Scarica pdf - Scuola Lacaniana di psicoanalisi
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APPUNTI SPECIALE OTTO NOVE DIECI GIUGNO 2012 16<br />
PLURALITÀ DELLE IDENTIFICAZIONI E UNICITÀ DEL GODIMENTO<br />
Alberto Turolla<br />
Con questo titolo si terrà il nostro prossimo Convegno che coincide con il decimo anno della<br />
fondazione della SLP. E’ un titolo che può essere letto in vari mo<strong>di</strong>, secondo una “pluralità” <strong>di</strong> piani. Il<br />
primo, forse più generale e imme<strong>di</strong>ato, ma anche fuorviante, quasi giornalistico, ci rimanda ad una<br />
attualità solo appena toccata dalla <strong>psicoanalisi</strong>, o ad<strong>di</strong>rittura alla <strong>psicoanalisi</strong> ridotta ad attualità, a<br />
banalizzazione. Vi è una pluralità <strong>di</strong> mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> presentarsi sulla scena sociale, ma un comune<br />
denominatore: il godere. Vi è poi una lettura più classica, <strong>di</strong>ciamo post-freu<strong>di</strong>ana, secondo la quale vi è<br />
un unico vero go<strong>di</strong>mento proponibile: quello genitale, al quale fanno da ancelle le tre modalità <strong>di</strong><br />
identificazione reperite da Freud. Ben altre sarebbero le letture, molteplici, più strettamente<br />
freu<strong>di</strong>ane, che ci porterebbero dai pantani dello Zuiderzee, alla problematizzazione dei tre tipi <strong>di</strong><br />
identificazione sui quali saremmo indotti a Canettizzare quello che fa massa, da un lato. Mentre nel<br />
contempo non potremmo occultare, al<strong>di</strong>là dell’ipostasi, che non c’è rappresentante psichico <strong>di</strong> ganze<br />
Sexualstrebung, e dunque il go<strong>di</strong>mento è e rimane fallico, forse meglio scritto così fallo&co, oppure:<br />
go<strong>di</strong>? mento. Il riferimento principe sarebbe in questo caso l’Io e l’Es e la maschera evocata: Arlecchino,<br />
che oltre ad essere servitore <strong>di</strong> più padroni, come <strong>di</strong>ce Freud, se le prende sempre. …O peggio, c’è una<br />
pluralità <strong>di</strong> letture <strong>di</strong> Lacan che a mio avviso convergono, sul go<strong>di</strong>mento e la sua Unicità, secondo cui<br />
“C’è dell’uno”. E non mi riferisco solo al sesto para<strong>di</strong>gma del go<strong>di</strong>mento, così enucleato da Miller, ma<br />
all’enigma <strong>di</strong>: Yad’lun, che rilancia sia sulle identificazioni, la loro pluralità, che sul godere, ma ancor <strong>di</strong><br />
più sulla <strong>psicoanalisi</strong> stessa. “L’identificazione è ciò che si cristallizza in una identità” <strong>di</strong>ceva Lacan nel<br />
Sem. L’insu que sait de l’Une-Bevue s’aile a mourre (Ornicar? 12/13, p.5). Ora il concetto <strong>di</strong> identità<br />
sembra ad<strong>di</strong>rittura fare ostacolo al “multiculturalismo” (cfr. Remotti: Contro l’identità), o alla<br />
globalizzazione perché si tratterebbe <strong>di</strong> creare una nuova identità, Una per tutti, come Uno deve essere<br />
il Mercato e forse anche la-lingua. Infatti ci troviamo tutti a parlare sempre più un<br />
ispanoitalofrancoangloarabocinese. Dunque siamo à la page? Siamo in linea con quanto “socialmente”,<br />
sta a <strong>di</strong>re politicamente proposto? - per riprendere una prima lettura del titolo. Yad’lun è al contrario<br />
un’eccezione alla ricorrenza dell’uno, unico, sempre uguale. L’ Uno dell’unicità del go<strong>di</strong>mento ha a che<br />
fare piuttosto con l’insieme vuoto, più zero che uno, ma a partire dal quale si inizia a contare, nade, lo<br />
appella Lacan, quel niente-mancanza che potrebbe significare il soggetto, quello cui mira l’analisi e la<br />
<strong>Scuola</strong>, la nostra.