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Luglio - Moked

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pagine ebraiche n. 7 | luglio 2012<br />

u IL NUOVO STATUTO: A destra e nella<br />

pagina accanto alcune immagini del<br />

Congresso UCEI svoltosi a Roma nel<br />

dicembre del 2010. Un appuntamento<br />

storico per il mondo ebraico italiano<br />

che in quell’occasione si è dato un<br />

nuovo Statuto. I meccanismi della<br />

rappresentanza e i processi decisionali<br />

sono stati innovati in modo radicale,<br />

sancendo la partecipazione<br />

diretta degli iscritti. Dopo l’appuntamento<br />

elettorale di domenica 10 giugno<br />

ci si prepara ora alla prima<br />

riunione del nuovo Consiglio in cui si<br />

designerà il Presidente e prenderà il<br />

via il percorso per formare la Giunta.<br />

Sarà quindi la volta degli Stati generali:<br />

per il mondo ebraico un momento<br />

di dibattito e riflessione sulle<br />

linee da seguire nel futuro.<br />

zioni come l’Associazione donne<br />

ebree d’Italia, Unione giovani ebrei<br />

italiani e Federazione sionistica. Il nuovo<br />

Statuto, con una formula molto<br />

meditata, prevede inoltre possano intervenire<br />

ai lavori del Consiglio i rappresentanti<br />

di associazioni ebraiche<br />

culturali, sportive o giovanili che fanno<br />

parte di organizzazioni ebraiche<br />

internazionali”.<br />

“Gli Stati generali – continua – sono<br />

una sorta di Congresso con poteri solo<br />

consultivi, un’occasione che consente<br />

di contemperare il passaggio<br />

dall’organizzazione precedente al modello<br />

del parlamentino, mantenendo<br />

la possibilità di un dibattito generale<br />

allargato. Ma, a differenza di quanto<br />

accadeva al Congresso, sarà privo di<br />

quell’anima elettorale che prima a volte<br />

frenava la discussione”. Sgombrato<br />

il campo da quest’aspetto ci si potrà<br />

dunque dedicare a riflessioni, proposte<br />

e indirizzi che potranno essere davvero<br />

concreti e operativi. A raccoglierle<br />

sarà infatti un Consiglio già in<br />

carica che sarà in grado di dibattere,<br />

farsi carico di nuove idee e assumere<br />

impegni. Gli stessi meccanismi adot-<br />

esercizio consapevole delle responsabilità e accettazione<br />

del rischio di sbagliare, a cominciare<br />

dalle migliaia di decisioni e responsabilità quotidiane<br />

che un giornalista consapevole deve necessariamente<br />

assumersi e che il più delle volte<br />

non possono essere eluse.<br />

Imparare mentre si lavora, così come vogliono<br />

le regole poste alla base dell'accesso alla professione<br />

giornalistica in Italia, costituisce per i giovani<br />

di oggi, che hanno poche occasioni per dimostrare<br />

il proprio valore e mettersi alla prova,<br />

un privilegio importante. La gioia di donare questo<br />

privilegio, inoltre, è il solo modo possibile<br />

per sdebitarsi con i circa 120 collaboratori che<br />

arricchiscono a titolo volontario e gratuito il lavoro<br />

dei giornalisti. Il loro sforzo ha come contropartita<br />

la soddisfazione di aiutare e veder<br />

crescere una generazione di giovani ebrei italiani<br />

che si affacciano, spesso con successo, sul mondo<br />

del lavoro e della professionalità.<br />

***<br />

Oggi, per l'edizione 2012 che sta per prendere il<br />

via, Redazione aperta ritorna con una formula<br />

nuova e, forse, con qualche ambizione in più. Fare<br />

informazione in campo ebraico non può ridursi<br />

a un lavoro autoreferenziale, ma deve rappresentare<br />

l’impegno a offrire un servizio alle<br />

realtà dell'ebraismo italiano, agli ebrei italiani<br />

e a coloro che agli ebrei italiani guardano con<br />

interesse. La stagione che ha preceduto le votazioni<br />

e le designazioni per il nuovo Consiglio dell'Unione<br />

delle Comunità Ebraiche Italiane che<br />

tati per la scadenza elettorale garantiscono<br />

peraltro una notevole coralità<br />

alla macchina di governo. Le nuove<br />

regole per le elezioni sono frutto di<br />

un lungo e complesso lavoro preparatorio<br />

che in questi anni, attraverso<br />

un’apposita Commissione UCEI, si<br />

sono misurate con la realtà dell’ebraismo<br />

e con le nuove esigenze e aspettative<br />

delle Comunità. Per rispecchiare<br />

questa complessità si è dunque prevista<br />

una varietà di sistemi elettorali,<br />

funzionale alla diversa strutturazione<br />

delle realtà comunitarie. E' chiaro infatti<br />

che realtà numericamente importanti<br />

quali Roma o Milano si trovano<br />

a vivere problematiche e dinamiche<br />

differenti da quelle in atto in<br />

Comunità di medie o piccole dimensioni.<br />

Gli elettori della Comunità di<br />

Roma hanno così scelto i loro venti<br />

consiglieri a suffragio universale e con<br />

voto proporzionale. A Milano si sono<br />

eletti i dieci consiglieri con il tradizionale<br />

sistema del panachage (voto<br />

su nomi), che prevede la formazione<br />

di liste, ma conserva la possibilità di<br />

scegliere candidati da liste diverse.<br />

Nelle altre Comunità vi era la possi-<br />

prende corpo in questi giorni è stata utile a definire<br />

quali sono le aspettative e le domande di<br />

molte comunità e di molte voci dell'ebraismo<br />

italiano.<br />

La preoccupazione sempre crescente e particolarmente<br />

acuta in tempi di crisi economica di reperire<br />

le risorse che consentano la sopravvivenza<br />

delle realtà ebraiche, il corretto funzionamento<br />

delle istituzioni vive, a cominciare dalle nostre<br />

scuole e dai nostri luoghi di studio e la difesa<br />

degli straordinari beni culturali che in due mil-<br />

POLITICA / SOCIETÀ / P5<br />

bilità di optare per il voto a suffragio<br />

universale o la designazione del candidato<br />

da parte del Consiglio comunitario.<br />

Le realtà in cui si è scelto di<br />

ricorrere alle urne sono Trieste, Livorno<br />

e Firenze. Nelle altre 16 Comunità<br />

(Merano, Venezia, Padova, Verona,<br />

Torino, Vercelli, Casale Monferrato,<br />

Genova, Mantova, Parma,<br />

Modena, Ferrara, Bologna, Pisa, Ancona,<br />

Napoli) il consigliere di riferimento<br />

è stato espresso direttamente<br />

dal Consiglio comunitario.<br />

“Se questo sistema funzioni bene o<br />

meno – commenta Di Porto – lo potremo<br />

valutare davvero appena tra<br />

una decina d’anni. Un primo risultato<br />

positivo è che in occasione delle elezioni<br />

le Comunità si sono sentite protagoniste<br />

della scena ebraica nazionale,<br />

a differenza di quanto accadeva<br />

in passato, quando la partecipazione<br />

era limitata a degli inviti a prendere<br />

parte ad alcune riunioni di Consiglio”.<br />

“In tutt’Italia – continua – si è registrata<br />

una discreta partecipazione al<br />

voto, hanno avuto luogo campagne<br />

elettorali serie e si è registrato un grande<br />

interesse. Il passaggio dal Congres-<br />

www.moked.it<br />

foto: Ariel Nacamulli<br />

so al nuovo Consiglio dev’essere ancora<br />

compreso a fondo da tutti, ma<br />

certo la vitalità mostrata dal mondo<br />

ebraico è un dato che fa ben sperare”.<br />

Adesso si tratta di rendere operativa<br />

e agile una macchina che propone 52<br />

consiglieri al posto dei 18 precedenti,<br />

i quali dovranno riunirsi almeno tre<br />

volte l’anno o su richiesta di almeno<br />

dieci componenti dei Consigli di cinque<br />

Comunità. Fra le diverse ipotesi<br />

c’è quella che le riunioni si tengano<br />

di volta in volta in una città diversa,<br />

così da favorire la conoscenza con le<br />

realtà ebraiche territoriali.<br />

Uno dei rischi, ben presente agli addetti<br />

ai lavori, è che ci si possa incagliare<br />

nelle difficoltà inevitabilmente<br />

lenni di storia gli ebrei italiani hanno messo a<br />

disposizione di tutta la collettività, è una preoccupazione<br />

reale. La capacità di elaborare progetti<br />

non è sempre seguita da una adeguata capacità<br />

di reperire i mezzi per finanziarli. Da questo<br />

punto di vista chi lavora sul fronte dell'informazione<br />

può fare molto. A partire dalla consapevolezza<br />

che la realtà ebraica italiana subisce<br />

una sovraesposizione mediatica distorta e allarmante,<br />

ma fra tutte le componenti minoritarie<br />

della società italiana, e nonostante gli intensi<br />

NASCONDINO AMARO<br />

I giardini pubblici di Gerusalemme e di Tel Aviv sono sempre<br />

più spesso la casa o il luogo di ritrovo di masse di lavoratori<br />

stranieri clandestini, molto spesso provenienti dall’Africa,<br />

che si rifugiano in Israele per sfuggire a un tragico destino<br />

di morte e privazioni. Avviare una politica equilibrata<br />

dell’immigrazione senza tradire la vocazione d’Israele di<br />

terra d’asilo, è la sfida dei politici di oggi. Così il vignettista<br />

Amos Bidermann ha raccontato ai lettori del quotidiano<br />

Haaretz la situazione.<br />

connesse a una macchina così complessa.<br />

Si tratta in ogni caso di questioni<br />

che potranno essere affrontate<br />

con un regolamento interno capace<br />

di avviare buone pratiche di autogestione.<br />

Un aiuto potrà venire dall’organizzazione<br />

in Commissioni tematiche.<br />

E certo a dare una mano contribuiranno<br />

in modo decisivo le nuove<br />

tecnologie, destinate con ogni probabilità<br />

a rivelarsi uno strumento vincente<br />

per aggiornare tutti i componenti<br />

del Consiglio sulle attività della<br />

Giunta, garantire collegamenti tempestivi<br />

fra i membri delle Commissioni<br />

e soprattutto tenere vivo il dibattito<br />

sul futuro delle comunità ebraiche<br />

italiane.<br />

sforzi di questi ultimi anni, è probabilmente quella<br />

che investe meno sull'informazione. E i risultati<br />

si sentono, anche sull'andamento della raccolta<br />

dell'Otto per mille, dove gli ebrei italiani<br />

visibilmente faticano ad aprire un dialogo stabile<br />

con quelle componenti della società che considerano<br />

la presenza, i valori e la cultura degli<br />

ebrei un elemento di ricchezza irrinunciabile nell'ambito<br />

dell'identità italiana. In questo senso,<br />

l'impegno professionale sull'informazione deve<br />

essere considerato un lusso o piuttosto invece<br />

un investimento? Forse il solo investimento capace<br />

di tutelare davvero le risorse di cui le istituzioni<br />

dell'ebraismo italiano hanno bisogno per<br />

sopravvivere?<br />

Redazione aperta 2012, al di là dell’impegno operativo<br />

che fa ormai parte del lavoro di redazione<br />

e del rapporto fra la redazione stessa e i numerosi<br />

collaboratori volontari, vorrebbe così aprire<br />

un dibattito sulle risorse, chiamando a pronunciarsi,<br />

nel corso delle due settimane di confronto<br />

e di dibattito, leader ebraici ed esperti di comunicazione,<br />

per ricavarne precise indicazioni operative<br />

da elaborare e tenere sempre in vista, di<br />

cui fare tesoro nella prossima stagione di lavoro<br />

che ci attende.<br />

***<br />

Chi desidera maggiori informazioni su Redazione<br />

aperta 2012 può mettersi in contatto con l’ufficio<br />

del Portale dell'ebraismo italiano e di Pagine<br />

Ebraiche scrivendo a desk@ucei.it<br />

g.v.

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