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rivista della associazione diplomati istituto aldini valeriani - aliav

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6<br />

ALIAV attualità<br />

di LEO TURRINI - (da INCONTRI n° 100)<br />

ALIAV Associazione Diplomati Istituto Aldini Valeriani<br />

2010, anno <strong>della</strong> verità<br />

dopo le amarezze <strong>della</strong> stagione 2009 il popolo delle “rosse”<br />

pretende da Fernando Alonso e Felipe Massa il ritorno al successo.<br />

Rosso è il colore <strong>della</strong> passione. E di<br />

passione ne è servita tanta, in questo<br />

2009 agli sgoccioli, ai tifosi <strong>della</strong> Ferrari:<br />

per reggere l’urto di una stagione incredibile.<br />

Sicuramente inferiore alle aspettative:<br />

i risultati non hanno premiato gli sforzi<br />

<strong>della</strong> Scuderia, quasi mai protagonista<br />

in un mondiale dominato dalla<br />

Cenerentola bianca, la Brawn di Jenson<br />

Button. Eppure, non c’è bisogno di essere<br />

fans incalliti per individuare una serie di<br />

alibi validissimi. Anticipando la sentenza,<br />

potremmo e dovremmo dire che la Rossa<br />

merita l’assoluzione. Quanto meno per<br />

insufficienza di prove. Le prove, già. Non<br />

si tratta di un banale gioco di parole. Da<br />

quando la federazione internazionale, in<br />

nome del taglio dei costi, ha limitato al<br />

massimo i test privati, beh, la Ferrari è<br />

andata in crisi. E c’è una spiegazione. Per<br />

anni e anni, il modello-Schumi si era<br />

retto sulla strepitosa efficienza organizzativa<br />

<strong>della</strong> azienda di Maranello. Poter<br />

contare su due circuiti (Fiorano e<br />

Mugello) garantiva un vantaggio pratico<br />

ai tecnici del Cavallino. Avevano sempre<br />

modo, appunto provando e riprovando,<br />

di rimediare ad eventuali errori in sede di<br />

progettazione. Adesso, è cambiata la<br />

musica. O meglio: l’orchestra è stata zittita<br />

dalle esigenze di cassa. E da qui occor-<br />

re partire per comprendere la mossa finale<br />

del presidente Montezemolo: la decisione<br />

di sacrificare l’algido finlandese<br />

Kimi Raikkonen (che comunque resta l’unico<br />

pilota <strong>della</strong> Rossa in trent’anni, a<br />

parte ovviamente Michelone il<br />

Fenomeno) sull’altare di Fernando<br />

Alonso. Lo spagnolo viene paragonato al<br />

tedesco, per carisma e stile di guida.<br />

Puntando sul suo talento, la Ferrari è convinta<br />

di riacciuffare il filo <strong>della</strong> matassa<br />

chiamata Vittoria. Adattando se stessa ad<br />

un contesto drasticamente modificato<br />

dalle imposizioni <strong>della</strong> Fia. Il 2010 dirà<br />

se il calcolo è azzeccato.<br />

sbagliata. Ma andiamo con ordi-<br />

A uto<br />

ne. Nel 2009, la Signora in Rosso ha<br />

pagato un prezzo agli intrighi <strong>della</strong><br />

Politica, che troppo spesso condiziona gli<br />

eventi <strong>della</strong> Formula Uno. Solo così può<br />

essere raccontata l’incredibile decisione<br />

<strong>della</strong> federazione internazionale: che, agli<br />

albori del campionato, ha legittimato una

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