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LA QUESTIONE AMBIENTALE - Università degli Studi di Siena

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• il travisamento <strong>degli</strong> strumenti e dei momenti <strong>di</strong> analisi dei problemi limitanti o<br />

ostativi le trasformazioni del territorio, come la VIA, il SIA, la VAS, le conferenze <strong>di</strong><br />

servizi ecc, talvolta dribblati, talvolta piegati a giustificare l’ingiustificabile, raramente<br />

utilizzati per oggettivare circostanze ed alternative;<br />

• il peso predonderante <strong>di</strong> aspetti economici privi <strong>di</strong> prospettiva, talvolta persino<br />

sovra or<strong>di</strong>nati a <strong>di</strong>ritti inalienabili (come quello alla salute), spesso nemmeno finalizzati<br />

alla produzione <strong>di</strong> utili o <strong>di</strong> occupazione ma solo a muovere capitali pubblici<br />

per sod<strong>di</strong>sfare appetiti privati.<br />

Se il lettore vorrà utilizzare queste chiavi interpretative, affrontando le pagine seguenti,<br />

potrà formare un quadro complessivo che evidenzia come non siamo <strong>di</strong><br />

fronte semplicemente ad una serie <strong>di</strong> decisioni sbagliate, si tratta invece (nella lettura<br />

complessiva) <strong>di</strong> scelte tristemente coerenti rispetto ad un sistema decisionale,<br />

politico-amministrativo, incapace <strong>di</strong> mantenere saldamente al centro della propria<br />

azione l’interesse collettivo e la responsabilità nei confronti delle future generazioni.<br />

Alla luce <strong>di</strong> questa valutazione complessiva la ragione esistenziale della Rete non<br />

può esaurirsi nel contrasto delle decisioni sbagliate, che rappresentano l’epifenomeno<br />

(non è necessariamente così per ogni vertenza e ogni comitato), bensì quella <strong>di</strong><br />

essere propositiva, <strong>di</strong> sostenere il processo cognitivo che conduce al <strong>di</strong>svelamento e<br />

alla rimozione delle degenerazioni sistemiche che le producono.<br />

Per questo motivo - oltre che per il continuo impegno dei comitati - le pagine che<br />

seguono non sono il sommario <strong>di</strong> un lavoro concluso ma la premessa <strong>di</strong> uno in gran<br />

parte da elaborare. Un primo affacciarsi (per quanto molto approfon<strong>di</strong>to nell’affrontare<br />

il particolare) della Rete dei comitati per la <strong>di</strong>fesa del territorio su <strong>di</strong> una<br />

<strong>di</strong>mensione geografica, tematica e politica <strong>di</strong> ben più vasto respiro.<br />

Ci piace pensare che la Rete, con queste pagine recanti circostanze dell’evoluta Toscana<br />

e non <strong>di</strong> sconosciute varici del Terzo Mondo, possa dare un contributo al ra<strong>di</strong>camento<br />

dell’inderogabile necessità <strong>di</strong> un nuovo para<strong>di</strong>gma dello sviluppo, che<br />

possa or<strong>di</strong>narsi su <strong>di</strong> una profonda riflessione in merito alla sostenibilità ambientale<br />

e sociale.<br />

Mauro Chessa 1 , gennaio 2011.<br />

1 Consiglio Scientifico della Rete.<br />

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