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Compendio di relatività - Liceo Scientifico Galilei

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INTRODUZIONE<br />

Nel XIX secolo i sorprendenti risultati del progresso tecnico determinarono una fede illimitata nei proce<strong>di</strong>menti<br />

scientifici ed una insod<strong>di</strong>sfazione per la filosofia romantica. La filosofia doveva solo fornire i principi del metodo,<br />

soprattutto per ciò che riguarda in<strong>di</strong>vidui e società nel loro processo evolutivo. A partire dall’Illuminismo, passando<br />

attraverso Romanticismo e Positivismo, la cultura scientifica giunse fino al Materialismo storico con la convinzione<br />

sempre più salda <strong>di</strong> poter comprendere l’uomo, il mondo in cui vive ed il suo sviluppo storico, racchiudendoli in una<br />

visione ottimistica e deterministica, dettata dalle semplici leggi fisiche che la caratterizzano.<br />

Tuttavia nell’ultimo decennio dell’800 e nei primi del ‘900 la scienza abbandona l’illimitata fiducia nelle leggi e<br />

negli schemi in cui si era illusa <strong>di</strong> poter racchiudere, me<strong>di</strong>ante sintesi definitive, l’infinita ricchezza dell’Universo.<br />

La scoperta delle geometrie non-euclidee, la fisica atomica <strong>di</strong> Planck, la teoria matematica della <strong>relatività</strong> <strong>di</strong><br />

Einstein, le esplorazioni sulla vita psichica inconscia <strong>di</strong> Freud, portano ad una ra<strong>di</strong>cale revisione critica dei modelli<br />

del sapere fino ad allora vali<strong>di</strong>. Tra le scienze che per prime misero in crisi le basi stesse su cui si fondavano, vi si<br />

deve senz’altro annoverare la fisica, grazie all’opera <strong>di</strong> due gran<strong>di</strong> scienziati:<br />

Max Planck (1858-1947) ed Albert Einstein (1879-1955).<br />

Il primo <strong>di</strong> essi è da molti considerato il “padre della fisica moderna”, grazie agli<br />

stu<strong>di</strong> sull’energia; con essi le conoscenze della materia e dell’estensione vennero<br />

rivoluzionate ed i limiti della rappresentazione umana della realtà esterna vennero<br />

messi in luce; le sue teorie aprirono la strada a tutti i successivi sviluppi della fisica<br />

quantistica. Le idee fondamentali della teoria dei quanti ricevettero un’importante<br />

convalida nell’interpretazione <strong>di</strong> Einstein.<br />

La teoria della <strong>relatività</strong> è stata definita da Einstein, nella forma che fu detta della<br />

“<strong>relatività</strong> speciale”, nel 1905, per risolvere l’apparente contrad<strong>di</strong>zione alla quale si<br />

era giunti nello stu<strong>di</strong>o dell’elettro<strong>di</strong>namica dei corpi in movimento, contrad<strong>di</strong>zione<br />

derivante dalla impossibilità <strong>di</strong> rilevare sperimentalmente alcuna <strong>di</strong>fferenza nella<br />

velocità <strong>di</strong> propagazione delle onde elettromagnetiche da parte <strong>di</strong> un osservatore in<br />

moto rispetto all’ipotetico mezzo, l’etere, sede della propagazione delle onde stesse.<br />

Il fallimento degli esperimenti volti a questo scopo ebbe da Einstein la seguente<br />

spiegazione: l’esistenza dell’etere non può essere rivelata, in quanto ogni movimento è relativo e si misura rispetto<br />

a qualche cosa che è a sua volta in movimento. Come con esperimenti compiuti entro una nave non si può stabilire<br />

se la nave si muove rispetto all’acqua, così non si può misurare la variazione della velocità della luce facendo<br />

ricorso ad un campione <strong>di</strong> misura che comporta proprio quella variazione; e poiché non abbiamo modo <strong>di</strong> sottrarci<br />

a tale riferimento, dobbiamo concludere che la velocità della luce è sempre la stessa rispetto ad un osservatore<br />

qualunque. Il maggior merito della teoria della <strong>relatività</strong> sta proprio nell’aver introdotto nella scienza il concetto <strong>di</strong><br />

“<strong>relatività</strong>” -la nozione che non esiste alcun movimento assoluto nell'universo, solo movimenti relativi- soppiantando<br />

la meccanica tra<strong>di</strong>zionale <strong>di</strong> Isaac Newton. La teoria <strong>di</strong> Einstein, da questo punto <strong>di</strong> vista, si muove nella stessa<br />

<strong>di</strong>rezione della critica mossa da Mach al valore assoluto<br />

dei concetti e delle leggi scientifiche.<br />

Nel 1915 Einstein pubblicò una teoria <strong>di</strong> portata più<br />

generale, chiamata appunto “<strong>relatività</strong> generale”, nella<br />

quale vengono approfon<strong>di</strong>te le proprietà dei corpi in<br />

moto accelerato qualsiasi, giungendo a ricondurre ad<br />

un’unica spiegazione le proprietà inerziali e le proprietà<br />

gravitazionali della materia. Einstein mostrò che noi<br />

non stiamo nel piatto spazio euclideo e nell'uniforme<br />

ed assoluto tempo dell'esperienza quoti<strong>di</strong>ana, ma in un<br />

altro sistema: lo spazio-tempo curvo.<br />

Le teorie <strong>di</strong> Albert Einstein, non solo i lavori sulla<br />

Albert Einstein<br />

Max Planck<br />

<strong>relatività</strong> ma anche le spiegazioni dell’effetto<br />

fotoelettrico (premiate con il Nobel) e dei moti<br />

browniani, hanno innescato un'importante rivoluzione<br />

in fisica ed in astronomia nel corso del ventesimo secolo. Esse giocarono un ruolo importantissimo in fisica: portarono<br />

infatti all'era nucleare, con i suoi potenziali positivi e negativi, resero possibile la conoscenza del microcosmo delle<br />

particelle elementari e delle loro interazioni; hanno altresì rivoluzionato il nostro punto <strong>di</strong> vista sul cosmo con le sue<br />

previsioni <strong>di</strong> fenomeni astronomici apparentemente bizzarri, come il Big Bang, stelle <strong>di</strong> neutroni, le onde gravitazionali<br />

ed i Black Holes. Alla base delle teorie sulla <strong>relatività</strong>, argomento che si intende trattare in questa sede, sta il<br />

principio <strong>di</strong> <strong>relatività</strong> einsteniano, estensione ai fenomeni fisici <strong>di</strong> qualsiasi tipo del principio <strong>di</strong> <strong>relatività</strong> galileiano,<br />

fondamento basilare della meccanica classica: bisogna perciò partire da una analisi del principio da lui formulato<br />

per una corretta comprensione del significato delle teorie relativistiche.<br />

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