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rivista della associazione diplomati istituto aldini valeriani - aliav

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36<br />

cosmici con i nuclei di gas atmosferici<br />

(in pratica, i neutrini, colpendo la<br />

materia, danno origine ai muoni); essi<br />

viaggiano a velocità prossima a quella<br />

<strong>della</strong> luce per cui impiegherebbero<br />

circa 200 microsecondi a raggiungere<br />

la superficie <strong>della</strong> Terra. Sapendo che<br />

il loro periodo di dimezzamento è di<br />

1,5 microsecondi (133 dimezzamenti<br />

durante il percorso) a Terra dovrebbero<br />

arrivarne pochissimi; invece si è<br />

scoperto con sorpresa che ne arriva<br />

1/8; ciò vuol dire che hanno subito<br />

solo tre periodi di dimezzamento<br />

(1/2*1/2*1/2 = 1/8) e quindi per loro<br />

sono trascorsi solo 4,5 microsecondi<br />

(1,5*3). Quindi per lo stesso evento<br />

sono trascorsi due tempi molto diversi,<br />

200 microsecondi per l’osservatore<br />

a Terra e 4,5 microsecondi per il<br />

muone in movimento.<br />

Il tempo quindi, subisce contrazioni<br />

che dipendono direttamente dalla<br />

velocità relativa (tanto maggiore è<br />

questa, tanto maggiore è la contrazione);<br />

alla velocità <strong>della</strong> luce l’asta di<br />

un metro si riduce ad un punto. I pianeti<br />

Marte e Venere si muovono<br />

rispetto alla Terra, perciò su di loro<br />

vige un altro tempo ma, se un giorno<br />

l’uomo vivrà su di essi, le leggi saranno<br />

espresse con le stesse formule.<br />

Einstein scoprì che, quando una persona<br />

aumentava la propria velocità,<br />

la sua percezione di spazio e tempo,<br />

si contraeva di un fattore dipendente<br />

solo dalla sua velocità v; in posizione<br />

di riposo (v = 0), non si verifica alcuna<br />

contrazione; con v molto bassa, il<br />

fattore di contrazione si riduce di un<br />

valore molto basso; mentre con v = c<br />

(velocità <strong>della</strong> luce), spazio e tempo<br />

si riducono a 0 e massa ed energia si<br />

espandono all’infinito (perché il reciproco<br />

di zero è infinito).<br />

Se un viaggiatore si muove rispetto ad<br />

un osservatore fermo, per la teoria<br />

<strong>della</strong> Relatività il suo tempo scorre<br />

più lentamente; alla velocità di<br />

40.000 Km/ora, il divario è appena 5<br />

su mille miliardi; se viaggia a<br />

150.000 Km/sec. il tempo rallenta del<br />

13%; se viaggia a 299.000 Km/sec. il<br />

tempo rallenta del l’85%.<br />

Anche i satelliti geostazionari (circa<br />

36.000 Km dalla Terra) che pilotano i<br />

navigatori devono avere un correttore<br />

del tempo<br />

Ogni energia possiede una massa:<br />

energia e massa (la massa intesa nel<br />

concetto relativistico variabile in funzione<br />

<strong>della</strong> velocità del corpo), E =<br />

m*v 2<br />

(energia = massa * quadrato<br />

velocità <strong>della</strong> luce) sono la stessa<br />

cosa; viene così a cadere il principio<br />

<strong>della</strong> conservazione <strong>della</strong> massa; solo<br />

la somma di tutte le energie e di tutte<br />

le masse dell’Universo rimane inalterata.<br />

Praticamente si può dire che l’e-<br />

ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani<br />

nergia di un proietto è la somma <strong>della</strong><br />

sua massa e <strong>della</strong> sua energia di<br />

moto; analogamente l’energia di un<br />

chilo di ghiaccio è leggermente inferiore<br />

a quella di un chilo di acqua<br />

poichè va aggiunta anche l’energia<br />

come calore di fusione.<br />

La formula E = m*v2 , propria <strong>della</strong><br />

teoria <strong>della</strong> relatività ristretta, è sicuramente<br />

una delle formule fisiche più<br />

famose e molto probabilmente la più<br />

famosa in assoluto, ciò grazie alla sua<br />

estrema eleganza e semplicità. In<br />

sostanza, la formula prende in considerazione:<br />

E = Energia, espressa in joule (= N*m<br />

= W*s = kg* m2 /s2 );<br />

m = Massa, espressa in kilogrammi<br />

(kg);<br />

v = Velocità <strong>della</strong> luce, espressa in<br />

m/s (299.792.458 m/s, generalmente<br />

approssimata a 300.000.000 m/s).<br />

Pertanto v 2= 9 * 10 16<br />

m2 /s2 . Diventa<br />

quindi facile capire come massa ed<br />

energia si equivalgano e come esse<br />

siano due facce <strong>della</strong> stessa medaglia.<br />

In sostanza la massa è una forma di<br />

energia estremamente concentrata:<br />

essa scompare quando compare<br />

energia e viceversa. In particolare se<br />

un corpo assorbe una quantità di<br />

energia E la sua massa non si conserva<br />

ma aumenta <strong>della</strong> quantità E/v 2 ;<br />

viceversa la massa del corpo diminuisce<br />

se perde energia, per esempio<br />

emettendo luce.<br />

L’enorme fattore di conversione (v 2 =<br />

90.000.000.000.000.000) che lega la<br />

massa e l’energia spiega come concentrando<br />

un grosso quantitativo di<br />

energia (= m*v 2 ) si possa creare una<br />

piccola quantità di materia (massa), e<br />

anche come partendo da una piccolissima<br />

massa (= E/v 2 ) si possa ottenere<br />

un grandissimo quantitativo di<br />

energia. La teoria <strong>della</strong> relatività ci<br />

fornisce, quindi, un’altra sorpresa:<br />

poiché la massa non è altro che una<br />

forma di energia, essa non si conserva<br />

separatamente, ma si aggiunge<br />

all’energia cinetica e all’energia<br />

potenziale nell’enunciare la conservazione<br />

dell’energia meccanica.<br />

Nel 1916 Einstein pubblica la memoria<br />

dal titolo “Il fondamento <strong>della</strong> teoria<br />

<strong>della</strong> Relatività generale” dove si<br />

conferma che tutte le leggi <strong>della</strong> fisica<br />

devono risultare invariate passando<br />

da un osservatore fermo ad un<br />

altro in moto; ossia spazio e tempo<br />

non sono più assoluti, ma dipendono<br />

dalla distribuzione di materia ed<br />

energia e dalle condizioni di moto<br />

dell’osservatore. In altre parole, la<br />

teoria <strong>della</strong> relatività ristretta stabilisce<br />

che una persona, all’interno di<br />

una macchina che viaggi a velocità<br />

costante, non può sapere se si trova in<br />

quiete o in moto rettilineo uniforme;<br />

la teoria <strong>della</strong> relatività generale afferma<br />

che una persona, all’interno <strong>della</strong><br />

macchina in moto accelerato, decelerato<br />

o curvilineo, non può dire se il<br />

moto è di origine gravitazionale o di<br />

accelerazione; Einstein aveva scoperto<br />

che tempo e distanza sono misure<br />

relative che dipendono dalla gravità e<br />

dalla velocità.<br />

La gravità non è più una forza, ma<br />

una proprietà spazio-tempo; la luce<br />

viene deviata da grandi masse; viene<br />

introdotto il concetto di curvatura<br />

dello spazio; un oggetto contrae la<br />

sua lunghezza viaggiando a velocità<br />

prossime a quella <strong>della</strong> luce (concetto<br />

secondo il quale un oggetto che si<br />

avvicina si percepisce in anticipo, se<br />

si allontana si percepisce dopo,<br />

esempio treno, sirena ecc.).<br />

Attraverso lo spazio-tempo viaggerebbero<br />

onde “gravitazionali” che si<br />

allontanano dalle loro sorgenti come<br />

succede quando si getta un sasso in<br />

uno stagno. Queste onde hanno,<br />

secondo gli studiosi, la caratteristica<br />

di non interagire con la materia: attraversano<br />

stelle e pianeti come se questi<br />

non esistessero e, proprio per questo,<br />

sfuggono a ogni tentativo di<br />

osservarle. Scoprirle è una grande<br />

sfida, che forse potrebbe essere vinta<br />

proprio in Italia. Uno dei principali<br />

esperimenti per osservarle si trova<br />

infatti vicino a Pisa. Si chiama Virgo e<br />

misura con altissima precisione la<br />

distanza fra due oggetti che si trovano<br />

a 3km di distanza. Se immaginiamo<br />

lo spazio come un foglio piatto su cui<br />

poggiano due oggetti, è facile capire<br />

che qualsiasi curvatura del foglio ha<br />

l’effetto di avvicinarli. Secondo i calcoli,<br />

il passaggio di un’onda gravitazionale<br />

provocherebbe un avvicinamento<br />

tra i due oggetti inferiore al<br />

diametro di un atomo. Per misurarlo i<br />

fisici hanno schermato Virgo da tutte<br />

le vibrazioni e in futuro prevedono<br />

persino di raffreddare l’intero<br />

esperimento a -250 °C, per limitare<br />

l’agitazione degli atomi dovuta al<br />

calore.<br />

Nel giugno 2002 è stata portata felicemente<br />

a termine l’esperimento per<br />

la conferma <strong>della</strong> deviazione di un<br />

segnale radio passante nelle vicinanze<br />

di una grande massa come il Sole;<br />

il valore è stato ottenuto tramite la<br />

sonda Cassini (che si trovava ad una<br />

distanza di 8,5 U.A., circa 1,3 miliardi<br />

di Km), i cui segnali radio di collegamento<br />

con la Terra dovevano passare<br />

molto vicino al Sole. Il risultato<br />

ottenuto era quello previsto dalla teoria<br />

<strong>della</strong> Relatività.<br />

Anche gli impulsi elettromagnetici<br />

vengono deviati dalla forza di gravità<br />

secondo la teoria <strong>della</strong> relatività.

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