Progetto di città

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Viterbo città dello spirito Perché Viterbo, la Città dei Papi, il luogo dove si è tenuto il primo conclave della storia, non è oggi una tappa imprescindibile per i pellegrini di tutto il mondo che si recano a Roma? Eppure la nostra città ha tutte le carte in regola per diventarlo. Basta saper valorizzare un patrimonio unico al mondo e inserirlo nei circuiti del turismo religioso. Dalla rivitalizzazione del complesso museale del Palazzo dei Papi alla Via Francigena, passando per l’organizzazione di eventi e simposi dedicati alla cultura cristiana e alla storia del cattolicesimo. lA ViA frAncigenA Viva Viterbo vuole organizzare il tratto viterbese della Via Francigena, che è interna agli ultimi 100 Km, ovvero i più ambiti dell’intero itinerario; proponiamo di utilizzare la fasce laterali della Via Francigena, quelle sulle quali oggi grava un vincolo paesaggistico, come parco lineare che sia luogo di tutela e sperimentazione per il recupero ambientale, dedito anche alla produzione di attività agro alimentari di pregio e che preveda la possibilità di utilizzi per lo svago e il turismo. Il tutto, naturalmente, con l’indicazione di strategie normative ai diversi livelli statali e regionali, che consentano l’attingimento a fondi europei, il coinvolgimento dei privati in azioni di Partenariato Pubblico Privato, il coinvolgimento attivo delle organizzazioni di categoria, degli enti locali e dell’Università, in primo luogo quella di Viterbo. La nostra proposta prefigura l’adozione di una delibera comunale, con la relativa previsione di spesa, che dia il senso di un’attività amministrativa immediatamente perseguibile, individuata sulla base di uno studio, anch’esso parte della proposta, che indichi modi, tempi e costi per dare subito i requisiti minimi di segnaletica, sicurezza e accoglienza nel tratto comunale di Viterbo, che deve costituire la città capofila dell’ultimo tratto. Si favorirà anche la realizzazione di una serie di “ostelli del pellegrino”, sia nel centro cittadino che lungo i chilometri finali della Via Francigena. Ma al fianco della valorizzazione della via, si potrà prevedere un’altra attività, riferita alla pubblicistica sia di libri che di documenti digitali, che utilizzino strumenti di rilievo del territorio molto avanzati e utili per l’attività di studio, di programmazione e divulgazione. Esempio Museo dei Conclavi. Quante altre “città dei Papi” esistono al mondo? Viterbo può contare su un patrimonio unico, oltre alla bellezza architettonica del suo centro storico: il suo ruolo nella storia del cristianesimo e del cattolicesimo in particolare. Ma il Palazzo dei Papi non sembra aver finora goduto della fama che meriterebbe. Ecco perché proponiamo di realizzare al suo interno un’esposizione permanente sulla storia dei conclavi e dei Papi, un museo multimediale unico al mondo su questa materia che sarebbe sicuramente capace di attrarre flussi notevoli di turismo religioso e culturale 32
da tutto il mondo. Quadri, video, musiche, pergamene, libri, proiezioni, ricostruzioni didattiche, costumi… il tutto in un contesto esteticamente eccezionale e storicamente coinvolgente come il restaurato e pochissimo utilizzato Palazzo. La sinergia economica e culturale tra soggetti distinti ma ugualmente interessati garantirebbe il sicuro successo di un progetto che potrebbe contribuire fortemente a portare Viterbo, la sua storia, la sua tradizione, all’interno di flussi turistici altrimenti impossibili da intercettare. A riportare Viterbo al “centro del mondo”. Questo museo dei conclavi potrebbe infatti diventare in pochi anni un unicum mondiale e, quindi, una tappa obbligata per chi vuole sapere di più su un evento che, ciclicamente, ritorna al centro dell’attenzione mondiale. il centro Alti studi sul cristiAnesimo Con l’Università della Tuscia, proponiamo di istituire a Viterbo un centro studi, unico al mondo, sul Cristianesimo e il Cattolicesimo. Un istituto laico e non confessionale dedito alla realizzazione di eventi, simposi, convegni e conferenze, in stretta sinergia con il rinnovato Palazzo dei Papi e il Museo dei Conclavi (vedi “Viterbo città della cultura”). Ma anche il coordinamento di corsi di laurea e di dottorato che arricchirebbero, caratterizzandola, l’offerta già prestigiosa del nostro ateneo. 33
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