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party interview eventi fashion - Gotha Magazine

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50<br />

La nuova leggenda<br />

del golf<br />

Matteo Manassero il ragazzo italiano che<br />

incanta il mondo del golf. A soli 16 anni questo<br />

ragazzo si è qualificato 13esimo nel torneo<br />

di golf più antico del mondo il “British<br />

Open”, guadagnandosi il premio per migliore<br />

«amateur» con i complimenti di tutti i big del<br />

golf internazionale. E’ comunque nella storia,<br />

perché è il più giovane golfista a disputare un<br />

Open in era moderna. In un torneo che si disputa<br />

sui temuti «links» scozzesi (quest’anno<br />

quello di Turnberry), percorsi vicini al mare (e<br />

perciò condizionati dal vento), con «rough» (la<br />

parte di erba non tagliata fuori dal fairway) a<br />

dir poco selvaggi e, infine,«bunker» di sabbia<br />

profondi, trappole dalle quali è difficile uscire<br />

senza danni. Campi del genere mietono molte<br />

vittime illustri. Quest’anno, per capirci, persino<br />

Tiger Woods è stato tra gli «eliminati» dal percorso<br />

di Turnberry : non ce l’ha fatta a superare<br />

il taglio di metà gara. I giornali inglesi si sono<br />

meravigliati nel vederlo giocare senza ansia e<br />

apprensione accanto a una leggenda del golf<br />

come Tom Watson, 59 anni, uno che ha vinto<br />

il suo quinto Open 10 anni prima che Matteo<br />

nascesse. E’ stato un duello, quelle delle prime<br />

due giornate, che ha attirato le simpatie del<br />

pubblico e dei media. I complimenti di Watson<br />

e di Garcia e degli altri campioni per Manassero<br />

sono stati più che sinceri: se terrà questo<br />

passo, sarà tra breve uno di loro. E il giovanissimo<br />

Matteo ha dimostrato che può reggere il<br />

loro gioco, il loro ritmo, per tutto il torneo. Non<br />

soltanto non è “calato” dopo le prime due giornate,<br />

ma ha chiuso l’ultimo giro con 69 colpi,<br />

uno sotto il par, terminando il torneo a +2, a<br />

soli 4 colpi di distanza dal vincitore. Come a Liverpool<br />

era stato il più giovane vincitore nella<br />

storia dell’Amateur Championship, all’Open<br />

è diventato il più giovane vincitore della medaglia<br />

d’argento, la «silver medal» che premia<br />

il miglior «amateur» del torneo. E per come<br />

ha mostrato di saper gestire il proprio gioco,<br />

difficilmente si fermerà lì. Veronese, 16 anni,<br />

figlio di Francesca e Roberto, sistema nervoso<br />

corazzato, caschetto alla Beatles, sorriso<br />

alla Valentino Rossi, è entrato nell’albo d’oro<br />

dell’Amateur Championship in Inghilterra<br />

come il più giovane e unico italiano ad aver<br />

vinto la prestigiosa coppa.<br />

Stringere la mano di Tiger Woods: solo<br />

questo renderà quest’anno indimenticabile.<br />

I cronisti inglesi scrivono “Matteo<br />

Manassero, a star is born”, ma tu non sembri<br />

montarti la testa.<br />

“Diciamo che è andata bene. Ero pronto e<br />

ho fatto centro nella settimana giusta”.<br />

Quando hai capito che eri così forte?<br />

”È una cosa che hai dentro, l’hai fatta da<br />

sempre, ti piace e basta”.<br />

Ti aspettavi una così grande esposizione<br />

mediatica?<br />

”Mi avevano avvertito ma viverla è un’altra<br />

cosa: noi siamo gente molto semplice, i<br />

miei genitori erano addirittura in imbarazzo<br />

quando sono arrivati qui la Rai e Canale 5”.<br />

Si sprecano gli aneddoti: a tre anni hai sfidato<br />

Rocca sul putting green, è cresciuto<br />

a biberon e tv guardando Mario Camicia<br />

su Sky, hai passato intere giornate a<br />

giocare con matite colpendo le palline di<br />

carta e osservandone la traiettoria mentre<br />

cadevano. Tutto vero?<br />

”Tutto vero. Mio padre mi ha portato al golf,<br />

ma ero davvero piccolissimo: sono cresciuto<br />

con questa passione”.<br />

Quest’anno andrai in terza scientifico<br />

all’Allerdi di Verona, come farai a conciliare<br />

impegno sportivo e scuola?<br />

”Finisco il liceo, poi passo professionista.<br />

Niente università in America. E il liceo non<br />

intendo cambiarlo: sto bene, mi aiutano nei<br />

recuperi e quando torno con una coppa lo<br />

annunciano persino con l’interfono”.<br />

La materia preferita?<br />

”Matematica”.<br />

Se un domani vincesse un Major, quello<br />

dei professionisti, che cosa compreresti<br />

subito?<br />

”Non so, non posso neppure pensarci. Magari<br />

mi piacerebbe comprare una casa a<br />

Dubai: non ci sono mai stato, ma si può giocare<br />

a golf e poi ci sono tante cose incredibili<br />

da fare, come sciare nel deserto”..<br />

È vero che hai già scelto i tuoi caddy per<br />

i Major?<br />

”Al British mi ha seguito Alberto Binaghi, responsabile<br />

della squadra azzurra maschile,<br />

il mio allenatore perfetto: mi fa divertire<br />

ma anche lavorare sodo. In Inghilterra mi<br />

è stato di enorme aiuto. Al Masters ci sarà<br />

il mio amico del cuore, Emanuele Sesia, 17<br />

anni, del Golf Torino: abbiamo fatto tutte<br />

le giovanili insieme e mi ha già seguito<br />

all’Open d’Italia”.<br />

Hobby?<br />

”Il calcio. Tifo Milan e per Cristiano Ronaldo,<br />

non mi perdo una partita in tv. Quando<br />

posso gioco con gli amici: faccio il difensore2.<br />

Qual è il tuo colpo preferito, di solito ai<br />

giovani golfisti piace tirare il drive .<br />

“Diciamo che lo tiro dritto, ma il mio colpo<br />

preferito è l’approccio, quello che invece<br />

devo migliorare è il putt”.<br />

A parte Tiger Woods (ovvio) qual è il tuo<br />

modello di golfista?<br />

“Justin Rose, per come gioca, per il suo comportamento<br />

in campo e perché è giovane.<br />

E per le ragazze trovi il tempo?<br />

“Per loro sempre”.

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