Afragola. Il sindaco sul rione “Salicelle” fa la ... - NapoliMetropoli.it
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15 OTTOBRE 2011<br />
MOSAICO<br />
CAIVANO • POLITICI TRAVESTITI DA PULCINELLA<br />
Se ne cantano di tutti i colori, ma non vogliono andare a casa<br />
Gennaro Salzano, coordinatore regionale dei Popo<strong>la</strong>ri: “A Caivano siamo<br />
all’opposizione”. Bervicato (Pd): “C’è un accordo <strong>sul</strong><strong>la</strong> giunta tecnica”. Porcaro (Udc):<br />
“Non è vero, l’abbiamo bocciata. <strong>Il</strong> <strong>sindaco</strong> è assente”. Vanacore al Pd: “Pagliacci”<br />
C<br />
AIVANO - La s<strong>it</strong>uazione è a dir poco<br />
paradossale. A metà settimana si è scoperto<br />
che non tutta <strong>la</strong> vecchia giunta si è dimessa.<br />
I part<strong>it</strong>i l<strong>it</strong>igano tra governo tecnico e pol<strong>it</strong>ico,<br />
mentre in carica resta un esecutivo espressione di<br />
un centro che non c’è più. Impazzimento collettivo<br />
e attaccamento spregiudicato al<strong>la</strong> poltrona e allo<br />
stipendio. Poi, c’è <strong>la</strong> nov<strong>it</strong>à dell’ultim’ora. Quali<br />
sono i part<strong>it</strong>i di maggioranza che dovrebbero<br />
sig<strong>la</strong>re un accordo e di conseguenza nominare<br />
l’amministrazione? Direte, Api, Udc, Pd e<br />
Popo<strong>la</strong>ri. Risposta sbagliata. <strong>Il</strong> perché lo spiega<br />
il coordinatore regionale dei Popo<strong>la</strong>ri per l’Italia,<br />
Gennaro Salzano: “I Popo<strong>la</strong>ri a Caivano sono<br />
all’opposizione, siamo estranei a questo teatrino<br />
che non ha nul<strong>la</strong> di pol<strong>it</strong>ico ed è estraneo al<strong>la</strong> nostra<br />
cultura. Tocca al <strong>sindaco</strong> Falco <strong>fa</strong>re chiarezza ma<br />
ribadisco che <strong>la</strong> forza pol<strong>it</strong>ica che rappresento<br />
è all’opposizione”. Quindi, se il “Gon<strong>fa</strong>lone”<br />
non <strong>fa</strong> parte del nuovo accordo, come <strong>fa</strong>ranno a<br />
definire <strong>la</strong> nuova coalizione una “maggioranza<br />
pol<strong>it</strong>ica” composta da tanti singoli consiglieri che<br />
rappresentano solo se stessi? Quel<strong>la</strong> dei Popo<strong>la</strong>ri è<br />
una nov<strong>it</strong>à che ha scompaginato ancora una volta<br />
i giochi. Emione, Serrao, Carofilo e chi <strong>la</strong> pensa<br />
come loro, non rappresentano più il “Gon<strong>fa</strong>lone”.<br />
A questo punto il simbolo è saldamente nelle mani<br />
di Marsico e Lanna, i quali hanno ufficialmente<br />
preso le distanze dal<strong>la</strong> maggioranza. Come <strong>fa</strong>rà<br />
il primo c<strong>it</strong>tadino ad uscire da questa s<strong>it</strong>uazione?<br />
Intanto, il paese paga gli assessori, ufficialmente in<br />
carica, ma <strong>la</strong> c<strong>it</strong>tà in realtà resta senza un governo<br />
e senza una maggioranza.<br />
Chiara <strong>la</strong> posizione del segretario dell’Udc, Alfredo<br />
Porcaro: “Abbiamo chiesto al <strong>sindaco</strong> di non r<strong>it</strong>irare<br />
le dimissioni perché abbiamo verificato che non<br />
c’era <strong>la</strong> possibil<strong>it</strong>à di un accordo pol<strong>it</strong>ico – spiega<br />
Porcaro – ma Tonino Falco ha lo stesso r<strong>it</strong>irato<br />
le dimissioni. Dopodiché, lo abbiamo incontrato<br />
così come abbiamo par<strong>la</strong>to con i vertici regionali e<br />
nazionali del part<strong>it</strong>o. La nostra proposta è chiara:<br />
esecutivo pol<strong>it</strong>ico. Rest<strong>it</strong>uire le deleghe nelle<br />
mani del primo c<strong>it</strong>tadino e lui, autonomamente,<br />
si sarebbe preoccupato di redistribuirle ai part<strong>it</strong>i<br />
del<strong>la</strong> maggioranza. Bocciando a chiare lettere e<br />
senza ripensamenti <strong>la</strong> proposta di giunta tecnica.<br />
<strong>Il</strong> <strong>sindaco</strong> ci disse che ci avrebbe <strong>fa</strong>tto sapere.<br />
Dopo quel<strong>la</strong> riunione non l’abbiamo più rivisto.<br />
Non si è <strong>fa</strong>tto più vivo. Anzi, qualche volta che ci<br />
siamo incontrati per caso c’è stato giusto il tempo<br />
di qualche diverbio.<br />
La posizione del part<strong>it</strong>o Popo<strong>la</strong>ri non è una cosa<br />
che ci riguarda, è un problema del primo c<strong>it</strong>tadino<br />
che deve prendere atto di quello che l’Udc ha<br />
cap<strong>it</strong>o qualche giorno prima: non ci sono le<br />
condizioni per un accordo pol<strong>it</strong>ico. Tocca a lui<br />
prenderne atto”. Porcaro risponde senza peli <strong>sul</strong><strong>la</strong><br />
lingua anche in mer<strong>it</strong>o alle mancate dimissioni<br />
degli assessori. “Perché si devono dimettere –<br />
spiega il segretario locale dell’Udc -? <strong>Il</strong> Pd ha<br />
chiesto ed ottenuto le dimissioni del <strong>sindaco</strong> e<br />
non del<strong>la</strong> giunta. <strong>Il</strong> <strong>sindaco</strong>, nonostante il nostro<br />
inv<strong>it</strong>o a non r<strong>it</strong>irarle al<strong>la</strong> scadenza dei 20 giorni, ha<br />
deciso di proseguire quindi tocca a lui <strong>fa</strong>rci capire<br />
cosa vuole <strong>fa</strong>re ed in che termini. L’Udc resta <strong>sul</strong>le<br />
sue posizioni inamovibili”.<br />
Altro punto. <strong>Il</strong> Part<strong>it</strong>o democratico ha presentato<br />
<strong>la</strong> “giunta tecnica” come ultima spiaggia per<br />
salvare <strong>la</strong> consiliatura. Proprio Iuri Bervicato,<br />
coordinatore del Pd, ha spiegato che “se il <strong>sindaco</strong><br />
non riusciva nemmeno a <strong>fa</strong>re questo, si chiudeva<br />
l’esperienza”. Ebbene, l’Udc ha categoricamente<br />
bocciato <strong>la</strong> proposta; il <strong>sindaco</strong> non l’ha presa<br />
in considerazione perché si è accorto che il<br />
“governo dei professori” non avrebbe superato<br />
l’esame dell’au<strong>la</strong>, insomma sarebbe nata<br />
un’amministrazione senza il supporto di una<br />
maggioranza consiliare.<br />
E il Pd cosa <strong>fa</strong>? Aspetta non si sa cosa e chi. <strong>Il</strong><br />
<strong>sindaco</strong>, dal canto suo, non ha i numeri per<br />
governare, non è espressione di una coalizione<br />
di governo, resta, però ugualmente in carica e<br />
non si sa per <strong>fa</strong>re cosa e con chi. In tutta questa<br />
vicenda il Pd rischia di rimetterci ulteriormente<br />
<strong>la</strong> <strong>fa</strong>ccia. Ufficialmente è ancora all’opposizione,<br />
si è “sputtanato” proponendosi ai part<strong>it</strong>i di<br />
maggioranza come alleato per sost<strong>it</strong>uire quelle<br />
forze che hanno deciso di passare all’opposizione<br />
e come premio ha ricevuto dagli stessi alleati e<br />
dal primo c<strong>it</strong>tadino solo calci in <strong>fa</strong>ccia senza mai<br />
reagire.<br />
Iuri Bervicato non ci sta a questa lettura e decide<br />
di uscire allo scoperto per <strong>fa</strong>re chiarezza: “<strong>Il</strong> Pd<br />
resta all’accordo pol<strong>it</strong>ico che è stato firmato<br />
dal <strong>sindaco</strong> e da 15 consiglieri comunali, dove<br />
il part<strong>it</strong>o di Bersani è stato l’unico che si è<br />
preoccupato di inserire dei punti programmatici<br />
prior<strong>it</strong>ari per il paese. Un accordo che prevede una<br />
giunta tecnica. Se poi a Caivano nemmeno <strong>la</strong> firma<br />
è sinonimo di garanzia rispetto ai patti sanc<strong>it</strong>i, è<br />
un altro discorso. Non ce ne frega niente di quello<br />
che succede in maggioranza e all’opposizione,<br />
noi vogliamo svolgere <strong>la</strong> nostra parte di tute<strong>la</strong><br />
dell’interesse collettivo.<br />
E’ chiaro che non si può andare avanti in queste<br />
condizioni. Se entro il riequilibrio di bi<strong>la</strong>ncio non<br />
si chiarirà defin<strong>it</strong>ivamente il quadro e se non ci<br />
dovesse essere una soluzione pol<strong>it</strong>ica, si va tutti a<br />
casa. Ma badate bene, non metteremo mai le nostre<br />
firme <strong>sul</strong><strong>la</strong> sfiducia accanto a quelle di soggetti con<br />
i quali non vogliamo avere nul<strong>la</strong> a che <strong>fa</strong>re oggi<br />
per tutto quello che hanno combinato. Se non c’è<br />
una soluzione, il riequilibrio di bi<strong>la</strong>ncio non passa<br />
e si va tutti a casa. E’ assurdo l’atteggiamento<br />
dell’Udc. Non può dettare le condizioni e aspettare<br />
dal <strong>sindaco</strong> una risposta al suo ultimatum.<br />
E non voglio esprimermi <strong>sul</strong><strong>la</strong> qual<strong>it</strong>à<br />
dell’ultimatum e sui veri motivi delle singole<br />
posizioni. Pol<strong>it</strong>icamente è assurdo, un<br />
atteggiamento che rappresenta <strong>la</strong> negazione del<strong>la</strong><br />
pol<strong>it</strong>ica. E’ come se loro stessero <strong>fa</strong>cendo quello<br />
che, invece, potrebbe <strong>fa</strong>re il Pd. Inoltre, vogliamo<br />
capire chi è l’Udc, se il part<strong>it</strong>o è nelle mani del<br />
<strong>sindaco</strong> o dei consiglieri. La ver<strong>it</strong>à e che noi del Pd<br />
siamo gli unici che vogliono impegnarsi per il bene<br />
del paese. Lo abbiamo ripetuto anche in riunione<br />
agli altri part<strong>it</strong>i. Andiamo avanti e affrontiamo i<br />
problemi. Prendetevi tutte le poltrone del mondo,<br />
15<br />
a noi non interessano, vogliamo solo pensare<br />
ai problemi del terr<strong>it</strong>orio”. Bervicato, inoltre,<br />
attacca l’opposizione: “Valutiamo i <strong>fa</strong>tti. Ad oggi,<br />
dopo tanti proc<strong>la</strong>mi, le firme dal notaio dei <strong>fa</strong>mosi<br />
13 consiglieri non sono mai state presentate e non<br />
hanno avuto nemmeno il coraggio di protocol<strong>la</strong>re<br />
una mozione di sfiducia. Sapete perché? Perché i<br />
consiglieri di minoranza sono i primi a non voler<br />
andare a casa. L’hanno detto chiaramente. Non<br />
hanno presentato nul<strong>la</strong> perché hanno il timore che<br />
<strong>la</strong> sfiducia possa passare <strong>sul</strong> serio.<br />
La presenteranno quando avranno <strong>la</strong> certezza che<br />
esiste una maggioranza e che, di conseguenza, non<br />
ci saranno i numeri per <strong>fa</strong>r cadere il <strong>sindaco</strong>”. <strong>Il</strong><br />
leader dell’opposizione, coordinatore dell’Mpa,<br />
rispedisce le accuse del Pd al m<strong>it</strong>tente: “Sono dei<br />
pagliacci. Non abbiamo presentato <strong>la</strong> mozione<br />
di sfiducia perché <strong>la</strong> legge consente 30 giorni di<br />
tempo per metter<strong>la</strong> all’ordine del giorno e noi<br />
non vogliamo allungare l’agonia di un ma<strong>la</strong>to<br />
terminale che sta affossando Caivano. <strong>Il</strong> tempo<br />
è scaduto. Tonino Falco ha trad<strong>it</strong>o il mandato<br />
elettorale e se ne deve andare a casa. Sfidiamo<br />
il Pd. I tredici consiglieri dell’opposizione sono<br />
pronti a dimettersi in au<strong>la</strong>, al protocollo, davanti al<br />
segretario comunale e chiudere questo vergognoso<br />
e sconcertante teatrino.<br />
Li sfido pubblicamente. Bervicato pensasse ai<br />
problemi di casa sua, visto che il presidente del<br />
Pd Antonio Centore si è dimesso perché non<br />
condivide <strong>la</strong> linea di salvare il ma<strong>la</strong>to terminale<br />
voluta solo da Bervicato e dai consiglieri del<br />
Pd. Sono i <strong>fa</strong>ntasmi del vecchio grande part<strong>it</strong>o,<br />
il Pci”. Inoltre, si sono dimessi al protocollo il<br />
vice<strong>sindaco</strong> Raf<strong>fa</strong>ele Del Gaudio e l’assessore<br />
tecnico Tonino De Rosa. Restano, però, in carica<br />
gli assessori dell’Udc ed il coordinatore locale<br />
dello “scudocrociato” ha spiegato pure perché,<br />
e restano in carica anche Carofilo e Emione, due<br />
esponenti ex Popo<strong>la</strong>ri rimasti or<strong>fa</strong>ni del part<strong>it</strong>o.<br />
Loro aspettano che sia il <strong>sindaco</strong> a revocarli,<br />
il <strong>sindaco</strong> Falco non ha il coraggio di <strong>fa</strong>rlo ed<br />
ha chiesto ai consiglieri di riferimento dei due<br />
assessori di inv<strong>it</strong>arli alle dimissioni. Ricevendo<br />
un secco diniego. “Sei tu il <strong>sindaco</strong>, sei hai il<br />
coraggio li devi revocare”. <strong>Il</strong> coraggio non c’è<br />
e tutto resta come prima. Lo stipendio arriva<br />
puntuale a fine mese, l’amministrazione nei <strong>fa</strong>tti<br />
non c’è e i problemi del paese si aggravano di<br />
giorno in giorno. I tredici consiglieri sono pronti<br />
alle dimissioni ma il Pd, nei <strong>fa</strong>tti, tiene in v<strong>it</strong>a<br />
l’intero teatrino.<br />
<strong>Il</strong> Municipio rischia di diventare come un motel,<br />
con porte girevoli. Chi entra e chi esce, un mega<br />
mercato delle vacche dove <strong>la</strong> trattativa è ad<br />
personam: un baratto. Altro che bene del paese.<br />
In questi casi, il peggiore commissario è meglio<br />
di un <strong>sindaco</strong> solo, iso<strong>la</strong>to, imbrigliato tra mille<br />
contraddizioni interne, sfiduciato dal suo part<strong>it</strong>o,<br />
e con una corte di singoli soggetti, scaricati<br />
dai part<strong>it</strong>i di appartenenza, che hanno un solo<br />
obiettivo. Quello di non perdere <strong>la</strong> poltrona ed i<br />
privilegi. Questo nessuno lo può chiamare bene<br />
del paese.