marzo - Fraternità San Carlo

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Tutte le cose si possono considerare in modo duplice: come fatto e come mistero. Hans Urs von Balthasar 2 fraternitàemissione MARZO L’assemblea generale L’ELEZIONE Diciotto sacerdoti della Fraternità san Carlo, eletti nei collegi dei cinque continenti, si sono riuniti a San Lazzaro di Savena (Bo), dal 1 al 3 febbraio. Hanno eletto il nuovo superiore generale, Paolo Sottopietra, il vicario generale, Emmanuele Silanos, e due consiglieri, Andrea D’Auria e Domenico Mongiello. Il nuovo superiore generale ha nominato il rettore della Casa di formazione, Jonah Lynch, l’economo generale, Domenico Mongiello, e il segretario generale, Matteo Invernizzi. I membri dell’assemblea sono stati ricevuti da Benedetto XVI, dopo l’Udienza generale del 6 febbraio 2013. IL SUPERIORE Quarantacinque anni, originario di Stenico (Tn), Paolo Sottopietra è sacerdote dal 1995 ed è anche il superiore generale delle Missionarie di San Carlo, Istituto femminile nato dalla Fraternità. Laureato in filosofia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha compiuto gli studi di dottorato sul pensiero di Joseph Ratzinger presso l’Università Cattolica di Eichstätt, in Germania. È membro del «Comitato scientifico per la pubblicazione dell’Opera omnia di Joseph Ratzinger», a cura dell’Insitut Papst Benedikt XVI. È anche membro del «Neuer Ratzingers Schülerkreis». Pubblichiamo la lettera che don Paolo Sottopietra ha inviato ai sacerdoti e seminaristi dopo la sua elezione a superiore generale della Fraternità san Carlo. Carissimi, Roma, 8 febbraio 2013 vi scrivo ancora pieno di emozione e di gratitudine per l’incontro con il Santo Padre che ci ha ricevuto mercoledì mattina, dopo l’udienza generale, in una saletta dell’aula Nervi. C’eravamo tutti noi che abbiamo partecipato all’assemblea generale, don Massimo e don Julián Carrón. L’udienza L’incontro è stato straordinario per il calore e l’affetto con cui il Papa ci ha parlato. Fino all’ultimo non sapevamo come si sarebbe svolto. Forse ci sarebbe stato il tempo per rivolgergli un saluto, forse solo per un baciamano. Io avevo preparato un testo, ma l’ho riassunto senza leggerlo, perché prima che il Papa entrasse mi era stato raccomandato di essere molto breve. Gli ho parlato soprattutto di don Massimo e del significato della sua persona per noi. Gli ho detto che è stato ed è per noi un educatore, un padre che in questi 27 anni di storia della Fraternità ha offerto a tutti la sua amicizia e la sua guida, la sua correzione e il suo perdono, stringendo con ciascuno un rapporto personale. Poi gli ho detto che con il suo insegnamento e i suoi scritti ha tracciato per noi l’orizzonte ideale al quale vogliamo aderire per sempre. Infine gli ho detto che, inviandoci in venti paesi del mondo, ci ha coinvolti in un’opera evangelizzatrice a servizio della missione della Chiesa. Ho aggiunto che la sua decisione di nominare vescovo don Massimo ci ha rallegrati e confermati, e l’ho ringraziato per il gesto squisito di attenzione che ci stava riservando. Il Papa mi ha ascoltato con grande attenzione. Due volte ha sollevato la testa e mi ha guardato con due occhi vivissimi. La prima volta quando La nostra vita è definita dal miracolo della presenza di Dio, che opera attraverso il suo Spirito ho parlato delle nostre missioni. La seconda quando ho nominato don Giussani. Come regalo, infatti, gli abbiamo portato una foto di Elio Ciol che Giussani teneva nel suo studio. «Abbiamo pensato», ho detto al Papa, «che possa ricordarle questo grande sacerdote che ha cambiato le nostre vite». Poi il Papa ha tenuto un breve discorso [riportato in prima pagina ndr]. Parlando a braccio, con un tono molto personale e coinvolto. Ha richiamato tanti ricordi freschissimi dei suoi incontri con don Giussani, don Massimo e la Fraternità, fin dai tempi delle Cappellette. Ha salutato Carrón esprimendo grande stima per il movimento. Con tutta la sua persona il Papa esprimeva gioia e affetto. IL NUOVO SUPERIORE Vogliamo contin Dall’alto: Paolo Sottopietra con mons. Massimo Camisasca; con Benedetto XVI durante l’udienza del 6 febbraio 2013 (Servizio Fotografico dell’Osservatore Romano); con i suoi genitori, Marco e Lia (foto Ciol). Aut. del Trib. di Cassino n. 51827 del 2-6-1997 - DIRETTORE RESPONSABILE: Paolo Sottopietra REDAZIONE: Fabrizio Cavaliere, Jonah Lynch, Francesco Montini, Marco Sampognaro HANNO COLLABORATO Aldo Belardinelli, Massimo Camisasca, Francesco Ferrari, Mario Follega, Vincent Nagle, Nicola Ruisi, Stefano Tenti PROGETTO GRAFICO: G&C IMPAGINAZIONE: Fabrizio Cavaliere STAMPA: Arti Grafiche Fiorin San Giuliano Milanese (Mi) REDAZIONE E UFFICIO ABBONAMENTI: Via Boccea 761 - 00166 Roma Tel. + 39 0661571400 - fm@sancarlo.org ABBONAMENTI base € 15 - sostenitore € 50 C/C 72854979 IBAN: IT44X0521603206000000098780 OFFERTE c/c postale 43262005 codice IBAN: IT08A0521603206000000018620 WWW.SANCARLO.ORG
MARZO GENERALE uare a servire Ci ha benedetto tutti, augurandoci che la Fraternità «cresca e si approfondisca ancora di più nell’amore di Cristo e nell’amore degli uomini per Cristo». Penso che questa sia la consegna più importante che ci abbia lasciato. Infine ci ha chiesto di pregare per lui. Quando l’ho avvicinato per ringraziarlo, mi ha detto: «È una grande responsabilità, il Signore la aiuterà». Io gli ho risposto che guardo alla letizia con cui lui porta il peso della Chiesa e cerco di imparare. È stato molto affettuoso. Mi ha anche sorpreso, chiedendomi se continuavo a mantenere contatti con Eichstätt, l’università dove ho studiato per il dottorato. Dopo la foto di gruppo ci ha congedato in modo amichevole, con un «Buon appetito!». Mettere le ali e alzarci in volo L’udienza con il Papa è stata una conclusione sorprendente dei giorni di lavoro che abbiamo passato a Bologna per l’assemblea. È stato per tutti un fine settimana C’è un futuro nascosto nel presente. Joseph Ratzinger fraternitàemissione 3 molto intenso. Anche di questo desidero raccontarvi alcune cose essenziali. Don Massimo ci ha accompagnato, venendoci a trovare la sera prima dell’inizio e fermandosi con noi a cena. Ci ha raccontato a lungo della sua nuova missione a Reggio. Mi ha colpito la leggerezza con cui sta vivendo le novità che incontra nel suo compito di vescovo. Durante la messa che ha presieduto il giorno dopo abbiamo invocato assieme lo Spirito santo. Erano presenti anche i primi che hanno firmato l’atto di fondazione, segno della continuità della nostra storia. Don Massimo ci ha invitati alla fiducia in Dio e ci ha detto che la nostra responsabilità non deve mai diventare affanno, ma consapevolezza che quello che abbiamo ricevuto è per tutti gli uomini. Il suo intervento è stato arricchito dalle nuove esperienze che sta vivendo a Reggio e che gli stanno comunicando un nuovo sguardo sulla Fraternità. Citando madre Cabrini, ci ha invitati due volte a “mettere le ali” e ad alzarci in volo. In quei giorni comunque tutti abbiamo sentito in modo particolare il “peso” del momento. Questa consapevolezza ha portato tra noi un silenzio molto naturale, unito alla letizia in cui si sono svolti tutti i lavori. Sono stati dialoghi intensi sulla vita della Fraternità, sul suo presente e sul suo futuro. Mi ha colpito la franchezza con cui tutti hanno parlato, assieme a un grande rispetto. Con libertà sono stati espressi giudizi e si sono cercate assieme le soluzioni migliori alle questioni di cui abbiamo parlato. Tutto questo mi ha mostrato una grande maturità nell’amore alla Fraternità e al movimento, e il desiderio di rivivere l’origine con freschezza e dedizione. Venerdì sera sono stato eletto. Sabato mattina si sono svolte le votazioni per i membri del consiglio e nel pomeriggio la discussione delle relazioni. Domenica sera, tornati a Roma, abbiamo celebrato assieme la messa nella nostra casa di formazione, con i seminaristi, le missionarie e alcuni preti di Roma. Nell’omelia ho cercato di esprimere quello che sentivo in quel momento e alcuni pensieri che in questi mesi mi hanno accompagnato. In fondo ho detto una cosa sola: la Fraternità e la nostra vita sono definite dal miracolo della presenza di Dio che opera attraverso il Suo Spirito. Questa evidenza mi riempie ancora di stupore e gratitudine e chiede a tutti noi di rispondere. L’esperienza di un nuovo inizio Penso spesso a don Giussani in questo periodo. L’incontro con lui ha spalancato l’orizzonte della mia vita e di quella di noi tutti, ci ha aperto all’universalità della Chiesa. L’avventura della Fraternità nasce da questo slancio e nella paternità di don Massimo noi abbiamo ricevuto un nuovo grande dono. Questi anni di fondazione che abbiamo vissuto accanto a lui sono stati appassionanti, e non sono finiti. Abbiamo vissuto in prima persona l’esperienza di un inizio nuovo, pieno di attesa verso il futuro. Non sono mancate le difficoltà, ma ha certamente prevalso la passione che viene dalla speranza cristiana. Come ho scritto nella nota che abbiamo diffuso tramite il nostro sito, l’amicizia del Papa ci fa sentire tutta la nostra sproporzione, ma la consapevolezza di ciò che abbiamo ricevuto è anzitutto fonte di un grande entusiasmo. Vogliamo continuare a servire la Chiesa, costruendo il movimento nel mondo, con umiltà e laboriosità. Vi ringrazio e vi ricordo tutti. Ci rivediamo quest’estate in Trentino per le vacanze. Un abbraccio a tutti, don Paolo IL NUOVO CONSIGLIO Emmanuele Silanos, vicario generale. Domenico Mongiello, economo generale. Matteo Invernizzi, segretario generale. Andrea D’Auria, consigliere e procuratore generale. Jonah Lynch, rettore della Casa di formazione.
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