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CAIROU. n palazzo &assi-Buffa, già sede del Collegio delle
MadriPte.
cantanti di nome. In un teatro di
quelle dimensioni non si poteva certamente
fare di più.
Dopo una temporanea chiusura. 1
battenti si riaprirono per alcune
proiezioni cinematografiche alle quali
seguì un periodo di inattività. Nel
1910 11 proprietario, Ferdinando
Torrìellì, decise di demolire la sala e
di costruirne una più adeguata alle
esigenze della città. affidandone 11 relativo
progetto all'ing. Filippo Schìaffino
di Sestri Ponente. Questi realizzò
un nuovo politeama con due ampie
gallerie munite di divisioni per quattordici
palchi, unavastagradinatain
facciata. una platea con la fossa per
l'orchestra ed un palcoscenico sufficientementedimensionatoinlarghezzae
inaltezzaperospitarequalunque
tipo di spettacolo.
La facciata e gli omamenti1ntem1
furono eseguiti sotto la direzione del
voltreseVincenzo Rossi; il decoratore
Lillo D'Amore affrescò in stile liberty
22
l'atrio e il soffitto della salamentre al
pittore Marcello Oorgnì furono commessi
le quinte e gli scenari.
Il nuovo locale fu inaugurato il 22
dicembre 1910 con il Rigoletto di G.
Verdi: protagonisti acclamatissimi, il
tenore Davide Cancìello, il baritono
Giorgio Frau. 11 basso Francesco
Brosso. il soprano Elvira Barchetta e
11 contralto Elsa Tanosca; maestro
concertatore e direttore d'orchestra
Luigi Perrachio.
Negli anni successivi il Torrìellì
ospitò ancora spettacoli cinematografici
(il commento musicale era
affidato a piccoli complessi di strumentisti;
famoso. tra questi, l'Orchestra
"Fantasma"), di prosa e di rivista:
tra gli altri vi si esibirono Monaldi.
Zambuto, Galimberti. Macarìo.
Bondì, Gaveglìo e Gilberto Govì, che
nel 1922 vi presentò "I manezzì pe
majà unn-a figgia".
Da tempo inattivo. il teatro è attualmente
in vendita.