questo racconto di vita vissuta, era figlio di Raab,<br />

una donna <strong>dei</strong> giorni di Giosuè. (Giosuè 2:1, 2; Rut 2:1; Matteo 1:5) La storia fu<br />

scritta probabilmente dal profeta Samuele nel 1090 a.E.V. È l’unico libro della<br />

Bibbia che porta il nome di una non israelita. Il messaggio che contiene “è vivente<br />

ed esercita potenza”. — Ebrei 4:12.<br />

“DOVE ANDRAI TU ANDRÒ IO”<br />

(Rut 1:1–2:23)<br />

Quando Naomi e Rut arrivano a Betleem, tutti gli occhi sono puntati su di loro.<br />

Indicando la più anziana delle due, le donne della città chiedono ripetutamente:<br />

“È questa Naomi?” Al che lei risponde: “Non chiamatemi Naomi. Chiamatemi<br />

Mara, poiché l’Onnipotente mi ha reso la situazione molto amara. Quando andai<br />

ero piena, e Geova mi ha fatto tornare a mani vuote”. — Rut 1:19-21.<br />

Quando a causa di una carestia in Israele la sua famiglia era stata costretta a<br />

trasferirsi da Betleem al paese di Moab, Naomi era “piena” in quanto aveva marito<br />

e due figli. Qualche tempo dopo che si erano stabiliti in Moab, però, il marito<br />

Elimelec era morto. Successivamente i due figli avevano sposato Orpa e Rut, due<br />

moabite. Erano passati circa dieci anni e i due uomini erano morti senza figli, lasciando<br />

sole le tre donne. Quando Naomi, la suocera, aveva deciso di tornare in<br />

Giuda, le nuore l’avevano seguita. Lungo il cammino Naomi le aveva esortate a<br />

tornare in Moab e a trovare marito fra il loro popolo. Orpa aveva acconsentito.<br />

Rut invece era rimasta con Naomi dicendo: “Dove andrai tu andrò io, e dove passerai<br />

la notte tu passerò la notte io. Il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio il<br />

mio Dio”. — Rut 1:16.<br />

Le due vedove, Naomi e Rut, arrivano a Betleem all’inizio della mietitura<br />

dell’orzo. Avvalendosi di una disposizione della Legge di Dio, Rut comincia a<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 52


spigolare in un campo che guarda caso appartiene a un anziano ebreo di nome<br />

Boaz, un parente di Elimelec. Rut si conquista il favore di Boaz e continua a spigolare<br />

nel suo campo “finché la mietitura dell’orzo e la mietitura del frumento”<br />

non finiscono. — Rut 2:23.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

1:8: Perché Naomi disse alle nuore di tornare “ciascuna alla casa di sua<br />

madre” invece che alla casa di suo padre? Non sappiamo se a quel tempo il padre<br />

di Orpa fosse vivo. Il padre di Rut però lo era. (Rut 2:11) Comunque sia, Naomi<br />

parlò della casa della madre perché forse pensava che menzionando la madre<br />

avrebbe ricordato loro quanto è confortante l’affetto materno. Ciò avrebbe recato<br />

particolare sollievo alle figlie, addolorate perché dovevano separarsi dall’amata<br />

suocera. Il commento può anche riferirsi al fatto che, a differenza di Naomi, la<br />

madre di Rut e quella di Orpa avevano una casa in cui non mancava nulla.<br />

1:13, 21: Fu Geova a rendere la vita amara a Naomi e a causare le sue disgrazie?<br />

No, e Naomi non accusò Geova Dio di alcunché di male, ma a motivo di<br />

tutto ciò che le era accaduto pensò che lui le fosse ostile. Si sentiva amareggiata e<br />

delusa. Inoltre, in quei giorni il frutto del ventre era considerato una benedizione<br />

divina e la sterilità una maledizione. Dal momento che non aveva nipoti e che le<br />

erano morti due figli, forse Naomi si sentì giustificata a pensare che Dio l’avesse<br />

umiliata.<br />

2:12: Quale “perfetto salario” ricevette Rut da Geova? Rut ebbe un figlio e<br />

il privilegio di essere un anello nella più importante linea di discendenza della<br />

storia, quella di Gesù Cristo. — Rut 4:13-17; Matteo 1:5, 16.<br />

Lezioni per noi:<br />

1:8; 2:20. Malgrado le tragedie che la colpirono, Naomi continuò ad avere fiducia<br />

nell’amorevole benignità di Geova. Noi dovremmo fare altrettanto, in particolare<br />

quando affrontiamo dure prove.<br />

1:9. La casa dovrebbe essere qualcosa di più di un luogo dove si va per mangiare<br />

e dormire. Dovrebbe essere un luogo pacifico dove trovare ristoro e conforto.<br />

1:14-16. Orpa ‘tornò al suo popolo e ai suoi dèi’. Rut no. Rinunciò al conforto<br />

e alla sicurezza che avrebbe trovato nel paese nativo e rimase leale a Geova. Coltivando<br />

amore leale verso Dio e manifestando spirito di sacrificio saremo aiutati a<br />

non cedere ai desideri egoistici e a non ‘tornare indietro alla distruzione’. —<br />

Ebrei 10:39.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 53


2:2. Rut volle avvalersi della disposizione della spigolatura che era stata presa<br />

a beneficio degli stranieri e degli afflitti. Era una donna umile. Il cristiano che è<br />

nel bisogno non dovrebbe essere così orgoglioso da non accettare l’amorevole assistenza<br />

<strong>dei</strong> compagni di fede o qualsiasi aiuto statale gli spetti.<br />

2:7. Pur avendo il diritto di spigolare, Rut chiese il permesso prima di farlo.<br />

(Levitico 19:9, 10) Questo fu un segno di mansuetudine da parte sua. Siamo saggi<br />

se ‘cerchiamo la mansuetudine’, poiché “i mansueti stessi possederanno la terra, e<br />

in realtà proveranno squisito diletto nell’abbondanza della pace”. — Sofonia 2:3;<br />

Salmo 37:11.<br />

2:11. Rut fu più che una parente per Naomi. Fu una vera amica. (Proverbi<br />

17:17) La loro amicizia era solida perché si basava su qualità come amore, lealtà,<br />

empatia, benignità e spirito di sacrificio. Soprattutto si basava sulla loro spiritualità,<br />

sul desiderio di servire Geova e di essere tra i suoi adoratori. Anche noi abbiamo<br />

ottime opportunità di trovare amici sinceri in mezzo ai veri adoratori.<br />

2:15-17. Persino quando Boaz le diede la possibilità di alleggerire il suo lavoro,<br />

Rut “continuò a spigolare nel campo fino alla sera”. Era una lavoratrice instancabile.<br />

Il cristiano dovrebbe essere conosciuto come lavoratore diligente.<br />

2:19-22. Nelle ore serali Naomi e Rut conversavano piacevolmente; l’anziana<br />

si interessava di ciò che faceva la giovane ed entrambe esprimevano liberamente i<br />

propri pensieri e sentimenti. Non dovrebbe essere lo stesso in una famiglia cristiana?<br />

2:22, 23. A differenza di Dina, la figlia di Giacobbe, Rut voleva stare fra gli<br />

adoratori di Geova. Che ottimo esempio per noi! — Genesi 34:1, 2; 1 Corinti<br />

15:33.<br />

NAOMI È DI NUOVO “PIENA”<br />

(Rut 3:1–4:22)<br />

Naomi è troppo vecchia per avere figli. Così dice a Rut di sostituirla in un matrimonio<br />

mediante ricompra o matrimonio del cognato. Seguendo le istruzioni di<br />

Naomi, Rut chiede a Boaz di agire quale ricompratore. Boaz è pronto a farlo, ma<br />

c’è un parente più stretto a cui bisogna dare la prima opportunità.<br />

Senza perdere tempo Boaz si accinge a risolvere la faccenda. La mattina dopo<br />

raduna dieci anziani di Betleem davanti al parente e gli chiede se è disposto a fare<br />

la ricompra. L’uomo rifiuta. Quindi Boaz agisce da ricompratore e sposa Rut. Dal<br />

loro matrimonio nasce un figlio, Obed, il nonno del re Davide. Le donne di Betleem<br />

dicono ora a Naomi: “Benedetto sia Geova . . . Egli è divenuto un ristoratore<br />

della tua anima e uno che sostenterà la tua vecchiaia, perché la tua nuora che<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 54


davvero ti ama, che ti è meglio di sette figli, lo ha partorito”. (Rut 4:14, 15) La<br />

donna che era tornata a Betleem “a mani vuote” è di nuovo “piena”! — Rut 1:21.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

3:11: In che modo Rut si fece la reputazione di essere “una donna eccellente”?<br />

Non fu l’“esteriore intrecciatura <strong>dei</strong> capelli” né ‘il mettersi ornamenti<br />

d’oro o l’indossar mantelli’ a far ammirare Rut. Fu invece “la persona segreta del<br />

cuore”, vale a dire la lealtà e l’amore, l’umiltà e la mansuetudine, la diligenza e lo<br />

spirito di sacrificio. Qualsiasi donna timorata di Dio che desideri avere una reputazione<br />

come quella di Rut deve sforzarsi di coltivare queste qualità. — 1 Pietro<br />

3:3, 4; Proverbi 31:28-31.<br />

3:14: Perché Rut e Boaz si svegliarono prima dell’alba? Non perché durante<br />

la notte fosse accaduto qualcosa di immorale e volessero tenerlo nascosto. A<br />

quanto pare, quella notte Rut fece ciò che faceva di solito una donna quando voleva<br />

affermare il proprio diritto al matrimonio del cognato. Agì in armonia con le<br />

istruzioni di Naomi. Inoltre il modo in cui reagì Boaz indica chiaramente che non<br />

vide nel comportamento di Rut nulla di scorretto. (Rut 3:2-13) È evidente che Rut<br />

e Boaz si alzarono presto affinché nessuno avesse motivo di mettere in giro voci<br />

infondate.<br />

3:15: Cosa ci fu di significativo nel fatto che Boaz diede a Rut sei misure<br />

d’orzo? Forse questo gesto significava che come il giorno di riposo veniva dopo<br />

sei giorni di lavoro, così il giorno di riposo di Rut era vicino. Boaz avrebbe fatto<br />

in modo che avesse “un luogo di riposo” nella casa di suo marito. (Rut 1:9; 3:1)<br />

Può anche darsi che sei misure d’orzo fossero tutto ciò che Rut poteva portare<br />

sulla testa.<br />

3:16: Perché Naomi chiese a Rut: “Chi sei tu, figlia mia?” Non riconobbe<br />

la nuora? È possibile, perché quando Rut tornò da Naomi forse era ancora buio.<br />

Questa domanda, però, può anche significare che Naomi stava chiedendo qual era<br />

l’eventuale nuova identità di Rut in relazione alla ricompra.<br />

4:6: In che modo un ricompratore poteva ‘rovinare’ la propria eredità facendo<br />

la ricompra? Anzitutto, se chi era caduto in povertà aveva venduto la sua<br />

eredità terriera, il ricompratore avrebbe dovuto sborsare <strong>dei</strong> soldi per comprare la<br />

terra al prezzo stabilito in base al numero di anni che restavano fino al successivo<br />

Giubileo. (Levitico 25:25-27) Così facendo avrebbe ridotto il valore del suo patrimonio.<br />

Inoltre se Rut avesse avuto un figlio, sarebbe stato quel figlio a ereditare<br />

il campo acquistato, anziché qualche parente stretto che il ricompratore avesse<br />

già.<br />

Lezioni per noi:<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 55


3:12; 4:1-6. Boaz si attenne in modo scrupoloso alla disposizione di Geova.<br />

Seguiamo coscienziosamente le procedure teocratiche? — 1 Corinti 14:40.<br />

3:18. Naomi ebbe fiducia in Boaz. Non dovremmo anche noi avere una simile<br />

fiducia nei conservi fedeli? Rut era disposta a compiere il matrimonio del cognato<br />

con un uomo che non conosceva, un uomo di cui la Bibbia non dice neppure il<br />

nome. (Rut 4:1) Perché? Perché aveva fiducia nella disposizione di Dio. Abbiamo<br />

una simile fiducia? Quando si tratta di cercare il coniuge, per esempio, diamo ascolto<br />

al consiglio di sposarci “solo nel Signore”? — 1 Corinti 7:39.<br />

4:13-16. Pur essendo moabita ed ex adoratrice del dio Chemos, Rut ricevette<br />

davvero un grande privilegio! Ciò sottolinea il principio secondo cui “non dipende<br />

da chi desidera né da chi corre, ma da Dio, che ha misericordia”. — Romani<br />

9:16.<br />

Dio “vi esalti a suo tempo”<br />

Il libro di Rut presenta Geova come un Dio di amorevole benignità, che agisce<br />

a favore <strong>dei</strong> suoi servitori leali. (2 Cronache 16:9) Quando riflettiamo su come<br />

Rut fu benedetta, comprendiamo l’importanza di riporre assoluta fede e fiducia in<br />

Dio, credendo pienamente “che egli è, e che è il rimuneratore di quelli che premurosamente<br />

lo cercano”. — Ebrei 11:6.<br />

Rut, Naomi e Boaz riposero completa fiducia nella disposizione di Geova e andò<br />

tutto per il meglio. Allo stesso modo, “Dio fa cooperare tutte le sue opere per il<br />

bene di quelli che amano Dio, quelli che sono chiamati secondo il suo proposito”.<br />

(Romani 8:28) Vorremo seguire il consiglio dell’apostolo Pietro: “Umiliatevi,<br />

perciò, sotto la potente mano di Dio, affinché egli vi esalti a suo tempo; mentre<br />

gettate su di lui tutta la vostra ansietà, perché egli ha cura di voi”. — 1 Pietro<br />

5:6, 7.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 56


PRIMO SAMUELE<br />

*** w05 15/3 Punti notevoli del libro di Primo Samuele ***<br />

È<br />

IL 1117 a.E.V. Sono passati circa trecento anni da quando Giosuè ha portato<br />

a termine la conquista della Terra Promessa. Gli anziani di Israele<br />

vanno dal profeta di Geova per fargli una richiesta insolita. Il profeta menziona la<br />

cosa in preghiera e Geova permette loro di fare quello che vogliono. Termina così<br />

il periodo <strong>dei</strong> giudici e comincia quello <strong>dei</strong> re umani. Il libro biblico di Primo<br />

Samuele narra avvenimenti emozionanti relativi a questa svolta nella storia della<br />

nazione di Israele.<br />

Scritto da Samuele, Natan e Gad, Primo Samuele abbraccia un periodo di 102<br />

anni che va dal 1180 al 1078 a.E.V. (1 Cronache 29:29) Il libro narra la storia di<br />

quattro condottieri di Israele, due giudici e due re: due ubbidiscono a Geova e due<br />

no. Facciamo anche la conoscenza di due donne eccellenti e di un guerriero valoroso<br />

eppure gentile. Da questi esempi possiamo imparare molto sugli atteggiamenti<br />

e sui comportamenti da imitare e su quelli da evitare. Pertanto il contenuto<br />

di Primo Samuele può influire sui nostri pensieri e sulle nostre azioni. — Ebrei<br />

4:12.<br />

DOPO ELI DIVENTA GIUDICE SAMUELE<br />

(1 Samuele 1:1–7:17)<br />

Siamo al tempo della festa della raccolta e Anna, che abita a Rama, è fuori di<br />

sé dalla gioia. Geova ha esaudito le sue preghiere e Anna ha partorito un figlio.<br />

Per mantenere un voto, Anna porta suo figlio Samuele a servire “nella casa di<br />

Geova”. Il ragazzo diventa “ministro di Geova davanti a Eli il sacerdote”.<br />

(1 Samuele 1:24; 2:11) Samuele è ancora piccolo quando Geova gli parla, pronunciando<br />

il giudizio contro la casa di Eli. Via via che Samuele cresce, tutto il<br />

popolo di Israele lo riconosce come profeta di Geova.<br />

Col tempo i filistei attaccano Israele. Catturano l’Arca e uccidono i due figli di<br />

Eli. Udendo la notizia l’anziano Eli muore, dopo avere “giudicato Israele per quarant’anni”.<br />

(1 Samuele 4:18) Il possesso dell’Arca si rivela disastroso per i filistei,<br />

che la restituiscono agli israeliti. Ora Samuele giudica Israele e nel paese c’è<br />

pace.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

2:10: Perché Anna pregò Geova di “dare forza al suo re” quando nessun<br />

re umano governava su Israele? La Legge mosaica prediceva che gli israeliti<br />

avrebbero avuto un re umano. (Deuteronomio 17:14-18) Nella profezia che pro-<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 57


nunciò in punto di morte Giacobbe disse: “<strong>Lo</strong> scettro [simbolo dell’autorità regale]<br />

non si allontanerà da Giuda”. (Genesi 49:10) Inoltre Geova disse riguardo a<br />

Sara, l’antenata degli israeliti: “Re di popoli verranno da lei”. (Genesi 17:16)<br />

Quindi Anna pregava riguardo a un re futuro.<br />

3:3: Samuele dormiva veramente nel Santissimo? No. Samuele era un levita<br />

della famiglia non sacerdotale <strong>dei</strong> cheatiti. (1 Cronache 6:33-38) Come tale non<br />

gli era permesso “entrare per vedere le cose sante”. (Numeri 4:17-20) L’unica<br />

parte del santuario a cui Samuele aveva accesso era il cortile del tabernacolo. È lì<br />

che deve aver dormito. Sembra che anche Eli dormisse da qualche parte nel cortile.<br />

L’espressione “dov’era l’arca di Dio” si riferisce evidentemente all’area del<br />

tabernacolo.<br />

7:7-9, 17: Dal momento che i sacrifici dovevano essere offerti regolarmente<br />

solo nel luogo scelto da Geova, perché Samuele offrì un olocausto a Mizpa<br />

ed edificò un altare a Rama? (Deuteronomio 12:4-7, 13, 14; Giosuè 22:19)<br />

Dopo che la sacra Arca era stata tolta dal tabernacolo che si trovava a Silo, la presenza<br />

di Geova non fu più manifesta in quel luogo. Quindi Samuele, in qualità di<br />

rappresentante di Geova, offrì un olocausto a Mizpa ed edificò un altare a Rama.<br />

Evidentemente queste azioni furono approvate da Geova.<br />

Lezioni per noi:<br />

1:11, 12, 21-23; 2:19. Per tutte le donne che temono Dio, Anna è un esempio<br />

di devozione, umiltà, gratitudine per la benignità di Geova e affetto materno che<br />

non si indebolisce col tempo.<br />

1:8. Elcana ci dà un ottimo esempio su come rafforzare altri con le parole.<br />

(Giobbe 16:5) Notando che Anna era depressa, prima le chiese con delicatezza:<br />

“Perché il tuo cuore si sente male?” Queste parole la incoraggiarono a esprimere i<br />

suoi sentimenti. Quindi Elcana le confermò il suo affetto dicendo: “Non ti sono io<br />

meglio di dieci figli?”<br />

2:26; 3:5-8, 15, 19. Svolgendo fedelmente il lavoro assegnatoci da Dio, avvalendoci<br />

dell’addestramento spirituale ed essendo cortesi e rispettosi, possiamo essere<br />

‘più graditi’ a Dio e agli uomini.<br />

4:3, 4, 10. Pur essendo un oggetto sacro, l’arca non era un talismano. Dobbiamo<br />

‘guardarci dagli idoli’. — 1 Giovanni 5:21.<br />

IL PRIMO RE DI ISRAELE EBBE SUCCESSO O FALLÌ?<br />

(1 Samuele 8:1–15:35)<br />

Samuele rimane fedele a Geova per tutta la vita, ma i suoi figli no. Quando gli<br />

anziani di Israele chiedono un re umano, Geova acconsente. In base alle istruzioni<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 58


di Geova, un beniaminita di bell’aspetto, Saul, viene unto re da Samuele. Saul<br />

rafforza la sua posizione di re sconfiggendo gli ammoniti.<br />

Gionatan, il valoroso figlio di Saul, abbatte una guarnigione filistea. I filistei<br />

attaccano Israele con un grandissimo esercito. Saul si spaventa e disubbidisce offrendo<br />

lui stesso un olocausto. Accompagnato soltanto dallo scudiero, il coraggioso<br />

Gionatan attacca un altro avamposto filisteo. Il giuramento avventato di<br />

Saul, comunque, riduce la portata della vittoria. Saul ‘guerreggia all’intorno’ contro<br />

tutti i suoi nemici. (1 Samuele 14:47) Sconfitti gli amalechiti, però, disubbidisce<br />

a Geova risparmiando ciò che era stato ‘votato alla distruzione’. (Levitico<br />

27:28, 29) Perciò Geova rigetta Saul dall’essere re.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

9:9: Cosa c’è di significativo nell’espressione “in tempi precedenti il profeta<br />

d’oggi era chiamato veggente”? Queste parole potrebbero indicare che,<br />

poiché ai giorni di Samuele e nell’era <strong>dei</strong> re di Israele i profeti acquistarono maggiore<br />

importanza, la parola “veggente” finì per essere sostituita dal termine “profeta”.<br />

Samuele è considerato il primo <strong>dei</strong> profeti. — Atti 3:24.<br />

14:24-32, 44, 45: Gionatan perse forse il favore di Dio quando violò il giuramento<br />

di Saul mangiando miele? Non sembra che per questo gesto Gionatan<br />

sia stato disapprovato da Dio. Prima di tutto non sapeva del giuramento del padre.<br />

Inoltre quel giuramento, che il padre fece mosso da zelo inopportuno o da un<br />

concetto errato del potere regale, causò problemi al popolo. Come poteva un giuramento<br />

del genere avere l’approvazione di Dio? Benché Gionatan fosse disposto<br />

a subire le conseguenze derivanti dall’avere infranto il giuramento, gli fu risparmiata<br />

la vita.<br />

15:6: Perché Saul mostrò speciale considerazione ai cheniti? I cheniti erano<br />

i figli del suocero di Mosè che avevano aiutato gli israeliti dopo la loro partenza<br />

dal monte Sinai. (Numeri 10:29-32) Nel paese di Canaan i cheniti presero anche<br />

a dimorare per qualche tempo con i figli di Giuda. (Giudici 1:16) Anche se in<br />

seguito risiedettero tra gli amalechiti e vari altri popoli, i cheniti rimasero in buoni<br />

rapporti con Israele. Saul quindi li risparmiò per valide ragioni.<br />

Lezioni per noi:<br />

9:21; 10:22, 27. La modestia e l’umiltà che Saul aveva quando divenne re gli<br />

impedirono di agire avventatamente nell’occasione in cui alcuni “uomini buoni a<br />

nulla” non lo accettarono come re. Una simile mentalità è una protezione perché<br />

fa evitare gesti irrazionali.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 59


12:20, 21. Non permettete mai che le “cose irreali”, come la fiducia negli uomini,<br />

la fiducia nella potenza militare delle nazioni o l’idolatria, vi distolgano dal<br />

servire Geova.<br />

12:24. Per continuare ad avere reverenziale timore di Geova e a servirlo con<br />

tutto il cuore è molto importante ‘vedere quali grandi cose ha fatto’ per il suo popolo<br />

sia nei tempi antichi che in quelli moderni.<br />

13:10-14; 15:22-25, 30. Guardatevi dalla presunzione, sia che si manifesti con<br />

atti di disubbidienza che con un atteggiamento superbo. — Proverbi 11:2.<br />

SCELTO COME RE UN GIOVANE PASTORE<br />

(1 Samuele 16:1–31:13)<br />

Samuele unge Davide della tribù di Giuda quale futuro re. Poco dopo Davide,<br />

con una fionda e una pietra, uccide il gigante filisteo Golia. Fra lui e Gionatan nasce<br />

una profonda amicizia. Saul lo nomina capo <strong>dei</strong> suoi guerrieri. In seguito alle<br />

numerose vittorie di Davide, le donne di Israele cantano: “Saul ha abbattuto le<br />

sue migliaia, e Davide le sue decine di migliaia”. (1 Samuele 18:7) Divorato<br />

dall’invidia, Saul cerca di ucciderlo. Dopo essere stato aggredito tre volte da Saul,<br />

Davide fugge e si dà alla macchia.<br />

Negli anni in cui vive come un fuggiasco, in due occasioni Davide risparmia<br />

la vita a Saul. Incontra anche la bella Abigail e alla fine la sposa. Quando i filistei<br />

muovono contro Israele, Saul interroga Geova che però lo ha abbandonato. Samuele<br />

è morto. Disperato, Saul consulta una medium, solo per sentirsi dire che<br />

sarà ucciso nella battaglia contro i filistei. Durante quella battaglia, Saul viene ferito<br />

gravemente e i suoi figli sono uccisi. Il racconto termina con la morte di Saul,<br />

un fallito. Davide rimane ancora nascosto.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

16:14: Cos’era lo spirito cattivo che terrorizzò Saul? <strong>Lo</strong> spirito cattivo che<br />

tolse a Saul la pace mentale era la cattiva inclinazione della sua mente e del suo<br />

cuore, l’impulso a fare il male. Quando Geova ritirò il suo spirito santo, Saul perse<br />

la protezione che gli veniva da quello spirito e fu dominato dal proprio spirito<br />

cattivo. Dato che Dio permise che quello spirito sostituisse il Suo spirito santo,<br />

esso è definito “spirito cattivo da parte di Geova”.<br />

17:55: Visto ciò che si legge in 1 Samuele 16:17-23, perché Saul chiese di<br />

chi era figlio Davide? La domanda di Saul non riguardava solo il nome del padre<br />

di Davide. Molto probabilmente egli voleva sapere che genere di uomo fosse il<br />

padre del ragazzo che aveva appena compiuto un’impresa così straordinaria come<br />

quella di uccidere un gigante.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 60


Lezioni per noi:<br />

16:6, 7. Anziché farci impressionare dall’aspetto esteriore degli altri o giudicarli<br />

affrettatamente, dobbiamo cercare di vederli come li vede Geova.<br />

17:47-50. Se nemici potenti come Golia ci fanno opposizione o ci perseguitano,<br />

possiamo affrontarli con coraggio perché “la battaglia appartiene a Geova”.<br />

18:1, 3; 20:41, 42. Si possono trovare veri amici fra coloro che amano Geova.<br />

21:12, 13. Geova si aspetta che usiamo le nostre facoltà mentali e le nostre capacità<br />

per gestire le situazioni difficili della vita. Ci ha dato la sua Parola ispirata<br />

perché possiamo avere accortezza, conoscenza e capacità di pensare. (Proverbi<br />

1:4) Abbiamo anche l’aiuto degli anziani cristiani nominati.<br />

24:6; 26:11. In quanto a sincero rispetto per l’unto di Geova, Davide è davvero<br />

un ottimo esempio!<br />

25:23-33. Abigail è un esempio di buon senso.<br />

28:8-19. Nel tentativo di fuorviarci o danneggiarci, gli spiriti malvagi possono<br />

spacciarsi per persone defunte. Dobbiamo evitare qualsiasi forma di spiritismo.<br />

— Deuteronomio 18:10-12.<br />

30:23, 24. Questa decisione, basata su Numeri 31:27, mostra che Geova apprezza<br />

coloro che svolgono compiti di sostegno nella congregazione. Qualsiasi<br />

cosa facciamo, quindi, ‘facciamola con tutta l’anima come a Geova, e non agli<br />

uomini’. — Colossesi 3:23.<br />

Cos’è “meglio del sacrificio”?<br />

Quale fondamentale verità viene messa in risalto dalle vicende di Eli, Samuele,<br />

Saul e Davide? Questa: “Ubbidire è meglio del sacrificio e prestare attenzione<br />

è meglio del grasso <strong>dei</strong> montoni; poiché la ribellione è come il peccato della divinazione,<br />

e lo spingersi presuntuosamente avanti come il far uso del potere magico<br />

e <strong>dei</strong> terafim”. — 1 Samuele 15:22, 23.<br />

Partecipare all’opera mondiale di predicare il Regno e fare discepoli è davvero<br />

un grande privilegio! Mentre offriamo a Geova “i giovani tori delle nostre labbra”,<br />

dobbiamo fare del nostro meglio per ubbidire alla guida che impartisce tramite<br />

la sua Parola scritta e la parte terrena della sua organizzazione. — Osea<br />

14:2; Ebrei 13:15.<br />

[Nota in calce]<br />

Per sapere dove si trovavano i vari luoghi menzionati nel libro di Primo Samuele,<br />

considera le pagine 18-19 dell’opuscolo ‘Vedete il buon paese’, edito dai testimoni<br />

di Geova.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 61


*** w05 15/5 Punti notevoli del libro di Secondo Samuele ***<br />

P<br />

ER riconoscere la sovranità di Geova bisogna ubbidire in maniera perfetta?<br />

L’uomo integro fa sempre ciò che è giusto agli occhi di Dio? Qual è il<br />

tipo di persona che il vero Dio trova “secondo il suo cuore”? (1 Samuele 13:14) Il<br />

libro biblico di Secondo Samuele risponde in modo soddisfacente a queste domande.<br />

Il libro di Secondo Samuele fu scritto da Gad e Natan, due profeti che ebbero<br />

un rapporto molto stretto con Davide, re dell’antico Israele. Terminato intorno al<br />

1040 a.E.V., verso la fine <strong>dei</strong> 40 anni di regno di Davide, il libro parla soprattutto<br />

di questo re e della sua relazione con Geova. È l’emozionante resoconto di come<br />

una nazione dilaniata dai conflitti diventa un regno prospero e unito sotto un re<br />

coraggioso. È un dramma avvincente in cui i sentimenti sono espressi con profonda<br />

intensità.<br />

DAVIDE DIVENTA “SEMPRE PIÙ GRANDE”<br />

(2 Samuele 1:1–10:19)<br />

Il modo in cui Davide reagisce alla notizia della morte di Saul e di Gionatan<br />

rivela ciò che provava per loro e per Geova. A Ebron, Davide è nominato re della<br />

tribù di Giuda. Il figlio di Saul, Is-Boset, viene fatto re sul resto di Israele. Davide<br />

diventa “sempre più grande” e circa sette anni e mezzo più tardi diventa re su tutto<br />

Israele. — 2 Samuele 5:10.<br />

Davide strappa Gerusalemme ai gebusei e ne fa la capitale del regno. Il suo<br />

primo tentativo di trasferire l’arca del patto a Gerusalemme si conclude con una<br />

tragedia. Il secondo tentativo, comunque, riesce e Davide si mette a danzare per<br />

la gioia. Geova fa con Davide un patto per un regno. Davide sottomette i suoi<br />

nemici mentre Dio continua a essere con lui.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

SECONDO SAMUELE<br />

2:18: Perché si parla di Gioab e <strong>dei</strong> suoi due fratelli come <strong>dei</strong> tre figli di<br />

Zeruia, la madre? Nelle Scritture Ebraiche di solito le genealogie passavano attraverso<br />

il padre. Forse il marito di Zeruia era morto prematuramente o forse era<br />

stato considerato non idoneo per essere menzionato nelle Sacre Scritture. Può<br />

darsi che Zeruia venisse inclusa nell’elenco perché era la sorella o la sorellastra di<br />

Davide. (1 Cronache 2:15, 16) L’unico accenno al padre <strong>dei</strong> tre fratelli si trova in<br />

un riferimento al suo luogo di sepoltura a Betleem. — 2 Samuele 2:32.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 62


3:29: Cosa significa l’espressione ‘uomo che afferra il fuso che gira’? Di<br />

norma erano le donne che si dedicavano al lavoro di tessitura. Perciò questa espressione<br />

può riferirsi agli uomini che non erano idonei per attività come la<br />

guerra e che erano quindi costretti a fare lavori di cui di solito si occupavano le<br />

donne.<br />

5:1, 2: Dopo che Is-Boset era stato assassinato, quanto tempo passò prima<br />

che Davide divenisse re su tutto Israele? Pare ragionevole concludere che Is-<br />

Boset iniziasse i suoi due anni di regno poco dopo la morte di Saul, più o meno al<br />

tempo in cui Davide cominciò a regnare a Ebron. Davide regnò su Giuda da Ebron<br />

per sette anni e mezzo. Subito dopo essere divenuto re su tutto Israele trasferì<br />

la capitale a Gerusalemme. Quindi dopo la morte di Is-Boset passarono circa<br />

cinque anni prima che Davide divenisse re su tutto Israele. — 2 Samuele 2:3, 4,<br />

8-11; 5:4, 5.<br />

8:2: Quanti moabiti furono uccisi dopo il conflitto con Israele? È possibile<br />

che il numero sia stato stabilito misurandoli anziché contandoli. A quanto pare<br />

Davide fece sdraiare i moabiti per terra l’uno a fianco dell’altro formando una fila.<br />

Quindi fece misurare la fila con una corda. Evidentemente due terzi <strong>dei</strong> moabiti,<br />

o la misura di due corde, furono messi a morte, e un terzo di essi, o la misura di<br />

una corda, fu lasciato in vita.<br />

Lezioni per noi:<br />

2:1; 5:19, 23. Davide interrogò Geova prima di andare ad abitare a Ebron e<br />

prima di salire contro i suoi nemici. Anche noi, prima di prendere decisioni che<br />

influiscono sulla nostra spiritualità, dovremmo chiedere a Geova la sua guida.<br />

3:26-30. La vendetta porta a tristi conseguenze. — Romani 12:17-19.<br />

3:31-34; 4:9-12. Davide fu di esempio in quanto non fu vendicativo e non<br />

serbò rancore.<br />

5:12. Non dovremmo mai dimenticare che Geova ci ha insegnato le sue vie e<br />

ci ha dato la possibilità di stringere un’intima relazione con lui.<br />

6:1-7. Malgrado le buone intenzioni di Davide, il suo tentativo di trasportare<br />

l’Arca su un carro andava contro un comando di Dio e fallì. (Esodo 25:13, 14;<br />

Numeri 4:15, 19; 7:7-9) Anche il fatto che Uzza afferrasse l’Arca mostra che le<br />

buone intenzioni non modificano ciò che Dio richiede.<br />

6:8, 9. Trovandosi in una situazione critica, dapprima Davide si arrabbiò, poi<br />

si spaventò, forse anche incolpando Geova della tragedia. Dobbiamo stare attenti<br />

a non incolpare Geova <strong>dei</strong> problemi che ci creiamo perché non teniamo conto <strong>dei</strong><br />

suoi comandi.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 63


7:18, 22, 23, 26. L’umiltà di Davide, la sua esclusiva devozione a Geova e il<br />

suo desiderio di esaltare il nome divino sono senz’altro da imitare.<br />

8:2. Si adempie una profezia pronunciata circa 400 anni prima. (Numeri<br />

24:17) La parola di Geova si avvera sempre.<br />

9:1, 6, 7. Davide mantenne la sua promessa. Anche noi dobbiamo sforzarci di<br />

mantenere la parola.<br />

GEOVA FA SORGERE LA CALAMITÀ CONTRO IL SUO UNTO<br />

(2 Samuele 11:1–20:26)<br />

“Ecco, farò sorgere contro di te la calamità dalla tua propria casa”, dice Geova<br />

a Davide, “e certamente prenderò le tue mogli sotto i tuoi propri occhi e le darò al<br />

tuo prossimo, ed egli certamente giacerà con le tue mogli sotto gli occhi di questo<br />

sole”. (2 Samuele 12:11) Per quale motivo viene fatta questa dichiarazione? Per il<br />

peccato di Davide con Betsabea. Benché Davide, pentitosi, venga perdonato, non<br />

gli sono risparmiate le conseguenze del suo peccato.<br />

Prima muore il bambino partorito da Betsabea. Poi la vergine Tamar, figlia di<br />

Davide, è violentata dal fratellastro Amnon. Per vendicarla Absalom, fratello di<br />

Tamar, uccide Amnon. Absalom cospira contro il padre e si proclama re a Ebron.<br />

Davide è costretto a fuggire da Gerusalemme. Absalom ha rapporti con dieci concubine<br />

del padre lasciate a occuparsi della casa. Davide torna al potere solo dopo<br />

che Absalom è stato ucciso. Seba, un beniaminita, guida una rivolta che si conclude<br />

con la sua morte.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

14:7: Che cosa simboleggia “il bagliore <strong>dei</strong> miei carboni”? Il bagliore della<br />

lenta combustione del carbone viene usato per indicare una progenie vivente.<br />

19:29: Perché Davide reagì in quel modo alla spiegazione di Mefiboset?<br />

Dopo avere sentito Mefiboset, Davide dev’essersi reso conto di avere sbagliato a<br />

prendere per buone le parole di Ziba. (2 Samuele 16:1-4; 19:24-28) Molto probabilmente<br />

la cosa lo irritò e non volle più sentir parlare della faccenda.<br />

Lezioni per noi:<br />

11:2-15. L’onestà con cui si parla delle mancanze di Davide è una prova che<br />

la Bibbia è l’ispirata Parola di Dio.<br />

11:16-27. Quando commettiamo un peccato grave non dovremmo cercare di<br />

coprirlo come fece Davide. Dovremmo invece confessarlo a Geova e chiedere aiuto<br />

agli anziani della congregazione. — Proverbi 28:13; Giacomo 5:13-16.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 64


12:1-14. Natan è un ottimo esempio per gli anziani nominati della congregazione<br />

che devono aiutare chi pecca a correggere la propria condotta. Gli anziani<br />

devono assolvere in modo abile questa responsabilità.<br />

12:15-23. Vedendo nel modo corretto ciò che gli era accaduto, Davide fu aiutato<br />

a reagire all’avversità nella maniera appropriata.<br />

15:12; 16:15, 21, 23. Quando pareva che Absalom sarebbe salito al trono,<br />

l’abile consigliere Ahitofel, spinto dall’orgoglio e dall’ambizione, divenne un traditore.<br />

L’intelligenza senza l’umiltà e la lealtà può costituire un laccio.<br />

19:24, 30. Mefiboset era veramente grato dell’amorevole benignità del re Davide<br />

e si sottomise di buon grado alla sua decisione riguardo a Ziba. Se siamo<br />

grati a Geova e alla sua organizzazione ci sentiremo spinti a essere sottomessi.<br />

20:21, 22. Grazie alla sapienza di una sola persona molti possono salvarsi da<br />

una calamità. — Ecclesiaste 9:14, 15.<br />

CADIAMO “NELLA MANO DI GEOVA”<br />

(2 Samuele 21:1–24:25)<br />

A causa della colpa di sangue in cui Saul era incorso mettendo a morte i gabaoniti<br />

viene una carestia che dura tre anni. (Giosuè 9:15) Per vendicare questa colpa,<br />

i gabaoniti chiedono sette figli di Saul da mettere a morte. Davide li consegna<br />

loro e la siccità termina con un acquazzone. Quattro giganti filistei cadono “per<br />

mano di Davide e per mano <strong>dei</strong> suoi servitori”. — 2 Samuele 21:22.<br />

Davide commette un grave peccato ordinando un censimento illegale. Si pente<br />

e sceglie di cadere “nella mano di Geova”. (2 Samuele 24:14) Come risultato, una<br />

pestilenza uccide 70.000 persone. Davide ubbidisce al comando di Geova e il flagello<br />

si arresta.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

21:8: Come si può dire che Mical, la figlia di Saul, aveva cinque figli,<br />

quando 2 Samuele 6:23 dice che morì senza figli? La spiegazione accettata dalla<br />

maggioranza è che fossero i figli della sorella di Mical, Merab, che aveva sposato<br />

Adriel. È probabile che Merab sia morta prematuramente e che i suoi figli<br />

siano stati allevati da Mical, che non ne aveva.<br />

21:9, 10: Per quanto tempo Rizpa vegliò i suoi due figli e i cinque nipoti di<br />

Saul che erano stati messi a morte dai gabaoniti? I sette uomini furono appesi<br />

“nei primi giorni della mietitura”, in marzo o aprile. I loro corpi rimasero esposti<br />

su un monte. Rizpa fece la guardia ai sette corpi giorno e notte finché Geova non<br />

mostrò che la sua ira si era ritirata ponendo fine alla siccità. Un forte acquazzone<br />

sarebbe stato molto improbabile prima di ottobre, quando terminava la stagione<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 65


della mietitura. Pertanto Rizpa può avere continuato la veglia per ben cinque o sei<br />

mesi. Dopo di che Davide fece seppellire le ossa.<br />

24:1: Perché facendo contare il popolo Davide commise un peccato grave?<br />

La Legge non vietava i censimenti. (Numeri 1:1-3; 26:1-4) La Bibbia non dice<br />

per quale motivo Davide fu spinto a contare il popolo, tuttavia 1 Cronache 21:1<br />

indica che fu Satana a incitarlo. In ogni caso Gioab, capo delle forze militari, sapeva<br />

che la decisione di Davide di censire il popolo era sbagliata e tentò di dissuaderlo.<br />

Lezioni per noi:<br />

22:2-51. In questo cantico di Davide, Geova è presentato in modo superlativo<br />

come il vero Dio, degno di assoluta fiducia.<br />

23:15-17. Davide aveva un tale rispetto per la legge di Dio sulla vita e il sangue<br />

che in questa occasione si astenne dal fare anche solo ciò che somigliava a<br />

una violazione di quella legge. Dobbiamo coltivare un atteggiamento simile verso<br />

tutti i comandi di Dio.<br />

24:10. La coscienza spinse Davide a pentirsi. La nostra coscienza è abbastanza<br />

sensibile da reagire in questo modo?<br />

24:14. Davide sapeva bene che Geova è più misericordioso degli esseri umani.<br />

Ne siamo convinti anche noi?<br />

24:17. A Davide dispiacque che l’intera nazione dovesse soffrire a causa del<br />

suo peccato. Se un trasgressore è pentito dovrebbe provare rimorso per il biasimo<br />

che la sua azione può avere arrecato alla congregazione.<br />

Anche noi possiamo essere ‘secondo il cuore di Dio’<br />

Il secondo re di Israele fu ‘un uomo secondo il cuore di Geova’. (1 Samuele<br />

13:14) Non mise mai in discussione le giuste norme di Geova e non cercò di agire<br />

in modo indipendente da lui. Ogni volta che sbagliava, Davide riconosceva il suo<br />

peccato, accettava la disciplina e si correggeva. Fu un uomo integro. Non sarebbe<br />

saggio comportarsi come lui, specie quando si sbaglia?<br />

Dalla vita di Davide comprendiamo chiaramente che riconoscere la sovranità<br />

di Geova significa accettare le sue norme del bene e del male e cercare di osservarle;<br />

in tal modo daremo prova di essere persone integre. È nelle nostre possibilità.<br />

Possiamo essere grati di ciò che impariamo dal libro di Secondo Samuele. Il<br />

messaggio ispirato contenuto nelle sue pagine è davvero vivente ed esercita potenza.<br />

— Ebrei 4:12.<br />

[Nota in calce]<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 66


Anche se Samuele non partecipò alla sua stesura, il libro porta il suo nome perché<br />

nel canone ebraico i due libri di Samuele erano in origine un unico rotolo. Samuele<br />

scrisse la maggior parte di Primo Samuele.<br />

*** w05 1/7 pp. 28-31 Punti notevoli del libro di Primo Re ***<br />

“Q<br />

PRIMO RE<br />

UANDO i giusti divengono molti il popolo si rallegra; ma quando governa<br />

un malvagio, il popolo sospira”. (Proverbi 29:2) Il libro biblico di Primo<br />

Re dimostra chiaramente la veracità di questo proverbio. Narra la vita di Salomone,<br />

il cui regno porta sicurezza e grande prosperità all’antico Israele. Racconta<br />

che dopo la morte di Salomone la nazione si divide; contiene anche la storia di<br />

14 re che vennero dopo di lui, alcuni in Israele e alcuni in Giuda. Solo due di questi<br />

re rimasero fedeli a Geova. Il libro descrive inoltre le attività di sei profeti, tra<br />

cui Elia.<br />

Il libro, scritto a Gerusalemme e in Giuda dal profeta Geremia, abbraccia un<br />

periodo di circa 129 anni che va dal 1040 a.E.V. al 911 a.E.V. Nello scriverlo Geremia<br />

consultò evidentemente antiche registrazioni, come il “libro <strong>dei</strong> fatti di Salomone”.<br />

Questi documenti non esistono più. — 1 Re 11:41; 14:19; 15:7.<br />

UN RE SAGGIO PROMUOVE PACE E PROSPERITÀ<br />

(1 Re 1:1–11:43)<br />

Primo Re comincia con l’avvincente racconto del tentativo di Adonia, figlio di<br />

Davide, di usurpare il trono del padre. Il piano è sventato dall’intervento tempestivo<br />

del profeta Natan, e diventa re Salomone, un altro figlio di Davide. Geova si<br />

compiace della richiesta del nuovo re e gli dà “un cuore saggio e che ha intendimento”<br />

insieme a ‘ricchezze e gloria’. (1 Re 3:12, 13) La sapienza del re non ha<br />

uguali e la sua ricchezza è senza paragoni. Per Israele inizia un periodo di pace e<br />

prosperità.<br />

Tra i lavori di costruzione che Salomone porta a termine ci sono il tempio di<br />

Geova e vari edifici governativi. Geova gli promette: “Stabilirò . . . il trono del<br />

tuo regno su Israele a tempo indefinito”, a patto che continui a essere ubbidiente.<br />

(1 Re 9:4, 5) Il vero Dio lo mette pure in guardia circa le conseguenze della disubbidienza.<br />

Ma Salomone finisce per avere molte mogli straniere. Nella vecchiaia,<br />

sotto la loro influenza si volge alla falsa adorazione. Geova predice che il suo<br />

regno sarà diviso. Nel 997 a.E.V. Salomone muore e termina così il suo regno durato<br />

40 anni. Sale al trono suo figlio Roboamo.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 67


Risposta a domande bibliche:<br />

1:5: Perché Adonia cercò di impossessarsi del trono mentre Davide era<br />

ancora vivo? La Bibbia non lo dice. Tuttavia, visto che Amnon e Absalom, fratelli<br />

maggiori di Adonia, erano già morti, come lo era probabilmente Chileab, altro<br />

figlio di Davide, è ragionevole concludere che Adonia, essendo il maggiore<br />

<strong>dei</strong> figli superstiti di Davide, abbia pensato di avere diritto al trono. (2 Samuele<br />

3:2-4; 13:28, 29; 18:14-17) Essendosi assicurato l’appoggio di Gioab, il potente<br />

capo dell’esercito, e dell’influente sommo sacerdote Abiatar, probabilmente Adonia<br />

aveva fiducia che il suo tentativo sarebbe andato a buon fine. La Bibbia non<br />

dice se fosse a conoscenza dell’intenzione di Davide di mettere sul trono Salomone.<br />

Comunque sia, Adonia non invitò a “un sacrificio” Salomone e altri che<br />

erano leali a Davide. (1 Re 1:9, 10) Ciò fa pensare che considerasse Salomone un<br />

rivale.<br />

1:49-53; 2:13-25: Perché Salomone mise a morte Adonia dopo averlo perdonato?<br />

Anche se Betsabea non se ne era resa conto, Salomone capì la vera ragione<br />

per cui Adonia l’aveva pregata di chiedere al re di dargli in moglie Abisag.<br />

Benché Davide non avesse avuto rapporti con lei, la bella Abisag era considerata<br />

una concubina di Davide. Secondo l’usanza di quei tempi, sarebbe appartenuta<br />

solo al legittimo erede di Davide. Forse Adonia pensò che prendendo in moglie<br />

Abisag poteva tentare di nuovo l’ascesa al trono. Interpretando la richiesta di Adonia<br />

come un’indicazione che ambiva al regno, Salomone ritirò il perdono.<br />

6:37–8:2: Quando fu inaugurato il tempio? Il tempio fu portato a termine<br />

nell’ottavo mese del 1027 a.E.V., l’undicesimo anno di regno di Salomone. A<br />

quanto pare, ci vollero 11 mesi per portare dentro gli arredi e fare altri preparativi.<br />

L’inaugurazione deve essere avvenuta nel settimo mese del 1026 a.E.V. La<br />

narrazione parla di altri lavori di costruzione fatti dopo che il tempio era stato<br />

terminato e prima di menzionarne l’inaugurazione, evidentemente per completare<br />

il resoconto sui lavori di costruzione. — 2 Cronache 5:1-3.<br />

9:10-13: Il dono di 20 città della Galilea che Salomone fece al re Hiram di<br />

Tiro era in armonia con la Legge mosaica? Si poteva pensare che la Legge esposta<br />

in Levitico 25:23, 24 si applicasse solo alle zone occupate dagli israeliti. È<br />

possibile che le città che Salomone diede a Hiram fossero abitate da non israeliti,<br />

anche se si trovavano entro i confini della Terra Promessa. (Esodo 23:31) Può anche<br />

darsi che l’azione di Salomone indicasse che non si atteneva completamente<br />

alla Legge, com’è dimostrato dal fatto che ‘aumentò i suoi cavalli’ e prese molte<br />

mogli. (Deuteronomio 17:16, 17) Comunque stiano le cose, Hiram non fu contento<br />

del regalo. Forse gli abitanti pagani non mantenevano le città in buone condizioni,<br />

o può darsi che non fossero situate in una posizione ideale.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 68


11:4: Fu a motivo della senilità che nella vecchiaia Salomone divenne infedele?<br />

Non sembra sia così. Salomone era molto giovane quando cominciò a regnare<br />

e, benché regnasse per 40 anni, non arrivò a un’età molto avanzata. Inoltre<br />

non smise completamente di seguire Geova. A quanto pare, tentò di instaurare<br />

una specie di unione delle fedi.<br />

Lezioni per noi:<br />

2:26, 27, 35. Quello che Geova predice si avvera sempre. La destituzione di<br />

Abiatar, discendente di Eli, adempì “la parola di Geova che egli aveva pronunciato<br />

contro la casa di Eli”. La sostituzione di Abiatar con Zadoc, della discendenza<br />

di Fineas, adempì Numeri 25:10-13. — Esodo 6:25; 1 Samuele 2:31; 3:12;<br />

1 Cronache 24:3.<br />

2:37, 41-46. Com’è pericoloso pensare di poter disubbidire impunemente! Chi<br />

abbandona in modo deliberato la ‘strada angusta che conduce alla vita’ subirà le<br />

conseguenze della propria decisione poco saggia. — Matteo 7:14.<br />

3:9, 12-14. Geova esaudisce le preghiere sincere <strong>dei</strong> suoi servitori che gli<br />

chiedono sapienza, intendimento e guida per compiere il suo servizio. —<br />

Giacomo 1:5.<br />

8:22-53. Salomone espresse sentita gratitudine a Geova, un Dio di amorevole<br />

benignità, che adempie le promesse e ode le preghiere. Meditando sulle parole<br />

della preghiera detta da Salomone per l’inaugurazione apprezzeremo maggiormente<br />

questi e altri aspetti della personalità di Dio.<br />

11:9-14, 23, 26. Quando negli ultimi anni della sua vita Salomone divenne disubbidiente,<br />

Geova suscitò alcuni che gli fecero opposizione. “Dio si oppone ai<br />

superbi, ma dà immeritata benignità agli umili”, dice l’apostolo Pietro. —<br />

1 Pietro 5:5.<br />

11:30-40. Il re Salomone cercò di uccidere Geroboamo a motivo di ciò che<br />

Ahia aveva profetizzato riguardo a Geroboamo. Ben diverso era stato il comportamento<br />

del re circa 40 anni prima, quando si era rifiutato di vendicarsi di Adonia<br />

e di altri cospiratori. (1 Re 1:50-53) Il suo atteggiamento era cambiato perché si<br />

era allontanato da Geova.<br />

UN REGNO UNITO SI SPACCA<br />

(1 Re 12:1–22:53)<br />

Geroboamo e il popolo vanno dal re Roboamo per chiedergli di alleggerire il<br />

carico posto su di loro da suo padre Salomone. Invece di concedere quello che<br />

chiedono, Roboamo minaccia di mettere su di loro un carico ancora più pesante.<br />

Dieci tribù si rivoltano e scelgono come re Geroboamo. Il regno è diviso. Robo-<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 69


amo governa sul regno meridionale, formato dalle tribù di Giuda e Beniamino, e<br />

Geroboamo governa sul regno settentrionale delle dieci tribù di Israele.<br />

Affinché il popolo non vada a Gerusalemme per adorare, Geroboamo erige<br />

due vitelli d’oro, uno a Dan e l’altro a Betel. Tra i re che governano in Israele dopo<br />

Geroboamo ci sono Nadab, Baasa, Ela, Zimri, Tibni, Omri, Acab e Acazia. In<br />

Giuda, a Roboamo succedono Abiam, Asa, Giosafat e Ieoram. Tra i profeti attivi<br />

ai giorni di questi re ci sono Ahia, Semaia e un uomo di Dio di cui non è detto il<br />

nome, oltre a Ieu, Elia e Micaia.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

18:21: Perché gli israeliti non risposero quando Elia chiese loro di scegliere<br />

tra Geova e Baal? Forse riconoscevano di non avere reso a Geova l’esclusiva<br />

devozione che esige e quindi si sentivano in colpa. O può darsi che la loro coscienza<br />

si fosse talmente indurita che non vedevano nulla di male nell’adorare<br />

Baal e asserire nello stesso tempo di adorare Geova. Solo dopo che Geova ebbe<br />

dimostrato la sua potenza dissero: “Geova è il vero Dio! Geova è il vero Dio!” —<br />

1 Re 18:39.<br />

20:34: Dopo che Geova ebbe dato ad Acab la vittoria sui siri, perché Acab<br />

risparmiò Ben-Adad, il loro re? Invece di abbatterlo, Acab concluse con lui un<br />

patto in virtù del quale alcune vie di Damasco, la capitale sira, sarebbero state assegnate<br />

ad Acab, evidentemente per potervi stabilire <strong>dei</strong> bazar, o mercati. In precedenza<br />

anche il padre di Ben-Adad si era assegnato alcune vie a Samaria per<br />

scopi commerciali. Quindi Ben-Adad fu liberato affinché Acab potesse promuovere<br />

interessi commerciali a Damasco.<br />

Lezioni per noi:<br />

12:13, 14. Quando dobbiamo prendere decisioni importanti, dovremmo chiedere<br />

consiglio a persone sagge e mature che conoscono le Scritture e hanno profondo<br />

rispetto per i princìpi cristiani.<br />

13:11-24. Un consiglio o un suggerimento che sembra discutibile, anche se<br />

viene da un compagno di fede benintenzionato, dovrebbe essere soppesato alla<br />

luce <strong>dei</strong> sani consigli della Parola di Dio. — 1 Giovanni 4:1.<br />

14:13. Geova ci scruta per trovare quello che c’è di buono in noi. Per quanto<br />

insignificante possa essere quel qualcosa di buono, può farlo crescere se facciamo<br />

del nostro meglio per servirlo.<br />

15:10-13. Dobbiamo respingere con coraggio l’apostasia e promuovere invece<br />

la vera adorazione.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 70


17:10-16. La vedova di Zarefat riconobbe che Elia era un profeta e lo trattò<br />

come tale, e Geova benedisse le sue opere di fede. Anche oggi Geova nota le nostre<br />

opere di fede e ricompensa quelli che sostengono in vari modi l’opera del<br />

Regno. — Matteo 6:33; 10:41, 42; Ebrei 6:10.<br />

19:1-8. Quando incontriamo forte opposizione possiamo avere fiducia che<br />

Geova ci sosterrà. — 2 Corinti 4:7-9.<br />

19:10, 14, 18. I veri adoratori non sono mai soli. Hanno Geova e la fratellanza<br />

mondiale.<br />

19:11-13. Geova non è un dio della natura o la semplice personificazione di<br />

forze naturali.<br />

20:11. Quando Ben-Adad disse che avrebbe distrutto Samaria, il re di Israele<br />

gli rispose: “Non si vanti chi si cinge [l’armatura per prepararsi alla battaglia]<br />

come chi [se la] slaccia” dopo essere tornato vittorioso. Quando ci accingiamo ad<br />

assolvere un incarico non dobbiamo sentirci troppo sicuri come fanno gli spacconi.<br />

— Proverbi 27:1; Giacomo 4:13-16.<br />

Di grande valore per noi<br />

Raccontando com’era stata data la Legge al monte Sinai, Mosè disse ai figli di<br />

Israele: “Vedi, pongo oggi davanti a voi la benedizione e la maledizione: la benedizione,<br />

purché ubbidiate ai comandamenti di Geova vostro Dio che oggi vi comando;<br />

e la maledizione, se non ubbidirete ai comandamenti di Geova vostro Dio<br />

e in effetti devierete dalla strada circa la quale oggi vi comando”. —<br />

Deuteronomio 11:26-28.<br />

Questa importantissima verità è portata alla nostra attenzione in modo molto chiaro<br />

nel libro di Primo Re. Come abbiamo visto, questo libro insegna anche altre<br />

lezioni preziose. Il suo messaggio è vivo ed esercita potenza. — Ebrei 4:12.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 71


*** w05 1/8 Punti notevoli del libro di Secondo Re ***<br />

I<br />

L LIBRO biblico di Secondo Re riprende da dov’era rimasto il libro di<br />

Primo Re. Racconta la storia di 29 re: 12 del regno settentrionale di Israele<br />

e 17 del regno meridionale di Giuda. Secondo Re riferisce pure le attività <strong>dei</strong> profeti<br />

Elia, Eliseo e Isaia. Pur non seguendo un ordine cronologico, arriva fino al<br />

tempo della distruzione di Samaria e di Gerusalemme. Secondo Re copre in tutto<br />

un periodo di 340 anni che vanno dal 920 a.E.V. al 580 a.E.V., quando il profeta<br />

Geremia finì di scrivere il libro.<br />

Di che utilità è per noi Secondo Re? Cosa ci insegna riguardo a Geova e al suo<br />

modo di agire? Cosa possiamo imparare dalle azioni <strong>dei</strong> re, <strong>dei</strong> profeti e di altri<br />

menzionati nel libro? Vediamo.<br />

ELISEO SUCCEDE A ELIA<br />

(2 Re 1:1–8:29)<br />

Acazia re di Israele cade nella sua casa e resta infermo. Tramite il profeta Elia<br />

apprende che morirà. Quando ciò accade, sale al trono suo fratello Ieoram. Intanto<br />

Giosafat regna su Giuda. Elia viene portato via in un turbine e gli succede Eliseo,<br />

il suo assistente. Nei successivi 60 anni circa del suo ministero il profeta Eliseo<br />

compie molti miracoli. — Vedi il riquadro “I miracoli di Eliseo”.<br />

Un re moabita si ribella a Israele e Ieoram, Giosafat e il re di Edom escono in<br />

battaglia contro di lui e vincono grazie alla fedeltà di Giosafat. Successivamente<br />

il re di Siria prepara un attacco di sorpresa contro Israele ma Eliseo sventa il piano.<br />

Il re siro si infuria e per catturare Eliseo manda “cavalli e carri da guerra e notevoli<br />

forze militari”. (2 Re 6:14) Eliseo compie due miracoli e manda via i siri in<br />

pace. In seguito il re siro Ben-Adad pone l’assedio a Samaria, causando una grave<br />

carestia, ma Eliseo predice che la carestia finirà.<br />

Qualche tempo dopo Eliseo va a Damasco. Ben-Adad, che si è ammalato,<br />

manda Azael a chiedergli se guarirà. Eliseo predice che il re morirà e che Azael<br />

regnerà in sua vece. Il giorno dopo Azael soffoca il re con “un copriletto” bagnato<br />

e comincia a regnare. (2 Re 8:15) In Giuda sale al trono il figlio di Giosafat, Ieoram,<br />

a cui succede suo figlio Acazia. — Vedi il riquadro “Re di Giuda e di Israele”.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

SECONDO RE<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 72


2:9: Perché Eliseo chiese ‘due parti dello spirito di Elia’? Per assolvere la<br />

responsabilità di profeta in Israele, Eliseo avrebbe avuto bisogno dello stesso spirito<br />

che aveva mostrato Elia, uno spirito coraggioso e intrepido. Rendendosi conto<br />

di questo fatto, Eliseo chiese una porzione doppia dello spirito di Elia. Eliseo<br />

era stato nominato da Elia suo successore e lo aveva servito per sei anni, per cui<br />

Eliseo lo considerava suo padre spirituale; Eliseo era per così dire il primogenito<br />

di Elia in senso spirituale. (1 Re 19:19-21; 2 Re 2:12) Quindi, come un primogenito<br />

letterale riceveva due parti dell’eredità del padre, Eliseo chiese e ricevette<br />

due parti dell’eredità spirituale di Elia.<br />

2:11: Cos’erano i “cieli” a cui ‘Elia ascese nel turbine’? Non erano né le<br />

parti remote dell’universo fisico né il luogo spirituale dove dimorano Dio e i suoi<br />

figli angelici. (Deuteronomio 4:19; Salmo 11:4; Matteo 6:9; 18:10) I “cieli” a cui<br />

ascese Elia erano i cieli atmosferici. (Salmo 78:26; Matteo 6:26) Sfrecciando<br />

nell’atmosfera, evidentemente il carro di fuoco trasportò Elia in un’altra parte<br />

della terra, dove continuò a vivere per qualche tempo. Anni dopo, infatti, Elia<br />

scrisse una lettera a Ieoram, re di Giuda. — 2 Cronache 21:1, 12-15.<br />

5:15, 16: Perché Eliseo non accettò il dono di Naaman? Eliseo rifiutò il dono<br />

perché riconobbe che aveva compiuto il miracolo di guarire Naaman non con<br />

il proprio potere ma con quello di Geova. Non gli sarebbe neppure passato per la<br />

mente di trarre profitto dall’incarico affidatogli da Dio. Oggi i veri adoratori non<br />

cercano di trarre un guadagno personale dal servizio di Geova. Prestano ascolto<br />

all’esortazione di Gesù: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”. —<br />

Matteo 10:8.<br />

5:18, 19: Naaman chiedeva forse perdono perché doveva partecipare a un<br />

atto religioso? Il re siro evidentemente era vecchio e debole per cui doveva appoggiarsi<br />

a Naaman. Quando il re si inchinava nel culto di Rimmon, si inchinava<br />

anche Naaman. Comunque Naaman lo faceva in modo meccanico, all’unico scopo<br />

di sostenere il re e non per rendere adorazione. Quindi chiedeva a Geova di<br />

perdonarlo perché assolveva questo dovere di natura civile. Poiché gli credeva,<br />

Eliseo gli disse: “Va in pace”.<br />

Lezioni per noi:<br />

1:13, 14. Imparando da ciò che si osserva e agendo con umiltà si possono salvare<br />

delle vite.<br />

2:2, 4, 6. Anche se forse serviva Elia da sei anni, Eliseo insistette per non abbandonarlo.<br />

Che magnifico esempio di lealtà e amicizia! — Proverbi 18:24.<br />

2:23, 24. A quanto sembra, il motivo principale per cui Eliseo fu schernito fu<br />

il fatto che un calvo indossava la veste ufficiale di Elia. I ragazzi riconoscevano<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 73


che Eliseo era un rappresentante di Geova e semplicemente non lo volevano intorno.<br />

Gli dissero di ‘salire’, ovvero di continuare a salire fino a Betel o di essere<br />

portato in cielo come lo era stato Elia. È evidente che quei ragazzi manifestavano<br />

l’atteggiamento ostile <strong>dei</strong> loro genitori. È molto importante che i genitori insegnino<br />

ai figli a rispettare i rappresentanti di Dio.<br />

3:14, 18, 24. La parola di Geova si avvera sempre.<br />

3:22. Il riflesso della prima luce del mattino creò l’illusione che l’acqua fosse<br />

sangue, forse perché i fossi appena scavati contenevano argilla rossa. Geova può<br />

decidere di servirsi <strong>dei</strong> fenomeni naturali per adempiere i suoi propositi.<br />

4:8-11. Riconoscendo che Eliseo era “un santo uomo di Dio”, una donna di<br />

Sunem gli mostrò ospitalità. Non dovremmo fare altrettanto con i fedeli adoratori<br />

di Geova?<br />

5:3. La ragazzina israelita aveva fede che Dio può compiere miracoli ed ebbe<br />

anche il coraggio di parlare della sua fede. Giovani, vi sforzate di rafforzare la<br />

vostra fede nelle promesse di Dio e di trovare il coraggio di parlare della verità a<br />

insegnanti e compagni di scuola?<br />

5:9-19. Non mostra l’esempio di Naaman che i superbi possono imparare a essere<br />

umili? — 1 Pietro 5:5.<br />

5:20-27. Costa caro comportarsi in modo disonesto! Riflettendo sui dispiaceri<br />

e sulle conseguenze tragiche dell’avere una doppia vita la eviteremo.<br />

ISRAELE E GIUDA VANNO IN ESILIO<br />

(2 Re 9:1–25:30)<br />

Ieu viene unto re di Israele. Senza indugio mette in atto una campagna per abbattere<br />

la casa di Acab e con grande abilità ‘annienta l’adorazione di Baal da Israele’.<br />

(2 Re 10:28) Atalia, venuta a sapere che suo figlio Acazia è stato ucciso<br />

da Ieu, ‘si leva per distruggere tutta la progenie del regno di Giuda’ e usurpa il<br />

trono. (2 Re 11:1) Si salva solo uno <strong>dei</strong> figli di Acazia, il piccolo Ioas, il quale,<br />

dopo essere stato tenuto nascosto per sei anni, viene costituito re di Giuda. Sotto<br />

la guida del sacerdote Ieoiada, Ioas continua a fare ciò che è retto agli occhi di<br />

Geova.<br />

Tutti i re che regnano in Israele dopo Ieu fanno ciò che è male agli occhi di<br />

Geova. Eliseo muore di morte naturale al tempo del nipote di Ieu. Il quarto re di<br />

Giuda dopo Ioas è Acaz, che ‘non fa ciò che è retto agli occhi di Geova’. (2 Re<br />

16:1, 2) Suo figlio Ezechia, invece, ‘si tiene stretto a Geova’. (2 Re 17:20; 18:6)<br />

Nel 740 a.E.V., quando Ezechia regna in Giuda e Oshea in Israele, il re assiro<br />

Salmaneser ‘cattura Samaria e conduce Israele in esilio in Assiria’. (2 Re 17:6)<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 74


Dopo ciò nel territorio di Israele vengono portati degli stranieri e nasce la religione<br />

samaritana.<br />

In Giuda, <strong>dei</strong> sette re che vengono dopo Ezechia, l’unico che fa qualcosa per<br />

liberare il paese dalla falsa adorazione è Giosia. Infine, nel 607 a.E.V., i babilonesi<br />

conquistano Gerusalemme e ‘Giuda va in esilio lontano dal suo suolo’. — 2 Re<br />

25:21.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

13:20, 21: Questo miracolo dimostra forse che si debbano venerare le reliquie?<br />

No. La Bibbia non indica che le ossa di Eliseo siano mai state venerate.<br />

Fu la potenza di Dio a rendere possibile questo miracolo, come avvenne per tutti i<br />

miracoli compiuti da Eliseo mentre era ancora vivo.<br />

15:1-6: Perché Geova piagò Azaria (Uzzia, 15:6, nota in calce) con la lebbra?<br />

“Appena [Uzzia] si fu fortificato, il suo cuore si insuperbì . . . così che agì<br />

infedelmente contro Geova suo Dio ed entrò nel tempio di Geova per bruciare incenso<br />

sull’altare dell’incenso”. Quando i sacerdoti “tennero testa a Uzzia” e gli<br />

dissero di ‘uscire dal santuario’, Uzzia si infuriò con i sacerdoti e fu colpito dalla<br />

lebbra. — 2 Cronache 26:16-20.<br />

18:19-21, 25: Ezechia aveva forse stretto un’alleanza con l’Egitto? No.<br />

L’accusa di Rabsache era falsa, com’era falsa la sua affermazione secondo cui egli<br />

era venuto con l’“autorizzazione di Geova”. Il fedele re Ezechia confidava esclusivamente<br />

in Geova.<br />

Lezioni per noi:<br />

9:7, 26. Il pesante giudizio contro la casa di Acab mostra che la falsa adorazione<br />

e lo spargimento di sangue innocente sono cose detestabili agli occhi di<br />

Geova.<br />

9:20. Ieu, noto perché guidava il carro a rotta di collo, diede prova di zelo<br />

nell’adempimento del suo incarico. E voi, siete noti come zelanti proclamatori del<br />

Regno? — 2 Timoteo 4:2.<br />

9:36, 37; 10:17; 13:18, 19, 25; 14:25; 19:20, 32-36; 20:16, 17; 24:13. Possiamo<br />

aver fiducia che ‘la parola che esce dalla bocca di Geova ha sempre sicuro<br />

successo’. — Isaia 55:10, 11.<br />

10:15. Come Gionadab accettò con tutto il cuore l’invito di Ieu a salire sul<br />

carro insieme a lui, così la “grande folla” sostiene volenterosamente Gesù Cristo,<br />

il moderno Ieu, e i suoi unti seguaci. — Rivelazione (Apocalisse) 7:9.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 75


10:30, 31. Geova mostrò di apprezzare tutto ciò che Ieu aveva fatto, anche se<br />

la sua reputazione non era senza macchia. In effetti, ‘Dio non è ingiusto da dimenticare<br />

la nostra opera’. — Ebrei 6:10.<br />

13:14-19. Ioas, nipote di Ieu, non si impegnò sino in fondo ma colpì la terra<br />

con le frecce solo tre volte, per cui ebbe un successo limitato nella guerra contro i<br />

siri. Geova si aspetta che compiamo con zelo e con tutto il cuore l’opera che ci ha<br />

affidato.<br />

20:2-6. Geova è l’“Uditore di preghiera”. — Salmo 65:2.<br />

24:3, 4. “Geova non acconsentì a concedere perdono” a Giuda a causa dello<br />

spargimento di sangue di cui Manasse si era reso colpevole. Geova Dio rispetta il<br />

sangue degli innocenti. Quindi possiamo aver fiducia che vendicherà il sangue<br />

innocente distruggendo quelli che l’hanno sparso. — Salmo 37:9-11; 145:20.<br />

È utile per noi<br />

Il libro di Secondo Re presenta Geova come Colui che adempie le promesse.<br />

L’esilio degli abitanti <strong>dei</strong> due regni, di Israele prima e di Giuda poi, illustra con<br />

vigore come si avverò il giudizio profetico contenuto in Deuteronomio 28:15–<br />

29:28. Secondo Re descrive Eliseo come un profeta che aveva grande zelo per il<br />

nome di Geova e per la vera adorazione. Ezechia e Giosia vengono presentati<br />

come re umili che rispettarono la Legge di Dio.<br />

Mentre riflettiamo sull’atteggiamento e sulle azioni <strong>dei</strong> re, <strong>dei</strong> profeti e di altri<br />

di cui si parla in Secondo Re, non impariamo qualcosa di utile in quanto a ciò che<br />

dovremmo fare e a ciò che dovremmo evitare? (Romani 15:4; 1 Corinti 10:11)<br />

“La parola di Dio è vivente ed esercita potenza”. — Ebrei 4:12.<br />

[Riquadro/Figura a pagina 10]<br />

I MIRACOLI DI ELISEO<br />

1. Le acque del Giordano si dividono. — 2 Re 2:14<br />

2. La riserva di acqua cattiva di Gerico è resa sana. — 2 Re 2:19-22<br />

3. Piccoli delinquenti vengono assaliti da due orse. — 2 Re 2:23, 24<br />

4. Gli eserciti vengono riforniti d’acqua. — 2 Re 3:16-26<br />

5. È provveduto olio a una vedova. — 2 Re 4:1-7<br />

6. Una sunamita sterile concepisce un figlio. — 2 Re 4:8-17<br />

7. Un bambino è destato dai morti. — 2 Re 4:18-37<br />

8. Una minestra velenosa diventa commestibile. — 2 Re 4:38-41<br />

9. Cento uomini vengono sfamati con 20 pani. — 2 Re 4:42-44<br />

10. Naaman viene guarito dalla lebbra. — 2 Re 5:1-14<br />

11. La lebbra di Naaman si attacca a Gheazi. — 2 Re 5:24-27<br />

12. Il ferro di una scure viene fatto galleggiare. — 2 Re 6:5-7<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 76


13. Un servitore vede <strong>dei</strong> carri da guerra angelici. — 2 Re 6:15-17<br />

14. L’esercito siro è colpito da cecità. — 2 Re 6:18<br />

15. Viene restituita la vista all’esercito siro. — 2 Re 6:19-23<br />

16. Un morto torna in vita. — 2 Re 13:20, 21<br />

[Prospetto/Figure a pagina 12]<br />

RE DI GIUDA E DI ISRAELE<br />

Saul/Davide/Salomone: 1117/1077/1037 a.E.V.<br />

REGNO DI GIUDA DATA (A.E.V.) REGNO DI ISRAELE<br />

Roboamo ...... 997 ...... Geroboamo<br />

Abia/Asa .... 980/978 ....<br />

.. 976/975/952 .. Nadab/Baasa/Ela<br />

.. 951/951/951 .. Zimri/Omri/Tibni<br />

...... 940 ...... Acab<br />

Giosafat ...... 937 ......<br />

.... 920/917 .... Acazia/Ieoram<br />

Ieoram ...... 913 ......<br />

Acazia ...... 906 ......<br />

(Atalia) ...... 905 ...... Ieu<br />

Ioas ...... 898 ......<br />

.... 876/859 .... Ioacaz/Ioas<br />

Amazia ...... 858 ......<br />

...... 844 ...... Geroboamo II<br />

Azaria (Uzzia) ...... 829 ......<br />

.. 803/791/791 .. Zaccaria/Sallum/Menaem<br />

.... 780/778 .... Pecachia/Peca<br />

Iotam/Acaz .... 777/762 ....<br />

...... 758 ...... Oshea<br />

Ezechia ...... 746 ......<br />

...... 740 ...... Conquistata Samaria<br />

Manasse/Amon/Giosia .. 716/661/659 ..<br />

Ioacaz/Ioiachim .... 628/628 ....<br />

Ioiachin/Sedechia .... 618/617 ....<br />

Distrutta Gerusalemme .... 607 ......<br />

[Nota in calce]<br />

Alcune delle date che rappresentano l’anno di inizio del regno sono approssimative<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 77


*** w05 1/10 Punti notevoli del libro di Primo Cronache ***<br />

S<br />

PRIMO CRONACHE<br />

ONO passati circa 77 anni da che gli ebrei sono tornati in patria dall’esilio<br />

babilonese. Il tempio ricostruito dal governatore Zorobabele esiste da<br />

55 anni. Il motivo principale del ritorno degli ebrei era quello di ripristinare la vera<br />

adorazione a Gerusalemme. Il popolo, tuttavia, non ha zelo per l’adorazione di<br />

Geova. C’è urgente bisogno di incoraggiamento, ed è a questo che serve il libro<br />

biblico di Primo Cronache.<br />

Oltre a riportare le registrazioni genealogiche, Primo Cronache narra gli avvenimenti<br />

verificatisi nel periodo di circa 40 anni che va dalla morte del re Saul alla<br />

morte del re Davide. Si ritiene che questo libro sia stato scritto nel 460 a.E.V. dal<br />

sacerdote Esdra. Primo Cronache ci interessa perché fornisce alcuni particolari<br />

sull’adorazione praticata nel tempio e sulla linea di discendenza del Messia. Fa<br />

parte dell’ispirata Parola di Dio e contiene un messaggio che rafforza la nostra<br />

fede e ci aiuta a capire meglio la Bibbia. — Ebrei 4:12.<br />

UN IMPORTANTE ELENCO DI NOMI<br />

(1 Cronache 1:1–9:44)<br />

Il dettagliato elenco genealogico che Esdra compila è necessario per almeno<br />

tre ragioni: fare in modo che solo uomini autorizzati prestino servizio come sacerdoti,<br />

stabilire l’eredità delle tribù e salvaguardare la registrazione della linea di<br />

discendenza che conduce al Messia. Le registrazioni genealogiche stabiliscono un<br />

legame fra gli ebrei e la loro storia passata, risalendo fino al primo uomo. Ci sono<br />

dieci generazioni da Adamo a Noè e altre dieci fino ad Abraamo. Dopo avere elencato<br />

i figli di Ismaele, i figli di Chetura concubina di Abraamo e i figli di Esaù,<br />

il libro si concentra sulla linea di discendenza <strong>dei</strong> 12 figli di Israele. —<br />

1 Cronache 2:1.<br />

Si parla molto <strong>dei</strong> discendenti di Giuda perché da loro viene la linea reale di<br />

Davide. Ci sono 14 generazioni da Abraamo a Davide e altre 14 fino alla deportazione<br />

in Babilonia. (1 Cronache 1:27, 34; 2:1-15; 3:1-17; Matteo 1:17) Quindi<br />

Esdra elenca i discendenti delle tribù a est del Giordano, dopo di che riporta la<br />

genealogia <strong>dei</strong> figli di Levi. (1 Cronache 5:1-24; 6:1) Segue poi un riassunto inerente<br />

ad alcune delle altre tribù che si trovano a ovest del Giordano, con qualche<br />

particolare in più per la discendenza di Beniamino. (1 Cronache 8:1) Sono pure<br />

indicati i nomi <strong>dei</strong> primi abitanti di Gerusalemme dopo la cattività babilonese. —<br />

1 Cronache 9:1-16.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 78


Risposta a domande bibliche:<br />

1:18: Chi era il padre di Sela: Cainan o Arpacsad? (Luca 3:35, 36) Arpacsad<br />

era il padre di Sela. (Genesi 10:24; 11:12) Il termine “Cainan” che troviamo<br />

in Luca 3:36 potrebbe essere una corruzione del termine “caldeo”. In tal caso è<br />

possibile che nel testo originale ci fosse scritto: “Il figlio del caldeo Arpacsad”.<br />

Oppure può darsi che i nomi Cainan e Arpacsad si riferiscano alla stessa persona.<br />

Si noti inoltre che in alcuni manoscritti l’espressione “figlio di Cainan” non compare.<br />

— Luca 3:36, nota in calce.<br />

2:15: Davide era il settimo figlio di Iesse? No, Iesse aveva otto figli e Davide<br />

era il minore. (1 Samuele 16:10, 11; 17:12) Evidentemente uno <strong>dei</strong> figli di Iesse<br />

era morto senza discendenti. Dal momento che il nome di questo figlio non avrebbe<br />

influito sulle registrazioni genealogiche, Esdra lo omise.<br />

3:17: Perché Luca 3:27 si riferisce a Sealtiel figlio di Ieconia chiamandolo<br />

figlio di Neri? Il padre di Sealtiel era Ieconia. Ma evidentemente Neri diede in<br />

moglie sua figlia a Sealtiel. Riferendosi al genero di Neri, Luca lo chiamò figlio<br />

di Neri, come fece nel caso di Giuseppe, chiamandolo figlio di Eli, che era il padre<br />

di Maria. — Luca 3:23.<br />

3:17-19: Che parentela c’era tra Zorobabele, Pedaia e Sealtiel? Zorobabele<br />

era figlio di Pedaia, che era fratello di Sealtiel. Tuttavia in certi casi la Bibbia<br />

definisce Zorobabele figlio di Sealtiel. (Matteo 1:12; Luca 3:27) Il motivo potrebbe<br />

essere che Pedaia morì e Zorobabele fu allevato da Sealtiel. Oppure, dato<br />

che Sealtiel morì senza figli, forse Pedaia compì il matrimonio del cognato e Zorobabele<br />

fu il primo figlio nato da quell’unione. — Deuteronomio 25:5-10.<br />

5:1, 2: Cosa significò per Giuseppe ricevere il diritto del primogenito? Significò<br />

ricevere una doppia porzione di eredità. (Deuteronomio 21:17) Giuseppe<br />

divenne pertanto il capostipite di due tribù, Efraim e Manasse, mentre gli altri figli<br />

di Israele di una sola tribù ciascuno.<br />

Lezioni per noi:<br />

1:1–9:44. Le genealogie riguardano persone veramente esistite e questa è la<br />

prova che l’intera disposizione della vera adorazione si basa su fatti, non su miti.<br />

4:9, 10. Geova esaudì la fervida preghiera di Iabez che aveva chiesto che il<br />

suo territorio venisse allargato in modo pacifico così da poter accogliere un maggior<br />

numero di persone timorate di Dio. Anche noi dobbiamo pregare sinceramente<br />

per l’aumento mentre ci impegniamo con zelo nell’opera di fare discepoli.<br />

5:10, 18-22. Ai giorni del re Saul gli uomini delle tribù a est del Giordano<br />

sconfissero gli agareni anche se questi ultimi erano più del doppio di loro. Fu<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 79


possibile perché gli uomini valorosi di queste tribù ebbero fiducia in Geova e<br />

chiesero aiuto a lui. Vorremo confidare pienamente in Geova mentre combattiamo<br />

la nostra guerra spirituale contro nemici formidabili. — Efesini 6:10-17.<br />

9:26, 27. I portinai leviti occupavano una posizione di grande responsabilità:<br />

erano in possesso della chiave che permetteva di accedere alle aree sacre del tempio<br />

e si dimostravano fidati aprendo ogni giorno le porte. A noi è stata affidata la<br />

responsabilità di contattare le persone del nostro territorio e di aiutarle ad adorare<br />

Geova. Non dovremmo dimostrarci affidabili e degni di fiducia come i portinai<br />

leviti?<br />

DAVIDE REGNA<br />

(1 Cronache 10:1–29:30)<br />

La narrazione parte dalla morte del re Saul e di tre suoi figli avvenuta nel corso<br />

di una battaglia contro i filistei sul monte Ghilboa. Davide, figlio di Iesse, viene<br />

fatto re della tribù di Giuda. Uomini di tutte le tribù vanno a Ebron e lo fanno<br />

re su tutto Israele. (1 Cronache 11:1-3) Subito dopo Davide cattura Gerusalemme.<br />

Successivamente gli israeliti portano l’arca del patto a Gerusalemme “con urla di<br />

gioia e con suono di corno e . . . suonando forte strumenti a corda e arpe”. —<br />

1 Cronache 15:28.<br />

Davide esprime il desiderio di costruire una casa al vero Dio Geova, che però<br />

riserva questo privilegio a Salomone. Con Davide, Geova fa un patto per un Regno.<br />

Davide continua la sua campagna contro i nemici di Israele e Geova gli concede<br />

una vittoria dopo l’altra. In seguito a un censimento illegale muoiono 70.000<br />

persone. Dopo avere ricevuto da un angelo il comando di costruire un altare a<br />

Geova, Davide compra un pezzo di terra da Ornan il gebuseo. Davide comincia a<br />

fare “preparativi in gran quantità” per costruire in quel luogo una casa a Geova di<br />

“magnificenza straordinaria”. (1 Cronache 22:5) Davide organizza i servizi <strong>dei</strong><br />

leviti, descritti qui in modo più particolareggiato che in qualsiasi altra parte delle<br />

Scritture. Il re e il popolo fanno contribuzioni generose per il tempio. Dopo avere<br />

regnato 40 anni Davide muore, “sazio di giorni, ricchezze e gloria; e Salomone<br />

suo figlio [regna] in luogo di lui”. — 1 Cronache 29:28.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

11:11: Perché il numero degli uccisi è di 300 e non di 800 come nel racconto<br />

parallelo di 2 Samuele 23:8? Iasobeam, o Ioseb-Bassebet, era il capo <strong>dei</strong><br />

tre uomini di Davide più valorosi. Gli altri due uomini potenti erano Eleazaro e<br />

Samma. (2 Samuele 23:8-11) Il motivo della differenza fra i due racconti è che<br />

forse si riferiscono a gesta diverse compiute dallo stesso uomo.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 80


11:20, 21: Qual era la posizione di Abisai rispetto ai tre principali uomini<br />

potenti di Davide? Abisai non era uno <strong>dei</strong> tre uomini più potenti che servirono<br />

Davide. Tuttavia, come si legge in 2 Samuele 23:18, 19, fu il capo di 30 guerrieri<br />

e si distinse più di chiunque di loro. La reputazione di Abisai fu quasi pari a quella<br />

<strong>dei</strong> tre principali uomini potenti perché egli compì un atto potente simile a<br />

quello di Iasobeam.<br />

12:8: In che senso le facce <strong>dei</strong> guerrieri gaditi erano come “facce di leoni”?<br />

Questi uomini valorosi furono al fianco di Davide nel deserto. I loro capelli<br />

si allungarono e la chioma leonina dava loro un aspetto feroce.<br />

13:5: Cos’è il “fiume d’Egitto”? Secondo alcuni questa espressione si riferisce<br />

a un ramo del Nilo. Tuttavia in genere si ritiene che si riferisca alla “valle del<br />

torrente d’Egitto”, una lunga gola che segna il confine sud-occidentale della Terra<br />

Promessa. — Numeri 34:2, 5; Genesi 15:18.<br />

16:30: Cosa si intende quando si parla di “penosi dolori” a motivo di Geova?<br />

Il termine “dolori” viene usato qui in senso simbolico per indicare timore<br />

reverenziale di Geova e grande rispetto per lui.<br />

16:1, 37-40; 21:29, 30; 22:19: Quale disposizione inerente all’adorazione<br />

rimase in vigore in Israele dal tempo in cui l’Arca fu portata a Gerusalemme<br />

fino alla costruzione del tempio? L’Arca non era più nel tabernacolo da molti<br />

anni quando Davide la portò a Gerusalemme e la mise nella tenda che aveva eretto.<br />

Dopo il trasferimento, l’Arca rimase in quella tenda a Gerusalemme. Il tabernacolo<br />

era a Gabaon, dove il sommo sacerdote Zadoc e i suoi fratelli offrivano i<br />

sacrifici prescritti dalla Legge. Questa disposizione rimase in vigore finché non<br />

venne terminato il tempio a Gerusalemme. Quando il tempio fu pronto, il tabernacolo<br />

fu spostato da Gabaon a Gerusalemme e l’Arca fu collocata nel Santissimo<br />

del tempio. — 1 Re 8:4, 6.<br />

Lezioni per noi:<br />

13:11. Quando non riusciamo a raggiungere i nostri obiettivi, anziché arrabbiarci<br />

e incolpare Geova dobbiamo analizzare la situazione e cercare di capire la<br />

causa del nostro insuccesso. Senz’altro questo è ciò che fece Davide: egli imparò<br />

dal suo errore e in seguito portò l’Arca a Gerusalemme nel modo appropriato.<br />

14:10, 13-16; 22:17-19. Dovremmo sempre avvicinarci a Geova in preghiera<br />

e chiedergli di guidarci prima di fare qualsiasi cosa che possa influire sulla nostra<br />

spiritualità.<br />

16:23-29. L’adorazione di Geova dovrebbe sempre essere la cosa più importante<br />

della nostra vita.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 81


18:3. Geova adempie le promesse. Per mezzo di Davide adempì la promessa<br />

di dare al seme di Abraamo l’intero paese di Canaan, che si estendeva “dal fiume<br />

d’Egitto al gran fiume, il fiume Eufrate”. — Genesi 15:18; 1 Cronache 13:5.<br />

21:13-15. Geova comandò all’angelo di fermare la pestilenza perché è sensibile<br />

alle sofferenze del suo popolo. In effetti, “moltissime sono le sue misericordie”.<br />

22:5, 9; 29:3-5, 14-16. Anche se il compito di costruire il tempio di Geova<br />

non era stato affidato a lui, Davide fu generoso. Perché? Perché si rendeva conto<br />

che tutto ciò che aveva era dovuto alla bontà di Geova. <strong>Lo</strong> stesso sentimento, la<br />

gratitudine, dovrebbe spingere anche noi a essere generosi.<br />

24:7-18. Quando l’angelo di Geova apparve a Zaccaria, annunciandogli la futura<br />

nascita del figlio (Giovanni il Battezzatore), era in vigore la disposizione delle<br />

24 divisioni sacerdotali istituita da Davide. Poiché apparteneva alla “divisione<br />

di Abia”, in quel momento Zaccaria stava facendo il suo turno nel tempio. (Luca<br />

1:5, 8, 9) La vera adorazione è incentrata su figure storiche, non mitologiche. Se<br />

collaboriamo lealmente con “lo schiavo fedele e discreto” in relazione all’odierna<br />

e ben organizzata adorazione di Geova, saremo benedetti. — Matteo 24:45.<br />

Servite Geova “con anima dilettevole”<br />

Primo Cronache non contiene solo genealogie. Parla anche di quando Davide<br />

portò a Gerusalemme l’arca del patto, delle sue grandi vittorie, <strong>dei</strong> preparativi per<br />

la costruzione del tempio e di come le divisioni sacerdotali levitiche furono organizzate<br />

per il servizio. Senz’altro tutto ciò che Esdra narra in Primo Cronache<br />

dev’essere stato molto utile per gli israeliti, aiutandoli a rinnovare lo zelo per<br />

l’adorazione di Geova nel tempio.<br />

In quanto a tenere l’adorazione di Geova al primo posto nella vita, Davide fu<br />

un ottimo esempio. Invece di ricercare speciali privilegi, cercò di fare la volontà<br />

di Dio. Siamo incoraggiati a seguire il suo consiglio di servire Geova “con cuore<br />

completo e con anima dilettevole”. — 1 Cronache 28:9.<br />

[Note in calce]<br />

Per trarre altri insegnamenti dal tentativo di Davide di trasportare l’Arca a Gerusalemme,<br />

vedi La Torre di Guardia del 15 maggio 2005, pp. 16-19.<br />

Per trarre altri insegnamenti in relazione al censimento illegale ordinato da Davide,<br />

vedi La Torre di Guardia del 15 maggio 2005, pp. 16-19.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 82


*** w05 1/12 Punti notevoli del libro di Secondo Cronache ***<br />

I<br />

L LIBRO biblico di Secondo Cronache inizia parlando di Salomone che<br />

regna su Israele. Il libro termina con le parole che il re persiano Ciro rivolge<br />

agli ebrei esiliati a Babilonia: “[Geova] stesso mi ha incaricato di edificargli<br />

una casa a Gerusalemme, che è in Giuda. Chiunque fra voi è di tutto il suo popolo,<br />

Geova suo Dio sia con lui. Salga dunque [a Gerusalemme]”. (2 Cronache<br />

36:23) Scritto dal sacerdote Esdra e completato nel 460 a.E.V., il libro abbraccia<br />

un periodo di 500 anni che vanno dal 1037 a.E.V. al 537 a.E.V.<br />

Il decreto di Ciro permette agli ebrei di tornare a Gerusalemme e ristabilirvi<br />

l’adorazione di Geova. Tuttavia i lunghi anni di cattività babilonese hanno lasciato<br />

il segno. Gli esiliati che fanno ritorno sanno ben poco della storia della loro nazione.<br />

Il libro di Secondo Cronache fornisce loro un vivido riassunto degli avvenimenti<br />

verificatisi sotto i re della dinastia di Davide. La narrazione interessa anche<br />

noi perché mette in risalto le benedizioni che riceve chi è ubbidiente al vero<br />

Dio e le conseguenze che subisce chi non è ubbidiente.<br />

UN RE EDIFICA UNA CASA A GEOVA<br />

(2 Cronache 1:1–9:31)<br />

Geova dà a Salomone ciò che desidera di più, cioè sapienza e conoscenza. Gli<br />

dà inoltre ricchezza e onore. Il re edifica a Gerusalemme una splendida casa a<br />

Geova e il popolo è “gioioso e lieto di cuore”. (2 Cronache 7:10) Salomone diventa<br />

“più grande di tutti gli altri re della terra in ricchezze e sapienza”. —<br />

2 Cronache 9:22.<br />

Salomone regna su Israele per 40 anni, dopo di che ‘giace con i suoi antenati e<br />

Roboamo suo figlio regna al suo posto’. (2 Cronache 9:31) Esdra non parla<br />

dell’allontanamento di Salomone dalla vera adorazione. Gli unici aspetti negativi<br />

che vengono menzionati riguardo al re sono il fatto che poco saggiamente acquista<br />

molti cavalli dall’Egitto e sposa la figlia del faraone. Pertanto lo scrittore presenta<br />

i fatti da un punto di vista positivo.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

SECONDO CRONACHE<br />

2:14: Perché la linea di discendenza dell’artigiano di cui si parla qui è diversa<br />

da quella che si trova in 1 Re 7:14? Il libro di Primo Re, riferendosi alla<br />

madre dell’artigiano, dice che era una “vedova della tribù di Neftali” perché aveva<br />

sposato un uomo di quella tribù. La donna, però, era della tribù di Dan. Dopo<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 83


la morte del marito aveva sposato un uomo di Tiro, e l’artigiano era nato da quel<br />

matrimonio.<br />

2:18; 8:10: In questi versetti si legge che il numero <strong>dei</strong> delegati che facevano<br />

da sorveglianti e soprintendenti alla manodopera era di 3.600 più 250,<br />

mentre stando a 1 Re 5:16 e 9:23, era di 3.300 più 550. Perché le cifre differiscono?<br />

A quanto sembra la differenza è dovuta al modo in cui vengono classificati<br />

i delegati. Forse Secondo Cronache fa una distinzione fra i 3.600 delegati non<br />

israeliti e i 250 delegati israeliti, mentre Primo Re distingue i 3.300 soprintendenti<br />

dai 550 sorveglianti in capo di grado superiore. Comunque sia, il numero complessivo<br />

di coloro che servivano come delegati era di 3.850.<br />

4:2-4: Perché fu scelto di rappresentare <strong>dei</strong> tori alla base del mare di metallo<br />

fuso? Nelle Scritture il toro è simbolo di forza. (Ezechiele 1:10; Rivelazione<br />

[Apocalisse] 4:6, 7) La scelta del toro è appropriata perché i 12 tori di rame sostenevano<br />

l’enorme “mare”, che pesava sulle 27 tonnellate. Che si facessero <strong>dei</strong><br />

tori a questo scopo non andava assolutamente contro il secondo comandamento,<br />

che vietava di fare oggetti da adorare. — Esodo 20:4, 5.<br />

4:5: Qual era la capacità complessiva del mare di metallo fuso? Quando<br />

era pieno, il mare poteva contenere tremila bat, o circa 66.000 litri d’acqua. È<br />

probabile, però, che normalmente fosse pieno per circa due terzi della sua capacità.<br />

Primo Re 7:26 dice: “[Il mare] conteneva duemila bat [44.000 litri]”.<br />

5:4, 5, 10: Quali arredi del tabernacolo originale furono portati nel tempio<br />

di Salomone? L’unico arredo dell’originale tenda di adunanza che venne introdotto<br />

nel tempio di Salomone fu l’Arca. Dopo la costruzione del tempio, il tabernacolo<br />

fu portato da Gabaon a Gerusalemme e a quanto pare conservato lì. —<br />

2 Cronache 1:3, 4.<br />

Lezioni per noi:<br />

1:11, 12. Con la sua richiesta il re Salomone mostrò a Geova che desiderava<br />

ardentemente acquistare sapienza e conoscenza. Con le preghiere che rivolgiamo<br />

a Dio riveliamo cosa desideriamo ardentemente. È saggio analizzarne il contenuto.<br />

6:4. Il sincero apprezzamento per la sua amorevole benignità e la sua bontà<br />

dovrebbe spingerci a benedire Geova, cioè a lodarlo con affetto e gratitudine.<br />

6:18-21. Benché nessun edificio possa contenere Geova Dio, il tempio doveva<br />

servire da centro della sua adorazione. Le odierne Sale del Regno <strong>dei</strong> Testimoni<br />

di Geova sono centri della vera adorazione nella comunità.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 84


6:19, 22, 32. Geova era accessibile a tutti: dal re ai più piccoli della nazione,<br />

perfino allo straniero che si rivolgeva a lui con sincerità. — Salmo 65:2.<br />

LA SUCCESSIONE DEI RE DELLA DINASTIA DI DAVIDE<br />

(2 Cronache 10:1–36:23)<br />

Il regno unito di Israele viene diviso in due: il regno settentrionale formato da<br />

dieci tribù e il regno meridionale formato da due tribù, Giuda e Beniamino. I sacerdoti<br />

e i leviti di tutto Israele mettono la lealtà al patto del Regno al di sopra del<br />

nazionalismo e si schierano dalla parte di Roboamo, il figlio di Salomone. Poco<br />

più di 30 anni dopo che è stato terminato, il tempio viene spogliato <strong>dei</strong> suoi <strong>tesori</strong>.<br />

Dei 19 re che succedono a Roboamo, 5 sono fedeli, 3 cominciano bene ma diventano<br />

infedeli e uno abbandona la condotta errata che aveva intrapreso. Tutti<br />

gli altri fanno ciò che è male agli occhi di Geova. Si dà risalto alle attività <strong>dei</strong><br />

cinque re che ripongono fiducia in Geova. La storia di Ezechia che ripristina i<br />

servizi del tempio e quella di Giosia che organizza una grande Pasqua devono essere<br />

state di grande incoraggiamento per gli ebrei desiderosi di vedere ristabilita<br />

l’adorazione di Geova a Gerusalemme.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

13:5: Cosa si intende con l’espressione “un patto di sale”? A motivo delle<br />

sue proprietà conservanti il sale divenne simbolo di stabilità e immutabilità. “Un<br />

patto di sale”, quindi, è sinonimo di accordo vincolante.<br />

14:2-5; 15:17: Il re Asa eliminò tutti “gli alti luoghi”? A quanto sembra no.<br />

Forse Asa eliminò solo gli alti luoghi in cui venivano adorati falsi dèi ma non<br />

quelli in cui veniva adorato Geova. Può darsi pure che nell’ultima parte del suo<br />

regno venissero eretti di nuovo degli alti luoghi, che furono eliminati da suo figlio<br />

Giosafat. In effetti gli alti luoghi non scomparvero del tutto, neppure durante il<br />

regno di Giosafat. — 2 Cronache 17:5, 6; 20:31-33.<br />

15:9; 34:6: Quale posizione assunse la tribù di Simeone quando il regno di<br />

Israele fu diviso? Avendo ricevuto come eredità varie enclave in Giuda, dal punto<br />

di vista geografico la tribù di Simeone si trovava nel regno di Giuda e Beniamino.<br />

(Giosuè 19:1) Sotto il profilo religioso e politico, però, la tribù si allineò<br />

con il regno settentrionale. (1 Re 11:30-33; 12:20-24) Pertanto Simeone fu annoverato<br />

con il regno formato da dieci tribù.<br />

16:13, 14: Asa fu cremato? No. Il “rogo funebre straordinariamente grande”<br />

non si riferisce alla cremazione di Asa ma al rogo di spezie. — Nota in calce.<br />

35:3: Dove si trovava la sacra Arca prima che Giosia la facesse portare<br />

nel tempio? La Bibbia non dice se l’Arca fosse stata spostata in precedenza da<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 85


uno <strong>dei</strong> re malvagi o se Giosia l’avesse fatta mettere in luogo sicuro durante i<br />

grandi lavori di riparazione del tempio. Dopo i giorni di Salomone l’unico riferimento<br />

storico all’Arca riguarda il suo trasferimento nel tempio ad opera di Giosia.<br />

Lezioni per noi:<br />

13:13-18; 14:11, 12; 32:9-23. Possiamo davvero imparare tante cose<br />

sull’importanza di fare assegnamento su Geova!<br />

16:1-5, 7; 18:1-3, 28-32; 21:4-6; 22:10-12; 28:16-22. Stringere alleanze con<br />

stranieri o con non credenti ha conseguenze tragiche. Se siamo saggi eviteremo<br />

qualsiasi legame non necessario con il mondo. — Giovanni 17:14, 16; Giacomo<br />

4:4.<br />

16:7-12; 26:16-21; 32:25, 26. Negli ultimi anni della sua vita Asa, a causa<br />

della superbia, tenne un cattivo comportamento. <strong>Lo</strong> spirito superbo provocò la<br />

caduta di Uzzia. Ezechia agì stoltamente e forse in modo orgoglioso quando mostrò<br />

agli emissari babilonesi i suoi <strong>tesori</strong>. (Isaia 39:1-7) La Bibbia avverte:<br />

“L’orgoglio è prima del crollo, e lo spirito superbo prima dell’inciampo”. —<br />

Proverbi 16:18.<br />

16:9. Geova aiuta quelli il cui cuore è completo verso di lui e desidera usare la<br />

sua potenza a loro favore.<br />

18:12, 13, 23, 24, 27. Come Micaia, dovremmo essere coraggiosi e intrepidi<br />

quando parliamo di Geova e <strong>dei</strong> suoi propositi.<br />

19:1-3. Geova cerca il bene in noi perfino quando gli diamo motivo di arrabbiarsi<br />

con noi.<br />

20:1-28. Se ci rivolgiamo umilmente a Geova per avere la sua guida, possiamo<br />

aver fiducia che si lascerà trovare. — Proverbi 15:29.<br />

20:17. Per ‘vedere la salvezza di Geova’ dobbiamo ‘prendere posizione’ sostenendo<br />

attivamente il Regno di Dio. Invece di prendere iniziative, dobbiamo<br />

‘stare fermi’, riponendo completa fiducia in Geova.<br />

24:17-19; 25:14. L’idolatria si rivelò un laccio per Ioas e suo figlio Amazia.<br />

Oggi l’idolatria può essere ugualmente allettante, in particolare quando si tratta di<br />

qualche sottile forma di avidità o di nazionalismo. — Colossesi 3:5; Rivelazione<br />

13:4.<br />

32:6, 7. Anche noi dobbiamo essere coraggiosi e forti mentre ci ‘rivestiamo<br />

della completa armatura di Dio’ e combattiamo la guerra spirituale. — Efesini<br />

6:11-18.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 86


33:2-9, 12, 13, 15, 16. Per mostrare vero pentimento bisogna abbandonare la<br />

condotta errata e compiere uno sforzo deciso per fare il bene. Chi è veramente<br />

pentito può essere oggetto della misericordia di Geova anche se ha agito malvagiamente<br />

come il re Manasse.<br />

34:1-3. Il fatto di essersi trovati in circostanze sfavorevoli nell’infanzia non<br />

deve necessariamente impedire di acquistare conoscenza di Dio e servirlo. È possibile<br />

che in tenera età Giosia fosse influenzato positivamente, magari da Manasse,<br />

il nonno pentito. Qualsiasi buona influenza possa aver avuto, essa produsse<br />

infine <strong>dei</strong> buoni risultati. Altrettanto può accadere a noi.<br />

36:15-17. Geova è compassionevole e paziente, tuttavia la sua compassione e<br />

la sua pazienza hanno un limite. Chi vuole sopravvivere quando Geova porrà fine<br />

a questo sistema di cose malvagio deve reagire in modo positivo all’opera di predicazione<br />

del Regno.<br />

36:17, 22, 23. La Parola di Geova si avvera sempre. — 1 Re 9:7, 8; Geremia<br />

25:9-11.<br />

Un libro che spinge ad agire<br />

“Giosia eliminò tutte le cose detestabili da tutti i paesi che appartenevano ai<br />

figli d’Israele, e fece prendere servizio a tutti quelli che si trovavano in Israele,<br />

per servire Geova loro Dio”, afferma 2 Cronache 34:33. Cosa spinse Giosia a far<br />

questo? Quando Safan il segretario gli portò il libro della Legge di Geova appena<br />

ritrovato, il re Giosia lo fece leggere ad alta voce. Giosia fu così toccato da ciò<br />

che udì che per tutta la sua vita promosse con zelo la pura adorazione.<br />

Leggere la Parola di Dio e meditare su ciò che leggiamo può avere un profondo<br />

effetto su di noi. Riflettere sulla storia <strong>dei</strong> re della dinastia davidica non ci incoraggia<br />

forse a imitare l’esempio di quelli che riposero fiducia in Geova e a evitare<br />

la condotta di quelli che non lo fecero? Il libro di Secondo Cronache ci sprona<br />

a rendere esclusiva devozione al vero Dio e a rimanergli fedeli. Il suo messaggio<br />

è vivente ed esercita potenza. — Ebrei 4:12.<br />

[Note in calce]<br />

Per conoscere la risposta a domande relative all’inaugurazione del tempio e trarre<br />

altri insegnamenti dalla preghiera pronunciata da Salomone in<br />

quell’occasione, vedi La Torre di Guardia del 1° luglio 2005, pp. 28-31.<br />

Per l’elenco cronologico <strong>dei</strong> re di Giuda, vedi La Torre di Guardia del 1° agosto<br />

2005, p. 12.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 87


*** w06 15/1 Punti notevoli del libro di Esdra ***<br />

IL LIBRO biblico di Esdra prosegue la narrazione dal punto in cui termina il<br />

libro di Secondo Cronache. <strong>Lo</strong> scrittore, il sacerdote Esdra, comincia il suo resoconto<br />

con la proclamazione del decreto di Ciro re di Persia che permette a un rimanente<br />

di ebrei esiliati in Babilonia di ritornare in patria. Il libro si conclude<br />

menzionando i provvedimenti presi da Esdra per purificare quelli che si erano<br />

contaminati con la popolazione del paese. Complessivamente il libro abbraccia un<br />

periodo di 70 anni, dal 537 al 467 a.E.V.<br />

Esdra scrisse il suo libro con uno scopo preciso: mostrare come Geova aveva<br />

mantenuto la promessa di liberare il suo popolo dall’esilio in Babilonia e ripristinare<br />

la pura adorazione a Gerusalemme. Per raggiungere questo scopo, perciò,<br />

Esdra si concentra unicamente sui fatti relativi ad esso. Il libro racconta della ricostruzione<br />

del tempio e del ripristino dell’adorazione di Geova nonostante le<br />

mancanze del suo popolo e l’opposizione. Ciò che leggiamo è di grande interesse<br />

anche per noi, visto che viviamo in un tempo di restaurazione. Molti stanno affluendo<br />

“al monte di Geova” e presto l’intera terra “sarà piena della conoscenza<br />

della gloria di Geova”. — Isaia 2:2, 3; Abacuc 2:14.<br />

LA RICOSTRUZIONE DEL TEMPIO<br />

(Esdra 1:1–6:22)<br />

In seguito al decreto di Ciro circa 50.000 ebrei esiliati ritornano a Gerusalemme<br />

sotto la guida del governatore Zorobabele, o Sesbazzar, e subito ripristinano<br />

l’altare e iniziano a offrire sacrifici a Geova.<br />

L’anno successivo gli israeliti gettano le fondamenta della casa di Geova. I<br />

nemici ostacolano più volte la ricostruzione e infine convincono il re a emanare<br />

un ordine per fermare i lavori. I profeti Aggeo e Zaccaria incoraggiano il popolo<br />

affinché riprenda a lavorare nonostante il divieto. Per paura di mettersi contro un<br />

decreto precedentemente emanato da Ciro e che non può essere modificato, i nemici<br />

si tengono a debita distanza. Grazie a un’indagine ufficiale viene ritrovato<br />

l’ordine di Ciro “riguardo alla casa di Dio a Gerusalemme”. (Esdra 6:3) Il lavoro<br />

prosegue senza intoppi sino alla fine.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

ESDRA<br />

1:3-6: Gli israeliti che non si offrirono volontari per ritornare in patria<br />

avevano una fede debole? Forse alcuni non tornarono a Gerusalemme perché<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 88


erano materialisti e non avevano apprezzamento per la pura adorazione, ma non<br />

per tutti era così. Innanzi tutto ci sarebbero voluti quattro o cinque mesi per andare<br />

a Gerusalemme, distante 1.600 chilometri. In secondo luogo, stabilirsi in un<br />

paese rimasto abbandonato per 70 anni e occuparsi della ricostruzione erano cose<br />

che richiedevano molta forza fisica. Senza dubbio, quindi, per alcuni non fu possibile<br />

ritornare a causa di circostanze sfavorevoli, come problemi fisici, età avanzata<br />

o responsabilità familiari.<br />

2:43: Chi erano i netinei? Erano persone di origine non israelita che servivano<br />

nel tempio in qualità di schiavi o ministri. Tra loro c’erano i discendenti <strong>dei</strong><br />

gabaoniti del tempo di Giosuè e altri “che Davide e i principi diedero al servizio<br />

<strong>dei</strong> leviti”. — Esdra 8:20.<br />

2:55: Chi erano i figli <strong>dei</strong> servitori di Salomone? Erano non israeliti a cui<br />

erano stati affidati speciali privilegi nel servizio di Geova. Forse servivano nel<br />

tempio come scribi o copisti, oppure con funzioni amministrative.<br />

2:61-63: Gli ebrei rimpatriati avevano gli Urim e i Tummim, che servivano<br />

per avere le risposte da Geova? Gli uomini che si dichiaravano di discendenza<br />

sacerdotale ma non riuscivano a dimostrare la loro genealogia avrebbero<br />

potuto avere la conferma consultando gli Urim e i Tummim, ma Esdra ne parla<br />

solo come di un’eventualità. Le Scritture non indicano che gli Urim e i Tummim<br />

siano stati usati né allora né in seguito. Secondo la tradizione ebraica scomparvero<br />

quando il tempio fu distrutto nel 607 a.E.V.<br />

3:12: Perché “i vecchi che avevano visto la casa [di Geova] precedente”<br />

piangevano? Questi uomini potevano ricordare la grandiosità del tempio costruito<br />

da Salomone. Le fondamenta del nuovo tempio erano, in paragone, “come nulla<br />

ai [loro] occhi”. (Aggeo 2:2, 3) I loro sforzi avrebbero reso il tempio glorioso<br />

quanto il precedente? Saranno stati demoralizzati, e quindi piangevano.<br />

3:8-10; 4:23, 24; 6:15, 16: Quanti anni ci vollero per ricostruire il tempio?<br />

Gli esiliati posero le fondamenta nel 536 a.E.V., ovvero “nel secondo anno della<br />

loro venuta”. I lavori furono interrotti nel 522 a.E.V., durante il regno di Artaserse,<br />

e la proibizione rimase in vigore fino al secondo anno del regno di Dario, il<br />

520 a.E.V. Il tempio fu completato nel sesto anno del suo regno, nel 515 a.E.V.<br />

(Vedi il riquadro “I re persiani dal 537 al 467 a.E.V.”). Perciò la ricostruzione durò<br />

circa 20 anni.<br />

4:8–6:18 (4:8, nota in calce): Perché questi versetti furono scritti in aramaico?<br />

Questa parte del libro contiene perlopiù le copie delle lettere inviate ai re<br />

dai funzionari governativi e le relative risposte. Esdra le copiò da documenti ufficiali<br />

scritti in aramaico, la lingua allora usata dalla diplomazia e anche negli<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 89


scambi commerciali. Altre parti della Bibbia scritte in questa antica lingua semitica<br />

sono Esdra 7:12-26, Geremia 10:11 e Daniele 2:4b–7:28.<br />

Lezioni per noi:<br />

1:2. Si avverò ciò che Isaia aveva predetto circa 200 anni prima. (Isaia 44:28)<br />

Le profezie contenute nella Parola di Geova si adempiono immancabilmente.<br />

1:3-6. Proprio come alcuni degli israeliti che rimasero a Babilonia, molti testimoni<br />

di Geova non possono intraprendere il ministero a tempo pieno o andare a<br />

servire dove c’è più bisogno. D’altra parte, sostengono e incoraggiano chi lo può<br />

fare e promuovono l’opera di predicare il Regno e fare discepoli con le loro contribuzioni<br />

volontarie.<br />

3:1-6. I fedeli rimpatriati offrirono il loro primo sacrificio nel settimo mese<br />

del 537 a.E.V. (tishri, corrispondente a settembre/ottobre). I babilonesi erano entrati<br />

a Gerusalemme nel quinto mese del 607 a.E.V. (ab, corrispondente a luglio/agosto)<br />

e due mesi dopo la città era desolata. (2 Re 25:8-17, 22-26) Com’era<br />

stato predetto, la desolazione di Gerusalemme terminò allo scadere <strong>dei</strong> 70 anni.<br />

(Geremia 25:11; 29:10) Qualunque cosa sia predetta dalla Parola di Dio si avvera.<br />

4:1-3. I fedeli rimpatriati rifiutarono l’offerta <strong>dei</strong> falsi adoratori, in quanto accettare<br />

avrebbe significato formare un’alleanza religiosa con loro. (Esodo 20:5;<br />

34:12) In modo simile, oggi gli adoratori di Geova non partecipano a nessun movimento<br />

per l’unione delle fedi.<br />

5:1-7; 6:1-12. Geova può guidare gli eventi perché si evolvano a favore del<br />

suo popolo.<br />

6:14, 22. Geova approva e benedice chi si impegna con zelo nella sua opera.<br />

6:21. Vedendo i progressi nell’opera di Geova, i samaritani che vivevano nel<br />

territorio degli ebrei e gli ebrei tornati dall’esilio che avevano ceduto alle influenze<br />

pagane fecero i dovuti cambiamenti nella loro vita. Non dovremmo anche noi<br />

partecipare con entusiasmo all’opera affidataci da Dio, inclusa l’opera di predicazione<br />

del Regno?<br />

ESDRA VA A GERUSALEMME<br />

(Esdra 7:1–10:44)<br />

Siamo nel 468 a.E.V. Sono passati 50 anni dall’inaugurazione del nuovo tempio<br />

di Geova. Esdra e un gruppo di ebrei partono da Babilonia alla volta di Gerusalemme,<br />

portando con sé le contribuzioni ricevute. Cosa trova Esdra al suo arrivo?<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 90


I principi gli dicono: “Il popolo d’Israele e i sacerdoti e i leviti non si sono separati<br />

dai popoli <strong>dei</strong> paesi riguardo alle loro cose detestabili”. Inoltre, “la mano<br />

<strong>dei</strong> principi e <strong>dei</strong> governanti delegati è stata la prima in questa infedeltà”. (Esdra<br />

9:1, 2) Esdra rimane sconcertato. Viene incoraggiato a ‘essere forte e agire’. (Esdra<br />

10:4) Prende provvedimenti per correggere la situazione, e il popolo reagisce<br />

positivamente.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

7:1, 7, 11: In questi versetti si parla dello stesso Artaserse che aveva fatto<br />

fermare la ricostruzione? No. Artaserse è un nome o un titolo riferito a due re<br />

persiani. Uno, che ordinò di interrompere i lavori del tempio nel 522 a.E.V., era<br />

Bardiya o forse Gaumata. L’Artaserse che era al potere quando Esdra andò a Gerusalemme<br />

era Artaserse <strong>Lo</strong>ngimano.<br />

7:28–8:20: Perché molti ebrei erano restii a salire a Gerusalemme con<br />

Esdra? Erano passati oltre 60 anni da quando i primi ebrei erano tornati in patria,<br />

ma Gerusalemme era ancora scarsamente abitata. Ritornare a Gerusalemme significava<br />

ripartire da zero in circostanze difficili e pericolose. La Gerusalemme di<br />

allora non aveva molto da offrire in senso materiale a quegli ebrei, che magari a<br />

Babilonia prosperavano. Per non parlare <strong>dei</strong> pericoli del viaggio. Gli esiliati dovevano<br />

avere forte fede in Geova, zelo per la pura adorazione e coraggio per fare<br />

un passo del genere. Anche Esdra ‘si rafforzò secondo la mano di Geova su di<br />

lui’. Incoraggiate da Esdra, 1.500 famiglie, forse 6.000 persone in tutto, si resero<br />

disponibili. Esdra prese ulteriori iniziative e anche 38 leviti e 220 netinei reagirono<br />

favorevolmente.<br />

9:1, 2: Perché si può dire che i matrimoni misti con il popolo del paese costituivano<br />

una seria minaccia? La nazione ristabilita doveva essere custode<br />

dell’adorazione di Geova fino alla venuta del Messia. I matrimoni misti minacciavano<br />

seriamente la vera adorazione. L’intera nazione poteva divenire come le<br />

nazioni pagane a causa del fatto che qualcuno aveva formato delle alleanze matrimoniali<br />

con quegli idolatri. La pura adorazione poteva sparire dalla faccia della<br />

terra. In tal caso, per chi sarebbe venuto il Messia? Non è strano che Esdra fosse<br />

sconvolto quando vide ciò che era successo!<br />

10:3, 44: Perché insieme alle mogli furono allontanati anche i bambini? Se<br />

i bambini fossero rimasti c’erano maggiori probabilità che le mogli tornassero a<br />

motivo loro. Inoltre i bambini piccoli generalmente hanno bisogno della madre.<br />

Lezioni per noi:<br />

7:10. Esdra, diligente studioso ed efficace insegnante della Parola di Dio, è un<br />

esempio per noi. Preparò il suo cuore in preghiera per consultare la legge di Geo-<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 91


va, prestando la massima attenzione a ciò che Geova diceva. Esdra metteva in<br />

pratica le cose che imparava e si sforzava di insegnarle agli altri.<br />

7:13. Geova vuole servitori volenterosi.<br />

7:27, 28; 8:21-23. Esdra diede tutto il merito a Geova, gli rivolse una supplica<br />

sentita prima di intraprendere il lungo e pericoloso viaggio a Gerusalemme e fu<br />

disposto a rischiare la propria incolumità pur di dargli gloria. In questo ci è di esempio.<br />

9:2. L’esortazione di sposarsi “solo nel Signore” va presa seriamente. —<br />

1 Corinti 7:39.<br />

9:14, 15. A causa delle amicizie sbagliate possiamo incorrere nella disapprovazione<br />

di Geova.<br />

10:2-12, 44. Gli uomini che avevano preso mogli straniere si pentirono umilmente<br />

e ripararono al loro errore. Il loro atteggiamento e il loro modo di agire li<br />

resero esemplari.<br />

Geova mantiene le promesse<br />

Quanto è prezioso il libro di Esdra! Geova adempì puntualmente la promessa<br />

di liberare il suo popolo dall’esilio babilonese e ripristinare la vera adorazione a<br />

Gerusalemme. Non è forse vero che questo rafforza la nostra fede in Geova e nelle<br />

sue promesse?<br />

Pensate anche agli esempi da imitare che troviamo in questo libro. Esdra e il<br />

rimanente che fece ritorno a Gerusalemme per collaborare al ripristino della pura<br />

adorazione furono esemplari per la loro devozione a Dio. Il libro sottolinea anche<br />

la fede che dimostrarono gli stranieri devoti e l’atteggiamento umile <strong>dei</strong> peccatori<br />

pentiti. Le parole ispirate di Esdra dimostrano senz’ombra di dubbio che “la parola<br />

di Dio è vivente ed esercita potenza”. — Ebrei 4:12.<br />

[Prospetto/Figura a pagina 18]<br />

I RE PERSIANI DAL 537 AL 467 a.E.V.<br />

Ciro il Grande (Esdra 1:1) morto nel 530 a.E.V.<br />

Cambise, o Assuero (Esdra 4:6) 530-22 a.E.V.<br />

Artaserse — Bardiya (Esdra 4:7) 522 a.E.V. (Assassinato dopo<br />

o Gaumata soli sette mesi)<br />

Dario I (Esdra 4:24) 522-486 a.E.V.<br />

Serse, o Assuero 486-75 a.E.V. (Coreggente di<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 92


Dario I dal 496 al 486 a.E.V.)<br />

Artaserse <strong>Lo</strong>ngimano (Esdra 7:1) 475-24 a.E.V.<br />

[Nota in calce]<br />

Serse non è menzionato nel libro di Esdra. Viene chiamato Assuero nel libro biblico<br />

di Ester.<br />

*** w06 1/2 pp. 8-11 Punti notevoli del libro di Neemia ***<br />

S<br />

NEEMIA<br />

ONO passati 12 anni dagli ultimi avvenimenti narrati nel libro biblico di<br />

Esdra. È vicino il tempo in cui verrà emanata la “parola di restaurare e riedificare<br />

Gerusalemme”, evento che segna l’inizio delle 70 settimane di anni che<br />

portano al Messia. (Daniele 9:24-27) Il libro di Neemia narra una pagina della<br />

storia del popolo di Dio, la ricostruzione delle mura di Gerusalemme. Si riferisce<br />

a un periodo cruciale di oltre 12 anni, che vanno dal 456 a.E.V. a qualche tempo<br />

dopo il 443 a.E.V.<br />

Scritto dal governatore Neemia, il libro è un entusiasmante racconto di come<br />

la vera adorazione viene innalzata quando, oltre ad agire in modo risoluto, si confida<br />

totalmente in Geova Dio. Mostra chiaramente come Geova dirige le cose affinché<br />

si compia la sua volontà. È anche la storia di un condottiero forte e coraggioso.<br />

Tutti i veri adoratori d’oggi possono trarre preziosi insegnamenti dal messaggio<br />

contenuto nel libro di Neemia, “poiché la parola di Dio è vivente ed esercita<br />

potenza”. — Ebrei 4:12.<br />

“ALLA FINE LE MURA FURONO COMPLETATE”<br />

(Neemia 1:1–6:19)<br />

Neemia si trova nel castello di Susa e svolge una mansione di fiducia presso il<br />

re Artaserse <strong>Lo</strong>ngimano. Neemia rimane profondamente turbato quando ode che<br />

gli ebrei, il suo popolo, “sono in una pessima condizione e nel biasimo; e le mura<br />

di Gerusalemme sono diroccate, e le sue stesse porte sono state bruciate col fuoco”.<br />

Quindi prega Dio con fervore di guidarlo. (Neemia 1:3, 4) In seguito il re nota<br />

che Neemia è triste e gli offre l’opportunità di andare a Gerusalemme.<br />

Giunto sul posto, Neemia ispeziona le mura con il favore delle tenebre e rivela<br />

agli ebrei il suo piano per riedificarle. I lavori cominciano, e anche l’opposizione.<br />

Tuttavia, al comando del coraggioso Neemia, “alla fine le mura [sono] completate”.<br />

— Neemia 6:15.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 93


Risposta a domande bibliche:<br />

1:1; 2:1: Il “ventesimo anno” menzionato in questi due versetti si conta<br />

partendo dallo stesso punto di riferimento? Sì, il 20° anno è quello del regno<br />

di Artaserse. Ciò che differisce è il metodo usato in questi versetti per calcolarlo.<br />

Le prove storiche additano il 475 a.E.V. come anno in cui Artaserse salì al trono.<br />

Dato che gli scribi babilonesi contavano di solito gli anni di regno <strong>dei</strong> re persiani<br />

da nisan (marzo/aprile) a nisan, il primo anno di regno di Artaserse iniziò nel nisan<br />

del 474 a.E.V. Quindi il 20° anno menzionato in Neemia 2:1 cominciò nel nisan<br />

del 455 a.E.V. Il mese di chislev (novembre/dicembre) menzionato in Neemia<br />

1:1 era logicamente il chislev dell’anno precedente, cioè il 456 a.E.V. Neemia si<br />

riferisce anche a quel mese come se cadesse nel 20° anno di regno di Artaserse.<br />

Forse in questo caso contava gli anni da quello di ascesa al trono del monarca. È<br />

anche possibile che Neemia contasse il tempo in base a ciò che gli ebrei di oggi<br />

chiamano anno civile, che comincia con il mese di tishri, corrispondente a settembre/ottobre.<br />

Comunque sia, l’anno in cui venne dato il comando di restaurare<br />

Gerusalemme fu il 455 a.E.V.<br />

4:17, 18: Come poteva un uomo lavorare alla ricostruzione con una mano<br />

sola? Per i portatori di pesi non era un problema. Una volta che il carico era sistemato<br />

sulla testa o sulle spalle, potevano facilmente tenerlo in equilibrio con<br />

una mano “mentre l’altra mano teneva il dardo”. In quanto agli edificatori che avevano<br />

bisogno di entrambe le mani per fare il lavoro, “erano cinti, ciascuno con<br />

la spada al fianco, mentre edificavano”. Se il nemico attaccava, erano pronti a<br />

passare all’azione.<br />

5:7: In che senso Neemia cominciò a trovare “da ridire sui nobili e sui governanti<br />

delegati”? Questi uomini esercitavano l’usura a danno degli altri ebrei,<br />

trasgredendo la Legge mosaica. (Levitico 25:36; Deuteronomio 23:19)<br />

L’interesse che chiedevano era alto. Se riscosso mensilmente, “il centesimo” equivaleva<br />

al 12 per cento annuo. (Neemia 5:11) Era crudele imporre un simile interesse<br />

a persone che erano già gravate da ingenti tasse e soffrivano per la penuria<br />

di cibo. Neemia trovò da ridire sui ricchi nel senso che, usando la legge di Dio, li<br />

rimproverò, denunciando così il loro errato comportamento.<br />

6:5: Dal momento che le lettere private erano messe di solito in sacchetti<br />

sigillati, perché Sanballat mandò a Neemia “una lettera aperta”? Può darsi<br />

che in questo modo Sanballat abbia voluto rendere pubbliche le false accuse. Forse<br />

sperava che Neemia si sarebbe arrabbiato così tanto da abbandonare i lavori e<br />

andare a difendersi. Magari Sanballat pensò che il contenuto della lettera avrebbe<br />

causato una tale agitazione fra gli ebrei che avrebbero interrotto i lavori. Neemia<br />

non si lasciò intimidire e continuò con calma l’opera affidatagli da Dio.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 94


Lezioni per noi:<br />

1:4; 2:4; 4:4, 5. Quando ci troviamo in situazioni difficili o quando dobbiamo<br />

prendere decisioni importanti dobbiamo essere “costanti nella preghiera” e agire<br />

in armonia con la direttiva teocratica. — Romani 12:12.<br />

1:11–2:8; 4:4, 5, 15, 16; 6:16. Geova esaudisce le preghiere sincere <strong>dei</strong> suoi<br />

servitori. — Salmo 86:6, 7.<br />

1:4; 4:19, 20; 6:3, 15. Neemia fu sì un uomo sensibile, ma fu anche un uomo<br />

d’azione che diede un ottimo esempio nel sostenere risolutamente la giustizia.<br />

1:11–2:3. La principale fonte di gioia di Neemia non era la sua posizione di<br />

prestigio come coppiere. Era il progresso della vera adorazione. L’adorazione di<br />

Geova e tutto ciò che contribuisce ad essa non dovrebbero dunque essere il nostro<br />

principale interesse e la nostra maggiore fonte di gioia?<br />

2:4-8. Geova fece in modo che Artaserse concedesse a Neemia il permesso di<br />

andare a ricostruire le mura di Gerusalemme. “Il cuore del re è come ruscelli<br />

d’acqua nella mano di Geova”, dice Proverbi 21:1. “Dovunque si diletti, egli lo<br />

dirige”.<br />

3:5, 27. Non dovremmo pensare che il lavoro manuale fatto negli interessi della<br />

vera adorazione sia umiliante, come lo pensarono i “maestosi” <strong>dei</strong> tecoiti. Possiamo<br />

invece imitare i tecoiti comuni, che si rimboccarono le maniche.<br />

3:10, 23, 28-30. Anche se alcuni possono trasferirsi dove c’è più bisogno di<br />

proclamatori del Regno, molti di noi sostengono la vera adorazione nel luogo dove<br />

abitano. Questo si può fare partecipando alla costruzione di Sale del Regno e<br />

alle operazioni di soccorso in occasione di disastri ma soprattutto impegnandosi<br />

nell’opera di predicazione del Regno.<br />

4:14. Davanti all’opposizione anche noi possiamo vincere la paura ricordandoci<br />

di Colui che è “grande e tremendo”.<br />

5:14-19. Per i sorveglianti cristiani il governatore Neemia è un magnifico esempio<br />

di umiltà, altruismo e giudizio. Pur applicando con zelo la Legge di Dio<br />

non impose la propria autorità per trarne un guadagno egoistico. Piuttosto si interessò<br />

degli oppressi e <strong>dei</strong> poveri e diede a tutti i servitori di Dio uno straordinario<br />

esempio di generosità.<br />

“RICORDATI DI ME, SÌ, O MIO DIO, IN BENE”<br />

(Neemia 7:1–13:31)<br />

Non appena le mura di Gerusalemme sono terminate, Neemia monta le porte e<br />

prende provvedimenti per rendere più sicura la città. Quindi fa una registrazione<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 95


genealogica del popolo. Quando sono tutti radunati ‘nella pubblica piazza che è<br />

davanti alla Porta delle Acque’, il sacerdote Esdra legge il libro della Legge di<br />

Mosè mentre Neemia e i leviti la spiegano. (Neemia 8:1) Il popolo viene a sapere<br />

della festa delle capanne e la celebra con allegrezza.<br />

Si tiene un’altra assemblea durante la quale “il seme d’Israele” confessa i peccati<br />

della nazione, i leviti passano in rassegna ciò che Dio ha fatto per Israele e il<br />

popolo giura “di camminare nella legge del vero Dio”. (Neemia 9:1, 2; 10:29)<br />

Dato che Gerusalemme è ancora poco popolata, si gettano le sorti perché uno su<br />

dieci degli uomini che abitano fuori si trasferiscano nella città. Dopo di che si inaugurano<br />

le mura con un entusiasmo tale che “l’allegrezza di Gerusalemme si<br />

[può] udire lontano”. (Neemia 12:43) Dodici anni dopo il suo arrivo a Gerusalemme<br />

Neemia parte per tornare da Artaserse ad assolvere i suoi doveri. In poco<br />

tempo l’impurità si insinua fra gli ebrei. Tornato a Gerusalemme Neemia agisce<br />

con decisione per correggere la situazione. Per se stesso fa un’umile richiesta:<br />

“Ricordati di me, sì, o mio Dio, in bene”. — Neemia 13:31.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

7:6-67: Perché l’elenco che Neemia fa del rimanente tornato a Gerusalemme<br />

con Zorobabele è diverso da quello di Esdra per quanto riguarda le<br />

singole cifre per ciascuna famiglia? (Esdra 2:1-65) La ragione di queste differenze<br />

può essere che Esdra e Neemia attinsero da fonti diverse. Per esempio, il<br />

numero di quelli che avevano chiesto di tornare può essere stato diverso dal numero<br />

di quelli che tornarono effettivamente in patria. Le due registrazioni possono<br />

essere state diverse anche perché alcuni ebrei che all’inizio non erano stati in<br />

grado di provare la propria genealogia lo furono in seguito. Entrambe le narrazioni,<br />

comunque, concordano su un punto: il numero <strong>dei</strong> primi che tornarono fu<br />

42.360, a parte gli schiavi e i cantori.<br />

10:34: Perché si richiedeva che il popolo provvedesse la legna? La Legge<br />

mosaica non prescriveva offerte di legna. Erano le circostanze a renderla necessaria.<br />

Ci volevano infatti grandi quantità di legna per bruciare i sacrifici sull’altare.<br />

Evidentemente non c’erano sufficienti netinei, gli schiavi non israeliti che servivano<br />

nel tempio. Quindi per garantire un rifornimento costante di legna si gettarono<br />

le sorti.<br />

13:6, nota in calce: Per quanto tempo Neemia fu assente da Gerusalemme?<br />

La Bibbia dice solo che “qualche tempo dopo” o “alla fine di giorni” Neemia<br />

chiese al re il permesso di tornare a Gerusalemme. Perciò è impossibile stabilire<br />

per quanto tempo rimase assente. Comunque, tornato a Gerusalemme, Neemia<br />

riscontrò che il sacerdozio non veniva sostenuto e la legge del Sabato non<br />

veniva osservata. Molti avevano preso mogli straniere e i loro figli non parlavano<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 96


neppure la lingua degli ebrei. Visto che le condizioni peggiorarono tanto, Neemia<br />

dev’essere stato lontano per un bel po’ di tempo.<br />

13:25, 28: Oltre a ‘trovare da ridire’ sugli ebrei che erano ricaduti nei loro<br />

errori, quali altre misure correttive prese Neemia? Neemia ‘invocò su di<br />

loro il male’ nel senso che dichiarò loro i giudizi contenuti nella Legge di Dio.<br />

‘Ne colpì alcuni’, forse ordinando un’azione giudiziaria contro di loro. In segno<br />

di indignazione ‘strappò loro i capelli’. Inoltre cacciò via il nipote del sommo sacerdote<br />

Eliasib, che aveva sposato una figlia di Sanballat l’oronita.<br />

Lezioni per noi:<br />

8:8. Poiché siamo insegnanti della Parola di Dio ‘le diamo significato’ con<br />

una buona dizione ed enfasi orale, spiegando correttamente le Scritture e rendendone<br />

chiara l’applicazione.<br />

8:10. Per avere “la gioia di Geova” bisogna rendersi conto del proprio bisogno<br />

spirituale, soddisfarlo e seguire la guida teocratica. È essenziale studiare con diligenza<br />

la Bibbia, assistere con regolarità alle adunanze cristiane e partecipare con<br />

zelo all’opera di predicare il Regno e fare discepoli.<br />

11:2. Abbandonare il proprio possedimento ereditario e trasferirsi a Gerusalemme<br />

comportò delle spese e alcuni svantaggi. Coloro che si offrirono di farlo<br />

dimostrarono spirito di sacrificio. Anche noi possiamo dimostrare tale spirito<br />

quando ci si presenta l’occasione di spenderci per gli altri alle assemblee e in altre<br />

circostanze.<br />

12:31, 38, 40-42. Il canto è un modo eccellente per lodare Geova ed esprimergli<br />

la nostra gratitudine. Ai raduni cristiani dovremmo cantare con tutto il cuore.<br />

13:4-31. Non dobbiamo permettere che materialismo, corruzione e apostasia<br />

rovinino a poco a poco la nostra vita.<br />

13:22. Neemia sapeva bene di dovere rendere conto a Geova. Anche noi dobbiamo<br />

esserne consapevoli.<br />

La benedizione di Geova è indispensabile<br />

Il salmista cantò: “A meno che Geova stesso non edifichi la casa, non serve a<br />

nulla che vi abbiano lavorato duramente i suoi edificatori”. (Salmo 127:1) Il libro<br />

di Neemia illustra molto bene la veracità di queste parole.<br />

Non c’è alcun dubbio: qualsiasi cosa facciamo, riusciremo solo se abbiamo la benedizione<br />

di Geova. Possiamo veramente aspettarci che ci benedica se non mettiamo<br />

la vera adorazione al primo posto? Quindi, come Neemia, facciamo in modo<br />

che adorare Geova e promuovere la sua adorazione siano le cose più importanti<br />

della nostra vita.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 97


*** w06 1/3 pp. 8-11 Punti notevoli del libro di Ester ***<br />

I<br />

L PIANO non può fallire. Il massacro degli ebrei sarà compiuto con fredda<br />

efficienza. In un giorno prestabilito tutti gli ebrei che vivono nell’impero,<br />

che si estende dall’India all’Etiopia, saranno annientati. Così pensa l’ideatore del<br />

complotto. Ma gli è sfuggito un dettaglio importantissimo. L’Iddio <strong>dei</strong> cieli può<br />

liberare il suo popolo eletto da qualsiasi situazione critica. Nel libro biblico di Ester<br />

viene narrato come ha luogo la liberazione.<br />

Scritto da Mardocheo, un ebreo di età avanzata, il libro di Ester abbraccia un<br />

periodo di circa 18 anni durante il regno del re persiano Assuero o Serse. In questa<br />

avvincente narrazione si legge che Geova salva il suo popolo dalle perfide<br />

trame <strong>dei</strong> nemici, anche se è sparpagliato in un vasto impero. Conoscere questi<br />

fatti rafforza la fede dell’odierno popolo di Geova, che gli rende sacro servizio in<br />

235 paesi. Inoltre i personaggi del libro di Ester ci forniscono sia degli esempi da<br />

imitare che degli esempi da non imitare. Davvero “la parola di Dio è vivente ed<br />

esercita potenza”. — Ebrei 4:12.<br />

NECESSARIA L’INTERCESSIONE DELLA REGINA<br />

(Ester 1:1–5:14)<br />

Nel suo terzo anno di regno (493 a.E.V.) il re Assuero tiene un banchetto reale.<br />

La regina Vasti, famosa per la sua bellezza, incorre nella disapprovazione del<br />

re e perde il suo rango. Fra tutte le belle vergini del paese viene scelta al suo posto<br />

un’ebrea, Adassa, che seguendo le istruzioni del cugino Mardocheo nasconde<br />

le proprie origini ebraiche e usa il suo nome persiano Ester.<br />

Con l’andare del tempo un uomo superbo di nome Aman viene innalzato alla<br />

carica di primo ministro. Aman si infuria perché Mardocheo rifiuta di ‘inchinarsi<br />

e prostrarsi davanti’ a lui, così complotta di sterminare gli ebrei che si trovano<br />

nell’impero persiano. (Ester 3:2) Aman persuade Assuero ad approvare il suo piano<br />

e riesce a fargli emanare un decreto che ordini il massacro. Mardocheo si copre<br />

“di sacco e cenere”. (Ester 4:1) Ora Ester deve intervenire e invita il re e il<br />

primo ministro a un banchetto riservato solo a loro. Essi ci vanno di buon grado<br />

ed Ester chiede loro di tornare il giorno dopo per un altro banchetto. Aman è felice<br />

ma si adira quando Mardocheo si rifiuta di onorarlo e prepara un piano per uccidere<br />

Mardocheo prima del banchetto del giorno dopo.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

ESTER<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 98


1:3-5: Il banchetto durò 180 giorni? Il testo non dice che il banchetto durasse<br />

così tanto ma che il re continuò a mostrare ai funzionari la ricchezza e la bellezza<br />

del suo glorioso regno per 180 giorni. Forse il re si servì di quel lungo periodo<br />

per ostentare la gloria del suo regno, fare impressione sui nobili e convincerli<br />

che era in grado di attuare i suoi piani. In tal caso, i versetti da 3 a 5 potrebbero<br />

riferirsi al banchetto di 7 giorni che ebbe luogo al termine <strong>dei</strong> 180 giorni.<br />

1:8: In che senso ‘non c’era nessuno che costringesse riguardo al tempo di<br />

bere secondo la legge’? In questa occasione il re Assuero fece un’eccezione a<br />

quella che pare fosse l’usanza persiana di incitarsi gli uni gli altri a bere una certa<br />

quantità durante tali raduni. Secondo un’opera di consultazione, “potevano bere<br />

quanto volevano, tanto o poco”.<br />

1:10-12: Perché la regina Vasti continuò a rifiutarsi di andare dal re? Secondo<br />

alcuni studiosi, la regina si rifiutò di ubbidire perché preferì non umiliarsi<br />

davanti agli ospiti ubriachi del re. O forse questa regina, bella esteriormente, non<br />

era sottomessa. La Bibbia non dice il motivo, ma i saggi dell’epoca pensarono<br />

che fosse in discussione l’ubbidienza al marito e che il cattivo esempio di Vasti<br />

avrebbe influenzato tutte le mogli che erano nelle province della Persia.<br />

2:14-17: Ester ebbe rapporti sessuali immorali con il re? La risposta è no.<br />

Stando alla narrazione, le altre donne portate dal re tornavano la mattina nella seconda<br />

casa sotto la cura dell’eunuco del re, il “guardiano delle concubine”. Le<br />

donne che passavano la notte con il re diventavano in tal modo sue concubine o<br />

mogli secondarie. Ester, però, dopo essere stata dal re non fu portata nella casa<br />

delle concubine. Quando fu condotta davanti ad Assuero, “il re amava Ester più<br />

di tutte le altre donne, così che essa ottenne davanti a lui più favore e amorevole<br />

benignità di tutte le altre vergini”. (Ester 2:17) Come ottenne ‘il favore e<br />

l’amorevole benignità’ di Assuero? Nello stesso modo in cui si era conquistata il<br />

favore di altri. “La giovane piacque [agli occhi di Egai], tanto che ottenne amorevole<br />

benignità davanti a lui”. (Ester 2:8, 9) Egai le mostrò favore unicamente in<br />

base a quello che aveva osservato: l’aspetto e le buone qualità della ragazza. Infatti<br />

“Ester otteneva di continuo favore agli occhi di tutti quelli che la vedevano”.<br />

(Ester 2:15) In modo analogo il re fu colpito da ciò che vide in Ester e quindi se<br />

ne innamorò.<br />

3:2; 5:9: Perché Mardocheo rifiutò di inchinarsi davanti ad Aman? Per gli<br />

israeliti non era sbagliato prostrarsi davanti a un’alta personalità in riconoscimento<br />

della sua posizione superiore. Ma nel caso di Aman non si trattava solo di questo.<br />

Aman era un agaghita, probabilmente un amalechita, e Geova aveva decretato<br />

lo sterminio di Amalec. (Deuteronomio 25:19) Per Mardocheo inchinarsi davanti<br />

ad Aman equivaleva a venire meno alla propria integrità nei confronti di<br />

Geova. Egli rifiutò nettamente, dicendo di essere ebreo. — Ester 3:3, 4.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 99


Lezioni per noi:<br />

2:10, 20; 4:12-16. Ester accettò la guida e i consigli di un adoratore di Geova<br />

maturo. Per essere saggi dobbiamo ‘ubbidire a quelli che prendono la direttiva fra<br />

noi ed essere sottomessi’. — Ebrei 13:17.<br />

2:11; 4:5. Dovremmo ‘guardare con interesse personale non solo alle cose nostre,<br />

ma anche con interesse personale a quelle degli altri’. — Filippesi 2:4.<br />

2:15. Ester mostrò modestia e padronanza di sé non chiedendo più gioielli o<br />

abiti migliori di quelli che le erano stati provveduti da Egai. Fu grazie alla “persona<br />

segreta del cuore nella veste incorruttibile dello spirito quieto e mite” che<br />

Ester si guadagnò il favore del re. — 1 Pietro 3:4.<br />

2:21-23. Ester e Mardocheo furono buoni esempi di ‘sottomissione alle autorità<br />

superiori’. — Romani 13:1.<br />

3:4. In certe situazioni può essere il caso di non rivelare la propria identità,<br />

come fece Ester. Tuttavia, quando si tratta di prendere posizione su questioni importanti,<br />

come la sovranità di Geova e la nostra integrità, non dobbiamo aver paura<br />

di dire che siamo testimoni di Geova.<br />

4:3. Davanti alle prove dovremmo rivolgerci a Geova in preghiera per chiedergli<br />

forza e sapienza.<br />

4:6-8. Per sventare il complotto di Aman e scongiurare il pericolo, Mardocheo<br />

usò gli strumenti legali. — Filippesi 1:7.<br />

4:14. Mardocheo fu un esempio di fiducia in Geova.<br />

4:16. Facendo pieno assegnamento su Geova, Ester affrontò con fede e coraggio<br />

una situazione che avrebbe potuto portarla alla morte. È essenziale imparare a<br />

fare assegnamento su Geova e non su noi stessi.<br />

5:6-8. Per ottenere la benevolenza di Assuero, Ester lo invitò a un secondo<br />

banchetto. Agì con accortezza, e altrettanto dovremmo fare noi. — Proverbi<br />

14:15.<br />

UN COLPO DI SCENA DOPO L’ALTRO<br />

(Ester 6:1–10:3)<br />

A questo punto la situazione si capovolge. Aman viene appeso al palo che ha<br />

preparato per Mardocheo e la vittima designata diventa primo ministro. E il massacro<br />

degli ebrei che è stato pianificato? Anche qui c’è un colpo di scena.<br />

La fedele Ester si esprime di nuovo. Rischiando la vita si presenta al re per<br />

chiedergli che si trovi il modo di sventare il piano di Aman. Assuero sa cosa bi-<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 100


sogna fare. Così, quando infine arriva il giorno del massacro, a essere uccisi non<br />

sono gli ebrei ma quelli che volevano la loro rovina. Mardocheo decreta che si<br />

tenga ogni anno la festa di Purim per commemorare questa grande liberazione.<br />

Essendo secondo solo al re Assuero, Mardocheo ‘opera per il bene del suo popolo<br />

e parla di pace a tutta la loro progenie’. — Ester 10:3.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

7:4: In che senso l’annientamento degli ebrei avrebbe causato “danno al<br />

re”? Facendo notare con tatto che gli ebrei potevano essere venduti come schiavi,<br />

Ester menzionò il danno che la loro distruzione avrebbe causato al re. I 10.000<br />

pezzi d’argento promessi da Aman avrebbero recato al tesoro del re un profitto di<br />

gran lunga inferiore alla ricchezza che si sarebbe potuta produrre se Aman avesse<br />

tramato di vendere gli ebrei come schiavi. L’attuazione del complotto avrebbe significato<br />

anche la morte della regina.<br />

7:8: Perché i funzionari di corte coprirono la faccia di Aman? Probabilmente<br />

in segno di disonore o di imminente condanna. Secondo un’opera di consultazione,<br />

“talvolta gli antichi coprivano la testa di quelli che stavano per essere<br />

giustiziati”.<br />

8:17: In che senso “molti individui <strong>dei</strong> popoli del paese si dichiaravano<br />

giu<strong>dei</strong>”? Evidentemente molti persiani divennero proseliti ebrei, pensando che il<br />

controdecreto fosse un’indicazione che gli ebrei avevano il favore di Dio. Vale lo<br />

stesso principio per quanto riguarda l’adempimento di una profezia che si trova<br />

nel libro di Zaccaria e che dice: “Dieci uomini da tutte le lingue delle nazioni afferreranno,<br />

sì, realmente afferreranno per il lembo un uomo che è un giudeo, dicendo:<br />

‘Certamente verremo con voi, poiché abbiamo udito che Dio è con voi’”.<br />

— Zaccaria 8:23.<br />

9:10, 15, 16: Perché gli ebrei si astennero dal predare le spoglie, visto che<br />

il decreto li autorizzava a farlo? Il loro rifiuto fu una chiara indicazione che volevano<br />

solo difendersi, non arricchirsi.<br />

Lezioni per noi:<br />

6:6-10. “L’orgoglio è prima del crollo, e lo spirito superbo prima<br />

dell’inciampo”. — Proverbi 16:18.<br />

7:3, 4. Diciamo con coraggio che siamo testimoni di Geova, anche se per questo<br />

possiamo essere perseguitati?<br />

8:3-6. Possiamo e dobbiamo appellarci alle autorità governative e ai tribunali<br />

per proteggerci dai nemici.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 101


8:5. Usando tatto Ester non menzionò la responsabilità del re nel decreto emanato<br />

per annientare gli ebrei. In modo analogo dobbiamo usare tatto quando diamo<br />

testimonianza ad alti funzionari.<br />

9:22. Non dobbiamo dimenticare i poveri che ci sono fra noi. — Galati 2:10.<br />

“Sollievo e liberazione” da Geova<br />

Mardocheo osserva che forse c’è una relazione fra il proposito di Dio e il motivo<br />

per cui Ester è pervenuta alla dignità reale. Minacciati, gli ebrei digiunano e<br />

chiedono aiuto in preghiera. La regina si presenta al cospetto del re senza essere<br />

invitata e ogni volta è accolta con favore. Proprio la notte decisiva il re non riesce<br />

ad addormentarsi. Pertanto il libro di Ester mostra come Geova guida gli avvenimenti<br />

a favore del suo popolo.<br />

L’emozionante storia di Ester è di particolare incoraggiamento per noi che viviamo<br />

nel “tempo della fine”. (Daniele 12:4) “Nella parte finale <strong>dei</strong> giorni”, cioè nella<br />

parte conclusiva del tempo della fine, Gog di Magog, ovvero Satana il Diavolo,<br />

lancerà un attacco a oltranza contro il popolo di Geova. Il suo obiettivo è lo sterminio<br />

<strong>dei</strong> veri adoratori. Ma come ai giorni di Ester, Geova provvederà loro “sollievo<br />

e liberazione”. — Ezechiele 38:16-23; Ester 4:14.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 102


*** w06 15/3 Punti notevoli del libro di Giobbe ***<br />

IL PATRIARCA Giobbe vive nel paese di Uz, in quella che è oggi l’Arabia.<br />

Nello stesso periodo un gran numero di israeliti vivono in Egitto. Pur non essendo<br />

israelita, Giobbe è un adoratore di Geova Dio. Di lui la Bibbia dice: “Non c’è<br />

nessuno come lui sulla terra, uomo irriprovevole e retto, che teme Dio e si ritrae<br />

dal male”. (Giobbe 1:8) Il periodo di cui stiamo parlando dev’essere quello che<br />

intercorse fra il tempo in cui visse il fedele Giuseppe, figlio di Giacobbe, e il<br />

tempo in cui visse un altro straordinario servitore di Geova, il profeta Mosè.<br />

Mosè, che si ritiene sia lo scrittore del libro, può aver saputo di Giobbe durante<br />

i 40 anni che trascorse in Madian, non lontano da Uz. È probabile che Mosè sia<br />

venuto a conoscenza di ciò che accadde negli ultimi anni della vita di Giobbe<br />

mentre gli israeliti erano vicino a Uz, verso la fine <strong>dei</strong> 40 anni che trascorsero nel<br />

deserto. Il libro che narra la storia della vita di Giobbe è scritto così bene da essere<br />

considerato un vero e proprio capolavoro. Ma, ciò che più conta, risponde a<br />

domande come: Perché i buoni soffrono? Perché Geova permette che esista la<br />

malvagità? Gli uomini imperfetti possono essere leali a Dio? Facendo parte<br />

dell’ispirata Parola di Dio, il messaggio del libro di Giobbe è vivo ed esercita potenza<br />

anche oggi. — Ebrei 4:12.<br />

“PERISCA IL GIORNO NEL QUALE NACQUI”<br />

(Giobbe 1:1–3:26)<br />

Un giorno Satana mette in discussione l’integrità di Giobbe dinanzi a Dio.<br />

Geova accetta la sfida e permette che Satana causi a Giobbe una calamità dopo<br />

l’altra. Ma Giobbe si rifiuta di ‘maledire Dio’. — Giobbe 2:9.<br />

Arrivano tre suoi compagni per “dolersi con lui”. (Giobbe 2:11) Rimangono<br />

seduti con lui senza aprire bocca finché Giobbe rompe il silenzio dicendo: “Perisca<br />

il giorno nel quale nacqui”. (Giobbe 3:3) Giobbe vorrebbe essere “come fanciulli<br />

che non hanno visto la luce”, o che sono nati morti. — Giobbe 3:11, 16.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

GIOBBE<br />

1:4: I figli di Giobbe celebravano i compleanni? No. La lingua originale usa<br />

parole diverse per “giorno” e “compleanno”, ognuna con un significato preciso.<br />

(Genesi 40:20) In Giobbe 1:4 ricorre la parola “giorno” che sta a indicare<br />

l’intervallo di tempo fra l’alba e il tramonto. A quanto sembra, una volta all’anno<br />

i sette figli di Giobbe facevano una riunione di famiglia della durata di sette gior-<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 103


ni. A turno ciascun figlio teneva un banchetto a casa sua nel “suo proprio giorno”,<br />

sino a fare il giro completo.<br />

1:6; 2:1: A chi era permesso entrare e stare dinanzi a Geova? Fra coloro<br />

che si presentavano al cospetto di Geova c’erano l’unigenito Figlio di Dio, ovvero<br />

la Parola, gli angeli fedeli e i figli angelici di Dio disubbidienti, tra cui Satana il<br />

Diavolo. (Giovanni 1:1, 18) Satana e i demoni non furono cacciati dal cielo che<br />

poco dopo l’istituzione del Regno di Dio nel 1914. (Rivelazione [Apocalisse]<br />

12:1-12) Permettendo loro di entrare e stare al suo cospetto, Geova pose davanti a<br />

tutte le creature spirituali la sfida di Satana e le controversie che essa sollevava.<br />

1:7; 2:2: Geova parlò a Satana direttamente? La Bibbia non fornisce molti<br />

particolari sul modo in cui Geova comunica con le creature spirituali. Tuttavia il<br />

profeta Micaia ebbe una visione in cui vide un angelo che comunicava direttamente<br />

con Geova. (1 Re 22:14, 19-23) Parrebbe dunque che Geova parlasse a Satana<br />

senza intermediari.<br />

1:21: In che modo Giobbe sarebbe potuto tornare nel ‘ventre di sua madre’?<br />

Dato che Geova Dio formò l’uomo “dalla polvere del suolo”, il termine<br />

“madre” viene usato qui in senso figurato per indicare la terra. — Genesi 2:7.<br />

2:9: In quale stato d’animo poteva trovarsi la moglie di Giobbe quando<br />

disse al marito di maledire Dio e morire? La moglie di Giobbe aveva perso tutto<br />

ciò che aveva perso lui. Vedere il marito, un tempo vigoroso ma ora debilitato<br />

da una malattia ripugnante, deve averla addolorata molto. Per di più aveva perso i<br />

figli che amava tanto. Può essere stata così sconvolta per tutto questo da perdere<br />

di vista la cosa veramente importante: la loro relazione con Dio.<br />

Lezioni per noi:<br />

1:8-11; 2:3-5. Come mostra il caso di Giobbe, l’integrità richiede che, oltre ad<br />

agire e a parlare nel modo corretto, si serva Geova con il motivo giusto.<br />

1:21, 22. Rimanendo leali a Geova in circostanze sia favorevoli che sfavorevoli<br />

possiamo dimostrare che Satana è un bugiardo. — Proverbi 27:11.<br />

2:9, 10. Come Giobbe, dobbiamo rimanere fermi nella fede anche se i nostri<br />

familiari non considerano importanti le attività spirituali che svolgiamo, o se fanno<br />

pressione su di noi affinché scendiamo a compromessi o rinunciamo alla nostra<br />

fede.<br />

2:13. I compagni di Giobbe non avevano nulla di confortante da dire riguardo<br />

a Dio e alle sue promesse perché non erano persone spirituali.<br />

“NON RIMUOVERÒ DA ME LA MIA INTEGRITÀ!”<br />

(Giobbe 4:1–31:40)<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 104


Il punto principale messo in evidenza nei discorsi <strong>dei</strong> suoi tre compagni è che<br />

Giobbe deve aver fatto qualcosa di terribile per ricevere da Dio una punizione così<br />

severa. Il primo a parlare è Elifaz. Dopo di lui viene Bildad che usa un linguaggio<br />

più pungente. Zofar è ancora più caustico.<br />

Giobbe non accetta il falso ragionamento <strong>dei</strong> suoi visitatori. Incapace di capire<br />

perché Dio abbia permesso le sue sofferenze, si preoccupa troppo di giustificarsi.<br />

Tuttavia Giobbe ama Dio ed esclama: “Finché spirerò non rimuoverò da me la<br />

mia integrità!” — Giobbe 27:5.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

7:1; 14:14: Cosa si intende per “lavoro obbligatorio”? Giobbe era talmente<br />

afflitto da considerare la vita un duro e faticoso lavoro, “un turno di lavoro forzato”.<br />

(Giobbe 10:17, nota in calce) D’altro canto, visto che il tempo che si passa<br />

nello Sceol, dalla morte alla risurrezione, è un periodo imposto, Giobbe lo paragonò<br />

a lavoro obbligatorio.<br />

7:9, 10; 10:21; 16:22: Queste affermazioni indicano forse che Giobbe non<br />

credeva nella risurrezione? Questi commenti riguardavano il suo immediato futuro.<br />

Cosa volle dire dunque? Può darsi abbia voluto dire che se fosse morto nessuno<br />

<strong>dei</strong> suoi contemporanei l’avrebbe visto. Dal loro punto di vista non sarebbe<br />

tornato alla sua casa fino al tempo fissato da Dio. Giobbe poteva anche voler dire<br />

che nessuno può tornare dallo Sceol con i suoi soli mezzi. Da Giobbe 14:13-15 si<br />

capisce chiaramente che egli sperava in una risurrezione futura.<br />

10:10: In che senso Geova ‘versava Giobbe come il latte stesso e lo rapprendeva<br />

come il formaggio’? Si tratta di una descrizione poetica di come<br />

Giobbe si era formato nel grembo materno.<br />

19:20: Cosa intese dire Giobbe con l’espressione “io scampo con la pelle<br />

<strong>dei</strong> miei denti”? Dicendo che scampava con la pelle di qualcosa che apparentemente<br />

non ha pelle, forse Giobbe voleva dire che scampava senza che gli rimanesse<br />

praticamente nulla.<br />

Lezioni per noi:<br />

4:7, 8; 8:5, 6; 11:13-15. Non dobbiamo affrettarci a concludere che chi soffre<br />

stia raccogliendo quello che ha seminato e non abbia l’approvazione di Dio.<br />

4:18, 19; 22:2, 3. I nostri consigli devono basarsi sulla Parola di Dio, non sulle<br />

nostre opinioni. — 2 Timoteo 3:16.<br />

10:1. Giobbe era molto amareggiato, per cui non prese in considerazione altre<br />

possibili cause delle sue sofferenze. Non dobbiamo farci prendere dall’amarezza<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 105


quando soffriamo, specie dal momento che comprendiamo chiaramente le questioni<br />

in gioco.<br />

14:7, 13-15; 19:25; 33:24. Qualunque prova Satana ci causi, la speranza della<br />

risurrezione può sostenerci.<br />

16:5; 19:2. Con le nostre parole dovremmo incoraggiare e rafforzare gli altri,<br />

non irritarli. — Proverbi 18:21.<br />

22:5-7. I consigli dati sulla base di accuse non comprovate sono privi di valore<br />

e causano danno.<br />

27:2; 30:20, 21. Non c’è bisogno di essere perfetti per mantenere l’integrità.<br />

Giobbe criticò Dio erroneamente.<br />

27:5. Solo Giobbe poteva rimuovere da sé la sua integrità perché l’integrità<br />

dipende dall’amore che si prova per Dio. Dovremmo quindi coltivare forte amore<br />

per Geova.<br />

28:1-28. L’uomo sa dove sono i <strong>tesori</strong> della terra. Mentre va alla loro ricerca,<br />

l’ingegno lo porta in sentieri nascosti che neppure i lungimiranti uccelli da preda<br />

riescono a vedere. Ma la sapienza divina deriva dal temere Geova.<br />

29:12-15. Dovremmo essere pronti a mostrare amorevole benignità a chi è nel<br />

bisogno.<br />

31:1, 9-28. Giobbe ci diede l’esempio in quanto evitò di flirtare, commettere<br />

adulterio e trattare altri in modo ingiusto e spietato. Inoltre non diventò materialista<br />

o idolatra.<br />

“VERAMENTE MI PENTO NELLA POLVERE E NELLA CENERE”<br />

(Giobbe 32:1–42:17)<br />

Un giovane di nome Eliu è rimasto pazientemente in disparte ad ascoltare. Ora<br />

interviene e corregge Giobbe e i tre che lo hanno vessato.<br />

Non appena Eliu termina, l’Onnipotente Geova risponde da un turbine. Non<br />

dà a Giobbe nessuna spiegazione delle sue sofferenze, ma con una serie di domande<br />

gli fa capire la sua straordinaria potenza e la sua grande sapienza. Giobbe<br />

ammette di avere parlato senza intendimento e dice: “Mi ritratto, e veramente mi<br />

pento nella polvere e nella cenere”. (Giobbe 42:6) Al termine della sua dura prova,<br />

l’integrità di Giobbe è premiata.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

32:1-3: Quando arrivò Eliu? Eliu udì tutti i discorsi, ragion per cui<br />

dev’essersi seduto a una distanza tale da poter ascoltare qualche tempo prima che<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 106


Giobbe parlasse e interrompesse il silenzio <strong>dei</strong> suoi tre compagni, durato sette<br />

giorni. — Giobbe 3:1, 2.<br />

34:7: In che senso Giobbe era come un uomo “che beve la derisione come<br />

acqua”? Nella sua afflizione Giobbe era portato a pensare che gli scherni <strong>dei</strong> tre<br />

visitatori fossero rivolti a lui, mentre in realtà essi parlavano contro Dio. (Giobbe<br />

42:7) Quindi ‘beveva la derisione’ come chi beve l’acqua con piacere.<br />

Lezioni per noi:<br />

32:8, 9. La sapienza non si acquista solo con l’età. Bisogna avere intendimento<br />

della Parola di Dio ed essere guidati dal suo spirito.<br />

34:36. Si dimostra integrità essendo provati in un modo o nell’altro “fino al<br />

limite”.<br />

35:2. Prima di parlare Eliu ascoltò con attenzione e inquadrò il vero problema.<br />

(Giobbe 10:7; 16:7; 34:5) Prima di dare consigli gli anziani cristiani devono ascoltare<br />

con attenzione, conoscere i fatti e capire bene le varie questioni. —<br />

Proverbi 18:13.<br />

37:14; 38:1–39:30. Riflettere sulle meravigliose opere di Geova, che sono espressioni<br />

della sua potenza e sapienza, ci aiuta a essere umili e a capire che la<br />

rivendicazione della sua sovranità è più importante <strong>dei</strong> nostri interessi. — Matteo<br />

6:9, 10.<br />

40:1-4. Quando siamo inclini a lamentarci dell’Onnipotente dobbiamo ‘metterci<br />

la mano sulla bocca’.<br />

40:15–41:34. Beemot (l’ippopotamo) e Leviatan (il coccodrillo) sono davvero<br />

forti! Per perseverare nel servizio di Dio, anche noi abbiamo bisogno di ricevere<br />

forza da colui che ci impartisce potenza, il Creatore di questi possenti animali. —<br />

Filippesi 4:13.<br />

42:1-6. Udendo la parola di Geova ed essendo aiutato a ricordare la manifestazione<br />

della sua potenza, Giobbe poté ‘contemplare Dio’, cioè capire la verità<br />

riguardo a lui. (Giobbe 19:26) Ciò servì a cambiare il suo modo di pensare.<br />

Quando siamo corretti mediante le Scritture dobbiamo essere pronti a riconoscere<br />

l’errore e a fare i dovuti cambiamenti.<br />

Coltivate la “perseveranza di Giobbe”<br />

Il libro di Giobbe mostra chiaramente che Dio non è responsabile delle sofferenze<br />

umane. Il responsabile è Satana. Il fatto che Dio abbia permesso la malvagità<br />

sulla terra ci dà l’opportunità di dimostrare personalmente da che parte stiamo<br />

nelle controversie relative alla sovranità di Geova e alla nostra integrità.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 107


Come Giobbe, tutti quelli che amano Geova saranno messi alla prova. La narrazione<br />

delle esperienze di Giobbe ci fa avere fiducia che possiamo perseverare.<br />

Ci ricorda che i nostri problemi non dureranno per sempre. Giacomo 5:11 dice:<br />

“Voi avete udito della perseveranza di Giobbe e avete visto il risultato che Geova<br />

diede”. Geova ricompensò Giobbe per la sua integrità. (Giobbe 42:10-17) Ci è<br />

posta davanti una speranza meravigliosa: la vita eterna nel Paradiso sulla terra!<br />

Come Giobbe, vorremo dunque essere decisi a mantenere l’integrità. — Ebrei<br />

11:6.<br />

[Nota in calce]<br />

Il libro di Giobbe abbraccia un periodo di oltre 140 anni, fra il 1657 e il<br />

1473 a.E.V.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 108


*** w06 15/5 Punti notevoli del Libro Primo <strong>dei</strong> Salmi ***<br />

Q<br />

UALE potrebbe essere un titolo adatto per un libro biblico che è composto<br />

principalmente da lodi al nostro Creatore, Geova Dio? Non potrebbe<br />

esserci titolo più appropriato di Salmi, o <strong>Lo</strong>di. Il libro <strong>dei</strong> Salmi è il più lungo <strong>dei</strong><br />

libri della Bibbia. Contiene bei cantici che descrivono le meravigliose qualità e i<br />

potenti atti di Dio e comprendono numerose profezie. Molti di questi cantici esprimono<br />

i sentimenti che provavano gli scrittori quando si trovavano nelle avversità.<br />

I salmi furono composti in un periodo di circa mille anni che va dai giorni<br />

del profeta Mosè all’epoca postesilica. Gli scrittori furono Mosè, il re Davide e<br />

altri. Al sacerdote Esdra viene attribuito il merito di aver compilato il libro nella<br />

sua forma definitiva.<br />

Fin dall’antichità il libro <strong>dei</strong> Salmi è stato diviso in cinque raccolte, o sezioni,<br />

di cantici: (1) Salmi 1-41, (2) Salmi 42-72, (3) Salmi 73-89, (4) Salmi 90-106 e<br />

(5) Salmi 107-150. Questo articolo prende in esame la prima raccolta. Tutti i salmi<br />

di questa sezione, eccetto tre, sono attribuiti a Davide, re dell’antico Israele. I<br />

compositori <strong>dei</strong> Salmi 1, 10 e 33 sono sconosciuti.<br />

“IL MIO DIO È LA MIA ROCCIA”<br />

(Salmo 1:1–24:10)<br />

Dopo che il primo salmo ha dichiarato felice l’uomo che prova diletto nella<br />

legge di Geova, il secondo salmo introduce subito il tema del Regno. Buona parte<br />

di questo gruppo di salmi è composta da suppliche rivolte a Dio. Ad esempio, i<br />

Salmi 3-5, 7, 12, 13 e 17 sono richieste per ottenere la liberazione dai nemici. Il<br />

Salmo 8 dà risalto alla grandezza di Geova in paragone con la pochezza<br />

dell’uomo.<br />

Descrivendo Geova come Protettore del suo popolo, Davide canta: “Il mio Dio<br />

è la mia roccia. Mi rifugerò in lui”. (Salmo 18:2) Geova viene lodato come Creatore<br />

e Legislatore nel Salmo 19, come Salvatore nel Salmo 20 e come Salvatore<br />

del suo unto re nel Salmo 21. Il Salmo 23 lo descrive come il grande Pastore,<br />

mentre il 24° Salmo lo presenta come Re glorioso.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

SALMI<br />

2:1, 2: Quale “cosa vuota” borbottano le nazioni? La “cosa vuota” è la preoccupazione<br />

costante che hanno i governi umani di perpetuare la propria autorità.<br />

È vuota perché il loro proposito è destinato a fallire. I gruppi nazionali possono<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 109


davvero sperare di vincere quando si mettono “contro Geova e contro il suo unto”?<br />

2:7: Cos’è il “decreto di Geova”? È il patto per un Regno che Geova ha fatto<br />

con il suo diletto Figlio, Gesù Cristo. — Luca 22:28, 29.<br />

2:12: In che senso i re delle nazioni possono ‘baciare il figlio’? Nei tempi<br />

biblici il bacio era un’espressione di amicizia e fedeltà. Era un modo per dare il<br />

benvenuto agli ospiti. Ai re della terra viene comandato di baciare il Figlio, cioè<br />

di accoglierlo come Re messianico.<br />

3:soprascritta: A cosa serve l’intestazione data a certi Salmi? A volte<br />

l’intestazione identifica lo scrittore o fornisce anche informazioni sui fatti che fecero<br />

da sfondo alla composizione del salmo, come nel caso del Salmo 3. Alcune<br />

soprascritte spiegano anche lo scopo o l’uso di un particolare cantico (Salmi 4<br />

e 5) oltre a dare istruzioni di natura musicale (Salmo 6).<br />

3:2: Cos’è “Sela”? Generalmente si pensa che questo termine indichi una<br />

pausa per meditare in silenzio, o nel solo canto o nel canto e nella musica strumentale.<br />

La pausa serviva a dare risalto al pensiero o al sentimento appena espresso.<br />

Non è necessario pronunciare questa parola quando si fa una lettura pubblica<br />

<strong>dei</strong> Salmi.<br />

11:3: Quali fondamenta vengono demolite? Sono le fondamenta stesse su<br />

cui poggia la società umana: la legge, l’ordine e la giustizia. Quando queste vengono<br />

a mancare regna l’anarchia e non c’è giustizia. In situazioni del genere il<br />

“giusto” deve confidare pienamente in Dio. — Salmo 11:4-7.<br />

21:3: Cos’ha di particolare l’espressione “una corona d’oro raffinato”?<br />

Non è detto se si trattava di una corona letterale o se simboleggiava l’accresciuta<br />

gloria dovuta alle molte vittorie di Davide. Questo versetto però si riferisce profeticamente<br />

alla corona del dominio che Gesù ha ricevuto da Geova nel 1914. Il fatto<br />

che la corona sia di oro raffinato dimostra che il suo modo di regnare è il migliore<br />

in assoluto.<br />

22:1, 2: Perché Davide pensò che Geova lo avesse lasciato? La pressione<br />

esercitata su Davide dai suoi nemici era tale che il suo cuore ‘era divenuto come<br />

la cera e si era liquefatto nelle sue profonde parti interiori’. (Salmo 22:14) Forse<br />

gli sembrava che Geova lo avesse abbandonato. Quando era sul palo di tortura<br />

anche Gesù si sentì così. (Matteo 27:46) Le parole di Davide rispecchiano la sua<br />

reazione naturale a quella situazione disperata. La preghiera riportata in Salmo<br />

22:16-21 dimostra comunque che Davide non aveva perso la fede in Dio.<br />

Lezioni per noi:<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 110


1:1. Bisogna evitare la compagnia di coloro che non amano Geova. —<br />

1 Corinti 15:33.<br />

1:2. Non dobbiamo lasciar passare un giorno senza prendere in esame argomenti<br />

spirituali. — Matteo 4:4.<br />

4:4. Quando siamo adirati o arrabbiati è bene che teniamo a bada la lingua per<br />

non dire qualcosa di cui in seguito ci pentiremo. — Efesini 4:26.<br />

4:5. I nostri sacrifici spirituali sono “sacrifici di giustizia” solo se siamo spinti<br />

dai motivi giusti e viviamo secondo le norme di Geova.<br />

6:5. Quale ragione migliore potrebbe esserci per voler continuare a vivere? —<br />

Salmo 115:17.<br />

9:12. Geova ‘cerca lo spargimento di sangue’ per punire chi ne è colpevole,<br />

ma ricorda “il grido degli afflitti”.<br />

15:2, 3; 24:3-5. I veri adoratori devono dire la verità ed evitare i giuramenti<br />

falsi e la calunnia.<br />

15:4. A meno che non scopriamo che ciò che abbiamo promesso è contrario<br />

alle Scritture, dobbiamo fare tutto il possibile per mantenere la parola data, anche<br />

se è molto difficile.<br />

15:5. In qualità di adoratori di Geova dobbiamo evitare di fare cattivo uso del<br />

denaro.<br />

17:14, 15. Gli “uomini di questo sistema di cose” si danno da fare per avere<br />

un elevato tenore di vita, tirare su la famiglia e lasciare un’eredità. Per Davide la<br />

cosa più importante era farsi un buon nome presso Dio in modo da ‘contemplare<br />

la sua faccia’, cioè avere il favore di Geova. ‘Svegliandosi’, vale a dire riflettendo<br />

con apprezzamento sulle promesse e sul sicuro sostegno di Geova, Davide sarebbe<br />

stato ‘sazio vedendo la Sua forma’, si sarebbe cioè rallegrato che Geova fosse<br />

con lui. Non dovremmo anche noi come Davide concentrarci sui <strong>tesori</strong> spirituali?<br />

19:1-6. Se la creazione, che non può né parlare né ragionare, dà gloria a Geova,<br />

tanto più dobbiamo dargli gloria noi che siamo in grado di pensare, parlare e<br />

adorarlo. — Rivelazione (Apocalisse) 4:11.<br />

19:7-11. I princìpi e le norme di Geova sono tutti per il nostro bene.<br />

19:12, 13. Gli sbagli e gli atti presuntuosi sono peccati contro cui dobbiamo<br />

stare in guardia.<br />

19:14. Dobbiamo preoccuparci non solo di quello che facciamo ma anche di<br />

quello che diciamo e pensiamo.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 111


“A MOTIVO DELLA MIA INTEGRITÀ MI HAI SOSTENUTO”<br />

(Salmo 25:1–41:13)<br />

Nei primi due salmi di questo gruppo Davide esprime il suo intenso desiderio<br />

e la sua ferma decisione di mantenere l’integrità. “In quanto a me, camminerò<br />

nella mia integrità”, canta. (Salmo 26:11) Pregando di ricevere il perdono <strong>dei</strong><br />

peccati ammette: “Quando tacevo le mie ossa si consumarono per il mio gemere<br />

tutto il giorno”. (Salmo 32:3) A coloro che sono leali a Geova, Davide assicura:<br />

“Gli occhi di Geova sono verso i giusti, e i suoi orecchi sono verso la loro invocazione<br />

di soccorso”. — Salmo 34:15.<br />

Quanto furono preziosi per gli israeliti i consigli del Salmo 37 e quanto lo sono<br />

per noi che viviamo negli “ultimi giorni” di questo sistema di cose!<br />

(2 Timoteo 3:1-5) Parlando profeticamente di Gesù Cristo, Salmo 40:7, 8 dice:<br />

“Ecco, sono venuto, nel rotolo del libro è scritto di me. A fare la tua volontà, o<br />

mio Dio, mi sono dilettato, e la tua legge è dentro le mie parti interiori”. L’ultimo<br />

salmo di questa raccolta contiene la richiesta di aiuto fatta a Geova da Davide durante<br />

gli anni turbolenti dopo il suo peccato con Betsabea. Davide canta: “In<br />

quanto a me, a motivo della mia integrità mi hai sostenuto”. — Salmo 41:12.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

26:6: In che modo anche noi come Davide marciamo figurativamente intorno<br />

all’altare di Geova? L’altare raffigura la volontà di Geova di accettare il<br />

sacrificio di riscatto di Gesù Cristo per la redenzione del genere umano. (Ebrei<br />

8:5; 10:5-10) Marciamo intorno all’altare di Geova esercitando fede in quel sacrificio.<br />

29:3-9: Cosa sta a indicare il paragone tra la voce di Geova e un temporale<br />

che incute timore mentre passa? Semplicemente questo: la tremenda potenza<br />

di Geova!<br />

31:23: In che senso il superbo viene ricompensato ampiamente? La ricompensa<br />

qui menzionata è la punizione. A causa <strong>dei</strong> suoi errori involontari il giusto<br />

riceve la sua ricompensa sotto forma di disciplina da Geova. Il superbo non si ritrae<br />

dal male e perciò viene ricompensato ampiamente con una severa punizione.<br />

— Proverbi 11:31; 1 Pietro 4:18.<br />

33:6; nota in calce: Cos’è lo “spirito”, o l’“alito”, della bocca di Geova?<br />

Questo spirito è la forza attiva di Dio, lo spirito santo, che egli impiegò nel creare<br />

i cieli fisici. (Genesi 1:1, 2) Viene chiamato lo spirito della sua bocca perché, come<br />

un alito possente, può essere emesso per produrre risultati a distanza.<br />

35:19: Cosa intese dire Davide quando chiese di non permettere che coloro<br />

che lo odiavano strizzassero l’occhio? Strizzare l’occhio avrebbe indicato<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 112


che i nemici di Davide provavano piacere nel vedere riuscire i loro malvagi stratagemmi<br />

contro di lui. Davide chiese che questo non accadesse.<br />

Lezioni per noi:<br />

26:4. Se siamo saggi eviteremo la compagnia di quelli che nascondono la loro<br />

identità nelle chat room su Internet, di quelli che a scuola o al lavoro fingono di<br />

essere nostri amici per motivi subdoli, degli apostati che ostentano sincerità e di<br />

quelli che vivono una doppia vita.<br />

26:7, 12; 35:18; 40:9. Dobbiamo lodare Geova pubblicamente alle adunanze<br />

cristiane.<br />

26:8; 27:4. Ci piace davvero assistere alle adunanze cristiane?<br />

26:11. Pur esprimendo la sua determinazione di mantenere l’integrità, Davide<br />

chiese anche di essere redento. Malgrado l’imperfezione possiamo mantenere<br />

l’integrità.<br />

29:10; nota in calce. Sedendosi sul “diluvio”, o “oceano celeste”, Geova indica<br />

che ha il pieno controllo della Sua potenza.<br />

30:5. La qualità dominante di Geova è l’amore, non l’ira.<br />

32:9. Geova non vuole che siamo simili al mulo che ubbidisce solo con il<br />

morso o la frusta. Al contrario, desidera che gli ubbidiamo di buon grado perché<br />

comprendiamo la sua volontà.<br />

33:17-19. Nessun sistema umano, per quanto sia potente, può dare la salvezza.<br />

Dobbiamo riporre la nostra fiducia in Geova e nella disposizione del suo Regno.<br />

34:10. Come sono rassicuranti queste parole per quelli che mettono gli interessi<br />

del Regno al primo posto nella vita!<br />

39:1, 2. Se i malvagi chiedono informazioni per fare del male ai nostri compagni<br />

di fede, facciamo bene a ‘mettere una museruola a guardia della nostra<br />

bocca’ e a tacere.<br />

40:1, 2. Sperando in Geova siamo aiutati a combattere la depressione e a venir<br />

fuori “da una fossa ruggente, dal pantano melmoso”.<br />

40:5, 12. Se non perdiamo di vista che le benedizioni ‘sono più numerose di<br />

quanto possiamo raccontare’, non ci faremo sopraffare dalle difficoltà e dalle nostre<br />

mancanze, anche se sono molte.<br />

“Benedetto sia Geova”<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 113


Come sono confortanti e incoraggianti i 41 salmi della prima raccolta! Sia che<br />

stiamo attraversando momenti difficili o che siamo tormentati da rimorsi di coscienza,<br />

possiamo trarre forza e incoraggiamento da questa parte della potente Parola<br />

di Dio. (Ebrei 4:12) Questi salmi contengono informazioni che danno una<br />

guida valida nella vita. Ci viene più volte assicurato che, indipendentemente dalle<br />

difficoltà che affrontiamo, Geova non ci abbandonerà.<br />

La prima raccolta di salmi termina con le parole: “Benedetto sia Geova l’Iddio<br />

d’Israele da tempo indefinito fino a tempo indefinito. Amen e Amen”. (Salmo<br />

41:13) Dopo averli presi in esame non ci sentiamo spinti a benedire, o lodare,<br />

Geova?<br />

[Nota in calce]<br />

Il Salmo 2 ha un primo adempimento ai giorni di Davide.<br />

Punti notevoli del Libro Secondo <strong>dei</strong> Salmi<br />

IN QUALITÀ di servitori di Geova sappiamo di dover affrontare prove e difficoltà.<br />

“Tutti quelli che desiderano vivere in santa devozione unitamente a Cristo<br />

Gesù saranno anche perseguitati”, scrisse l’apostolo Paolo. (2 Timoteo 3:12) Cosa<br />

ci aiuterà a sopportare prove e persecuzione, dimostrando così la nostra lealtà a<br />

Geova?<br />

La seconda delle cinque raccolte di salmi ci dà proprio questo tipo di aiuto. I<br />

Salmi da 42 a 72 mostrano che se vogliamo perseverare nelle prove dobbiamo riporre<br />

completa fiducia in Geova e imparare ad aspettare lui per avere la salvezza.<br />

Questo insegnamento è di inestimabile valore per noi. Il messaggio contenuto nel<br />

Libro Secondo <strong>dei</strong> Salmi, come nel resto della Parola di Dio, “è vivente ed esercita<br />

potenza” anche oggi. — Ebrei 4:12.<br />

GEOVA “È PER NOI RIFUGIO E FORZA”<br />

(Salmo 42:1–50:23)<br />

Un levita si trova in esilio. È triste perché non può andare al santuario di Geova<br />

ad adorare e si consola dicendo: “Perché ti disperi, o anima mia, e perché sei<br />

tumultuosa dentro di me? Aspetta Dio”. (Salmo 42:5, 11; 43:5) Questo verso si<br />

ripete e lega le tre strofe <strong>dei</strong> Salmi 42 e 43 in un unico componimento. Il Salmo<br />

44 è una supplica a favore di Giuda, una nazione afflitta forse perché minacciata<br />

dall’invasione assira ai giorni del re Ezechia.<br />

Il Salmo 45, che ha come tema le nozze di un re, addita profeticamente il Re<br />

messianico. Nei tre salmi successivi Geova viene definito “rifugio e forza”, “un<br />

gran Re su tutta la terra” e una “sicura altezza”. (Salmo 46:1; 47:2; 48:3) Il Salmo<br />

49 spiega molto bene che nessun uomo “può in alcun modo redimere sia pure<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 114


un fratello”. (Salmo 49:7) I primi otto salmi di questa seconda raccolta sono attribuiti<br />

ai figli di Cora. Il nono, il Salmo 50, fu composto da Asaf.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

44:19: Cos’era il “luogo degli sciacalli”? Il salmista forse si riferiva al campo<br />

di battaglia, dove i cadaveri erano cibo per gli sciacalli.<br />

45:13, 14a: Chi è “la figlia del re” che “sarà condotta al re”? È la figlia del<br />

“Re d’eternità”, Geova Dio. (Rivelazione [Apocalisse] 15:3) Rappresenta la glorificata<br />

congregazione <strong>dei</strong> 144.000 cristiani che Geova adotta come figli ungendoli<br />

con il suo spirito. (Romani 8:16) Questa “figlia” di Geova, “preparata come una<br />

sposa adorna per il suo marito”, sarà condotta allo sposo, il Re messianico. —<br />

Rivelazione 21:2.<br />

45:14b, 15: Chi rappresentano “le vergini”? Rappresentano la “grande folla”<br />

di veri adoratori che si uniscono all’unto rimanente e lo sostengono. Visto che<br />

“vengono dalla grande tribolazione”, questi saranno in vita sulla terra quando il<br />

matrimonio del Re messianico sarà portato a compimento in cielo. (Rivelazione<br />

7:9, 13, 14) In quell’occasione saranno pieni di “allegrezza e gioia”.<br />

45:16: In che senso al posto degli antenati del re ci saranno i suoi figli?<br />

Quando Gesù nacque come uomo aveva antenati terreni. Quando li risusciterà durante<br />

il Regno millenario, essi diventeranno suoi figli. Alcuni di questi saranno<br />

tra coloro che verranno costituiti “principi in tutta la terra”.<br />

50:2: Perché Gerusalemme è definita “la perfezione della bellezza”? Non<br />

per l’aspetto di Gerusalemme in sé, ma perché Geova se ne serviva e le aveva<br />

conferito splendore facendone il luogo in cui sorgeva il suo tempio e la capitale<br />

del regno <strong>dei</strong> suoi unti re.<br />

Lezioni per noi:<br />

42:1-3. Come una cerva in una regione arida sente il forte desiderio di bere,<br />

così il levita aveva, per così dire, sete di Geova. Era talmente dispiaciuto di non<br />

poter adorare Geova nel santuario che ‘le sue lacrime gli erano divenute cibo<br />

giorno e notte’: aveva perso l’appetito. Non dovremmo apprezzare profondamente<br />

il fatto di adorare Geova insieme ai nostri compagni di fede?<br />

42:4, 5, 11; 43:3-5. Se per qualche ragione indipendente dalla nostra volontà<br />

siamo separati temporaneamente dai fratelli della congregazione cristiana, possiamo<br />

farci coraggio ripensando alla gioia che provavamo associandoci con loro.<br />

Anche se sulle prime questo potrebbe farci sentire ancora più soli, ci aiuta a ricordare<br />

che Dio è il nostro rifugio e che dipendiamo da lui per avere sollievo.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 115


46:1-3. Qualunque calamità si abbatta su di noi, dobbiamo avere incrollabile<br />

fiducia che “Dio è per noi rifugio e forza”.<br />

50:16-19. Chi dice falsità e pratica cose vili non ha nessun diritto di rappresentare<br />

Dio.<br />

50:20. Dobbiamo passar sopra alle mancanze altrui anziché renderle di dominio<br />

pubblico. — Colossesi 3:13.<br />

“VERSO DIO ATTENDI IN SILENZIO, O ANIMA MIA”<br />

(Salmo 51:1–71:24)<br />

Questo gruppo di salmi inizia con la sentita preghiera di Davide in seguito al<br />

peccato commesso con Betsabea. I Salmi da 52 a 57 mostrano che Geova libererà<br />

quelli che gettano il loro peso su di lui e aspettano che rechi la salvezza. Come<br />

spiegano i Salmi da 58 a 64, in tutte le sue angustie Davide fece di Geova il suo<br />

rifugio. Cantò: “In realtà verso Dio attendi in silenzio, o anima mia, perché da lui<br />

è la mia speranza”. — Salmo 62:5.<br />

L’intimità con il nostro Liberatore dovrebbe spingerci a ‘innalzare melodie alla<br />

gloria del suo nome’. (Salmo 66:2) Geova viene lodato nel Salmo 65 perché<br />

provvede generosamente cose buone, nei Salmi 67 e 68 per i suoi atti di salvezza<br />

e nei Salmi 70 e 71 perché è Colui che provvede scampo.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

51:12: Di chi è lo “spirito volenteroso” con il quale Davide chiede di essere<br />

sostenuto? Non si tratta né della volontà di Geova di aiutare Davide né dello<br />

spirito santo di Dio, ma dello spirito di Davide stesso, cioè la sua inclinazione<br />

mentale. Davide chiede a Dio di infondergli il desiderio di fare ciò che è giusto.<br />

53:1: In che senso chi nega l’esistenza di Dio è “insensato”? Con questo<br />

termine non ci si riferisce a chi è poco intelligente. Il degrado morale descritto in<br />

Salmo 53:1-4 fa capire che si parla di chi è insensato sotto il profilo morale.<br />

58:3-5: In che senso i malvagi sono come serpenti? Le menzogne che dicono<br />

sul conto di altri sono come il veleno di un serpente: avvelenano, o danneggiano,<br />

la reputazione delle vittime. “Come il cobra che si chiude l’orecchio”, i malvagi<br />

non ascoltano i consigli e non accettano la correzione.<br />

58:7: In che modo i malvagi ‘si dissolvono come in acque che se ne vanno<br />

via’? Forse Davide aveva in mente i torrenti che scorrono in alcune valli della<br />

Terra Promessa. Anche se il livello dell’acqua di tali torrenti si innalza molto<br />

quando c’è la piena, queste acque defluiscono rapidamente e scompaiono. Davide<br />

stava pregando che i malvagi scomparissero in fretta.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 116


68:13: In che modo “le ali di una colomba [erano] coperte d’argento e le<br />

sue penne remiganti d’oro verde-giallastro”? Alcune colombe dal colore grigio-azzurro<br />

hanno parte delle piume iridescenti, che alla luce dorata del sole hanno<br />

riflessi metallici. Davide forse stava paragonando i guerrieri israeliti che tornavano<br />

vittoriosi da una battaglia a una colomba dalle forti ali e dall’aspetto<br />

splendido. Secondo alcuni biblisti, la descrizione potrebbe pure far pensare a<br />

qualche trofeo, qualche opera d’arte riccamente lavorata presa come bottino. Comunque<br />

sia, Davide alludeva alle vittorie che Geova concedeva al suo popolo.<br />

68:18: Chi erano i “doni in forma di uomini”? Erano alcuni degli uomini<br />

presi prigionieri durante la conquista della Terra Promessa. Questi uomini in seguito<br />

furono incaricati di assistere i leviti. — Esdra 8:20.<br />

68:30: Cosa significa la richiesta di ‘rimproverare la bestia selvaggia delle<br />

canne’? Parlando in senso figurato <strong>dei</strong> nemici del popolo di Geova come di bestie<br />

selvagge, Davide chiedeva a Geova di rimproverarli, ovvero di porre un freno<br />

al loro potere di fare del male.<br />

69:23: Cosa si intende con l’espressione ‘fa che i fianchi <strong>dei</strong> nemici vacillino’?<br />

I muscoli <strong>dei</strong> fianchi sono indispensabili per svolgere lavori faticosi, come<br />

ad esempio sollevare e trasportare carichi pesanti. I fianchi malfermi suggeriscono<br />

una mancanza di forza. Davide pregava che i suoi nemici fossero privati della<br />

loro forza.<br />

Lezioni per noi:<br />

51:1-4, 17. Commettere un peccato non ci allontana necessariamente da Geova<br />

Dio. Se ci pentiamo possiamo confidare nella sua misericordia.<br />

51:5, 7-10. Se abbiamo peccato possiamo chiedere a Geova di perdonarci in<br />

quanto abbiamo ereditato la tendenza a peccare. Dobbiamo anche pregare Geova<br />

perché ci renda puri, ci aiuti a ristabilirci e a estirpare dal nostro cuore le tendenze<br />

peccaminose, e ci faccia avere uno spirito saldo.<br />

51:18. I peccati di Davide rischiavano di pregiudicare il benessere dell’intera<br />

nazione; perciò egli pregò che Dio avesse buona volontà nei confronti di Sion.<br />

Quando commettiamo un peccato grave spesso ciò reca biasimo sul nome di Geova<br />

e sulla congregazione. Dobbiamo pregare Dio di riparare al danno che possiamo<br />

aver provocato.<br />

52:8. Possiamo essere “come un olivo lussureggiante nella casa di Dio”, vicini<br />

a Geova e produttivi nel suo servizio, se gli ubbidiamo e accettiamo di buon grado<br />

la sua disciplina. — Ebrei 12:5, 6.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 117


55:4, 5, 12-14, 16-18. Davide soffrì moltissimo dal punto di vista emotivo a<br />

causa della cospirazione di suo figlio Absalom e del tradimento del suo fidato<br />

consigliere Ahitofel. Tuttavia, la fiducia che Davide aveva in Geova non diminuì.<br />

Non dobbiamo lasciare che le sofferenze emotive indeboliscano la nostra fiducia<br />

in Dio.<br />

55:22. Come facciamo a gettare il nostro peso su Geova? (1) Parlandogli in<br />

preghiera di ciò che ci preoccupa, (2) cercando la guida e il sostegno della sua Parola<br />

e della sua organizzazione e (3) facendo ciò che è ragionevolmente in nostro<br />

potere per migliorare la situazione. — Proverbi 3:5, 6; 11:14; 15:22; Filippesi<br />

4:6, 7.<br />

56:8. Dio conosce non solo la nostra situazione, ma anche l’effetto che essa ha<br />

su di noi a livello emotivo.<br />

62:11. Dio non dipende da nessuna fonte esterna di energia. Lui stesso è la<br />

fonte di energia. ‘La forza appartiene a lui’.<br />

63:3. ‘L’amorevole benignità di Geova è migliore della vita’ perché senza di<br />

essa la vita non ha né senso né scopo. È saggio coltivare l’amicizia con Geova.<br />

63:6. La notte, quando tutto tace e non ci sono distrazioni, può essere un ottimo<br />

momento per meditare.<br />

64:2-4. Il pettegolezzo può rovinare il buon nome di una persona innocente.<br />

Non dobbiamo ascoltare né diffondere pettegolezzi.<br />

69:4. Pur di salvaguardare la pace, a volte può essere saggio ‘restituire’, cioè<br />

chiedere scusa, anche se non si è convinti di avere torto.<br />

70:1-5. Se supplichiamo Geova quando abbiamo immediato bisogno del suo<br />

aiuto egli ci ascolta. (1 Tessalonicesi 5:17; Giacomo 1:13; 2 Pietro 2:9) Dio potrebbe<br />

lasciare che una prova continui, ma ci darà la saggezza per affrontarla e la<br />

forza per superarla. Non lascerà che siamo tentati oltre ciò che possiamo sopportare.<br />

— 1 Corinti 10:13; Ebrei 10:36; Giacomo 1:5-8.<br />

71:5, 17. Da ragazzo, prima ancora di affrontare il gigante filisteo Golia, Davide<br />

aveva riposto fiducia in Geova ed era divenuto coraggioso e forte.<br />

(1 Samuele 17:34-37) I giovani fanno bene ad appoggiarsi a Geova qualunque<br />

cosa facciano.<br />

“La sua gloria riempia l’intera terra”<br />

L’ultimo salmo della seconda raccolta, il Salmo 72, descrive il dominio di Salomone,<br />

dando così un’idea delle condizioni di vita sotto il dominio del Messia.<br />

Le benedizioni descritte sono davvero meravigliose: abbondante pace, fine<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 118


dell’oppressione e della violenza e abbondanza di grano sulla terra. Saremo tra<br />

quelli che riceveranno queste e altre benedizioni che il Regno porterà? Potremo<br />

esserlo se, come il salmista, siamo contenti di aspettare Geova facendo di lui il<br />

nostro rifugio e la nostra forza.<br />

‘Le preghiere di Davide giungono alla fine’ con queste parole: “Benedetto sia<br />

Geova Dio, l’Iddio d’Israele, il quale solo fa opere meravigliose. E benedetto sia<br />

il suo glorioso nome a tempo indefinito, e la sua gloria riempia l’intera terra. Amen<br />

e Amen”. (Salmo 72:18-20) Benediciamo anche noi Geova e lodiamo il suo<br />

glorioso nome con tutto il cuore!<br />

*** w06 15/7 pp. 10-13 Punti notevoli <strong>dei</strong> Libri Terzo e Quarto <strong>dei</strong> Salmi ***<br />

MENTRE prega Dio, il salmista chiede: “Sarà la tua amorevole benignità dichiarata<br />

nello stesso luogo di sepoltura, la tua fedeltà nel luogo della distruzione?”<br />

(Salmo 88:11) Naturalmente la risposta è no. Senza vita non possiamo lodare<br />

Geova. <strong>Lo</strong>dare Geova è una buona ragione per continuare a vivere, e avere la<br />

vita è una buona ragione per lodarlo.<br />

I Libri Terzo e Quarto <strong>dei</strong> Salmi, che comprendono i Salmi da 73 a 106, ci<br />

danno moltissime ragioni per lodare il Creatore e benedire il suo nome. Riflettere<br />

su questi salmi renderà più profonda la nostra gratitudine per “la parola di Dio”;<br />

ci spingerà inoltre ad accrescere e a migliorare le espressioni di lode che gli rivolgiamo.<br />

(Ebrei 4:12) Cominciamo a esaminare con vivo interesse il Libro Terzo<br />

<strong>dei</strong> Salmi.<br />

“AVVICINARMI A DIO È BENE PER ME”<br />

(Salmo 73:1–89:52)<br />

I primi 11 salmi della terza raccolta sono composti da Asaf o da componenti<br />

della sua casa. Il cantico iniziale spiega come mai Asaf non si è fatto sviare da<br />

pensieri errati. Ha tratto la conclusione giusta. “In quanto a me”, dice, “avvicinarmi<br />

a Dio è bene per me”. (Salmo 73:28) Nel Salmo che segue, il 74°, c’è un<br />

lamento per la distruzione di Gerusalemme. I Salmi 75, 76 e 77 presentano Geova<br />

come il giusto Giudice, colui che salva i mansueti e ode le preghiere. Il Salmo 78<br />

riesamina la storia di Israele dal tempo di Mosè a quello di Davide. Il 79° Salmo<br />

contiene un lamento per la distruzione del tempio. Il successivo è una preghiera<br />

per la restaurazione del popolo di Dio. Il Salmo 81 esorta a ubbidire a Geova. I<br />

Salmi 82 e 83 sono preghiere con cui si chiede a Dio, rispettivamente, di eseguire<br />

il giudizio sui giudici corrotti e sui suoi nemici.<br />

“La mia anima ha bramato e si è anche consumata per i cortili di Geova”, leggiamo<br />

in una melodia <strong>dei</strong> figli di Cora. (Salmo 84:2) Nel Salmo 85 si chiede a<br />

Dio di benedire i reduci dall’esilio. Questo salmo sottolinea che le benedizioni<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 119


spirituali valgono molto di più di quelle materiali. Nel Salmo 86 Davide chiede a<br />

Dio di custodirlo e istruirlo. Nel Salmo 87 c’è una melodia su Sion e su quelli che<br />

sono nati lì, seguita nel Salmo 88 da una preghiera a Geova. L’amorevole benignità<br />

di Geova espressa nel patto davidico viene messa in risalto nel Salmo 89,<br />

composto da Etan, forse uno <strong>dei</strong> quattro saggi del tempo di Salomone. — 1 Re<br />

4:31.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

73:9: In che senso i malvagi “hanno messo la bocca nei medesimi cieli, e la<br />

loro stessa lingua cammina per la terra”? Dato che i malvagi non hanno il minimo<br />

riguardo per nessuno, né in cielo né sulla terra, non esitano a bestemmiare<br />

Dio con la propria bocca. Calunniano anche le persone con la propria lingua.<br />

74:13, 14: Quando fu che Geova ‘ruppe le teste <strong>dei</strong> mostri marini nelle<br />

acque e fece a pezzi le teste di Leviatan’? “Faraone, re d’Egitto”, viene chiamato<br />

“il grande mostro marino che giace steso in mezzo ai suoi canali del Nilo”. (Ezechiele<br />

29:3) Leviatan può rappresentare i “forti di Faraone”. (Salmo 74:14, nota<br />

in calce) Che le loro teste siano fatte a pezzi si riferisce probabilmente alla<br />

schiacciante sconfitta subita da Faraone e dal suo esercito quando Geova liberò<br />

gli israeliti dalla schiavitù egiziana.<br />

75:4, 5, 10: Cosa si intende con il termine “corno”? Le corna di un animale<br />

sono un’arma potente. Quindi in senso figurato il termine “corno” è sinonimo di<br />

potenza o di forza. Geova ‘esalta i corni’ del suo popolo facendoli elevare, mentre<br />

‘taglia i corni <strong>dei</strong> malvagi’. Siamo esortati a ‘non esaltare il nostro corno in alto’,<br />

in altre parole a non assumere un atteggiamento superbo o arrogante. Dal momento<br />

che è Geova a esaltare, gli incarichi di responsabilità nella congregazione vanno<br />

visti come se venissero da lui. — Salmo 75:7.<br />

76:10: Come può “il medesimo furore dell’uomo” lodare Geova? Possono<br />

esserci <strong>dei</strong> risvolti positivi quando Dio permette agli uomini di sfogare la loro ira<br />

su di noi perché siamo suoi servitori. Le eventuali difficoltà che ne derivano possono<br />

servirci di disciplina. Geova permette la sofferenza solo nella misura in cui<br />

essa ci provvede tale addestramento. (1 Pietro 5:10) ‘Dio si cinge del rimanente<br />

del furore dell’uomo’. E se le sofferenze culminassero con la morte? Anche questo<br />

può lodare Geova Dio, perché quelli che ci vedono perseverare fedelmente<br />

possono a loro volta cominciare a glorificarlo.<br />

78:24, 25; nota in calce: Perché la manna è chiamata “il grano del cielo” e<br />

‘il medesimo pane degli angeli’? Né l’una né l’altra espressione significano che<br />

la manna fosse il cibo degli angeli. Era il “grano del cielo” in quanto la sua fonte<br />

era celeste. (Salmo 105:40) Dato che gli angeli, o “potenti”, hanno la loro dimora<br />

in cielo, la frase “il medesimo pane degli angeli” può significare semplicemente<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 120


che fu provveduta da Dio, il quale dimora in cielo. (Salmo 11:4) È anche possibile<br />

che Geova si sia servito di angeli per provvedere la manna agli israeliti.<br />

82:1, 6: Chi sono quelli che vengono chiamati “dèi” e “figli<br />

dell’Altissimo”? Entrambe le espressioni si riferiscono agli uomini che erano<br />

giudici di Israele. Sono espressioni appropriate dato che essi dovevano servire<br />

quali portavoce e rappresentanti di Dio. — Giovanni 10:33-36.<br />

83:2: Cosa indica il fatto di ‘alzare la testa’? Questo gesto indica la prontezza<br />

a esercitare il potere o a intraprendere un’azione, di solito ostile, per combattere<br />

od opprimere.<br />

Lezioni per noi:<br />

73:2-5, 18-20, 25, 28. Non dovremmo invidiare la prosperità <strong>dei</strong> malvagi e agire<br />

empiamente come fanno loro. I malvagi si trovano su suolo sdrucciolevole. È<br />

certo che ‘cadranno in rovina’. Inoltre dato che sotto il dominio umano imperfetto<br />

la malvagità non può essere eliminata, sarebbe inutile tentare di sradicarla. Per<br />

andare avanti nonostante la malvagità è saggio, come fece Asaf, ‘avvicinarsi a<br />

Dio’ e avere una stretta relazione con lui.<br />

73:3, 6, 8, 27. Dobbiamo stare attenti a non vantarci, a non essere superbi, a<br />

non schernire e a non defraudare. Questo vale anche se può sembrarci utile avere<br />

caratteristiche simili.<br />

73:15-17. Quando c’è qualcosa che ci lascia perplessi, dovremmo evitare di<br />

parlarne con chiunque. Dire “una storia come questa” servirebbe solo a scoraggiare.<br />

Dovremmo meditare con serenità sulle cose che ci preoccupano e risolverle<br />

stando insieme ai compagni di fede. — Proverbi 18:1.<br />

73:21-24. L’‘esacerbarsi’ per l’apparente benessere <strong>dei</strong> malvagi viene paragonato<br />

al comportamento di animali irragionevoli. Si tratta di una reazione dettata<br />

dall’impulsività e basata prettamente sulle emozioni. Dovremmo invece farci<br />

guidare dai consigli di Geova, avendo piena fiducia che ‘afferrerà la nostra mano<br />

destra’ e ci sosterrà. Egli inoltre ‘ci porterà alla gloria’, ossia ci farà avere una<br />

stretta relazione con lui.<br />

77:6. Il profondo interesse per le verità spirituali e l’attenta ricerca d’esse richiede<br />

che si dedichi del tempo a studiare e meditare. È importante fare spazio a<br />

un po’ di solitudine nella propria vita.<br />

79:9. Geova ascolta le nostre preghiere, specialmente quando riguardano la<br />

santificazione del suo nome.<br />

81:13, 16. Chi ascolta la voce di Geova e cammina nelle sue vie riceve ricche<br />

benedizioni. — Proverbi 10:22.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 121


82:2, 5. Le ingiustizie fanno vacillare “le fondamenta della terra”. Gli atti ingiusti<br />

turbano la stabilità della società umana.<br />

84:1-4, 10-12. I salmisti apprezzavano il luogo di adorazione di Geova ed erano<br />

contenti <strong>dei</strong> loro privilegi di servizio; questo costituisce un esempio per noi.<br />

86:5. Possiamo essere molto grati che Geova sia “pronto a perdonare”. Egli è<br />

sempre pronto a scorgere qualsiasi indicazione gli dia una base per mostrare misericordia<br />

a un trasgressore pentito.<br />

87:5, 6. Quelli che avranno la vita nel Paradiso terrestre conosceranno mai il<br />

nome di coloro che sono stati risuscitati alla vita celeste? Tali versetti indicano<br />

che questa è una possibilità concreta.<br />

88:13, 14. Se preghiamo Geova riguardo a un certo problema ma la risposta<br />

tarda a venire, forse è perché egli vuole che dimostriamo la sincerità della nostra<br />

devozione nei suoi confronti.<br />

“RENDETE GRAZIE A LUI, BENEDITE IL SUO NOME”<br />

(Salmo 90:1–106:48)<br />

Considerate le varie ragioni per esaltare Geova che sono esposte nella quarta<br />

raccolta di salmi. Nel Salmo 90 Mosè fa un contrasto fra l’esistenza del “Re<br />

d’eternità” e la vita effimera dell’uomo. (1 Timoteo 1:17) In Salmo 91:2 Mosè<br />

definisce Geova ‘il suo rifugio e la sua fortezza’, Colui grazie al quale si sente al<br />

sicuro. Seguono alcuni salmi in cui si parla delle belle qualità di Dio, <strong>dei</strong> suoi<br />

pensieri profondi e delle sue opere meravigliose. Tre cantici iniziano con<br />

l’espressione “Geova stesso è divenuto re”. (Salmo 93:1; 97:1; 99:1) Parlando di<br />

Geova come del nostro Fattore, il salmista ci invita a ‘rendere grazie a lui e a benedire<br />

il suo nome’. — Salmo 100:4.<br />

Come dovrebbe adempiere il proprio ruolo il governante che teme Geova? Nel<br />

Salmo 101, composto dal re Davide, c’è la risposta. Il salmo successivo ci dice<br />

che Geova “certamente si volgerà alla preghiera di quelli spogliati di ogni cosa, e<br />

non disprezzerà la loro preghiera”. (Salmo 102:17) Il 103° Salmo richiama<br />

l’attenzione sull’amorevole benignità e sulla misericordia di Geova. Riferendosi a<br />

tutte le cose che Dio ha fatto sulla terra, il salmista esclama: “Quanto sono numerose<br />

le tue opere, o Geova! Le hai fatte tutte con sapienza”. (Salmo 104:24) Gli<br />

ultimi due cantici del Libro Quarto lodano Geova per le sue opere meravigliose.<br />

— Salmo 105:2, 5; 106:7, 22.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

91:1, 2: Che cos’è il “luogo segreto dell’Altissimo” e come possiamo ‘dimorarvi’?<br />

È un luogo simbolico in cui trovare salvezza e sicurezza in senso spi-<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 122


ituale, una condizione o uno stato in cui si è protetti per non essere danneggiati<br />

spiritualmente. Il luogo è segreto perché chi non confida in Dio non lo conosce.<br />

Facciamo di Geova la nostra dimora considerandolo il nostro rifugio e la nostra<br />

fortezza, lodandolo come Sovrano Signore dell’universo e predicando la buona<br />

notizia del Regno. Ci sentiamo spiritualmente al sicuro perché sappiamo che Geova<br />

è sempre pronto ad aiutarci. — Salmo 90:1.<br />

92:12: In che senso i giusti ‘fioriscono come la palma’? La palma è rinomata<br />

perché produce frutto per molti anni. Il giusto è come una palma in quanto è<br />

retto agli occhi di Geova e continua a portare “frutti eccellenti”, che comprendono<br />

le opere buone. — Matteo 7:17-20.<br />

Lezioni per noi:<br />

90:7, 8, 13, 14. Quando commettiamo azioni sbagliate la nostra relazione con<br />

il vero Dio ne è sempre danneggiata, e nessun peccato può essergli tenuto nascosto.<br />

Tuttavia se ci pentiamo veramente e smettiamo di tenere una condotta errata,<br />

Geova ci concederà di nuovo il suo favore, ‘saziandoci con la sua amorevole benignità’.<br />

90:10, 12. Dato che la vita è breve dovremmo “contare i nostri giorni”. Come?<br />

Inducendo “il cuore alla saggezza”, o essendo saggi affinché i giorni che ci restano<br />

non vadano sprecati ma siano impiegati in un modo che piace a Geova. A tal<br />

fine dobbiamo dare la precedenza alle cose spirituali e usare il tempo saggiamente.<br />

— Efesini 5:15, 16; Filippesi 1:10.<br />

90:17. È appropriato pregare Geova di ‘stabilire fermamente l’opera delle nostre<br />

mani’ e di benedire gli sforzi che compiamo nel ministero.<br />

92:14, 15. Studiando con diligenza la Parola di Dio e stando regolarmente in<br />

compagnia del popolo di Geova, le persone anziane continuano a essere ‘grasse e<br />

fresche’, cioè vigorose in senso spirituale, e sono preziose per la congregazione.<br />

94:19. Qualunque sia la causa <strong>dei</strong> nostri “inquietanti pensieri”, leggere le<br />

“consolazioni” contenute nella Bibbia e meditare su di esse ci darà conforto.<br />

95:7, 8. Ascoltare i consigli scritturali, prestarvi attenzione e ubbidire prontamente<br />

ad essi ci impedirà di indurire il nostro cuore. — Ebrei 3:7, 8.<br />

106:36, 37. Questi versetti mettono in relazione l’adorazione degli idoli con i<br />

sacrifici offerti ai demoni. Ciò sta a indicare che chi usa gli idoli può venire a trovarsi<br />

sotto l’influenza <strong>dei</strong> demoni. La Bibbia ci esorta: “Guardatevi dagli idoli”.<br />

— 1 Giovanni 5:21.<br />

“<strong>Lo</strong>date Iah!”<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 123


Gli ultimi tre cantici del Libro Quarto <strong>dei</strong> Salmi terminano con l’esortazione:<br />

“<strong>Lo</strong>date Iah!” Troviamo questa esortazione anche all’inizio dell’ultimo salmo.<br />

(Salmo 104:35; 105:45; 106:1, 48) In effetti l’espressione “<strong>Lo</strong>date Iah!” ricorre<br />

spesso nel Libro Quarto <strong>dei</strong> Salmi.<br />

Abbiamo senz’altro parecchi motivi per lodare Geova. I Salmi da 73 a 106 ci<br />

hanno dato molto su cui riflettere, riempiendoci il cuore di gratitudine per il nostro<br />

Padre celeste. Quando ripensiamo a tutto ciò che ha già fatto per noi e a ciò<br />

che farà per noi in futuro, non siamo spinti a ‘lodare Iah’ con tutte le nostre forze?<br />

*** w06 1/9 pp. 13-16 Punti notevoli del Libro Quinto <strong>dei</strong> Salmi ***<br />

I RICCHI possono dire: “I nostri figli sono come piccole piante cresciute nella<br />

loro giovinezza, le nostre figlie come angoli scolpiti nello stile <strong>dei</strong> palazzi, i nostri<br />

granai sono pieni, . . . i nostri greggi si moltiplicano a migliaia”. Possono inoltre<br />

esclamare: “Felice il popolo per cui è proprio così!” Ma facendo un contrasto il<br />

salmista dice: “Felice il popolo il cui Dio è Geova!” (Salmo 144:12-15) Come potrebbe<br />

essere diversamente? Geova è il felice Dio e i suoi adoratori sono felici.<br />

(1 Timoteo 1:11) Questa verità è resa evidente nella raccolta conclusiva di cantici<br />

ispirati da Dio, formata dai Salmi da 107 a 150.<br />

Il Libro Quinto <strong>dei</strong> Salmi mette in risalto anche le qualità superlative di Geova,<br />

tra cui la sua amorevole benignità, la sua veracità e la sua bontà. Più conosciamo<br />

a fondo la sua personalità, più siamo inclini ad amarlo e a temerlo. Questo,<br />

a sua volta, ci rende felici. Nel Libro Quinto <strong>dei</strong> Salmi troviamo un messaggio<br />

davvero prezioso. — Ebrei 4:12.<br />

L’AMOREVOLE BENIGNITÀ DI GEOVA RENDE FELICI<br />

(Salmo 107:1–119:176)<br />

“Oh rendano grazie a Geova per la sua amorevole benignità e per le sue meravigliose<br />

opere a favore <strong>dei</strong> figli degli uomini”, cantano gli esuli ebrei al ritorno<br />

dalla cattività babilonese. (Salmo 107:8, 15, 21, 31) <strong>Lo</strong>dando Dio, Davide canta:<br />

“La tua verità [è] fino ai cieli nuvolosi”. (Salmo 108:4) La melodia che segue<br />

contiene una preghiera di Davide: “Aiutami, o Geova mio Dio; salvami secondo<br />

la tua amorevole benignità”. (Salmo 109:18, 19, 26) Il Salmo 110 addita profeticamente<br />

il governo del Messia. “Il timore di Geova è il principio della sapienza”,<br />

dichiara Salmo 111:10. Secondo il salmo successivo, “felice è l’uomo che teme<br />

Geova”. — Salmo 112:1.<br />

I Salmi da 113 a 118 sono detti Salmi dell’Hallel perché in essi viene usata ripetutamente<br />

l’espressione “Alleluia” o “<strong>Lo</strong>date Iah!” Secondo la Mishnàh,<br />

un’opera del III secolo in cui fu messa per iscritto la tradizione orale precedente,<br />

questi cantici venivano cantati in occasione della Pasqua e delle tre feste annuali<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 124


degli ebrei. Il Salmo 119, il più lungo di tutti i salmi e i capitoli della Bibbia, esalta<br />

la rivelata parola, o messaggio, di Geova.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

109:23: Cosa intendeva Davide quando disse: “Come un’ombra quando<br />

declina, sono obbligato ad andarmene”? Usando un linguaggio poetico Davide<br />

stava dicendo che sentiva la morte molto vicina. — Salmo 102:11.<br />

110:1, 2: Cosa fece Gesù Cristo, il ‘Signore di Davide’, mentre era seduto<br />

alla destra di Dio? Dopo essere stato risuscitato Gesù ascese al cielo e attese alla<br />

destra di Dio fino al 1914 quando avrebbe cominciato a governare come Re. In<br />

quel periodo Gesù esercitò autorità sui suoi unti seguaci, guidandoli nell’opera di<br />

predicare e fare discepoli, preparandoli anche a regnare con lui nel suo Regno. —<br />

Matteo 24:14; 28:18-20; Luca 22:28-30.<br />

110:4: Quale ‘giuramento’ ha fatto Geova di cui ‘non si rammarica’?<br />

Questo giuramento è il patto che Geova ha fatto con Gesù Cristo perché serva<br />

come Re e Sommo Sacerdote. — Luca 22:29.<br />

113:3: In che senso il nome di Geova dev’essere lodato “dal levar del sole<br />

fin dove tramonta”? Qui non si parla solo di un gruppo di persone che adorano<br />

Dio ogni giorno. Da dove si leva a est fin dove tramonta a ovest, il sole illumina<br />

con i suoi raggi l’intero globo. In modo simile Geova dev’essere lodato in tutta la<br />

terra. Questo non è possibile senza uno sforzo congiunto. Quali suoi Testimoni<br />

abbiamo il grande privilegio di lodare Geova Dio e partecipare con zelo all’opera<br />

di predicare il Regno.<br />

116:15: Quanto è ‘preziosa agli occhi di Geova la morte <strong>dei</strong> suoi leali’?<br />

Per Geova i suoi adoratori sono così preziosi che se ne permettesse la morte come<br />

gruppo pagherebbe un prezzo troppo alto. Se Geova lasciasse accadere una cosa<br />

del genere sarebbe come se i suoi nemici fossero più potenti di lui. Inoltre sulla<br />

terra non rimarrebbe nessuno per costituire il fondamento del nuovo mondo.<br />

119:71: Com’è possibile che le afflizioni siano un “bene”? Le avversità<br />

possono insegnarci a fare più assegnamento su Geova, a pregarlo con più fervore<br />

e a impegnarci di più per studiare la Bibbia e mettere in pratica quello che dice.<br />

Inoltre il modo in cui reagiamo alle afflizioni può rivelare difetti della personalità<br />

che si possono correggere. Le sofferenze non ci faranno amareggiare se permetteremo<br />

che ci raffinino.<br />

119:96: Cosa si intende con la ‘fine di ogni perfezione’? Il salmista sta parlando<br />

della perfezione da un punto di vista umano. Probabilmente stava pensando<br />

al fatto che il concetto di perfezione che ha l’uomo presenta <strong>dei</strong> limiti. Il comandamento<br />

di Dio invece non ha limiti. La sua guida vale in ogni aspetto della vita.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 125


“Ho visto che ogni cosa perfetta ha un limite”, dice la Nuova Riveduta, “ma il tuo<br />

comandamento è senza limiti”.<br />

119:164: Cosa significa lodare Dio “sette volte al giorno”? Il numero sette<br />

indica spesso completezza. Perciò il salmista sta dicendo che Geova merita ogni<br />

lode.<br />

Lezioni per noi:<br />

107:27-31. La sapienza del mondo ‘sarà confusa’ quando inizierà Armaghedon.<br />

(Rivelazione [Apocalisse] 16:14, 16) Non potrà salvare nessuno dalla distruzione.<br />

Solo quelli che confidano in Geova per ottenere la salvezza vivranno così<br />

da ‘rendergli grazie per la sua amorevole benignità’.<br />

109:30, 31; 110:5. La mano destra, con cui un soldato impugnava la spada,<br />

normalmente non era protetta dallo scudo che era tenuto nella sinistra. In senso<br />

metaforico Geova è “alla destra” <strong>dei</strong> suoi servitori e combatte per loro. In tal modo<br />

li protegge e li aiuta, un ottimo motivo per ‘celebrarlo grandemente’.<br />

113:4-9. Geova è così alto che deve accondiscendere anche “a guardare sul<br />

cielo”. Tuttavia ha compassione del misero, del povero e della donna sterile. Il<br />

Sovrano Signore Geova è umile e vuole che lo siano anche i suoi adoratori. —<br />

Giacomo 4:6.<br />

114:3-7. Il fatto di sapere che Geova ha compiuto opere meravigliose a favore<br />

del suo popolo al Mar Rosso, al fiume Giordano e al monte Sinai dovrebbe influire<br />

profondamente su di noi. Il genere umano, rappresentato dalla “terra”, dovrebbe<br />

provare profonda riverenza o, per usare un linguaggio figurato, essere “in penosi<br />

dolori” a causa del Signore.<br />

119:97-101. La sapienza, la perspicacia e l’intendimento che otteniamo dalla<br />

Parola di Dio ci proteggono dai danni spirituali.<br />

119:105. La Parola di Dio è una lampada al nostro piede in quanto può aiutarci<br />

a risolvere i problemi attuali. In senso simbolico illumina anche il nostro cammino<br />

perché predice il proposito di Dio per il futuro.<br />

FELICI NONOSTANTE LE AVVERSITÀ<br />

(Salmo 120:1–145:21)<br />

Come possiamo affrontare i problemi difficili e superare le avversità? I Salmi<br />

da 120 a 134 danno una risposta chiara a questa domanda. Superiamo le avversità<br />

e manteniamo la gioia confidando nell’aiuto di Geova. Questi salmi, detti “Canti<br />

delle ascese”, erano cantati dagli israeliti probabilmente mentre salivano a Gerusalemme<br />

per la celebrazione delle feste annuali.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 126


I Salmi 135 e 136 presentano Geova come Colui che fa qualsiasi cosa gli piaccia,<br />

in netto contrasto con gli idoli impotenti. Il 136° Salmo fu composto per il<br />

canto antifonale, in cui l’ultima parte di ciascun verso viene cantata in risposta<br />

alla prima parte. Il salmo successivo parla della condizione disperata degli ebrei<br />

che si trovavano a Babilonia e che volevano adorare Geova in Sion. I Salmi da<br />

138 a 145 sono di Davide. Egli desidera ‘lodare Geova con tutto il suo cuore’.<br />

Perché? “Perché”, com’egli stesso dice, “sono fatto in maniera tremendamente<br />

meravigliosa”. (Salmo 138:1; 139:14) Nei cinque salmi che seguono Davide prega<br />

per essere protetto dagli uomini malvagi, per ricevere rimproveri giusti, per<br />

essere liberato dai persecutori e per ricevere consigli riguardo alla condotta. Egli<br />

dà risalto alla felicità del popolo di Geova. (Salmo 144:15) Dopo avere menzionato<br />

la grandezza e la bontà di Dio, Davide dichiara: “La mia bocca pronuncerà la<br />

lode di Geova; e ogni carne benedica il suo santo nome a tempo indefinito, sì, per<br />

sempre”. — Salmo 145:21.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

122:3: In che senso Gerusalemme era una città “congiunta unitamente”?<br />

Come avveniva di solito nelle città dell’antichità, le case di Gerusalemme erano<br />

costruite l’una a ridosso dell’altra. La città era compatta e quindi facile da difendere.<br />

Inoltre il fatto che le case fossero così vicine permetteva agli abitanti di fare<br />

assegnamento l’uno sull’altro e di aiutarsi e proteggersi a vicenda. Ciò fa pensare<br />

all’unità spirituale delle dodici tribù di Israele quando si riunivano per<br />

l’adorazione.<br />

123:2: Qual è il senso dell’illustrazione inerente agli occhi <strong>dei</strong> servitori?<br />

Servi e serve guardano verso la mano del padrone o della padrona per due ragioni:<br />

per capire che cosa desidera nonché per ricevere protezione e il necessario per<br />

vivere. Allo stesso modo noi guardiamo verso Geova per discernere la sua volontà<br />

e ottenere il suo favore.<br />

131:1-3: In che modo Davide aveva ‘calmato e acquietato la sua anima<br />

come un bambino appena svezzato sopra sua madre’? Come il bambino svezzato<br />

impara a trovare conforto e soddisfazione tra le braccia della madre, così<br />

Davide aveva imparato a calmare e ad acquietare la sua anima “come un bambino<br />

appena svezzato sopra sua madre”. In che modo? Non essendo di cuore superbo e<br />

di occhi alteri e non ricercando cose troppo grandi per se stesso. Anziché cercare<br />

la preminenza, di solito Davide riconosceva i suoi limiti e mostrava umiltà. È<br />

saggio imitare il suo atteggiamento, in particolare quando si aspira ad avere privilegi<br />

nella congregazione.<br />

Lezioni per noi:<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 127


120:1, 2, 6, 7. Le osservazioni calunniose e taglienti causano ad altri un dolore<br />

insopportabile. Tenere a freno la lingua è un modo per dimostrare che ‘siamo per<br />

la pace’.<br />

120:3, 4. Se dobbiamo sopportare qualcuno che ha la “lingua ingannevole”,<br />

può esserci di conforto sapere che a tempo debito Geova metterà le cose a posto. I<br />

calunniatori subiranno la calamità per mano di “un uomo potente”. Riceveranno<br />

sicuramente l’infuocato giudizio di Geova simboleggiato da “carboni ardenti di<br />

ginestre”.<br />

127:1, 2. Dovremmo fare assegnamento sulla guida di Geova in tutte le nostre<br />

attività.<br />

133:1-3. L’unità del popolo di Geova ha un effetto calmante, salutare e rinfrescante.<br />

Non dovremmo turbarla con critiche, dispute o lamentele.<br />

137:1, 5, 6. Gli adoratori di Geova in esilio provavano attaccamento per Sion,<br />

che aveva rappresentato l’organizzazione di Geova. Che dire di noi? Proviamo<br />

leale attaccamento per l’organizzazione che Geova impiega oggi?<br />

138:2. Geova ‘magnifica il suo detto perfino al di sopra di tutto il suo nome’<br />

in quanto l’adempimento di tutto ciò che ha promesso nel suo nome supererà di<br />

gran lunga le aspettative. Ci attende davvero qualcosa di straordinario.<br />

139:1-6, 15, 16. Geova Dio sa quello che facciamo e quello che pensiamo e<br />

conosce le nostre parole ancor prima che le pronunciamo. Ci conosce da quando<br />

fu formato l’embrione, prima che ciascuna parte del corpo prendesse forma. La<br />

conoscenza che ha di noi come persone è “troppo meravigliosa” perché possiamo<br />

sondarla. Com’è confortante sapere che non solo Geova vede se ci troviamo in<br />

una situazione difficile ma capisce anche l’effetto che essa ha su di noi.<br />

139:7-12. Non esiste nessun luogo così remoto dove Dio non possa raggiungerci<br />

per rafforzarci.<br />

139:17, 18. La conoscenza di Geova ci è divenuta piacevole? (Proverbi 2:10)<br />

Se sì, abbiamo trovato un’inesauribile fonte di gioia. I pensieri di Geova “sono<br />

più numerosi anche <strong>dei</strong> granelli di sabbia”. Ci sarà sempre da imparare riguardo a<br />

lui.<br />

139:23, 24. Dovremmo desiderare che Geova esamini i nostri pensieri e motivi<br />

più intimi per scorgere le ‘vie dolorose’, cioè le inclinazioni, i pensieri e i desideri<br />

errati, e ci aiuti a sradicarli.<br />

143:4-7. Come possiamo sopportare anche grosse difficoltà? Il salmista ci dice<br />

il segreto: meditare sull’attività di Geova, mantenersi occupati pensando alle<br />

sue opere e chiedergli aiuto in preghiera.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 128


“<strong>Lo</strong>date Iah!”<br />

Ciascuna delle prime quattro raccolte di salmi termina con un’espressione di<br />

lode a Geova. (Salmo 41:13; 72:19, 20; 89:52; 106:48) L’ultima raccolta non fa<br />

eccezione. Salmo 150:6 dice: “Ogni cosa che respira, lodi Iah. <strong>Lo</strong>date Iah!” Questo<br />

è ciò che avverrà nel nuovo mondo di Dio.<br />

Mentre attendiamo con impazienza che arrivi quel tempo meraviglioso, abbiamo<br />

molti motivi per glorificare il vero Dio e lodare il suo nome. Pensando alla felicità<br />

che proviamo perché conosciamo Geova e abbiamo una buona relazione con<br />

lui, non siamo spinti a lodarlo con cuore riconoscente?<br />

*** w06 15/9 Punti notevoli del libro di Proverbi ***<br />

S<br />

PROVERBI<br />

ALOMONE, re dell’antico Israele, ‘pronunciò tremila proverbi’. (1 Re<br />

4:32) I suoi saggi detti sono a nostra disposizione? Sì. Il libro biblico di<br />

Proverbi, ultimato intorno al 717 a.E.V., riporta molti proverbi di Salomone. Solo<br />

gli ultimi due capitoli sono attribuiti ad altri scrittori, Agur figlio di Iache e il re<br />

Lemuel. Alcuni tuttavia pensano che Lemuel sia un altro nome di Salomone.<br />

I detti ispirati raccolti nel libro di Proverbi hanno un duplice scopo: “Conoscere<br />

la sapienza e la disciplina”. (Proverbi 1:2) Questi proverbi ci aiutano ad acquistare<br />

sapienza, che è la capacità di vedere le cose chiaramente e di applicare la<br />

conoscenza per risolvere i problemi. Tramite essi riceviamo anche disciplina, o<br />

educazione morale. Se prestiamo attenzione a questi proverbi e seguiamo i consigli<br />

in essi contenuti il nostro cuore ne sarà toccato, saremo più felici e riusciremo<br />

nella vita. — Ebrei 4:12.<br />

‘ACQUISTATE SAPIENZA E AGGRAPPATEVI ALLA DISCIPLINA’<br />

(Proverbi 1:1–9:18)<br />

“La vera sapienza stessa continua a gridare forte nella medesima strada”, dice<br />

Salomone. (Proverbi 1:20) Perché dovremmo ascoltare la sua voce alta e chiara?<br />

Il capitolo 2 menziona molti <strong>dei</strong> benefìci derivanti dall’acquistare sapienza. Nel<br />

capitolo 3 si parla di come avere un’intima relazione con Geova. Poi Salomone<br />

dice: “La sapienza è la prima cosa. Acquista sapienza; e con tutto ciò che acquisti,<br />

acquista intendimento. Aggrappati alla disciplina; non lasciarla andare”. —<br />

Proverbi 4:7, 13.<br />

Cosa ci aiuterà a resistere alle vie immorali del mondo? Il 5° capitolo di Proverbi<br />

consiglia di esercitare la capacità di pensare e riconoscere i metodi di sedu-<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 129


zione del mondo. Ci invita pure a considerare il prezzo dell’immoralità, che è<br />

molto alto. Il capitolo successivo ci raccomanda di evitare quelle pratiche e quegli<br />

atteggiamenti che mettono in pericolo la nostra relazione con Geova. Il<br />

7° capitolo descrive chiaramente come agisce chi è immorale. Nel capitolo 8 vengono<br />

presentati in modo avvincente il valore e il fascino della sapienza. Il<br />

9° capitolo costituisce un’interessante conclusione <strong>dei</strong> proverbi trattati fino a quel<br />

punto e presenta un’illustrazione vivida che ci sprona a ricercare la sapienza.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

1:7; 9:10: In che senso il timore di Geova è “il principio della conoscenza”<br />

e “l’inizio della sapienza”? Senza il timore di Geova non può esserci vera conoscenza,<br />

perché egli è il Creatore di tutte le cose e l’Autore delle Scritture. (Romani<br />

1:20; 2 Timoteo 3:16, 17) Egli è la Fonte stessa di tutta questa conoscenza.<br />

Quindi la conoscenza ha inizio dal timore reverenziale di Geova. Il santo timore è<br />

anche il principio della sapienza perché non può esserci sapienza senza conoscenza.<br />

Inoltre se una persona non ha timore di Geova non userà la conoscenza che ha<br />

per onorare il Creatore.<br />

5:3: Perché la prostituta viene chiamata “donna estranea”? Proverbi<br />

2:16, 17 descrive la “donna estranea” come una persona “che ha dimenticato il<br />

medesimo patto del suo Dio”. Coloro che adoravano falsi dèi o si ‘estraniavano’<br />

dalla Legge mosaica, comprese le prostitute, erano chiamati estranei. — Geremia<br />

2:25; 3:13.<br />

7:1, 2: Cosa includono “i miei detti” e i “miei propri comandamenti”? Oltre<br />

agli insegnamenti biblici, includono regole, o norme, stabilite dai genitori per<br />

il bene della famiglia. I giovani devono attenersi a esse così come si attengono<br />

agli insegnamenti scritturali impartiti loro dai genitori.<br />

8:30: Chi è l’“artefice”? La sapienza personificata si definisce un artefice.<br />

Oltre a essere un accorgimento letterario per spiegare le caratteristiche della sapienza,<br />

questa personificazione si riferisce in senso figurato a Gesù Cristo, il Figlio<br />

primogenito di Dio, nella sua esistenza preumana. Molto tempo prima di nascere<br />

sulla terra quale uomo ‘fu prodotto come il principio della via di Dio’. (Proverbi<br />

8:22) In qualità di “artefice” collaborò attivamente con il Padre alla creazione<br />

di tutte le cose. — Colossesi 1:15-17.<br />

9:17: Cosa sono le “acque rubate” e perché sono “dolci”? Dato che la Bibbia<br />

paragona il piacere sessuale che si prova nell’ambito matrimoniale all’acqua<br />

rinfrescante attinta da un pozzo, le acque rubate rappresentano rapporti sessuali<br />

immorali avuti di nascosto. (Proverbi 5:15-17) L’idea di farla franca fa sembrare<br />

dolci tali acque.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 130


Lezioni per noi:<br />

1:10-14. Non dovremmo permettere che le promesse di ricchezza <strong>dei</strong> peccatori<br />

ci inducano a seguire vie sbagliate.<br />

3:3. Dobbiamo attribuire grande valore all’amorevole benignità e alla verità, e<br />

mostrarle come faremmo con una collana preziosa. Inoltre dobbiamo imprimere<br />

queste qualità nel cuore perché divengano parte integrante di noi.<br />

4:18. La conoscenza spirituale è progressiva. Per restare nella luce dobbiamo<br />

continuare a manifestare umiltà e mansuetudine.<br />

5:8. Dobbiamo stare lontani da qualsiasi influenza immorale, sia che venga<br />

esercitata dalla musica, dagli spettacoli, da Internet o da libri e riviste.<br />

5:21. Chi ama il vero Dio, Geova, rinuncerebbe alla sua buona relazione con<br />

lui per pochi attimi di piacere? No di certo! La cosa che più ci sprona a mantenerci<br />

moralmente puri è sapere che Geova vede quello che facciamo e ci ritiene responsabili.<br />

6:1-5. In questi versetti troviamo l’ottimo consiglio di non renderci ‘garanti’<br />

per gli altri, cioè di non assumerci responsabilità finanziarie per conto di altri<br />

quando non è saggio. Se dopo un esame più attento l’azione che abbiamo intrapreso<br />

sembra poco saggia, dobbiamo senza indugio ‘tempestare il nostro prossimo’<br />

di richieste continue e fare tutto quello che possiamo per mettere le cose a<br />

posto.<br />

6:16-19. Qui sono menzionate sette categorie basilari che abbracciano quasi<br />

tutti i tipi di trasgressione. Dovremmo imparare a odiarle.<br />

6:20-24. Un’educazione basata sulle Scritture può aiutare a non cadere nella<br />

trappola dell’immoralità sessuale. I genitori dovrebbero darsi da fare per impartire<br />

questo tipo di educazione.<br />

7:4. Dovremmo provare affetto per la sapienza e l’intendimento.<br />

PROVERBI CHE CI GUIDANO<br />

(Proverbi 10:1–29:27)<br />

I restanti proverbi di Salomone sono dichiarazioni concise e non collegate fra<br />

loro. Presentati soprattutto sotto forma di antitesi, analogie e paragoni, contengono<br />

insegnamenti efficaci relativi a condotta, modo di parlare e atteggiamento.<br />

I capitoli da 10 a 24 mettono in risalto quanto sia importante nutrire timore reverenziale<br />

nei confronti di Geova. I proverbi contenuti nei capitoli da 25 a 29 sono<br />

stati trascritti dagli “uomini di Ezechia re di Giuda”. (Proverbi 25:1) Questi<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 131


proverbi contengono molti insegnamenti importanti tra cui quello di fare affidamento<br />

su Geova.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

10:6; nota in calce: In che senso ‘la bocca <strong>dei</strong> malvagi copre la violenza’?<br />

Forse nel senso che i malvagi coprono con parole melliflue il loro intento di far<br />

del male ad altri. O può darsi che i malvagi vengano messi a tacere dall’ostilità<br />

con cui sono generalmente trattati.<br />

10:10: In che modo “colui che ammicca con l’occhio” causa dolore?<br />

“L’uomo buono a nulla” può non solo ricorrere a ‘parole perverse’ ma anche cercare<br />

di nascondere i suoi motivi con il linguaggio del corpo, come ad esempio<br />

“ammiccando con l’occhio”. (Proverbi 6:12, 13) Questo tipo di inganno può causare<br />

grande angoscia alla vittima.<br />

10:29: Cos’è “la via di Geova”? Qui si fa riferimento al modo in cui Geova<br />

Dio tratta l’umanità e non alla condotta che dovremmo tenere. Il modo in cui Dio<br />

tratta gli esseri umani significa sicurezza per gli irriprovevoli ma rovina per i<br />

malvagi.<br />

11:31: Perché il malvagio dev’essere ricompensato più del giusto? La ricompensa<br />

in questo contesto si riferisce al grado di punizione che ciascuno riceve.<br />

Quando il giusto sbaglia viene ricompensato per i suoi errori con la disciplina.<br />

Il malvagio pecca deliberatamente e rifiuta di volgersi al bene. Perciò merita una<br />

punizione severa e la riceve.<br />

12:23: Come si fa a ‘coprire la conoscenza’? Coprire la conoscenza non significa<br />

non darne affatto prova. Significa manifestarla con discrezione, senza<br />

vantarsene.<br />

14:17: In che modo “l’uomo che ha capacità di pensare è odiato”?<br />

L’espressione ebraica tradotta “capacità di pensare” può significare sia discernimento<br />

che pensieri maliziosi. Ovviamente l’uomo che ha idee malvage è odiato.<br />

Ma lo è anche l’uomo che ha discernimento il quale esercita le sue facoltà di pensare<br />

e sceglie di ‘non fare parte del mondo’. — Giovanni 15:19.<br />

18:19: In che senso “il fratello contro cui si trasgredisce è più di una città<br />

forte”? Come una città forte stretta d’assedio, la persona a cui si fa un torto può<br />

irrigidirsi e rifiutarsi di fare concessioni. Le dispute fra lei e il trasgressore possono<br />

facilmente diventare una barriera, come “la sbarra di una torre di dimora”.<br />

Lezioni per noi:<br />

10:11-14. Se vogliamo parlare in modo edificante è necessario che la nostra<br />

mente sia piena di accurata conoscenza, che il nostro cuore sia motivato<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 132


dall’amore e che le parole che escono dalla nostra bocca siano dettate dalla sapienza.<br />

10:19; 12:18; 13:3; 15:28; 17:28. Le nostre parole dovrebbero essere poche e<br />

soppesate.<br />

11:1; 16:11; 20:10, 23. Geova vuole che siamo onesti nei rapporti d’affari.<br />

11:4. È stolto ricercare la ricchezza trascurando lo studio personale della Bibbia,<br />

la partecipazione alle adunanze, la preghiera e il ministero di campo.<br />

13:4. Non basta ‘desiderare’ una posizione di responsabilità nella congregazione<br />

o la vita nel nuovo mondo. Dobbiamo anche darci da fare e compiere uno<br />

sforzo diligente per fare quello che ci viene richiesto.<br />

13:24; 29:15, 21. Il genitore che ama il figlio non lo vizia e nemmeno ne trascura<br />

i comportamenti errati. Che si tratti del padre o della madre, prende invece<br />

misure correttive per eliminare tali comportamenti prima che divengano radicati.<br />

14:10. Il conforto che gli altri possono darci è limitato perché non sempre riusciamo<br />

a esprimere esattamente i nostri sentimenti più intimi né gli altri riescono<br />

sempre a capirli. Possiamo dover sopportare certe difficoltà facendo assegnamento<br />

solo su Geova.<br />

15:7. Non dovremmo dire a una persona quello che sappiamo tutto in una volta,<br />

come un contadino non semina tutto il suo seme in un posto solo. Il saggio<br />

‘sparge’ la sua conoscenza un po’ per volta, secondo il bisogno.<br />

15:15; 18:14. Un atteggiamento ottimista ci aiuterà a provare gioia, anche in<br />

situazioni stressanti.<br />

17:24. A differenza dello “stupido”, i cui occhi e la cui mente vagano invece<br />

di stare concentrati sulle cose importanti, dovremmo cercare l’intendimento per<br />

agire con sapienza.<br />

23:6-8. Dovremmo evitare un’ipocrita ostentazione di ospitalità.<br />

27:21. Le lodi che riceviamo possono rivelare chi siamo veramente. Se ci<br />

spingono a riconoscere che siamo debitori verso Geova e ci incoraggiano a continuare<br />

a servirlo, rivelano che siamo persone umili. Se invece generano in noi un<br />

senso di superiorità, mostrano che manchiamo di umiltà.<br />

27:23-27. Prendendo spunto dalla vita pastorale, questi proverbi mettono in risalto<br />

quanto sia utile accontentarsi di una vita semplice che è frutto di un lavoro<br />

diligente. In particolare ci mostrano la necessità di fare assegnamento su Dio.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 133


28:5. Se ‘cerchiamo Geova’ attraverso la preghiera e lo studio della sua Parola<br />

‘possiamo capire ogni cosa’ necessaria per servirlo come lui vuole.<br />

‘MESSAGGI PONDEROSI’<br />

(Proverbi 30:1–31:31)<br />

Il libro biblico di Proverbi termina con due ‘messaggi ponderosi’. (Proverbi<br />

30:1; 31:1) Mediante paragoni che ci inducono a pensare, il messaggio di Agur<br />

illustra che gli avidi non si saziano mai e mostra quanto sia difficile scoprire le<br />

tecniche di seduzione che un uomo usa con una ragazza. Suggerisce pure di evitare<br />

la superbia e le parole dette con ira.<br />

Il messaggio ponderoso che Lemuel ricevette dalla madre contiene buoni consigli<br />

sul consumo di vino e bevande inebrianti e sull’importanza di giudicare con<br />

giustizia. La descrizione della brava moglie termina con le parole: “Datele del<br />

frutto delle sue mani, e le sue opere la lodino”. — Proverbi 31:31.<br />

Acquistate sapienza, accettate la disciplina, coltivate il santo timore, fate affidamento<br />

su Geova. Che preziosi insegnamenti troviamo nei proverbi ispirati! Se<br />

faremo tutto il possibile per applicarne i consigli troveremo la felicità che contraddistingue<br />

“l’uomo che teme Geova”. — Salmo 112:1.<br />

[Note in calce]<br />

Vedi La Torre di Guardia del 1° agosto 1991, p. 31.<br />

Vedi La Torre di Guardia del 1° luglio 1992, p. 31.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 134


*** w06 1/11 pp. 13-16 Punti notevoli del libro di Ecclesiaste ***<br />

“L’UOMO, nato di donna, è di breve vita e sazio di agitazione”, osservò il patriarca<br />

Giobbe. (Giobbe 14:1) È molto importante non sprecare la nostra breve<br />

vita in interessi e attività prive di valore. Quali sono le attività a cui dovremmo<br />

dedicare il nostro tempo, le nostre energie e le nostre risorse? E quali sono quelle<br />

che dovremmo evitare? Le parole di sapienza che troviamo nel libro biblico di<br />

Ecclesiaste contengono validi consigli a questo riguardo. Il messaggio che trasmettono<br />

“può discernere i pensieri e le intenzioni del cuore” e aiutarci ad avere<br />

una vita significativa. — Ebrei 4:12.<br />

Scritto da Salomone, un re dell’antico Israele famoso per la sua sapienza, il libro<br />

di Ecclesiaste contiene consigli pratici su ciò che conta veramente nella vita e<br />

su ciò che invece non ha nessun valore. Salomone fa riferimento ad alcuni <strong>dei</strong><br />

progetti edilizi da lui intrapresi, quindi deve avere scritto Ecclesiaste dopo che erano<br />

stati portati a termine e prima di allontanarsi dalla vera adorazione. (Neemia<br />

13:26) Per tale ragione il libro fu scritto evidentemente prima del 1000 a.E.V.,<br />

verso la fine <strong>dei</strong> 40 anni del suo regno.<br />

COSA NON È VANITÀ?<br />

(Ecclesiaste 1:1–6:12)<br />

“Ogni cosa è vanità!”, dice il congregatore, che prosegue chiedendo: “Che<br />

profitto ha l’uomo in tutto il suo duro lavoro a cui lavora duramente sotto il sole?”<br />

(Ecclesiaste 1:2, 3) Le espressioni “vanità” e “sotto il sole” ricorrono più<br />

volte in questo libro. Il termine ebraico reso “vanità” significa letteralmente “fiato”<br />

o “vapore” e dà l’idea di irrilevanza, caducità o transitorietà. L’espressione<br />

“sotto il sole” significa “su questa terra” o “in questo mondo”. Perciò “ogni cosa”,<br />

cioè tutte le attività dell’uomo che non tengono conto della volontà di Dio, è<br />

vanità.<br />

“Guarda i tuoi piedi ogni volta che vai alla casa del vero Dio”, dice Salomone,<br />

“e ci sia un accostarsi per udire”. (Ecclesiaste 5:1) Praticare la vera adorazione di<br />

Geova Dio non è vanità. Anzi, interessarsi della propria relazione con lui è il segreto<br />

per dare un senso alla propria vita.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

ESTER<br />

1:4-10: Cosa c’è di ‘faticoso’ nei cicli naturali? Il congregatore menziona<br />

solo tre delle cose essenziali per la vita sulla terra: il sole, il vento e il ciclo<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 135


dell’acqua. I cicli naturali, in effetti, sono numerosi e molto complessi. Si può<br />

passare tutta la vita a studiarli senza arrivare a capirli del tutto. Possono essere veramente<br />

‘faticosi’. È anche frustrante paragonare la breve durata della nostra vita<br />

all’incessante ripetersi di questi cicli. Perfino gli sforzi compiuti per fare nuove<br />

scoperte sono faticosi. Dopo tutto le nuove invenzioni non sono altro che applicazioni<br />

di princìpi che il vero Dio ha stabilito e che ha già seguito nella creazione.<br />

2:1, 2: Perché si dice che il “riso” è “follia”? Il riso può aiutarci a dimenticare<br />

i nostri guai per un po’ e il divertimento può farci considerare i nostri problemi<br />

con leggerezza. Comunque sia, il riso non cancella le difficoltà. Quindi viene detto<br />

che la ricerca della felicità attraverso il divertimento è “follia”.<br />

3:11: Quali cose Dio ha fatto ‘belle a suo tempo’? Alcune delle cose che<br />

Geova Dio ha fatto ‘belle’, o appropriate e utili, al tempo giusto sono la creazione<br />

di Adamo ed Eva, il patto dell’arcobaleno, il patto con Abraamo, il patto davidico,<br />

la venuta del Messia e l’intronizzazione di Gesù Cristo come Re del Regno di<br />

Dio. Tuttavia nel prossimo futuro Geova farà qualcos’altro di ‘bello’. Possiamo<br />

aver fiducia che nel momento opportuno il giusto nuovo mondo diverrà realtà. —<br />

2 Pietro 3:13.<br />

3:15b: In che modo “il vero Dio stesso continua a cercare ciò che si persegue”?<br />

“Ciò che si persegue” può riferirsi a quanto Dio si propone di fare. Benché<br />

il continuo susseguirsi della nascita e della morte nonché della guerra e della pace<br />

possa fare sentire l’uomo impotente e indurlo a pensare che la storia si ripeta, il<br />

vero Dio può ricercare e realizzare tutto quello che vuole. (Ecclesiaste 3:1-<br />

10, 15a) “Ciò che si persegue” può applicarsi anche ai giusti, che spesso sono<br />

‘perseguiti’, vale a dire perseguitati, dai malvagi. In tal caso Geova continua a<br />

cercare i giusti “per mostrare la sua forza” a loro favore. — 2 Cronache 16:9.<br />

5:9: In che senso “il profitto della terra è fra tutti loro”? Tutti gli abitanti<br />

della terra dipendono dal “profitto della terra”, cioè da quello che essa produce.<br />

Un re non fa eccezione. Beneficerà <strong>dei</strong> prodotti agricoli se i suoi servitori lavoreranno<br />

sodo per coltivare la terra.<br />

Lezioni per noi:<br />

1:15. È inutile dedicare tempo ed energie a cercare di correggere l’oppressione<br />

e l’ingiustizia che vediamo oggi. Solo il Regno di Dio può togliere di mezzo la<br />

malvagità. — Daniele 2:44.<br />

2:4-11. Arti quali architettura, giardinaggio e musica, nonché il vivere nel lusso,<br />

sono “un correr dietro al vento” perché non danno un vero senso alla vita né<br />

recano felicità duratura.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 136


2:12-16. La sapienza ha un vantaggio sulla stoltezza: aiuta a risolvere certi<br />

problemi. Ma per quanto riguarda la morte, la sapienza umana non ha nessun vantaggio.<br />

E se anche qualcuno avesse ottenuto la fama grazie a tale sapienza, verrebbe<br />

presto dimenticato.<br />

2:24; 3:12, 13, 22. Non c’è niente di male nel godere i frutti del proprio lavoro.<br />

2:26. La sapienza divina, che dà gioia, viene data ‘all’uomo che è buono dinanzi<br />

a Geova’. È impossibile ricevere questa sapienza senza avere una buona relazione<br />

con Dio.<br />

3:16, 17. Non è realistico aspettarsi che sia fatta giustizia in ogni situazione.<br />

Anziché angustiarci per quello che succede oggi nel mondo, dobbiamo aspettare<br />

che Geova metta le cose a posto.<br />

4:4. Chi lavora sodo e bene prova soddisfazione. Ma lavorare sodo unicamente<br />

per primeggiare incoraggia la competizione e può dar luogo ad animosità e invidia.<br />

Il duro lavoro che compiamo nel ministero cristiano deve scaturire da giusti<br />

motivi.<br />

4:7-12. I rapporti umani sono più importanti <strong>dei</strong> beni materiali e non vanno<br />

sacrificati per inseguire la ricchezza.<br />

4:13. Non sempre ci si guadagna il rispetto a motivo della posizione o dell’età.<br />

Chi occupa una posizione di responsabilità deve agire con saggezza.<br />

4:15, 16. Il “fanciullo, che è secondo” (cioè il successore del re), può inizialmente<br />

avere l’appoggio di ‘tutti quelli che sono davanti a lui’, ma ‘poi la gente<br />

non si rallegra di lui’. In effetti la popolarità è solitamente di breve durata.<br />

5:2. Le nostre preghiere dovrebbero essere ben meditate e rispettose, non prolisse.<br />

5:3-7. Preoccuparsi troppo della ricerca di cose materiali può spingere a sognare<br />

ad occhi aperti avendo mire egoistiche. Fantasticare di continuo in questo<br />

modo può anche privare di sonni tranquilli. L’abbondanza delle parole può far<br />

apparire stolta una persona e indurla a fare a Dio un voto avventato. ‘Temendo il<br />

vero Dio’ evitiamo di fare queste cose.<br />

6:1-9. Di che beneficio sono le ricchezze, la gloria, una vita lunga e perfino<br />

una famiglia numerosa se le circostanze ci impediscono di goderne? “È meglio il<br />

vedere degli occhi che l’andare in giro dell’anima [“del desiderio dell’anima”,<br />

nota in calce]”, cioè è meglio affrontare la realtà che cercare di soddisfare desideri<br />

irrealizzabili. Pertanto il miglior modo di vivere è accontentarsi di avere ‘nu-<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 137


trimento e di che coprirsi’ e nello stesso tempo godere delle cose buone della vita<br />

e impegnarsi per mantenere una stretta relazione con Geova. — 1 Timoteo 6:8.<br />

CONSIGLI PER CHI È SAGGIO<br />

(Ecclesiaste 7:1–12:8)<br />

Come possiamo proteggere il nostro buon nome, ovvero la nostra reputazione?<br />

Come dovremmo considerare i governanti umani e le ingiustizie che forse vediamo?<br />

Dato che i morti non sono consci di nulla, come dovremmo usare ora la vita?<br />

Come possono i giovani usare saggiamente il loro tempo e le loro energie? I validi<br />

consigli del congregatore su questi e su altri punti sono riportati nei capitoli<br />

da 7 a 12 di Ecclesiaste.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

7:19: In che senso la sapienza è più forte di “dieci uomini al potere”? Il<br />

numero dieci, quando è usato nella Bibbia in senso figurato, è indice di completezza.<br />

Salomone vuol dire che il valore protettivo della sapienza è maggiore del<br />

numero completo <strong>dei</strong> combattenti che fanno la guardia a una città.<br />

10:2: Cosa significa avere il cuore ‘a destra’ o ‘a sinistra’? La destra è<br />

spesso indice di una posizione di favore, ragion per cui dire che una persona ha il<br />

cuore a destra equivale a dire che il cuore la spinge a fare il bene. Se la spinge a<br />

seguire una condotta sbagliata, si dice che ha il cuore a sinistra.<br />

10:15: In che senso “il duro lavoro degli stupidi li rende stanchi”? Se uno<br />

non ha giudizio il suo duro lavoro non produce nulla di veramente utile. Egli non<br />

vi prova nessuna soddisfazione. Tali sforzi incessanti non fanno altro che stancarlo.<br />

11:7, 8: Cosa significa la dichiarazione: “La luce è anche dolce, ed è bene<br />

per gli occhi vedere il sole”? La luce e il sole danno gioia ai vivi. Salomone dice<br />

qui che è bello essere vivi e che dovremmo ‘rallegrarci’ prima che i giorni delle<br />

tenebre, o della vecchiaia, ci privino delle energie.<br />

11:10: Perché “la gioventù e il rigoglio della vita” sono vanità? Se non<br />

vengono usati nel modo appropriato, i giorni del vigore giovanile sono vanità<br />

perché, come il vapore, passano in fretta.<br />

Lezioni per noi:<br />

7:6. Ridere in un momento non opportuno è irritante e inutile come il crepitio<br />

delle spine sotto una pentola. Facciamo bene a evitare di ridere a sproposito.<br />

7:21, 22. Non dovremmo preoccuparci troppo di quello che dicono gli altri.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 138


8:2, 3; 10:4. Quando siamo criticati o corretti da un superiore o dal datore di<br />

lavoro è saggio mantenere la calma. È meglio far questo che ‘affrettarsi e uscire<br />

d’innanzi a lui’, cioè dare frettolosamente le dimissioni.<br />

8:8; 9:5-10, 12. La nostra vita può terminare con la stessa repentinità con cui i<br />

pesci sono presi nella rete o gli uccelli in trappola. Inoltre, nessuno di noi può impedire<br />

che alla morte la forza vitale ci abbandoni, né può ottenere un “congedo”<br />

nella guerra che la morte combatte contro l’umanità. Quindi non dobbiamo sprecare<br />

il tempo inutilmente. Geova vuole che apprezziamo la vita e viviamo bene,<br />

usando giudizio. A tal fine dobbiamo mettere il servizio di Geova al primo posto.<br />

8:16, 17. Non potremo mai conoscere a fondo tutto ciò che Dio ha fatto e ha<br />

permesso che accadesse all’umanità, neppure se dovessimo perderci il sonno.<br />

Preoccuparsi di tutto il male che è stato commesso servirà solo a privarci della<br />

gioia di vivere.<br />

9:16-18. La sapienza è da considerarsi preziosa anche quando la maggioranza<br />

non l’apprezza. Le parole dette con calma dal saggio sono da preferire alle grida<br />

dello stupido.<br />

10:1. Dobbiamo stare attenti a come parliamo e a come agiamo. Basta una sola<br />

azione avventata come uno scatto d’ira o un singolo episodio in cui si esagera<br />

con l’alcol o ci si comporta in maniera non casta per rovinare la reputazione di<br />

una persona rispettata.<br />

10:5-11. Chi occupa una posizione elevata ma è incompetente non è da invidiare.<br />

Un compito può anche essere semplice, ma se chi lo assolve è incompetente<br />

possono esserci gravi conseguenze. D’altro canto acquistare la capacità di “usare<br />

la sapienza per avere successo” è vantaggioso. È molto importante divenire<br />

capaci nell’opera di predicare il Regno e fare discepoli.<br />

11:1, 2. La generosità deve scaturire dal cuore. Questa generosità è contagiosa.<br />

— Luca 6:38.<br />

11:3-6. Le incertezze della vita non dovrebbero renderci indecisi.<br />

11:9; 12:1-7. I giovani devono rendere conto a Geova. Perciò devono usare il<br />

loro tempo e le loro energie per servire Dio prima che sopraggiunga la vecchiaia<br />

e li privi del loro vigore.<br />

“LE PAROLE DEI SAGGI” CI GUIDANO<br />

(Ecclesiaste 12:9-14)<br />

Come dovremmo considerare “le parole dilettevoli” che il congregatore cercò<br />

di trovare e di mettere per iscritto? In contrasto con i “molti libri” che sono il frutto<br />

della sapienza umana, “le parole <strong>dei</strong> saggi sono come pungoli per buoi, e pro-<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 139


prio come chiodi conficcati sono quelli che prendono piacere nelle raccolte di<br />

sentenze; esse sono state date da un solo pastore”. (Ecclesiaste 12:10-12) Le parole<br />

di sapienza che provengono da “un solo pastore”, Geova, hanno un effetto stabilizzante<br />

nella nostra vita.<br />

Mettere in pratica i consigli saggi che troviamo nel libro di Ecclesiaste ci aiuterà<br />

ad avere una vita significativa e felice. Inoltre ci viene assicurato: “Andrà a finir<br />

bene a quelli che temono il vero Dio”. Sforziamoci dunque di essere fermamente<br />

decisi a seguire l’esortazione: “Temi il vero Dio e osserva i suoi comandamenti”.<br />

— Ecclesiaste 8:12; 12:13.<br />

CANTICO DEI CANTICI<br />

*** w06 15/11 pp. 17-20 Punti notevoli del Cantico <strong>dei</strong> Cantici ***<br />

“COME un giglio tra erbacce spinose, così è la mia compagna tra le figlie”.<br />

“Come un melo tra gli alberi della foresta, così è il mio caro tra i figli”. “Chi è<br />

questa donna che guarda giù come l’aurora, bella come la luna piena, pura come<br />

il fulgido sole?” (Il Cantico <strong>dei</strong> Cantici 2:2, 3; 6:10) Le parole che troviamo in<br />

questi versetti del libro biblico chiamato Il Cantico <strong>dei</strong> Cantici sono davvero straordinarie.<br />

L’intero libro è un poema così pieno di significato e di belle espressioni<br />

che viene definito “il cantico più bello (per eccellenza)”. — Il Cantico <strong>dei</strong> Cantici<br />

1:1, nota in calce.<br />

Composto da Salomone, re dell’antico Israele, probabilmente verso il<br />

1020 a.E.V., durante la prima parte <strong>dei</strong> suoi 40 anni di regno, questo cantico è la<br />

storia d’amore di un giovane pastore e di una ragazza di campagna, una sulamita.<br />

Tra i vari personaggi menzionati nel poema ci sono la madre e i fratelli della ragazza,<br />

le “figlie di Gerusalemme” (le dame di corte) e le “figlie di Sion” (le donne<br />

di Gerusalemme). (Il Cantico <strong>dei</strong> Cantici 1:5; 3:11) Per chi legge la Bibbia è<br />

difficile identificare tutti quelli che parlano nel Cantico <strong>dei</strong> Cantici, ma è possibile<br />

farlo tenendo conto di quello che dicono o di quello che viene detto loro.<br />

Il messaggio del Cantico <strong>dei</strong> Cantici, che fa parte della Parola di Dio, è di<br />

grande valore per due motivi. (Ebrei 4:12) Primo, ci insegna cos’è il vero amore<br />

fra un uomo e una donna. Secondo, illustra il tipo di amore che esiste fra Gesù<br />

Cristo e la congregazione <strong>dei</strong> cristiani unti. — 2 Corinti 11:2; Efesini 5:25-31.<br />

NON CERCATE DI “DESTARE IN ME L’AMORE”<br />

(Il Cantico <strong>dei</strong> Cantici 1:1–3:5)<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 140


“Mi baci egli con i baci della sua bocca, poiché le tue espressioni di tenerezza<br />

sono migliori del vino”. (Il Cantico <strong>dei</strong> Cantici 1:2) Il dialogo del Cantico <strong>dei</strong><br />

Cantici inizia con queste parole pronunciate da un’umile ragazza di campagna<br />

che viene condotta nella tenda reale di Salomone. Ma come mai si trova lì?<br />

“I figli della mia propria madre si adirarono con me”, dice. “Mi nominarono<br />

custode delle vigne”. I suoi fratelli sono arrabbiati perché il ragazzo che lei ama<br />

l’ha invitata a fare una passeggiata con lui in un’incantevole giornata primaverile.<br />

Per impedirle di andarci le hanno affidato un compito: cacciare “le piccole volpi<br />

che rovinano le vigne”. Questo lavoro la porta nelle vicinanze dell’accampamento<br />

di Salomone. Quando scende “al giardino <strong>dei</strong> noci”, la ragazza viene notata per la<br />

sua bellezza e portata nell’accampamento. — Il Cantico <strong>dei</strong> Cantici 1:6; 2:10-15;<br />

6:11.<br />

Mentre la fanciulla esprime il desiderio di vedere l’amato pastore, le dame di<br />

corte le dicono di ‘uscire lei stessa nelle orme del gregge’ e di cercarlo. Ma Salomone<br />

non la lascia andare. Ne ammira la bellezza e le promette “cerchietti<br />

d’oro, insieme a borchie d’argento”. Queste cose, però, la lasciano del tutto indifferente.<br />

Il pastore entra nell’accampamento di Salomone, la trova ed esclama:<br />

“Ecco, sei bella, o mia compagna. Ecco, sei bella”. La giovane pone sotto giuramento<br />

le dame di corte: “Non [cercate] di svegliare né di destare in me l’amore<br />

finché esso non vi sia incline”. — Il Cantico <strong>dei</strong> Cantici 1:8-11, 15; 2:7; 3:5.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

1:2, 3: Perché il ricordo delle espressioni di tenerezza del pastore è come il<br />

vino e il suo nome è come l’olio? Proprio come il vino fa rallegrare il cuore<br />

dell’uomo e l’olio versato sulla testa ha un effetto lenitivo, così il ricordo<br />

dell’amore del ragazzo e il suo nome rafforzavano e confortavano la fanciulla.<br />

(Salmo 23:5; 104:15) Anche i veri cristiani, particolarmente gli unti, traggono<br />

forza e incoraggiamento riflettendo sull’amore che Gesù Cristo ha mostrato loro.<br />

1:5: Perché la ragazza di campagna paragona la sua carnagione scura alle<br />

“tende di Chedar”? Il pelo di capra, quando viene tessuto, ha molteplici impieghi.<br />

(Numeri 31:20) Per esempio “la tenda sopra il tabernacolo” era fatta di “teli<br />

di pelo di capra”. (Esodo 26:7) Come fanno tuttora i beduini, è del tutto possibile<br />

che le tende di Chedar si facessero con il pelo di capra nera.<br />

1:15: Cosa significano queste parole del giovane pastore: “I tuoi occhi son<br />

quelli delle colombe”? Il pastore sta dicendo che gli occhi della sua ragazza hanno<br />

un aspetto dolce e mite, come quelli delle colombe.<br />

2:7; 3:5: Perché le dame di corte vengono poste sotto giuramento “per le<br />

gazzelle o per le cerve del campo”? Le gazzelle e le cerve sono note per la bel-<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 141


lezza e la grazia. In effetti la Sulamita pone le dame di corte sotto giuramento, per<br />

tutto ciò che c’è di bello e di grazioso, di non cercare di svegliare l’amore in lei.<br />

Lezioni per noi:<br />

1:2; 2:6. Le caste espressioni di tenerezza possono essere appropriate tra due<br />

fidanzati. Questi tuttavia dovrebbero badare che si tratti di manifestazioni di affetto<br />

sincero e non di passione impura, che potrebbe preparare il terreno<br />

all’immoralità sessuale. — Galati 5:19.<br />

1:6; 2:10-15. I fratelli della Sulamita non le permisero di appartarsi con il suo<br />

caro in un posto isolato sui monti, ma non perché fosse una ragazza immorale o<br />

non fosse animata da giusti motivi. Presero invece una misura precauzionale per<br />

impedirle di mettersi in una situazione che la facesse cadere in tentazione. Una<br />

cosa che i fidanzati possono imparare è evitare di appartarsi in luoghi isolati.<br />

2:1-3, 8, 9. Nonostante la sua bellezza la Sulamita era modesta e si considerava<br />

“un semplice zafferano [un fiore comune] della pianura costiera”. Poiché era<br />

bella e fedele a Geova, il pastore la riteneva “un giglio tra erbacce spinose”. E che<br />

dire di lui? Poiché era di bell’aspetto, a lei sembrava “una gazzella”. Dev’essere<br />

stato anche un uomo dalla mentalità spirituale e devoto a Geova. “Come un melo<br />

[che dà ombra e frutti] tra gli alberi della foresta”, dice la ragazza, “così è il mio<br />

caro tra i figli”. La fede e la devozione a Dio non sono forse qualità da ricercare<br />

in un eventuale coniuge?<br />

2:7; 3:5. La ragazza di campagna non provava nessuna attrazione per Salomone.<br />

Pose anche le dame di corte sotto giuramento affinché non cercassero di<br />

destare in lei l’amore se non per il suo pastore. Non è né possibile né appropriato<br />

innamorarsi di chiunque. Il cristiano o la cristiana che desidera sposarsi deve<br />

prendere in considerazione solo un fedele servitore di Geova. — 1 Corinti 7:39.<br />

“CHE GUARDATE NELLA SULAMITA?”<br />

(Il Cantico <strong>dei</strong> Cantici 3:6–8:4)<br />

Qualcosa “sale dal deserto come colonne di fumo”. (Il Cantico <strong>dei</strong> Cantici 3:6)<br />

Cosa vedono le donne di Gerusalemme quando escono per guardare? Il re Salomone<br />

che torna in città con i suoi servitori. Ed egli ha portato con sé la Sulamita.<br />

Il pastore l’ha seguita e trova subito il modo per vederla. Le conferma il suo<br />

amore ed esprime il desiderio di lasciare la città: “Finché spiri il giorno e siano<br />

fugate le ombre, me ne andrò al monte della mirra e al colle dell’olibano”. Lei lo<br />

invita a ‘entrare nel suo giardino e a mangiarne i frutti più scelti’. Lui replica:<br />

“Sono entrato nel mio giardino, o mia sorella, mia sposa”. Le donne di Gerusalemme<br />

dicono loro: “Mangiate, o compagni! Bevete e inebriatevi delle espressioni<br />

di tenerezza!” — Il Cantico <strong>dei</strong> Cantici 4:6, 16; 5:1.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 142


Dopo avere narrato alle dame di corte un sogno, la Sulamita dice loro: “Sono<br />

malata d’amore”. Esse chiedono: “Cos’ha il tuo caro più di ogni altro caro?” Lei<br />

risponde: “Il mio caro è bianco e roseo, il più notevole fra diecimila”. (Il Cantico<br />

<strong>dei</strong> Cantici 5:2-10) Quando Salomone tesse le lodi della ragazza, lei risponde umilmente:<br />

“Che guardate nella Sulamita?” (Il Cantico <strong>dei</strong> Cantici 6:4-13) Vedendo<br />

in questa domanda un’opportunità per conquistarla, il re le fa altri complimenti.<br />

Lei, però, è irremovibile: ama il pastore. Infine Salomone le permette di tornare<br />

a casa.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

4:1; 6:5: Perché i capelli della fanciulla sono paragonati a “un branco di<br />

capre”? Il paragone fa pensare che i suoi capelli fossero lucidi e folti come il pelo<br />

di capra nera.<br />

4:11: Cosa vuol dire che le labbra della Sulamita “continuano a stillare<br />

miele di favo” e che ‘miele e latte sono sotto la sua lingua’? Il miele di favo è<br />

più saporito e più dolce di quello che è stato esposto all’aria. Questo paragone<br />

nonché l’idea che miele e latte fossero sotto la lingua della Sulamita evidenziano<br />

quanto siano buone e piacevoli le sue parole.<br />

5:12: In che senso “i suoi occhi sono come colombe presso i canali<br />

d’acqua, che si bagnano nel latte”? La ragazza parla <strong>dei</strong> begli occhi del suo caro.<br />

Forse, usando un linguaggio poetico, paragona l’iride scura circondata dal<br />

bianco <strong>dei</strong> suoi occhi alle colombe grigio-azzurre che si bagnano nel latte.<br />

5:14, 15: Perché le mani e le gambe del pastore sono descritte in questo<br />

modo? Evidentemente la ragazza si riferisce alle dita del pastore quando parla di<br />

cilindri d’oro e alle sue unghie quando parla di crisolito. Paragona le gambe di lui<br />

a “colonne di marmo” perché sono forti e belle.<br />

6:4, nota in calce: L’espressione “Città Piacevole” si riferisce a Gerusalemme?<br />

No, la “Città Piacevole” è “Tirza”. Questa città cananea fu catturata da<br />

Giosuè e dopo il regno di Salomone divenne la prima capitale del regno settentrionale<br />

delle dieci tribù di Israele. (Giosuè 12:7, 24; 1 Re 16:5, 6, 8, 15) “A<br />

quanto sembra doveva essere una città molto bella”, dice un’opera di consultazione,<br />

“il che spiegherebbe perché viene menzionata qui”.<br />

6:13, nota in calce: Cos’è “la danza di due campi”? Questa espressione si<br />

può tradurre anche “danza di Maanaim”. La città di Maanaim era situata a est del<br />

Giordano, vicino alla valle del torrente Iabboc. (Genesi 32:2, 22; 2 Samuele 2:29)<br />

“La danza di due campi” può riferirsi a una danza che si faceva in quella città in<br />

occasione di una festa.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 143


7:4: Perché Salomone paragona il collo della Sulamita a “una torre<br />

d’avorio”? In precedenza la ragazza aveva ricevuto questo complimento: “Il tuo<br />

collo è simile alla torre di Davide”. (Il Cantico <strong>dei</strong> Cantici 4:4) Una torre è una<br />

costruzione lunga e slanciata, e l’avorio è liscio. Salomone è colpito dal collo<br />

slanciato e liscio della ragazza.<br />

Lezioni per noi:<br />

4:1-7. Resistendo agli allettamenti di Salomone, la Sulamita, se pure imperfetta,<br />

dimostrò la sua integrità morale. Tale forza morale la rese ancora più bella.<br />

Questo dovrebbe valere anche per le donne cristiane.<br />

4:12. La Sulamita era come un bel giardino recintato da una siepe o come un<br />

muro oltre il quale si poteva andare solo attraverso un cancello che veniva tenuto<br />

chiuso a chiave. Questo vuol dire che riservava il suo tenero affetto al futuro marito.<br />

Un bell’esempio per donne e uomini cristiani non sposati.<br />

“LA FIAMMA DI IAH”<br />

(Il Cantico <strong>dei</strong> Cantici 8:5-14)<br />

“Chi è questa donna che sale dal deserto, appoggiandosi al suo caro?”, chiedono<br />

i fratelli della Sulamita quando la vedono tornare a casa. Qualche tempo<br />

prima uno di loro aveva detto: “Se fosse un muro, edificheremmo su di lei un parapetto<br />

d’argento; ma se fosse una porta, la rafforzeremmo con una tavola di cedro”.<br />

Ora che la tenacia del suo amore è stata provata e dimostrata, la Sulamita<br />

dice: “Io sono un muro, e le mie mammelle sono come torri. In questo caso son<br />

divenuta ai suoi occhi come colei che trova pace”. — Il Cantico <strong>dei</strong> Cantici 8:5,<br />

9, 10.<br />

Il vero amore è “la fiamma di Iah”. Perché? Perché tale amore ha origine da<br />

Geova, Colui che ci ha reso capaci di amare. È un fuoco le cui fiamme sono inestinguibili.<br />

Il Cantico <strong>dei</strong> Cantici illustra in modo straordinario che l’amore fra un<br />

uomo e una donna può essere “forte come la morte”. — Il Cantico <strong>dei</strong> Cantici<br />

8:6.<br />

Il cantico superlativo di Salomone fa luce anche sul vincolo che c’è fra Gesù Cristo<br />

e i componenti della sua “sposa” celeste. (Rivelazione [Apocalisse] 21:2, 9)<br />

L’amore che Gesù prova per i cristiani unti è al di sopra di qualsiasi amore esista<br />

fra un uomo e una donna. La devozione <strong>dei</strong> componenti della classe della sposa è<br />

incrollabile. Gesù diede amorevolmente la vita anche per le “altre pecore”. (Giovanni<br />

10:16) Quindi tutti i veri adoratori possono imitare l’esempio di amore e<br />

devozione incrollabile della Sulamita.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 144


LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 145


*** w06 1/12 pp. 8-11 Punti notevoli del libro di Isaia — I ***<br />

“CHI manderò, e chi andrà per noi?” È Geova Dio a rivolgere questo invito, e<br />

Isaia, figlio di Amoz, risponde: “Eccomi! Manda me”. (Isaia 1:1; 6:8) Quindi Isaia<br />

riceve l’incarico di profeta. La sua attività profetica è descritta nel libro biblico<br />

che porta il suo nome.<br />

Scritto dal profeta stesso, il libro abbraccia un periodo di 46 anni che va più o<br />

meno dal 778 a.E.V. a qualche tempo dopo il 732. Contiene dichiarazioni contro<br />

Giuda, Israele e le nazioni circostanti, ma il tema fondamentale non è il giudizio.<br />

È invece ‘la salvezza mediante Geova Dio’. (Isaia 25:9) Il nome Isaia, infatti, significa<br />

“salvezza di Geova”. In questo articolo verranno presi in esame i punti<br />

notevoli di Isaia 1:1–35:10.<br />

“UN SEMPLICE RIMANENTE TORNERÀ”<br />

(Isaia 1:1–12:6)<br />

La Bibbia non dice se il messaggio profetico contenuto nei primi cinque capitoli<br />

del libro di Isaia sia stato pronunciato prima o dopo la sua nomina a profeta.<br />

(Isaia 6:6-9) Ma una cosa è chiara: Giuda e Gerusalemme sono spiritualmente<br />

malate “dalla pianta del piede fino alla testa”. (Isaia 1:6) L’idolatria dilaga. I capi<br />

sono corrotti. Le donne sono diventate superbe. Il popolo non serve il vero Dio<br />

come vuole lui. Isaia ha l’incarico di andare a parlare “più volte” a quelli che non<br />

capiscono e non vogliono conoscere.<br />

Giuda è sotto la minaccia di invasione da parte delle forze congiunte di Israele<br />

e Siria. Usando Isaia e i suoi figli “come segni e come miracoli”, Geova assicura<br />

a Giuda che l’alleanza siro-israelita non riuscirà nel suo intento. (Isaia 8:18) Comunque,<br />

la pace senza fine esisterà soltanto sotto il dominio del “Principe della<br />

pace”. (Isaia 9:6, 7) Geova chiederà conto anche all’Assiria, la nazione che egli<br />

impiega come “verga per la [sua] ira”. Giuda andrà infine in cattività ma “un<br />

semplice rimanente tornerà”. (Isaia 10:5, 21, 22) La vera giustizia diverrà realtà<br />

sotto il dominio di un simbolico “ramoscello [che] deve spuntare dal ceppo di<br />

Iesse”. — Isaia 11:1.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

ISAIA<br />

1:8, 9: Cosa significa che la figlia di Sion sarà “lasciata rimanere come<br />

una capanna in una vigna, come una baracca da guardia in un campo di cetrioli”?<br />

Significa che durante l’invasione assira Gerusalemme sembrerà molto<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 146


vulnerabile, come una semplice capanna in una vigna o una baracca pericolante in<br />

un campo di cetrioli. Ma Geova verrà in suo aiuto e non permetterà che divenga<br />

come Sodoma e Gomorra.<br />

1:18: Cosa si intende con le parole: “Venite, ora, e mettiamo le cose a posto<br />

fra noi”? Non è un invito a parlare di una questione e a giungere a un accordo<br />

con reciproche concessioni. Il versetto si riferisce invece all’istituzione di un organo<br />

giudicante in cui il giusto Giudice, Geova, dà a Israele l’opportunità di cambiare<br />

e purificarsi.<br />

6:8a: Perché qui si usa il pronome plurale “noi”? Nel versetto Geova Dio<br />

parla in prima persona. Il pronome plurale “noi” indica che con Geova c’è qualcun<br />

altro. Naturalmente si tratta del suo “unigenito Figlio”. — Giovanni 1:14;<br />

3:16.<br />

6:11: Con la domanda “fino a quando, o Geova?”, cosa intendeva dire Isaia?<br />

Il profeta non stava chiedendo per quanto tempo avrebbe dovuto continuare<br />

a pronunciare il messaggio di Geova a gente insensibile. Voleva piuttosto sapere<br />

per quanto tempo il popolo spiritualmente malato avrebbe continuato a disonorare<br />

il nome di Dio.<br />

7:3, 4: Perché Geova salvò il malvagio re Acaz? Il re di Siria e il re di Israele<br />

decisero di detronizzare Acaz, re di Giuda, e di mettere al suo posto un governo<br />

fantoccio con a capo il figlio di Tabeel, un uomo che non era un discendente di<br />

Davide. Questo piano diabolico avrebbe interrotto l’attuazione del patto per il<br />

Regno stipulato con Davide. Geova fece in modo che Acaz si salvasse per preservare<br />

la linea genealogica attraverso la quale sarebbe venuto il promesso “Principe<br />

della pace”. — Isaia 9:6.<br />

7:8: In che modo nell’arco di 65 anni Efraim ‘fu frantumato’? La deportazione<br />

degli abitanti del regno delle dieci tribù e il ripopolamento del paese con<br />

degli stranieri ebbe inizio “ai giorni di Peca re d’Israele”, poco dopo che Isaia aveva<br />

pronunciato questa profezia. (2 Re 15:29) Continuò per molto tempo fino ai<br />

giorni del re assiro Esar-Addon, uno <strong>dei</strong> figli di Sennacherib e suo successore.<br />

(2 Re 17:6; Esdra 4:1, 2; Isaia 37:37, 38) Il fatto che gli assiri continuassero a<br />

spostare la popolazione della Samaria e a ripopolare la regione spiega il periodo<br />

di 65 anni indicato in Isaia 7:8.<br />

11:1, 10: Com’è possibile che Gesù Cristo sia ‘un ramoscello che spunta<br />

dal ceppo di Iesse’ e anche “la radice di Iesse”? (Romani 15:12) Gesù ‘spuntò<br />

dal ceppo di Iesse’ come uomo. Discese da Iesse attraverso Davide, uno <strong>dei</strong> suoi<br />

figli. (Matteo 1:1-6; Luca 3:23-32) Tuttavia il fatto che Gesù riceva il potere regale<br />

influisce sulla relazione che egli ha con i suoi antenati. In virtù del potere e<br />

dell’autorità che ha ricevuto di concedere agli esseri umani ubbidienti la vita e-<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 147


terna sulla terra, Gesù diventa il loro “Padre eterno”. (Isaia 9:6) Quindi è anche<br />

“la radice” <strong>dei</strong> suoi antenati, tra cui Iesse.<br />

Lezioni per noi:<br />

1:3. Rifiutarsi di vivere secondo ciò che il Creatore richiede da noi equivale ad<br />

avere meno conoscenza di un toro o di un asino. D’altro canto, imparare ad apprezzare<br />

tutto ciò che Geova ha fatto per noi ci impedisce di comportarci senza<br />

intendimento e di abbandonarlo.<br />

1:11-13. Le cerimonie religiose ipocrite e le preghiere formalistiche stancano<br />

Geova. Le nostre azioni e le nostre preghiere dovrebbero scaturire da un cuore<br />

mosso da giusti motivi.<br />

1:25-27; 2:2; 4:2, 3. La schiavitù e la desolazione di Giuda dovevano terminare<br />

con il ritorno del rimanente pentito a Gerusalemme e il ripristino della vera adorazione.<br />

Geova è misericordioso verso i trasgressori pentiti.<br />

2:2-4. La nostra zelante partecipazione all’opera di predicare il Regno e fare<br />

discepoli aiuta persone di molte nazioni a conoscere le vie della pace e a vivere in<br />

pace le une con le altre.<br />

4:4. Geova eliminerà, o ‘laverà’, la corruzione morale e la colpa dovuta allo<br />

spargimento di sangue.<br />

5:11-13. Chi non si pone <strong>dei</strong> limiti e non è moderato nella scelta dello svago<br />

rifiuta di agire in base alla conoscenza. — Romani 13:13.<br />

5:21-23. Gli anziani o sorveglianti cristiani devono evitare di essere “saggi ai<br />

loro propri occhi”. Devono anche avere moderazione nel “bere vino” e non fare<br />

favoritismi.<br />

11:3a. L’esempio e gli insegnamenti di Gesù mostrano che c’è “gioia nel timore<br />

di Geova”.<br />

“GEOVA MOSTRERÀ MISERICORDIA A GIACOBBE”<br />

(Isaia 13:1–35:10)<br />

I capitoli da 13 a 23 sono dichiarazioni contro le nazioni. Tuttavia “Geova<br />

mostrerà misericordia a Giacobbe” permettendo a tutte le tribù di Israele di tornare<br />

in patria. (Isaia 14:1) Il messaggio di desolazione per Giuda contenuto nei capitoli<br />

da 24 a 27 è accompagnato dalla promessa di restaurazione. Geova esprime<br />

la sua ira contro gli “ubriaconi di Efraim [Israele]” perché hanno stretto<br />

un’alleanza con la Siria; esprime la sua ira anche contro ‘il sacerdote e il profeta’<br />

di Giuda perché hanno cercato di stringere un’alleanza con l’Assiria. (Isaia<br />

28:1, 7) Vengono annunciati guai a carico di “Ariel [Gerusalemme]”, i cui abitan-<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 148


ti si sono ‘incamminati per scendere in Egitto’ a cercare protezione. (Isaia 29:1,<br />

nota in calce; 30:1, 2) Ciò nondimeno viene predetta la salvezza di coloro che esercitano<br />

fede in Geova.<br />

Come ‘il giovane leone fornito di criniera ruggisce sulla sua preda’, Geova difenderà<br />

il “monte Sion”. (Isaia 31:4) Viene anche promesso: “Ecco, un re regnerà<br />

per la stessa giustizia”. (Isaia 32:1) Gli assiri minacciano Giuda e questo fa piangere<br />

amaramente perfino i “messaggeri di pace”, ma Geova promette che il suo<br />

popolo sarà sanato, “perdonato del suo errore”. (Isaia 33:7, 22-24) “Geova ha indignazione<br />

contro tutte le nazioni, e furore contro tutto il loro esercito”. (Isaia<br />

34:2) Il paese di Giuda non rimarrà desolato. “Il deserto e la regione arida esulteranno,<br />

e la pianura desertica gioirà e fiorirà come lo zafferano”. — Isaia 35:1.<br />

Risposta a domande bibliche:<br />

13:17: In che senso i medi consideravano l’argento come nulla e non provavano<br />

diletto nell’oro? Per i medi e i persiani la gloria che derivava da una<br />

conquista era molto più importante del bottino di guerra. Questo poté dirsi di Ciro,<br />

il quale diede a chi tornava dall’esilio gli utensili d’oro e d’argento che Nabucodonosor<br />

aveva portato via come bottino dal tempio di Geova.<br />

14:1, 2: In che modo gli israeliti, il popolo di Geova, presero “prigionieri<br />

quelli che li tenevano in cattività” e tennero “sottoposti quelli che li costringevano<br />

al lavoro”? Questo avvenne ad esempio nel caso di Daniele, Ester e<br />

Mardocheo: il primo occupò una carica molto importante a Babilonia sotto i medi<br />

e i persiani, la seconda divenne una regina persiana e il terzo fu nominato primo<br />

ministro dell’impero persiano.<br />

20:2-5: Isaia andò davvero in giro completamente nudo per tre anni? È<br />

possibile che Isaia si sia tolto solo la sopravveste e sia andato in giro “vestito leggermente”.<br />

— 1 Samuele 19:24, nota in calce.<br />

21:1: Quale regione viene chiamata “il deserto del mare”? Babilonia, anche<br />

se non si trovava affatto vicino al mare. Il motivo è che lo straripamento<br />

dell’Eufrate e del Tigri inondava la regione tutti gli anni, creando un “mare” paludoso.<br />

24:13-16: In che modo gli ebrei sarebbero divenuti, “fra i popoli, come la<br />

bacchiatura dell’olivo, come la racimolatura quando la vendemmia è giunta<br />

alla fine”? Dopo la raccolta o la vendemmia rimane solo un po’ di frutta<br />

sull’albero o di uva sulla vite; allo stesso modo solo alcuni sarebbero sopravvissuti<br />

alla distruzione di Gerusalemme e di Giuda. Ovunque venissero deportati, sia<br />

“nella regione della luce [Babilonia, in Oriente]” che “nelle isole del mare [Mediterraneo]”,<br />

i superstiti avrebbero glorificato Geova.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 149


24:21: Chi sono l’“esercito dell’alto” e i “re del suolo”? Con l’espressione<br />

“esercito dell’alto” si possono intendere le forze spirituali malvage. I “re del suolo”<br />

sono quindi i governanti terreni, sui quali i demoni esercitano una potente influenza.<br />

— 1 Giovanni 5:19.<br />

25:7: Cos’è l’“avvolgimento che si avvolge su tutti i popoli, e l’opera tessuta<br />

che si intesse su tutte le nazioni”? Questo paragone richiama l’attenzione<br />

su due grandi nemici dell’umanità: il peccato e la morte.<br />

Lezioni per noi:<br />

13:20-22; 14:22, 23; 21:1-9. La parola profetica di Geova si avvera sempre,<br />

come avvenne nel caso di Babilonia.<br />

17:7, 8. La maggioranza degli israeliti non ascoltò, ma alcuni confidarono in<br />

Geova. Allo stesso modo alcuni nella cristianità ascoltano il messaggio del Regno.<br />

28:1-6. Israele cadrà in mano all’Assiria, ma Dio farà in modo che singole<br />

persone fedeli sopravvivano. I giudizi di Geova non lasciano i giusti senza speranza.<br />

28:23-29. Geova ristabilisce le persone sincere tenendo conto delle loro necessità<br />

specifiche e delle loro circostanze.<br />

30:15. Per essere salvati da Geova dobbiamo mostrare fede “riposando”, cioè<br />

trattenendoci dal cercare la salvezza con mezzi umani. ‘Stando indisturbati’, ossia<br />

non avendo paura, dimostriamo anche fiducia nella capacità di Geova di proteggerci.<br />

30:20, 21. ‘Vediamo’ Geova e ‘udiamo’ la sua voce salvifica dando ascolto a<br />

quello che dice per mezzo della sua Parola ispirata, la Bibbia, e per mezzo dello<br />

“schiavo fedele e discreto”. — Matteo 24:45.<br />

Le profezie di Isaia rafforzano la nostra fiducia nella Parola di Dio<br />

Possiamo essere davvero grati del messaggio che Dio ha fatto scrivere nel libro<br />

di Isaia. Le profezie che si sono già adempiute rafforzano la nostra fiducia<br />

che ‘la parola che esce dalla bocca di Geova non tornerà a lui senza risultati’. —<br />

Isaia 55:11.<br />

Che dire delle profezie messianiche, come quelle che si trovano in Isaia 9:7 e<br />

11:1-5, 10? Non rafforzano la nostra fede nel mezzo che Geova ha stabilito per la<br />

nostra salvezza? Il libro contiene anche profezie il cui maggiore adempimento sta<br />

avendo luogo nei nostri giorni o deve ancora verificarsi. (Isaia 2:2-4; 11:6-9;<br />

25:6-8; 32:1, 2) In effetti il libro di Isaia fornisce ulteriori prove che “la parola di<br />

Dio è vivente”. — Ebrei 4:12.<br />

LA PAROLA DI GEOVA È VIVENTE 150

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