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Scarica pdf - Scuola Lacaniana di psicoanalisi

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APPUNTI SPECIALE OTTO NOVE DIECI GIUGNO 2012 24<br />

DAL GRADINO DI FREUD AL TAGLIO DI LACAN: LA SCRITTURA<br />

DELL’IDENTIFICAZIONE IMPOSSIBILE<br />

Luisella Brusa<br />

Un gra<strong>di</strong>no<br />

Le identificazioni molteplici sono già un tema delle prime ricerche freu<strong>di</strong>ane e sono oggi sempre più<br />

d’attualità.<br />

Per esempio, Freud spiega i fenomeni <strong>di</strong> personalità multipla come <strong>di</strong>sturbi dell’identificazione: le<br />

identificazioni multiple che costituiscono l’Io si succedono le une alle altre senza un punto <strong>di</strong> arresto.<br />

Nella geometria dell’apparato psichico questo è il risultato <strong>di</strong> un Io non ra<strong>di</strong>cato in un solido Ideale<br />

dell’Io.<br />

Freud articola l’essenziale della sua teoria dell’identificazione nel capitolo 6 <strong>di</strong> Psicologia delle masse e<br />

analisi dell’Io (1921) e in L’io e l’Es (1923). La sua tesi è una base della teoria psicoanalitica:<br />

l’identificazione è la prima espressione <strong>di</strong> un legame emotivo con un’altra persona. Prima della forma<br />

possessiva del legame (possedere l’oggetto) c’è il legame “essere” l’oggetto. È l’identificazione<br />

primaria, alla quale si aggiunge più tar<strong>di</strong> una stratificazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti identificazioni con oggetti<br />

(persone) importanti, fino al tramonto del complesso e<strong>di</strong>pico, quando un’istanza psichica interna<br />

raccoglie l’ere<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> queste identificazioni in una forma “desessualizzata e sublimata”. Questa istanza<br />

è l’Ideale dell’Io. Un ideale del tutto particolare che contiene al suo cuore l’inter<strong>di</strong>zione al suo<br />

compimento, come è specificato dalle celebri formule <strong>di</strong> Freud: “Come il padre devi essere” - “Come il<br />

padre non ti è concesso essere”.<br />

Il superamento <strong>di</strong> questa doppia ingiunzione conduce ad un ideale strano, un ideale perforato, un<br />

ideale che include la sua inter<strong>di</strong>zione, in cui consta il vero superamento del complesso e<strong>di</strong>pico. L’ideale<br />

dell’Io fissa l’Io in una <strong>di</strong>stanza da se stesso che non potrà più essere riassorbita, una <strong>di</strong>stanza che<br />

impe<strong>di</strong>sce all’Io <strong>di</strong> fare uno con se stesso. Secondo le parole <strong>di</strong> Freud l’Ideale dell’Io è un “gra<strong>di</strong>no<br />

all’interno dell’Io”, scava una faglia nell’identità che, ecco il paradosso, la rende solida. È un marchio<br />

della <strong>di</strong>ssoluzione del complesso e<strong>di</strong>pico che svuota del suo senso e del suo oggetto la passione<br />

identificatoria ("desessualizza e sublima").<br />

Un taglio<br />

Quella “follia per cui l'uomo si crede un uomo” - e possiamo aggiungere, una donna si crede una donna,<br />

una lesbica una lesbica, un multiplo 2 un multiplo e così via - per Freud e per Lacan è determinata dalle<br />

identificazioni secondo il modello primario. 3<br />

La follia identificatoria è effetto della spinta del go<strong>di</strong>mento pulsionale che preme per il “tutto”. Nel<br />

miraggio dell’identità balugina la meta finale dell’oggetto totale che il soggetto sarebbe per se stesso,<br />

quello che estinguerebbe la mancanza. Che sia rigettata, smentita o rimossa, la verità del go<strong>di</strong>mento è<br />

sempre che questo oggetto è un fallimento. Qualunque strategia il soggetto metta in campo per<br />

inseguire l’identità con se stesso, la spinta pulsionale all’uno-tutto non si sod<strong>di</strong>sfa, perché la fonte del<br />

problema è che il go<strong>di</strong>mento è unico, attraversato dal linguaggio, che ne fa mancare sempre un po’ e<br />

causa la spinta a un’altra sod<strong>di</strong>sfazione.<br />

Su questo punto <strong>di</strong> confine in cui il miraggio dell'oggetto totale sfuma nella sua assenza sta fermo<br />

l'analista. Non sta a sindacare sul modo e sull'oggetto del go<strong>di</strong>mento che ascolta, ma sconferma con la<br />

sua sola presenza abissale il miraggio dell'unione, che annullerebbe l'origine <strong>di</strong> tutte le <strong>di</strong>fferenze.<br />

Lacan riprende l’elemento sovversivo sepolto nella formulazione <strong>di</strong> Freud. Va fino in fondo e arriva a<br />

dare consistenza <strong>di</strong> scrittura alla mancanza <strong>di</strong> coincidenza dell'uomo con se stesso, che ferma la<br />

passione identificatoria.<br />

Riconosce nel “tratto unario” dell’identificazione freu<strong>di</strong>ana il punto <strong>di</strong> capitone in cui il significante va<br />

2 È il nome autoattribuitosi e in questua <strong>di</strong> riconoscimento delle persone che si riconoscono nella <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong><br />

personalità multipla, membri (Multiple Atten<strong>di</strong>ng Members) dell’omonima Society for the Study of Multiple<br />

Personality and Dissociation. Sullo stesso principio nominativo sono organizzate le altre categorie alle quali faccio<br />

riferimento en passant.<br />

3 J.Lacan, Discorso sulla causalità psichica, Scritti, vol. I, p.181

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