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don giovanni - Appunti Unict

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Don Ottavio dice a Donna Anna che presto Don Giovanni sarà punito dalla legge e cerca di convincerla ad accettare,<br />

finalmente la sua proposta di matrimonio. Ma lei, provata da tutto quanto è accaduto, lo prega di pazientare. Sembra una<br />

scusa. Donna Anna ama Don Ottavio?<br />

Quadro quinto – Sala. Una mensa preparata per mangiare<br />

Don Giovanni mangia con una voracità pari alla sua sua insaziabile voglia sessuale. Arriva Donna Elvira che gli<br />

preannuncia la rovina e cerca di indurlo al pentimento. Ma non c'è niente da fare. L'impenitente risponde: "Vivan le<br />

femmine! / Viva il buon vino! / Sostegno e gloria / d'umanità!". Arriva la statua del Commendatore. Tu mi hai invitato a<br />

cena e sono venuto, dice, ora tu vuoi venire a cena con me? Don Giovanni accetta la sfida estrema e dice che sì,<br />

seguirà il fantasma. Infine si sente avvolto dalle fiamme e scompare gridando. Arrivano tutti gli inseguitori. Leporello, che<br />

ha assistito alla terribile scena, racconta cosa è successo. Morale: "Questo è il fin di chi fa mal: / e de' perfidi la morte /<br />

alla vita è sempre ugual!"<br />

Confronto<br />

“Dom Juan” di Molière e “Don Giovanni” di Da Ponte<br />

Nonostante la trama del Don Giovanni di Molière e di quello di Da Ponte si somiglino e il protagonista sia lo stesso, ad<br />

un’analisi più approfondita ci si accorge di alcune importanti differenze. Queste differenze sono dovute in parte al periodo storico in<br />

cui le due opere sono state composte (Molière scrive nel 1665, mentre Da Ponte nel 1787, oltre un secolo più tardi), ma anche alle<br />

personalità degli stessi autori e ai loro intenti.<br />

Il commediografo francese ha voluto muovere una critica ai costumi del suo tempo, mettendo in evidenza il comportamento<br />

sconsiderato dei nobili. Questo Don Giovanni è appunto un cavaliere sicuro di sé, determinato a vivere la vita soddisfacendo ogni suo<br />

capriccio, come nella scena in cui chiede ad un poveretto di dire una bestemmia in cambio di denaro. Non ha dunque rispetto per<br />

nessuno, padre e Dio compresi; del nobile cavaliere ha conservato solo il titolo e il senso della lealtà in combattimento, per il resto è<br />

rappresentato come l’immagine dell’ipocrisia umana ai tempi di Molière. Un’ipocrisia che viene punita nel finale, facendolo<br />

sprofondare nell’inferno.<br />

La stessa fine è riservata anche al nuovo Don Giovanni, ma qui il discorso è diverso. Il libretto di Da Ponte dura solo due atti, contro<br />

i cinque della pièce francese, ed è definito dallo stesso autore come “dramma giocoso”, perché privo dei messaggi politici e morali<br />

presenti nell’originale. Il nuovo protagonista incarna ora il “carpe diem” oraziano e non vuole insegnare niente al proprio pubblico. È<br />

un Don Giovanni in costante movimento, molto più attivo del precedente, alla ricerca continua di una <strong>don</strong>na ideale con cui placare il<br />

proprio desiderio. La punizione finale è preceduta da un’ultima chance di pentimento che gli viene offerta e da lui prontamente<br />

rifiutata: è proprio per questo rifiuto che lo spettatore ammira e non critica questa versione libertina del <strong>don</strong>naiolo per eccellenza.<br />

Egli è quindi un libertino, cioè un libero pensatore, che non ha paura di manifestare le proprie idee, anche a costo della vita; lo stesso<br />

Lorenzo Da Ponte era considerato un libertino, quindi qui si nota l’influenza dell’autore e del periodo storico (siamo già in una<br />

mentalità propria del romanticismo) sull’opera.<br />

Certamente il personaggio di Molière appare meglio caratterizzato, ma bisogna ricordare che la lunghezza della rappresentazione<br />

teatrale è notevolmente superiore.<br />

Quest’ultima ha caratteristiche del tutto diverse rispetto alla versione musicata da Mozart. È infatti più giocata sull’ironia, che a sua<br />

volta si basa sull’uso sapiente della parola, mentre l’opera cantata è più diretta: non si compren<strong>don</strong>o le frasi, ma dal tono in cui sono<br />

dette emerge tutto il sentimento che il personaggio prova.

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