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“DIVINA COMMEDIA”. - Campo de'fiori

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Baker, già seduto dietro le “pelli”, pronto<br />

per il segnale di avvio, il classico “one,<br />

two, three, four...”, da parte di Pino. Gli<br />

applausi sfumano e, così, loro due da soli<br />

aprono il concerto mantenendo la scena<br />

con “chitarra-voce-batteria” per una decina<br />

di minuti. Segue, quindi, l’entrata del<br />

resto della band completata da due<br />

tastieristi sistemati su delle pedane<br />

rialzate ai due lati del palco; si tratta di<br />

Elisabetta Serio e Giancarlo Podio,<br />

quest’ultimo dall’aspetto un po’ troppo<br />

“professorale” e, appena dietro Pino,<br />

c’è Rino Zurzolo al<br />

basso e contrabasso<br />

elettrico, accanto a<br />

Daniele sin dalla<br />

“prima ora” , che vederlo<br />

all’opera con quella<br />

partecipazione così<br />

evidente nella sua mimica<br />

facciale durante<br />

tutto il concerto , ripaga<br />

già da sola i soldi spesi<br />

per la serata. Il pubblico<br />

inizia a scaldarsi con le<br />

note di “Quando”, un brano<br />

ancor più ancorato alla<br />

memoria collettiva perché<br />

incluso nella colonna sonora del film di<br />

Troisi “Pensavo fosse amore invece era un<br />

calesse”. Seguono “Se mi vuoi” del 1995,<br />

“Putesse essere allero” dal secondo album<br />

del 1979 ed arrivano anche<br />

brani dall’ultimo album,il<br />

primo indipendente e pubblicato<br />

per la propria etichetta la<br />

“Blue Drag”, uscito agli inizi di<br />

quest’anno, ”La grande<br />

madre”: ”Coffee time”, ”O<br />

Fra”, ”Melodramma”, che<br />

ricevono calorosi applausi.<br />

Si continua con “Sara” del<br />

2001,brano che fornisce l’<br />

occasione a Pino di dedicare<br />

il concerto ai 5 figli<br />

presenti in sala; e poi “ A<br />

testa in giù” del 1980, la<br />

mitica “Napule e’”, brano<br />

di apertura del primo<br />

disco del 1977 “Terra<br />

mia”, ”Dubbi non ho”,<br />

”Che male c’è ” (canzone<br />

vincitrice del Festival Bar del ’95),<br />

“Quanno chiove” …. poi si leva un grido<br />

vigoroso dalla galleria: e il nostro, seduto su di uno<br />

sgabello al centro del<br />

palco, se la ride e<br />

ringrazia, introducendo<br />

nella sua esibizione<br />

una parantesi<br />

blues con la chitarra<br />

acustica.<br />

A seguire le notissime<br />

“Je so’<br />

pazzo” e “A me<br />

me piace o’blues”<br />

; quindi cambio<br />

di chitarra,<br />

un’elettrica bianca, per<br />

l’esecuzione dell’hit single “Io per lei”<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 13<br />

Accadde il 2 novembre del 1976 dai microfoni dell’emittente radiofonica “Eurosound”,<br />

103,900 mhz in modulazione di frequenza, oggi non più in attività ma all’epoca una delle<br />

radio “pioniere” della radiofonia privata romana. II testo che segue è una sintesi del ricordo<br />

di quanto avvenne un venerdi di 36 anni fa, protagonista il giovane conduttore della trasmissione<br />

“40° Parallelo”, l’allora ventitreenne Franco Mauro, che si ritrovò inconsapevolmente<br />

a realizzare un’intervista ad un ragazzotto poco più che ventenne di nome Pino<br />

Daniele….., quasi sicuramente alla sua prima intervista radiofonica. Il ricordo di quella serata<br />

così come la registrazione di quell’intervista sono integralmente riportati sul sito<br />

www.broadcastitalia.it. (andateci !!!). Grazie FRANCO per avermi concesso la<br />

possibilità di proporre la tua testimonianza ai nostri lettori. GRAZIE !<br />

<br />

tratto dall’album di gran successo “Non<br />

calpestare i fiori nel deserto” del 1995,<br />

godendoci un gran bel lungo<br />

assolo! Ancora,<br />

“Che Dio ti benedica”….in<br />

tutti i<br />

sensi ,caro Pino ,e<br />

finale con la trascinante<br />

“Yes I know<br />

my way” da “Vai<br />

mò ” del 1981. Sono<br />

le 22.50, Daniele ci<br />

saluta ma noi non ne<br />

vogliamo ancora<br />

sapere di tornare a<br />

casa. Le luci sono<br />

ancora spente in sala e brillano i tanti led<br />

dell’amplificazione sul palco…buon<br />

segno….di solito tornano, mi dico, e così<br />

è ! Pino impugna il microfono e annuncia<br />

e giù musica per la “La<br />

grande madre” dall’album omonimo di<br />

quest’anno, condita da un altro poderoso<br />

assolo di chitarra. Scoccano le 23 e di<br />

rock, blues, funky e jazz dal nostro Pino<br />

ne vorremmo sentire a josa ma la “Santa<br />

Cecilia“ ha detto basta, tutti a nanna<br />

…domani si lavora (per fortuna!!!)!<br />

Carlo Cattani©Words &pics-novembre<br />

2012

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