foto M.Topini - Campo de'fiori
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<strong>foto</strong>servizio M.<strong>Topini</strong><br />
44<br />
STORIA Di natura<br />
quasi completamente<br />
pianeggiante, il<br />
territorio della cittadina<br />
di Nepi si allarga<br />
per circa 8.500<br />
ettari, ai piedi dei Monti Cimini e<br />
Sabatini, su di un promontorio<br />
tufaceo naturalmente<br />
difeso da due<br />
profondi canaloni solcati,<br />
con il passare del<br />
tempo, dal Rio Puzzolo<br />
e dal Rio Falisco,<br />
affluenti del Treia.<br />
Questa zona delimitata<br />
dai rispettivi corsi d’acqua,<br />
che rende perfettamente<br />
l’idea del<br />
di<br />
Ermelinda Benedetti<br />
cosiddetto paesaggio etrusco, è conosciuta<br />
con il nome di “Le Forre”. Una folta vegetazione,<br />
infatti, ricopre il fondo di questa vallata<br />
confinata tra gole alte centinaia di metri.<br />
Le Forre hanno avuto un’importanza fondamentale<br />
per tutta l’Etruria meridionale, tanto<br />
da arrivare a condizionare la sua cultura.<br />
Diramazioni e interconnessioni formano una<br />
sorta di rete viaria urbana; piccoli corsi d’acqua<br />
danno origine<br />
a vivaci<br />
cascate creando<br />
un mondo sotterraneonettamente<br />
differente<br />
dalla superficie<br />
esposta. È possibile<br />
ammirare<br />
un luogo incontaminato,<br />
al suo<br />
stato originale,<br />
dove la mano<br />
dell’uomo non è<br />
mai arrivata. Le<br />
Forre, oltre ad<br />
essere apprezzate<br />
per il loro<br />
fascino naturale,<br />
hanno avuto<br />
anche una valenza<br />
storica molto<br />
importante:<br />
quella di formazione<br />
di villaggi ben protetti.<br />
Questo spazio, infatti, è inespugnabile ai due<br />
lati più lunghi per la biforcazione dei fiumi e<br />
facilmente chiudibile su quello più corto per<br />
mezzo di mura. Questa strategia era così largamente<br />
usata dalle popolazioni etrusche<br />
che viene ricordata proprio con il nome di<br />
“posizione etrusca”.<br />
Numerosi ritrovamenti archeologici fanno<br />
pensare che il territorio di Nepi sia stato insidiato<br />
dall’uomo già in età preistorica. La cittadina<br />
però fu effettivamente fondata 548<br />
anni prima che Roma nascesse, per mano di<br />
Termo Laerte. Tra le diverse civiltà che si<br />
susseguirono ricordiamo in particolare i<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Le guide di <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Neepi<br />
Falisci e gli Etruschi. Sotto la guida di questi<br />
ultimi fu piuttosto popolosa e potente,<br />
essendo essa entrata a far parte della<br />
Pentapoli Etrusca. Anche il nome, secondo<br />
alcuni cronisti, sarebbe da ricollegarsi agli<br />
Etruschi. Deriverebbe, infatti, da Nepa, che<br />
in etrusco vuol dire “acqua”, famosa per la<br />
sua acqua minerale carbonica, già in quel<br />
periodo. Altri ritengono, invece, che derivi<br />
dal serpente Nepa, che veniva adorato come<br />
divinità protettrice della fertilità, tanto più<br />
che nello stemma di Nepi e in altre decorazioni<br />
della città compare proprio un serpente.<br />
Lo storico latino Tito Livio ci dà testimonianza<br />
del fatto che nel 371 dalla nascita di<br />
Roma, Nepi fu conquistata da Furio Camillo,<br />
il quale la ridusse a condizione di colonia. I<br />
romani ne fecero un luogo ammirevole,<br />
costruendo ville e templi, l’anfiteatro detto di<br />
Augusto e le note terme dei Gracchi.<br />
Insieme alla vicina cittadina di Sutri ebbe<br />
anche il ruolo di avamposto difensivo dei territori.<br />
La prima metà del VI secolo la vide<br />
aspramente contesa tra i Goti e i Bizantini,<br />
inviati a difesa dall’Imperatore Giustiniano<br />
nel 551, sotto la guida del generale Narsete.<br />
Nel 568 fu messa a ferro e fuoco dai<br />
Longobardi di Alboino. Stremata e minacciata<br />
dal re dei Longobardi, Agilulfo,<br />
che si era convertito al cattolicesimo<br />
e stava conducendo<br />
tutte le popolazioni sottostanti<br />
al suo dominio verso<br />
questa direzione, fu costretta<br />
a giurare fedeltà alla<br />
Chiesa. Conquistata poi da<br />
Liutprando, fu da questi<br />
lasciata per obbedienza a<br />
Papa Zaccaria. Persino i<br />
Saraceni, sconfitti, però, in<br />
uno scontro decisivo nella<br />
Valle del Baccano nel 915,<br />
mirarono ad invadere la cittadina.<br />
Nell’XI secolo cadde<br />
nelle mani di baroni di stirpe<br />
tedesca, per passare poi<br />
nelle mani di Goffredo di<br />
Toscana, nuovamente insieme<br />
a Sutri. Nel 1094<br />
Ildebrando, futuro Papa<br />
Gregorio VII, guidò i Romani<br />
alla conquista di Nepi.<br />
Nel 1131 divenne libero comune, ma in realtà<br />
continuò ad essere la protagonista di continue<br />
lotte tra le famiglie aristocratiche che<br />
ne pretendevano il possesso: gli Anguillara,<br />
gli Orsini, che nel 1277 concessero i primi<br />
statuti, i Colonna e i Vico, ai quali era stata<br />
ceduta per metà dai Colonna stessi. Gli anni<br />
più significativi furono però quelli trascorsi<br />
sotto i Farnese ed i Borgia. Nel 1428, infatti,<br />
passò ad essere dello Stato Pontificio, dopo<br />
che Dolce Anguillara, a cui era stata affidata<br />
grazie ad un suo prestito alla Camera<br />
Apostolica, l’aveva perduta perché militante<br />
sotto Francesco Sforza. A questo punto<br />
Callisto III nominò il nipote, Cardinale<br />
Rodrigo Borgia, governatore,<br />
fino a che non<br />
divenne egli stesso<br />
Papa e passò la carica<br />
ad Ascanio Sforza, poi<br />
alla figlia Lucrezia<br />
Borgia ed infine, dopo<br />
le nozze di lei con il<br />
Duca di Ferrara, a<br />
Cesare Borgia. Nel<br />
1501, Alessandro VI<br />
nominò duca di Nepi il<br />
piccolo Giovanni<br />
Borgia, filgio avuto da<br />
Giulia Farnese. Con la nomina a Papa di<br />
Leone X finì anche il ducato dei Borgia. Il<br />
titolo di duca di Nepi fu venduto al poeta<br />
aretino Bernardo Accolti, che Leone X investì<br />
nel 1521 col titolo di Governatore Perpetuo.<br />
Ma, a causa delle sue stranezze e delle<br />
sopraffazioni esercitate, fu preso a malvolere<br />
e, dopo aver sconfitto l’invasore Carlo V,<br />
venne cacciato dalla popolazione nepesina.<br />
Clemente VIII tentò di riportarlo al suo<br />
posto, ma Accolti stesso scappò non appena<br />
seppe dell’arrivo delle truppe imperiali. Con<br />
l’elezione di Paolo III Farnese, Nepi diviene<br />
feudo di Pierluigi Farnese, che apportò notevoli<br />
migliorie all’assetto urbanistico e architettonico<br />
della città. Nel 1545, i Farnesi<br />
ottennero il Ducato di Parma e Piacenza e<br />
concessero in permuta alla Camera<br />
Apostolica il ducato di Nepi, che tornò ad<br />
essere della Chiesa fino la 1870. Nel 1798 fu<br />
teatro dello scontro tra le truppe Francesi e<br />
le milizie borboniche.<br />
ITINERARIO TURISTICO Nelle campagne<br />
che circondano Nepi sono state rinvenute<br />
diverse Necropoli, nelle quali si possono<br />
ammirare tombe scavate nel tufo e resti di<br />
monumenti sepolcrali. La tomba di