APPUNTI SPECIALE OTTO NOVE DIECI GIUGNO 2012 6 IL DECENNALE DELLA NASCITA DELLA SLP
APPUNTI SPECIALE OTTO NOVE DIECI GIUGNO 2012 7 UNA SCUOLA, UNA VIVENTE DIALETTICA Maurizio Mazzotti La <strong>Scuola</strong> <strong>Lacaniana</strong> <strong>di</strong> Psicoanalisi ha <strong>di</strong>eci anni quest'anno. Ricordo ancora molto bene la riunione <strong>di</strong> Milano del maggio 2002 , alla casa della Cultura. Il momento della fondazione della <strong>Scuola</strong>, con Jacques-Alain Miller, Ju<strong>di</strong>th Miller e la compianta Gennie Lemoine. Fu un momento intenso, che coronava un impegno messo da parte <strong>di</strong> tanti, per un risultato voluto e atteso. Avevamo così una <strong>Scuola</strong> italiana del Campo Freu<strong>di</strong>ano che nominava <strong>di</strong>versamente la nostra comunità <strong>di</strong> lavoro rispetto ai <strong>di</strong>versi nomi che si erano succeduti nel tempo, da quelli parziali dei vari gruppi d'origine a quelli istituzionali successivi, che in<strong>di</strong>cavano la nostra appartenenza all'insieme più vasto dell'allora <strong>Scuola</strong> Europea. La SLP nominava per la prima volta ciò rispetto a cui eravamo ingaggiati <strong>di</strong>rettamente, nell'assumercene la responsabilità, nell'autorizzarci a sostenere un transfert <strong>di</strong> lavoro nella prospettiva della formazione dello psicoanalista e della trasmissione della <strong>psicoanalisi</strong>. Nel <strong>di</strong>ventare membri della <strong>Scuola</strong> assumevamo anche una sorta <strong>di</strong> stato civile nella <strong>psicoanalisi</strong>, soprattutto noi lacaniani della prima ora, che avevamo sentito più <strong>di</strong> altri l'ostracismo storico della <strong>psicoanalisi</strong> cosiddetta ufficiale, che si pensava e voleva accre<strong>di</strong>tarsi come l'unica con le carte in regola. Fondando la <strong>Scuola</strong> non solo noi ma le generazioni a venire non avrebbero più dovuto confrontarsi con una marginalità istituzionale, o con un velleitarismo da piccolo gruppo. Jacques-Alain Miller aveva creduto nella comunità italiana, da lui incontrata già molti anni prima, al punto <strong>di</strong> prospettare per essa la creazione <strong>di</strong> una <strong>Scuola</strong> che si inserisse a pieno titolo nell'insieme dell'AMP, cioè il progetto che ha condotto il lacanismo al <strong>di</strong> fuori dei limiti gruppali o nazionali, ristretti quin<strong>di</strong> in ogni caso, in cui si trovava, inesplicabilmente, confinato. Nel sottolineare questo aspetto sento ancora necessario ricordare il debito che abbiamo nei confronti dell'azione che fu allora <strong>di</strong> Jacques-Alain Miller, quella <strong>di</strong> costruire per un'insieme globale una casa comune, in cui riconoscersi attorno ad una stessa causa, degna <strong>di</strong> impegnare ciascuno nel proprio desiderio, la causa <strong>di</strong> Lacan, la causa della <strong>psicoanalisi</strong> lacaniana. Dieci anni fa è cambiata la nostra storia in relazione alla <strong>psicoanalisi</strong>, la SLP e' nata come <strong>di</strong>scontinuità, rispetto a tutto ciò che l'ha preceduta. La SLP era il nome <strong>di</strong> una <strong>di</strong>scontinuità con un passato, glorioso o marginale che fosse, <strong>di</strong> cui abbiamo anche in gran parte raccontato la storia nelle fasi costituende della <strong>Scuola</strong>, in cinque numeri <strong>di</strong> Appunti (dal 73 al 77), che forse, oggi, in occasione del decennale, ha un senso ricordare. Il Convegno milanese che aveva preceduto <strong>di</strong> una giornata la fondazione della SLP aveva per tema “La primavera della <strong>psicoanalisi</strong>, gli psicoanalisti e la città”. In esso si metteva a tema l’urgenza <strong>di</strong> non lasciar confluire la <strong>psicoanalisi</strong> in quell’imporsi generale <strong>di</strong> procedure ‘psi’ orientate e organizzate dall’imperativo dell’utile <strong>di</strong>retto e sorrette da una pedagogia riduttiva e costrittiva del sapere, che già allora si manifestava non solo sul piano culturale ma anche delle politiche sanitarie. Da qui il riferimento alla “primavera” della <strong>psicoanalisi</strong>, ad un’ apertura positiva, una sorta <strong>di</strong> nuovo approccio del movimento psicoanalitico verso la “città” per testimoniare più incisivamente della <strong>di</strong>fferenza della <strong>psicoanalisi</strong> in quanto fattore <strong>di</strong> progresso in seno alla società civile. Un nuovo modo <strong>di</strong> ripensare quella extraterritorialità della <strong>psicoanalisi</strong> che per molto tempo si è tradotta in “cittadella” analitica, un po’ chiusa ed impermeabile alle trasformazioni che attraversano la “città”, il sociale. Non si trattava <strong>di</strong> rigettare l’extraterritorialità, che ha il suo senso nella misura in cui vuol <strong>di</strong>re che la <strong>psicoanalisi</strong> trova al suo interno i mezzi e le procedure che rispondono della formazione degli psicoanalisti, che è, come <strong>di</strong>sse anni dopo Jacques-Alain Miller, necessario mantenere la <strong>psicoanalisi</strong> in una sorta <strong>di</strong> “enclave” dove si <strong>di</strong>scute, si elabora, si insegna, si trasmette in intensione, senza con<strong>di</strong>zionamenti o suggestioni che promanano dal <strong>di</strong>scorso del padrone e dalle sue aspettative <strong>di</strong> risultati e/o <strong>di</strong> efficacia. Il nucleo del nucleo <strong>di</strong> questa enclave è la passe, a cui si affiancano e si articolano altri momenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>scussione clinica e scientifica. Questa extraterritorialità è un punto <strong>di</strong> forza della <strong>psicoanalisi</strong>, è una pietra angolare su cui prendere appoggio sicuro e orientato per un nuovo <strong>di</strong>alogo, una nuova comunicazione con la “città” e con le trasformazioni incessanti e imperative a cui va incontro il <strong>di</strong>scorso del padrone contemporaneo. Ricordo questo punto perché possiamo considerarlo esso stesso una sorta <strong>di</strong> viatico della fondazione della nostra <strong>Scuola</strong>, non solo una coincidenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>battito avvenuta <strong>di</strong>eci anni orsono. La <strong>Scuola</strong>