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Progetto di città

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• Migliorare la situazione degli e<strong>di</strong>fici privati: agli impren<strong>di</strong>tori e<strong>di</strong>li o ai singoli<br />

proprietari va dato un quadro normativo certo (Piano quadro, Piani <strong>di</strong> Recupero),<br />

regole chiare e facili da applicare, la presenza <strong>di</strong> un “Ufficio centro storico” con cui<br />

<strong>di</strong>alogare in maniera costruttiva e soprattutto servizi vali<strong>di</strong>: controllo, sicurezza,<br />

pulizia, illuminazione, manutenzione or<strong>di</strong>naria efficace. Va riproposto e ripensato<br />

un sistema <strong>di</strong> sgravi fiscali (Tosap, Tarsu, costo dei cambi <strong>di</strong> destinazione d’uso<br />

contenuto) che abbia un potere economico attrattivo verso i nuovi possibili residenti.<br />

• Siae a spese del Comune per tutti gli eventi realizzati all’interno del centro storico.<br />

• Suolo pubblico gratuito per tutti gli eventi musicali e culturali all’interno del centro<br />

storico.<br />

• Sistema <strong>di</strong> videosorveglianza in tutto il centro storico per prevenire atti <strong>di</strong> teppismo.<br />

• Tolleranza zero sul decoro urbano. Non verranno più tollerate atteggiamenti che<br />

danneggiano l’immagine della <strong>città</strong> (carte, immon<strong>di</strong>zia, sigarette gettate a terra<br />

ecc.). L’amministrazione si impegnerà innanzitutto a <strong>di</strong>sincentivare determinati<br />

atteggiamenti anche con strumenti <strong>di</strong> sensibilizzazione e contrasto e con corsi <strong>di</strong><br />

“educazione civica” nelle scuole<br />

• Segnaletiche luminose che, a partire dagli ingressi della <strong>città</strong>, in<strong>di</strong>chino il parcheggio<br />

del Sacrario.<br />

Prima <strong>di</strong> chiudere il centro storico al traffico va reso vivo, quoti<strong>di</strong>anamente pieno<br />

<strong>di</strong> turisti e viterbesi, altrimenti muore definitivamente. Per renderlo vivo, nell’imme<strong>di</strong>ato<br />

occorre organizzare eventi culturali. Sono la cosa più semplice da fare e il loro effetto<br />

sull’economia della <strong>città</strong> si vede subito. Poi a me<strong>di</strong>o termine realizzare il Museo dei Conclavi<br />

che si inserirebbe lungo la via Francigena facendo <strong>di</strong> Viterbo una meta fondamentale. Un<br />

Museo che spingerebbe i pellegrini a fermarsi in <strong>città</strong> per almeno due giorni. Dobbiamo infine<br />

“riempire” i palazzi che prima ospitavano gli uffici pubblici portati via negli ultimi vent’anni<br />

dalle ultime amministrazioni. Non da ultimo l’intero complesso dell’“Ospedale Vecchio” che<br />

deve ritornare in possesso della <strong>città</strong> e dei suoi citta<strong>di</strong>ni.<br />

Esempi<br />

La via delle fontane. Su questa suggestione si può creare un percorso storico-culturale<br />

capace <strong>di</strong> arricchire ancora <strong>di</strong> più l’offerta turistica del nostro capoluogo.<br />

Si tratta <strong>di</strong> un progetto che prevede innanzitutto il recupero delle fontane del centro<br />

storico per creare un percorso <strong>di</strong> grande fascino e grande valore artistico. Parliamo <strong>di</strong><br />

fontane monumentali, come Fontana Grande, Fontana della Rocca, Fontana <strong>di</strong> Piazza<br />

delle Erbe, Fontana del Gesù, Fontana <strong>di</strong> Palazzo Papale; <strong>di</strong> fontane a fuso, ovvero<br />

quella della Morte, <strong>di</strong> Pianoscarano, <strong>di</strong> Piazza Dante, della Crocetta, <strong>di</strong> San Faustino;<br />

ma anche <strong>di</strong> fontane moderne, come il Monumento al Paracadutista e la fontana del<br />

Murialdo.<br />

A queste, vanno poi aggiunti gli storici lavatoi, testimonianze della vita <strong>di</strong> una volta<br />

e oggi in completo abbandono: lavatoio <strong>di</strong> Via Vetulonia, Via della Torre, Via San<br />

Leonardo, Via Signorelli al Pilastro e due a Pianoscarano (Via dei Giar<strong>di</strong>ni e Piazza<br />

Scotolatori), così come le altre fontane minori (Piazza del Duomo, Via San Pellegrino,<br />

Via San Carluccio ecc.)<br />

Viterbo sotterranea. “Custode segreta” e saccheggiata, la realtà <strong>di</strong> tutti i giorni. È la<br />

Viterbo sotterranea fatta <strong>di</strong> cunicoli che corrono sotto i nostri pie<strong>di</strong>. Oggi completamente<br />

abbandonata, preda <strong>di</strong> tombaroli che sottraggono ai citta<strong>di</strong>ni un patrimonio <strong>di</strong><br />

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