Progetto di città

Benessere quale possibilità di accedere ai servizi termali con soggiorni relax, per il
mantenimento della forma fisica, cura come procedimenti specifici per patologie mediche, e
bellezza intesa come trattamenti termali legati al mondo della bellezza e del suo mantenimento.
I dati di Federterme
I dati rilevati da Federterme dicono che negli ultimi anni l’età media dei clienti degli
stabilimenti si è sensibilmente abbassata: la fascia di età compresa tra i 20 ed i 45 anni
rappresenta oltre il 30% degli utenti, segno che tra le generazioni più giovani si avverte
sempre più il bisogno di prendersi cura della propria salute e di trascorrere un periodo
di relax tra i trattamenti termali.
La crisi economica in corso ha inciso sul numero delle presenze che risultano in calo,
ma in maniera inferiore rispetto ad esempio al settore alberghiero dove la riduzione
percentuale (dati Federterme) è cinque volte superiore a quella registrata dal settore
termale.
Il fatto che il termalismo subisce meno gli effetti della crisi è dovuto a due fattori; il primo è
che la domanda di cure termali (bagni, fanghi, inalazioni, ecc.), che rappresenta la metà
del fatturato del mondo termale, è in incremento costante. Il secondo è che il flusso
turistico che interessa il settore termale non proviene dall’estero, ma è prevalentemente
di nazionalità italiana. Quindi non interessato dalla notevole contrazione della presenza
estera che oggi caratterizza il nostro turismo.
L’ultimo dato interessante messo a disposizione da Federterme è che sono in riduzione
le cure convenzionate di tipo generico o legate alla vecchia idea di trascorrere un
lungo soggiorno in uno stabilimento, a favore di un “termalismo terapeutico” legato
soprattutto al mondo dei bambini e degli sportivi, che vede il suo fatturato crescere
costantemente negli ultimi anni.
Con questi dati è logico ragionare con un’ottica che non prevede più la realizzazione
di una città termale in senso generico, ma la formazione di una serie di stabilimenti in cui
trovino luogo le specifiche direttive di benessere, cura e bellezza.
La varietà delle risorse termali viterbesi, unite alle caratteristiche terapeutiche dei
suoi fanghi e delle sue acque, oltre alla loro nota disponibilità e quantità deve favorire la
nascita di più realtà che prevedano una differenziazione della offerta. Da una parte un
grande stabilimento termale, dall’altra il termalismo di qualità capace di rispondere ad
una domanda di settore (agriturismi termali, beauty farm ecc.) fino al termalismo sociale
con tutte le diverse realtà presenti sul territorio – affidate al mondo dell’associazionismo
– messe a sistema integrando anche la fruizione del paesaggio e del patrimonio storico in
cui esse si inseriscono. Vanno inoltre realizzati, con project financing, dei giardini termali
alle Piscine Carletti, al Bagnaccio e al Bullicame con annessione del giardino botanico e
concessione di punti di ristoro in cambio di manutenzione.
I dati sopradetti uniti alla qualità delle acque viterbesi, devono essere il fondamentale
richiamo per gruppi imprenditoriali, associazioni, strutture alberghiere-turistiche, per
alimentare una offerta termale di notevole livello qualitativo, che si può porre come punto di
riferimento del termalismo dell’Italia centrale.
Infine, un percorso museale tra i resti romani delle antiche terme potrebbe creare
quella connessione spaziale che oggi manca tra la città e le sorgenti termali.
56