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“DIVINA COMMEDIA”. - Campo de'fiori

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FRANCO<br />

FASANO VA<br />

“FORTISSIMIS-<br />

SIMO”.<br />

Il nuovo album.<br />

<strong>“DIVINA</strong><br />

<strong>COMMEDIA”</strong>.<br />

Il musical di<br />

Antonio Spaziano<br />

“LA CADUTA<br />

DELL’IDEA”.<br />

La mostra di<br />

Gianluca Bagliani


2<br />

SOMMARIO<br />

Editoriale:<br />

Walking in the rain........................................3<br />

L’intervista:<br />

Franco Fasano va<br />

“Fortissimissimo”...4-5<br />

<strong>“DIVINA</strong> <strong>COMMEDIA”</strong><br />

il viaggio di un uomo tra<br />

gl’inferi e il cielo. Il musical di<br />

Antonio Spaziano........6-7<br />

Curriculum vitae:<br />

Loris Iannamico............................................9<br />

Roma che se n’è andata:<br />

La Cappella Sistina: 500 anni ma non li<br />

dimostra...............................................10-11<br />

Suonare Suonare:<br />

PINO DANIELE......................................12-13<br />

In forma con ... il web!!!.........................14<br />

“<strong>Campo</strong> de’ fiori”<br />

al Teatro Sistina<br />

con la Miconi e Laganà per<br />

la regia di Quartullo.....15<br />

Cine Parade:<br />

Ted............................................................16<br />

Ecologia e ambiente:<br />

Veicoli veloci ... lentezza politica..................18<br />

VINTAGE: la moda del momento,<br />

il fascino del passato..............................20<br />

Saper adattare un Apparecchio Acustico.<br />

Un lavoro da Professionisti.....................21<br />

L’uomo è il luogo della manifestatività<br />

dell’essere................................................22<br />

Concessione pacheggio invalidi ed<br />

esonero cinture di sicurezza..................24<br />

Come eravamo:<br />

TURIDDO MADAMI ... questo sconosciuto....25<br />

Sua Eccellenza Divo Zadi da<br />

Montefollonico........................................26<br />

Yoga.........................................................27<br />

Maria Rita Innocenti alla ricerca della<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

I NOSTRI RECAPITI UTILI<br />

luce con amore e passione negli occhi di<br />

San Francesco.........................................28<br />

Che somaro! Le eccezioni che<br />

confermano la regola..............................29<br />

Le trasformazioni di Civita Castellana...30<br />

Trucco d’epoca:<br />

Gli anni ‘60 ...............................................31<br />

Campagna pubblicitaria sul ponte di<br />

Civita di Bagnoregio...............................32<br />

Carbognano.<br />

Occupazione tedesca.<br />

Anno 1944.<br />

Geltrude Ceccarelli una<br />

donna coraggiosa.............33<br />

Il Fumetto:<br />

March Story...............................................34<br />

L’angolo del collezionista.......................35<br />

Nel cuore.................................................35<br />

Un favola bellissima................................36<br />

Il Lions Club di Civita Castellana - Falerii<br />

Veteres....................................................37<br />

Una donazione di 2.100 per “I ragazzi<br />

del girasole”............................................38<br />

Indulgenza plenaria per il biennio giubilare...........................................................38<br />

Una “Fabrica di ricordi”:<br />

Peppa e Nina lo camposanto......................39<br />

Una nuova casa famiglia e centro diurno<br />

a Faleri.....................................................40<br />

“La caduta dell’idea”<br />

di Gianluca<br />

Bagliani................41<br />

News.............................................42-43-44<br />

I concorsi della nostra rivista................45<br />

Le proposte editoriali di <strong>Campo</strong> de’<br />

fiori..........................................................46<br />

I nostri amici...........................................47<br />

Agenda...............................................48-49<br />

Messaggi............................................50-51<br />

Angolo del poeta.....................................52<br />

Roma com’era.........................................53<br />

Album dei ricordi........54-55-56-57-58-59<br />

Annunci gratuiti................................60-61<br />

Oroscopo.................................................62<br />

Selezione offerte immobiliari ..........63-64<br />

Foto di copertina di ELISA MORETTI<br />

SEDE OPERATIVA:<br />

OPERATIVA : PIAZZA DELLA DELLA LIBERAZIONE, 2 - CIVITA CASTELLANA (VT)<br />

TEL/FAX 0761.513117 - info@campodefiori.biz<br />

SEDE RAPPRESENTATIVA: VIALE MAZZINI, 140 - ROMA


<strong>Campo</strong> de’ fiori 3<br />

Walking<br />

in the rain<br />

Piove, piove a dirotto e l’acqua bagna le<br />

strade, scivola sui tetti, sui vetri e le finestre,<br />

e si fa mille fili d’argento alla luce dei<br />

lampioni.<br />

Mi vien voglia di uscire, mi copro bene, prendo<br />

l’ombrello grande, vado in centro. Le vie sono<br />

deserte ed il tamburellare dei milioni di gocce<br />

sulla mia testa mi fa compagnia. Mi sento bene<br />

a camminare da solo, con questa oscurità che<br />

di Sandro Anselmi<br />

mi avvolge e mi protegge. Ogni pensiero triste si<br />

allontana come lavato dalla pioggia e mi riapproprio,<br />

per un po’, di me stesso; è come quando guardo il cielo<br />

infinito, la neve che scende, il tramonto sul mare profondo, il<br />

fuoco del camino: bisogna uscire di tanto in tanto dal se stessi di<br />

tutti i giorni. Dalle finestre illuminate, appannate dal calore, figure<br />

si stagliano in controluce. Cammino cercando di non passare<br />

dove sono già passato, e mi perdo nel dedalo dei vicoli. Dai canali<br />

dei tetti l’acqua sbocca copiosa sul selciato e ruscella nei tombini<br />

con un sonoro gorgoglìo. I cammini accesi disperdono nell’aria<br />

tersa il loro fumo. Incrocio un viandante solitario quanto me;<br />

i nostri ombrelli quasi si toccano; mi saluta fugacemente scomparendo<br />

nell’oscurità . Questo è tutto profondamente nobile ed infinitamente<br />

poetico! Eppure d’un tratto m’assale l’immancabile tristezza<br />

ed il desiderio di piangere: mi sembra di non meritare tutto<br />

questo. Mi scivola una lacrima e si perde fra le infinite gocce di<br />

pioggia. È come se mi fosse venuto il rimorso per il mio comportamento<br />

inappropriato, inadeguato, non consono al momento,<br />

una vera mancanza di responsabilità! Non posso distrarmi, devo<br />

obbligatoriamente onorare quella enorme fetta di debito pubblico<br />

che io, irresponsabilmente, ho creato con le mie stesse mani!<br />

Vedo la faccia perennemente triste dei miei governanti, le loro<br />

lacrime, il loro rammarico di avere solo giovani sudditi, mammoni<br />

e choosy! Loro si stanno sacrificando per me: si sono ridotti gli<br />

stipendi, i rimborsi, i benefit… Come Churchill non hanno da offrire<br />

che “sangue, fatica, lacrime e sudore”. (Vedi i nostri poveri<br />

Bossi, Penati, Lusi, Fiorito, Maruccio …)<br />

Ed io? Me la passeggio sotto la pioggia?!<br />

Altro che “mille sfumature di grigio”! Una sola tinta decisa: il<br />

nero!


4<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

FRANCO FASANO VA<br />

“FORTISSIMISSIMO”!<br />

In uscita il nuovo album con le rivisitazioni di alcuni dei suoi più grandi successi<br />

Io amo, Ti lascerò , Mi manchi e<br />

tante altre canzoni di successo come<br />

queste, forse non tutti sanno che<br />

sono state scritte da un autore di grande<br />

talento e grande qualità quale Franco<br />

Fasano che incontriamo nella sua casa<br />

romana proprio in concomitanza dell’uscita<br />

del suo nuovo lavoro “Fortissimissimo”<br />

che contiene alcuni dei sui più<br />

grandi successi rivisitati.<br />

Franco, come è nata l’idea di un<br />

nuovo disco dopo oltre 10 anni da<br />

“Scherzando Scherzando” (2000)?<br />

“E’ stata una cosa che non è nata da un<br />

progetto discografico ma dalla voglia di<br />

festeggiare una data importante, quella<br />

dei miei 50 anni che viaggiano con i 30<br />

anni di attività ed ho deciso di invitare al<br />

mio compleanno le mie canzoni. E la cosa<br />

più bella è stata che, insieme alle mie<br />

canzoni, ho ritrovato gli amici che ho<br />

conosciuto grazie alla musica. Devo dire<br />

che stava per nascere uno spaccato dagli<br />

anni ‘80 ai giorni nostri, che avrebbe potuto<br />

diventare un vero documento testimoniale<br />

attraverso le canzoni che io ho scritto<br />

e che in tempi remoti (ma non tanto<br />

remoti!) sono diventate pietre miliari trovando<br />

rispettate in questo lavoro le loro<br />

origini in modo molto sincero. Perché canzoni<br />

come Io amo, Mi manchi, Ti lascerò<br />

, Regalami un sorriso, Certe cose<br />

si fanno, Ti voglio senza amore o addirittura<br />

Colpevole, sono canzoni che io ho<br />

scritto apposta per il “Festival di Sanremo”<br />

o per altre occasioni, e difatti non le ho<br />

scritte per chi le ha cantate ma le ho scritte<br />

per il gusto di scriverle e solo successivamente<br />

mi sono accorto che interpretate<br />

da quell’artista avevano più comunicabilità<br />

. Mi manchi, per esempio, in questo<br />

mio cd ha una strofa che a Sanremo era<br />

stata eliminata perché reputata troppo<br />

lunga; Ti lascerò, invece, il cui titolo originale<br />

era Le Ultime Tre Cose, riacquista il<br />

finale che trovo bellissimo scritto da<br />

Fabrizio Berlincioni. Insomma, a questo<br />

lavoro hanno preso parte quasi 350 addetti<br />

ai lavori tra musicisti, cantanti, grafici,<br />

fonici e autori e sono veramente contento<br />

di aver fatto un’ antologia sonora del mio<br />

pensiero!”<br />

Una delle canzoni più belle e forse<br />

passate nel tempo inosservate è Una<br />

Piccola Parte di Te, cantata a<br />

Sanremo 2009 da Fausto Leali...<br />

“La canzone era nata nel 2008 quando mi<br />

sono ritrovato da solo con mio figlio a<br />

Milano e lui si era addormentato sul divano.<br />

Il giorno dopo sarebbe dovuto andare<br />

a scuola ed alle due di notte, l’ho preso in<br />

braccio per portarlo a letto, dimenticandomi<br />

che era più alto di me rendendomi<br />

conto che era cresciuto... Lui si è svegliato<br />

all’improvviso dicendomi tante parolacce...Quella<br />

sera non sono riuscito ad<br />

addormentarmi ed ho tirato giù questa<br />

canzone pensando al rapporto tra padre e<br />

figlio e la difficoltà di riuscire ad accettare<br />

il fatto che i ragazzi vivano la propria<br />

vita e bisogna essere comprensivi anche<br />

quando non ti danno ascolto.”<br />

Se ti dico E Quel Giorno non mi perderai<br />

più?<br />

“E’ un brano a cui sono legato (terzo al<br />

Festival di Sanremo) ed è del 1989. Era<br />

la 2° volta che andavo a Sanremo come<br />

interprete. La prima fu con Un Isola alle<br />

Hawaii. Avrebbero dovuta cantarla la Oxa<br />

e Leali ma durante i provini Fio Zanotti,<br />

che li produceva, decise che non andava


ene per le loro voci e volle propormi<br />

come nuova proposta. Accettai e nacque<br />

quella canzone che ritengo sia stata la<br />

dimostrazione che non era sempre vero,<br />

come mi dicevano i discografici, che le<br />

canzoni che scrivevo dovevano cantarle i<br />

personaggi famosi. A distanza di tempo<br />

quella canzone ha lasciato un segno e mi<br />

fa piacere perché mi ha dato la forza di<br />

tornare a cantare”.<br />

L’anno successivo Franco Fasano arriverà<br />

secondo alle spalle di Masini con “Vieni a<br />

Stare Qui“. E’ del 1994 l’incontro con<br />

Paolo Zavallone e Maria Perego (l’ideatrice<br />

di Topo Gigio), che lo porta a collaborare<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

con lo Zecchino D’Oro, scrivendo<br />

Goccia dopo Goccia<br />

che diventerà la sigla per<br />

oltre 300 puntate dello<br />

Zecchino. Nel frattempo le<br />

sue canzoni continuano a trovare<br />

spazio in manifestazioni<br />

tipo San-remo: Colpevole<br />

(Nicola Arigliano, 2005), Una<br />

Piccola Parte di Te (Fausto<br />

Leali, 2009), Ti Voglio Senza<br />

Amore (Iva Zanic-chi, 2009).<br />

Collabora con Bruno Lauzi<br />

(Piccolo Angelo) e scrive per<br />

Fiordaliso, Drupi, Mina,<br />

Califano e tanti altri grandi<br />

interpreti.<br />

Ma torniamo al disco<br />

nuovo “Fortissimissimo”:<br />

come è stato realizzato?<br />

“Devo dire che queste canzoni<br />

sono state arrangiate senza fare riferi-<br />

mento ai pezzi originali anche perché<br />

c’era il divieto di riarrangiare se stessi.<br />

Tredici grandi firme della storia della musica,<br />

da Stefano Barzan a Fio Zanotti, da<br />

Pippo Caruso a Pinuccio Pirazzoli ed altri,<br />

mi hanno aiutato a realizzare il disco che<br />

spero arrivi al cuore di chi mi ascolta, proprio<br />

come l’ho pensato io. Ho voluto altresì<br />

escludere i duetti con colleghi tranne<br />

nel caso di Il giorno che la musica finì,<br />

scritta in collaborazione con Gatto<br />

Panceri“.<br />

Insomma, sicuramente con l’arrivo del<br />

nuovo anno attenderemo anche il ritorno<br />

live di Franco Fasano nella nostra regione.<br />

E state certi che ve lo comunicheremo in<br />

anteprima!<br />

Sandro Alessi<br />

5


“Divina Commedia” è un musical<br />

composto da 36 brani inediti composti<br />

da Antonio Spaziano liberamente<br />

ispirati alla “Divina Commedia” di Dante<br />

che ne cura anche la regia. Lo spettacolo<br />

traccia il percorso dell’uomo nel prendere<br />

coscienza della morte da cui scaturisce,<br />

poi, il vero significato della vita. A guidare<br />

Dante in questo percorso, oltre a Virgilio e<br />

Beatrice, è l’amore mostrato nelle sue<br />

molteplici forme. Incontriamo gran parte<br />

del cast nella sala prove Santinelli in Roma<br />

e, in un momento di pausa, incontriamo<br />

l’autore e regista Antonio Spaziano e la<br />

coreografa Antonella Perazzo.<br />

Antonio, da quanto tempo state lavorando<br />

su questo musical?<br />

“Stiamo provando dal mese di maggio,<br />

ma il nostro lavoro è iniziato ancor prima,<br />

da marzo, quando abbiamo cominciato a<br />

lavorare sul casting. Abbiamo fatto un’anteprima<br />

a Giugno ed ora siamo finalmente<br />

pronti.”<br />

Antonella, come viene scelto il cast<br />

per un musical?<br />

“Il cast di Divina Commedia è composto<br />

da 9 interpreti: 5 cantanti e 4 danzatori ,<br />

tra cui anch’io; alcuni di loro interpreteranno<br />

anche personaggi diversi.”<br />

Antonio, quando è nata l’idea?<br />

“L’ idea è nata 4/5 anni fa e la mia intenzione<br />

era di comporre un melodramma in<br />

chiave moderna che avesse come tema<br />

Da sx: l’autore e regista, Antonio Spaziano,<br />

Sandro Alessi e la coreografa, Antonella Perazzo<br />

un’opera letteraria del passato;<br />

ho scelto la Divina Commedia<br />

perché avevo riscoperto col<br />

tempo l’amore per questa<br />

opera, liberandomi del retaggio<br />

scolastico che ne limitava la<br />

conoscenza, ed una volta finite<br />

le composizioni mi sono accorto<br />

che anche i brani musicali si<br />

prestavano bene ad un musical.“<br />

Antonella, è stato difficile<br />

trovare gli interpreti giusti?<br />

“Abbiamo fatto delle selezioni<br />

molto dure... si sono presentate<br />

più di 200 persone ed abbiamo<br />

dovuto scegliere bene.<br />

Abbiamo selezionato anche in<br />

base alla capacità espressiva,<br />

al di là della bravura tecnica dei<br />

danzatori. Oggi la compagnia è<br />

formata da Marco Pasquetti<br />

(Dante), Andrea Meli Marco<br />

Gandolfi Vannini (Virgilio),<br />

Vita Rosa Pugliese e<br />

Claudio Crisafulli (Anime),<br />

Serena Troiani (Beatrice),<br />

Eugenio Picchiani (Caronte,<br />

Lucifero, etc), Pamela<br />

Scarponi (Francesca) ed i<br />

danzatori Antonella Perazzo,<br />

Roberta Guerrini, Vincenzo<br />

Gambuzza e Angelo Recchia.“<br />

La prima assoluta sarà il 10 Novembre al<br />

Teatro Moderno di Latina, poi a Roma<br />

dal 30 Novembre al 2 Dicembre al Teatro<br />

Roma, e ci saranno altre date tra cui 14-<br />

15-16 Dicembre a Fabrica di Roma (VT)<br />

al Teatro Palarte e da Gennaio 2013 in<br />

tournèe per l’Italia.<br />

Sandro Alessi


<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Curriculum vitae<br />

In questi giorni si tiene a Roma<br />

“Fonopoli in scena”, e, tra le tante proposte<br />

di giovani esordienti, vogliamo<br />

parlarvi di Loris Iannamico. Già all’età<br />

di 10 anni si avvicina allo studio del pianoforte<br />

ed anni dopo si sente attratto dallo<br />

studio dei grandi cantautori italiani, da<br />

Battisti a De Andrè , da Guccini, a De<br />

Gregori e molti altri.<br />

Abruzzese, prende parte a numerosi concorsi<br />

canori regionali e nazionali riuscendo<br />

anche a formare un gruppo Pop Rock<br />

Rifugio 41, ricoprendone il ruolo di voce<br />

ed autore. Il brano presentato quest’anno<br />

alla rassegna si intitola “Se fosse stato”<br />

e, se nel suo primo lavoro “Che favola<br />

sei”, Loris ci ha parlato di amore, colpi di<br />

fulmine e sentimenti forti ed improvvisi, in<br />

questo brano lo spazio è tutto per una<br />

riflessione antropologica su chi fa musica.<br />

Questo singolo, proposto anche in videoclip,<br />

si pone dunque un difficile obiettivo:<br />

capire come e quanto è cambiata la musica<br />

italiana, in particolare quella passata<br />

Loris Iannamico<br />

dalle grandi firme<br />

degli anni Sessanta<br />

e Settanta ai talenti<br />

‘costruiti’ in studio,<br />

che occupano in<br />

maniera massiccia le<br />

prime serate dei<br />

palinsesti televisivi<br />

nazionali ed esteri.<br />

Ricordiamo che, nel<br />

corso della sua formazione<br />

canora, ha<br />

avuto modo di intraprendere<br />

un percorso<br />

di studio con la<br />

cantante Edda Dell’Orso, voce strumentale<br />

di Ennio Morricone, Roberta<br />

Petteruti e la cantautrice Chiara Grillo.<br />

Siamo in attesa dell’uscita del suo album<br />

“Il mondo a testa in giù”, che presenterà<br />

presto nel suo tour 2012/2013.<br />

Sandro Alessi<br />

9<br />

Inviate il vostro Curriculum<br />

vitae! Verrà pubblicato sulle<br />

pagine della nostra rivista per<br />

dare ancor più lustro al vostro<br />

lavoro di attore, attrice,<br />

cantante, suobrette. L’indirizzo è<br />

info@campodefiori.biz


10 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Roma che se n’è andata: luoghi, figure, personaggi<br />

LaCappella Sistina : 500 anni ma non li dimostra<br />

di Riccardo<br />

Consoli<br />

Johann Wolgang von<br />

Goethe, durante il suo<br />

viaggio in Italia, dopo<br />

avere ammirato la<br />

Cappella Sistina, ebbe a<br />

scrivere: “ … senza aver<br />

visto la Cappella Sistina<br />

non è possibile formare<br />

un’idea apprezzabile di<br />

cosa un uomo sia in<br />

grado di ottenere … “.<br />

Giorgio Vasari, per parte sua, sosteneva<br />

che: “ … quest’opera è stata veramente<br />

un faro della nostra arte … nessun pittore<br />

potrà mai superare Michelangelo … “, probabilmente<br />

ciò non è vero, qualcuno lo<br />

ha superato, e questo qualcuno è lo stesso<br />

Michelangelo, egli soltanto è riuscito ad<br />

oscurare la volta della Cappella Sistina<br />

dipingendo sulla parete dietro l’altare il<br />

“Giudizio Universale”.<br />

E pensare che Michelangelo non si considerava<br />

neanche un pittore, come noto,<br />

infatti, non era la pittura la principale attività<br />

di questo indiscusso protagonista del<br />

Rinascimento Italiano, a riprova di ciò ,<br />

esiste una lettera del gennaio 1509, indirizzata<br />

da Michelangelo Buonarroti al<br />

padre in cui l’artista affermava: “ … ellavoro<br />

mio non va innanzi in modo che a me<br />

paia meritare, e questa diffichultà del<br />

lavoro e ancora el non esser la mia professione<br />

…”.<br />

Michelangelo, fino al quel momento non<br />

aveva maturato alcuna esperienza nella<br />

tecnica dell’affresco, tant’è che, all’inizio,<br />

ricevuto quell’incarico, dovette chiedere<br />

aiuto ad alcuni suoi collaboratori fra cui un<br />

pittore, tale Francesco Granacci, lo stesso<br />

che lo aveva introdotto nella bottega del<br />

Ghirlandaio.<br />

Dedicata alla Vergine Assunta in Cielo,<br />

costruita per volere di Sisto IV, Francesco<br />

della Rovere, 1471 - 1484, dal quale prende<br />

il nome, che ne ordinò la costruzione<br />

facendo restaurare l’antica Cappella<br />

Magna, di forma rettangolare, la Cappella<br />

Sistina misura metri 40.93 x 13.41 per<br />

un’altezza di metri 20.70, le identiche<br />

dimensioni del Tempio di Salomone a<br />

Gerusalemme.<br />

Il programma delle decorazioni pittoriche<br />

prevedeva: in basso, lo zoccolo con finti<br />

tendaggi, un secondo ordine con scene del<br />

Vecchio e Nuovo Testamento e, in alto, la<br />

rappresentazione di Pontefici martirizzati,<br />

la volta, infine, venne decorata con un<br />

cielo stellato secondo una consolidata tradizione<br />

medievale.<br />

Numerosi i pittori e le loro “Botteghe”<br />

Il Giudizio Universale<br />

impegnati, anche per merito di Lorenzo de’<br />

Medici Signore di Firenze che, nell’ambito<br />

di una politica di riconciliazione con il<br />

Papa, volle invitare i migliori artisti presenti<br />

sulla scena fiorentina chiedendo loro di<br />

intervenire come “Ambasciatori di bellezza”;<br />

fu così che Sandro Botticelli, Luca<br />

Signorelli, Perugino, Domenico Ghirlandaio,<br />

Cosimo Rossetti, Pinturicchio, Piero<br />

di Cosimo, Bartolomeo della Gatta, accettarono<br />

di partire alla volta di Roma.<br />

L’esecuzione degli affreschi originari ebbe<br />

inizio nel 1481 e furono portati a termine<br />

nel 1482; nell’agosto del 1483, Sisto IV<br />

poteva consacrare la nuova Cappella.<br />

Nel 1503 sale sul Soglio Pontificio Giulio II,<br />

Giuliano della Rovere, 1503 - 1513, nipote<br />

di Sisto IV il quale decide di modificare l’originario<br />

progetto commissionando a<br />

Michelangelo Buonarroti la ripittura della<br />

volta; il cielo stellato dovrà essere sostituito<br />

con la raffigurazione dei dodici<br />

Apostoli ospitati in altrettante “lunette”.<br />

Ben presto, però , il Pontefice si rende<br />

conto che, per la migliore riuscita dell’opera,<br />

era opportuno concedere “libertà di<br />

progetto” a Michelangelo, anche perchè<br />

l’artista aveva avuto “l’ardire” di rappresentare<br />

al Pontefice il proprio punto di<br />

vista: egli considerava la rappresentazione<br />

dei soli dodici Apostoli, una idea davvero<br />

“poverella”.<br />

Esiste uno scritto dello stesso<br />

Michelangelo, del 1523, che si riferisce al<br />

contratto stipulato: “ … Papa Giulio missemi<br />

a dipingere la volta di Sisto, e facemmo<br />

a patti tremila ducati. E’l disegno prima di<br />

detta opera furono dodici Apostoli nelle<br />

lunette, e’l resto un certo patimento ripieno<br />

d’adornamenti come si usa … dipoi<br />

cominciai detta opera, mi parve riuscissi<br />

cosa povera, e dissi al Papa, come facendovi<br />

gli Apostoli soli mi parea che riuscissi<br />

casa povera. Mi domandò perché : io gli<br />

dissi, perché furon poveri anche loro.<br />

Allora mi dette nuova commissione ch’io


Il soffitto<br />

facessi ciò che io volevo, e che mi contenterebbe,<br />

e che io dipingessi fino alle<br />

storie di sotto … “<br />

Ha così inizio la grandiosa opera di ripittura<br />

della volta della Cappella Sistina, un<br />

decoro che interessa interamente l’enorme<br />

spazio con scene della Creazione del<br />

mondo, Profeti, Sibille, testimoni della<br />

Rivelazione Divina, per un totale di più di<br />

trecento figure in luogo dei dodici Apostoli<br />

iniziali; completato il lavoro, Michelangelo<br />

poteva affermare: “ … io ho finita la<br />

Chappella che io dipingevo: el Papa resta<br />

assai ben soddisfatto … “<br />

Ma vediamo adesso come l’artista fiorentino<br />

si sia approcciato alla realizzazione di<br />

questa grandiosa opera e in quali condizioni<br />

egli sia stato costretto a lavorare.<br />

Innanzi tutto doveva mettere a punto un<br />

ponteggio idoneo a quell’impresa, la volta<br />

da affrescare si trova a 25 metri da terra.<br />

Per la verità ricevette diversi consigli non<br />

sempre disinteressati ma, capita l’antifona,<br />

Michelangelo decise di costruirsi da solo<br />

l’impalcatura affrontando quell’immane<br />

lavoro soltanto con l’aiuto di pochi fidatissimi<br />

collaboratori.<br />

I problemi non tardarono a manifestarsi, lo<br />

strato d’intonaco steso sulla volta cominciò<br />

subito a ammuffire a causa della troppa<br />

acqua impiegata nella preparazione<br />

della malta, per cui dovette ricominciare<br />

daccapo rimuovendolo e stendendone uno<br />

nuovo che, questa volta,<br />

resistette molto bene; per<br />

quattro lunghi anni fu<br />

costretto a dipingere assumendo<br />

una postura innaturale,<br />

ossia con la testa girata<br />

indietro tanto che, ultimato il<br />

lavoro, per alcuni mesi,<br />

dovette “stare storto” non<br />

riuscendo a tenerla eretta,<br />

tra l’altro, a causa della posizione<br />

tenuta per così lungo<br />

tempo, contrasse una scoliosi,<br />

ma soffrì anche di una<br />

fastidiosa infiammazione agli<br />

occhi a causa dei colori che<br />

gli gocciolavano sul volto.<br />

Ritratto di Michelangelo<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 11<br />

Il 17 ottobre 1509 Michelangelo scrive: “…<br />

io sto qui in grande afanno e chon grandissima<br />

fatica di corpo, e non ò amici di<br />

nessuna sorte, e non ne voglio; e non ò<br />

tanto tempo che io possa mangiare el<br />

bisogno mio … “<br />

Come se tutto ciò non bastasse, è sempre<br />

senza soldi e, quindi, impossibilitato a<br />

comperare i materiali occorrenti per portare<br />

avanti i lavori, tutto ciò a causa di<br />

Giulio II che, impegnato nelle sue campagne<br />

militari, ritarda i pagamenti al<br />

Buonarroti che deve anche provvedere alle<br />

necessità di una famiglia bisognosa.<br />

Il 15 settembre 1510 scrive al padre: “ …<br />

ellui (il Papa) se partito di qua e non m’à<br />

lasciato ordine nessuno, imodo che mi<br />

trovo senza danari, ne sso quello m’abbia<br />

a fare … io non ò danari. Questi che io vi<br />

mando, me gli cavo dal cuore e anche non<br />

mi par lecito domandarne, perché , io no<br />

fò lavorare e lavoro poco … “<br />

“Non fo lavorare e lavoro poco” perché<br />

Michelangelo non aveva operai sotto di lui<br />

a differenza degli artisti che, degni di questo<br />

nome, possedendo una propria<br />

“Bottega” tenevano sotto di loro altre persone;<br />

non era questo il caso di<br />

Michelangelo che “non fa lavorare” gli altri<br />

con la conseguenza che porta avanti il<br />

lavoro da solo e l’avanzamento di questo è<br />

unicamente commisurato alle sue forze.<br />

Giulio II che, da un lato non corrisponde<br />

con puntualità la giusta mercede<br />

all’artista, dall’altro non<br />

manca di recarsi assiduamente<br />

presso la Cappella,<br />

accompagnato dalla sua<br />

Corte, per chiedere a<br />

Michelangelo a che punto<br />

fossero i lavori; la domanda<br />

è sempre la stessa:<br />

“Michelangelo, ma quando<br />

finisci?”, sempre uguale la<br />

risposta: “Santità finisco<br />

quando il lavoro è finito!”<br />

Quando, nell’agosto del<br />

1511, in occasione di una<br />

visita ufficiale alla presenza<br />

del Papa Michelangelo potè<br />

osservare per la prima volta l’insieme della<br />

sua opera da terra, riuscì a restare molto<br />

insoddisfatto e decise di apportare una<br />

serie di cambiamenti, soprattutto alle<br />

dimensioni dei personaggi; tutto ciò in<br />

virtù della sua capacità di “sentire” lo<br />

spazio, in questo luogo, infatti, la pittura<br />

prende “forma” perchè l’artista fiorentino<br />

è riuscito a trasportare nella pittura le fondamenta<br />

della sua immensa arte di scultore.<br />

Il 31 ottobre 1512 la volta della Cappella<br />

Sistina è completata, Michelangelo ha soltanto<br />

38 anni.<br />

Successivamente Gregorio VII, Giulio de<br />

Medici, 1523 - 1534, decide l’ultima grande<br />

decorazione della Cappella commissionando<br />

allo stesso Michelangelo l’enorme<br />

affresco del “Giudizio Universale” realizzato,<br />

in gran parte, sotto il Pontificato di<br />

Paolo III, Alessandro Farnese, 1534 -<br />

1549.<br />

La prima testimonianza circa le intenzioni<br />

del Pontefice, trova riscontro in una lettera<br />

del 17 luglio 1533, nonostante le iniziali<br />

resistenze di Michelangelo, nel 1533<br />

queste sono vinte e l’artista decide di<br />

lasciare definitivamente Firenze.<br />

Il “Giudizio Universale” fu oggetto di disputa<br />

fra il Cardinale Carafa e Michelangelo<br />

accusato di immoralità e intollerabile oscenità<br />

, avendo egli dipinto figure completamente<br />

nude; “questo dipinto si addice più<br />

ad un bagno termale che a una Cappella”<br />

sosteneva il Maestro delle Cerimonie del<br />

Papa, Biagio da Cesena; Michelangelo non<br />

perdette l’occasione e raffigurò i suoi tratti<br />

nella figura di Minosse giudice degli inferi;<br />

quando Biagio da Cesena se ne lamentò<br />

con il Pontefice, questi candidamente<br />

rispose che la sua giurisdizione non si<br />

applicava all’inferno.<br />

Sembrerebbe che nella definitiva versione<br />

i tratti caricaturali di Minosse siano quelli di<br />

Pierluigi Farnese, figlio di Paolo III, noto<br />

per essere un sodomita violento e per<br />

avere abusato sessualmente di un giovane<br />

ecclesiastico causandone la morte.<br />

In questo dipinto risalta tutta la capacità<br />

di Michelangelo di concepire le figure<br />

come fossero sculture, ossia in modo tridimensionale,<br />

i corpi dipinti nella parete<br />

sembrano librarsi nell’aria, qui emerge il<br />

“peso” dei corpi dei dannati e la “lievitazione”<br />

di quelli dei redenti, apparendo tutti<br />

naturalmente “sospesi”.<br />

Durante la Santa Messa celebrata l’8 aprile<br />

1994 in occasione della fine dei lavori di<br />

restauro del “Giudizio Universale”,<br />

Giovanni Paolo II, durante l’Omelia, ha<br />

voluto porre l’accento sulla Sacralità di<br />

quel luogo in cui i dipinti, come fossero<br />

immagini di un libro, servono a rendere<br />

più comprensibili le verità espresse nelle<br />

Sacre Scritture: “ … Gli affreschi che qui<br />

contempliamo ci introducono nel mondo<br />

dei contenuti della Rivelazione. Le verità<br />

della nostra fede ci parlano qui da ogni<br />

parte. Da esse il genio umano ha tratto la<br />

sua ispirazione impegnandosi a rivestirle di<br />

forme di ineguagliabile bellezza …”.


12<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

di Carlo Cattani<br />

P I N O D A N I E L E<br />

Dal vivo all’Auditorium Parco della Musica Sala “Santa Cecilia” 9 ottobre 2012<br />

“Il feeling è sicuro”<br />

La prima e...penultima volta che<br />

ho visto Pino Daniele in concerto<br />

risale al 1981 … fu in quel del<br />

Palazzo dello sport nel quartiere Eur a<br />

Roma. Già noto per aver accolto negli anni<br />

precedenti memorabili concerti rock, il<br />

PalaEur si presentava gremito in ogni<br />

ordine di posti; a me era toccato di annidarmi<br />

in “piccionaia”, ammassato com’ero<br />

lassù nel terzo anello, con una visione<br />

“spaziale”… nel senso che la notevole<br />

distanza dal palco era tale da<br />

aver, davvero, la necessità di un<br />

telescopio per individuare gli<br />

artisti sulla scena! Meno male che<br />

“il Pino” era vestito di bianco,<br />

portava una foltissima capigliatura<br />

nera ed era più “rotondetto”,<br />

elementi che lo contraddistinguevano,<br />

in lontananza, tra quel<br />

groviglio di amplificatori, strumenti<br />

e musicisti … già i musicisti!<br />

Quelli che accompagnavano<br />

in quel memorabile tour organizzato<br />

in concomitanza della pubblicazione<br />

del quarto album di Pino<br />

Daniele, ”VAI MO’ ”, rappresentavano,<br />

nei rispettivi strumenti, delle eccellenze<br />

della scena musicale italiana: Tony<br />

Esposito e Tullio De Piscopo, alle percussioni<br />

e batteria, James Senese ai fiati, Joe<br />

Amoruso alle tastiere e Rino Zurzolo al<br />

basso …dei veri “caterpillar” del pentagramma<br />

ed esponenti tra i più autorevoli<br />

del cosiddetto “Naples power”, il movimento<br />

cultural musicale degli anni ’70 che<br />

coinvolse un folto gruppo di artisti<br />

Partenopei: un incubatore per i musicisti<br />

più talentuosi della scena di Napoli e dintorni!<br />

Immerso tra “fumi di bionde e<br />

…tanto fumo di pakistano nero” (ci si<br />

sarebbe potuto fare un film: “I cannoni<br />

del Palasport”), ricordo che ogni brano<br />

della scaletta di quella serata era sulla<br />

bocca di tutti noi, testimoniando, quindi, il<br />

grandissimo momento di popolarità della<br />

musica di Pino Daniele, affermatasi con la<br />

pubblicazione di appena 4 album.<br />

Il concerto sarebbe stato ancor più<br />

apprezzato se non avessimo dovuto fare i<br />

conti con la pessima resa acustica della<br />

struttura che ci creò seri problemi di<br />

ascolto, conseguenti a continue distorsioni<br />

e rimbombi, tipici di un ambiente architettonicamente<br />

inadeguato per ospitare<br />

eventi musicali. Oltre trentanni dopo quella<br />

serata “palazzesca”, mi ritrovo di nuovo<br />

ad un concerto di Pino Daniele ma questa<br />

volta, praticamente, a 7-8 metri dal<br />

bordo del palco, comodamente<br />

accolto in una “poltronissima”<br />

di quarta fila della<br />

splendida sala “Santa<br />

Cecilia” dell’Auditorium<br />

Parco della Musica, con biglietto<br />

acquistato già da maggio (molto oculatamente<br />

(!), vista, poi, la folta partecipazione<br />

all’evento), per evitare un nuovo<br />

posto “da nido dell’aquila” . L’atmosfera è<br />

composta, il pubblico è mediamente<br />

attempato e c’è una leggera<br />

patina di fumo sul palco<br />

che, creata da un<br />

macchinario dietro la<br />

s t r u m e n t a z i o n e ,<br />

servirà ad ammorbidire<br />

la luminosità e<br />

dare profondità ai<br />

giochi di luce previsti<br />

nel corso dell’esibizione.<br />

La sala cala nel<br />

buio alle 21,15 e subito,<br />

dalla destra del palcoscenico,<br />

un debole fascio<br />

di luce bianco della<br />

torcia di un roadie anticipa<br />

la strada al passo di Pino Daniele<br />

che,accolto da una fragorosa<br />

ovazione, fa il suo ingresso sulla scena<br />

già con la chitarra elettrica a tracolla.<br />

Tutto è pronto e le luci si alzano<br />

mostrando Pino al centro del palco in<br />

“total black” con giacca-maglietta-pantaloni<br />

“Armani style” e capelli bianchi corti;<br />

non è solo perché alle sue spalle, in alto<br />

su di una pedana, è montata la batteria e<br />

c’è il suo “percussore “ di colore, Michael


Baker, già seduto dietro le “pelli”, pronto<br />

per il segnale di avvio, il classico “one,<br />

two, three, four...”, da parte di Pino. Gli<br />

applausi sfumano e, così, loro due da soli<br />

aprono il concerto mantenendo la scena<br />

con “chitarra-voce-batteria” per una decina<br />

di minuti. Segue, quindi, l’entrata del<br />

resto della band completata da due<br />

tastieristi sistemati su delle pedane<br />

rialzate ai due lati del palco; si tratta di<br />

Elisabetta Serio e Giancarlo Podio,<br />

quest’ultimo dall’aspetto un po’ troppo<br />

“professorale” e, appena dietro Pino,<br />

c’è Rino Zurzolo al<br />

basso e contrabasso<br />

elettrico, accanto a<br />

Daniele sin dalla<br />

“prima ora” , che vederlo<br />

all’opera con quella<br />

partecipazione così<br />

evidente nella sua mimica<br />

facciale durante<br />

tutto il concerto , ripaga<br />

già da sola i soldi spesi<br />

per la serata. Il pubblico<br />

inizia a scaldarsi con le<br />

note di “Quando”, un brano<br />

ancor più ancorato alla<br />

memoria collettiva perché<br />

incluso nella colonna sonora del film di<br />

Troisi “Pensavo fosse amore invece era un<br />

calesse”. Seguono “Se mi vuoi” del 1995,<br />

“Putesse essere allero” dal secondo album<br />

del 1979 ed arrivano anche<br />

brani dall’ultimo album,il<br />

primo indipendente e pubblicato<br />

per la propria etichetta la<br />

“Blue Drag”, uscito agli inizi di<br />

quest’anno, ”La grande<br />

madre”: ”Coffee time”, ”O<br />

Fra”, ”Melodramma”, che<br />

ricevono calorosi applausi.<br />

Si continua con “Sara” del<br />

2001,brano che fornisce l’<br />

occasione a Pino di dedicare<br />

il concerto ai 5 figli<br />

presenti in sala; e poi “ A<br />

testa in giù” del 1980, la<br />

mitica “Napule e’”, brano<br />

di apertura del primo<br />

disco del 1977 “Terra<br />

mia”, ”Dubbi non ho”,<br />

”Che male c’è ” (canzone<br />

vincitrice del Festival Bar del ’95),<br />

“Quanno chiove” …. poi si leva un grido<br />

vigoroso dalla galleria: e il nostro, seduto su di uno<br />

sgabello al centro del<br />

palco, se la ride e<br />

ringrazia, introducendo<br />

nella sua esibizione<br />

una parantesi<br />

blues con la chitarra<br />

acustica.<br />

A seguire le notissime<br />

“Je so’<br />

pazzo” e “A me<br />

me piace o’blues”<br />

; quindi cambio<br />

di chitarra,<br />

un’elettrica bianca, per<br />

l’esecuzione dell’hit single “Io per lei”<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 13<br />

Accadde il 2 novembre del 1976 dai microfoni dell’emittente radiofonica “Eurosound”,<br />

103,900 mhz in modulazione di frequenza, oggi non più in attività ma all’epoca una delle<br />

radio “pioniere” della radiofonia privata romana. II testo che segue è una sintesi del ricordo<br />

di quanto avvenne un venerdi di 36 anni fa, protagonista il giovane conduttore della trasmissione<br />

“40° Parallelo”, l’allora ventitreenne Franco Mauro, che si ritrovò inconsapevolmente<br />

a realizzare un’intervista ad un ragazzotto poco più che ventenne di nome Pino<br />

Daniele….., quasi sicuramente alla sua prima intervista radiofonica. Il ricordo di quella serata<br />

così come la registrazione di quell’intervista sono integralmente riportati sul sito<br />

www.broadcastitalia.it. (andateci !!!). Grazie FRANCO per avermi concesso la<br />

possibilità di proporre la tua testimonianza ai nostri lettori. GRAZIE !<br />

<br />

tratto dall’album di gran successo “Non<br />

calpestare i fiori nel deserto” del 1995,<br />

godendoci un gran bel lungo<br />

assolo! Ancora,<br />

“Che Dio ti benedica”….in<br />

tutti i<br />

sensi ,caro Pino ,e<br />

finale con la trascinante<br />

“Yes I know<br />

my way” da “Vai<br />

mò ” del 1981. Sono<br />

le 22.50, Daniele ci<br />

saluta ma noi non ne<br />

vogliamo ancora<br />

sapere di tornare a<br />

casa. Le luci sono<br />

ancora spente in sala e brillano i tanti led<br />

dell’amplificazione sul palco…buon<br />

segno….di solito tornano, mi dico, e così<br />

è ! Pino impugna il microfono e annuncia<br />

e giù musica per la “La<br />

grande madre” dall’album omonimo di<br />

quest’anno, condita da un altro poderoso<br />

assolo di chitarra. Scoccano le 23 e di<br />

rock, blues, funky e jazz dal nostro Pino<br />

ne vorremmo sentire a josa ma la “Santa<br />

Cecilia“ ha detto basta, tutti a nanna<br />

…domani si lavora (per fortuna!!!)!<br />

Carlo Cattani©Words &pics-novembre<br />

2012


14<br />

di Patrizia<br />

Caprioli<br />

Avevamo già pensato<br />

di trovare<br />

nel Web tanti siti<br />

di Fitness, consigli per<br />

diete forzate, palestre<br />

online solo per noi, ma<br />

la tecnologia è andata<br />

oltre: al già esistente<br />

si è aggiunto un<br />

nuovo modo di monitorare<br />

il nostro corpo.<br />

Attraverso le Applicazioni scaricabili gratis<br />

o pagamento sul nostro Smartphone ( I<br />

Phone o Galaxy o altro!), possiamo controllare<br />

varie parti del nostro corpo e<br />

tenerle costantemente sotto controllo,<br />

specie quando siamo sotto sforzo per un<br />

allenamento quotidiano.<br />

Incominciamo con<br />

iStethoscope Expert<br />

che trasforma il nostro<br />

telefonino in un vero<br />

stetoscopio usando il<br />

microfono.<br />

Appoggiando il cellulare<br />

sul petto, l’applicazione<br />

è capace di analizzare<br />

i parametri cardiaci<br />

e di fornire anche<br />

una semplice interpretazione<br />

dei risultati<br />

ottenuti.<br />

Sotto le stesso profilo troviamo anche<br />

Mypulse-Heart Rate Monitor, un’applicazione<br />

che fornisce il battito cardiaco<br />

appoggiando l’indice della mano sulla fotocamera<br />

del nostro smartphone.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

In forma con … il Web!!!<br />

Teniamo sotto osservazione il nostro corpo attraverso semplici applicazioni<br />

scaricabili sullo Smartphone<br />

Misurare i battiti<br />

del cuore, l’udito,<br />

la vista, l’umore ...<br />

fare yoga ...<br />

meditare ...<br />

smettere di fumare<br />

è possibile<br />

semplicemente con<br />

il nostro telefonino!<br />

Se vogliamo imparare a respirare<br />

in modo corretto attraverso<br />

una vera e propria tecnica yoga,<br />

l’applicazione Universal<br />

Breathing – Pranayama, ci<br />

insegnerà il modo giusto attraverso<br />

una serie di esercizi,<br />

accompagnati da suoni ed animazioni.<br />

Due applicazioni utili a chi ha<br />

davvero voglia di smettere di<br />

fumare sono: My Stop Buddy<br />

che usa tecniche psicologiche,<br />

test e 150 esercizi fisici; ed<br />

QuitNow! che fa i conti in<br />

tasca al fumatore, calcolando<br />

quanto risparmierebbe se smettesse<br />

di fumare sulla base di<br />

quanti pacchetti<br />

di sigarette il soggetto<br />

compri in<br />

un dato periodo<br />

di tempo!<br />

Test dell’udito è un’applicazione<br />

che riproduce<br />

un’autentica audiometria:<br />

basta dotarsi di un paio di<br />

cuffie ed ascoltare attentamente<br />

i suoni che il programma<br />

ci manda sotto<br />

varie tonalità per verificare<br />

il nostro grado di ascolto.<br />

Per i test per la nostra vista<br />

c’è Vision Test, che permette di auto<br />

misurare il nostro grado di visione attraverso<br />

varie forme, figure e quant’altro.<br />

Moodscope permette di misurare il<br />

nostro umore attraverso il metodo PANAS,<br />

test usato dai psicologi. Attraverso un<br />

gioco di carte online è possibile misurare i<br />

nostri stati d’animo e comprenderne gli alti<br />

e bassi.<br />

Infine l’applicazione Headspace offre ben<br />

270 ore di esercizi per la meditazione,<br />

questo è un servizio che richiede un piccolo<br />

abbonamento mensile.<br />

Non ci resta che consigliarvi un uso parsimonioso<br />

di queste tecnologie che possono<br />

aiutare molto le persone a tenersi in<br />

forma, ma per questioni di salute più serie<br />

rivolgetevi al vostro dottore, anche se un<br />

giorno non mi meraviglierei di trovarlo in<br />

formato Applicazione!!!<br />

Buona forma a tutti!<br />

Glossario di Informatika<br />

Moderna!!<br />

Mini-spazio dedicato ai termini più in uso nel mondo<br />

della Tecnologia e della Rete!<br />

A cura di Patrizia Caprioli.<br />

Tablet: è un computer portatile che può avere dimensioni che variano tra i 20 o 30 cm! Per interagire con tale strumento<br />

basta un pennino di gomma o semplicemente le nostre dita, poiché la superficie dello schermo è formata da<br />

sensori che captano la nostra pressione sui comandi posti su di esso. I tablet più commercializzati al mondo sono gli<br />

I Pad e i Samsung.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 15<br />

CAMPO DE’ FIORI<br />

AL TEATRO SISTINA<br />

Con Milena Miconi e Rodolfo Laganà per la regia di Pino Quartullo.<br />

Finalmente arriva al Sistina di Roma la<br />

commedia musicale più attesa dell’anno,<br />

con una produzione interamente<br />

italiana, dedicata alla più bella piazza<br />

di Roma ed attualmente al centro della<br />

movida romana: <strong>Campo</strong> de’ Fiori.<br />

Rodolfò Lagana (Cesare il fruttarolo) e<br />

Milena Miconi (Claudia la fioraia), diretti<br />

magistralmente da Pino Quartullo, si<br />

conoscono da bambini e da sempre litigano,<br />

non riuscendo a dichiararsi l’amore<br />

l’uno per l’altra. Gianni Quinto e lo stesso<br />

Laganà ne curano i testi e le canzoni<br />

inedite, scritte da Roberto Giglio, che<br />

esprimono immagini di poesia ed attualità.<br />

La compagnia è completata da Marco<br />

Passiglia, Renato Raimo, Tonino<br />

Tosto e lo stesso Gianni Quinto, accompagnati<br />

dalle coreografie di sei bravissimi<br />

ballerini. Ci accoglie un Laganà in grande<br />

forma e soddisfatto della prima, tenutasi il<br />

giorno precedente, e subito ci viene spontanea<br />

una domanda.<br />

Sei uscito dal laboratorio teatrale di<br />

Gigi Proietti, hai lavorato con attori<br />

romani quali Giorgio Tirabassi, Paola<br />

Tiziana Cruciani, lo stesso Proietti e<br />

tanti altri, ma cosa significa la tua<br />

romanità ?<br />

“Per me Roma è tutto, è la mamma, la<br />

moglie... ed io mi sento di rappresentare il<br />

tipico romano un po’ pacioccone, come il<br />

mio personaggio, che si vede passare la<br />

vita accanto e non riesce a prendere un<br />

treno al volo, che da sempre è innamorato<br />

di una donna ma mai riesce a dichiararsi:<br />

prendersi delle responsabilità è più<br />

faticoso o più pericoloso? Però alla fine<br />

succede qualcosa che gli cambierà la vita<br />

e che non posso rivelare ai vostri lettori<br />

che aspetto numerosi a teatro...”<br />

Insomma un po’ come la tua filosofia<br />

“Smaranza”!<br />

“Bravo, è quella che ho cercato di evidenziare<br />

nei miei spettacoli che da tantissimi<br />

anni presento al pubblico. E’ la filosofia del<br />

prendersela comoda, indica una situazione<br />

divertente, rilassante, tranquilla, è quella<br />

di chi ha capito che nella vita l’importante<br />

non è vincere, ma non partecipare proprio!“<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori non ha nulla a che vedere<br />

con il famoso film interpretato da Fabrizi<br />

e la Magnani, è tutta un’altra storia. Uno<br />

spaccato della vita di Roma di oggi, popolata<br />

da giovani che vivono la piazza di<br />

notte. Insomma <strong>Campo</strong> de’ fiori è una<br />

commedia musicale brillante e romantica<br />

che, in alcuni momenti, tocca alti toni di<br />

poesia, grazie alla notevole interpretazione<br />

di un Laganà che porta in scena se stesso<br />

e ad una Milena Miconi a suo agio nella<br />

ragazza romana un po’ ingenua, ma che<br />

alla fine riesce a percepire tutto ciò che la<br />

circonda. Insomma una commedia che<br />

mancava e che restituisce alla nostra città ,<br />

tanto bistrattata negli ultimi tempi, tutta<br />

quella onestà , romanticismo e brillantezza<br />

che gli appartiene. Da non perdere!<br />

Sandro Alessi<br />

Da sx:<br />

Rodolfo Laganà e<br />

Sandro Alessi


16<br />

a cura di<br />

Catello Masullo<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

John Bennett è un bambino di 8 anni. Riceve in dono<br />

dai genitori un orsetto di peluche al quale da il nome<br />

di Ted. Va a letto esprimendo il desiderio che il suo<br />

orsetto possa parlare davvero. Essendo la notte delle<br />

stelle cadenti, il desiderio si avvera. La mattina l’orsetto<br />

si anima, si muove e parla come un essere umano.<br />

Diventa in poco tempo una star televisiva. Fino a quando,<br />

con la stessa rapidità, i riflettori si spengono. Ma<br />

resterà amico a vita di John. 27 anni dopo John ha 35<br />

anni, convive da 4 con Lori. Ma non è mai cresciuto del<br />

tutto, e vive ancora con il suo inseparabile orsacchiotto<br />

Ted…<br />

Attenzione, il fatto che il protagonista del film sia un orsacchiotto parlante,<br />

non significa che siamo dalle parti di Winnie the Pooh. Questo orsacchiotto è<br />

programmaticamente il massimo del politicamente scorretto. Sboccacciato,<br />

greve, puttaniere, cannaiolo, e chi più ne , più ne metta. Il film è volgare,<br />

sguaiato, a tratti coprofilo. Sembra un cinepanettone italiano classico, in<br />

salsa USA. Forse per questo ha sbancato i botteghini d’oltre oceano ed è<br />

primo degli incassi pure in Italia. Non manca qualche gag riuscita e qualche<br />

battuta azzeccata. Ma, nel complesso, è un film da dimenticare. Per tutti, a<br />

cominciare dai bravi (e sprecati) Mark Wahlberg, Mila Kunis e Giovanni Ribisi.<br />

Curiosità, nelle versione originale, a dare la voce all’orsacchiotto Ted è lo<br />

stesso regista Seth MacFarlane, che con questo film ha portato sul grande<br />

schermo la irriverenza della sua maggiore creazione televisiva, i Griffin.<br />

FRASI DAL CINEMA<br />

“Ho deciso, ti chiamerò Ted!”. (Bretton Manley a Ted).<br />

“Per quanto tu possa fare colpo in questo mondo, che tu sia un enfant prodige,<br />

una star televisiva, Justin Beaver, o un orsacchiotto parlante, in fondo, a<br />

nessuno gliene frega un cazzo!”. (Voce narrante).<br />

“Oggi sono 4 anni che stiamo insieme, non credi che debba pensare a qualcosa<br />

di particolare?<br />

Tipo sesso orale?<br />

Ma no! Tipo una cosa tonda da mettere al dito!<br />

Ma non dire stupidaggini! Sono solo 4 anni. Noi stiamo insieme da 27, dov’è<br />

il mio anello?”. (Mark Wahlberg e Ted).<br />

VALUTAZIONE SINTETICA (in decimi) 5.5/6<br />

Leggenda: CAPOLAVORO**** quattro stelle: equivalente in decimi: 10<br />

DA NON PERDERE*** tre stelle: equivalente in decimi: 8<br />

DISCRETO** due stelle: equivalente in decimi: 6<br />

EVITARE* una stella: equivalente in decimi: insufficiente: meno di 6<br />

TED<br />

TITOLO: TED<br />

REGIA: Seth MacFarlane<br />

INTERPRETI PRINCIPALI:<br />

Mark Wahlberg ... John Bennett<br />

Mila Kunis ... Lori Collins<br />

Seth MacFarlane ... Ted (voice)<br />

Joel McHale ... Rex<br />

Giovanni Ribisi ... Donny<br />

Patrick Warburton... Guy<br />

Matt Walsh ... Thomas<br />

Jessica Barth ... Tami-Lynn<br />

Aedin Mincks ... Robert<br />

Bill Smitrovich ... Frank<br />

Patrick Stewart ... Narrator (voice)<br />

Norah Jones ... Herself<br />

Sam J. Jones ... Himself<br />

Tom Skerritt ... Himself<br />

Bretton Manley ... Young John<br />

Ralph Garman ... John’s Dad<br />

Alex Borstein ... John’s Mom<br />

John Viener ... Alix<br />

Laura Vandervoort... Tanya<br />

Robert Wu ... Asian Man ‘Ming’<br />

Ginger Gonzaga ... Gina<br />

Jessica Stroup ... Tracy<br />

Melissa Ordway ... Michelle<br />

Max Harris ... Greenbaum Kid<br />

Zane Cowans ... Kid #1 / Young Ted’s Voice<br />

T.J. Hourigan ... Kid #2<br />

Owen Clarke ... Kid #3<br />

Kristina Ellery ... Heavenly<br />

Katelyn Lorren ... Cherene<br />

Chanty Sok ... Angelique<br />

Sarah Fischer ... Sauvignon Blanc<br />

Cassie Djerf ... Waitress<br />

Joe Sirani ... Guy at Table #1<br />

Pat Shea ... Guy at Table #2<br />

Paul Campbell ... Guy in Line<br />

Josh Duvendeck ... Guy #1<br />

Chris Cox ... Guy #2<br />

Henry Penzi ... Partygoer (Ted’s Buddy)<br />

Talí a Cabrera ... Girls at Party<br />

Colton Shires ... Teenage John<br />

Viera Andrea Moya ... Plymouth PR Worker<br />

Haejee Kim ... Club Girl<br />

Lydia Hannibal ... Ellen<br />

Shawn Thornton ... Crazy Guy<br />

Eric Weinstein ... Stagehand<br />

Danny Smith ... Waiter<br />

Mike Nikitas ... Newscaster<br />

Robin Hamilton ... Female Newscaster<br />

Mike Henry ... Southern Newscaster<br />

Johnny Lee Davenport ... Husband<br />

Christina Everett ... Wife<br />

ORIGINE: USA<br />

DISTRIBUZIONE: UNIVERSAL PICTURES INTERNA-<br />

TIONAL ITALY<br />

DURATA: 106’<br />

SOGGETTO: COMMEDIA, FANTASY


18<br />

di Giovanni<br />

Francola<br />

Non c’è un giorno<br />

o un fine settimana<br />

che sul<br />

nostro territorio nazionale<br />

non si verificano<br />

drammatici incidenti<br />

stradali, per evitare<br />

queste “mattanze di<br />

giovani vite”, credo<br />

che occorre agire su<br />

tre fronti: il primo è<br />

quello di avviare e sostenere una più incisiva<br />

educazione stradale nelle scuole di<br />

ogni livello, e maggiore informazione in<br />

tutti quei luoghi frequentati dai giovani,<br />

per diffondere un etica di guida imprescindibile<br />

e non più rimandabile, convinto che<br />

su questo si debba e si possa fare molto,<br />

ma molto di più di quello che<br />

si è fatto fino ad ora. E’ indispensabile<br />

far comprendere<br />

al meglio che la voglia di<br />

velocità , comportamenti individuali<br />

arroganti, privi di ogni<br />

buon senso di chi si mette<br />

alla guida, non sono altro che<br />

un terreno arido che non produrrà<br />

nessun frutto.<br />

Il secondo punto è quello di<br />

rendere le infrastrutture idonee e non<br />

carenti in sicurezza per la nostra viabilità ,<br />

“basta guardarci intorno per rendersi<br />

conto in che stato riversano molte strade<br />

e incroci” e la dove sussistono situazioni<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Ecologia e Ambiente<br />

Veicoli veloci…lentezza politica<br />

Intervenire su tre<br />

fronti per salvare le<br />

vite di tanti giovani:<br />

educazione stradale,<br />

infrastrutture<br />

idonee, ridisegnare<br />

i veicoli<br />

di immediato pericolo o,<br />

ancor peggio, di una<br />

inaudita e totale inoperosità<br />

, occorre tempestivamente<br />

intervenire.<br />

Ultimo punto è quello di<br />

ridisegnare radicalmente<br />

i nostri veicoli,<br />

“intendo in termini di<br />

caratteristiche costruttive”,<br />

troppo spesso al di<br />

fuori di ogni razionalità e<br />

reale necessità .<br />

Considerando che 85%<br />

delle autovetture sul<br />

mercato raggiungono<br />

i 200 Km/h e il 77% i 220 Km/h, la<br />

cosa si commenta da sè , anche perché<br />

come tutti sanno, i limiti<br />

di velocità imposti su le<br />

principali reti stradali,<br />

sono ben al di sotto di tali<br />

velocità . A che serve tutta<br />

questa potenza?<br />

Intervenire su questi tre<br />

aspetti, non solo è fondamentale<br />

e doveroso per<br />

mettere fine a queste tragedie<br />

umane, ma è indispensabile<br />

per gettare un seme per un<br />

concreto cambiamento di tendenza<br />

soprattutto tra i giovani, e per risanare<br />

una società che vive spesso passivamente<br />

e impotente questi ulteriori drammi fami-<br />

gliari, all’interno di comunità grandi o piccole<br />

che siano. Troppo spesso ci si interroga<br />

solo dopo che si è verificato il dramma!<br />

Se è vero che la gran parte degli incidenti<br />

stradali sono riconducibili a queste tre<br />

cause, mi rimane davvero difficile comprendere<br />

per quale motivo tutta questa<br />

lentezza politica a intraprendere iniziative<br />

che vadano in tal senso. Prevalgono forse<br />

gli interessi delle lobby?<br />

Contrastare la sottocultura della “velocità ”<br />

come unica regola di vita vincente su<br />

tutto e su tutti, è dovere di noi cittadini,<br />

delle istituzioni e di chi opera ogni giorno<br />

in questo campo.<br />

Occorre intervenire subito, fare tutto quello<br />

che è possibile, senza più rimandare.


20<br />

di<br />

Giuseppe Ferone<br />

è la<br />

parola più<br />

“Vintage”<br />

usata del<br />

nuovo millennio. Non è<br />

soltanto una moda e<br />

non è nemmeno un<br />

semplice inglesismo in<br />

voga tra gli adolescenti.<br />

Il Vintage è molto di<br />

più: è uno stile di vita.<br />

Ve la faccio breve. Un<br />

tempo a Roma ci si poteva anche azzardare,<br />

magari sotto le feste, ad entrare in uno<br />

dei negozi di via Condotti e comprare un<br />

capo firmato. Era un investimento. Un<br />

lusso che ci si concedeva almeno una volta<br />

l’anno, o comunque molto raramente.<br />

Poi è arrivata la crisi economica. La gente<br />

non arriva a fine mese con mille euro. Non<br />

c’è più lavoro, il Made in Italy è un lusso<br />

per soli benestanti. Si compra cinese, si<br />

veste acrilico. Gli anni’80 sono tramontati<br />

da un pezzo. Che fare?<br />

Semplice, c’è il Vintage. Un soprabito di<br />

Burberry originale in puro cashmere a soli<br />

26 euro vi sembra un ottimo affare? Allora<br />

dovete sicuramente partecipare ad uno dei<br />

numerosi eventi Vintage che si tengono<br />

ogni mese nella capitale ma anche in ogni<br />

altra città della Penisola. Al Circolo degli<br />

Artisti, ad esempio, in via Casilina vecchia,<br />

si tiene ogni domenica pomeriggio il<br />

“Vintage Market”, dove è possibile trovare<br />

occasioni veramente uniche.<br />

Ma andiamo per ordine: cos’è veramente<br />

il Vintage? Il nome è nato per indicare una<br />

qualità di alcuni vini, ossia la loro annata<br />

di pregio, e deriva dal francese antico<br />

“vendenge”. Oggi serve a dare ad un qualsiasi<br />

oggetto l’attributo di retrò , d’epoca.<br />

Un aggettivo che indichi non soltanto la<br />

vecchiaia e l’antichità dell’oggetto in questione,<br />

ma anche il suo fascino e la sua<br />

qualità superiore rispetto agli oggetti prodotti<br />

negli ultimi anni.<br />

Il Vintage nasce per qualsiasi campo di<br />

produzione. in campo automobilistico, ad<br />

esempio, modelli come la nuova Fiat<br />

Cinquecento, oppure la nuova Citroen DS,<br />

sono state create negli ultimi anni con la<br />

stessa filosofia di cui abbiamo parlato<br />

sopra. Se guardiamo l’estetica della nuova<br />

Cinquecento, infatti, ci accorgiamo subito<br />

che quest’ultima è molto più simile alla<br />

storica 500 degli anni Cinquanta che al più<br />

recente modello degli anni Novanta. Un<br />

vero e proprio ritorno al passato. E’ il fascino<br />

dello stile d’epoca.<br />

Passando per il campo dell’ottica ci accorgiamo<br />

che anche qui il Vintage si è reso<br />

protagonista assoluto. Quali sono i modelli<br />

più in voga nell’ultimo anno? Modelli d’e-<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

VINTAGE: LA MODA DEL MOMENTO,<br />

IL FASCINO DEL PASSATO<br />

poca. Chi non ricorda i mitici Persol rotondeggianti,<br />

oppure i leggendari Ray Ban<br />

Wayfarer? Sono gli occhiali da sole indossati<br />

dai divi di Hollywood nei film degli<br />

yuppies degli anni Ottanta, e sono gli stessi<br />

identici modelli che sono stati riproposti<br />

quest’anno e che continuano a sbancare<br />

tra i giovani e gli adulti.<br />

Ma possiamo trovare il Vintage davvero in<br />

ogni ambito. Negli ultimi anni si è passati<br />

dal Cd all’mp3? Dall’elettronico al digitale?<br />

Nessun problema. Da oggi si torna al caro<br />

vecchio giradischi, con i 33 ed i 45 giri.<br />

Numerosi modelli sono infatti stati riproposti<br />

in chiave moderna con tanto di porta<br />

usb per inserire gli mp3, e con i modelli<br />

più costosi è possibile anche convertire i<br />

45 giri in mp3.<br />

Ma senza dubbio il campo più in voga<br />

rimane quello dell’abbigliamento. E se credete<br />

che il fenomeno del Vintage sia solo<br />

un vocabolo anglosassone usato per dare<br />

una nota di originalità al vecchio mercatino<br />

delle pulci, per vendere di più ed attirare<br />

clienti, sbagliate di grosso. Pensiamo<br />

alla tipica clientela dei vecchi mercatini<br />

dell’usato: gente comune. Cittadini medi.<br />

Appassionati e collezionisti. Il fenomeno<br />

del Vintage invece ha colpito proprio tutti,<br />

anche e soprattutto classi benestanti e<br />

quelle signore snob che fino a qualche<br />

anno fa guardavano ai mercatini dell’usato<br />

come un qualcosa per le classi povere.<br />

Oggi sembrano essere invece le maggiori<br />

fan dei mercati Vintage. Così Il tanto vecchio<br />

ed amato mercatino delle pulci diventa,<br />

negli anni ’10 del nuovo millennio, un<br />

fare d’alto bordo.<br />

Non ci credete? Beh, allora non vi ho ancora<br />

parlato della case d’asta. Il Vintage<br />

infatti ha spopolato nel campo dell’abbigliamento<br />

e della moda sotto forma di tre<br />

principali luoghi d’incontro: i classici mercatini<br />

del vintage, che possono essere<br />

negozietti, chioschi o banchi di mercato,<br />

diffusi per tutto il territorio della città e<br />

dov’è possibile trovare capi firmati ed<br />

autentici, usati, a basso prezzo. Poi ci sono<br />

le case d’asta, ossia il “Vintage d’alto<br />

bordo”; il punto centrale resta sempre lo<br />

stesso: abbigliamento d’epoca, capi usati,<br />

firmati. Ma nelle case d’asta è ammessa<br />

soltanto una clientela particolare fatta da<br />

stilisti, miliardari, persone di spicco nel<br />

campo della moda e del business, e vip<br />

dello spettacolo. La casa d’aste Drouot, ad<br />

esempio, è uno degli indirizzi più esclusivi<br />

di Parigi. E se nei mercatini del Vintage è<br />

possibile acquistare un soprabito di<br />

Burberry usato a 26 euro, nelle case d’asta<br />

ci si può aggiudicare per cifre spaventose<br />

un vecchio abito da cerimonia utilizzato da<br />

Marylin Monroe in persona.<br />

Infine si può sempre partecipare ad uno<br />

Swap Party. Il terzo luogo di diffusione e<br />

compravendita dell’abbigliamento Vintage.<br />

Letteralmente, lo Swap Party (Baratto-<br />

Party) indica una festa dov’è possibile<br />

scambiare e barattare oggetti. In effetti è<br />

proprio questo lo scopo: shopping a costo<br />

zero. L’unica regola sono i capi d’abbigliamento<br />

i quali devono essere rigorosamente<br />

in buone condizioni. Un vero colpo<br />

basso per la crisi economica. In uno Swap<br />

Party potremo finalmente dare via quella<br />

nostra cravatta Hermes che ci avevano<br />

regalato venti anni fa e che non ci è mai<br />

piaciuta, con qualcosa di più adatto a noi<br />

ed allo stesso tempo pregiato come la<br />

nostra cravatta. Magari un bel paio di<br />

Oliver Peoples.<br />

Insomma, il Vintage sembra essere l’investimento<br />

del futuro. La moda del momento.<br />

Il fascino del passato. E se anche il<br />

famoso ed italianissimo Sigaro Toscano si<br />

inventa dei nuovi pacchetti in edizione<br />

limitata per i sigari, e decide di chiamarli<br />

“Vintage” riprendendo lo stile degli antichi<br />

pacchetti con cui venivano confezionati i<br />

sigari nei primi anni del Novecento, significa<br />

che questa è davvero l’era del retrò .<br />

Forse il fenomeno del Vintage è un capriccio<br />

della società . Un segno di ribellione<br />

che sembra volerci dire sottovoce “Che<br />

nostalgia di quegli anni. Di quando si stava<br />

bene”.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori vi propone,<br />

in esclusiva, l’elenco dei<br />

maggiori negozi Vintage che<br />

è possibile trovare a Roma.<br />

I più visitati e gettonati:<br />

Pifebo Vintage Shop - San Lorenzo<br />

Via dei Volsci 101<br />

Pulp – Via del Boschetto 140<br />

Le Vesti di Messalina – Via Leonina 24<br />

Twice Vintage Shop - Via di San<br />

Francesco a Ripa 105/A<br />

Abiti usati - Via del Governo Vecchio 35<br />

Vecchia America - Via Ostilia 4<br />

Greemour - Via Magliano Sabina 60<br />

Banco 193 – Mercato di Via Sannio


Saper adattare un Apparecchio Acustico.<br />

del Dott.<br />

Stefano<br />

Tomassetti<br />

Un lavoro da Professionisti.<br />

Saper adattare un apparecchio<br />

acustico è<br />

il frutto di tante componenti.<br />

Questo lavoro è di esclusiva<br />

competenza dell’ Audioprotesista.<br />

E’ una qualifica che si consegue<br />

attraverso un percorso<br />

universitario dell’Area<br />

Sanitaria Medica.<br />

Sono oltre 25 anni che svolgo questa professione<br />

e nel tempo tante cose sono cambiate.<br />

Le conoscenze e le ricerche in tutti<br />

gli aspetti dei problemi di udito hanno<br />

migliorato non solo i dispositivi all’interno<br />

degli apparecchi acustici ma hanno permesso<br />

anche di capire meglio come agire,<br />

cosa si deve regolare e come per avere<br />

successo migliorare l’udito e di conseguenza<br />

la vita delle persone<br />

che hanno un problema<br />

di comprensione.<br />

Le aziende che producono<br />

gli apparecchi<br />

acustici non sono moltissime.<br />

Anzi nel<br />

tempo sono diminuite.<br />

La crescente necessità<br />

di finanziamenti per<br />

costosi laboratori di<br />

ricerca ha determinato l’accorpamento in<br />

cinque o sei principali costruttori che producono<br />

il 90% degli apparecchi acustici di<br />

qualità .<br />

I centri dove lavorano gli Audioprotesisti<br />

hanno quindi a disposizione diverse soluzioni,<br />

diverse marche dove ognuna ha<br />

delle caratteristiche precise e che la fanno<br />

preferire per risolvere questo o quell’altro<br />

problema di udito.<br />

L’Audioprotesista è come un medico che<br />

deve scegliere una medicina ed è meglio<br />

se dispone di diversi tipi di medicine che<br />

una sola.<br />

Certo la marca di un apparecchio acustico<br />

è importante perché è sinonimo di serietà<br />

conquistata nel tempo. I marchi più<br />

importanti oggi sono: Oticon,<br />

Starkey, Siemens, GnResound,<br />

Phonak, ma il migliore apparecchio<br />

acustico è decisivo solo per il 30%<br />

del risultato.<br />

Ma cosa determina un buon risultato<br />

di un adattamento uditivo ?<br />

Per raggiungere il miglior risultato ci<br />

vuole, come in tutte le professioni, la<br />

competenza e l’esperienza, che equivalgono<br />

a più del 50% del risultato,<br />

e anche una assistenza post-adattamento,<br />

che segua il paziente dopo<br />

Bisogna saper<br />

scegliere l’apparecchio<br />

acustico più adeguato.<br />

Ognuno di noi ha un<br />

modo di vivere<br />

diverso.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 21<br />

l’acquisto.<br />

La competenza e l’esperienza sono<br />

determinanti, fondamentali.<br />

I molti anni di lavoro, i tanti casi trattati e<br />

il continuo aggiornamento obbligatorio<br />

oggi nelle professioni sanitarie, sono indispensabili<br />

per saper comprendere il problema<br />

di udito di una persona e le sue<br />

diverse esigenze.<br />

Una perdita di udito non è come un<br />

abbassamento della vista che basta correggere<br />

i gradi che mancano e i problemi<br />

sono risolti.<br />

Per prima cosa bisogna saper scegliere<br />

l’apparecchio acustico più adeguato. Una<br />

soluzione per l’udito che abbia le caratteristiche<br />

tecnologiche più appropriate per il<br />

tipo di persona che lo deve adattare e il<br />

suo stile di vita, che sappia adattarsi agli<br />

ambienti sonori in cui questa persona vive<br />

e lavora.<br />

Ognuno di noi infatti ha<br />

uno modo di vivere<br />

diverso. C’è il manager<br />

che ha molte riunioni di<br />

lavoro, il commerciante<br />

che incontra ugualmente<br />

molte persone ma in<br />

ambienti molto diversi,<br />

in negozi o per la strada,<br />

o la persona che<br />

invece ha una vita più<br />

semplice.<br />

Queste persone possono avere lo stesso<br />

difetto di udito ma situazioni di ascolto ben<br />

diverse da dover risolvere e per questo<br />

motivo l’Audioprotesista dovrà scegliere<br />

modelli di apparecchi acustici differenti.<br />

Una volta individuato il modello più adeguato,<br />

è importante la capacità del professionista<br />

Audioprotesista di saperlo<br />

regolare correttamente.<br />

I nuovi apparecchi acustici sono dei veri e<br />

propri computer che hanno moltissimi<br />

comandi che l’Audioprotesista, con i suoi<br />

studi e la sua esperienza, deve saper far<br />

lavorare nel modo più idoneo per consentire<br />

l’ ascolto migliore.<br />

Diverse volte ho sentito delle persone che<br />

si dicevano indecise se acquistare un<br />

apparecchio acustico perché avevano sentito<br />

dire che danno fastidio, che si sentono<br />

confusione o fischi o altri disturbi ancora.<br />

E’ facile dimostrare che con i nuovi apparecchi<br />

acustici questi problemi non ci sono<br />

più da tempo. Probabilmente a queste<br />

persone non è stato adattato un apparecchio<br />

acustico in modo adeguato oppure<br />

che solamente non è stato regolato bene.<br />

A volte le aspettative di chi prende un<br />

apparecchio acustico non sono realistiche<br />

o possibili da soddisfare. Ci sono problemi<br />

di udito difficili da risolvere e sordità profonde<br />

dove non si può recuperare oltre<br />

una certa percentuale di suoni. In questi<br />

casi la situazione va spiegata subito in<br />

modo che, appunto, la persone abbia<br />

coscienza delle sue possibilità di recupero<br />

reali.<br />

L’Audioprotesista ha il compito di rendere<br />

comprensibile quali sono i possibili traguardi<br />

da raggiungere e quali no.<br />

Ricordiamo un dato emerso da una indagine<br />

effettuata dall’istituto di ricerca nazionale<br />

Censis nel 2012. Quasi 9 persone su<br />

10 con problemi di udito hanno dichiarato<br />

una migliore qualità di vita attraverso l’uso<br />

dell’apparecchio acustico.<br />

Sentire bene è vivere meglio.


22<br />

del Prof.<br />

Massimo<br />

Marsicola<br />

Il Logos, unitario<br />

all’origine, a motivo<br />

della frantumazione<br />

dell’essere nel mondo<br />

in molti enti, si articola<br />

esso stesso in modo da<br />

poter accompagnare<br />

gli enti (che sempre<br />

sostiene e tiene nelle<br />

sue mani), con la dialettica.<br />

La dialettica è il<br />

dispiegarsi del Logos<br />

unitario, il dipanarsi della sua verità nel<br />

discorso e mediante il discorso. Il dispiegarsi<br />

e il dipanarsi sono necessari a motivo<br />

della finitudine delle cose cui si riferisce.<br />

La finitudine degli enti, indica il dissolvimento<br />

dell’unità e la manifestazione<br />

dell’alterità nell’altro. In questo altro l’essere<br />

rimane unitario come fondo comune<br />

a tutti gli enti, ma nella realtà , esso stesso<br />

è scivolato al di qua, nell’altro, dandosi<br />

come molteplice. La parola vien a sostenere<br />

un discorso che deve provvedere a<br />

portare alla luce la verità . Con la verità , il<br />

discorso dialettico si posa già presso la<br />

sua sorgente. Il discorrere è lo stesso che<br />

“l’incarnarsi del pensiero”. E’ il venire al di<br />

qua per dire ciò che di qua si cerca ed è<br />

atteso. Il pensiero nuovo che si produce è<br />

un passare dell’essere che sempre si rinnova.<br />

In tal modo l’essere passa sempre e<br />

nuovamente dall’ascosità alla presenza. E’<br />

un continuo transitare. Ma qual è il luogo<br />

dove il pensiero è concepito? Qual è l’organo<br />

o la funzione mediante la quale perviene<br />

all’idea? Non è forse esso stesso,<br />

secondo una modalità differente, già<br />

presso l’idea? Ma rispondere a queste<br />

domande, per l’economia dell’articolo, per<br />

il momento è improprio.<br />

Il giudizio che attiene al dispiegarsi del<br />

Logos al di qua mediante il discorso, abbisogna<br />

della verità . L’incontro con la verità<br />

è immissione nell’essere unitario che per<br />

la molteplicità degli enti è come tolto. Per<br />

questo si dice che è trascendente. Per il<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

L’uomo è il luogo<br />

della manifestatività dell’essere<br />

suo non essere più nella sua unitarietà . La<br />

totalità degli enti, infatti, non è ancora l’unitarietà<br />

dell’essere. Questi sono soltanto<br />

una porta d’accesso all’essere. Porta d’accesso<br />

mediante la parola, il giudizio, il discorso.<br />

Tutte queste cose sono per l’uomo<br />

possibilità di riunione con il Logos. Porta<br />

che soltanto l’uomo, mediante il verbo,<br />

può aprire. L’essere ha nell’uomo il<br />

suo luogo di manifestazione in quanto<br />

l’uomo è dotato del logos, di ciò<br />

che è l’essere nella sua unitarietà .<br />

Nell’uomo l’essere trova accesso e transito,<br />

stanza di-stanza. Ma è l’uomo il fulcro<br />

della manifestatività dell’essere.<br />

Nell’uomo e soltanto in lui può avvenire il<br />

risalimento, ovvero la ricostruzione del<br />

percorso inverso. Se, in un certo qual<br />

modo, l’esistenza stessa è modalità della<br />

manifestatività dell’essere, all’uomo attie-<br />

Essere / Logos unitario<br />

Essere come molteplice / Ente<br />

Essere unitario come ritorno-ricostruzione / Logos del singolo<br />

ne questo riconoscimento e la costruzione<br />

del percorso inverso quale suo compito:<br />

dalla molteplicità e caducità dell’ente,<br />

all’unità ed eternità dell’essere. Anzi, in<br />

quanto chiamato alla vita, l’uomo è chiamato<br />

a superare la mera esistenza in direzione<br />

di Colui che solo è l’origine di ogni<br />

cosa: la vita stessa. Il risalire all’origine è<br />

la condizione dell’andare avanti. Il non<br />

risalire verso l’origine, il non decidersi di<br />

camminare in questa direzione, significa<br />

non solo non avanzare ma errare, errabondare.<br />

Il Logos si caratterizza specialmente per la<br />

verità . E quello umano, che già da sempre<br />

si trova al di qua, per poter diventare conforme<br />

al Logos d’origine, deve incontrare<br />

quest’origine. L’incontro avviene nella verità<br />

, per mezzo della verità .


24<br />

del Dott. Sergio<br />

Funicello<br />

Analizziamo oggi il<br />

problema del<br />

“cartellino” per il<br />

parcheggio invalidi<br />

che, da ora, chiameremo<br />

semplicemente<br />

PARKING. E’ una questione,<br />

a mio avviso,<br />

d’educazione civica<br />

che stenta ad essere<br />

accettata, parlo di<br />

tutta Italia, semplicemente per scarsa sensibilità<br />

verso chi per motivi di nascita, per<br />

sopraggiunte malattie o per infortunistica<br />

si è trovato in una posizione di svantaggio<br />

sociale per quanto alla deambulazione.<br />

Questa scarsa sensibilità si tramutava in<br />

grandi danni per i veri portatori di handicap<br />

locomotorio.<br />

Tale convinzione è stata il caposaldo della<br />

mia decisione di limitare ESCLUSIVAMEN-<br />

TE agli aventi diritto questo piccolo vantaggio.<br />

La convinzione che chiunque, essendo<br />

invalido, ne avesse diritto si basava su un<br />

errore degli utenti e su un pressappochismo<br />

d’alcuni medici addetti alla certificazione.<br />

Spesso ciò accadeva in buona fede, a<br />

volte per motivi d’immagine.<br />

Ne so qualcosa io di quest’ultima motivazione<br />

essendomi ritrovato ad essere odiato<br />

da cittadini che non volevano, e non<br />

vogliono, accettare la perdita di questo<br />

privilegio.<br />

Non fa nulla, sono convinto che chi agisce<br />

in buona fede capirà e rivedrà il suo giudizio,<br />

mentre degli altri non mi interessa.<br />

Una precisazione però va fatta ed è<br />

importante<br />

DOBBIAMO CAPIRE COSA<br />

S’ INTENDA PER CAPACITA’<br />

ALLA DEAMBULAZIONE.<br />

GRAVEMENTE IMPEDITA Essa non è<br />

riferibile solo a patologie neurologiche od<br />

ortopediche o traumatologiche, ma a tutte<br />

quelle condizioni che direttamente od indirettamente<br />

inficino in maniera molto grave<br />

la stessa.<br />

CIECO CIVILE O GRAVEMENTE IPO-<br />

VEDENTE MALGRADO LA CORREZIO-<br />

NE. Questa condizione dovrà essere attestata<br />

dalla certificazione della commissione<br />

“ciechi civili” o da certificato medico<br />

specialistico (OCULISTA) di STRUTTURA<br />

PUBBLICA<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Concessione<br />

parcheggio invalidi<br />

ed<br />

esonero<br />

cinture sicurezza<br />

INSUFFICIENZA RENALE IN FASE<br />

TERMINALE OVVERO PER SOGGETTI<br />

IN TERAPIA EMODIALITICA Questa<br />

condizione dovrà essere attestata dalla<br />

certificazione della commissione invalidi<br />

civili o da certificato medico specialistico<br />

(CENTRO CUI IL PAZIENTE AFFERISCE<br />

PER LA DIALISI)<br />

PATOLOGIA ONCOLOGICA CHE<br />

NECESSITI DI CHEMIOTERAPIA O IN<br />

FASE PRE TERMINALE Questa condizione<br />

dovrà essere attestata dalla certificazione<br />

della commissione invalidi civili o da<br />

certificato medico specialistico con indicazione<br />

dei tempi previsti per la stessa (CEN-<br />

TRO CUI AFFERISCE PER LA CHEMIOTE-<br />

RAPIA O CERTIFICATO ONCOLOGO)<br />

PATOLOGIE PSICHIATRICHE GRAVI<br />

Questa condizione dovrà essere attestata<br />

dalla certificazione della commissione<br />

invalidi civili o da certificato medico specialistico<br />

(DSM CUI IL PAZIENTE AFFERI-<br />

SCE)<br />

CARDIOPATIE GRAVI III E IV CLAS-<br />

SE NYHA COMPRESI I TRAPIANTATI<br />

Tale condizione dovrà essere attestata<br />

dalla certificazione della commissione<br />

invalidi civili o da certificato medico specialistico<br />

pubblico (CARDIOLOGO CON<br />

ECG E CLASSE NYHA SPECIFICATA E<br />

MOTIVATA)<br />

GRAVI ARTERIOPATIE ARTI INFE-<br />

RIORI Questa condizione dovrà essere<br />

attestata dalla certificazione della commissione<br />

invalidi civili o da certificato medico<br />

specialistico pubblico (ANGIOLOGO O SPE-<br />

CIALISTA CHIRURGIA VASCOLARE CON<br />

ESAME ECOCOLORDOPPLER ARTI INFE-<br />

RIORI)<br />

GRAVISSIMA IPOACUSIA O SORDI-<br />

TA’ TOTALE Questa condizione dovrà<br />

essere attestata dalla certificazione della<br />

commissione invalidi civili o da certificato<br />

medico specialistico pubblico (ORL<br />

ACCOMPAGNATO DA ESAME AUDIOME-<br />

TRICO)<br />

CRISI EPILETTICHE NON TOTAL-<br />

MENTE CONTROLLABILI CON LA<br />

TERAPIA Questa condizione dovrà essere<br />

attestata dalla certificazione della commissione<br />

invalidi civili o da certificato<br />

medico specialistico pubblico (NEUROLO-<br />

GO ACCOMPAGNATO DA ELETTROENCE-<br />

FALOGRAMMA)<br />

PATOLOGIE PEDIATRICHE GRAVI<br />

PSICOFISICHE Anch’esse accompagnate<br />

da certificazione pediatrica o dello spe-<br />

cialista specifico di struttura pubblica con<br />

esami idonei attestanti<br />

QUALUNQUE ALTRA PATOLOGIA che<br />

non risultasse tra le suddette dovrà essere<br />

attestata o da certificazione di commissioni<br />

invalidi civili o Legge 104/92 o da<br />

specialisti pubblici con idonei esami correlati<br />

PAZIENTI NEUROLOGICI ED ORTO<br />

REUMA TRAUMATOLOGICI Stesse<br />

regole varranno anche in questi casi e<br />

dovranno, comunque, presentare certificato<br />

d’invalidità civile attestante le patologie<br />

o, in assenza o a richiesta del medico legale,<br />

certificazione specialistica idonea<br />

E’ ovvio che il medico legale potrà anche<br />

avocare a se la decisione<br />

PLURIPATOLOGIE Se concorrenti tra<br />

loro e capaci, nella somma., di causare<br />

una condizione di necessità saranno valutate<br />

dal medico legale.<br />

Si tenga presente che sarà segnalata<br />

la patente auto per revisione della<br />

stessa che potrà arrivare fino alla<br />

revoca (il non possesso dovrà essere<br />

autocertificato)<br />

Un piccolo accenno alla concessione esonero<br />

cinture di sicurezza.<br />

Viene concesso a:<br />

DONNE IN GRAVIDANZA Solo con<br />

gestazione a rischio segnalata da un ginecologo<br />

essendo considerata protettiva. Il<br />

ginecologo è tenuto ad insegnare come<br />

indossarle.<br />

PORTATORI PACE MAKER E DEFI-<br />

BRILLATORE<br />

MASTECTOMIZZATE In base all’interessamento<br />

della mammella destra o sinistra<br />

si autorizza la “non cintura” nel caso di<br />

passeggera o, nella seconda ipotesi, se dal<br />

lato guida e, se posto posteriore, gli equivalenti.<br />

Si ricorda che è obbligatoria anche<br />

per chi siede dietro<br />

ESITI INTERVENTI CHIRURGIA<br />

TORACICA O CARDIOCHIRURGIA<br />

(STERNOTOMIZZATI ad esempio)<br />

GRAVI OBESITA’ La cintura di sicurezza<br />

è uno dei migliori metodi per salvare la<br />

vita nostra e dei nostri cari, per questo<br />

motivo troverete severità nella concessione<br />

affinché , questa volta severità significhi<br />

serenità .La presenza di air bag aumenta<br />

la necessità della cintura.<br />

Per chiarimenti sergio.funicello@gmail.com


Come dicevo nell’articolo<br />

precedente, il<br />

materiale epistolare<br />

di Alessandro Soli<br />

che ho a disposizione è<br />

notevole, pensate che<br />

Turiddo dal giorno della<br />

sua partenza scriveva<br />

una lettera o cartolina<br />

postale, ogni due o tre<br />

giorni, gioco forza ho<br />

dovuto fare una scelta<br />

ben precisa, tralasciando<br />

il periodo che va dall’inizio del 1941,<br />

quando il suo reggimento sostava in<br />

Jugoslavia, prima dell’avvicinamento al<br />

fronte Russo, per soffermarmi su tutto il<br />

1942, l’anno dell’avanzata verso l’obiettivo<br />

principale di quella guerra micidiale : la<br />

conquista della Russia e la conseguente<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Come eravamo<br />

Turiddo Madami... questo sconosciuto<br />

….. avvicinamento e avanzata verso il fronte Russo<br />

vittoria delle truppe italo-tedesche.<br />

Logicamente per motivi di spazio, non<br />

posso pubblicare le lettere in modo<br />

integrale, mi limiterò pertanto a proporvi<br />

degli stralci che sicuramente renderanno<br />

l’idea, le sensazioni e i sentimenti<br />

di questo nostro concittadino, e<br />

lo faranno finalmente conoscere per<br />

essere rivalutato attraverso quello che<br />

scriveva dal fronte. Inizio appunto con<br />

la lettera del 9.8.41 XIX (diciannovesimo<br />

anno era fascista) scritta sicuramente<br />

ai confini tra Jugoslavia e Russia<br />

e arrivata a Civita Castellana (vedi<br />

bollo originale sulla busta) esattamente<br />

il 19.8, pensate solo dieci giorni,<br />

incredibile, considerando la distanza e<br />

il tempo impiegato e soprattutto con la<br />

guerra in corso. Scrive Turiddo:<br />

“Cari genitori ò ricevuto le vostre due cartoline, con la data del 29 e 30. Piacere mi fa sentire che<br />

state bene, soltanto vi resta il pensiero di me. Ma miei carissimi, io sto molto bene, la mia salute è<br />

ottima, e mamma cara cerca di farti coraggio e non pensare a me, stai tranquilla che vi farò sapere<br />

sempre mie notizie. Caro papà ci stiamo portanto verso la Russia, ma non pensare a male, che le cose<br />

vanno abbastanza bene e presto anche la Russia sarà annientata. Stai tranquilo che mi farò coraggio<br />

come ò fatto altre volte. Riguardo queste parti sono abbastanza vaste di terreno ma poco coltivate, la<br />

gente à tuttaltro modo di fare, ma verso di noi sono molto gentili. Spesso e volentieri facciamo dei<br />

grazziosi pasti. Compriamo galline e pollastri, e ce li magnamo che è una bellezza, con le uova faccio<br />

la cura de quante me ne magno. Dunque come vedete che tanto male non me la passo. Soltanto che<br />

qua quando piove fa un po freschetto, ma quando ce il sole, e molto caldo. Dunque non ò niente a<br />

lagnarmi. Come vi ripeto fatevi coraggio e non datevi pensiero, che io sto molto bene. E che presto la<br />

vittoria sarà nostra, e così sarò di nuovo tra voi. Anche oggi ho ricevuto notizie di Primetto(1), anche<br />

lui dice che sta bene, e che presto verrà in licenza. Vi prego di scrivermi sempre e fatemi sapere qualche<br />

notizia della nostra bella Italia. Fatemi sapere se Primetto si trova in licenza. Non ò altro da<br />

dirvi. Saluti alle vicine di casa. Saluti a Beatrice e Remondo, insomma a tutti, tanti bacetti a<br />

Sandra a Teresa e Arnoldo. Saluti a Primetto e Rina. Un forte abbraccio e tanti baci vostro figlio<br />

Turiddo.”<br />

(1) Primetto era il fratello, ma era militare in Italia<br />

Per la precisione Sandra è la nipotina di<br />

Turiddo, figlia di Teresa, colei che ha<br />

messo a mia disposizione questo importante<br />

materiale. Contrariamente a quanto<br />

detto all’inizio, questa lettera l’ho trascritta<br />

integralmente, copiandola così com’è ,<br />

con la sua grammatica e il suo lessico, per<br />

darvi un’idea di quello che provavano i<br />

nostri militari, convinti di una celere avanzata<br />

e di una altrettanto celere vittoria.<br />

Certo era il mese di Agosto ed il povero<br />

Turiddo ancora non immaginava che<br />

avrebbe poi avuto a che fare con il<br />

Generale Inverno. (continua)<br />

Turiddo militare (secondo in piedi da dx)<br />

25<br />

Busta originale contenente la lettera<br />

sopra trascritta


26<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Sua Eccellenza Divo Zadi da Montefollonico<br />

Con lo sguardo rivolto verso le sue origini<br />

Montefollonico, frazione del Comune<br />

di Torrita di Siena, è un Borgo<br />

sorto sulla cima di un colle a quota<br />

580 metri, fra la Valdichiana e la Val<br />

d’Orcia.<br />

L’abitato si sviluppò fra il XII e il XIII<br />

secolo, in un primo momento con la fondazione<br />

della Pieve di San Leonardo da<br />

parte dei monaci Circestensi del vicino<br />

Monastero, quindi, come Borgo fortificato<br />

della Repubblica Senese poiché , la sua<br />

particolare posizione, ne faceva un utile<br />

avamposto contro Montepulciano alleato<br />

di Firenze.<br />

Ne 1543 si arrese all’esercito imperiale di<br />

Carlo V entrando così a far parte del<br />

dominio fiorentino dei Medici.<br />

In questo piccolo Borgo, il 15 gennaio<br />

1931, nasce Mons Divo Zadi, nominato<br />

Vescovo il 10 marzo 1989 ed eletto alla<br />

sede di Civita Castellana dove fa il suo<br />

ingresso il 13 maggio dello stesso anno.<br />

Trascorrono velocemente 19 anni e Mons<br />

Zadi, il 16 febbraio 2008, diviene Vescovo<br />

Emerito.<br />

Non è questa la sede per ricordare le<br />

innumerevoli opere realizzate per iniziativa<br />

del nostro amato e indimenticato Vescovo<br />

che, ultimato il suo Ministero, ha deciso di<br />

far ritorno nella propria terra di origine,<br />

dove il suo cuore è sempre rimasto legato,<br />

pur mantenendo la sua saltuaria presenza<br />

a Civita Castellana.<br />

Oggi Mons Vescovo Divo Zadi, avendo più<br />

tempo a disposizione, può nuovamente<br />

passeggiare per gli stretti vicoli del Borgo<br />

nativo rivivendo i giorni della sua adolescenza,<br />

qui si ferma spesso a parlare con i<br />

suoi amati concittadini che continuano a<br />

chiamarlo semplicemente “Don Divo”.<br />

Tutto ciò rientra nella normalità delle<br />

cose, ma Mons Vescovo non è persona da<br />

restare ferma e, come osserva il Vescovo<br />

di Montepulciano Mons Rodolfo Cetoloni,<br />

egli ha pensato bene di investire “i suoi<br />

risparmi, frutto del lavoro degli anni di lontananza<br />

da casa”, per dare corso ai lavori<br />

di restauro dell’Oratorio della Compagnia<br />

di Santa Caterina d’Alessandria di<br />

Montefollonico, “la casa di Dio, che lo ha<br />

visto bambino e giovane sacerdote, dove<br />

lo portava per mano la sua mamma”.<br />

Il 30 giugno u.s. è il giorno dell’inaugurazione<br />

del restaurato Oratorio della<br />

Compagnia di Santa Caterina<br />

d’Alessandria, una bella, intensa, toccante<br />

cerimonia, svoltasi alla presenza di molte<br />

personalità e di un gruppetto di persone in<br />

rappresentanza di Civita Castellana intervenute<br />

a seguito invito di Mons Vescovo.<br />

Non si poteva di certo mancare! Ancora<br />

grazie Eccellenza per tutto ciò che Ella ha<br />

fatto.<br />

Riccardo Consoli<br />

Ho letto con piacere il libro gentilmente donatomi da S.E. Reverendissima, e nel<br />

leggerlo sono tornato indietro di qualche anno. Mi sono immerso nei ricordi di<br />

un giorno speciale, a quando, con molta generosità , il Vescovo ospitò il Coro<br />

della Cattedrale di Civita Castellana nella sua Montefollonico, che ebbi occasione di<br />

apprezzare, per la prima volta, in quella circostanza.<br />

La bellezza del luogo, la pace che regnava, la poesia di quei vicoli e dei meravigliosi<br />

vasti, aerei panorami, le bellissime chiese con la loro intima sacralità … e poi il concerto<br />

del Coro in quella chiesa arrampicata su di un colle infinito da cui si scorgeva<br />

il mondo… e l’arrivo della sua amata madre, Sig.ra Armida, che non volle mancare<br />

all’evento. Non cantavo ancora nel coro e fui molto impegnato a catturare le immagini<br />

più importanti.<br />

L’eccellente cena al ristorante fu il degno epilogo.<br />

Quest’opera preziosa e rara, che lo riguarda, dimostra il profondo attaccamento per<br />

il suo amatissimo paese natio.<br />

Va doverosamente ricordato quanto S.E. abbia fatto anche per la nostra diocesi<br />

durante tutto il suo mandato.<br />

Talmente forte è il legame che lo lega ad entrambe le cittadine, l’una per avergli<br />

dato i natali, l’altra per averlo accolto con osservanza ed amore a svolgere il suo apostolato,<br />

che a tuttora si divide fra le due.<br />

Il volume intitolato La chiesa della compagnia di S. Caterina d’Alessandria a<br />

Montefollonico. Storia e restauri è stato curato da Laura Martini, con i testi della<br />

medesima e di Mariano Marziali e Gabriele Rossi. È stato editato nel 2012 dalla<br />

Società Bibliografica Toscana.<br />

Sandro Anselmi


<strong>Campo</strong> de’ fiori 27<br />

Yoga<br />

La disciplina che unisce il corpo allo Spirito<br />

Respirazione yogica<br />

La pratica dello yoga consente di ottenere<br />

benefici sul piano fisico, mentale e spirituale,<br />

ma soprattutto costituisce una via di<br />

ricerca dell’UOMO INTERIORE.<br />

Oltre alle pratiche fisiche, descritte con<br />

qualche esempio nei numeri precedenti,<br />

una delle pratiche più importanti e spesso<br />

sottovalutate è la respirazione yogica.<br />

Ecco come ne descrive i vantaggi Swami<br />

Sivananda, grande Yogi orientale:<br />

«Con la respirazione yogica il corpo diventa<br />

forte e sano; il grasso superfluo scompare,<br />

il viso si fa luminoso, gli occhi scintillano,<br />

un fascino particolare emana da<br />

tutta la persona. La digestione si svolge<br />

con facilità . Il corpo si purifica interamente<br />

e la mente diviene calma, obbediente.<br />

La pratica costante apporta felicità e<br />

pace.»<br />

La respirazione completa consiste in tre<br />

fasi successive legate da un unico e<br />

armonico atto e costituisce la respirazione<br />

ideale:<br />

- respirazione addominale o diaframmatica;<br />

- respirazione toracica o media;<br />

- respirazione clavicolare o alta.<br />

La tecnica<br />

Per eseguire la respirazione completa,<br />

questa deve essere calma e profonda e<br />

non deve essere praticata a scatti o forzatamente.<br />

L’inspirazione yogica completa<br />

unisce i tre modi di inspirare e li integra in<br />

un unico movimento ampio e ritmico. Il<br />

diaframma nell’ispirazione si abbassa<br />

verso gli organi addominali, dopodiché si<br />

effettua una breve ritenzione a polmoni<br />

pieni. Segue l’espirazione completa e<br />

quindi una breve ritenzione a polmoni<br />

vuoti.<br />

Questo ritmo respiratorio, effettuato senza<br />

forzature, non comporta alcun rischio e<br />

non ha controindicazioni, salvo casi di<br />

gravi disturbi patologici.<br />

Effetti benefici della respirazione<br />

yogica.<br />

ANCHE<br />

CAMPO DE’ FIORI<br />

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RIVISTA CHE AMATE<br />

DI PIU’!<br />

Il diaframma è un muscolo potente e nella<br />

sua contrazione ritmica procura un eccezionale<br />

massaggio agli organi interni, quali<br />

cuore, stomaco, intestino.<br />

Correggendo la respirazione abituale otteniamo<br />

una rivitalizzazione dell’organismo<br />

nei confronti della fatica fisica e della<br />

depressione mentale.<br />

Una persona che respira in fretta è agitata<br />

mentalmente, di conseguenza respirare<br />

correttamente comporta calma e serenità<br />

mentale, con enormi riflessi positivi sui<br />

problemi della vita quotidiana.<br />

Vi invitiamo vivamente a porla in pratica in<br />

qualsiasi momento della giornata e per la<br />

prima volta ci si accorgerà di quali energie<br />

enormi aspettano di essere rivelate in noi.<br />

Anche tramite il nostro sito<br />

www.campodefiori.biz


28<br />

Il giorno 04 ottobre 2012<br />

presso la Chiesa di San<br />

Sebastiano della cittadina<br />

di Vignanello in provincia<br />

di Viterbo, il Consigliere<br />

dell’Associazione Artistica<br />

IVNA, Maria Rita Innocenti<br />

è presente nella<br />

Santa Messa dedicata a<br />

San Francesco d’Assisi.<br />

Un Rito religioso semplice<br />

e sentito, parole che ispi-<br />

rano all’umiltà e alla pace quelle proclamate<br />

dal Parroco Don Giuseppe Aquilanti,<br />

il quale, con garbo e delicatezza dovute al<br />

caso, ringrazia l’Artista Maria Rita<br />

Innocenti per aver anche questa volta<br />

messo a servizio della Comunità il talento<br />

del quale è dotata, restaurando la statua<br />

di San Francesco d’Assisi, da tempo mal<br />

ridotta. Maria Rita Innocenti è nota per i<br />

suoi mirabili interventi di “rinnovamento”<br />

su numerose oggettistiche e anche su<br />

opere sacre del locale “patrimonio” parrocchiale:<br />

già tre anni fa si era cimentata con<br />

risultato ammirevole nel restauro della<br />

statua di San Antonio Abate accompagnata<br />

in processione con amore e fede dal<br />

popolo di Dio di Vignanello.<br />

L’abilità e la competenza di restaurare<br />

oggetti, statue, monili, attrezzi antichi e<br />

mal ridotti, riportandoli allo splendore originale<br />

rappresentano, questa volta, l’occasione<br />

per Maria Rita di riportare all’ antica<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Associazione Artistica Ivna<br />

MARIA RITA INNOCENTI ALLA RICERCA DELLA LUCE<br />

CON AMORE E PASSIONE NEGLI OCCHI DI SAN FRANCESCO<br />

della Prof.ssa<br />

Maria Cristina<br />

Bigarelli<br />

luminosità e al rinnovamento la Statua di<br />

San Francesco. Guardandola possiamo<br />

essere rapiti dagli occhi del Santo che<br />

sembrano irradiare una luce tale da renderli<br />

impressionanti ed espressivi con il<br />

loro guardare in alto, verso infiniti orizzonti,<br />

oltre il terreno e l’immanente. La tecnica<br />

utilizzata è sicuramente efficace, come<br />

efficaci e rinnovatrici sono le mani dell’artista<br />

guidate dalla testa e dal cuore. Un<br />

concetto questo che ci riporta a una frase<br />

attribuita da alcune fonti allo stesso San<br />

Francesco, da altre fonti a Michelangelo e<br />

da altre ancora a San Tommaso: “Chi<br />

lavora con le mani è un operaio, chi<br />

lavora con le mani e con la mente è<br />

un artigiano, chi lavora con le mani,<br />

con la mente e con il cuore è un artista”.<br />

Qualunque sia l’origine e la<br />

paternità di questa citazione, possiamo<br />

considerarla ottima per encomiare<br />

il lavoro manuale di tante persone<br />

che lavorano con l’anima e per chi,<br />

come Maria Rita Innocenti, mette il<br />

cuore oltre che i talenti a lei donati …<br />

per chi come lei, con umiltà , semplicità<br />

, capacità e passione, sa trasformare<br />

un oggetto grezzo e imbruttito<br />

dall’incuria del tempo, in opera dignitosa<br />

e lucente.


Che somaro!<br />

Lo diciamo di chi va<br />

male a scuola. A parte<br />

che mi pare ingiusta<br />

l’accezione negativa al<br />

nome di un animale utilissimo,<br />

intelligente,<br />

magari sì, un po’ testar-<br />

Paolo Balzamo do, ma fedele e forte<br />

mallevadore di fatiche<br />

dei nostri nonni contadini e soldati (somaro,<br />

ossia “portatore di soma, di carico”).<br />

Noto che ancor peggio è andata al figliastro<br />

più grande e forte, il mulo, disprezzato<br />

bastardo (portatore di basto, di carico<br />

pesante, e poi proprio per indicare il mulo,<br />

figlio illegittimo).<br />

Ma ciò che proprio non capisco è la prima<br />

accezione: chi non studia, chi va male a<br />

scuola è un somaro.<br />

Qualche fatto storico.<br />

Primi anni ‘60. Un ragazzo in America<br />

viene espulso dal college perché bocciato<br />

all’esame di filosofia. Si vendica impersonando<br />

il più famoso archeologo dello<br />

schermo, Indiana Jones. Era Harrison<br />

Ford.<br />

Primi del ‘900 Il<br />

Politecnico federale di<br />

Zurigo boccia all’esame<br />

di ammissione un giovane<br />

che poi viene assunto<br />

come impiegato all’ufficio<br />

brevetti. È Albert<br />

Einstein.<br />

I suoi professori lo bocciano più volte definendolo<br />

”scaldabanchi”. Diventa non solo<br />

insegnante di letteratura francese nei licei<br />

parigini, ma anche uno degli scrittori di<br />

maggior successo di fine secolo: Daniel<br />

Pennac.<br />

Metà ‘800, nell’Ohio (Stati Uniti) un dodicenne<br />

viene espulso dalle scuole medie<br />

perché assolutamente non in grado di<br />

capire la matematica ed incapace di concentrarsi.<br />

Per ripicca batterà il record di<br />

brevetti scientifici attribuiti ad una perso-<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 29<br />

Che somaro!<br />

Le eccezioni che confermano la regola<br />

na singola: 1.086! Era Thomas Edison<br />

(lampadina, fonografo, cinema, auto elettriche,<br />

ecc.)<br />

...menomale che queste cose succedono<br />

solo all’estero, in Italia proprio no!<br />

Primi anni ‘50, alla Bocconi, esame di<br />

“Economia 1”. Un professore boccia un<br />

esaminato dicendo “Lei non ha nemmeno<br />

idea di cosa sia l’economia!”. L’esaminato<br />

aveva un doppio cognome, si chiamava<br />

Padoa Schioppa e forse dell’economia<br />

non aveva idea, ma ne diventò ministro<br />

(e dei migliori!)<br />

Fine ‘800, uno studente viene espulso per<br />

scarsi risultati dalla Facoltà di lettere<br />

dell’Università La Sapienza di Roma e continua<br />

gli studi a Bonn. Più tardi riceverà il<br />

Nobel per la letteratura. Era Luigi<br />

Pirandello.<br />

Al liceo viene bocciato il futuro presidente<br />

della Repubblica Luigi Einaudi.<br />

Deve ripetere la terza media un ragazzino<br />

che preferisce il pallone (e la Roma) al latino<br />

e al greco: diventerà il senatore a vita<br />

Giulio Andreotti.<br />

Campionessa di salto in alto e salto in<br />

lungo ai Littoriali del ‘42, era definita<br />

“deboluccia in matematica” (e venne più<br />

volte rimandata) la nostra meravigliosa<br />

astrofisica Margherita Hack.<br />

Diventa perito elettrotecnico solo a 22<br />

anni (anziché a 18) a causa di tre bocciature.<br />

Diventerà presidente della Camera;<br />

è Fausto Bertinotti.<br />

Nel 2005 l’Università di Foggia conferisce<br />

la laurea Honoris causa a Renzo Arbore.<br />

Cinquant’anni prima lo stesso Arbore<br />

aveva cominciato a suonare perché il<br />

severo padre gli aveva tagliato i viveri<br />

dopo la solenne bocciatura in terzo liceo,<br />

sempre a Foggia!<br />

Scarsa lungimiranza dei docenti? Semplice<br />

“ravvedimento” dei ragazzi temporaneamente<br />

sbandati? Inadeguatezza dei programmi<br />

scolastici e della scuola in generale?<br />

O inevitabile legge di natura?<br />

Forse l’insieme di tutto questo, ma ne parleremo<br />

sul prossimo numero e vedremo<br />

come collegare gli ambasciatori Aztechi e<br />

l’evoluzione della vita.<br />

Hasta la vista<br />

P.s. Se qualche studente svogliato legge<br />

queste brevi note, non ne tragga consolazione:<br />

è statisticamente dimostrato che la<br />

percentuale di retribuzione da adulti è<br />

proporzionale al grado di istruzione percorsa!<br />

Le eccezioni sono, appunto, eccezioni!


30 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Le trasformazioni di<br />

di Francesca<br />

Pelinga<br />

Civita Castellana<br />

Il primo nome di<br />

Civita Castellana fu<br />

Castellum, poi<br />

Massa Castellania,<br />

che ebbe un ruolo strategico<br />

per la difesa del<br />

nascente Stato Pontificio,<br />

ed in fine Civitas<br />

Castellana come risulta<br />

da un atto del monastero<br />

di Farfa che risa-<br />

le al 994. Nel 998 ottenne ufficialmente il<br />

nome di Civitas Castellana. Fu verso il<br />

Millecento che la città si cominciò a popolare<br />

intorno a Porta Lanciana, porta che<br />

immetteva alla Madonna delle Piagge.<br />

Venne costruito il Duomo e da lì partiva<br />

l’asse viario. Poi vi era piazza Quintana,<br />

che era molto piu grande di oggi; il nome<br />

deriva forse dalla giostra di cavalli che vi si<br />

teneva. Piazza San Clemente, dall’ ononima<br />

chiesa, era probabilmente sede del<br />

mercato. In Via Panico vi erano silos scavati<br />

nel tufo per conservare granaglie,<br />

soprattutto grano. In Via di Corte vi erano<br />

gli uffici pubblici. A Via della Tribuna vi si<br />

annunciavano i bandi e le ordinanze. Via<br />

delle Palme era forse sede di una corporazione<br />

che forniva le palme durante la pasqua.<br />

Via del Vinciolino deve il nome all’omonima<br />

chiesa soppressa nei primi del<br />

Novecento. In Via Corsica vi erano, con<br />

probabilità, gli alloggi dei gendarmi Corsi.<br />

A Via del Tiratò si tiravano le corde e si<br />

stendevano i panni. Durante il<br />

Milletrecento si incominciò a sviluppare<br />

anche piazza Prato (oggi piazza Matteotti)<br />

che da zona agricola, dove si sgranavano i<br />

cereali e si tenevano le fiere, divenne il<br />

luogo di maggiore concentrazione di botteghe<br />

artigianali, con arcate tutte intorno,<br />

ancora visibili in alcuni negozi. Verso la<br />

fine del Millequattrocento venne costruito<br />

il Forte Sangallo e cambiò di nuovo l’asse<br />

viario che partiva dalla rocca e comprendeva<br />

anche piazza di Massa, chiamata cosi<br />

perché vi si adunavano i cittadini.<br />

Nacquero nel Tardo Medioevo le case torri,<br />

costruzioni ad un unico ambiente, di pianta<br />

circolare o poligonale, sviluppate esclu-<br />

sivamente in altezza, scarsamente<br />

illuminate nelle parti<br />

inferiori e medie, traforate alla<br />

sommità da aperture. quelle<br />

che ancora possiamo vedere<br />

sono in Via Panico, Via di Corte, Via<br />

Garibaldi, Piazza San Clemente, Piazza San<br />

Gregorio, Piazza Matteotti, Via del<br />

Borguccio, angolo Porta Rupe. Nella prima<br />

metà del 1500 venne costruito su volere di<br />

papa Leone X il Municipio e, nel 1565,<br />

venne redatto lo Statuto Comunale, che si<br />

occupava dell’ordinamento civico di Civita,<br />

il quale era composto da sei libri: la Tavola<br />

degli Offici,la Tavola dei Civili, la Tavola dei<br />

Malefici, la Tavola del Danno Dato, la<br />

Tavola degli Extraordinari e le Riformanze.<br />

Uno dei compiti dello Statuto era quello di<br />

tutelare i prodotti locali e le varie categorie<br />

di lavoratori riuniti in Corporazioni, istituzione<br />

nata nel secolo XI. I membri che<br />

ne facevano parte esercitavano la stessa<br />

professione e si impegnavano all’assistenza<br />

reciproca e alla difesa degli interessi<br />

comuni. Aveva un carattere giuridico riconosciuto,<br />

ci si iscriveva e si pagava una<br />

quota sociale. Dalla Tavola degli Offici<br />

abbiamo anche l’ordine di sfilata durante<br />

le processioni, nell’ordine: i calcaroli, i<br />

molinari, i vascellari, i pizzicaroli, i tavernari,<br />

gli ostieri, i barbieri, i muratori, i sartori,<br />

i porcari, i macellari, i carpentieri, i<br />

fabbri, i calzolari, i boattieri, gli speziali, i<br />

mercanti.<br />

Le cariche pubbliche erano: Consiglio<br />

Generale composto da 38 membri e dal<br />

consiglio Segreto di 12 membri. I consiglieri<br />

venivano eletti direttamente dal<br />

popolo. Anche il Podestà, prima di assumere<br />

la carica, prestava giuramento sulle<br />

scale della chiesa di San Francesco con<br />

una solenne cerimonia. All’alba del giorno<br />

del giuramento l’artiglieria del Forte salutava<br />

il nuovo eletto, mentre nel Municipio,<br />

al momento dell’insediamento, veniva suonata<br />

la campana allo squillo delle trombe.<br />

Il Podestà era a capo della giustizia e, con<br />

lui, venivano eletti, sempre dal Consiglio<br />

Generale, altri funzionari: il Cancelliere<br />

(segretario), che dirigeva la segreteria<br />

comunale; il Camerlengo (tesoriere), che<br />

riscuoteva dazi, pedaggi e gabelle e durava<br />

in carica tre mesi così da non poter<br />

essere corrotto. Provvedeva anche alla<br />

pulizia di Piazza Prato almeno una volta<br />

nei mesi di maggio, giugno, luglio ed agosto<br />

e, per il resto dell’anno, ci pensava la<br />

pioggia. Il Massaro (economo) sopraintendeva<br />

alle spese e teneva in consegna le<br />

bolle. I Viali (periti) sorvegliavano le strade<br />

e le opere edilizie e stimavano i danni.<br />

I Giurati erano un corpo armato di 20 persone<br />

e accompagnavano il Podestà durante<br />

alcuni mesi dell’anno per la verifica dei<br />

confini territoriali. I Pacieri erano due incaricati<br />

di concludere pacificamente le vertenze<br />

fra cittadini. I Portari erano tre e<br />

conservavano le chiavi di Civita. Il<br />

Pesatore della farina controllava il peso del<br />

grano che veniva consegnato ai molinari.<br />

Il Capitano delle Fiere, con dieci uomini,<br />

doveva mantenere l’ordine durante le<br />

fiere. Lo Statuto Comunale riporta anche<br />

i nomi di quattro rioni divisi in contrade:<br />

Rione di Prato, che comprendeva l’attuale<br />

Piazza Matteotti e vicinanze; Rione di<br />

Mezzo, che comprendeva Piazza San<br />

Clemente, Piazza Quintana e le vie vicine;<br />

Rione di Massa che includeva la zona circostante<br />

il Forte; Borgo Alessandrino, a<br />

sud di Civita, fatto edificare da papa<br />

Alessandro VI e distrutto dai<br />

Lanzichenecchi. Nel 1527, fu costruito il<br />

palazzo Petroni-Andosilla (palazzo<br />

Trocchi), attribuito ad Antonio Sangallo il<br />

giovane. Porta Falisca sotto l’ospedale era<br />

l’ingresso principale per entrare a Civita;<br />

Porta Lanciana conduceva alla Madonna<br />

delle Piaggie e verso Nepi; Porta<br />

Postereula, una delle piu antiche, portava<br />

nella valle dei mulini. Sempre dallo Statuto<br />

Comunale, nel Libro dei Malefici riguardante<br />

i delitti di sangue, si legge che gli<br />

assassini venivano bruciati vivi sopra una<br />

grossa pietra a piazza Prato. continua...


Trucco depoca<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 31<br />

Trend degli ultimi sessantanni...<br />

Make-up,outfit,acconciatura,manicure,figura della donna<br />

di Ilaria Palanga<br />

Anni’60. Le donne durante il boom economico<br />

Figura della donna: Periodo massimo dell’espressione di una società consumistica, gli elettrodomestici entrano a far parte della<br />

vita di tutti i giorni, come anche la fotografia a colori comincia ad essere diffusa. L’epoca di un immagine nuova e nuovi canoni: non<br />

più donna giunonica, prorompente, né glamour; le donne non vogliono più assomigliare alle madri: i capelli vengono sciolti e le gonne<br />

si accorciano per mettere in mostra le gambe. Le dive non sono più solo le attrici, ma anche le modelle, difatti vige il canone eccessivo<br />

di “magrezza”. Nascono le prime manifestazioni femministe. Epoca dei “Mods” (il termine mod, abbreviativo di modernism , fa riferimento<br />

alla cultura giovanile che si sviluppò a Londra e nel regno Unito in quegli anni). Le ragazze “Ye Ye”, che ballavano il twist e<br />

spendevano i soldi in vestiti e belletti, avevano come punto di riferimento Biba, famoso negozio di abbigliamento londinese di quel periodo.<br />

I Surfers, i surfisti, punti di riferimento i Beach Boys.La musica ascoltata era quella dei Rolling Stones, Beatles, Pink Floyd, capiscuola<br />

di tutta la musica rock a venire. Nel ‘68 iniziano le manifestazioni studentesche e si diffonde il movimento degli “Hippy”. Nel ‘59<br />

nasce la prima Barbie.<br />

Out fit: I primi Mods non usavano riunirsi in gruppi, né seguire uno stile ben preciso, ma si può comunque ritrovare un look comune<br />

negli abiti sartoriali: giacche strette a tre o quattro bottoni, e pantaloni stretti e affusolati che non terminavano mai a più di due centimetri<br />

dalla scarpa. Sulla base dell’attrazione per lo stile italiano prese piede l’utilizzo di scooter come la Vespa e la Lambretta come<br />

mezzo di trasporto; per proteggere gli abiti sartoriali durante gli spostamenti in motorino, i Mods iniziarono allora ad indossare i giacconi<br />

Parka, già comuni tra gli scooter boy. Mary Quant e la sua minigonna, creata per le giovanissime, ma successivamente apprezzata<br />

anche dalle donne più mature, stravolge la moda femminile. Lo stilista Pierre Cardin con le tute spaziali: in lattice, lurex ecc.; nonché<br />

stilista preferito dai Beatles. Per i tessuti ci si ispira ai quadri d’arte con l’uso di eccessivo colore. Fantasie dei tessuti optical. Il taglio<br />

degli abiti ignora totalmente il punto vita con la forma a trapezio. Emilio Pucci, uno stilista italiano brevetta l’Emilio Form un tessuto<br />

elastico a metà tra Jersey e la seta. Paco Rabanne utilizza pinze, chiodi, metallo,ecc. Vanno di moda gli stivali e la zeppa.<br />

DIVE/ ICONE: La modella inglese Twiggy Lawson, (all’anagrafe Lesley Hornby), tipica per la sua eccessiva magrezza,<br />

inoltre prima tra tutte che si disegnava le ciglia inferiori. Jacklyn Kennedy (Jacqueline Lee Bouvier, detta Jackie Kennedy)<br />

coniugata in prime nozze con John Fitzgerald Kennedy, vedova, sposò poi l’armatore greco Aristotele Onassis. Grazie alla sua<br />

grazia, cultura ed eleganza, è rimasta un idolo per le generazioni successive. Brigitte Bardot (Brigitte Anne Marie Bardot,<br />

anche conosciuta come B.B.) un’attrice modella e cantante francese considerata un’icona sexy. Barbara Straisard (nome d’arte<br />

di Barbara Joan Streisand) cantante, attrice, compositrice e regista nonché produttrice cinematografica statunitense.<br />

Natalie Wood (nome d’arte di Natal’ja Nikolaevna Zacharenko) attrice statunitesne. Rita Pavone, cantante e attrice italiana,<br />

naturata svizzera, fu soprannominata Pel di carota per via del colore rosso della sua capigliatura. Caterina Caselli cantante,<br />

produttrice discografica, attrice e conduttrice televisiva italiana,conosciuta anche come Casco d’oro per la particolare<br />

acconciatura che la distingueva nel periodo di maggior successo. Barbara Bouchet, pseudonimo di Barbara Gutscher,attrice<br />

cinematografica tedesca naturalizzata italiana, diventata famosa in Italia nel periodo d’oro della commedia sexy all’italiana.<br />

Edwige Fenech, un’attrice, produttrice cinematografica, conduttrice televisiva francese naturalizzata italiana. Mina (nome d’arte<br />

di Mina Anna Mazzini) considerata una delle piu grandi cantanti italiane di tutti i tempi naturalizzata svizzera, è nota per<br />

le qualità della sua voce che si possono definire di soprano drammatico d’agilità , pur non avendo l’impostazione accademica<br />

del soprano classico. Patty Pravo (nome d’arte di Nicoletta Strambelli ) è una cantante italiana, conosciuta anche con il<br />

soprannome “La ragazza del Piper”. Raffaella Carrà (nome d’arte di Raffaella Pelloni) è una conduttrice televisiva, show girl,<br />

attrice, cantante, ballerina e autrice italiana, famosa anche all’estero soprattutto in Spagna e America Latina. Ancora.... Liz Taylor<br />

(nome d’arte di Elizabeth Rosemond Taylor) è stata un’attrice inglese considerata l’ultima grande diva dell’era d’oro di<br />

Hollywood per le sue doti recitative e la singolare avvenenza. Sofia Loren (nome d’arte di Sofia Villani Scicolone ) attrice italiana<br />

riconosciuta universalmente come una delle più celebri attrici della storia del cinema italiano e mondiale. E si anche...<br />

Orietta Berti (nome d’arte di Orietta Galimberti) cantante italiana, particolarmente amata dal grande pubblico soprannominata<br />

“la marmotta di Cavriago”<br />

Copia il look (trucco, acconciatura, manicure)<br />

L’incarnato è naturale, le sopracciglia indefinite, piuttosto annullate e sottili, a volte depilate completamente come Mina, che passavano in<br />

secondo piano rispetto agli occhi. Gli occhi sono valorizzati e ingranditi da lunghissime ciglia finte dette “a ragno”, usate anche per la rima<br />

inferiore dell’occhio, e spessi tratti di matita o khol. Fanno la loro prima apparizione l’ombretto e la matita bianchi per occhi, con la palpebra<br />

mobile chiara e opaca con l’inclinazione leggermente cadente. Tanto uso di eye liner che finiva con la ciglia al lato. Anche la piega della palpebra<br />

a volte era più in alto o veniva allungata, eyeliner finiva con la prima ciglia<br />

al lato e ci si discostava parecchio dall’angolo esterno naturale (es. Sofia Loren).<br />

Uso feroce di ciglia finte e a volte ci si disegnavano addirittura i peletti delle ciglia<br />

inferiori un esempio ne è Twiggy. La bocca era annullata con colori chiari e iridescenti:<br />

pastello rosati, albicocca e solo un po’ di gloss, l’attenzione era puntata tutta<br />

sugli occhi. I blush o fard venivano sfumati fino ai capelli. Il taglio dei capelli più<br />

popolare era il carrè con i capelli lisci e morbidi o con caschetti e cotonature es.<br />

Caterina Caselli ( inventato dal parrucchiere ebreo-inglese Vidal Sassoon, recentemente<br />

scomparso). Sono gli anni della french manicure (la lunetta bianca smaltata<br />

che evidenzia la parte libera dell’unghia) che conosciamo tutti molto bene dato<br />

il boom del momento degli anni da poco passati, molte di voi probabilmente credevano<br />

che fosse una novità ma è proprio vero che le mode ritornano!<br />

Jacklyn<br />

Kennedy<br />

Brigitte<br />

Bardot<br />

Mina


32<br />

di Secondiano<br />

Zeroli<br />

Fa piacere il constatare<br />

come un<br />

imprenditore così<br />

amante dell’arte, della<br />

filosofia e della bellezza<br />

in generale, abbia scelto<br />

Civita di Bagnoregio<br />

per la sua campagna<br />

pubblicitaria. Stiamo<br />

parlando di Brunello<br />

Cucinelli, definito dal<br />

Financial Times, “il re<br />

del cashmere”, un imprenditore umbro di<br />

Castel Rigone, presso Perugia, che per le<br />

sue capacità manageriali, ma anche per le<br />

sue doti di cultura, si è<br />

visto conferire, nel 2010,<br />

dall’ateneo della sua<br />

città , una laurea honoris<br />

causa in filosofia ed etica<br />

delle relazioni.<br />

Vi dicevamo, dunque,<br />

che per presentare la<br />

propria collezione di<br />

cashmere uomo-donna,<br />

per la stagione autunno-inverno, il dottor<br />

Cucinelli ha scelto la patria di San<br />

Bonaventura come immagine di fondo.<br />

Una scelta davvero importante per tutto<br />

l’Alto Lazio, se solo pensiamo che nelle<br />

precedenti stagioni le indossatrici e gli<br />

indossatori venivano immortalati nientedimeno<br />

che davanti al Teatro Greco di<br />

Taormina!<br />

Ma chi è Brunello Cucinelli?<br />

Si può rilevarlo dalla sua scheda biografica<br />

nel riquadro al lato, ma la vera sorpresa<br />

la si coglie nel leggere le sue risposte<br />

agli inviati dell’Espresso e del Corriere<br />

della Sera, che lo ascoltano devotamente,<br />

nel vasto salone della sua casa di<br />

Solomeo: un vero castello che si sviluppa<br />

su tre piani con grandi terrazze e con pile<br />

di libri che occupano le parti più incredibili<br />

dei vari locali; nell’ingresso, ad esempio,<br />

c’è l’enciclopedia Treccani a dare il benvenuto!<br />

Ma la cosa che più stupisce di questo<br />

capitalista venuto dal nulla, è la filosofia<br />

che guida il suo impegno professionale.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Campagna pubblicitaria sul ponte<br />

di Civita di Bagnoregio<br />

Cucinelli, come Papa Ratzinger, rapito da San Bonaventura?<br />

Cucinelli paga i<br />

suoi dipendenti il<br />

venti percento in<br />

più rispetto alle<br />

tariffe sindacali del<br />

settore<br />

“I profitti del mio lavoro – dice – li divido<br />

in quattro parti: la prima resta all’impresa,<br />

la seconda va alla mia famiglia, la terza<br />

alle persone che lavorano con me, la quarta<br />

è destinata ad abbellire il mondo, sia<br />

aiutando chi è in difficoltà , sia edificando<br />

una chiesa o un teatro”.<br />

E ancora si scopre che Cucinelli paga i suoi<br />

dipendenti il venti percento in più rispetto<br />

alle tariffe sindacali del settore e che lui<br />

conosce personalmente tutti i settecentocinquanta<br />

suoi collaboratori.<br />

Riguardo alla politica non se ne cura e a<br />

tale proposito cita Socrate quando dice :<br />

“Ho conosciuto un poeta. Si è messo in<br />

politica e ha rovinato la<br />

poesia e la politica”.<br />

Però è bello quando, parlando<br />

della sua giovinezza,<br />

la ricorda come “oziosa<br />

e vissuta quasi interamente<br />

al bar” che è stato<br />

la sua grande scuola di<br />

vita.<br />

Al bar, si sa, si parla di<br />

donne, di sport, di politica, ma anche di<br />

religione e perfino di teologia.<br />

Tutte cose che sono poi servite per la sua<br />

azienda e per la sua vita.<br />

I giornalisti sono soliti citare, parlando di<br />

Brunello Cucinelli, filosofi e pensatori<br />

anche perché nella sua dimora vengono<br />

notate sculture ispirate ai miti antichi e<br />

moderni (Pericle, Costantino, Adriano,<br />

Marco Aurelio, Kant… perfino il presidente<br />

Obama), ma io sarei davvero curioso di<br />

chiedergli se alla base della scelta di Civita<br />

di Bagnoregio per la sua campagna pubblicitaria<br />

(Cucinelli non fa mai le cose così<br />

per caso), ci sia un po’ del pensiero mistico<br />

di San Bonaventura.<br />

Una domanda che, prima o poi, qualche<br />

giornalista, magari un po’ più acuto e speculativo,<br />

gli dovrà pur fare…<br />

Dal papà operaio all’exploit in Borsa<br />

1953 Brunello Cucinelli nasce il 3 settembre in una famiglia contadina di Castel Rigone, in provincia<br />

di Perugia.<br />

1968 il padre trova lavoro come operaio a Perugia e si trasferisce con moglie e figli. Brunello frequenta<br />

l’istituto per geometri e poi la facoltà di Ingegneria, che lascia dopo un solo esame.<br />

1978 Ha l’intuizione di tingere con colori vivaci il cashmere e comincia a produrlo artigianalmente<br />

in un laboratorio di pochi metri quadri.<br />

1982 Dopo un lungo fidanzamento, sposa Federica Brenda dalla quale avrà le figlie Camilla e<br />

Carolina, che oggi hanno 29 e 21 anni e lavorano in azienda.<br />

1985 Acquista il castello del piccolo borgo trecentesco di Solomeo, paese natale della moglie, che<br />

trasforma nella nuova sede dell’azienda. Nel corso degli anni acquista e restaura la maggior parte<br />

delle case esistenti e vi aggiunge la costruzione di quello che chiama “Foro delle Arti” composto di<br />

un teatro, un anfiteatro, un’accademia e una biblioteca.<br />

1986-2009 Il suo marchio si afferma progressivamente nel settore del lusso fino a diventarne uno<br />

dei più prestigiosi al mondo. Conquista i mercati esteri che assorbono via via la maggior parte della<br />

produzione.<br />

2010 Riceve dall’Università di Perugia la Laurea Honoris causa in Filosofia ed Etica delle relazioni.<br />

2012 Quota l’azienda in Borsa con un successo clamoroso e un rialzo del 50 per cento in poche<br />

ore. Oggi la Brunello Cucinelli Spa dà lavoro a 750 persone, ha 70 negozi monomarca e in franchising<br />

diffusi in tutto il mondo. Nei primi sei mesi dell’anno ha fatturato 140milioni di euro.<br />

Fonte l’ Espresso


di Arnaldo Ricci<br />

arnaldo_ric@yahoo.it<br />

Premessa: l’episodio<br />

di seguito descritto, è<br />

realmente accaduto a<br />

Carbognano, durante<br />

la seconda guerra<br />

mondiale; esso è stato<br />

anche citato dal giornalista<br />

scrittore Franco<br />

Giustolisi, nel suo<br />

libro “L’armadio della<br />

vergogna “, insieme ad altri episodi di violenza<br />

avvenuti durante l’occupazione tedesca<br />

fra il settembre 1943 e l’aprile 1945.<br />

Prima di scrivere questa vicenda, voglio<br />

ringraziare mia Zia Maria Allegrini nonché il<br />

sig. Eraldo Biondini di Fabrica di Roma; loro<br />

mi hanno gentilmente fornito preziose<br />

informazioni nonché foto per la ricostruzione<br />

storica dell’avvenimento.<br />

Per quanto mi riguarda, l’episodio in oggetto<br />

è stato sempre da me conosciuto, molto<br />

prima che venisse pubblicato sul libro di<br />

Giustolisi; ne è stata una protagonista mia<br />

zia Maria Allegrini; lei ancora oggi, lo ricorda<br />

e lo narra con estrema lucidità . Durante<br />

l’occupazione tedesca, Carbognano è stato<br />

un comune molto presidiato, dato che in<br />

zona era ubicato un importante comando<br />

della Luftwaffe (Aeronautica militare germanica).<br />

Qualche anziano del posto afferma<br />

che erano presenti più soldati tedeschi<br />

che popolazione! ebbene, in questo contesto<br />

è avvenuto l’episodio che segue:<br />

Carbognano, ore 19.00 del 07 giugno<br />

1944: Un bel giovane di venti anni si sta<br />

recando verso un fontanile dove sorge fresca<br />

acqua potabile in località chiamata “<br />

tenuta Morciano”. Il suo nome è Italo<br />

Biondini, figlio di Giovanni e di Giulia Poloni.<br />

Il giovane è nato a Monte Cassiano in provincia<br />

di Macerata il 5 luglio 1924 ed è<br />

componente di una famiglia marchigiana<br />

trasferita a Carbognano negli anni tra la<br />

prima e la seconda guerra mondiale. Erano<br />

gli anni dove molte famiglie marchigiane<br />

emigravano nel Lazio.<br />

Mentre Italo cammina canticchiando verso<br />

la sorgente che non è lontano dalla sua<br />

casa, sopraggiunge una giovane ragazza di<br />

nome Adelina Rossi ( Italo la conosce<br />

bene); insieme si incamminano per prendere<br />

dell’acqua che sarebbe servita per la<br />

cena. La sorgente era utilizzata da tutto il<br />

vicinato per attingere acqua fresca. Mentre<br />

i due giovani camminano chiacchierando,<br />

sopraggiungono alcuni soldati tedeschi<br />

armati fino ai denti che fermano i due<br />

ragazzi con modi bruschi; poco dopo iniziano<br />

a fare pesanti apprezzamenti verso la<br />

ragazza e la prendono per un braccio; Italo<br />

intuisce che vogliono farle violenza e reagisce<br />

con estrema energia avventandosi<br />

come una furia contro i soldati che molto<br />

probabilmente erano ubriachi; ne segue<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 33<br />

CARBOGNANO - OCCUPAZIONE TEDESCA.<br />

ANNO 1944<br />

Geltrude Ceccarelli, una donna coraggiosa<br />

una violenta colluttazione<br />

nella quale Italo viene si<br />

sopraffatto ma la sua reazione,<br />

consente alla ragazza<br />

di divincolarsi e di scappare<br />

dietro incitazione dello stesso.<br />

Adelina scappa attraverso<br />

alcuni noccioleti sparendo<br />

alla vista dei soldati;<br />

poco lontano sorge il casale<br />

di Geltrude Ceccarelli vedova<br />

Allegrini, conosciuta a<br />

Carbognano con l’appellativo<br />

di “Tuta”. La signora<br />

Tuta è intenta a fare alcuni<br />

lavori nel cortile insieme<br />

alle due figlie Maria e<br />

Candida; Maria di 22 anni e Candida di 18.<br />

Ovviamente Adelina era conosciuta molto<br />

bene da Tuta e da tutta la sua famiglia; la<br />

ragazza sopraggiunge di corsa e con respiro<br />

affannato, racconta l’accaduto a Tuta,<br />

aggiungendo che Italo è in mano ai tedeschi<br />

e mentre lei fuggiva sentiva dei colpi di<br />

arma da fuoco. Tuta, capisce immediatamente<br />

la situazione e consiglia ad Adelina<br />

di non andare a casa ma di fermarsi da<br />

loro; con estrema decisione, velocità e<br />

coraggio, prende poi per un braccio la<br />

ragazza e la porta dentro ad una grotta dietro<br />

al suo casale (presumo che questa grotta<br />

sia ancora lì). L’entrata della grotta è ben<br />

celata dietro folti cespugli e non è visibile a<br />

nessuno, eccetto per quelli che la conoscono.<br />

Dopo pochi secondi che ha nascosto<br />

Adelina, Tuta, pensa che era meglio fare la<br />

stessa cosa per le due sue figlie: Maria e<br />

Candida; non esita minimamente e con<br />

voce bassa ma tono imperioso, dice alle<br />

due figlie “……sbrigatevi…….andate anche<br />

voi in grotta!......<br />

Nè Tuta nè nessun altro abitante di<br />

Carbognano, in quel momento, è al corrente<br />

che il giorno dopo sarebbero andati via i<br />

tedeschi e sarebbero arrivati gli americani!<br />

Ore 09.00 dell’8 giugno 1944: Il sig.<br />

Giovanni Biondini, papà di Italo è alla ricerca<br />

del figlio fin dalle ore 02.00 di notte; egli<br />

è preoccupatissimo, non vedendolo rientrare<br />

come di consueto. Purtroppo lo trova con<br />

la faccia rivolta a terra, sul ciglio della strada<br />

Carbognano – Roma, in località<br />

Capannelle; successivamente fu costatato<br />

che Italo Biondini fu ucciso con due colpi di<br />

pistola alla nuca; aveva vent’anni! Nel preciso<br />

istante che viene ritrovato il cadavere<br />

di Italo, Adelina è ancora nascosta nella<br />

Grotta insieme alle figlie di Tuta.<br />

Ore 10.00 dell’8 giugno 1944: Il primo<br />

carro armato alleato entra in Carbognano,<br />

seguito da una Jeep con 3 soldati a bordo<br />

(mia zia dice che erano americani ma dalla<br />

mia ricerca mi risultano Canadesi, a quei<br />

tempi la popolazione non distingueva fra<br />

canadesi, americani, sudafricani, australiani<br />

Italo Biondini, classe 1924 -<br />

foto del sig. Eraldo Biondini.<br />

Geltrude Ceccarelli, classe<br />

1892 - foto della sig.ra Annarita Marinozzi.<br />

o inglesi; venivano chiamati tutti americani).<br />

La mamma del giovane ucciso, appena<br />

vede la Jeep americana si posiziona davanti<br />

al mezzo e lo costringe a fermarsi;<br />

abbracciando il cofano del motore esclama<br />

“…..perchè non siete arrivati prima!!!...”;<br />

un sottufficiale scende dal mezzo (probabilmente<br />

non capisce assolutamente l’esclamazione<br />

della donna) e gli porge una tavoletta<br />

di cioccolato dicendo “…..do you like a<br />

chocolate?...” (“……gradisce un cioccolato?.....”).<br />

Maria Allegrini - durante la guerra sposò<br />

mio zio materno Mario Marinozzi ed andò<br />

ad abitare a Civita Castellana, dove ancora<br />

attualmente vive, avedno raggiunto la considerevole<br />

età di 91 anni, amorevolmente<br />

accudita dalle due sue figlie Annarita e<br />

Carla.<br />

Candida Allegrini - è anche lei ancora in<br />

vita ed ha raggiunto l’età di 87 anni ; attualmente<br />

vive a Carbognano con la figlia.<br />

Geltrute Ceccarelli – mamma di Maria e<br />

Candida, ha vissuto sempre a Carbognano<br />

dove è morta il 09 dicembre 1960 all’età di<br />

68 anni. La sua figura, come quella di Italo,<br />

non sia dimenticata dalle generazioni future.<br />

In quella vicenda potevano lavarsene le<br />

mani come Ponzio Pilato……ma non lo fecero!<br />

Eraldo Biondini – nel 1944 non era ancora<br />

nato; attualmente ha 64 anni ed è nipote<br />

della vittima Italo Biondini; il suo papà era<br />

fratello di Italo; attualmente Eraldo vive a<br />

Fabrica di Roma con la sua mamma.<br />

Adelina Rossi – dalle mie ricerche risulta<br />

si sia trasferita da Carbognano in altra località<br />

, subito dopo la guerra; non sono in<br />

grado di affermare se Adelina attualmente<br />

sia ancora in vita e dove eventualmente<br />

abita; posso invece dire che se fosse ancora<br />

viva, avrebbe un’età molto vicina ai 90 anni!<br />

La sorella di Italo, Maria Biondini successivamente<br />

si sposò e dette il nome di<br />

Italo al suo primogenito; il destino volle che<br />

anche questo ragazzo morì a vent’anni<br />

come lo zio, in seguito ad un grave incidente<br />

stradale!


34<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

“Il Fumetto”<br />

LETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONA<br />

MARCH STORY di Kim Hyang-Min e Yiang Kyung-Il<br />

edito da Panini Comics – 4 volumi, in corso<br />

di<br />

Daniele Vessella<br />

Misterioso e coinvolgente. XVIII secolo, Europa orientale.<br />

Il Male ha trovato un modo subdolo per insinuarsi negli<br />

uomini, annidandosi in oggetti di raffinata bellezza: uno<br />

specchio dorato, una collana di perle, un candelabro d’argento<br />

possono solleticare l’avidità delle persone fino a far perdere<br />

loro il senno. In pochi conoscono i segreti di questa diabolica<br />

malia e l’ultima speranza di salvezza ricade su un’anima dannata.<br />

(trama ripresa dal sito dell’editore). Quest’opera<br />

racchiude in sé un senso di malinconia agghiacciante perché<br />

abbinata a tinte gotiche che rendono il tutto fosco e cupo, toccando<br />

lati reali dell’introspezione umana. A prima vista può<br />

sembrare un fumetto già visto che sfrutta il successo di altre<br />

opere di genere sovrannaturale-gotico-vampiresco, ma non è<br />

così ; March Story è dotato di una trama originale, matura e<br />

ricca di colpi di scena, dovuti soprattutto ai risvolti amorosi e ai siparietti comici che<br />

spezzano quell’atmosfera oscura che caratterizza tutto il fumetto. Pagina dopo pagina,<br />

le tenebre sembrano avvolgerti grazie anche ad un disegno superbo che si abbina<br />

perfettamente alla storia. Un gioiellino che non può mancare agli amanti del<br />

genere.<br />

Lascio l’indirizzo del mio blog: http://danielevessella.blogspot.com/<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

è la rivista che entra ogni<br />

mese in tutte le case<br />

e perciò è la<br />

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Con questo nuovo<br />

incontro cominceremo<br />

un viaggio<br />

attraverso il mondo<br />

del collezionismo.<br />

Capita sempre più frequentemente,<br />

infatti,<br />

di imbattersi in merca-<br />

di Letizia Chilelli tini o in veri e propri<br />

negozi di antiquariato<br />

dove è possibile fare<br />

ottimi affari, soprattutto se si è sempre<br />

alla ricerca di oggetti che completano una<br />

collezione o se è proprio da quell’oggetto<br />

che la nostra raccolta prenderà il via.<br />

Prima però di parlare delle vere e proprie<br />

collezioni, credo sia giusto partire dall’evoluzione<br />

storica del collezionismo: dai<br />

reperti archeologici, si è potuto scoprire<br />

che già i Faraoni dell’Antico Egitto amavano<br />

collezionare e circondarsi di oggetti<br />

preziosi, e così Sumeri, Assiri e Babilonesi<br />

(famosissima è la biblioteca di<br />

Assurbanipal); nella Grecia Antica, i templi<br />

più celebrati Delfo, Olimpia, Samo, erano<br />

depositari di grandi collezioni d’opere d’arte,<br />

in genere bottini di guerra utilizzati<br />

anche come merce di scambio: si poteva<br />

parlare allora di un collezionismo pubblico<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 35<br />

Langolo del Collezionista<br />

o “statale”. Solo a Roma, negli ultimi tempi<br />

della Repubblica, l’iniziativa di raccogliere<br />

opere preziose passa ai privati cittadini, e<br />

il collezionismo assume le caratteristiche<br />

che rimangono praticamente invariate fino<br />

ad oggi; la base delle collezioni è sempre<br />

formata da oggetti tratti da bottini di guerra,<br />

ma con l’epoca imperiale hanno inizio<br />

anche regolari importazioni di opere d’arte<br />

dall’Oriente, tanto che un intero quartiere<br />

della città viene dedicato agli antiquari e<br />

ai librai. Dopo la parentesi del Medioevo,<br />

col Rinascimento si osserva un nuovo<br />

risveglio di interessi: il collezionismo si<br />

indirizza ora anche verso le testimonianze<br />

del passato, gli studiosi si interessano di<br />

raccogliere incunaboli, pergamene e<br />

manoscritti.<br />

Dalla fine del XVIII secolo il gusto della<br />

collezione si diffonde in tutta Europa, il<br />

numero dei raccoglitori, prima limitato a<br />

persone di censo elevato e a studiosi, si<br />

allarga: per le mutate condizioni economiche<br />

e sociali, il collezionismo diventa prerogativa<br />

della classe borghese e si iniziano<br />

raccolte di oggetti anche di valore limitato.<br />

Il campo del collezionismo è ancora oggi<br />

molto vasto: accanto alle raccolte di maggior<br />

valore, quali quelle di quadri, preziosi,<br />

Nel cuore<br />

tappeti, mobili,<br />

sculture, troviamo quelle di francobolli,<br />

monete, libri; e ancora raccolte a<br />

carattere naturalistico, di insetti, piante,<br />

conchiglie, oggetti curiosi, orologi, strumenti<br />

musicali, bastoni, pipe, cartoline,<br />

biglietti di invito e di auguri, menù, partecipazioni…<br />

Il fenomeno, ormai diffusissimo, assume<br />

aspetti e caratteristiche complesse: interessi<br />

estetici, culturali, finanziari sono<br />

spesso collegati fra loro e difficilmente dissociabili.<br />

Spesso, soprattutto ai giorni nostri il collezionismo<br />

si rivela un buon investimento di<br />

denaro: gli oggetti raccolti moltiplicano il<br />

loro valore con il passare del tempo, sia<br />

per l’inevitabile rarefazione degli esemplari,<br />

sia per il diffondersi della moda collezionistica<br />

anche per motivi di prestigio.<br />

Indubbiamente l’interesse degli uomini per<br />

le raccolte “in serie” è un fatto istintivo e<br />

ha largamente contribuito alla conservazione<br />

di opere d’arte e all’approfondimento<br />

della conoscenza dei fatti storici, politici<br />

e di costume.<br />

(Storia del Collezionismo, Enciclopedia<br />

Universale Fabbri Editori, 1980)<br />

Uno zio straordinario<br />

Vorrei poter esprimere tutto quello che mi esce dal cuore ma l’emozione è troppo<br />

grande che non so se riuscirò a descriverti come meriti,forse uno scrittore avrebbe<br />

usato parole più belle,ma sappi che le mie sono quelle del cuore e le parole del<br />

cuore non hanno bisogno di tanti giri ,sono semplici e vere come lo eri tu ed è così<br />

che ti voglio ricordare.Tu zio sei stato una presenza importante della mia vita,sono<br />

certa che se non fossi esistito avrei mancato alla più bella e alla più gratificante<br />

esperienza umana fatta di grandi valori e grandi affetti.Sono ben poche le occasioni<br />

della vita che possono offrirci gratifiche maggiori.Ricordo con nostalgia la tua umiltà<br />

, la tua allegria, il tuo sorriso, ti ho sempre ammirato perché tu come lo zio Pino<br />

avevate tutte le qualità che avrei voluto avere anch’io.Nel tuo breve cammino hai<br />

seminato il tuo amore verso gli altri e soprattutto hai arricchito i nostri cuori nell’averti<br />

vicino.Hai lasciato un vuoto incolmabile in tutti noi,ma nonostante il dolore<br />

sono orgogliosa di averti avuto accanto anche se per pochi anni,ed è qui nel mio<br />

cuore che conserverò ogni attimo vissuto insieme come il momento più prezioso<br />

della mia vita.Grazie per avermi voluto un mondo di Bene!<br />

Merlini Paola<br />

Un ricordo particolare a Mauro Anselmi, fratello del nostro direttore,<br />

a sei anni dalla sua dipartita (01.11.2006).<br />

La sua disponibilità ed i suoi modi educati<br />

sono sempre vive nella nostra mente!


36 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Una favola bellissima<br />

Storia di una piccola società diventata poi una delle più grandi della nostra provincia<br />

... continua dal numero 96<br />

Il 1997 fu per la<br />

società A.D. Fabrica<br />

- Carbognano un<br />

anno veramente irripetibile.<br />

La nostra Prima<br />

squadra vince il Cam-<br />

di Sergio Piano<br />

pionato Regionale di 2°<br />

categoria e la Coppa<br />

Disciplina del proprio<br />

girone, ed è finalista di Coppa Lazio, il cui<br />

incontro finale si svolge a Genzano (RM).<br />

Dovevamo confrontarci con la società<br />

“Torrice” proveniente da Rieti, e potete<br />

immaginare lo stato di agitazione che si<br />

era venuto a creare: per la prima volta due<br />

piccoli comuni del viterbese andavano a<br />

giocarsi la prestigiosa Coppa Lazio, messa<br />

in palio dal Comitato Regionale Lazio del<br />

presidente Melchiorre Zarelli.<br />

Per l’evento organizzammo due pullman<br />

e,così , armati di trombe e bandiere, partimmo<br />

alla volta di Genzano per conquistare<br />

l’ambito trofeo. La partita fu bellissima<br />

e molto combattuta, ma alla fine ci<br />

vide soccombere per 2 a 1. Quella fu la<br />

prima ed unica volta che partecipammo<br />

alla finalissima di Coppa Lazio, anche se vi<br />

furono altre partecipazioni<br />

a<br />

questo torneo.<br />

Intanto, gli anni<br />

successivi, mentre<br />

la nostra<br />

Prima Squadra<br />

si alternava fra<br />

la 1° e la 2°<br />

categoria, il settore<br />

giovanile<br />

non smetteva<br />

più di vincere.<br />

Nella stagione<br />

2000 -2001,<br />

partecipammo con la Categoria Esordienti<br />

al prestigioso torneo “Mario Frastalupi”,<br />

che si teneva ad Orvieto (TR). Nel nostro<br />

girone venne inserita anche la squadra<br />

Esordienti del Perugia, società che allora<br />

militava in serie A.<br />

Ricordo ancora la tensione che c’era tra i<br />

ragazzi nello spogliatoio! Qualcuno diceva<br />

di aver paura di giocare, qualche altro era<br />

sicuro che avrebbero subito almeno venti<br />

gol. Noi eravamo lì per cercare di tranquillizzarli<br />

ed a ricordare loro che, in<br />

fondo, si trattava solo di una partita di calcio<br />

e la cosa importante era essere lì per<br />

confrontarsi con altri ragazzi, ma soprattutto<br />

per divertirsi. Entrati in campo,<br />

però , i nostri ragazzi si trasformarono e,<br />

giocando un calcio vero, vinsero il primo<br />

incontro per 3 a 1. Passammo il turno sia<br />

noi che gli Esordienti del Perugia e per<br />

effetto dei risultati ottenuti, ci rincontrammo<br />

nella finalissima. Stavolta, però , vinsero<br />

loro partita e torneo, liquidandoci con<br />

un secco 5 a 1.<br />

Questa è un’altra pagina memorabile,<br />

scritta dai più piccoli che rimane indelebile<br />

nei nostri cuori.<br />

continua sul prossimo numero...


<strong>Campo</strong> de’ fiori 37<br />

Il Lions Club di Civita Castellana – Falerii Veteres<br />

A 25 anni dal suo riconoscimento, ecco le conquista passate ed i progetti futuri.<br />

Sono ormai trascorsi 25 anni dalla<br />

nostra prima conviviale nella quale ci<br />

fu consegnata ufficialmente la<br />

“Charter”, documento che sancisce il riconoscimento<br />

del nostro “Club Lions Civita<br />

Castellana – Falerii Veteres”. Era la sera<br />

del 7 dicembre del 1988, ed eravamo 26<br />

amici, soci fondatori.<br />

I “Lions”, chi sono, cosa fanno?<br />

Cerchiamo di renderlo più chiaro a chi non<br />

li conosce. La nostra è la più grande associazione<br />

di volontariato del mondo, l’unica<br />

che viene riconosciuta dalle Nazioni Unite<br />

(ONU), come la più affidabile e concreta; i<br />

Lions nel mondo sono unmilionetrecentocinquantamila<br />

circa, costituiti in quarantaseimila<br />

club diffusi in ben duecentosei<br />

nazioni nel globo. In Italia i soci Lions sono<br />

quarantottomila, più quattromila Leo (che<br />

sono i giovani dai sedici ai trent’anni) suddivisi<br />

in milletrecentoventidue club. Il<br />

nostro motto dice in concreto chi siamo,<br />

esso recita: “WE SERVE” (noi serviamo).<br />

I temi e le problematiche che i Lions<br />

affrontano sono molteplici, i nostri impegni<br />

sono umanitari, civici, sociali; i campi dove<br />

operano sono salute, ambiente, diritti<br />

umani, beni culturali, etica, giovani, scuola,<br />

anziani, poveri, inabili, calamità ,<br />

miglioramento della società e delle istituzioni.<br />

I Lions vengono riconosciuti come<br />

“Cavalieri dei non vedenti”, infatti i numeri<br />

che seguono lo testimoniano:<br />

- bambini assistiti con cure oculistiche:<br />

100.000.000;<br />

- persone curate contro la cecità ed il tracoma:<br />

137.000.000;<br />

- bambini sottoposti a screening oculistici:<br />

10.000.000;<br />

- interventi di cataratta: 7.500.000;<br />

- occhiali usati distribuiti in tutto il mondo:<br />

33.000.000.<br />

I Lions hanno una fondazione (LICF) con<br />

sede a Chicago (USA), che ad oggi ha distribuito<br />

sussidi in tutto il mondo per un<br />

numero di circa 10.000 e per un importo di<br />

circa 730.000.000 di dollari per cercare di<br />

aiutare che ne ha bisogno ed intervenendo<br />

immediatamente laddove catastrofi<br />

naturali abbiano creato danni e bisogni per<br />

le persone.<br />

L’elenco dei campi d’azione e di intervento<br />

sono tanti e di varia natura ed è quindi<br />

impossibile citarli tutti. Tra di essi, due<br />

dedicati ai giovani: gli scambi giovanili,<br />

dove ragazzi di ogni nazione vengono<br />

ospitati per tre settimane da famiglie Lions<br />

in maniera totalmente gratuita; ed il<br />

poster della pace, dove i ragazzi delle<br />

scuole medie inferiori creano disegni con<br />

motivi di pace e fratellanza fra i popoli ed<br />

i migliori vincono premi in denaro ed un<br />

viaggio negli Stati Uniti.<br />

L’ultimo fiore all’occhiello è la raccolta di<br />

quindicimilioni di dollari per combattere il<br />

morbillo nel mondo ed entro quest’anno<br />

riusciremo a raggiungere il traguardo ed<br />

iniziare questa ulteriore battaglia con la<br />

volontà e la determinazione che i Lions<br />

hanno nel loro DNA.<br />

Ma essere Lions, oltre che tutto questo,<br />

vuol dire essere presenti nel proprio territorio<br />

di appartenenza e di operare per il<br />

bene della gente più vicina e soprattutto di<br />

quella che è più debole e più bisognosa di<br />

aiuto.<br />

I progetti portati a termine dai Lions di<br />

Civita per Civita, sono ovviamente tanti.<br />

Ne citiamo alcuni:<br />

- raccolta fondo per il raddoppio della sala<br />

intensiva (cifra raccolta 162.000.000 di<br />

lire, che risultò sufficiente per la realizzazione<br />

dell’opera). Questo con l’aiuto<br />

dell’AVIS, della Croce Rossa, delle Aziende<br />

Ceramiche, dei cittadini.<br />

- Restauro di due dipinti murari della<br />

Chiesa Cattedrale (pareti laterali del presbiterio).<br />

- Progetto per il restauro della Fontana di<br />

Papa Gregorio XIII del 1585 (fontana di<br />

Piazza Matteotti).<br />

- Donazioni alla casa per diversamente<br />

abili Rosa Merlini Frezza.<br />

- Conferenze per debellare la silicosi e per<br />

informazioni riguardanti le malattie professionali.<br />

- Distribuzione gratuita dei diari scolastici<br />

presso la scuola media Dante Alighieri.<br />

- Conferenze sul diabete, con relativa<br />

manifestazione in piazza per analisi glice-<br />

miche.<br />

- Convegno sulla giustizia.<br />

- Conferenza-dibattito sulla crisi del<br />

distretto ceramico.<br />

- Donazione di duecento alberi di ulivo alla<br />

comunità per tossico-dipendenti di<br />

Anguillara.<br />

- Conferenza del Cardinale Fiorenzo<br />

Angelini sulla Enciclica papale “Evangelium<br />

Vitae”.<br />

- Raccolte Theleton.<br />

- Piantumazione di Tigli a Civita località la<br />

Penna e tanti, tanti altri services e conferenze<br />

che non è possibile elencare tutti.<br />

L’ultimo service nel quale ci stiamo cimentando<br />

è anch’esso assai impegnativo, ma<br />

sicuramente molto entusiasmante, e cioè<br />

terminare il progetto “Dopo di Noi” della<br />

casa protetta Rosa Merlini Frezza, completando<br />

le camere con gli arredi e gli impianti.<br />

Per fare questo abbiamo chiesto alla<br />

nostra fondazione un contributo del cinquanta<br />

percento del totale delle spese di<br />

trentamila euro, gli altri trentamila euro<br />

siamo sicuri che li raccoglieremo conoscendo<br />

la generosità della gente civitonica.<br />

Siamo in attesa di una risposta, che speriamo<br />

e ci auguriamo positiva, da parte<br />

della nostra fondazione LICF; ci ripromettiamo<br />

di informarvi sugli sviluppi di quanto<br />

ci verrà comunicato.<br />

Sandro Pedica<br />

Presidente Lions Club Civita Castellana –<br />

Falerii Veteres


38<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Una donazione di 2.100 <br />

per “I ragazzi del girasole”<br />

Sandro Anselmi, in qualità di rappresentate<br />

di una ex associazione delle famiglie<br />

dei ragazzi disabili di Civita Castellana e<br />

del circondario, in accordo con quest’ultime<br />

ha donato alla neo associazione “I<br />

Indulgenza plenaria per il biennio giubilare<br />

A Bolsena e ad Orvieto attesi migliaia di pellegrini<br />

Fervono i preparativi ad Orvieto e a<br />

Bolsena in vista del biennio giubilare<br />

che ricorda il 750° anno dell’istituzione,<br />

da parte di Papa Urbano IV,<br />

dell’Eucarestia. Le amministrazioni comunali<br />

e la curia, si apprestano a calendarizzare<br />

gli interventi e raccordare le iniziative<br />

da mettere in campo per il prestigioso<br />

evento.<br />

Aiuteranno a gestire la struttura del Dopo di noi<br />

ragazzi del girasole”, onlus dei familiari dei<br />

diversamente abili, la somma di 2.100,00<br />

, già frutto di offerte raccolte negli anni<br />

precedenti, durante manifestazioni varie a<br />

loro dedicate.<br />

La consegna è avvenuta in data 25 ottobre<br />

2012 a mezzo bonifico bancario.<br />

L’attuale presidente, Claudio Pisani, ha<br />

accettato di buon grado, dichiarando che<br />

All’inizio del 2013 ci sarà l’apertura delle<br />

Porte Sante nelle basiliche di Orvieto e di<br />

Bolsena. Nella cittadina lacuale il compito<br />

setterà al Cardinale Ennio Antonelli mentre<br />

sulla rupe, ad aprire la Porta Santa,<br />

sarà il Cardinale Giovanni Battista Re, prefetto<br />

emerito della congregazione per i<br />

Vescovi. Il nuovo Vescovo della diocesi di<br />

Orvieto-Todi, Mons. Benedetto Tuzia, a<br />

quattro mesi dal suo insediamento, nei<br />

suoi primi incontri con il clero, ha parlato<br />

di un grande evento a cui l’intera comunità<br />

dovrà rispondere con la più massiccia e<br />

consapevole partecipazione. Il sindaco di<br />

Bolsena Paolo Dottarelli, in completa sintonia<br />

con il primo cittadino di Orvieto<br />

Antonio Concina, ha assicurato che il<br />

comune offrirà la massima disponibilità<br />

logistica e strutturale, coinvolgendo anche<br />

le associazioni presenti ed attive sul territorio.<br />

Ricordiamo che il Giubileo Eucaristico avrà<br />

inizio a Gennaio 2013 e si concluderà nel<br />

mese di Novembre 2014. La benedizione<br />

papale con annessa indulgenza plenaria,<br />

Da sx: Sandro Anselmi e Claudio Pisani<br />

la somma ricevuta verrà utilizzata per<br />

attrezzare e gestire la struttura del Dopo di<br />

noi, in base alle esigenze che verranno<br />

fatte presenti durante la prossima assemblea<br />

con i membri dell’associazione.<br />

Un gesto significativo che ci auguriamo<br />

sarà di esempio per altre, speriamo,<br />

numerose offerte.<br />

viene inoltre concessa dal Sommo<br />

Pontefice al Vescovo della diocesi di<br />

Orvieto – Todi e ai Cardinali Giovanni<br />

Battista Re ed Ennio Antonelli, che avranno<br />

il compito, come già detto, di aprire le<br />

Porte Sante delle basiliche di Orvieto e<br />

Bolsena.<br />

Secondiano Zeroli


- Ah Pe’, te ricordi ‘sta poraccia? Ha lavorato<br />

pe’ lavorà , s’è levata o sangue e o pà<br />

da bocca pe’ i fiji, e o marito ‘nvece ‘a trascurava<br />

sempre. Esso penseva solamente<br />

a beva cull’amici la cantina de Checco.<br />

Edera posta fissa! ‘Gni vorta che ce passevo<br />

dinanzi o freghevo che stava a iempì o<br />

bicchiere! Jà fatto mancà ‘nfinente damagnà<br />

e la menata ‘nco! Ha vorsuto scriva<br />

‘sta bugia su a lapide, ma nun se vergogne?!<br />

Pora Lisetta, s’è sempre comportata<br />

be’ e ha gnottito tutto, pure ‘e corna<br />

che ‘sto zozzo li metteva. Certo che ce vole<br />

‘mbello coraggio a scriva ‘ste fregnacce. Si<br />

riscappasse fora jò direbbe io chi dè o<br />

marito e avarebbe da cancellanne pure o<br />

nome ch’ edè redicolo. Se pò chiamà uno<br />

‘Varisto? ‘N se po’ propro sentì !<br />

- Ah Ni’, ce ne simo parecchie de vedove e<br />

tante de noi manco ce meritammio i mariti<br />

che c’avemmio, erino troppo boni. Tista,<br />

‘nvece, ch’edera ‘na santa, l’ha mannata là<br />

prima de esso.<br />

- È vero Pe’, ‘Ntogno mio ed’era troppo<br />

bono, nun me pozzo perdonà come ‘gni<br />

poco o trattavo e mo me rincresce.<br />

Quanno stemmio ‘nseme litigammio sempre,<br />

mo ch’edè morto me manche!<br />

- C’hai ragiò Ni’, simo rimase sole, ‘ntanto<br />

lli fiji nun li freghe gnente, pe’ nu dì di<br />

nipoti! Meno male che potemo ‘na lo centro<br />

anziani armeno dicemo quarche fregnaccia.<br />

Pensa che l’antra sera me s’è<br />

ccostato ‘Varisto e m’ha ditto che ancò<br />

so ‘na bella femmina… Poro scempriciotto!...<br />

(Nina, a questa confidenza, resta sconcertata<br />

e...)<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 39<br />

Una “Fabrica” di ricordi<br />

Personaggi, storie ed immagini di Fabrica di Roma<br />

Peppa e Nina lo camposanto<br />

Fabrica di Roma - Cimitero<br />

2 Novembre 2012, ore 14.00<br />

È il giorno dei morti e due comari, vicino agli ottanta,<br />

vanno a far visita ai loro cari, al cimitero. È nel sole del<br />

primo pomeriggio che si accompagnano fra le tombe, nei<br />

vialetti, a cercar le facce di quanti hanno conosciuto in<br />

vita. Vista la loro età , sono molti i volti sulle lapidi a loro<br />

di Sandro Anselmi noti, e, nonostante la mestizia del luogo e della ricorrenza,<br />

non si risparmiano nel dare giudizi e fare critiche e<br />

commenti verso coloro che, per l’evidente condizione in<br />

cui si trovano, non possono più rispondere.<br />

Peppa e Nina, sono i loro nomi e, mentre camminano lentamente appoggiandosi<br />

l’una all’altra, si fermano interessate davanti ad una lapide dalla<br />

quale sorride un bel viso di donna; la scritta, a lettere dorate, riporta, oltre il<br />

nome e le date di nascita e di morte, un epitaffio: “Madre esemplare e sposa<br />

perfetta, lascia un vuoto incolmabile”.<br />

- Ah Pe’, ah Pe’, ma che t’ho<br />

ditto prima, allora nu me<br />

senti?! Va be’ jamo giù all’ossara<br />

va, che cossì preghemo<br />

pe’ tutti, che edè mejo! Però<br />

famme poggià che me coce a<br />

cavolla.<br />

- A mi so du’ giorni che me<br />

coce o luffo. ‘Na fortuna che<br />

me so’ messa ‘st’ abbituccio<br />

più pesante e prima de scappà<br />

me so’ buttata su ‘e spalle<br />

‘sta mantellina, sinnò cu ‘sta currente …<br />

Versione in italiano.<br />

- Peppa, ti ricordi di questa poveraccia? Ha<br />

lovarato per lavorare, si è tolta il sangue ed<br />

il pane dalla bocca per i figli, ed il marito<br />

invece l’ha trascurava sempre. Lui pensava<br />

soltanto a bere con gli amici alla cantina di<br />

Checco. Era cliente fisso! Ogni volta che ci<br />

passavo davanti lo sorprendevo a riempire il<br />

bicchiere! Le ha fatto mancare perfino da<br />

mangiare e l’ha pure picchiata. Ha voluto<br />

scrivere questa bugia sulla lapide, ma non si<br />

vergogna?! Povera Lisetta, si è sempre comportata<br />

bene ed ha inghiottito tutto, pure le<br />

corna che questo sporcaccione le metteva.<br />

Certo che ci vuole un bel coraggio a scrivere<br />

queste stupidaggini. Se tornasse in vita le<br />

direi io chi è il marito e dovrebbe cancellare<br />

anche il nome che è ridicolo. Una persona si<br />

può chiamare Evaristo? Non si può proprio<br />

sentire!<br />

- Nina, siamo tante di vedove e molte di noi<br />

neanche ci meritavamo i mariti che avevamo,<br />

erano troppo buoni. Questa, invece, che era<br />

una santa l’ha fatta morire prima di lui.<br />

- E’ vero Peppa, Antonio mio era troppo<br />

buono, non mi posso perdonare come ogni<br />

tanto lo trattavo e adesso mi rincresce.<br />

Quando stavamo insieme litigavamo sempre,<br />

ora che è morto mi manca.<br />

- Hai ragione Nina, siamo rimaste sole, intanto<br />

ai figli non interessa nulla di noi, per non<br />

dire dei nipoti! Meno male che possiamo<br />

andare al centro anziani, almeno diciamo<br />

qualche frescaccia.<br />

- Pensa che l’altra sera mi si è avvicinato<br />

Evaristo e m’ha detto che ancora sono una<br />

bella donna… Povero sempliciotto!...<br />

(Nina, q questa confidenza, resta sconcertata<br />

e...)<br />

- Ah Peppa, ah Peppa, ma cosa ti ho detto<br />

prima, allora non mi ascolti!? Va bene, andiamo<br />

all’ossario (tomba comune nella quale<br />

vengono deposte le ossa dei defunti riesumati)<br />

vai, che così preghiamo per tutti, che<br />

è meglio! Però fammi appoggiare che mi fa<br />

male la caviglia.<br />

- A me sono due giorni che fa male il fianco.<br />

Per fortuna mi sono messa questo vestito più<br />

pesante e prima di uscire ho indossato questa<br />

mantellina, altrimenti con questa corrente<br />

(trapasso d’aria)…


40 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Una nuova casa famiglia e centro diurno<br />

per anziani e disabili a Faleri<br />

“Gioia e felicità” è l’associazione che gestirà la struttura<br />

Giorgia Colonna<br />

“Gioia e felicità ”, questo è il nome della<br />

costituenda associazione che gestirà la<br />

nuova casa famiglia di Via Santa<br />

Felicissima a Faleri (Fabrica di Roma).<br />

L’obiettivo è quello di creare una casa<br />

famiglia e centro diurno per anziani e<br />

ragazzi disabili, seguiti molto da vicino e<br />

tenuti impegnati attraverso tante attività ,<br />

scelte proprio sulla base dei desideri e<br />

delle attitudini degli ospiti. La terapia<br />

occupazionale vuole essere alla base del<br />

progetto. “Non vorrei più dover vedere<br />

ragazzi o anziani abbandonati a se stessi,<br />

lasciati lì in disparte ad<br />

aspettare che termini la<br />

giornata. Devono essere<br />

invogliati ed aiutati a<br />

poter fare tante di quelle<br />

cose che noi, persone<br />

normali, facciamo quotidianamente.”<br />

Ci dice<br />

Giorgia Colonna, una<br />

delle volontarie più attive,<br />

fondatrice dell’asso-<br />

Terapia occupazionale<br />

e attività ludico<br />

ricreative per<br />

gli ospiti.<br />

Cinque posti letto a<br />

disposizione e<br />

centro diurno ad ore<br />

ciazione, che ha avuto precedenti esperienze<br />

in case famiglie della zona. Fin da<br />

ragazzina, seguiva sua nonna che andava<br />

spesso a far visita alle persone anziane ed<br />

in difficoltà , dedicando loro tanta cura da<br />

La casa famiglia di Via Santa Felicissima<br />

ricevere, dalla città di<br />

Orte, il “Premio bontà ”. È<br />

stata un grande esempio<br />

per lei, da seguire ed imitare.<br />

Altre volontarie si sono<br />

unite al progetto, giovani<br />

motivate ma anche<br />

mamme dei disabili stessi<br />

che, nonostante i limiti,<br />

vorrebbero dare ai propri<br />

figli qualcosa in più, facendoli socializzare<br />

e dando loro la possibilità di imparare e<br />

conoscere, anziché essere costrette a<br />

tenerli chiusi in casa per la maggior parte<br />

del tempo. Il centro diurno vorrebbe offrire<br />

anche un servizio ad ore, poiché spesso<br />

accade che le mamme non sappiano<br />

dove poter lasciare i propri figli per uscire<br />

e sbrigare le loro faccende.<br />

La struttura, che dispone di un ampio giardino<br />

per le belle giornate estive, si compone<br />

di una grande sala hobby per le attività<br />

ludico ricreative come la pittura, la lettura,<br />

la musica, la televisione, i giochi da<br />

tavolo e quant’altro gli ospiti vorranno<br />

poter fare; la cucina e la sala mensa per<br />

consumare i pasti e anche cinque posti<br />

letto per anziani o disabili rimasti soli.<br />

“Vorremmo organizzare, oltre ad attività<br />

interne, anche gite fuori porta. Vorremmo<br />

accudire e prenderci cura di chi ha bisogno<br />

in maniera individuale, perché ogni persona<br />

è diversa dall’altra, non possiamo considerarle<br />

tutte uguali solo perché spesso<br />

hanno difficoltà ad esprimersi o temono di<br />

dare disturbo a chi è lì per lavoro e<br />

dovrebbe svolgerlo anche per passione,<br />

quindi con amore e disponibilità .<br />

Purtroppo spesso in televisione si assiste a<br />

scene raccapriccianti ed ingiustificate di<br />

maltrattamenti verso i più deboli. Se non si<br />

ha la pazienza necessaria è meglio rimanere<br />

a casa che svolgere il lavoro di assistente<br />

o educatore!”.<br />

Lodevole l’iniziativa e lo spirito che la<br />

anima. Auguriamo ogni bene all’associazione<br />

ed a questa nuova casa famiglia.<br />

Ermelinda Benedetti


<strong>Campo</strong> de’ fiori 41<br />

La caduta dell’idea di Gianluca Bagliani<br />

L’ex palazzo comunale di Soriano nel<br />

Cimino, oggi intitolato a Fabrizio De<br />

Andrè , nel cuore del centro storico, ai<br />

piedi del Castello degli Orsini, ha ospitato<br />

la suggestiva mostra del giovanissimo<br />

Gianluca Bagliani, durante l’ultima edizione<br />

della Sagra della Castagna. Punto centrale<br />

dell’esposizione le tre sculture che<br />

riproducono i volti di alcuni personaggi fortemente<br />

legati a questa cittadina: Fabrizio<br />

De Andrè , Luigi Pirandello e Pier Paolo<br />

Pisolini, di impressionante bellezza per la<br />

verosimiglianza con “gli originali”. La stessa<br />

Dori Ghezzi, che ha visitato personalmente<br />

la mostra, è rimasta incredula di<br />

fronte al volto, unico nel suo genere, del<br />

marito. Accanto a quelle dei tre grandi<br />

artisti contemporanei, le teste di altri due<br />

importanti figure storiche italiane:<br />

Giuseppe ed Anita Garibaldi. Ma Bagliani,<br />

oltre ad essere molto bravo nel riprodurre<br />

con l’argilla, la realtà , è altrettanto bravo<br />

a dare forma ai pensieri, a concretizzare<br />

l’astratto, a materializzare le idee della sua<br />

mente, a dare corpo a quei concetti notoriamente<br />

impalpabili. Non a caso il titolo<br />

della mostra è “La caduta dell’idea”, dal<br />

chiaro eco cinematografico, proprio a voler<br />

Ricordi ed idee dal corpo di argilla<br />

quasi ironizzare sul fatto che<br />

in realtà anche quello che ci<br />

sembra irraggiungibile ed<br />

extraterreno, può essere<br />

tragicamente plasmato, e<br />

per di più conla la terra stessa,<br />

l’argilla. Nel brevissimo<br />

incontro che ho avuto con<br />

l’artista, mi è sorto spontaneo<br />

rivolgergli una domanda,<br />

vista anche la sua giovane<br />

età : quando hai scoperto<br />

questa tua passione<br />

per la scultura? “Avevo<br />

cinque anni. Ero sulla riva<br />

della spiaggia, a Tarquinia, e<br />

vidi un uomo che con la sabbia<br />

stava realizzando la<br />

sagoma di un leone. Mi misi<br />

al suo fianco e pian paino<br />

anch’io iniziai a modellare<br />

quei granelli. Poi crescendo<br />

ho cercato di perfezionarmi<br />

fino ad arrivare a questi<br />

risultati”. Ma dietro le doti<br />

naturali e la tecnica di<br />

Bagliani, c’è anche un grande<br />

lavoro di introspezione<br />

nel proprio io più profondo,<br />

che permette a chi si pone di<br />

fronte ai suoi lavori di fare<br />

altrettanto, o almeno di<br />

chiedersi in pochi minuti:<br />

come immagino io quest’idea,<br />

anche per me è così ?<br />

Ed è bello perdersi nei<br />

meandri della propria<br />

mente, gustando con gli<br />

occhi la bellezza di ciò che<br />

si ha davanti. Una forte simbologia<br />

ed un legame trascendentale con<br />

la mitologia classica unisce a filo doppio<br />

l’artista con le sue opere d’arte. Senza<br />

nulla voler assolutamente togliere a ciascuna<br />

delle altre, la mia attenzione è stata<br />

rapita da una di esse: La sapienza. Una<br />

donna (e non a caso il sostantivo che la<br />

indica è di genere femminile) che fuoriesce<br />

dalla tempia di un uomo, o meglio,<br />

Zeus, divinità al di sopra di ogni altra, che<br />

genera sua figlia Atena, forte e combattiva.<br />

Un’interpretazione davvero singolare<br />

che, oltre che per la sua bellezza scultorea,<br />

mi ha colpita per il suo esclusivo mix<br />

di originalità e classicità .<br />

Ermelinda Benedetti


42<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS N<br />

Quattro giorni di festeggiamenti in onore della Madonna della Vittoria!<br />

La Chiesa della Madonna della Vittoria (o del Salvatore) che si trova nel Rione<br />

“Borgo” di Fabrica di Roma risale agli inizi del Seicento, ed è da moltissimo<br />

tempo che ogni anno, nella settimana che cade nella seconda domenica d’ottobre,<br />

iniziano i festeggiamenti in onore della Madonna della Vittoria. Quattro<br />

giorni dedicati alla preghiera ed alle messe che si svolgono nell’antica Chiesa,<br />

che per l’occasione viene addobbata a festa! Centinaia sono le persone che<br />

partecipano all’evento, soprattutto i bambini che vengono coinvolti con giochi<br />

come la Gara dei Pignatti, in cui ognuno di loro rompe un vasetto di coccio che<br />

ha la forma di una vera e propria pigna per scoprire all’interno se c’è o meno<br />

la sorpresa che può essere una caramella, un dolcetto o un giocattolino!<br />

Negli anni ‘50 è nata l’Associazione Madonna dellaa Vittoria, che si occupa di<br />

preparare i festeggiamenti dall’inizio alla fine, con la collaborazione<br />

dell’Amministrazione Comunale; il Comitato è formato dai sempre attivi e presenti<br />

Mariano Mariani e Massimo Ricci, insieme ai loro indispensabili collaboratori<br />

che si adoperano fin dalle prime ore del mattino affinché questa festa sia sempre ben organizzata. Anche quest’anno i festeggiamenti<br />

sono iniziati giovedì 11 ottobre con il Triduo della Santa Messa officiata dal Parroco Don Terzilio Paoletti, proseguiti durante la<br />

settimana fino ad arrivare all’apice, Domenica 14 ottobre, quando, dopo la Messa delle 11.15, si è svolta la Benedizione e la distribuzione<br />

dei Melograni, antica tradizione anche questa che vede in questo frutto, che matura nella stagione autunnale, il simbolo dell’opulenza<br />

e della prolificità .<br />

Alle 15.30 si è tenuta la famosa Gara dei Pignatti, come sopra spiegata, e qui ci sono state risate ed allegria da parte di tanti bambini<br />

che si cimentavano nel gioco, ben bendati dai loro genitori!<br />

Dopo la Messa serale si è svolta la Processione vera e propria: centinaia sono state le persone che pregando hanno cseguito il corteo<br />

per tutta via San Rocco fino ad arrivare a Piazza Duomo e poi ritornare alla Chiesa della Vittoria.<br />

Emozionante è stato il momento in cui la figura del quadro della Madonna, portato a spalla, ha varcato la soglia della Chiesa ed è iniziata<br />

la bengalata in suo onore!<br />

La Banda Musicale “R. Poleggi” ha accompagnato con le sue musiche solenni tutta la Processione, terminata con un bellissimo lancio di<br />

un Pallone aerostatico, a cui è affidato l’incarico di portare il messaggio della Salvazione per tutto il mondo.<br />

Tra le rappresentanze istituzionali, erano presenti il Comandante dei carabinieri, Ignazio La Bella, e il Comandante della polizia municipale,<br />

Stefano Pacelli.<br />

La serata non poteva che essere limpida, chiara e cordiale in onore della Madonna della Vittoria!<br />

Patrizia Caprioli<br />

Civita Castellana saluta la Mostra Through Foreign Eyes.<br />

Civita Castellana – Si è conclusa l’11 novembre la mostra internazionale intitolata Through<br />

Foreign Eyes (Con gli occhi degli artisti stranieri), inaugurata il 27 ottobre, che ha visto protagonisti<br />

22 artisti che hanno dipinto il panorama della città con tutte le sue più belle sfumature paesaggistiche<br />

ed archeologiche. La mostra si è tenuta nella cappella papale di Forte Sangallo, un’occasione<br />

in più per visitare il magnifico monumento. Tale evento è stato<br />

organizzato grazie al grande impegno dell’Associazione culturale Argilla<br />

e con il patrocinio e contributo dell’amministrazione comunale.<br />

Numerosi sono stati i visitatori provenienti anche da più parti d’Italia,<br />

che hanno percorso un lungo cammino artistico attraverso la storia<br />

della città di Civita Castellana.<br />

Patrizia Caprioli<br />

Piazza San Clemente: assegnati i lavori di sistemazione dell’area<br />

L’ Amministrazione comunale di Civita Castellana ha assegnato i lavori per la sistemazione<br />

della pavimentazione stradale in piazza S. Clemente, via Panico e via Vinciolino. I lavori,<br />

che prenderanno il via entro breve tempo, prevedono la rimozione dell’ intero selciato<br />

romano, una nuova pavimentazione di piazza S. Clemente con l’ utilizzo di lastre in pietra<br />

lavica e travertino; lo spostamento della fontana pubblica esistente, la realizzazione di<br />

sedute continue e una nuova pavimentazione in via Panico e via Vinciolino con il selciato<br />

recuperato. “Con questo intervento andiamo a completare la riqualificazione del settore<br />

sud est del centro storico –ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici e all’Urbanistica di<br />

Civita Castellana, Gianluca Cerri - Zona che ha visto, con il recupero delle ex carcerette e<br />

il nuovo parcheggio della ghiacciaia, di prossima apertura, un interesse particolare dell’amministrazione<br />

comunale”<br />

L’ obiettivo del progetto, realizzato dall’ arch. Vincenza Basco, è quello di recuperare<br />

l’ invaso della piazza S. Clemente restituendole la dignità di un luogo della memoria, caratteristica dei centri storici.<br />

L’ intervento in piazza S. Clemente – si legge nella relazione dell’ arch. Basco - scaturisce dall’ analisi e dal rilievo del sistema esistente<br />

di relazioni visive, dimensionali, di fruizione, di interconnessione con gli edifici e con le strade al contorno. L’ intento è quello di<br />

migliorare la qualità di uno spazio pubblico, tutelando il suo organico segno d’ insieme, quindi escludendo ogni sovrastruttura e/o<br />

“monumentalismo” che sovrasterebbe con l’ armonia delle parti esistenti nell’ invaso attuale. Per l’ arch. Basco il progetto vuole ridefinire<br />

un “vuoto” urbano, attualmente destinato a parcheggio, facendogli acquistare una propria centralità e un luogo privilegiato per<br />

scambi culturali e sociali.<br />

ERRATA CORRIGE. Sul precedente numero di <strong>Campo</strong> de’ fiori, nella news relativa al 18° Motogiro “Franco Dragoni”, i nomi<br />

dei promotori dell’evento riportati erano errati. Di seguito il direttivo degli Amici in Moto che ha organizzato la manifestazione: PROIET-<br />

TI DANILO, BAIOCCO TIBALDO, DOMINICIS FABIO, ACHILLI GIANCARLO, FERRAMONDO SIMONE.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 43<br />

S NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS<br />

Civitonici i due ragazzi che hanno conquistato il podio del Campionato italiano trial.<br />

Sono di Civita Castellana i due giovanissimi sportivi che hanno partecipato, con<br />

ottimi risultati, al Campionato italiano trial.<br />

Il più è piccolo Francesco Marchetti, “Francois” così lo chiamano nel trial, ha<br />

12 anni e guida una moto 125 cc beta. Fa parte del Miton top trial team ed ha<br />

partecipato al Campionato italiano trial juniores, categoria C1, dove ha lottato<br />

gara su gara, vincendone due: Lazzate e Castellinaldo. Due terzi posti, invece,<br />

a Chiuduno e Vittorio Veneto ed un secondo posto a Val Chiampo. Marchetti si<br />

è aggiudicato così un meritatissimo secondo assoluto a fine campionato,<br />

rispettando il suo obbiettivo prefissato. Resta, comunque, il<br />

rammmarico di non aver vinto visto il bel campionato svolto fino<br />

all’ultima gara, dove il piccolo civitonico era a pari punti con il vincitore,<br />

in classifica generale di campionato. Si è aggiudicato<br />

comunque la vittoria nel Campionato centro sud. Siamo certi che<br />

continuando su questa strada i successi saranno garantiti!<br />

Il più grande, invece, Davide Zaccagnini, soprannominato da compagni<br />

ed avversari “Zacca”, ha 19 anni e guida una beta 290 cc. Fa<br />

parte del Miton top trial team ed ha partecipato al Campionato italiano trial “CITO” e al campionato italiano<br />

”CIHT” categoria tr3, vincendoli entrambi. Nel CITO ha vinto ben tre gare: Oliveto Citra,<br />

Crevacuore, Valmalenco. Si è aggiudicato, invece, due secondi posti: Montoso e Berceto ed un terzo<br />

posto a Branzi. Zaccagnini è riuscito brillantemente a portare a termine l’ obbiettivo prefissato ad inizio<br />

campionato: diventare campione italiano tr3, rimanendo sempre al vertice della classifica di campionato,<br />

nonostante i suoi impegni scolastici (esami di maturità compresi!). Francesco Marchetti e Davide<br />

Zaccagnini sono due importanti promesse del trial italiano! Congratulazioni ed in bocca al lupo ad entrambi per una carriera sportiva<br />

costellata di successi memorabili! E.B<br />

Bracciano: studenti di Amburgo ricevuti dall’amministrazione comunale<br />

Protagonisti di un gemellaggio scolastico con il liceo Vian<br />

Sono stati ricevuti nella mattinata di ieri in aula consiliare<br />

dal sindaco di Bracciano Giuliano Sala e dall’assessore<br />

all’Ambiente e ai Gemellaggi Paola Lucci una ventina di studenti<br />

tedeschi di Amburgo e Neusass protagonisti di uno<br />

scambio culturale con il liceo Ignazio Vian.<br />

Un gemellaggio tra scuole nato a seguito delle iniziative che<br />

il Comune di Bracciano ha avviato da tempo nell’ambito dei<br />

gemellaggi con la città francese di Chatenay Malabry e la<br />

città tedesca di Neusass. Ringraziamenti sono arrivati dai<br />

tedeschi per l’accoglienza che gli studenti hanno avuto presso<br />

le famiglie braccianesi presso le quali sono stati ospiti. I ragazzi hanno inoltre potuto ammirare il territorio grazie ad un tour in battello<br />

sul lago e il Museo Storico dell’Aeronautica. Molto importante l’invito rivolto ai ragazzi italiani di recarsi ad Amburgo anche per effettuare<br />

stage in grande aziende del posto tra le quali la Siemens. L’Europa è stata l’accenno di tutti gli interventi. Ha parlato di una “Europa<br />

unita che non sia solo finanza” il sindaco Sala, di una grande comunità europea il presidente del Consorzio Lago Bracciano Rolando<br />

Luciani, di “amicizie fraterne tra i gemelli europei” l’assessore Paola Lucci mentre l’auspicio della dirigente scolastica Stefania Chimenti<br />

rivolto agli studenti è stato quello che “L’Europa possa diventare la casa dei vostri progetti di vita”.<br />

fuoridalcomune@comune.bracciano.rm.it - 06/99816375<br />

L’AIV Lazio promuove la Carta Giovani.<br />

L’Associazione Italia Verde Lazio in collaborazione con l’EYCA (European Youth Card:<br />

http://www.eyca.org ) promuove una Carta Servizi dedicata ai giovani dai 14 ai 30<br />

anni (non compiuti) che permette di usufruire di sconti vantaggiosi presso i negozi<br />

convenzionati e di poter aderire ai tanti progetti messi in campo dall’Associazione<br />

Carta Giovani, per una panoramica completa su ciò che offre tale servizio vi invitiamo<br />

ad andare sul sito www.cartagiovani.it . Se volete sottoscrivere la Carta Giovani potete rivolgervi<br />

all’AIV Lazio scrivendo all’indirizzo aivlazio@yahoo.it . La Card è patrocinata dalla Regione Lazio e dal<br />

Governo Italiano, valida in tutto il territorio italiano e nei 41 paesi europei aderenti al progetto! Se volete aderire come negozi per stipulare<br />

la convenzione potete sempre rivolgervi all’AIV Lazio. Entrambi i servizi sono del tutto gratuiti!<br />

Facebook: www.facebook.com/associazione.Italia.Verde Email: aivlazio@yahoo.it Indirizzo: Via A. Cencelli n. 7 – Fabrica di Roma (VT).<br />

“Variante Mignolò”: consegnati i lavori<br />

Sono stati consegnati mercoledì 10 ottobre i lavori per la cosiddetta “Variante Mignolò ”, la variante stradale di collegamento tra la “S.P.<br />

Braccio lungo treia e la S.S. 311 Nepesina”. A breve si aprirà , quindi, il cantiere per una delle opere pubbliche più importanti di Civita<br />

Castellana, che oltre ad alleggerire il traffico su una delle vie fondamentali di transito verso il centro storico, creerà circa cinquanta parcheggi<br />

in più a servizio della parte antica della città . “E’ un’opera importantissima e di ampio respiro che siamo riusciti a portare a compimento<br />

– ha affermato l’assessore ai Lavori Pubblici e all’Urbanistica di Civita Castellana, Gianluca Cerri – dopo l’aggiudicazione definitiva<br />

della gara d’appalto che ha visto più di novanta ditte partecipanti, abbiamo consegnato lo scorso mercoledì i lavori all’impresa Edil<br />

Fema SRL.Adesso aspettiamo quanto prima l’avvio del cantiere”. L’ impresa Edil Fema srl di Roma si è aggiudicata la gara d’appalto con<br />

un ribasso del 29,06% e, quindi, per l’ importo netto di euro 351,811,59 oltre agli oneri di sicurezza. Con la predetta aggiudicazione le<br />

economie di gara risultano pari ad euro 158.526,46 IVA al 10% compresa.


44<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS<br />

IL COMUNE DI CIVITA CASTELLANA DONA UNA SONDA ECOCARDIO ALLA ASL VT5<br />

Questa mattina con una cerimonia semplice ma molto significativa il sindaco di<br />

Civita Castellana, Gianluca Angelelli, ha donato una nuova sonda ecocardio adulti<br />

multifrequenza al poliambulatorio VT5 situato presso la “Cittadella della salute”, in<br />

via Petrarca.<br />

Alla cerimonia hanno partecipato, oltre al sindaco Angelelli, il direttore sanitario del<br />

distretto, dott. Alfredo Canonici, il cardiologo, dott. Bruno Pifferi, il consigliere<br />

comunale, Angelo Pescitelli, ed altre persone..<br />

Il dott. Canonici ha ringraziato l’ amministrazione comunale di Civita Castellana per<br />

la donazione fatta “ In un momento difficile per le risorse economiche disponibili sul<br />

territorio. – ha detto il mdott. Canonici- Questa donazione arriva al momento<br />

opportuno perché bisognava dirottare i pazienti su altri ecografi. Con questa donazione<br />

possiamo riprendere a pieno ritmo l’ attività ecocardiografica con circa 100<br />

prestazioni settimanali: “ Anche il sindaco Angelelli ha manifestato la sua soddisfazione<br />

per la donazione fatta grazie alla segnalazione ed all’ impegno del consigliere comunale Angelo Pescitelli.”Un piccolo dono –<br />

ha detto Angelelli – però importante fatto alla Asl e in particolare al dott. Bruno Pifferi che gli consente di effettuare gli ecocardio a<br />

pieno ritmo: Colgo l’ occasione per ringraziare il dott. Pifferi per il lavoro che svolge con grande professionalità e dedizione:<br />

Orto di Miretto: consegnati i lavori<br />

Con la consegna dei lavori per la sistemazione dell’ area sita in via Belvedere Falerii Veteres, il<br />

cosiddetto orto di Miretto, une delle zone di maggior interesse ambientale del centro storico di<br />

Civita Castellana presto assumerà un aspetto più accogliente e consono al ruolo che ricopre. L’<br />

amministrazione comunale il 10 ottobre scorso ha consegnato alla Impresa Colosimo Francesco<br />

di Cotronei (Crotone), vincitrice dell’ appalto, i lavori per la sistemazione dell’ area. L’impresa<br />

Colosimo Francesco si è aggiudicata l’ appalto per un importo complessivo di 267.261,50 comprensivo<br />

di oneri di sicurezza pari ad 6.069,86 determinato mediante ribasso dell’ 11,65% sull’<br />

importo a base d’ asta.<br />

“Dopo un intenso lavoro svolto dall’amministrazione comunale durato diverso tempo –ha spiegato<br />

l’assessore ai Lavori Pubblici e all’Urbanistica di Civita Castellana, Gianluca Cerri - siamo prossimi, finalmente, all’inizio dei lavori.<br />

Prima di effettuare la gara abbiamo dovuto: correggere il progetto eliminando quella parte di intervento che andava a modificare in modo<br />

consistente i terrazzamenti dell’orto verso via del Tiratore; acquisire i tre quarti della proprietà ; espropriare il restante quarto; ottenere<br />

i nuovi pareri dalla Soprintendenza Archeologica e dalla Soprintendenza ai Monumenti e infine ottenere un contributo di 88.000,00 euro<br />

dalla Regione Lazio. Il progetto così modificato prevede la sistemazione a verde del fossato e il recupero dei terrazzamenti dell’orto. La<br />

realizzazione di una scalinata di accesso sul lato di via del Tiratore, il marciapiede lungo via Belvedere Falerii Veteres, una “piazza ovale”<br />

in erba per lo svolgimento di manifestazioni e concerti, un percorso illuminato che attraversa tutta l’area. Spero che a breve la città possa<br />

godere di questo straordinario spazio pubblico che – ha concluso Cerri - non dobbiamo dimenticare, era il fossato di difesa della città di<br />

Falerii Veteres e quindi una testimonianza importantissima del sistema urbano falisco“.<br />

ADDIO ALL’ULTIMO ED UNICO SEMAFORO DI<br />

CIVITA CASTELLANA. E’ stato sostituito da una<br />

più moderna “rotatorietta”!<br />

Proprio in questi giorni è stato aperto il cantiere per la realizzazione di una rotatoria all’<br />

incrocio di via Giovanni XXIII, via Petrarca, via Corchiano e via E. Minio, che sostituirà lo<br />

storico semaforo di Civita Castellana. I lavori di realizzazione sono stati affidati alla<br />

Impresa Rocchino Mario s.r.l. di Orte e la direzione all’ ing. Luciano Venanzi di Viterbo.<br />

L’ Impresa Rocchino Mario s.r.l. si è aggiudicata l’ appalto per l’ importo di 99.489,12,<br />

con un ribasso d’ asta del 31,33% sull’ importo del progetto che era di 138.713,61. La<br />

consegna dei lavori è prevista entro il 5 gennaio 2013. Con la realizzazione di<br />

questa opera attesa da anni la giunta Angelelli mette in sicurezza uno degli incroci più<br />

pericolosi e transitati del centro urbano. Infatti la presenza di un semaforo non è sufficiente ad evitare incidenti più o meno gravi che<br />

accadono sovente, specialmente nelle ore notturne, quando il semaforo che segnala solamente la pericolosità dell’incrocio viene spesso<br />

ignorato dai conducenti degli automezzi.<br />

GLI ABITANTI DEL QUARTIERE SAN GIOVANNI DI CIVITA<br />

CASTELLANA VOGLIONO RICORDARE CON QUESTA FOTO<br />

GLI ULTIMI CASSONETTI PRIMA DI ESSERE MESSI<br />

IN DISUSO, RINGRAZIANDOLI PER L’EGREGIO LAVORO<br />

SVOLTO PER TANTI ANNI!<br />

Porta a porta: ottimo avvio delle zone 2 e 3<br />

E’ iniziata anche nelle zone 2 e 3 di Civita Castellana la raccolta porta a porta con risultati ottimi. Ormai<br />

oltre il 50% della popolazione civitonica è interessata al servizio e entro i primi mesi del prossimo anno<br />

si espanderà anche nelle zone del centro storico e della zona nord est della città . Gli abitanti delle zone<br />

di Borghetto Sassacci, Cenciani e Casale Ettorre e tutti coloro che risiedono nelle zone 1-2-3 di Civita<br />

che ancora sono sprovvisti dei kit devono recarsi presso il centro di distribuzione situato in via Togliatti<br />

(di fronte alla scuola media D. Alighieri) per venirne in possesso onde evitare di incorrere in pesanti sanzioni.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 45<br />

1° Concorso<br />

Letterina di Natale<br />

per <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Invitiamo tutti i bambini ad inviare le loro letterine di Natale<br />

presso la nostra redazione attraverso tutti i nostri recapiti e contatti<br />

(P.zza della Liberazione, 2 - 01033 Civita Castellana (VT) / info@campodefiori.biz)<br />

entro il 5 Dicembre 2012.<br />

Tre di esse verranno selezionate e pubblicate sulle pagine del prossimo<br />

numero ed i vincitori riceveranno in regalo un abbonamento di un anno<br />

alla nostra rivista, insieme al diploma di merito!<br />

Le aspettiamo numerose!!!<br />

Termine ultimo 18 Novembre 2012!! Affrettatevi...<br />

info@campodefiori.biz


46<br />

Scegli tra i nostri libri<br />

il tuo regalo di Natale!<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

LE PROPOSTE EDITORIALI DELLE COLLANE DI CAMPO DE’<br />

L’Associazione Accademia Internazionale d’Italia Editore<br />

presenta il nuovo libro del Prof. Massimo Marsicola<br />

“RE PER UN ANNO”<br />

Dopo il successo editoriale de “IL BULLISMO. COME<br />

RICONOSCERLO E COMBATTERLO” del Prof.<br />

Massimo Marsicola, edito dall’Associazione<br />

Accademia Internazionale d’Italia nel 2010, l’A.I.D.I. Editore<br />

presenta la nuova pubblicazione dell’autore: “RE PER UN<br />

ANNO”.<br />

Il volume di appena una quarantina di pagine, da leggere tutto<br />

d’un fiato, verrà distribuito gratuitamente. Chiunque fosse<br />

interessato può ritirarlo anche presso la nostra redazione in<br />

Piazza della Liberazione, 2 a Civita Castellana o può riceverlo<br />

direttamente a casa con spese di spedizione postale a<br />

proprio carico.<br />

Il progetto prevede la realizzazione di una trilogia a carattere<br />

filosofico-politico di grande utilità comune, che verrà pubblicata<br />

via via nel tempo.<br />

Un dialogo filosofico-politico sulla crisi,<br />

che può anche essere rappresentato a teatro<br />

(commedia in atto unico).<br />

Il primo di una serie di discorsi volti a dare un<br />

nuovo impulso al dibattito culturale nel nostro<br />

Paese, giusto viatico per una ripresa in ogni<br />

campo e settore produttivo.<br />

Utile per chi avesse a cuore un reale<br />

rinnovamento della Politica e delle Istituzioni.<br />

Il bullismo. Come riconoscerlo e combatterlo<br />

è un libro unico nel suo genere.<br />

Un manuale guida per cercare di arginare questo male dilagante!<br />

E’ possibile averne una copia acquistandolo nelle librerie della zona, nelle edicole o<br />

presso la nostra redazione. Potete anche ordinarlo versando l’importo di 10.00,<br />

sul c/c postale n. 42315580, intestato ad Associazione Accademia Internazionale d’Italia.<br />

E’ un’occasione da non perdere, soprattutto per gli insegnanti, che possono inserirlo<br />

nel P.O.F. d’Istituto e nella programmazione educativa annuale del docente, ma anche<br />

per i genitori e per tutti gli educatori sociali.<br />

L’apparenza, a volte, è la maschera perfetta di una realtà ben diversa. L’incontro con un giovane che racconta di essere<br />

quello che non è , stravolgerà , almeno temporaneamente, la vita di una famiglia perbene, che si offre di accoglierlo<br />

ed ospitarlo. La fine di un vecchio amore da parte del protagonista, per la nascita di uno nuovo e non ricambiato,<br />

spezzerà il cuore della giovane che lo aspettava da tempo e spaventerà l’ingenua fanciulla, che diventa l’oggetto di<br />

un suo desiderio morboso. La descrizione accurata e particolareggiata che l’autore fa della storia, rende la narrazione<br />

coinvolgente ed intrigante. Sembra di essere lì presenti, e, quasi come spettatori di una rappresentazione teatrale,<br />

i lettori possono immaginare i personaggi muoversi su di un palcoscenico ben allestito. Una storia ambientata in un<br />

tempo neanche troppo lontano, che ci ricorda i racconti dei nostri nonni di campagna. Ermelinda Benedetti<br />

NOTA DELL’EDITORE<br />

In questo romanzo Augusto Stefanucci narra il sentimento morboso e mortale di un personaggio fantastico della sua<br />

Fabrica di altri tempi. La scrittura bella e diretta tratta la forza dell’egoismo di un amore ossessionato, che fa ineluttabilmente<br />

scivolare nella disperazione e nel dramma il protagonista. Qui c’è tormento, ambiguità e violenza, ma<br />

soprattutto amor fatale! Sandro Anselmi<br />

AVETE UN VOSTRO SCRITTO NEL CASSETTO E VORRESTE VEDERLO PUBBLICATO???<br />

CHIAMATECI SUBITO!!!! REALIZZEREMO IL VOSTRO DESIDERIO! 0761.513117 - info@campodefiori.biz


Micetti dolcissimi di di circa 3 mesi. Sono a<br />

Sutri. Maria tel 0761635616 - 3393403875<br />

PAULY<br />

E' vivace, tanto che non<br />

riesce a stare tranquillo e<br />

tende a scappare ...E' giovane<br />

e pieno di energia quindi<br />

l'ideale sarebbe un giardino<br />

ben recintato oppure qualcuno<br />

in appartamento che<br />

avrebbe tempo e pazienza<br />

per educarlo... Diamogli una<br />

seconda possibilità : è già<br />

stato salvato dai pericoli della<br />

strada. Taglia piccola di circa 11 Kg. Forse 1/2 Anni.<br />

Trovato a Montefiascone, prima dell'estate, vagava ai<br />

bordi di una strada con macchine che gli sfrecciavano<br />

pericolosamente vicino , ora ha recuperato tranquillità<br />

e forma fisica, ma vive in una grotta e a catena:<br />

SOLO 24 ore al giorno; buono con altri cani e<br />

gatti. Molto affettuoso (quasi "appiccicoso")<br />

Arriva l'inverno, e...se nevica?????<br />

328 5424120<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 47<br />

La AS YOU ARE, azienda<br />

giovane e affermata,<br />

nella produzione di<br />

gioielli qualche mese fa<br />

ha lanciato nel suo shop<br />

on line la sua collezione<br />

“i Cuccioli” - anelli, ciondoli,<br />

orecchini con zampette<br />

di cani e/o gatti,<br />

ottenendo molto successo<br />

tra il numeroso<br />

pubblico di amanti degli<br />

animali.<br />

Alla luce di questa accoglienza<br />

da parte di animalisti e non l’Azienda ha pensato di aiutare<br />

chi salva dalla strada e dai pericoli, piccoli esseri indifesi che pagano solo perchè<br />

sono nati e non hanno fatto nulla di male per meritare l’ergastolo del<br />

Canile. AS YOU ARE ha deciso, in maniera totalmente autonoma, di non premiare<br />

le grandi e celebri Associazioni, quelle che già percepiscono contributi,<br />

ma alcune di piccole o semplici volontari/e che non percepiscono aiuti da<br />

parte delle Istituzioni e Autorità.<br />

Un lavoro di scrematura è stato fatto da persone competenti che si trovano ad<br />

affiancare giornalmente queste persone così generose e verranno rese note<br />

dall’Azienda attraverso la fanpage di Facebook e il sito stesso.<br />

Magari non avrete mai sentito nominare le Associazioni e i volontari che verranno<br />

aiutati e infatti è anche un modo per far conoscere il loro lavoro.<br />

Per tutto il mese di novembre per ciascun articolo acquistato on line dal sito<br />

www.shop-asyouare.com della “Collezione i Cuccioli” - cinque euro verranno<br />

devoluti a :- INCROCIAMOLEZAMPE ONLUS di Civita Castellana (Viterbo)<br />

Lazio. L’iniziativa avrà certamente un seguito sempre grazie a Voi che date<br />

fiducia ad una giovane azienda che ha preso a cuore il problema dell’animalismo<br />

attraverso le sue creazioni.<br />

AS YOU ARE - Va del Progresso, 36 – 36100 VICENZA<br />

P. Iva 02954880247 -Tel. 0444-960377 - info@asyouare.eu - www.shop-asyouare.com<br />

Ciao a<br />

tutti!!!!<br />

Mi chiamo<br />

Yole, ho<br />

circa 4/5<br />

anni. Sono tg<br />

piccola piccola<br />

4/5 kg.<br />

Vivo in un<br />

recinto.....e<br />

NON sono felice. Cerco un amico<br />

umano per la VIta.. So dare amore,<br />

tanto amore in cambio di pappa,<br />

coccole e liberta'. Sono vaccinata,<br />

sterilizzata e chippata. Mi trovo in<br />

prov di Viterbo ma posso<br />

raggiungerTi ovunque. RITA<br />

339/1123663<br />

Sollecitati da diversi nostri lettori, lanciamo un appello a tutti i<br />

possessori di cani, affinchè li tengano<br />

al giunzaglio quando si trovano a passeggiare in luoghi pubblici,<br />

per evitare spiacevoli, imprevedibili incidenti.


48<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

AGENDA<br />

Tutti gli appuntamenti più importanti<br />

“BarbaBlù” in scena al Palarte di<br />

Fabrica di Roma per la Giornata contro<br />

la violenza maschile sulle donne<br />

Il prossimo 25 novembre - Giornata contro la<br />

violenza maschile sulle donne - non può e<br />

non deve essere ancora una volta una ricorrenza<br />

rituale, poiché il fenomeno della violenza<br />

di genere (che troppo spesso coinvolge anche<br />

i figli) è in costante aumento ed è un problema che affligge gravemente<br />

l’Italia, incide pesantemente sul raggiungimento di una<br />

reale parità e dignità delle donne, sui meccanismi sociali che regolano<br />

la qualità della vita di entrambi i generi. Per questa giornata,<br />

l’Associazione Fab(b)rica delle Donne ha organizzato un’<br />

iniziativa importante per richiamare l’attenzione delle istituzioni<br />

e della cittadinanza su una realtà così devastante, una delle<br />

maggiori cause di morte ed invalidità per le donne dai 15 a i 40<br />

anni e in aumento preoccupante nel nostro Paese. L’Associazione<br />

presenterà lo spettacolo teatrale “BarbaBlù” (destinato la<br />

mattina agli alunni della scuola media e la sera ad un pubblico<br />

adulto) creato e diretto dalla compagnia “Il Cerchio<br />

Invisibile “ di Sandro Nardi, una trasposizione della favola di<br />

Perrault che tratta del tema della violenza sulle donne avvalendosi<br />

dei toni e della prospettiva della favola, con momenti di riflessione<br />

e forte tensione drammatica. La serata è organizzata per<br />

Venerdì 23 Novembre, al Palarte di Fabrica di Roma, alle<br />

ore 21,15 e il ricavato della serata sarà devoluto al Centro<br />

Antiviolenza Erinna , unico centro di Viterbo e provincia che ha<br />

come scopo il contrasto, la prevenzione della violenza sulle donne<br />

15° RASSEGNA MUSICA DA CAMERA<br />

CITTA’ DI RONCIGLIONE<br />

dal 4 Novembre al 22 Dicembre<br />

Non è un refuso, quell’apostrofo. Cinque professori<br />

dell’Accademia Nazionale di S. Cecilia di Roma che hanno scelto<br />

come motto “Il peso della leggera, la leggerezza della classica”,<br />

presentandosi al pubblico in modo autoironico, intelligente. Senza<br />

nulla togliere a chi segue la tradizione. Ma l’arte, si sa, è soprattutto<br />

libertà d’espressione. Così i due violini di Rosario Genovese<br />

e Ruggiero Sfregola, la viola di Giovanni Leonetti, il violoncello di<br />

Francesco Di Donna, il contrabbasso di Andrea Pighi si sono fusi<br />

con lo scopo di produrre mezzo chilo di musica, sia essa classica,<br />

moderna, jazz, pop, folk, rock e quant’altro. Parte così domenica<br />

4 novembre la 15° Rassegna Cameristica della Città di<br />

Ronciglione, nella tradizionale sede della chiesa di S. Sebastiano,<br />

alle 17,30. Seguiranno, l’11 il ‘Trio Clarinetto-Violoncello-<br />

Pianoforte”, il 17 ‘Recital Pianistico’ di Aldo Ragone, il 24<br />

al Teatro Comunale ore 12.00 ‘Festive Wind Ensemble’. Si<br />

ritorna alla chiesa di S. Sebastiano il 25 novembre con il<br />

‘Quartetto Farnese’, 1 dicembre ‘Recital Pianistico’ di<br />

Annalisa Bellini, il 2 ‘Il trio nella forma classica’, l’8 ‘Coro<br />

polifonico T. Cima e D. Massenzio’, il 9 ‘Orchestra di tromboni<br />

Blow Pipes’. Per la Rassegna Giovani il 15 ‘’Duo tromba<br />

e pianoforte”, il 16 “Duo voce e pianoforte”. Conclude il<br />

Concerto di Natale alle 21.00 del 22 dicembre al Teatro<br />

Comunale. L’importante Rassegna è organizzata dall’Istituzione<br />

Musicale Comunale S. Verzari di Ronciglione, curata dal Direttore<br />

Artistico Prof. Fernando De Santis, in collaborazione con<br />

l’Assessore alla Cultura Daniela Sangiorgi, con il patrocinio del<br />

Comune di Ronciglione, Assessorato alla Cultura e Settore<br />

Turismo, Provincia di Viterbo, Regione Lazio.<br />

Roberto Ragone – Addetto Stampa Istituzione Musicale Comunale ‘S. Verzari’


<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

AGENDA<br />

Tutti gli appuntamenti più importanti<br />

Bracciano: Quattro pomeriggi<br />

culturali con “Un the al Museo”<br />

Fare cultura ma non solo. L’obiettivo è anche far conoscere alla comunità<br />

figure professionali di spessore che hanno scelto di vivere a<br />

Bracciano, tutto sorseggiando un buon the nei pomeriggi uggiosi d’inverno,<br />

alle 16.30 nella sala dell’archivio storico comunale. Torna con<br />

questi scopi al Museo Civico di Bracciano la manifestazione “Un the al<br />

Museo”, quattro appuntamenti-conferenza. Ampio il ventaglio delle<br />

materie trattate, si va dagli approfondimenti sulla storia locale, alla<br />

musica e all’arte. “Il Museo ospita, con l’intento di presentarli, alla<br />

comunità di Bracciano valenti cittadini” commenta il direttore del<br />

Museo Cecilia Sodano.<br />

Questo il programma delle conferenze:<br />

- 4 novembre L’Annunciazione in terracotta invetriata del<br />

Museo Civico di Bracciano Cecilia Sodano. Un viaggio attraverso i<br />

percorsi del revival rinascimentale a partire da un’opera del museo<br />

- 11 novembre Protagonista: il violoncello Francesco Storino. Un<br />

percorso attraverso la storia della musica raccontato, tra voce e melodie,<br />

da un professionista del violoncello<br />

- 18 novembre Arte contemporanea: esperienze e tecniche di<br />

restauro Paola Carnazza. Esperienze di restauro del contemporaneo<br />

dalla Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea di Roma<br />

- 25 novembre Mino Delle Site aeropittore futurista Francesco<br />

Rinaldi. L’esperienza artistica di Mino Delle Site raccontata da un suo<br />

allievo<br />

fuoridalcomune@comune.bracciano.rm.it - 06/99816375<br />

49<br />

Il VII municipio di Roma<br />

per il poeta Achille Serrao,<br />

il 23 novembre 2012<br />

Venerdì 23 novembre 2012, dalle<br />

ore 17, presso la Sala “Lucio Conte”,<br />

in via Prenestina 510 (angolo con<br />

viale Palmiro Togliatti su iniziativa<br />

del VII municipio di Roma Capitale<br />

si terrà la commemorazione del<br />

poeta Achille Serrao nel trigesimo<br />

della sua dipartita.<br />

L’evento, dopo i saluti istituzionali<br />

del Presidente del VII Roberto Mastrantonio, dell’Assessore<br />

alla Cultura Leonardo Galli, del presidente della Commissione<br />

Cultura della Provincia di Roma Pino Battaglia, prevede la lettura<br />

di testi di Achille Serrao in napoletano da parte di<br />

Federico Carabetta e Loredana Mauro ed in italiano dei poeti:<br />

Leopoldo Attolico, Manuel Cohen, Ferdinando Falco, Aurora<br />

Fratini, Giovanna Giovannini, Vincenzo Luciani, Roberto<br />

Pagan, Claudio Porena, Laura Rainieri, Cosma Siani,<br />

Rosangela Zoppi e l’esecuzione di brani musicali degli artisti:<br />

Fabiana Avoli, pianoforte, Andrea Salvi, flauto, Andrea<br />

Allocca, chitarra, Paolo Cozzolino, contrabasso, e delle cantanti<br />

Angela Di Gaetano e Nicoletta Chiaromonte.<br />

Parteciperanno la moglie di Achille Serrao, Paula Gallardo, i<br />

figli, la sorella, il fratello e i famigliari.<br />

SONO APERTE LE ISCRIZIONI AL CORSO B.L.S.D. PER L’USO CORRETTO DEL DEFIBRILLATORE, organizzato<br />

dal Comune di Corchiano in collaborazione con la C.R.I. italiana. Il corso si terrà SABATO 1 DICEMBRE<br />

2012 presso la Sala Consiliare del Comune.La partecipazione è aperta a tutti quanti fossero interessati ad offrire<br />

un piccolo servizio alla comunità. E’ possibile iscriversi entro il 24 Novembre presso la locale sezione<br />

della Croce Rossa. L’apparecchio è stato donato ai cittadini di Corchiano dall’Associazione U.N.I.T.A.L.S.I.<br />

“Talenti quotidiani”: un concorso nazionale di<br />

microscrittura dedicato alla donna<br />

Un concorso nazionale di micro-scrittura creativa dedicato alla valorizzazione<br />

della figura femminile e delle pari opportunità e al rifiuto di ogni<br />

forma di discriminazione di natura sessuale. E’ questo lo spirito di<br />

“Talenti Quotidiani - Racconti di fretta per narrare l’avventura di<br />

essere donna”, il progetto promosso dall’Arci provinciale di Siena e<br />

finanziato dalla Regione Toscana grazie al bando della legge 16 del 2009<br />

sulla cittadinanza di genere. Il concorso è aperto a tutti e prevede la presentazione,<br />

entro il 30 gennaio 2013, di un breve elaborato in qualsiasi<br />

forma narrativa - racconto breve, diario, poesia, narrazione e favola - della<br />

lunghezza massima di 10! 0 parole e dedicato alla valorizzazione della<br />

figura femminile in qualità di eroina della quotidianità , con punti di vista<br />

originali e diversi. Il concorso si chiuderà con la pubblicazione degli elaborati<br />

vincitori selezionati dalla giuria e il volume sarà presentato nel<br />

corso di un evento che vedrà anche la premiazione ufficiale dei vincitori.<br />

I racconti saranno pubblicati anche sul sito dell’Arci provinciale di Siena e<br />

sul blog del progetto www.talentiquotidiani.it. L’iniziativa conta anche sul<br />

supporto dell’Associazione Culture Attive di San Gimignano;<br />

dell’Associazione Arcisolidarietà Colibrì di Ville di Corsano;<br />

dell’Associazione Movimento pansessuale Arcigay di Siena e<br />

dell’Associazione Archivio UDI della provincia di Siena. I racconti devono<br />

pervenire entro il 30 gennaio 2013 presso l’Associazione Arci<br />

Provinciale Senese, in Piazza Maestri del Lavoro, 27, a Siena. Non fa fede<br />

il timbro postale. Per ulteriori informazioni sulle modalità di partecipazione,<br />

è possibile scaricare il bando dal sito www.talentiquotidiani.it,<br />

scrivere un’e-mail all’indirizzo talentiquotidiani@gmail.com oppure chiamare<br />

il numero 0577.247510. “Talenti quotidiani” è presente anche sui<br />

social network, con una propria pagina Facebook e un profilo Twitter.


50 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Auguri alla nostra piccola<br />

peste Fabiola che il 10<br />

novembre compie 2 anni da<br />

mamma, papà, Chiara, i<br />

nonni, gli zii e i cugini.<br />

La Redazione di <strong>Campo</strong> de’ fiori si associa agli auguri<br />

Ad Alessio<br />

per i suoi 17<br />

anni, da<br />

mamma, papà,<br />

Lella e Chiara.<br />

Tantissimi<br />

auguri di buon<br />

compleanno.<br />

Giulia il 31 ottobre ha<br />

compiuto 18 anni.<br />

Per te inizia una nuova<br />

fase della vita che ti<br />

vedrà coinvolta in responsabilità maggiori, potrai<br />

decidere autonomamente del tuo futuro, provare<br />

nuove emozioni e imbatterti in nuove avventure<br />

che ti vedranno protagonista. I tuoi genitori ti<br />

augurano tanta felicità e serenità.<br />

Tantissimi<br />

auguri di<br />

una felice<br />

vita<br />

insieme a<br />

Martina e<br />

Andrea<br />

che il 13<br />

ottobre<br />

2012 hanno coronato il loro<br />

sogno d’amore....Vi vogliamo<br />

bene!!!! I vostri amici<br />

Tantissimi<br />

auguri di<br />

buon compelanno<br />

a<br />

Samuel<br />

Testa che<br />

il 13<br />

Novembre<br />

compie 8<br />

anni, da<br />

chi ti vuole tanto bene...<br />

mamma e papà.<br />

Tanti tanti auguri al<br />

nostro Cristian Cesare<br />

che il 23 novembre compie<br />

due anni dal nonno<br />

Sandro Cesare, la nonna<br />

Anna e la bisnonna Enrica<br />

Tanti auguri di<br />

buon compleanno a<br />

don Claudio<br />

Monarca che il 22<br />

ottobre ha<br />

compiuto 60 anni, da tutti i parrocchiani di<br />

Corchiano ed in particolare dagli oratoriani<br />

Tanti auguri<br />

ai ragazzi<br />

del ’55 di<br />

Carbognano!<br />

Tanti auguri a Francesco<br />

Generali che il 9 ottobre<br />

ha compiuto 5 anni, dalla<br />

sorella Benedetta, il papà<br />

Enrico, la mamma Paola, la<br />

nonna Antonella, il nonno<br />

Checchino, gli zii ed i cugini<br />

Congratulazioni<br />

ad Ileana<br />

Baldassi per<br />

aver vinto la<br />

Borsa di<br />

Studio alla<br />

scuola musicale il C.E.T. di MOGOL ad<br />

Avigliano Umbro (TR), messa in palio<br />

dalla Provincia di Viterbo, per soli 10<br />

aspiranti artisti. Un grande IN<br />

BOCCA AL LUPO per la sua carriera<br />

musicale dai suoi familiari e amici.<br />

Tantissimi auguri<br />

a Giacomo<br />

Pastorelli che il 19<br />

Novembre compie<br />

il suo 1° anno! Con<br />

amore da nonna<br />

Antonietta<br />

e gli zii.


L’ALLEGRA BRIGATA DEL ‘67<br />

Un sabato qualunque di un mese d’autunno ci<br />

siamo rincontrati sotto lo stesso tetto, seduti<br />

uno accanto all’altro per condividere una<br />

serata di piacere. E’ bastato qualche minuto,<br />

che ci siamo ritrovati in un turbine di emozioni,<br />

che a stento siamo riusciti a frenare, così<br />

uno staff di artisti, come, cantanti, cabarettisti<br />

e soprattutto ballerini, hanno dato vita<br />

ad una simpatica e divertente serata che,<br />

solo il tempo tiranno, purtroppo, ha interrotto.<br />

All’allegra brigata del ‘67 senza fare un<br />

vademecum, mando un solo e semplice augurio<br />

di grandissima felicità.<br />

Un’amica ‘67 <br />

Tantissimi<br />

auguri al nostro<br />

dolcissimo<br />

Niccolò<br />

Costantini che il<br />

26 ottobre ha<br />

compiuto 5 anni.<br />

Da parte di<br />

mamma, papà, il<br />

piccolo Mirko, i<br />

nonni e le zie!<br />

Tanti auguri<br />

al piccolo<br />

Yuri<br />

Ceccarelli,<br />

che il<br />

giorno 28<br />

Ottobre<br />

2012 ha<br />

ricevuto il<br />

sacramento<br />

del<br />

battesimo,<br />

con tanto amore da<br />

mamma Pamela, papà<br />

Graziano, i nonni e gli zii<br />

Tanti auguri a nonna Teresa<br />

la migliore gelataia di tutti i<br />

tempi che il 1 Novembre<br />

compie 64 anni! Ma soprattutto<br />

è la migliore nonna del<br />

mondo e l’unica donna che sa<br />

capirmi in ogni situazione...Ti<br />

voglio un bene dell’anima!<br />

Tanti auguri.... Stefano<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 51<br />

Tantissimi auguri alla<br />

piccola Martina Ruzzi<br />

che compie 1 anno il 3<br />

Dicembre, dalla mamma<br />

Anna Maria, il papà<br />

Enrico, i nonni, gli zii e<br />

tutti quelli che le<br />

vogliono un gran bene.<br />

Tanti auguri al nostro<br />

piccolo grande amico<br />

Luca che ha ricevuto il<br />

Sacramento della<br />

Cresima, da Stefano e<br />

Piera.<br />

Diego e Samir augurano<br />

buon compleanno alla loro<br />

mamma Antonella<br />

Magnarelli che ha compiuto<br />

gli anni il 14 Ottobre. Cara<br />

mamma ti ringraziamo per<br />

tutto quello che hai fatto<br />

per noi, per averci cresciuti<br />

da sola, per averci fatto<br />

studiare e parlare tre lingue,<br />

ti ringraziamo per tutti i sacrifici che hai<br />

fatto per noi e per i ragazzi che ci hai fatto<br />

diventare. Grazie mamma!<br />

Il giorno 27<br />

ottobre<br />

hanno<br />

festeggiato<br />

60 anni di<br />

matrimonio<br />

NANDO e<br />

ROSA di<br />

Fabrica di Roma.<br />

Tanti auguri da tutti i familiari.


52<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

L’angolo del poeta<br />

Nella foto al lato,<br />

Ebe Di Stazio, figlia<br />

di Umberto Di<br />

Stazio, che ci ha fatto<br />

recapitare in redazione<br />

questa deliziosa<br />

poesia del padre<br />

(nella foto in alto).<br />

CARTOLINA DI ABBONAMENTO ANNUALE<br />

SI desidero abbonarmi a : <strong>Campo</strong> de’ fiori (12 numeri) a 25,00<br />

Umberto Di Stazio - Pizziribbecchi<br />

SOSTENETE CAMPO DE’ FIORI CON IL VOSTRO ABBONAMENTO<br />

I miei dati<br />

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della Liberazione n. 2 - Civita Castellana<br />

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Autorizzo il trattamento dei miei dati personali secondo quanto disposto dalla legge n. 675 del 31.12.1996 in materia di<br />

“Tutela dei dati personali”. Titolare del trattamento dei dati è <strong>Campo</strong> de’ fiori - P.za della Liberazione,2 - 01033 Civita<br />

Castellana (VT)<br />

Data______________Firma__________________________________<br />

Per abbonarti puoi spedire questa cartolina a <strong>Campo</strong> de’ fiori - P.za della Liberazione, 2 - 01033 Civita<br />

Castellana (VT) o puoi trasmetterla per fax allo 0761 . 513117


<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 53<br />

Roma com’era<br />

Articolo tratto dalla testata giornalistica “La Tribuna illustrata”(Anno XI), di domenica 29 novembre 1903.<br />

Abbiamo recuperato questa copia ultracentenaria da un rigattiere, consunta e vissuta, ma ancora piena del suo fascino<br />

originario. La foto ci mostra un Lungotevere diverso da come è oggi, privo delle alte palazzine nobiliari e con un viale<br />

alberato assai giovane. Ma l’articolo ci racconta molto di più e la foto è tutta da leggere!


54<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Album de<br />

Civita Castellana. Squadra di Rugby - 1978.<br />

In piedi da sx: Angeletti, Midossi, Cingolani, Ceccarelli, Basili, Mancini, Nelli, Ceccani, Gemma, Pichilli, Basili,<br />

Stinchelli, Ceccani e Nobili.<br />

In basso da sx: Rovinetti, Cicconi, Antonelli, Cavalieri, Rossi, Bonifazi, Quirini, Coracci, Principalli e Martelletti.<br />

Foto tratta dal libro “50 anni di strani rimbalzi a Civita Castellana” di Ugo Baldi.


ei ricordi<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Civita Castellana. Anno 1965. Classe prima elementare. Foto della Sig.ra Matudina Perazzoni.<br />

Civita Castellana, metà anni ‘60. Da sx: Filomena e suo<br />

marito Fernando Ricci, Franco Lanzi e sua moglie Giacinta.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Civita Castellana. Anni ‘70. Giuliana Valeri.<br />

55


56<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Album de<br />

Fabrica di Roma. Anno 1978. Rossana Di Caprio, Eleonora Capitoni, Rosa Bozzo, Adele Labruzzo, Eleonora ..., Sabrina Alessandrini,<br />

... Vincenzi, Ornella Angeletti, Maria Luisa Marigliani, Anna Testa, Assunta Ricci, Sandra Vannini.<br />

Foto del Sig. Massimo Ricci.


ei ricordi<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 57<br />

Fabrica di Roma. Anno 1939. Famiglia Pietro Baldassi. Foto della Sig. ra Verena Baldassi.<br />

Fabrica di Roma.<br />

Anni ‘60.<br />

In alto da sx:<br />

…, Massimo Ferlicca, …,<br />

Stefano Carofei, … .<br />

In basso da sx:<br />

Carlo Drogo, Nicola Chiossi,<br />

Attilio … , Giorgio Cencelli, …,<br />

Carlo Testa.<br />

Foto del Sig. Giorgio Cencelli.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori


58<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Ronciglione.<br />

Anni ‘30.<br />

La famiglia Marini sulla scala<br />

per i lavori sul tetto dell’abitazione.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Album de<br />

Corchiano.<br />

Anni ‘40.<br />

Da sx: Tertuliano Battisti e Pompeo Nardone.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori


<strong>Campo</strong> de’ fiori 59<br />

ei ricordi<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Civita Castellana. 10 giugno 1966. Classe III media, sez. D.<br />

In piedi da sx: Luca Carosi, Alberto Sacchi, Claudio Castiglia, Massimo Mancini, Sergio Pescetelli, Giuseppino Brunetti, Giovanni Sciamanna,<br />

Mauro Santori, Domenico Mariani, Giorgio Flori, Angelo Marini.<br />

In basso: Giacomo Chiuderini, Alfredo Gasperini, Aldo Ricci, Bernardino Di Lorenzi, Giovanni Gezzi, Giammarco Massari, Renzo Lemme.<br />

Insegnanti: ... Pandimiglio e Gabriella Augugliaro.<br />

Foto del Sig. Luca Carosi.


60<br />

LAVORO<br />

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commerci e non riceve provvigioni. A garanzia dei lettori, <strong>Campo</strong> de’ fiori si riserva il diritto di NON PUBBLICARE annunci non conformi al presente<br />

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62 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Oroscopo di Novembreby Cosmo<br />

ARIETE 21 marzo - 20<br />

aprile La coerenza è probabilmente<br />

ciò che più vi pesa<br />

mantenere, soprattutto in questo<br />

momento. Volete impegnarvi<br />

in progetti troppo alti e<br />

faticosi. Non saltate a conclusioni affrettate,<br />

non reagite agli impulsi emotivi e non abbandonatevi<br />

a stati altalenanti di umore. Diventate<br />

docili e dolci, morbidi con voi stessi e con il<br />

prossimo.<br />

TORO 21 aprile - 20 maggio<br />

: Il momento è impetuoso,<br />

rovente, dovete dunque<br />

scendere in campo e farvi<br />

sotto. La pigrizia non passerà<br />

inosservata e gli egoismi<br />

avranno il loro prezzo. E’ l’ora mettere a vantaggio<br />

del prossimo le vostre risorse. Dovete<br />

stabilire delle urgenze. Fermate le abitudini malsane<br />

e intraprendete una nuova routine, fatta di<br />

ordine e disciplina.<br />

GEMELLI 21 Maggio - 21<br />

giugno Quando de stelle vi<br />

chiedono di “dominare la<br />

natura selvaggia”, non intendono<br />

dire di negarla, ma significa<br />

non intellettualizzare i<br />

piani bassi, primitivi, profondi, a favore di un<br />

prestabilito concetto, idea o logicità . La scelta<br />

di fare ordine nella propria vita, ha scopo e<br />

valore solo quando però sono lasciate fluire le<br />

irrazionalità e le assurdità di cui l’uomo è artefice.<br />

CANCRO 22 giugno - 22<br />

luglio Dedicatevi a voi stessi<br />

e mettete l’attenzione sulla<br />

professione, sul vostro impegno<br />

quotidiano. Ritiratevi dalla<br />

scena, dalla mondanità , dalle attese e dalle<br />

aspettative sentimentali e affettive. Questo è il<br />

momento per entrare in contatto profondo con<br />

voi stessi. Occupatevi del vostro bene, curate<br />

l’alimentazione, seguite uno stile di vita attento<br />

LEONE 23 luglio - 22<br />

agosto C’è bisogno di un<br />

cuore ragionevole che sceglie<br />

come amare, come educare,<br />

come costruire. Travolgere gli<br />

eventi, le circostanze se stessi<br />

o il prossimo non è necessariamente un bene<br />

o sinonimo di amore. Siate cauti e attenti nella<br />

gestione delle relazioni, non correte, né aggredite,<br />

siate consapevoli, un amore consapevole<br />

non farà mai errori.<br />

VERGINE 23 agosto - 22<br />

settembre Se volete fare<br />

rivoluzioni, allora aspettate di<br />

aver un maggior controllo sul<br />

vostro stato interiore. Il<br />

silenzio è ciò che dovrebbe<br />

farvi da padrone, non disperdete energie in<br />

parole e chiacchiere distorte e confuse, vane.<br />

Concentrate l’attenzione sull’ascolto e su cosa<br />

c’è da fare e non da dire. Non dite, non esprimetevi,<br />

anche quando la circostanza vi sembra<br />

obbligata.<br />

BILANCIA 23 settembre<br />

- 22 ottobre La pigrizia<br />

mentale è il limite più grande<br />

all’evoluzione dell’essere.<br />

L’accontentarsi, il rimanere<br />

nel piccolo rassicurante spazio<br />

noto, privi di stimoli e iniziative può essere<br />

un grave limite. Allo scopo di accedere alla forza<br />

e alle bellezze che risiedono forti e potenti all’interno<br />

della vita stessa è necessario aprirsi a<br />

quella curiosità .<br />

SCORPIONE 23 ottobre<br />

- 21 novembre I<br />

tempi sono pressanti e il<br />

fagocitante modo di stare e<br />

vivere nel mondo non permette<br />

l’accrescersi e il<br />

manifestarsi dei grandi<br />

talenti di cui siete portatori. Scegliete il ritiro,<br />

preferite stare in silenzio nel vuoto dell’apparente<br />

niente. Grandi saggezze e poteri sono nel<br />

vostro io più profondo, coltivateli.<br />

SAGITTARIO 22 novembre<br />

– 21 dicembre I tempi<br />

sono pressanti e il fagocitante<br />

modo di stare e vivere nel<br />

mondo non permette l’accrescersi<br />

e il manifestarsi dei<br />

grandi talenti di cui siete portatori. Scegliete il<br />

ritiro, preferite stare in silenzio nel vuoto dell’apparente<br />

niente. Grandi saggezze e poteri<br />

sono nel vostro io più profondo, coltivateli e<br />

vedrete sbocciare il fiore che è in voi.<br />

CAPRICORNO 22 dicembre<br />

- 19 gennaio I pianeti<br />

intendono esortarvi a un<br />

nuovo approccio verso la vita.<br />

Cercate di vivere una quotidianità<br />

ricca di senso e profondità<br />

oltre l’aridità del vivere comune. Uscite dalla<br />

routine che vi ha attanagliato finora, solo così<br />

potete sperare in qualcosa di nuovo e soddisfacente.<br />

I consigli di chi vie è vicino possono<br />

essere indispensabili.<br />

ACQUARIO 20 gennaio -<br />

18 febbraio Se vi sembra che<br />

la vita si sia dimenticata di voi<br />

o peggio, l’abbia con voi,<br />

ebbene sappiate che non è<br />

così . Avete perso di vista<br />

forse che anche il mondo intorno a voi ha bisogno<br />

del vostro riconoscimento, materiale, emotivo<br />

e affettivo. Siate generosi, benevoli e comprensivi,<br />

sovvertite lo stato di frustrazione in<br />

gentilezza.<br />

PESCI 19 febbraio - 20<br />

marzo Potrebbe andare<br />

meglio, ma potrebbe anche<br />

andare peggio! Siete in un<br />

fremente circuito di possibilità<br />

, dettate da stimoli forti,<br />

importanti, unici, magari<br />

eccessivi e a tratti paralizzanti, ma potete uscirne<br />

bene, anzi vittoriosi. I concetti, le teorie e i<br />

voli pindarici non vi consentiranno di trovare la<br />

vostra verità , quella capace di rendervi appagati.


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