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Compendio di relatività - Liceo Scientifico Galilei

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CRITICA AL CONCETTO DI CONTEMPORANEITÀ<br />

Osservando le trasformazioni <strong>di</strong> Lorentz si vede dalla prima <strong>di</strong> esse che la <strong>di</strong>stanza lungo l'asse x'<br />

dell'evento considerato <strong>di</strong>pende non solo dalla <strong>di</strong>stanza lungo l'asse x <strong>di</strong> questo evento dall'origine,<br />

ma anche dall’istante in cui esso avviene. Analogamente <strong>di</strong>ce che l'istante in cui un evento ha luogo<br />

in un sistema S’ <strong>di</strong>pende non solo dall'istante in cui esso avviene in S, ma anche dalla sua posizione.<br />

Così due eventi che accadano in luoghi <strong>di</strong>versi e che appaiano contemporanei ad un osservatore in S,<br />

non appariranno contemporanei ad un osservatore in S’. La contemporaneità dei due eventi non è<br />

più, quin<strong>di</strong>, un concetto assoluto, bensì <strong>di</strong>pende dal sistema <strong>di</strong> riferimento.<br />

CONSEGUENZE RELATIVISTICHE<br />

Dall'osservazione del fattore relativistico γ appare chiaro che a basse velocità un oggetto si comporta<br />

secondo il senso comune e non contrad<strong>di</strong>ce le leggi della meccanica classica. Ma una volta che γ si<br />

allontana dall'unità si verificano eventi molto bizzarri. Immaginiamo un aeroplano che ci passi davanti<br />

a bassa velocità; supponendo <strong>di</strong> poter misurare le sue caratteristiche fisiche, constateremo che i<br />

nostri parametri coincideranno con quelli rilevati dai passeggeri a bordo. Se invece esso ci passasse<br />

davanti ad velocità una prossima a c, γ aumenterebbe. Di conseguenza le due misure non<br />

concorderebbero più e per noi ne risulterebbe un'aeroplano più piccolo. Quanto più è alta la velocità<br />

del velivolo, tanto maggiore risulterà l'entità del suo accorciamento. L'andamento della contrazione,<br />

in funzione della velocità è rappresentato dal grafico che segue.<br />

L'aspetto più interessante <strong>di</strong> questo strano effetto è che esso è relativo: i passeggeri a bordo<br />

dell'aeroplano, non rileverebbero alcun mutamento, in<strong>di</strong>pendentemente dalla velocità del velivolo.<br />

Questo perché i passeggeri si trovano nel proprio sistema <strong>di</strong> riferimento, cioè hanno una velocità<br />

nulla rispetto al sistema <strong>di</strong> riferimento dell'aeroplano. Pertanto gli oggetti contenuti nella cabina<br />

hanno rispetto ai passeggeri γ =1. Ma, guardando fuori dai finestrini, essi si rendono conto del loro<br />

moto rispetto all'osservatore sulla Terra. Perciò tra i due sistemi <strong>di</strong> riferimento γ è <strong>di</strong>verso da 1. In<br />

0<br />

altre parole osservando dall'aeroplano noi che siamo fermi, rileveremmo che tutti gli oggetti sono<br />

più piccoli nel senso del moto. Nasce quin<strong>di</strong> spontanea un'altra domanda: gli oggetti si accorciano<br />

sull'aeroplano o sulla Terra? La ragione è <strong>di</strong> entrambi, infatti le bizzarre conseguenze della teoria<br />

della <strong>relatività</strong>, valgono per entrambi, secondo il principio <strong>di</strong> equivalenza <strong>di</strong> Einstein.<br />

La lunghezza non è l'unico parametro fisico a subire variazioni a velocità altissime: γ ha effetti anche<br />

m=γ m sulla massa. Se potessimo misurare la massa dell'aereo verificheremo<br />

0<br />

sperimentalmente un aumento <strong>di</strong> essa e degli oggetti a bordo. Questo<br />

aumento è rappresentato dal grafico a lato.<br />

Come la lunghezza, anche la massa rimane immutata per i passeggeri a<br />

m0 bordo dell'aeroplano: misurata da loro non sarà aumentata neppure la<br />

massa <strong>di</strong> ogni persona a bordo. Questo perché rispetto all’aeroplano,<br />

i passeggeri hanno γ =1.<br />

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